Mexico me corazòn

Sono passati solo 2 anni dalla prima volta che Serena ed io siamo andati in Messico ed esattamente nello Yucatàn –Quintana Roo. Questo paese ci è rimasto nel cuore perché è una terra che offre molte cose da vedere. Nell’estate del 2006 abbiamo visitato Chichèn Intzà senza poterci salire per l’incidente accorso l’anno precedente...
Scritto da: maser
mexico me corazòn
Partenza il: 17/08/2008
Ritorno il: 02/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Sono passati solo 2 anni dalla prima volta che Serena ed io siamo andati in Messico ed esattamente nello Yucatàn –Quintana Roo.

Questo paese ci è rimasto nel cuore perché è una terra che offre molte cose da vedere.

Nell’estate del 2006 abbiamo visitato Chichèn Intzà senza poterci salire per l’incidente accorso l’anno precedente alla turista americana ; da allora vietano l’ascesa. In compenso, se si è belli allenati, si può visitare, pardon scalare, con la sua altezza di circa 30 mt (cosi ci hanno detto), Ek Balam che si erge nella sua imponenza nel cielo terso. Una volta giunti sulla cima (bisogna essere un po’ dei” Messner” e lo sconsiglio a chi soffre di vertigini), si può vedere la curvatura della terra, con tutta la foresta che domina ogni parte a 360°: un bellissimo spettacolo, se si ha lo spirito avventuroso.

Consiglio di andare a visitare la Biosfera di Rio Lagartos a bordo di lance a motore, alla ricerca di intricate mangrovie, del temuto coccodrillo e dei fenicotteri rosa che si stagliano nella laguna come in un quadro. La gita termina con il bagno in una laguna di un mare color cobalto che è veramente un sogno, al confine col Golfo del Messico. Cosi quest’anno abbiamo deciso nuovamente di tornare in questa splendida terra, il 17 agosto 2008 siamo partiti da Milano Malpensa alla volta di Cancún con volo Livigston; dopo 11 ore di traversata oceanica siamo arrivati nello Yucatàn (se invece l’aereo avesse fatto scalo come ci era capitato 2 anni fa via Roatan, una piccola isola al largo dell’Honduras la cui pista di atterraggio è veramente piccola, avremmo impiegato 14 ore).

Verso sera siamo giunti in albergo: avevamo prenotato al Sandos Caracul, una grossa struttura alberghiera piena di confort , anche se sostengo che per visitare il Messico bisogna muoversi ogni giorno per scoprire angoli bellissimi, ma dopo un anno di duro lavoro abbiamo comunque optato per questa soluzione, fermo restando l’intenzione di “girare” a partire da una “base” fissa. Vi voglio suggerire, se volete organizzare qualche escursione (e ce ne sono tante da fare), di fare attenzione ai vari prezzi che , Francorosso, Todomondo, Teorema, ecc… vi offrono all’interno dell’albergo nei rispettivi book: abbiamo riscontrato che in alcuni casi alcune gite costano il doppio rispetto alle agenzie che ci sono a Playa del Carmen. Ce n’è una in particolare che voglio suggerirvi in quanto ci siamo trovati molto bene, si trova sulla Quinta Avenida, quasi di fronte alla stazione degli autobus Ado, si chiama Infocenter. Lavora molto con i turisti spagnoli ma le guide parlano sia italiano che spagnolo. Hanno una buona organizzazione ed i prezzi sono competitivi: ottimo, secondo noi che avevamo fatto altre gite con Francorosso e i touroperator blasonati, il rapporto qualità/prezzo. Infatti con loro abbiamo fatto 2 escursioni la prima a Cobà che è un sito archeologico di minor importanza, ma che secondo me vale la pena di visitare.

