Viaggio nel west america
America l’abbiamo sognata da anni, elaborata e programmata in un anno, ed ecco avverarsi il nostro Sogno.
5 maggio – Partenza da Trieste ore 2.00 per arrivare a Venezia alle 4.00 (leggermente in anticipo!) l’aereo parte alle 7.00. Arrivo a Francoforte alle 8.50. L’aeroporto è molto grande, ma anche molto caro, lasciamo una bella sommetta per il buffet. Non ci resta che aspettare con ansia le ore 14.00, ora di imbarco per l’aereo che ci porterà a San Francisco; intanto il sonno comincia ad arrivare, speriamo di dormire in viaggio.
Partiamo puntuali; anche se abbiamo prenotato come Lufthansa con nostra grande sorpresa la compagnia con cui stiamo per volare è United Air Lines. Il viaggio è ottimo ma stancante; la sottoscritta (Alida) ha sonnecchiato un paio d’ore, Paola uguale, Barbara meno di noi; Massimo è l’unico che ha dormito ben 6 ore (beato lui). A sorpresa il viaggio è durato un ora mezza meno del previsto. Arrivo a San Francisco alle 15 30… Finalmente ! I controlli alla dogana sono stati veloci e…SIAMO IN AMERICAAAA !!! Fuori un trenino gratis, che passa ogni 3 minuti, ti porta nel centro noleggi; veramente ben organizzati! Andiamo a prendere la macchina e SORPRESA: volevamo una macchina grande, ma questa ci ha sbalordito è un incrocio tra l’autobus di linea (vista la grandezza) e una mercedes (vista la bellezza e la tecnologia), è tutta automatica. Massimo è in oblio ! Io e Barbara invece siamo “caput”! Il fuso orario e soprattutto le 35 ore sveglie si fanno sentire. Arrivati all’albergo … lo Stanfort Hotel … (mega figo, mega lusso e in pieno centro), io e barbara (ora locale 18.00) facciamo un bel “tuffo nel letto” e via a dormire per 12 ore filate, mentre Paola e Max vanno a godersi un anteprima della città . 6 maggio – Si inizia con colazione all’americana pan chache con il succo d’acero gradito a Paola e Max, io e Barbara invece andiamo sul tradizionale … caffelatte e dolce, poi via per San Francisco. La città è bellissima, allegra e vitale, con le sue discese e salite, i tram (li prendi al volo), i grattacieli del Union Square , Fischerman Wolf e Pier 39 (insolito vedere i leoni marini in porto); da consigliare il granchio cucinato in più modi, meglio nelle bancarelle perché costa molto meno ed molto buono. Da Pier 39 decidiamo di fare una mini crociera sotto il mitico Golden Gate che all’inizio è avvolto nella sua inconfondibile nebbia, come se non volesse scoprirsi del tutto, ma pian piano riusciamo a scorgerlo sempre di più ma non del tutto. Proseguiamo il nostro giro verso Alcatraz, emozionante vedere il carcere scenario di tanti film, e brrr fa freddo!!! Comunque una città bellissima, vivibile e devo dire che gli americani ci hanno sbalordito per la loro vivacità e cordialità, sono simpatici, sempre pronti all’humor. Giornata piena … alle 21 tutti a letto con “russo libero”! 7 maggio – Sveglia alle 6.00 anche perché con il fuso oriamo ancora non smaltito il nostro bio-ritmo e in confusione mentale! Oggi giro veloce della Little Italy dove troviamo … Il Caffè Trieste che per noi triestini è una bellissima visione, all’interno ci sono foto e dipinti della nostra città. Giro per la China Town, ma non è un gran che, e per finire prima di lasciare San Francisco attraversiamo il Golden Gate … questa volta senza nebbia! Grandioso! Ancora non ci rendiamo conto di essere in America e che il nostro sogno pian piano si sta avverando; a momenti ci sembra di essere nei film: i classici tombini che fumano, i taxi gialli, le macchine super illuminate della polizia e i mega palazzi, qui tutto ha dimensioni più grandi almeno per noi che veniamo da una piccola città. Ciao San Francisco, ci hai fatto sognare! Ore 19.00 arrivati in un albergo vicino al Sequoia Park, un best western , ottimo come prezzo (89 $ la camera per 4 persone + prima colazione). Abbiamo mangiato in un locale messicano (una schifezza) infatti in america per noi italiani la cucina lascia a desiderare, magari da approfittare per chi volesse eliminare qualche chilo! 8 maggio- Sveglia alle 06.30. Abbiamo dormito abbastanza bene, il fuso sta per svanire. Direzione Sequoia; nel tragitto troviamo campi immensi di aranci con un profumo nell’aria intenso. La strada è tortuosa, anzi un vero passo di montagna; infatti dall’entrata del parco ci vuole più di un’ora per raggiungere le prime sequoie… ma ne vale la pena! Ecco ci siamo … Immense, giganti, colorate fanno da padrone del parco, niente riesce a scalfirle nemmeno il fuoco! Ci si china alla bellezza della natura. Speriamo di incontrare qualche orso, ma niente, in compenso è apparso vicino a noi un coyote! E’ affamato ed impaurito ma non abbiamo niente da darli da mangiare a parte la ciliegie comperate prima da un contadino e sorpresa … Le sta mangiando! Al momento abbiamo un po’ di paura ad avvicinarci, ma poi vediamo che lui ha più paura di noi; è bellissimo, ha un folto pelo con una grande coda, una via di mezzo tra una volpe e un lupo.
Siamo in ritardo e quindi dobbiamo partire per avvicinarci il più possibile alla Death Valley; dobbiamo arrivare a Olanka e ci vogliono ben 6 ore di viaggio! Arriviamo alle 10.00 di sera con la paura di non trovare un motel ed invece eccolo li il mitico Best Wester di Lone Pine, una piccolissima città stile Western che ci appare come un miraggio nel nulla.
9 maggio – Oggi è il mio compleanno!! Alle 5.30 siamo già in piedi pronti per affrontare il deserto… la Death Valley … mamma mia ma dove sono!? Sembra di essere su un altro pianeta: strade lunghe e deserte, monti di diverse sfumature, sabbie dorate; la temperatura è accessibile, massimo 40 gradi. Il silenzio è il guardiano di questo posto irreale ed incantevole, non attraversarla sarebbe un grande sbaglio (e qui incontriamo il secondo coyote). Prima di uscire dalla Death Valley c’è Zabrinskie Point, uno dei posti più suggestivi…Non perdetelo.
ore 14.00 Nevada! Las Vegas arriviamo! Ecco … sono le 16.00, dal silenzio del deserto veniamo catapultati in un mega caos … Las Vegas! L’esagerazione qui sta di casa, come pure il lusso, lo sfarzo ecc… per quanto si può immaginare su Las Vegas la realtà è molto ma molto di più …!!!??? Qua è quasi tutto finto, con delle copie di città perfette; Venezia è senz’altro la più bella e costosa. Da vedere il Bellagio con le sue fontane che si muovono a suon di musica (combinazione noi abbiamo assistito al magnifico spettacolo accompagnato dalla mitica voce di Pavarotti! … Da pelle d’oca!). Consigli: 1) le valigie portatele voi in camera perché altrimenti la mancia è doppia per chi te la prende fuori della macchina e chi te la porta in stanza. 2) Altro consiglio utile è saper parlare bene l’inglese perché anche così l’americano è difficile da capire (molti si mangiamo le parole e lo parlano molto stretto). 3) Per chi come noi viaggia in macchina, necessario anzi indispensabile è il navigatore satellitare che oltre a darti la direzione ti porta davanti agli alberghi e siti vari (Mitico Tom Tom).
10 maggio – Oggi siamo fermi per riposarci!!!!???? Altro che riposo …! Abbiamo girato per ben 7 ore per tra i negozi di un bellissimo outlet … tanti negozi di marca a prezzi molto convenienti. Dopo un pranzetto e un riposino è già arrivata la sera e via alla scoperta dei bellissimi alberghi.
11 maggio – Siamo al Zion Canyon e al Bryce Canyon. I nostri occhi non hanno mai visto niente di cosi bello, nel Bryce la natura si è divertita creando dei anfiteatri rosso intenso e scogli fatti come stalagmiti … Bellissimo! Siamo all’altezza di 2500 metri; per chi non è abituato diventa faticoso camminare. Consiglio di prenotare al Best Western Ruby’s Inn, è economico, bello, attrezzato con collegamento internet, home foto, ristorante, piscina, lavanderia, market, tutto in arredamento stile western. Le telefonate non fatele dall’albergo perchè sono carissime; purtroppo i telefonini dopo Las Vegas non prendono bene e nel Bryce per niente, forse bisogna avere il quadriband.
