Namibia, dalle Epupa Falls al Fish River Canyon

NAMIBIA Dal 05.08 al 26.08.2008 Eravamo in 15 Spesa approssimativa 3000 EUR Alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al raconto delle singole giornate: 1. La Namibia ci è sembrata un paese ragionevolmente sicuro. Nonostante avessimo avuto notizia di due casi di turisti italiani derubati qualche giorno prima, noi non abbiamo avuto alcun tipo...
Scritto da: puremorning1999
namibia, dalle epupa falls al fish river canyon
Partenza il: 05/08/2008
Ritorno il: 26/08/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 3500 €
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NAMIBIA Dal 05.08 al 26.08.2008 Eravamo in 15 Spesa approssimativa 3000 EUR Alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al raconto delle singole giornate: 1. La Namibia ci è sembrata un paese ragionevolmente sicuro. Nonostante avessimo avuto notizia di due casi di turisti italiani derubati qualche giorno prima, noi non abbiamo avuto alcun tipo di problema. Abbiamo ovviamente evitato le zone periferiche e ci siamo mossi sempre in gruppo e mai di notte. Abbiamo visitato la township di Windhoek con un’agenzia.

2. Il periodo da noi scelto, agosto, è risultato accettabile per le buone condizioni meteorologiche, ma è sconsigliato per l’elevato afflusso di turisti, soprattuto italiani, che di fatto rende indispensabile la prenotazione dall’Italia nella maggior parte degli alloggi, campeggi compresi, e dei ristoranti. Noi abbiamo effettuato le prenotazioni tramite l’Ufficio del Turismo della Namibia ed in particolare tramite Zelma (zelma@iway.Na).

3. E’ opportuno premettere che noi abbiamo viaggiato con un’agenzia che ha parzialmente coperto alcuni costi iniziali, quali il noleggio auto, i voli e le assicurazioni. Pertanto, non siamo in grado di esplicitare queste voci. Vitto e alloggio: i prezzi dei campeggi sono ragionevoli ed a volte bassi, con l’esclusione lampante di Sesriem, che vanta dei prezzi davvero elevati. Al contrario, i prezzi dei lodge tendono ad essere alti. Il livello medio dei campeggi è buono e la pulizia è assicurata dovunque. Alcuni, però, sono davvero essenziali.

Relativamente ai pasti, generalmente abbiamo cucinato noi nei camping. I supermercati locali sono accettabili ed i prezzi paragonabili ai nostri. Cenare fuori non costa tanto: siamo riusciti a restare sempre entro i 13/20 € ed il livello dei pasti è buono.

4. Viaggiare all’interno della Namibia richiede una certa cautela. Lo stato delle strade, con l’esclusione di un paio di arterie principali, non è buono ed in alcuni tratti è davvero impegnativo, per non dire pericoloso. Per questo motivo, il 4×4 è assolutamente imprescindibile. Noi, che avevamo tre macchine (Toyota Hardbody Double Cab 4WD), abbiamo forato per ben sei volte in tutto. Pertanto, è altamente consigliato avere perlomeno una ruota di scorta in buono stato per auto e la cosa migliore è viaggiare con più di una vettura. Inoltre, non si dovrebbe mai guidare di notte, non solo per lo stato delle strade, ma anche per la presenza di animali allo stato brado. Agli animali, peraltro, bisogna prestare estrema attenzione anche durante il giorno: spaventarli, anche involontariamente, può portare a conseguenze imprevedibili. Non abbiamo idea dello stato dei mezzi di trasporto pubblici, ma non ne abbiamo visto alcuno, tranne diversi treni. C’è da notare che il nostro viaggio ha implicato lunghi tragitti in auto contro pochi trekking o altri tipi di escursioni alternative. La scelta è stata dettata dalla volontà di visitare quanto più della nazione si riuscisse e, d’altra parte, uno dei punti forti della Namibia sono sicuramente i suoi infiniti orizzonti, apprezzabili indiscutibilmente dalla macchina.

5. La Namibia è davvero una bella nazione, con scenari sempre mutevoli, a differenza di quanto non si possa immaginare: dalle foreste tropicali, agli altipiani rocciosi, alle distese di dune che arrivano fino al mare coperto dalla nebbia, la Namibia è una scoperta continua e qualche precauzione non vi farà altro che godere maggiormente dello spettacolo.

