Verde-bianco-rosso:viva mexico!!!!viva mexico!!!!
06-09-2008 – Sabato Avete fatto il visto? Inizia così il nostro viaggio verso il Messico. Un brivido mi è corso lungo la schiena quando mi sono sentito rivolgere questa domanda! Per fortuna l’impiegata dell’Air One al check-in di Malpensa si era sbagliata! Ero sicuro che non ci volesse il visto, ma in certe circostanze un minimo di dubbio ti viene sempre!!!! Arrivare al giorno della partenza e dover rinunciare al viaggio per un presunto visto, sarebbe stato molto spiacevole!!!!!!! Invece no, a parte qualche ritardo, siamo a Città del Messico la sera stessa del 6 settembre. Prendiamo un taxi sicuro e ci facciamo accompagnare all’hotel Moneda dove avevamo prenotato la prima notte via internet dall’Italia. Andiamo a letto stanchi, il giorno dopo ci alzeremo presto per trasferirci subito a Puebla.
07-09-2008 – Domenica Scopriremo presto che viaggiare in Messico è molto semplice e la qualità del servizio, pur non essendo economica, è molto alta. Le procedure per “imbarcarsi” sull’autobus sono simili a quelle di un aereo con tanto di bibite a bordo, televisione e bagni! Insomma cosa si vuole di più!!! Ci sentiamo anche più sicuri, infatti, in molti stati del Sud America bisogna porre attenzione ai bagagli quando si viaggia in autobus. Arriviamo a Puebla nel pomeriggio, purtroppo oggi è una brutta giornata e dopo poco, inizia a piovere. Giriamo lo stesso per la città, ma, data la fame, proviamo subito una delle specialità del luogo, i chiles en nogada. Li assaggiamo al mercato centrale, sono molto buoni; si tratta di peperoni ripieni con carne tritata, noci, spezie, una crema a base di panna, formaggio, il tutto ricoperto con chicchi di melograno. La sera presso una bancarella Marco prova anche un’altra specialità di stagione, il huitlacoche, un fungo che viene servito come ripieno di crespelle ricoperte con formaggio. A me il posto non ispira molto, lo assaggerò poi successivamente, anche se non vado pazzo né per i funghi né tanto meno per il formaggio.
Quando sono in viaggio sono sempre combattuto tra la mia anima di persona curiosa, che vorrebbe assaggiare tutto e la mia anima da atleta salutista, che non mi consente molti eccessi e stravaganze. Alla fine prevale sempre la prima però! 08-08-2008 – Lunedi Oggi da Puebla decidiamo di visitare Tlaxcala in giornata, le due capitali degli omonimi stati sono infatti abbastanza vicine. Tlaxcala è una località piacevole e poco turistica. Appena arrivati facciamo conoscenza con una signora che sta preparando quelle che poi scopriremo essere delle tortillas! Il nostro è stato anche un viaggio gastronomico e devo dire che prima di partire sapevo veramente poco della cucina messicana. La signora ce le fa assaggiare, prima vuote, poi con le salse al peperoncino rosso, alla salsa verde di guacamole e al formaggio, ed anche qui la bandiera del Messico è fatta! Scattiamo un po’ di foto con la signora, ringraziamo di tutto e proseguiamo alla scoperta della cittadina.