12 maggio – Si va verso Page e il Lake Powel; ci aspetta 5 ore di viaggio, ma il morale della “company” non ha mollato mai ,si va avanti a suon di musica e “parolaccie” varie.
Max è un taxi driver eccezionale, instancabile! La crociera sul lago Powel è da non perdere; si va con il traghetto attraverso il fiume Colorado dentro vari canyon (a seconda della crociera che scegliete); meglio quella che vi portano lungo l’Antelope Caynon. In più nelle vicinanze di Page gli indiani con le loro jeep ci hanno portato attraverso un percorso sterrato e molto polveroso fino all’ingresso dell’Antelope Canyon, uno stretto canyon a fessura percorribile solo a piedi dove il fondo e ricoperto di sabbia e le pareti sono levigatissime e quando entra il sole crea un gioco di luci e colori unico che esalta il colore rosso della roccia circostante. Anche là tante foto e filmati (mi sa che una volta a casa dovremo prendere una settimana di ferie per vedere tutto). Gli americani sono super organizzati in tutto, trovi bagni in ogni luogo anche nella Death Valley; cosa strana per noi è che qui non si trovano ne bidé e nemmeno i saponi intimi ?!?! Come fanno? 13 maggio – Giornata bella finora è andata bene con il tempo. Siamo a Kajenta, l’albergo sempre Best Western, direzione la mitica Monument Valley. Lo spettacolo non si è fatto attendere già da lontano, mettiamo il cd dei Credence Revalver e via! Tante foto in mezzo alla strada seduti sulla riga gialla a turno stando attenti alla macchine! Poi entriamo nel parco dove paghiamo 5 $ a persona. La strada all’interno della Monument Valley é un percorso sterrato di circa 26 Km; meglio farla con la propria macchina così puoi stare quanto tempo vuoi e fermarti quanto vuoi. Le escursioni in jeep organizzate dagli indiani costano 60 $ a persona e il giro dura un’ora e mezza, e vi prendete tanta polvere e colpi alla schiena. Noi c’è la siamo gustata con tutta calma per 6 ore … é bellissima! Per noi forse il posto più bello che abbiamo visto in questo viaggio, personalmente vorrei fermare il tempo, ma poiché non possiamo farlo mettiamo il cd di Morricone ed eccoci entrati nei tanti film western (naturalmente noi siamo sempre quelli buoni!!??).
La valle ti regala una sensazione di pace arricchita di spiritualità e mistero, abbiamo anche filmato 2 piccoli tornado che alzando la polvere a suon di musica, nella nostra immaginazione vediamo lo spirito di qualche indiano che vaga per la valle.
I Navajo sono persone dai lineamenti molto belli, ma molto riservati nel loro carattere. Lungo il nostro percorso li incontriamo nella valle. Ci offrono vari amuleti e souvenir, oppure un bel giro cavallo lungo i sentieri selvaggi. A malincuore al tramonto ci allontaniamo da questi magici posti: CIAO CARA MONUMENT GRAZIE PER AVERCI ARRICCHITO GLI OCCHI E IL CUORE.
15 maggio – ore 16.00 siamo al Gran canyon. Costeggiando la strada, ad un certo punto dal folto bosco si apre “Il Gigante silenzioso”… spavaldo, colorito, infinito, inconfondibile GRAN CANYON. Sembra un quadro tant’è la sua bellezza senza fine; all’interno il fiume Colorado scorre silenzioso data la sua lontananza.
Questo incredibile posto è abitato da condor, aquile, coyote, alci e scoiattoli che ti vengono in mano aspettando che gli dai qualcosa da mangiare, e qui incontriamo il terzo cojote. Da non perdere il tramonto, perchè mentre di giorno il canyon ha colori che vanno dall’azzurro, rosa viola, al tramonto diventa rosso fuoco. Qui la macchina fotografica ti ringrazierà per averla usata, non ci sono parole, foto o film, che riescono a trasmettere la sua grandezza e bellezza. In maggio fa freddino meglio avere dei giubbotti. Alla sera siamo andati a mangiare in uno steak house dove si mangia finalmente bene, carne buona e piatti ricchi di tutti i gusti.