6. Il gruppo disponeva di numerose guide che abbiamo quindi potuto confrontare. La migliore è sicuramente risultata l’edizione italiana della Footprints, a cura delle edizioni White Star; davvero ridotte all’osso le informazioni della Lonely Planet; deludente l’edizione della Insight Guides, pubblicata in Italia da Mondadori, che però vanta le foto migliori 1°/2° giorno Partenza alle 16.20 con volo Alitalia da Milano Linate a Francoforte, dove, dopo qualche ora di attesa per comporre il gruppo, i cui componenti arrivano da tutta Italia, prendiamo un aereo Air Namibia, che ci porta a Windhoek alle 7.30 del mattino successivo. Sbrigate le formalità doganali, a dire il vero molto semplici, dobbiamo risolvere il primo problema: la auto che sono state prenotate dall’agenzia in Italia con molti mesi di anticipo, non sono disponibili. Inizia dunque una lunga trattativa con gli indisponenti impiegati della Europcar dell’aereoporto ed alla fine, grazie solo alle pressioni telefoniche dell’agenzia dall’Italia, riusciamo ad avere tre automezzi provvisori e la promessa di avere le auto definitive direttamente in albergo nel primo pomeriggio. Cosa che puntualmente avviene, ma le macchine che riceviamo non sono esattamente nuove e due superano i 100.000 km. Non avendo altra scelta, non possiamo che accettare. Nel corso del viaggio le auto riveleranno tutti i loro limiti. Per questo motivo e per un ulteriore episodio che è accaduto alla riconsegna delle auto, sconsigliamo vivamente di ricorrere alla Europcar di Windhoek. In alternativa, in aereoporto vi sono alcune delle compagnie internazionali più conosciute, anche se non possiamo garantire al riguardo. Nel frattempo, una parte di noi recupera presso il Camping Hire Namibia, (12 Louis Raymond Street, Olympia-Windhoek, P.O. Box 80029 Olympia-Windhoek; tel.: +264 61 252995/1592; fax: +264 61 252995) l’attrezzatura da campeggio prenotata dall’Italia. Anche in questo caso, però, le brutte sorprese non sono mancate: parte dell’attrezzatura è decisamente scadente e ci vediamo costretti a non prendere le sedie per il pessimo stato in cui versano. Anche i fornelletti, come scopriremo poi, non sono della miglior qualità e probabilmente ci vengono consegnati non completamente carichi. Perlomeno, l’albergo prescelto, il Puccini House (6 Puccini St., tel.: +264 61 236355, info@puccini-namibia.Com, www.Puccini-namibia.Com; NAD 375 per stanza doppia con bagno in comune e colazione) è carino ed in posizione relativamente centrale. Il personale è gentile e disponibile e ci sentiamo subito a nostro agio. Anche la prima cena namibiana va benissimo: andiamo al NICE (2 Mozart Street; tel.: +264 61 300710; fax: +264 61 300716; info@nice.Com.Na; www.Nice.Com.Na; circa 20 € a testa, vino incluso), scuola per cuochi di ottimo livello e siamo soddisfatti della scelta.

3° giorno (435 km.) Partiamo presto al mattino in direzione Etosha Park. Facciamo una sosta al mercatino di Okahandja, apparentemente naïf, ma in realtà estremamente turistico, tanto che i negozianti, dai quali siamo immediatamente circondati ed infastiditi, si rivolgono a noi a volte in un italiano rudimentale. Riprendiamo dunque il nostro cammino senza perdere molto tempo e riusciamo a giungere in tempo all’Okaukuejo Lodge (tel.: +264 67 229800; fax: +264 67 229852; prenotabile anche attraverso il Namibian Wildlife Resorts, tel.: +264 61 285 7200; fax: +264 61 224900; reservation@nwr.Com.Na; www.Nwr.Com.Na, € 58 a testa per un lussuoso bungalow con bagno e colazione), dove riusciamo a vedere i primi animali – elefanti, giraffe, rinoceronti, sciacalli e iene – che si abbeverano alla pozza. L’affascinante spettacolo si protrae per tutta la durata della notte, ma noi andiamo a dormire dopo un po’.