Dopo tutta la mattinata passata in giro decidiamo di fermarci a pranzo. Chiediamo consiglio ad un ragazzo su dove mangiare della buona carne, lui ci consiglia di provare da El Asador del Vecino. La scelta del posto si è rilevata veramente azzeccata. Ordiniamo della carne veramente squisita, oltretutto facciamo conoscenza con la ragazza, proprietaria del locale, Silvia che è veramente simpatica e gentile ed una delle poche messicane carine che incontreremo nel viaggio! Le raccontiamo un po’ di noi e lei ci racconta di lei e della cultura messicana in genere, delle cose che ci sono da vedere nei dintorni e del fatto che si sta sviluppando un turismo nei dintorni di Tlaxcala, fatto di haciendas in villaggi di campagna pronte ad accogliere i visitatori desiderosi di fare un turismo diverso dal solito. La cosa ci interesserebbe moltissimo, ma purtroppo abbiamo il tempo tirato, le promettiamo che torneremo a Tlaxcala e, dopo esserci scambiati le mail e scattato le classiche foto di rito, ci salutiamo, non prima però che lei ci abbia chiamato un taxi per andare a vedere il Santuario della Vergine di Ocotlàn. Il Santuario è molto bello, la facciata è decorata secondo uno stile barocco e gli interni sono molto sontuosi. All’interno suscitiamo la curiosità di un poliziotto che, vedendoci armati di borse fotografiche, ci domanda se siamo dei professionisti! Marco gli risponde di si, non solo, ma che lavoriamo per una rivista. A quel punto, non sapevamo cosa potesse pensare il poliziotto o come potesse reagire, visto che avevamo già fatto diverse foto all’interno della chiesa, non sapendo che fosse vietato fotografare! Ci solleva scoprire ad un certo punto che il poliziotto, insieme ad un custode, è ben lieto di farci fotografare la chiesa e non solo… Ci consente anche di accedere ad una cappella davvero molto bella, che non risulta essere aperta al pubblico, dicendoci di fotografarla! Sul subito pensavamo che volesse farsi pagare per questo, in realtà alla fine scopriamo le sue buone intenzioni; ci salutiamo e lo ringraziamo della disponibilità! Prima di rientrare nello Zocalo di Tlaxcala, chiediamo al taxista se ci può portare in una pulqueria a bere il pulque. Quest’ultimo è un distillato ricavato dalla pianta del maguey che si beveva già ai tempi degli aztechi, i posti dove lo si può degustare (le pulquerias) non sono molti, infatti è una bevanda che non si trova né nei supermercati né nei negozi ma solo in piccoli chioschi o locali dove la gente del posto, prevalentemente uomini, si ferma a bere e a socializzare. Lo assaggiamo, non ci fa impazzire, ma è a bassa gradazione alcolica e si può bere. Per quanto riguarda la socializzazione, appunto, nel chiosco iniziamo a parlare con alcuni signori molto “messican” e molto simpatici, che ci invitano a bere con loro e a parlare un po’! Uno di loro in particolare è molto simpatico, fa morire dal ridere, ma alla fine dobbiamo andare, ci salutiamo, una foto e via! Arriviamo così allo Zocalo, dove si sta svolgendo una manifestazione di saluto alla bandiera! C’è una banda che suona e il sindaco che fa il discorso in piazza; è molto bello vedere la gente con la mano sul petto, fiera della propria identità messicana!!! Sarà una delle tante manifestazioni di attaccamento alla patria che vedremo in giro per il Messico. Rientriamo a Puebla in serata con l’autobus.
09-08-2008 – Martedì Rispetto al primo giorno trascorso a Puebla, oggi il tempo è decisamente migliore! Rivisitiamo molti posti visti il primo giorno sotto la pioggia, solo che ora, con la luce del sole, assumono un altro significato. Prima però, al mattino, prendiamo un collectivo per visitare il Cerro de Guadalupe, una collina che si trova sopra a Puebla. Quando scendiamo nella piazza principale prima del parco, un gruppo di donne sta ballando e facendo ginnastica; arrivato lì la tentazione di buttarmi in mezzo è tanta! E così, tra le risa delle signore e delle ragazzine, inizio a ballare seguendo i loro movimenti. Mi sento un po’ osservato, ma non capita tutti i giorni di sentirsi dire “guapo” con un mare di donne che ti chiedono di ballare con loro!! La cosa è molto divertente e quando decidiamo di andare via siamo richiestissimi per farci fotografare con loro!!!! Ovviamente non ci facciamo pregare e scattiamo un po’ di foto con le signore e signorine, prima di dirigerci verso il Fuerte de Loreto e di Guadalupe che si trovano appunto sul Cerro de Guadalupe.
Rientrati a Puebla, visitiamo la Cattedrale, l’Iglesia de la Compania, il Templo de San Francisco e quello di Santo Domingo. Nel pomeriggio ci spostiamo a Oaxaca dove arriveremo in serata. Il trasferimento dura 4 ore. Arrivati alla stazione degli autobus di Oaxaca prendiamo un taxi che ci porta all’hotel Las Golandrinas. Decidiamo di pernottare lì, dopo che un altro hotel a cui avevamo chiesto, aveva solo due notti libere sulle cinque che avevamo intenzione di riservare.
