Marocco e il deserto

Con i "soliti" ritardi di Alitalia atterriamo a Casablanca, subito prendiamo il treno per raggiungere la città, con la calma/ lentezza del bigliettaio prendiamo il treno che si presta a partire (un treno ogni ora collega l'aeroporto alla città), hotel a casa vojager, cioè la stazione di casablanca, posiamo le valigie e via a fare un giro della...
Scritto da: umberto g.
Partenza il: 29/12/2008
Ritorno il: 07/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Con i “soliti” ritardi di Alitalia atterriamo a Casablanca, subito prendiamo il treno per raggiungere la città, con la calma/ lentezza del bigliettaio prendiamo il treno che si presta a partire (un treno ogni ora collega l’aeroporto alla città), hotel a casa vojager, cioè la stazione di casablanca, posiamo le valigie e via a fare un giro della medina (concordate i costi dei taxi o fate usare il tassametro, altrimenti vi fregano di brutto). La medina dall’esterno ha il suo fascino, internamente è un grande mercatino di roba fasulla, dopo un lungo giro, da buoni affezzionati alla lonley planet, andiamo in un ristorante consigliato, “il delfino”, ottima cena a base di pesce. La mattina successiva, subito un giro della nuova moschea, visita guidata in italiano (assolutamente da fare) che ci fa comprendere quella che è la visione della donna in questo paese. Torniamo in albergo e prendiamo un treno per marrakech, giudizio su casablanca, mediocre, se l’aereo non fosse atterrato qui l’avremmo saltata con piacere. 3 ore di treno (in prima classe, il prezzo è 1€ in più e ne vale la pena) arrivo nella splendida città rossa, tutta un altra storia. 1) non più un albergo ma un riad (più simili a dei bb) belli e silenziosissimi nonstante siano all’interno della medina 2) l’ospitalità dei proprietari dei riad è iimbarazzante, splendidi 3) i colori della città rievocano l’idea che si ha del marocco 4) roba fasulla si ma non in quantità industriali la medina è piena di voci, di confusione ma sorattutto di colori; noi innamorati ci innamoriamo anche della città. Cous Cous, tajin e spremute d’arancia sono la loro e di conseguenza la nostra alimentazione.

il 31 mattina appuntamento con il gruppo di Amiratourism (tour operator per il marocco), siamo in una 20, tutti lombardi… Io unico siculo poichè anche la mia ragazza e lombarda. La capa del tour è Manuela, inutile dire che anche lei è lombarda, per fortuna ha un grande amore nei confronti della sicilia. In pulmino ci dirigiamo verso il deserto, prima però ci aspetta l’Atlante, qui sembra di stare in lombardia, per il freddo e il gelo dei posti e della gente in pulmino, arrivati alle porte del sahara, si scioglie tutto, la gente e le temperature sono un po più miti. Di sera prendiamo i dromedari e in fila cominciamo la nostra passeggiata verso le tende, dopo aver rivissuto l’esperienza dei re maggi e l’avere dei dolori accentuati nelle zone intime, arriviamo nell’accampamento. Uno scenario romanticissimo, una grande tenda dove ci riuniamo tutti e tante tende a giro che sono le suite dove abbiamo trascorso la notte, tende in tessuto in pieno stile arabo e luce a lume di candela, serata indimenticabile. L’1 mattina del 2009 inizia con il bellissimo panorama del deserto, in groppa al dromedario ritorniamo al pulmino, inizia il giro per le kasbah, villaggi di argilla e fango che a vederli ti chiedi coma sta tutto in piedi, ad ogni sosta tanti bimbi ti assalgono per venderti datteri, ma noi resistiamo… Ritornati in pulmino ne abbiamo comprati 1kg a testa, inutile dire che non sappiamo cosa farne. L’1 sera si dorme in un alberghetto nelle gole del drha’a, l’indomani mattina con comodo, almeno così sembra per il resto della truppa, alle 5 appuntamento per vedere altre gole e il paese delle rose (dove le rose non ci sono dato che non è periodo). Rientro a marrakech, baci e abbracci con la bellissima compagnia dell’ amiratourism. 2 giorni pieni di marrakech, in un riad di lusso, sempre di più a capiamo come funziona la città, il timore iniziale di esser derubati passa del tutto, nettamente più sicura di una palermo o di una milano. La piazza è più bella di come ci veniva descritta, ceniamo in una delle tante bancarelle (rigorosamente solo cibi cotti). Il 4 ci spostiamo a essaouria, qui un incrocio tra la grecia e la spagna, una cittadina di mare, rilassante e senza tanta gente. Con staiger, il ragazzo dell’albergo andiamo a scoprire la città, andiamo al porto dove alle 11 arrivano le barche dalla pesca, compriamo tre pescioni, del pomodoro, dei peperoni, olive e portimao il tutto in una simil trattoria, che ci prepara il super pranzo. Tra mangiate di pesce, passeggiate della piccola medina e le gallerie di artisti, dove in una di questa acquistiamo un quadro di Derouj, trascorriamo 2 giornate in piena felicità . E’ arrivato il 6 dobbiamo tornare a casablanca, prendiamo un grand taxi (esperienza da non ripetere,) in 8 in una mercedes per 5 e ben 5 ore di strada.

Finisce questo emozionante viaggio, in un paese semplice, suggestivo e assolutamente da conoscere



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