4° giorno (233 km.) Sveglia all’alba (dovremo abituarci subito a questi orari) per iniziare il tour delle pozze allo scopo di vedere quanti più animali possibile. Passiamo, fra le altre, per le pozze di Olifantsbad ed Aus, prima di continuare per Halali. Lo spettacolo è decisamente interessante ed iniziamo a prendere familiarità con gli animali locali: kudu, gazzelle, elefanti, giraffe, zebre, orici, oltre ad una pletora di uccelli. Splendido il panorama dell’Etosha Pan: la breve deviazione all’Etosha Lookout è sicuramente consigliata. Trascorriamo le due notti nel discreto campeggio del resort di Namutoni (tel.: +264 67 229300/1; fax: +264 67 229306, NAD 800 a piazzola, per un massimo di 8 persone).

5° giorno (134 km.) Il quinto giorno è dedicato interamente ad escursioni nel parco nella zona fra Namutoni ed Halali, dove riusciamo a vedere i leoni, seppure in lontananza e l’elusivo leopardo, che ci attraversa la strada. Bella anche la deviazione nel Fischer’s Pan. Alcuni di noi optano per un safari notturno e riescono ad avere un incontro ravvicinato con leoni e leonesse.

6° giorno (448 km.) E’ ora di smontare il campo e lasciare l’Etosha. Il percorso verso Andoni via Stinkwater è bellissimo: non ci sono tanti animali, ad esclusione degli uccelli, ma la natura ed i colori sono splendidi. Usciti dall’Etosha, facciamo la spesa ed il pieno ad Oshakati e guidiamo verso le Epupa Falls. Il percorso finale, dopo Ruacana, per raggiungere il Kunene River Camp Lodge (Tel: +264 61 274300; http://www.Kuneneriverlodge.Com , NAD 80 a persona), di circa 70 km. Percorsi in quasi due ore, è molto impgnativo ed il 4×4 è indispensabile. Dopo qualche brivido, però, giungiamo incolumi e la posizione del camping si rivela davvero fantastica, con la piazzola direttamente di fronte al fiume sotto gli alberi di banano abitati da scimmiette.

7° giorno (170 km.) Le Epupa Falls non sono molto distanti e dunque possiamo prendercela un po’ comoda, fermandoci a gustarci paesaggi molto belli ed incontri con i primi Himba. Arrivati alle cascate, alloggiamo al Community Camp, gestito da comunità locali (no telefono; NAD 60 a persona), anche questo in posizione magnifica direttamente sulle cascate e ne approfittiamo per fare un memorabile bagno nel fiume Kunene, circondati da altri turisti ed indigeni divertiti.

8° giorno Possiamo finalmente lasciare la macchina e ci incamminiamo lungo il Kunene alla scoperta dei villaggi Himba. Ci appoggiamo a una guida locale trovata direttamente in campeggio (NAD 60 a persona) che ci conduce lungo il “crocodile trail”, ma di cocodrilli nemmeno una scaglia. Troviamo gli insediamenti Himba meno turistici del previsto e il contatto con i locali si rivela divertente e interessante, tanto che un gruppo di ragazze Himba ci accompagna sulla via del ritorno fino al villaggio accanto al camping. Proseguiamo quindi per la passeggiata panoramica che permette di abracciare l’intero scenario offerto dal complesso delle cascate del Kunene. Mozzafiato, complice la luce del tramonto. Tornati al campo, una inaspettata piena del fiume ci sconsiglia un secondo bagno.

9° giorno (350 km.) Riprendiamo gli automezzi e partiamo verso sud, sempre accompagnati da paesaggi memorabili. Dopo una breve sosta ad Opuwo per la spesa e il pieno, arriviamo a Warmquelle, appena a sud di Sesfontein. Il benvenuto che l’area ci offre con i suoi scenari montani particolarissimi è rovinato dall’arrivo all’Ongongo Camp (tel. +264 67 303381; NAD 60 a testa). Gli ultimi 6 Km sono incredibilmente accidentati e in particolare l’accesso al camp è a rischio per le auto. Inoltre la decantata piscina naturale, per quanto offra uno scorcio molto gradevole, è poco più di una pozzanghera stagnante abitata da ogni sorta di oscuro insetto. La cosa peggiore comunque si rivela essere la proprietaria, come scopriremo al momento della partenza.