Qui, dopo un paio di kilometri che potete fare a piedi (cosi si dimagrisce), noleggiando delle biciclette sul posto o facendosi scarrozzare su risciò guidati da forzuti messicani, si arriva nel primo tempio: il campo da gioco della pelota , tipico sport che i Maya praticavano giocando con le ginocchia, i gomiti e la cintura , cercando di infilare una palla in cauciù in un cerchio ;chi vinceva aveva l’onore di essere sacrificato e quindi saliva nel tempio degli Dei, , ma anche chi perdeva veniva ucciso senza però il “bonus deis” una sfortuna pazzesca,forse era meglio stare in panchina. La seconda tappa è il tempio di Cobà sul quale una volta troneggiava e regnava il re per essere più vicino agli dei;(secondo me erano un incrocio tra una capra tibetana ed un camoscio della Val d’Aosta), in quanto per raggiungere la vetta bisogna scalare gradini alti ed incerti per un altezza di 45 mt , ma anche qui una volta in cima, ti godi il mondo.( per la discesa usate le chiappe).

Dopo questa scalata ad oltre 40° sotto un sole cocente ci hanno portati in un bellissimo Cenote (il nome non me lo ricordo) un pozzo naturale dove i Maya facevano i sacrifici (magari dopo aver perso o vinto al gioco della pelota) e vi garantisco che il bagno è stato veramente godereccio , l’acqua è un po’ freddina , ma ne vale veramente la pena.

Una volta rinfrescatici la mèta successiva è stata la “ comida” (il pranzo) in un tipico ristorante messicano con menù fisso, c’era il pollo cotto sotto la terra ( a me sembrava in padella), o del pesce il tutto accompagnato con la classica verdura a base di cipolle e peperoni e dalle mitiche totillas. ,Si è pranzato bene, anzi ci ha offerto la possibilità essendo vicino un lago abitato dai coccodrilli, di fotografarne uno giunto a riva per mangiarsi una tortilla (era un coccodrillo messicano).

Terza tappa: villaggio Maya abitato da un nucleo familiare in mezzo alla giungla direzione Mèrida dove abbiamo goduto della loro ospitalità .

Un suggerimento se dovete comprare dei souvenir , conviene fare acquisti in questi posti ,spendete di meno che a Playa e l’artigianato è fatto a mano. In più contribuite a far crescere in maniera dignitosa queste persone che non hanno avuto la nostra fortuna. La seconda gita fatta con questa agenzia è stata la Biosfera di Sian Kahan è veramente bella, ti portano col pulmino o Jeep prendendo una strada tortuosa e sterrata di circa 40 km (il conducente sembrava un rellista impazzito ).In una insenatura potete vedere sulla destra il mare mentre sulla sinistra la laguna.

Poi ci hanno fatto salire su delle lance a motore e la prima tappa si sono fermati a 500 metri dalla riva in una secca con acqua azzurrissima alta 1 metro, sembrava di essere proiettati nel film di Laguna Blu, una volta rinfrescati,ci siamo spostati verso un’altra zona di mare e abbiamo avuto la fortuna di vedere le tartarughe nuotare liberamente ed anche dei delfini è stato veramente emozionante, (i delfinari mi mettono un po’ di tristezza). Da li l’imbarcazione si è diretta verso la laguna alla ricerca del coccodrillo, ma non abbiamo avuto questa fortuna, in compenso abbiamo potuto osservare alcuni tipi di uccelli dalle piume colorate ed anche un pellicano che ci guardava con fare sornione.

Finito di fotografare la flora e la fauna l’ultima tappa è stata una splendida nuotata con maschera e pinne a fotografare ed ammirare i milioni di pesci colorati e anche un’aragosta che, impaurita dalla nostra presenza è scappate a zampette levate .

Terminato il bagno ci hanno portato a pranzare in un ristorantino sulla spiaggia , anche qui il menu era a base di pollo o pesce.

Ovviamente potete fare tantissime altre escursioni con varie agenzie, ma alcuni posti potete sfruttare il collaudatissimo furgoncino chiamato Colectivo che porta da Palya a Tulum con 2 euro (30 pesos) a testa e visitarvela da soli.