10-08-2008 – Mercoledì Oggi dedichiamo la giornata alla visita di Oaxaca; ci aveva già fatto una bella impressione ieri sera appena arrivati ed oggi ne abbiamo la conferma, alla luce del sole la città appare molto bella, colorata, ordinata e pulita. Ci sono incantevoli piazze e mercati molto caratteristici. Lo Zocalo è molto bello con i portici pieni di caffè dove soffermarsi ad osservare il via vai di gente. Oggi visitiamo la Iglesia de Santo Domingo e l’adiacente museo de Las Culturas de Oaxaca. Visto che il nostro, come detto, sarà anche un viaggio gastronomico, oggi dobbiamo assaggiare assolutamente le chapulinas, ossia le cavallette, specialità tipica della regione e che abbonda in questo periodo dell’anno! Decidiamo così di fermarci a mangiare in un ristorante sotto i portici dello Zocalo per provarle. Ce le immaginavamo diverse, soprattutto più grandi, mentre in realtà sono piccole e se non fosse perché sono cosparse di una salsa al peperoncino devo dire che non sanno quasi di niente! Insomma, una mezza delusione! Prima di alzarci facciamo conoscenza con un signore, che fa il pilota per una compagnia messicana e che si trova a Oaxaca per il suo giorno di riposo. E’ una persona molto interessante, ci racconta di lui e ci spiega alcuni aspetti della cultura messicana e della città in cui vive ed è cresciuto, Città del Messico. Ovviamente gli aspetti non sono tutti positivi, criminalità, corruzione dei poliziotti, inquinamento sono alcuni aspetti non proprio lusinghieri ma in ogni modo quello che traspare dalle sue parole è che con un po’ di attenzione, Città del Messico è una città assolutamente da vedere.
Ci scambiamo le mail, facciamo qualche foto e ci salutiamo. Nel pomeriggio visitiamo i mercati coperti della città, che sono molto belli. C’è un po’ di tutto, dalla verdura, alla frutta, alle carni, le chapulinas, il cioccolato (altra specialità di Oaxaca), i moles, le spezie, i vestiti, artigianato, ecc, ecc. Per noi i mercati sono sempre occasioni da non perdere per fare fotografie e quelli di Oaxaca sono molto particolari, ma devo dire però, in generale, che la gente in Messico non ama farsi fotografare molto. Anni di colonialismo, forse hanno reso questo popolo molto orgoglioso e diffidente verso gli stranieri, almeno penso io. Ovviamente non tutti, ed un po’ di foto riusciamo comunque a scattarle.
Il mattino è sempre leggermente nuvolo, poi si apre ed esce il sole, verso il tardo pomeriggio si fa brutto per poi piovere alla sera, e sono queste ultime ore della giornata quelle in cui le condizioni di luce sono ottimali per fotografare; così verso il tardo pomeriggio usciamo dal mercato coperto per fare alcune foto alla città, fino a quando piove e decidiamo di fermarci a bere la bevanda per eccellenza di Oaxaca, il Meztcal e lo facciamo alla casa del Metzcal appunto. Con la scusa della fotografia faccio conoscenza con due ragazze olandesi sedute di fianco a noi; sono molto simpatiche e ci raccontano della loro esperienza in Messico. Alla fine dopo un’oretta passata a chiacchierare, accettano un nostro invito a cena e così le portiamo nello Zocalo al ristorante l’Asador el Vasco. A tavola si parla di tutto: di viaggi, del proprio Paese, delle abitudini personali, del lavoro e di molto altro ancora, fino a toccare il cosiddetto tasto dolente di noi ragazzi italiani “il mammismo”!! Non si può fare diversamente spieghiamo noi alle ragazze, che restano davvero stupite nell’apprendere quanto si guadagni in Italia e di quanto costi cara la vita, e di come, diversamente, se una persona scegliesse di vivere da sola avrebbe molte più difficoltà nel condurre un certo tipo di vita, tra cui per esempio compiere certi viaggi! In Olanda ovviamente non è cosi, ma sapevo già che la cultura e la mentalità delle persone sono diverse, ma anche l’economia lo è! Ci salutiamo, il giorno dopo dovremmo trovarci con loro per compiere un’escursione organizzata per vedere Mitla, l’albero di El Tule, Hierve El Agua e Teotitlan del Valle, ma alla fine dovremmo dare “buca” alle ragazze, preferiremo infatti essere meno vincolati per poter visitare meglio le cose che ci siamo prefissati e così il giorno dopo, la nostra destinazione sarà il sito archeologico di Monte Alban. Ci salutiamo e rientriamo in hotel, abbiamo passato una bella serata.