10° giorno (260 km.) Oggi lo dedichiamo a una deviazione verso il microscopico paesino di Puros. Lo spunto è la possibilità, invero remota, di vedere gli elefanti del deserto che puntualmente ci si negano, ma i sensazionali panorami sono una ragione più che sufficiente di imbarcarsi in questa impresa. La strada è infatti abbastanza ardua, con insidiosi tratti sabbiosi e numerosi guadi, ma le morbide alture ricoperte della particolarissima vegetazione locale, di un giallo etereo, rendono l’esperienza indimenticabile. Tornati all’Ongongo Camp la proprietaria, non tenendo fede alle promesse del giorno precedente, ci nega la possibilità di accesso a un punto luce per le ricariche del gruppo. E’ da notare che uno dei motivi per cui abbiamo optato per questo camp a svantaggio di quello più comodo situato direttamente in paese, è stata proprio la millantata esistenza della linea elettrica. Risolveremo, nonostante l’indisponente afrikaan, presso un baretto in paese, con non poco disagio ed un relativo costo.

11° giorno (314 km.) Continuando il nostro percorso verso sud, abbandoniamo Sesfontein alla volta di Twyfelfontein. Per via ci fermiamo alla Foresta Pietrificata, carina ma non certo esaltante, ai petroglifi di Twyfelfontein, sicuramente più interessanti, alle “Canne d’Organo”, assolutamente non memorabili e concludiamo con un tramonto alla Burnt Mountain, deludente ed evitabilissima. Arriviamo all’ Aba Huab Campsite (tel: +264 67 331104; NAD 60 a testa) e ceniamo al sensazionale Twyfelfontein Country Lodge (tel: +264 61 0374750; fax: +264 61 256598; afrideca@mweb.Com.Na; ca 13 € a testa), dove abbiamo anche il piacere di gustare alcune delle ottime carni locali, tra cui orice, struzzo, kudu, eland e facocero, nonchè assistere al fantastico coro del personale. Diverse canzoni a cappella complete dell’emozionante inno nazionale. 12° giorno (416 km.) Oggi ci dirigiamo verso la Skeleton Coast lungo la C39. Pochi chilometri dopo l’ingresso del parco ci attende uno spettacolo unico: una distesa di alte dune di sabbia bianca completamente coperte da una “glassa” di scure pietre laviche che contrastano con il mare in lontananza. Le attraversiamo fino alla costa, dove voltiamo verso nord per una deviazione a Torra Bay. Il paesaggio, completamente diverso, non è da meno. Di nuovo verso sud, ci fermiamo a Cape Cross per fare visita alla maleodorante ma simpatica colonia di otarie prima di arrivare all’Eagle Holiday Flats di Henties Bay (di fronte al distributore Total; tel: +264 64 500032; Fax: +264 64 500299; eaglesc@iafrica.Com.Na NAD 60 a testa) la nostra prima notte in bungalow da tempo. Ceniamo al limitrofo Eagle Steak House (ca. 15 € a testa, vini inclusi).

13° giorno (249 km.) Prima di proseguire alla volta di Swakopmund, ritorniamo nell’entroterra per una deviazione allo Spitzkoppe, dove alloggiamo allo Spitzkoppe Village Campsite (Strada 03716; tel: +264 64 530879; NAD 45 a testa); davvero essenziale: l’intero campo è servito da un solo gruppo di bagni sito alla reception e sensibilmente lontani dalle piazzole sparse sulla collina. Di fatto nessuno se ne serve. Il campo è gestito dalla comunità locale che ci offre anche una guida che ci conduce all’interessante scoperta delle rocce sfruttando lo spunto dei numerosi petroglifi presenti nell’area e alternando brevi informazioni storiche a quelle geologiche. Il tramonto montano è uno dei più belli tra quelli che ci regala la Namibia.

