L’Africa ti ruba il cuore!

Al ritorno dai miei viaggi non riesco mai a raccontare agli altri le mie impressioni, le sensazioni vissute se non con poche parole, così preferisco scrivere, appuntare quà e là quello che mi rimane del viaggio passato come sempre troppo velocemente!!!!! Quello a Zanzibar è stato un viaggio deciso è il caso di dirlo al "volo", così sulle...
Scritto da: vale1683
l'africa ti ruba il cuore!
Partenza il: 20/11/2007
Ritorno il: 28/11/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Al ritorno dai miei viaggi non riesco mai a raccontare agli altri le mie impressioni, le sensazioni vissute se non con poche parole, così preferisco scrivere, appuntare quà e là quello che mi rimane del viaggio passato come sempre troppo velocemente!!!!! Quello a Zanzibar è stato un viaggio deciso è il caso di dirlo al “volo”, così sulle onde dell’euforia della laurea appena presa da festeggiare con Valerio (il mio ragazzo), anche lui appena laureato!!!! Amanti da sempre dei viaggi, nostra grande passione comune, abbiamo pensato di regalarci una settimana di completo relax, lontani dall’inverno italiano, in qualche splendida spiaggia bianca e quale posto migliore di Zanzibar, meravigliosa isola sull’Oceano Indiano?! Unico cruccio la profilassi antimalarica?! Farla o non farla questo è il problema????? Non essendo mai stati in Africa prima dello scorso anno ci siamo informati e lasciati consigliare dai nostri medici di famiglia, fino a decidere di prendere il malarone (farmaco consigliato per la profilassi). La scelta si è poi rivelata forse un pò affrettata e troppo meticolosa in quanto arrivati sull’isola ci siamo accorti, parlando anche con altri turisti, con guide ed abitanti che la malaria non è diffusa e nel periodo di novembre non ci sono grossi rischi, anzi le probabilità sono bassissime; i risultati sono stati: 100 euro di malarone a testa, un pò di nausea e mal di stomaco ma nulla che ci abbia rovinato questo splendido viaggio!!!!! Partenza 20 novembre 2007, dopo una lunga notte semi-insonne in aereo (gli aerei sono abbastanza “piccoli” per un viaggio di 11 ore circa ma questo dipende dalle dimensioni modeste dell’aeroporto) ad attenderci all’aeroporto di Zanzibar una forte e fitta pioggia caldissima; sembrava di essere sotto la doccia. Il ritiro dei bagagli è stata davvero una divertente avventura: in piedi sopra ad un bancone di legno gli operatori che lavoravano in aeroporto gridavano il nome di ognuno leggendolo dalle etichette delle valige(alcune dell quali scolorite dalla pioggia) fino a che circa dopo 1h e 30 min io e Valerio riusciamo a captare nella totale confusione i nostri cognomi e a recuperare i bagagli completamente zuppi visto l’acquazzone che aveva accompagnato il nostro arrivo; nonostante ciò, nostante la stanchezza e i vestiti bagnati nonchè il tragitto tortuoso per arrivare al villaggio devo dire che trovammo tuttò ciò particolare e inatteso, nonchè divertente; oggi quando ci ripenso mi viene ancora da ridere nel ricordare la faccia disperata di Valerio che tentava di recuperare le valige nel casino più totale.

Arrivati al villaggio ci siamo ripromessi di rilassarci per tutta la settimana: solo sole, mare e lettino, ma come ogni volta che andiamo in vacanza ci facciamo poi prendere dalle bellezze del posto, dalla voglia di scoprire luoghi dove forse non torneremo più, di conoscere culture diverse e quindi da una settimana di relax si è trasformata come sempre in un viaggio di scoperta.

Conosciuti dei ragazzi del posto che si guadagnano da vivere facendo girare l’isola ai turisti, i cosidetti Beach Boy, ci siamo subito trovati bene ed abbandonata l’idea di fare escursioni con il tour operator ci siamo immediatamente affidati a questi simpaticissimi ragazzi, dall’allegria contagiosa, estremamente gentili, disponibili, aperti. Vistare l’isola con loro e trascorrere insieme giornate e serate in allegria è stato bellissimo; oltre alla ricchezza paesaggistica del posto: acqua cristallina, lingue di sabbia che emergono con le maree, tartarughe di terra giganti, bariera corallina, viuzze della capitale, questi ragazzi ci hanno permesso attraverso i loro racconti e la disponibilità al dialogo di conoscere usanze e scoprire cose che nessun tour operator è in grado di dare: abbiamo parlato del loro rito nuziale così diverso dal nostro e per molti versi estremamente affascinante, del ruolo della donna nella lloro società, dei loro sogni, della loro voglia di venire a visitare l’Europa, dei loro bambini, delle loro scuole che ci hanno anche fatto visitare, di come ogni famiglia aiuta l’altra nelle difficoltà poichè i bambini sono figli del villaggio e vanno aiutati e protetti e di mille altre cose ancora…

Non voglio tanto dilungarmi sulle bellezze del posto, che vi assicuro vale la pena di essere vistato e vissuto forse anche qualche giorno in più della settimana che ci siamo potuti concedere io e Valerio, quanto ricordare gli occhi di quei meravigliosi bambini sorridenti, la simpatia di quei ragazzi, la dignità nei visi di persone che vivono con poco ma hanno un’strema ricchezza d’animo,i profumi e i colori di una terra meravigliosa!!!!!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche