Sorprendente sardegna
Per la verità molti negozi e strutture erano chiuse o stavano chiudendo, ma non ce ne siamo quasi accorti! Abbiamo visitato tutto quello che avevamo in progetto senza code, attese e caos, girando tutto il nord dell’isola, dalla Costa Smeralda ad Alghero, con la nostra auto.
Ci imbarchiamo a Livorno con la Mobylines alle 24.30 (ritardo di un’ora: unico incoveniente) per Olbia.
Se si viaggia di notte è consigliabile prenotare la cabina, che costa 58€ ma riposi!; infatti al ritorno avevamo solo la poltrona ed è stato massacrante.
Arrivati ad Olbia verso le 8. Abbiamo tutta la giornata a disposizione per esplorare le spiagge della Costa Smeralda ed arrivare nel tardo pomeriggio a Baia Sardinia dove abbiamo prenotato al Residence Rena Bianca: un complesso non nuovissimo ma carino con strutture di varie tipologie costruite davanti alla bianca spiaggia Battistoni, che si distende su un’ampia baia.Ci sorprendiamo perchè il monolocale con mezza pensione prenotato consiste in un appartamento comodo con ampia sala e terrazza sul mare, due camere e bagno.
Molte strutture alberghiere chiudono verso il 15/09, ma su internet si trovano parecchie soluzioni interessanti anche economicamente.
Durante i 7 giorni di soggiorno percorriamo parecchi chilometri, ma riusciamo anche a prendere un po’ di sole conoscendo spiagge incredibili.
COSTA SMERALDA Località alla moda come Porto Cervo , Porto Rotondo, Qualtu Poltu, Liscia di Vacca( con spiaggia troppo attrezzata!) ci appaiono grandi “centri commerciali” ora addormentati, carini, abbastanza rispettosi dell’architettura mediterranea, ma molto artificiali. Infatti il nostro giro è veloce: vogliamo vedere altro della Sardegna.
Qualcosa che vale la pena di visitare l’abbiamo trovato : la chiesetta di Porto Rotondo di A.Cascella con il soffitto in legno come la carena di una nave e la bianca chiesetta Stella Maris di Porto Cervo dell’architetto Busiri Vinci . Luminosa e molto raccolta domina dall’alto il porto; all’interno si trova una toccante Mater Dolorosa di El Greco.
Troviamo alcune spiaggette a sud di Porto Cervo e ci fermiamo a goderci il sole a Punta Capriccioli ( due calette a destra e due a sinistra del parcheggio, con acqua trasparente e rocce di granito), alla Spiaggia del Principe( seguire le indicazioni per l’hotel Romazzino) e alla Spiaggia Romazzino : luoghi incantevoli, senza cemento, ci si arriva a piedi in 10 minuti di discesa tra una ricca vegetazione.
ARZACHENA: zona nuragica Prima di arrivare ad Arzachena ci fermiamo a San Pantaleo, caratteristico paese di case di pietra chiara disposto intorno ad una piazza con una piccola chiesa all’estremità. Dalla piazza si diramano strette vie dove si affacciano casette ricoperte da piante rampicanti.
Ci sediamo al Caffè Nina, in piazza, a gustare pane carasau,olive nere, pecorino e salame serviti su un tagliere e a bere un bicchiere di vermentino.
A 2 Km. Da Arzachena visitiamo il Nuraghe Albicciu interessante per la struttura a labirinto; poi in paese in fondo a Via Limbara fotografiamo “il fungo”, un masso di granito enorme.
Ci dirigiamo verso Luogosanto dove si trova una delle piu importanti Tombe dei Giganti: ” Coddu Ecchju” con una stele centrale a forma ovale e una rilevante lunghezza; tutt’intorno vigneti ben allineati e querce da sughero. Siamo accompagnati da una guida in gamba e disponibile. La sorpresa è che in questi luoghi archeologici e nelle chiese visitate il costo del biglietto d’ingresso(2 o 3€) comprende anche la guida.
Proseguiamo verso Luogosanto e arriviamo alla necropoli Li Muri, sito che risale probabilmente a 3500a.C. Con tombe rettangolari.