14° giorno (176 km.) Non riusciamo ad abbandonare lo Spitzkoppe prima di un giretto conclusivo tra le sue affascinanti formazioni rocciose, ragion per cui raggiungiamo solo in tarda mattinata la relativamente vicina Swakopmund, dove alloggiamo al comodo Dunedin Star (Daniel Tjongerero & Windhoeker Street; Tel:+264 64 407105; Fax: +264 64 407106; www.Dunedinstar.Com; ca. NAD 148 a testa per stanze doppie, triple e quadruple con bagno e colazione). Dopo aver preso possesso delle stanze ci trasferiamo al vicino aeroporto per gustarci il “Sossusvlei Classic Scenic Flight” che abbiamo prenotato nei giorni precedenti tramite Atlantic Aviation c.C. (tel: +264 64 404749; cell: +264 81 1281313; fax: +264 64 405832; www.Flyinnamibia.Com; info@flyinnamibia.Com; € 198 a testa, durata oltre 2 ore). Nonostante le condizioni climatiche non siano ottimali, il volo è sicuramente all’altezza delle aspettative. Dopo l’atterraggio facciamo un rapido giro per la gradevole città e ceniamo al “The Tug” (Libertine Street; tel: +264 64 402356; circa 13 euro a testa, bevande incluse), ristorante di sicura atmosfera. 15° giorno (170 km.) Alcuni di noi optano per un turistico giro in catamarano (Laramon Tours,Tel. +264 64 40 2359;+264 81 1280635;+264 81 1240635;www.Laramontours.Com; laramontours@mail.Na) scelta che li premierà con gli incontri con balene, foche e delfini. Gli altri percorrono il deludentissimo “Welwitschia Drive”, alla ricerca peraltro vana della nota pianta millenaria. Il gruppo si ricongiunge a Walvis Bay, presso la sede della Pelican Tours C.C. (tel/fax: +264 64 207644; cell: +264 81 1245123; www.Pelican-tours.Com; pelican@iway.Na; NAD 650 a testa), per una gita di mezza giornata in 4×4 sulle dune, comprensiva di spuntino nel deserto che accontenta quasi tutti i partecipanti. La cena, buona anche se di livello inferiore a quella di ieri, è consumata al ristorante “The Lighthouse” (Main Beach, nei pressi del faro; tel: +264 64 400894; circa 15 euro a testa, bevande incluse).

16° giorno (395 km.) Oggi ci aspetta una lunga tappa di trasferimento per Sesriem. L’unica sosta degna di nota è a Solitaire, dove confermiamo la leggenda della fantastica torta di mele offerta dal bar locale. Il Sesriem Campsite (struttura dell’NWR, Tel. +264.(0)61. 285 7200 Fax. +264.(0)61. 224 900 www.Nwr.Com.Na; reservations@nwr.Com.Na) è estremamente caro senza avere nulla in più dei precedenti (NAD 150 a testa + NAD 300 a piazzola, anche qui per un massimo di 8 persone a piazzola. Inoltre c’è da notare che si pagano anche 80 NAD a testa per l’ingresso al parco delle dune anche se, vista l’ora, non è più possibilie accedervi). Il camping è tutto prenotato da giorni e solo grazie alla “raccomandazione” di Zelma riusciamo a trovare le ultime 2 piazzole libere. Montiamo il campo in tempo per gustarci un tramonto eccezionale.

17° giorno (240 km.) Al mattino ci dirigiamo verso il Dead Vlei e l’Hidden Vlei. I primi 60 km. Sono comodamente asfaltati, ma per gli ultimi 4 è essenziale la 4×4 a causa della presenza di sabbia. Il luogo è assolutamente magico e ci attardiamo gustandoci la passeggiata sulla cresta delle morbide dune. Purtroppo valutiamo poco le distanze e optiamo per tornare verso il camping per visitare il Sesriem Canyon, indubbiamente carino ma non certo con lo stesso fascino delle dune. A questo punto siamo costretti ad affrettarci per tornare alla Duna 45 per poter ammirare il tramonto su Sossusvlei. Una vista indimenticabile. Torniamo al campo a notte ormai fatta e andiamo a cenare al notevole Sossusvlei Lodge (tel: +264 63 693223; fax: +264 63 693231; www.Sossusvleilodge.Com; ca. 20€ a testa), dove torniamo a gustare la selvaggina locale senza perderci delle “novità” quali la zebra, il coccodrillo e l’ottimo Impala.

