Stoccolma d’inverno
Il mattino seguente andiamo alla scoperta della citta’: nebbia e pioggia finissima ci attendono (delusione!!! ci aspettavamo quintalate di neve e un paesaggio candido, invece…) ma non ci impediscono di apprezzare cultura e stile di vita di questo popolo, l’ordine e la pulizia regnano sovrani, oltre alla puntualita’ dei mezzi e all’efficienza di tutti i servizi di cui abbiamo usufruito.
Cominciamo dal giro in battello, scoprendo che quello piu’ caratteristico attraverso i canali, d’inverno non viene svolto a causa del ghiaccio che ne ostacola il percorso. L’unico possibile e’ una specie di tour all’interno delle isole che compongono i distretti di Stoccolma ed e’ una vera noia che dura circa 2h al quale si puo’ tranquillamente rinunciare visto anche il prezzo di 180 kr a testa.
Scesi dal battello ci dirigiamo al National museet, proprio di fronte al fiume, che ci offre l’occasione di riscaldarci e di vedere parecchie opere esposte di Rembrandt, Monet, Gauguin etc… Insomma il solito museo d’arte che offre ogni grande citta’.Attraversiamo il ponte e siamo a Gamla Stan, la citta’ medievale, con i suoi vicoli stretti e acciotolati che ci accompagnano alla scoperta del Palazzo Reale (solo da fuori xche’ era chiuso fino al 31/1/09) ed al simpatico quanto folcloristico “Cambio della Guardia” che dura 1h con tanto di banda musico-militare. Il pomeriggio lo utilizziamo per andare alla scoperta della “City” moderna,pulita, luminosa (a proposito, qui’ alle 15,30 e’ quasi buio!) e piena di attivita’ commerciali con un sacco di bar e ristoranti organizzatissimi e molto romantici (in quasi tutti si cena a lume di candela!). A proposito di bar, non potevamo farci mancare l’ingresso all’ “IceBar”, all’interno del NordicSeaHotel, piccolino ma particolare, con tavoli sedie, bancone e bicchieri di ghiaccio, all’interno del quale abbiamo scattato qualche foto. L’ingresso e’ naturalmente a pagamento, 125kr a testa con incluso un drink analcolico (in realta’ un’acqua con sciroppo blu, rosso o giallo a scelta) e al di la’ dell’aspetto molto curioso (tutto completamente di ghiaccio) nulla piu’… Ci fermiamo x cena in una anonima catena di ristoranti del luogo, Jensens Bofhus (c’e ne sono una infinita’) dopo non esser riusciti a cenare al “Grill” un ristorante di carne molto particolare pieno pero’ come un uovo e poi rientriamo in hotel, dove optiamo per una bella sauna rigenerante.
Lunedi’ mattina decidiamo di curiosare per la citta’ per capire come vivono gli svedesi, e dopo un giro tra le viuzze di Gamla Stan in cui abbiamo comprato un po’ di souvenirs (i Trolls norvegesi, per chi e’ appassionato come me, costano circa la meta’che in Italia – le bellissime palline per l’albero di Natale dipinte a mano) ci dirigiamo al “Saluhall” un pittoresco e coloratissimo mercato coperto all’interno di una specie di Cattedrale che ci ha lasciato di stucco: banchi perfettamente ordinati, generi alimentari di ogni genere e molto ben presentati, prelibatezze locali e non, con prezzi per Noi italiani abbastanza elevati (ricordo che la Svezia ha il reddito pro-capite tra i piu’ alti in Europa). La cosa che ci ha colpito e’ che di fianco a questi banchi, si aprivano curiosi ristorantini con tanto di tavolini gia’ apparecchiati nei quali gustare le specialita’ della casa. Ci sarebbe piaciuto fermarci in quanto il mercato cominciava a sovraffollarsi per l’ora di pranzo, ma onestamente dopo la ns. Piu’ che abbondante colazione in hotel la cosa non sarebbe stata molto salutare… Allora molto velocemente ci fiondiamo nella Tunnelbana (a proposito: si gira molto velocemente la citta’ in lungo e in largo!) per raggiungere il “VasaaMuseet” nell’isola di Dijurgarden, famoso museo con all’interno il vascello affondato nel 1600 non appena varato e recuperato poi intatto nel 1960?. Bellissimo, probabilmente la migliore attrazione di Stockholm, vale sicuramente la pena di visitarlo, anche per come gli e’ stato montato intorno il museo pluripiano che permette di visionarlo da ogni angolazione. Usciti da li passiamo di fronte al Nordiska museet, che pero’ vista l’ora (qui’ i musei chiudono intorno alle 16/17.00) era gia’ chiuso. Propendiamo allora per una visita al museo delle fiabe di Ingrid non mi ricordo come si chiama!!!, ma risulta chiuso anche questo: probabilmente d’inverno la vita si ferma intorno alle 17.00 per poter cenare intorno alle 18.00. Ma poi, cosa fanno questi svedesi? beh, visto la fauna femminile che gira in questi luoghi non e’ difficile spiegarselo… Noi invece da buoni italiani non manchiamo di trovare un bel ristorante in cui infilarsi per la cena e la scelta questa volta cade in Gamla Stan, il Sally, ristornate che solo dopo abbiamo scoperto essere gestito da italiani dove abbiamo mangiato, sempre a lume di candela, il salmone affumicato sulla legna una vera squisitezza, e la tagliata di renna, carne rossa morbidissima che si scioglieva in bocca al solito prezzo di circa 300kr a testa con incluso acqua e dessert della casa. Torniamo in hotel x la solita sauna e per preparare le valigie. Martedi’ mattina approfittiamo x un ultimo giro in metro’ fino al Transports Museum, museo dei trasporti di Stoccolma dal 1900 ad oggi: molto interessante, con tanto di vetture (tram, carrozze, bus e treni) che hanno contraddistinto ogni epoca. Adiacente, sempre con lo stesso biglietto si puo’ visitare il Museo dei giocattoli, piccolino, con alcuni interessanti modelli di trenini in scala, Meccano, barbie etc… Fine: rientriamo in Hotel, prendiamo i bagagli e ci dirigiamo alla Central Station, per prendere il bus della Flygbussarna in direzione Skavsta Airport. L’impressione finale e’ quella di aver viaggiato avanti nel tempo, in un paese che vorremmo fosse il nostro x come e’ organizzato (credo che li abbiano finito di discutere sul wellfare) ed evoluto, x la civilta’, l’ordine e la pulizia che lo contraddistingue. La citta’ di per se non e’ sicuramente tra le piu’ belle d’Europa, ma con il trucco che si e’ data, diventa godibilissima e sotto alcuni aspetti meravigliosa.