11-08-2008 – Giovedì Monte Alban alla fine ci piacerà più di Teotihuacàn, il sito è molto bello e si trova in una bella posizione. Quando arriviamo la giornata non è eccezionale, al mattino è sempre un po’ nuvolo ma poi si apre. Ci vogliono quasi 3 ore prima di visitarlo tutto bene. Alle 13 riprendiamo il pulmino con cui eravamo saliti fino al sito per ridiscendere a Oaxaca. Rientrati in città ci fermiamo a mangiare in uno dei tanti comedores dell’area del mercato coperto Juarez. Mangiamo il nostro mole negro di Oaxaca, che insieme a quello poblano di Puebla appunto, sono i due più famosi moles del Messico. I moles, per chi non lo sapesse, sono delle specie di creme ottenute con diversi ingredienti reperibili in questa regione, tra cui 3 o 4 tipi di peperoncino, timo, origano, maggiorana, cipolla, aglio, pomodoro, uvetta, spezie, cannella, coriandolo, chiodi di garofano, semi di zucca, arachidi, mandorle ed in quello di Oaxaca anche la cioccolata, che vengono addensati assieme per formare questo concentrato che viene servito con la carne ed in genere con quella di pollo. E’ molto particolare come piatto, decisamente buono, è uno dei piatti messicani più importanti, ma che al di fuori del confine, pochi, tra cui anche noi, avevano mai sentito parlare. All’estero non è molto conosciuto, proprio perché, la preparazione del mole, richiede molto tempo e i diversi ingredienti non sono facili da reperire dappertutto.
Finito di pranzare ci dirigiamo verso la stazione degli autobus, per prenderne uno in direzione di San Bartolo Coyotepec. Il pueblo è famoso in particolare per essere il centro di produzione della ceramica nera, il cosiddetto barro negro, in particolare il negozio di Dona Rosa è uno dei più famosi del villaggio. E’ proprio li che ci dirigiamo, per vedere gli oggetti di artigianato e per iniziare a comprare un po’ di souvenir da portare a casa. Assistiamo anche al processo di produzione del barro negro, procedimento molto interessante. Acquistato un po’ di artigianato locale, rientriamo a Oaxaca dopo aver fatto un giro per il pueblo di San Bartolo.
12-08-2008 – Venerdì Stamattina prima di compiere un’escursione organizzata per vedere l’albero di El Tule, Teotitlan del Valle, Mitla e Hierve El Agua ci informiamo al Camino Real de Oaxaca per assistere allo spettacolo di Guelaguetza che si tiene tutti i venerdì sera nell’hotel. Il prezzo è abbastanza alto, ma è comprensivo di buffet e spettacolo. Siamo indecisi sul da farsi, ma poi alla fine rientrando la sera tardi, decideremo di comprare i biglietti. La mossa si rivelerà poi un’ottima scelta. Ma torniamo all’escursione. Partiamo verso le 10.00 in direzione dell’abitato dove si trova l’albero di El Tule, un albero che per grandezza è il secondo al mondo e il primo della sua specie. E’ davvero grosso e fa sembrare minuscola la chiesetta vicino. Da li ci portano a vedere a Teotitlan del Valle, un’ azienda che produce tessuti. Ci fanno assistere ai processi di produzione e poi come tutte le visite, ti invitano a comprarne qualcuno. I prodotti sono molto belli, ma non molto economici. Da li ci dirigiamo a Mitla per vedere le rovine. Il luogo è suggestivo e, a differenza di alcune zone di Monte Alban che sono ricostruite, qui è tutto originale. Visitato il sito, è la volta di Hierve El Agua che, per chi ci fosse già stato, è una sorta di Pamukkale in miniatura! Niente a che vedere con quest’ultimo, ma in ogni modo la piscina naturale si trova in un bel contesto e dopo tutto è sempre rilassante e piacevole fare il bagno nell’acqua calda dopo una mattinata di trasferimenti e visite! Durante l’escursione, conosciamo una coppia israeliana con cui trascorriamo buona parte della giornata e con cui nel viaggio stringiamo amicizia! Ci raccontano di loro e del loro viaggio di 6 settimane in Messico, ci parlano di Israele e ci invitano ad andarli a trovare vicino a Tel Aviv dove abitano, semmai dovessimo andare in Israele. Facciamo nuovamente tappa a Mitla per il pranzo in un ristorante che propone un buffet; sono le 4 di pomeriggio e io ormai avevo perso la speranza di mangiare! Nei dintorni di Mitla, ci fermiamo nuovamente, perché in serata facciamo tappa presso un’ azienda che produce e vende il Metzcal. Ed oggi diamo il meglio di noi stessi…Assaggiamo anche il verme del Metzcal. Si perché con il verme dicono che il liquore acquisti più sapore. In realtà quello che assaggiamo è secco e non sa di niente, lo sputiamo subito! Qui compro anche un po’ di bottigliette, che poi porterò a casa come souvenir per gli amici. Ci sono diverse qualità e decido di comprare anche quelle aromatizzate che sono meno forti del Metzcal puro.
Rientrati a Oaxaca siamo appena in tempo per assistere allo spettacolo di Guelaguetza, che si tiene come detto, ogni venerdì sera al Camino Real de Oaxaca; l’albergo è magnifico, fa parte di un ex convento ristrutturato ed è stato dichiarato monumento storico dall’Unesco. Il buffet è veramente eccezionale, c’è di tutto. Peccato che siamo pieni (abbiamo pranzato alle 4 del pomeriggio) è un vero peccato non poter approfittare di tutto quello che viene servito, in quanto c’è un’infinità di pietanze a rappresentanza di buona parte della cucina messicana. Aspettando che inizi lo spettacolo, facciamo conversazione coi nostri commensali che sono persone molto interessanti. In particolare, uno di loro vive in Messico, ma ha girato il mondo facendo l’ambasciatore, ed è stato 5 anni in Italia, che scopriamo essere il suo Paese preferito, parla molto bene l’italiano e ci aiuta ad introdurci tra gli altri ospiti che sono gente messicana di Guadalayara in vacanza qui a Oaxaca. Si fanno le 20.00 inizia lo spettacolo. Alla fine per me sarà una delle cose che mi sono piaciute di più del viaggio! Le danze sono allegre e divertenti e i costumi sono molto belli e colorati. Scattiamo un’infinità di foto e le 3 ore di spettacolo, volano. Davvero una bella esibizione, ed è un peccato non essere qui a luglio, mese in cui i festeggiamenti e le rappresentazioni della Guelaguetza raggiungono il culmine. Finito lo spettacolo, salutiamo tutti e rientriamo all’hotel; direi che oggi è stata una giornata intensa! 13-08-2008 – Sabato Al contrario oggi sarà una giornata al quanto di relax. Prendiamo un autobus per vedere le rovine di Yagul. L’autobus ci lascia sulla statale, dopo bisogna percorrere un 2 km circa a piedi per arrivare al sito. Oggi è una giornata molto calda, e siamo gli unici due turisti in giro per le rovine. Queste ultime in realtà non sono un granché! Solo il gioco della pelota, che è il secondo per grandezza, dopo quello di Chichén Itzà è interessante, per il resto le rovine sono un po’ deludenti. Ripercorriamo a piedi i due km fino alla statale, dove fermiamo un taxi per proseguire per Mitla. Si, ieri Mitla ci ha fatto una bella impressione e volevamo visitarla bene per i fatti nostri senza la fretta di un’escursione organizzata. Arriviamo così in piazza, dove il sabato si tiene un piccolo mercato. Mangiamo nel posto in cui avevamo mangiato ieri e poi giriamo un po’ per il paese prima che inizi a piovere a dirotto. Entriamo così in un internet point per far passare una mezz’oretta. Con un moto-taxi ci facciamo poi accompagnare al mercato di artesania, dove io compro una bella maschera e Marco alcuni vestiti. Per rientrare a Oaxaca prendiamo un taxi che ci porta alla stazione degli autobus. Li, conosciamo una coppia di signori di Tlacolula, un villaggio vicino a Oaxaca dove tra le altre cose abbiamo intenzione di andare domani per visitare il pueblo che di domenica ospita un mercato famoso tra gli abitanti della valle. Sono persone molto simpatiche, che si sforzano di parlare con noi e di comprendere il nostro rudimentale spagnolo; entrando in confidenza con loro, riesco a scattargli dei bei primi piani. Rientriamo a Oaxaca, ceniamo allo Zocalo e poi andiamo a letto.