18° giorno (520 km.) Oggi ci attende uno dei trasferimenti più lunghi e lo affrontiamo partendo alle prime luci dell’alba. Attraversiamo lo spettacolare Namib Rand, con le sue alture veramente eccezionali, per poi continuare verso sud in direzione di Hobas, sul Fish River Canyon, dove montiamo il campo all’Hobas Campsite (struttura dell’NWR; NAD 100 a persona + NAD 100 a piazzola, sempre max 8 persone + NAD 80 a persona per ingresso parco + NAD 10 a macchina).

19° giorno (355 km.) Partiamo presto per la visita al Fish River Canyon, che non entusiasma eccessivamente nessuno. Riprendiamo la strada e giriamo verso nord alla volta di Keetmanshoop. Alloggiamo nei dintorni presso la Quivertree Forest Farm (Gariganus Farm, Conie & Ingrid Nolte; Tel/Fax +264.(0)63. 222 835, www.Quivertreeforest.Com quiver@iafrica.Com.Na; 75 NAD pax). Arriviamo giusto per l’ora del pasto dei ghepardi che vivono in stato di semilibertà all’interno della Farm. Entriamo con gli addetti nelle aree destinate ai felini e abbiamo la possibilità di assistere molto da vicino al loro banchetto. Ci trasferiamo poi alla Quivertree Forest, in tempo per godere della luce del tramonto in questo luogo fatato ed indiscutibilmente uno dei ricordi più indelebili che ci regalerà questo viaggio. La cena, di qualità discutibile, è consumata direttamente al ristorante della Farm (140 NAD pax).

20° giorno (674 km.) Torniamo a Windhoek con facilità, grazie alla strada finalmente asfaltata. Tentati dalla possibilità di assistere alla particolare festa degli Herero, il Maherero Day, ci prendiamo persino il tempo di tornare ad Okahandja. La cerimonia, pensata in ricordo dei capi degli Herero caduti durante le guerre contro i tedeschi, ricorda più un grande comizio che una vera e propria festa. Unica nota di folklore, i caratteristici costumi tradizionali, sfoggiati indistintamente da donne e uomini. Torniamo anche allo squallido mercatino di Okahandja, dove alcune ragazze del gruppo fanno incetta di oggetti di gusto discutibile. A Windhoek torniamo ad alloggiare alla Puccini House (che ci appare come una reggia dopo le 3 settimane di stenti) e decidiamo di andare in città per cenare alla Joe’s Beerhouse (160 Nelson Mandela Drive; tel:+264 61 232457; 170 NAD pax) e completare la nostra collezione di assaggi di animali locali.

21° giorno Tramite l’agenzia Gourmet Tours (PO Box 2148; tel/fax: +264 61 231281, 120 NAD pax) andiamo a visitare Katutura, la township della capitale, dove abbiamo senza dubbio un’esperienza interessante. Anche se la visita era della durata prevista di un’ora e mezza, alla fine ci siamo attardati di un’ora aggiuntiva senza che gli organizzatori se ne preoccupassero troppo. Particolarmente interessante è stata la visita del Penduka Development Trust (PO Box 7635 Katutura, Windhoek; tel/fax: +264 61 257210; tel: +264 61 251445; www.Penduka.Info), un centro per la cura di donne sieropositive e con tubercolosi che si finanzia grazie alla vendita di squisiti oggetti prodotti dalle stesse pazienti. Per questo motivo ci diamo tutti allo shopping più sfrenato comprando prodotti di qualità sicuramente superiore a quelli acquistati a Okahandja.

Tornati all’hotel raccogliamo tutti i nostri bagagli e ci dirigiamo all’aeroporto con un certo anticipo per consegnare le auto. Abbiamo quindi l’ultima sorpresa degli addetti Europcar: siamo costretti a sborsare 300 NAD per non vederci addebitare dei danni alle auto di dubbia esistenza. Nonostante quest’ultimo inconveniente, abbandonare la Namibia ci lascia comunque un po’ di tristezza mentre ci imbarchiamo per Francoforte.

22° giorno Arriviamo all’alba a Francoforte e attendiamo qualche ora per le nostre coincidenze che ci riportano in Italia nel primissimo pomeriggio dopo il malinconico saluto tra i partecipanti.

Nel complesso il viaggio in Namibia è stato sicuramente molto interessante, per quanto non molto riposante, ma è rigorosamente indicato solo per gli amanti della natura.



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