Tre giorni d’autunno a stoccolma

Eccomi di nuovo in aeroporto ad ottobre; questa volta in partenza per Stoccolma e naturalmente con Massi. È stato lui che ha prenotato con anticipo il volo, ho deciso che questo viaggio merita la compilazione di un quaderno e perciò cercherò di mantenere la promessa. Vorrei riuscire a imprimere con le parole i ricordi di questa breve vacanza,...
Scritto da: Anna s.
tre giorni d'autunno a stoccolma
Partenza il: 11/10/2008
Ritorno il: 14/10/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Eccomi di nuovo in aeroporto ad ottobre; questa volta in partenza per Stoccolma e naturalmente con Massi. È stato lui che ha prenotato con anticipo il volo, ho deciso che questo viaggio merita la compilazione di un quaderno e perciò cercherò di mantenere la promessa.

Vorrei riuscire a imprimere con le parole i ricordi di questa breve vacanza, anche se non mi manca, anzi non “ci” manca la macchina fotografica.

Sono le ore 18:10 e siamo appunto nell’aeroporto di Alghero-Fertilia, pronti per l’imbarco. L’aeroporto è molto piccolo e ovunque mi giri vedo facce di turisti, forse proprio svedesi! Com’è piccolo il mondo! Saliti in aereo, Massi riconosce un suo ex compagno di classe! Si chiama Andrea, è sposato con una svedese ed è papà di una simpaticissima bimba di nome Greta.

Arrivati all’aeroporto di Skavsta, salutiamo Andrea e saliamo sull’autobus Flygbussarna che ci conduce alla stazione di Stoccolma in un’ora e mezzo circa.

In un quarto d’ora circa arriviamo a piedi al Rica Hotel, il nostro albergo. La camera è carina e arredata con gusto peccato che non ci sia la finestra! Con Massi osserviamo che non c’è neanche un cassetto! Magari qui in Svezia non piacciono … chissà! 12 ottobre 2008 Alle 8:30 facciamo colazione nel nostro stesso albergo;c’è di tutto: dai salumi ai formaggi, alle marmellate, ai cereali, ai cafè, ai succhi di frutta; insomma è internazionale e a buffet. Un’ora più tardi usciamo per dirigerci allo skansen; (avendo a disposizione solo pochi giorni già a Cagliari avevamo programmato il nostro viaggio in modo da vedere tutto quello che sarebbe stato possibile). Dopo pochi minuti di camminata incominciamo ad avvertire una sensazione di caldo! Ma come?!! Noi ci aspettavamo temperature molto più basse! Comunque meglio così.

Lo skansen è uno splendido museo all’aperto, in cui si respira un’atmosfera tipicamente rurale. Abbiamo ammirato tantissimi animali, alcuni abbastanza familiari come il cinghiale, la volpe e la mucca, ma altri mai visti: l’alce, la lontra, la foca, la civetta, lo scoiattolo etc. Ci hanno colpito molto diverse tipologie di casette: alcune tipo palafitte (tutte in legno), altre in fango e paglia. Abbiamo curiosato in una bottega in cui si lavorava il vetro e in una vecchia tipografia. Dopo una lunga camminata, alle 13 ci siamo concessi una pausa per pranzare; abbiamo mangiato in un localino all’interno dello skansen. Abbiamo chiesto un “autumnsalad”, un insalata autunnale con cereali, zucca, ravanelli, e poi il cafè (che sembrava acqua colorata e non aveva l‘aroma che conosciamo noi!).

Nel primo pomeriggio abbiamo visitato due musei, molto vicini l’uno con l’altro: il Vasa Musee e il Nordiska Museum. Nel museo Vasa siamo rimasti incantati dal vascello, il Vasa appunto, che affondò nel 1600 nel porto di Stoccolma dopo essere salpato per il suo viaggio inaugurale e poi fu recuperato nel 1900, dopo circa 300 anni sul fondo del mare. È quasi interamente originale (al 95% è composto di parti originali), di dimensioni impressionanti! Avvicinandoci al vascello ci siamo sentiti piccoli piccoli e il pensiero è andato a tutto il lavoro che c’è dietro! La struttura non è essenziale … tutt’altro! Infatti questa magnifica nave da guerra è tutta decorata con infinite sculture in legno intagliato. Intorno al vascello ci sono esposizioni che illustrano la storia del Vasa e dell’epoca in cui fu varato. Alle 15:30 per approfondire la storia del Vasa, ma soprattutto per riposare le nostre gambe stanche, abbiamo visto il film, non in lingua italiana (qui sembra che nessuno parli italiano), ma in svedese.