SANTA TERESA DI GALLURA Visitiamo il vivace centro fondato dai Savoia, con la torre di Longosardo che si affaccia sul porto naturale da un lato e sulla spiaggia Rena Bianca dall’altro. Azzeccata è l’idea di fermarci a pranzare al ristorante Papè Satan, in un cortile interno,dove assaggiamo i mallodoreddus alla campidanese, gli spaghetti con bottarga e deliziose seadas.
Nel pomeriggio siamo a Capo Testa a godere di uno splendido tramonto in un giardino di sculture di granito. Lo scenario è unico, di fronte ci appare bianca e rocciosa la Corsica.
LA MADDALENA E CAPRERA Da Palau in 20 minuti di traghetto arriviamo alla Maddalena. Durante la navigazione, a destra verso Palau scorgiamo una roccia in alto con la forma di un orso( andremo più tardi fino a toccarla). Ci addentriamo nel centro storico curiosando tra i numerosi negozietti fino a Piazza Garibaldi molto animata e a Piazza Comando sul lungomare. Percorriamo la strada panoramica per fermarci alla Cala Spalmatore e verso nord a Cala Bassa Trinità con panorama stupendo dall’alto e ritorniamo in paese attraverso “Guardia Vecchia”, punto strategico per avere uno sguardo d’insieme sulle isole.
Ma la sorpresa più bella della Maddalena è per noi la scoperta di un posto unico “Testa di polpo”.
Complicato arrivarci, ma ne vale la pena! Venendo dalla Maddalena, prima del ponte per Caprera, girare a sinistra e percorrere fino in fondo una strada sterrata e un po’ sconnessa. Scoviamo calette stupende e vi rimaniamo un paio d’ore a gustare il silenzio, il caldo sole, la solitudine (solo qualche coppia qua e là) e il paesaggio incredibile con rocce dalle più strane forme.
A malincuore lasciamo quel paradiso e attraverso il ponte arriviamo a Caprera, isola ricoperta di vegetazione, aspra e rocciosa. E’ lunedi’ e il Compendio Garibaldino è purtroppo chiuso: in tanti dobbiamo accontentarci di intravedere la casa di Garibaldi dall’esterno.
Giriamo l’isola dirigendoci verso nord, ma mancano indicazioni stradali e non riusciamo ad arrivare in alcune spiagge che ci avevano indicato all’Ufficio Turistico. Tutt’intorno vediamo boschi, vegetazione incredibile e granito. Caprera ci lascia un po’ delusi.
Riprendiamo il traghetto per Palau e saliamo fino alla fortezza (Monte Altura) per vedere dall’alto le isole appena visitate: un bel colpo d’occhio! Ultima fatica: saliamo su un sentiero tra le rocce, con dislivello di 60 m, fino a Capo dell’Orso. Il parcheggio è a pagamento , la salita niente male, il vento molto forte, ma quando sei in alto e domini tutt’intorno a 360° dimentichi tutto! ALGHERO – STINTINO Per risparmiare tempo prendiamo la statale a 4 corsie da Olbia per Sassari, fino ad Alghero.
Il paesaggio si presenta brullo con terra marrone, secca e tante querce da sughero; greggi numerose si mimetizzano col terreno. In poco meno di 2 ore siamo ad Alghero, città vivace e pittoresca, con bei palazzi, viuzze,negozietti ( molti di corallo), mura con vista mozzafiato, torri e il porto affacciato su un’ampia baia. Ci fermiamo a pranzare sul lungomare in un ristorante veramente carino con i tavoli sotto grandi ombrelloni bianchi di fronte ad un mare azzurro intenso e alle rocce di Capo Caccia.