14-08-2008 – Domenica Il mercato di Tlacolula ci avevano detto quei signori di ieri che era più grande di quello di Mitla, ma per me è anche uno dei più belli che abbia mai visto! C’è praticamente di tutto, spezie, carni, pane, dolci, verdure, moles, formaggi, artigianato, di tutto. L’ambiente è davvero caratteristico. Penso che sia uno dei mercati più belli della Valle e io e Marco non sappiamo neanche più dove guardare con tutti questi banchi e persone che circolano! In mezzo a questa confusione trovo anche un servizio igienico dove per due pesos mi lasciano una ricevuta di pagamento che conservo ancora adesso!!!!!!!! Oggi le nostre macchine fotografiche sono bollenti. Purtroppo nel pomeriggio inizia a piovere, ma restiamo ancora li per fare un po’ di acquisti. Marco compra delle amache e io delle borsette. Rientriamo in serata a Oaxaca, stanotte è l’ultima qui, domani si parte per Città del Messico. Andiamo a mangiare nuovamente nei comedores del mercato di Oaxaca, per fare in modo di acquistare le ultime cose da portare via come souvenir. Di fianco a noi, mentre mangiamo, si siede una ragazza francese, con cui inizio ad attaccar bottone e che ci racconta che sta girando in Messico da due settimane e che si fermerà altre 4. Fa la biologa ed ha lavorato un anno nell’America Centrale, conosce il Messico molto bene ed è già la quarta volta che ci torna. E’ simpatica, peccato che non parli bene inglese però e allora dobbiamo arrabattarci col nostro grezzo spagnolo, che invece lei parla in modo molto fluente, per intavolare una discussione sulle abitudini di vita dei francesi e degli italiani. Restiamo a parlare praticamente fino a che tutte le bancarelle , compresa la nostra, stanno per chiudere. Ci scambiamo gli indirizzi e ci salutiamo, lei ha un autobus notturno per Puerto Escondido noi andiamo a Città del Messico. Ci dirigiamo quindi di corsa per comprare un paio di bottiglie di Metzcal nei negozi ancora aperti nei dintorni del mercato. Rientriamo in hotel, prepariamo le valigie; domani si parte per Città del Messico.
15-08-2008 – Lunedì Oggi è il giorno della Festa dell’Indipendenza. Alle 10 abbiamo l’autobus che ci porta a Città del Messico. Il viaggio scorre abbastanza velocemente. Ci guardiamo 3 film tra cui anche quello di Benigni, “La vita è bella”, che scopriamo essere molto apprezzato dai messicani in viaggio con noi. Alle 16.00 arriviamo a Città del Messico puntualissimi, recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo verso l’area taxi per prenderne uno di quelli sicuri, ma sorpresa…Oggi i taxi non arrivano allo Zocalo!…E l’unico modo per arrivare li, ci dicono, è prendere la metropolitana. Non ci andava molto in quanto, oltretutto, eravamo carichi di bagagli e borse fotografiche, ma non c’erano alternative. Allora prediamo la metro, che è molto semplice ed economica da girare, e ben presto anche le nostre paure svaniscono; di giorno è molto affollata e non sembrano esserci pericoli oggettivi. Dobbiamo fare diversi cambi di linea per arrivare a destinazione ed in uno di questi mi perdo con Marco, in quanto non riesco a salire sul treno! Si chiudono le porte quando lui era già salito, ci troveremo alla fermata dopo penso io…Invece quando mi accorgo che il treno davanti alla fermata Zocalo non si ferma ho pensato..Cazz…Non tutti i treni fermano allo Zocalo allora?Invece non è così, in realtà scopro presto che oggi sempre per causa della Festa dell’Indipendenza, neanche la metro ferma allo Zocalo, il che implica allora che l’unica soluzione è scendere alla fermata più vicina, Pino Suarez, e proseguire a piedi!! Ritrovo infatti ben presto Marco che mi aspettava alla fermata successiva. Il problema è che oggi siamo stracarichi di roba e dobbiamo camminare per circa 2 km con gli zaini le borse fotografiche in mano in mezzo ad una folla sconsiderata che cammina su piccoli percorsi prestabiliti! Arriveremo in hotel con le spalle rotte! La sera ci dirigiamo verso la piazza dove alle 23.00 ci sarà il grido di indipendenza pronunciato dal Presidente messicano. Inizialmente non c’è molta gente, per entrare nella piazza bisogna superare dei check-in, ci sono molti controlli. Usciamo dallo Zocalo dopo aver scoperto che per salire sulla terrazza del Majestic, un hotel che ha una bella terrazza con vista sulla piazza, si pagano 2100 pesos, ossia circa 180 euro per cenare. Rientriamo nello Zocalo poi poco prima delle 23.00 quando a questo punto le persone sono più che triplicate!C’è una confusione incredibile, ascoltiamo il grido di indipendenza che chiude con le parole finali, che cerchiamo di registrare con un piccolo I-pod ma il frastuono è incredibile!…”VIVA MEXICO, VIVA MEXICO”; è emozionante essere nella piazza, subito dopo partono i fuochi di artificio, che però sinceramente pensavamo essere migliori! Finiti i fuochi un mare di persone si riversa verso i cancelli di uscita e veniamo letteralmente travolti dal fiume di persone!!!! E’ stata una bella esperienza, rientriamo così al nostro hotel a due passi dal cuore di Città del Messico, lo Zocalo.
