Malta.. Tra sacro e profano
Viaggio organizzato in un battibaleno, un paio di telefonate e via... Alla volta di Malta, che abbiamo raggiunto via mare da Pozzallo con un comodissimo catamarano al costo di circa 100 a persona andata e ritorno ed altrettanti per l'autoveicolo. La traversata dura appena 1 ora e mezza e l'attracco è a La Valletta. Dovevamo raggiungere il Golden...
Viaggio organizzato in un battibaleno, un paio di telefonate e via… Alla volta di Malta, che abbiamo raggiunto via mare da Pozzallo con un comodissimo catamarano al costo di circa 100 a persona andata e ritorno ed altrettanti per l’autoveicolo. La traversata dura appena 1 ora e mezza e l’attracco è a La Valletta. Dovevamo raggiungere il Golden Tulip, che si trova a St. Julians, ma essendo ancora le 11 del mattino, abbiamo deciso di visitare qualche località, e dopo una rapida consultazione, abbiamo optato per Mdina. Ottima scelta. Appena scesi dal traghetto, il primo impatto è stato con il traffico e con i maltesi. Si guida a sinistra, e con i nostri autoveicoli non è semplice, ma presto ci si abitua alla guida anglosassone e agli autisti maltesi. Mdina è una cittadella fortificata all’interno della quale sembra che il tempo si sia fermato. Merita una visita particolare la cattedrale di San Paolo, che è una delle innuremevoli chiese di Malta. Pare che ce ne siano oltre 360, una per ogni giorno dell’anno, e tutte consacrate e aperte al culto. Intorno all’ora di pranzo ci siamo incamminati verso l’albergo e preso possesso delle camere, siamo andati ad assaggiare le specialità culinarie locali, scegliendo uno dei tanti ristorantini di Paceville, spendendo davvero poco rispetto ai nostri equivalenti localini. Breve riposino ( eravamo in viaggio dalle 4 del mattino), e siamo tornati a Valletta, dove abbiamo preso d’assalto praticamente tutti i negozietti della Republic Street. La sera siamo stati a cena in un ristorantino italiano molto carino proprio sulla baia di St. Julians, in mezzo ad una atmosfera festosa e suggestiva. Anche qui abbiamo notato che il prezzo di un ottimo pasto è decisamene inferiore all’equivalente nostrano. Dopo cena, immancabile passaggio al Dragonara, principale casinò di Malta, dove, in mezzo alla confusione e brusìo, devi lottare per conquistare un posto davanti ai tavoli più gettonati. A tarde notte finalmente raggiungiamo l’albergo per il meritato riposo notturno. Il mattino dopo abbiamo lasciato l’albergo a St. Julians per uno a Buggiba, il Dolmen, che si trova a nord dell’isola nella baia di St. Paul. Questa nuova location è decisamente più tranquilla, dotata di svariate piscine, animazione, diversi ristoranti all’interno ed all’esterno dell’albergo, e perfino di ingresso diretto al secondo casinò di Malta, l’Oracle. Ha anche un accesso abbastanza comodo al mare, anche se in questa zona il mare è decisamente roccioso e dificilmente praticabile. Le piscine, però, sopperiscono alla grande. Giornata di completo relax, di sole e di mare. In serata qualche puntatina al casinò, meno grande del Dragonara, ma più comodo e con zona fumatori e non fumatori ben delimitata.
Il giorno dopo siamo tornati a Valletta con l’intento di visitare la co-cattedrale di San Giovanni, che abbiamo trovato splendida. All’interno sono custoditi alcuni dipinti del Caravaggio, tra cui, appunto, “la decapitazione di San Giovanni”. Conclusa la visita, abbiamo proseguito lungo la Republic Street fino arrivare al palazzo dei Grandi Maestri ed il museo delle armi annesso. Contrariamente a quanto ho letto in altri racconti di viaggio, ho trovato La Valletta, ma in realtà tutta Malta, davvero bella e pulita, un vero e proprio museo a cielo aperto. La sua storia e la sua religiosità la si vede in ogni angolo. Il giorno dopo la nostra meta è stata Mosta, dove abbiamo potuto ammirare il Duomo di Santa Maria Assunta, all’interno della quale è custodita una bomba inesplosa piovuta giù in un bombardamento della seconda guerra mondiale.
Purtroppo i pochi giorni ritagliati per questo viaggio sono trascorsi in fretta, e la stessa sera abbiamo preso il catamarano per fare ritorno in Italia. Malta non è molto grande, l’isola principale si percorre decisamente in lungo ed in largo in qualche ora, se non fosse per la pessima segnaletica. Decisamente da evitare nelle ore serali in macchina le strade intorno a localini a St. Julians, Paceville e limitrofe, in quanto il traffico è davvero micidiale. Si parla ovviamente in inglese, ma tutti sanno parlare perfettamente l’italiano. I maltesi sembrano apparentemente nevrotici, lo sono decisamente gli addetti alle reception negli alberghi e quelli alla guida, ma fa parte della loro natura. I più sono molto socievoli e si prestano con garbo a dare tutte le indicazioni che si chiede loro. Gli alberghi e ristoranti hanno prezzi decisamente più contenuti dei nostri italiani, la moneta è l’Euro. Decisamente da tornare perchè ci ha stuzzicato molto Gozo e Comino e non abbiamo visitato per mancanza di tempo.