17 maggio – Partiti dal Gran Canyon alle 08.00, destinazione Barstow circa 7 ore di viaggio!! Ma è piacevole perchè il nostro autista Max è bravo, la macchina comoda e la strada bella.
Per strada ci fermiamo a vedere un caratteristico paesetto fantasma del vecchio west CALICO … ci sono molti locali con souvenir, la miniera d’argento che puoi visitarle con un trenino. L’entrata costa 6$ a persona. Fa un caldo pazzesco siamo passati dai 12 gradi del canyon ai 40 di CALICO a soli 300 km di distanza! Uno shock! Tutti a rovistare l’ormai ammasso di valigie per prendere qualcosa di estivo da indossare. Ok di nuovo in viaggio … la nostra indispensabile Barbara ha impostato il Tom Tom e via! Destinazione Barstow. Arrivati alle 19.00 naturalmente a un Best Wester (ormai clienti abituali) scarichiamo il container di valigie e dopo aver mangiato un’insolita pizza al ragù (!?!?) imburrata e per niente leggera, andiamo al Walmart (tipico centro commerciale), a comperare altre 3 valigie…! Però la gente del posto non ci è piace molto, brutte facce e molte macchine della sicurezza che girano. Finiti gli acquisti ci dileguiamo abbastanza velocemente dirigendoci al hotel. Questa è anche l’altra visione dell’America.
18 maggio – ore 11.00 arrivati a Los Angeles. Il paesaggio è completamente cambiato; le affascinanti strade diritte e deserte, hanno lasciato il posto alla grande metropoli, bella ma in pieno caos di traffico. L’albergo a Santa Monica è l’ennesimo Best Western di fronte la mitica spiaggia scenario di tanti film e telefilm (tipo Baywatch). L’albergo è bello e signorile. Ecco è arrivato il primo e per fortuna unico bidone che abbiamo preso: l’impiegato dell’albergo ci consiglia di vedere Los Angeles in un tour organizzato a bordo di un autobus, che dovrebbe portarci nei posti più noti. Ma non è una buona idea … l’autista ci fa aspettare 1 ora e una volta saliti visto il ritardo cerca di recuperare mettendosi a correre fra le 7 corsie, regalando cosi a tutti noi mal di stomaco e stress, mentre il fegato reduce della pizza della sera prima canta … volareeeeeeeeee ! Peccato perdiamo 4 ore, per noi preziose per vedere poco o niente.
Paola, oltre ad essere la nostra fotografa e anche la traduttrice ufficiale, protesta per la scarsa organizzazione e il trattamento accordatoci e per fortuna ci rimborsano una parte. Il mio consiglio è che è meglio andarci da soli, infatti ci sono molti parcheggi in città.
19 maggio – Lungomare di Santa Monica. Di buonora andiamo in spiaggia a bagnarci nell’oceano (quando ci ricapita?) e a fare i soliti sketch cretini, ma ci divertiamo da pazzi. Dopo aver sistemato le valigie andiamo in città a vedere Beverly Hills e a fare l’ultimo shopping americano nella mitica Rodeo Drive. Max si è preso un mega orologio grande come una bussola (per niente sfarzoso) Alida, Barbara e Paola 3 borsette della Guess…Bellissime ! (dove le metteremo? Le nostre valige sono stracolme).
Il nostro sogno americano sta volgendo alla fine. Consegniamo la macchina con le lacrime agli occhi; è stata la nostra compagna di viaggio affidabile e comoda, il nostro nido … Sigh! Scarichiamo le nostre 16 valigie! Da vergognarsi! Non passiamo inosservati; anche al chekking facciamo sketch … Non si sa se la mia valigia passa e…22.70 Kg. … per un pelo non superiamo i 23! Anche le hostess esultano! L’aereo è pronto; un Lufthansa nuovo bellissimo e comodo ci riporterà nella nostra piccola ma amata Italia. CIAO AMERICAAAAAAAAAAAAA ci hai fatto sognare!! Alida, Barbara, Paola e Massimo promettono di ritornarci! Arrivederci a presto!