Decidiamo di andare verso Capo Caccia percorrendo la strada costiera panoramica che attraversa Fertilia. Ci appare dopo un po’ una scogliera a picco sul mare: dal punto panoramico segnalato godiamo di una vista straordinaria che ci ripaga della mezz’ora di auto. In fondo alla strada c’è l’ingresso dell’Escala del Cabirol (656 gradini ) per arrivare alle Grotte di Nettuno. Non abbiamo tempo di scendere e ci accontentiamo di fotografare! Da Alghero puntiamo a nord verso Porto Torres e imbocchiamo la strada dei “due mari”; in un’ora arriviamo a Stintino, piccolo paese turistico e poi risalendo fino all’estremità settentrionale a Capo Falcone ci appare un luogo da sogno, una delle più belle spiagge viste: la Spiaggia della Pelosa che spicca per la bianca sabbia lambita da acque di un azzurro dalle sfumature incredibili e per la Torre aragonese che sorge solitaria su un isolotto.
Ci distendiamo al sole per due ore, poi riprendiamo la via del ritorno. Sulla strada statale Sassari/Olbia (circa a 2 Km dopo l’incrocio per Olbia) sembra venirci incontro la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia caratterizzata dall’alternanza di strisce di pietra bianca e di basalto scuro. Vale la pena di fermarsi per una veloce visita.
Più avanti, dopo Ardara; a sinistra in mezzo alla campagna, su un’altura, maestosa si erge la Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio dal colore rossiccio della trachite locale (XI-XII sec.) che ben si intona con i colori circostanti. E’ quasi l’ora di chiusura, ma troviamo una cortesissima guida che ci accompagna in una visita interessante alla chiesa di stile francese a due piani e al campanile in parte abbattuto da un fulmine. Dall’alto la campagna intorno, al tramonto, è uno spettacolo da non perdere! CASTELSARDO E LA COSTA NORD Da Baia Sardinia ci dirigiamo a Tempio Pausania. Lungo il percorso il terreno è riarso , i colori dominanti sono ocra e giallo della terra e il verde scuro dei sughereti; rarissime sono le abitazioni.
Tempio P. Si trova in posizione elevata sopra la pianura gallurese; è una cittadina dall’aspetto severo per i blocchi grigi con cui sono costruiti i palazzi del centro storico e la Cattedrale di San Pietro. Passeggiamo verso via S.Lorenzo fino alla Fonte Nuova: la via dell’acqua tranquilla ed ombreggiata.
A 2 Km a nord (verso Palau) incontriamo il Nuraghe Maiori tra fitti boschi . Con 3€ a testa visitiamo il sito costruito su una cava di pietra, accompagnati da una preparata archeologa.
Da Tempio P. Ci spostiamo a Castelsardo, fermandoci a fotografare (lo fanno tutti!) poco prima, lungo la strada per Sedini, la Roccia dell’Elefante, formazione rocciosa di trachite.
La cittadina fondata dai Doria nel XII sec. Ci appare abbarbicata su uno sperone roccioso in tutta la sua bellezza dai caldi colori. Saliamo fino al castello, dove è allestito un piccolo museo dell’intreccio (niente di speciale ) attraverso viuzze dove si aprono negozietti e trattorie; alcune anziane sulla porta di casa intrecciano cestini.
L’esile campanile con la cupola di mattonelle colorate appare tra le case e sullo sfondo si vede la Cattedrale di San Antonio Abate costruita sulla roccia: sembra sospesa sul mare.
Ci dedichiamo allo shopping e troviamo un fornitissimo negozio dell’Artigianato all’inizio del paese (con grandi vetrine) : i prezzi sono veramente molto convenienti! Al ritorno percorriamo la strada costiera fino a Santa Teresa di Gallura, fermandoci lungo il tragitto a Isola Rossa e a Vignola.
E’ quasi il tramonto e le rocce che si allungano sul mare assumono un colore giallo rosato, le onde che sbattono sugli scogli formano una schiuma biancastra. Dall’alto vediamo i tetti rossi delle case che scendono verso il mare : siamo ad Isola Rossa.
Ultima tappa, prima di rientrare, è il paesetto di Vignola con una lunga spiaggia dalla sabbia impalpabile e un lungomare dove passeggiare.
La vacanza è finita…Ce ne andiamo con tanto azzurro negli occhi e nel cuore portiamo la gentilezza e la disponibilità della gente sarda.
Speriamo di essere riusciti a farvi capire quanto sorprendente sia la SARDEGNA !