All’interno chiedete una guida in lingua italiana , da li potete prendere un taxi e chiedere di portarvi a Playa Paradiso bellissima spiaggia dalla sabbia bianca ed il mare color cobalto ; una volta giunti potete sdraiarvi sotto una delle tante palme che si stagliano nel cielo azzurro ,oppure se volete un po’ di confort sfruttate gli ombrelloni e le stradio per una cifra di circa 10 dollari tutto il giorno , (noi ci siamo stati un paio di volte e vi garantisco che ne vale la pena ).

Altrimenti sempre con il colectivo vi fate lasciare ad Akumal ,attraversate la strada tutto dritto a voi per circa 400 mt vedrete la spiaggia.

Potete sdraiarvi sotto una palma per rilassarvi, oppure con maschera e pinne a circa 30 mt dalla riva potete osservare le tartarughe nuotare, o affiatare un barca, dipende da cosa ci si sente di fare.

Ma non lasciatevi scappare la ottima cucina che fanno al ristorante della spiaggia ,ovviamente tutto messicano.

Vi sono altre spiagge da visitare , ma bisogna avventurarsi a piedi tra vie sterrate se ve la sentite fatelo in quanto ne vale la pena.

Non ultimo un altro suggerimento: vale la pena andare a Cancùn (anche qui con il colectivo prezzo sempre 30 pesos); una volta arrivati al capolinea attraversate la strada prendete l’autobus R1 o R2 vi portano nella zona Hotelera il biglietto lo potete fare sull’autobus si paga 0,15 centesi di pesos per ogni ,corsa scendete davanti all’Hilton e entrate in una piccola Venezia fatta di canali con tutti i negozietti molto caratteristici (siamo riusciti a bere un ottimo caffè espresso).

Altre escursioni da farsi da soli sono Isla de las Mujeres (anche qui colectivo ),fino a Cancùn stesso autobus di prima che vi porta al porto di Juarez , da li il traghetto in mezz’ora siete giunti sull’isola , sarete assaliti dai locali che vi tirano a destra e a sinistra per varie escursioni ,potete optare per affittare uno scooter, occhio a quello che vi fanno firmare: per primo chiedete quale tipo di assicurazione fanno, ce ne sono di 2 tipi, una copre solo il danno se vi vengono addosso, mentre l’altra è casco totale, che vi copre tutti gli eventuali danni, ma dovete pagare una cifra molto più consistente.

Se invece desiderate visitarla dal mare vi suggerisco di prendere una barca a noleggio con guida , saranno lieti di portarvi a fare le immersioni nei punti più belli e suggestivi; occhio al ristorante spesso la “comida” è veramente pietosa.

Altra isola è quella di Cozumel; prendete il traghetto a Playa del Carmen e in mezzora siete arrivati ,anche qui potete optare per varie escursioni diciamo che chi va li è perchè ama fare le immersioni, ma in alternativa potete noleggiare uno scooter o un auto, facendo sempre attenzione alle varie clausole del contratto e dell’assicurazione.

La parte nord è brulla , anche se è molto ventilata, ed il mare un po’ mosso , ma potete fare il bagno in insenature molto naturali e carine. Quei pochi giorni che non abbiamo fatto escursioni li abbiamo passati alla spiaggia dell’hotel,ma da buoni escursionisti abbiamo camminato lungo la battigia delle spiagge, incontrando altri alberghi case e natura tuffandoci nell’acqua cristallina.

Siamo stati anche fortunati per il tempo sempre bello, sempre caldo (umido), tranne quando è passata la coda dell’uragano Gustav ,che comunque ha giovato un po’ alla calura abbassando la temperatura dell’aria.

Ovviamente ogni vacanza ha un inizio ed una fine; il 2 di settembre abbiamo ripreso l’aereo per tornare a casa, ma anche quest’anno il México si è preso un altro pezzo del nostro cuore ;hasta la vista y hasta a la proxima vez.



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