Il tempo passa e si avvicina l’ora di chiusura dei musei; così decidiamo di fare tappa al nordiska museum, che conserva preziosi oggetti e ornamenti anche folcloristici della antica Svezia, ma non riscuote la nostra ammirazione. Degna di nota è la casa delle bambole. Proprio in questo fine settimana qui c’è il festival del cioccolato. Che meraviglia: ci sono cioccolatini di tutti i tipi e non disdegniamo di assaggiarne qualcuno! Sono una bontà! Il nordiska è molto bello esternamente in quanto ha le sembianze di un castello. Rientrati in centro, ci dirigiamo verso il Katarinahissen, un ascensore alto circa 40 metri; però purtroppo apprendiamo da un cartello che non è in funzione! Allora siccome io e Massi volevamo comunque la visione del panorama dall’alto della città, anche se ormai i mie piedi non reggevano più, siamo andati nella parte alta della zona storica, il Gamla Stan. Volevamo ammirare il tramonto in santa pace, ma purtroppo a turbare la quiete del posto c’era un tipo che come un forsennato litigava con la fidanzata! Perciò ci incamminiamo verso i viottoli di Gamla Stan; è sorprendente come ci muoviamo nella città molto agevolmente, come fossimo del posto, come se fossimo vissuti sempre qui.

Intorno alle ore 20 ci fermiamo in un ristorante per cenare; è piccolo e informale e c’è pochissima gente, probabilmente perché qui a Stoccolma alle 20 tutti hanno gia finito di cenare! Il nostro menù è a base di piatti tipici svedesi: salmone con salsa di senape, polpette di carne (forse di renna), purè di patate marmellata di mirtillo. Tutto buono, in particolare le polpette.

Dopo cena, mentre stavamo rientrando in albergo vediamo l’insegna dell’Ice Bar, dentro il Nordic Sea Hotel e … perché rinviare a domani la visita a questo locale che tanto ci attraeva? Entrati li dentro, la nostra stanchezza è svanita; l’atmosfera è molto allegra e familiare. Indossati il poncho e i guanti che ci hanno fornito per sopportare la temperatura di -5°, abbiamo consumato una bevanda alcolica che ci è stata servita in bicchieri di ghiaccio! Anche tutto l’arredamento è di ghiaccio … davvero suggestivo!

13 ottobre 2008 Sono le 9:30 e stiamo andando a fare i biglietti per un giro in battello. La giornata oggi è uggiosa, il cielo è coperto ma per fortuna non stà piovendo. Mentre ci dirigiamo al Djurgarden è il caso di dire “it‘s rain leafs!” ossia: piovono foglie! Il paesaggio autunnale si rivela in tutta la sua bellezza: le foglie che cadono dagli alberi fanno un tappeto giallo sui prati verdi! Il giro in traghetto, con le cuffie alle orecchie per seguire le informazioni in italiano, è durato un’oretta ed è stato un piacevole modo di vedere Stoccolma dall’acqua.

A questo punto andiamo al palazzo reale dove ci sono i preparativi per il cambio della guardia che inizia alle 12:15; tanti turisti circondano il cortile per seguire questo rito che per certi versi è pure divertente (a un certo punto i “soldatini” simulano una corsetta; in realtà saltellano in maniera ridicola con le ginocchia alte). Il freddo pungente, alimentato da un vento gelido ci induce ad andare verso i centri commerciali dove c’è un gradevole tepore. Consumiamo un’insalata mista e di pomeriggio siamo andati a vedere il Municipio e il centro storico. Passeggiando mano nella mano nelle stradine della zona storica, quasi per caso abbiamo visto il vicolo più stretto di Stoccolma, davvero stretto stretto! Inizia a piovere e alle 18 è buio pesto! Prima che chiudano, entriamo nei negozietti caratteristici e acquistiamo qualche souvenir, senza dimenticarci di noi stessi: ci facciamo in regalino a vicenda: un pupazzetto con le sembianze di una renna (un portamonete) per me e delle polsiere con i colori della bandiera svedese per massi. Tra una cosa e un’altra è giunta l’ora di consumare il pasto serale, ma come al solito è tardi per trovare un ristorantino aperto, perché qui tutti cenano presto! Alla fine poiché io volevo un pasto caldo, siamo finiti alla stazione e abbiamo mangiato un trancio di pizza.

Erano solo le 21, ma sembrava molto più tardi e accusavo i segni della stanchezza, così siamo rientrati in albergo.

14 ottobre 2008 La nostra vacanza volge al termine; alle 10 entriamo a dare un’occhiata nel centro commerciale Pub, che è lo stesso caseggiato in cui al quarto piano c’era il nostro albergo; all’uscita facciamo un giro tra le bancarelle del mercatino allestito nello spiazzo lì davanti e poi ci dirigiamo alla stazione per prendere l’autobus per l’aeroporto: passa ogni 20 minuti; noi prendiamo quello delle 11:20: è puntualissimo.

Siamo in prima fila e osserviamo che da una parte e dall’altra della strada ci sono tante concessionarie auto, ma la cosa più bella è la campagna! È spettacolare. La vegetazione è rigogliosa; querce e betulle si susseguono e si presentano in tutte le possibili sfumature dei colori giallo, marrone e verde; le numerose fattorie e gli animali attirano la nostra attenzione, così come quella di qualsiasi altro passeggero.

Giunti all’aeroporto di Skavsta decidiamo di pranzare con dei panini e prima dell’imbarco sorseggiamo un caffè (questa volta double, così come il prezzo!).

Che altro dire? Che questi tre giorni d’autunno a Stoccolma sono stati proprio una piacevolissima vacanza!



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