16-08-2008 – Martedì La nostra visita al centro storico di Città del Messico viene un po’ compromessa a causa della Festa dell’Indipendenza, che si festeggia anche oggi, e resta infatti un giorno di festa per la gran parte dei messicani. Il centro è ancora chiuso perché oggi si tiene una parata con sfilate di militari, bande, majorettes. Giriamo un po’ per le vie parallele, ma anche oggi la gente che c’è in giro è tantissima. Finita la manifestazione, le strade di Città del Messico si aprono e per la città c’è un sacco di gente che passeggia e si gode la giornata di festa. Prima di entrare nello Zocalo, saliamo sulla torre latino-americana per godere della vista panoramica della città e per farci un’idea della stessa. Fin da subito la prima cosa che mi aveva colpito di Città del Messico atterrando con il volo di notte, erano le sue dimensioni, messe in risalto dalle luci. E’ una città enorme, davvero impressionante! Arrivati nella piazza c’è ancora molta gente che gira e che si diverte, è pieno di venditori con bandiere e gadget, verdi, bianco, rossi!Insomma devo dire che alla fine è stato piacevole vivere città del Messico in questa giornata particolare.
Alla sera rientriamo in albergo, dopo aver girovagato un po’ a zonzo per il centro storico.
17-08-2008 – Mercoledì Teotihuacàn è uno dei siti archeologici più importanti del Messico. Oggi è una giornata nuvolosa ma il sole si fa comunque sentire ed io purtroppo a fine giornata ne subirò le conseguenze. Percorriamo tutto il viale dei Morti, saliamo sulle piramidi della Luna e del Sole, che nonostante sia tutta l’estate che faccio corse in montagna, sono davvero toste da scalare! Non c’è molta gente nel sito e riusciamo a visitarlo bene.
Nel pomeriggio rientriamo a Città del Messico ma non prima di visitare la Basilica di Guadalupe. Ora sia io che Marco accusiamo un po’ di stanchezza, io in particolare inizio a pensare di aver preso un leggero colpo di sole e non sono in piena forma. La Basilica antica è quasi completamente in restauro, entriamo in quella nuova per ammirare il quadro della vergine, che è esposto dietro l’altare principale ed è osservabile tramite un sistema di passerelle mobili. In serata rientriamo a Città del Messico ma prima ci fermiamo in Piazza Garibaldi per vedere i mariachi. Quando arriviamo sono quasi le 20.00 e siamo molto stanchi, decidiamo allora di rientrare in albergo e tornare dopo. Cosi facciamo, e di ritorno nella piazza, ceniamo nel ristorante El Tenampa, che dà sulla piazza. Cenare qui è assolutamente un’esperienza da fare a Città del Messico. Il locale è uno dei pochi nella metropoli dove si esibiscono i mariachi! Prendiamo una grigliata e per 85 pesos ci facciamo suonare delle canzoni messicane! Davvero memorabile…! Rientriamo in hotel con un taxi, in quanto la zona, a parte la piazza, ci è stato detto, non è delle più raccomandabili ad una certa ora della notte.
18-09-2008 – Giovedì Riusciamo in tempo a prendere l’autobus delle 10.00 per Taxco. Oggi sono molto stanco ed inizio ad avere i primi sintomi del colpo di sole della giornata di ieri. Arriviamo a Taxco, scesi dal pullman conosciamo una ragazza inglese che stava nel nostro stesso hotel a Città del Messico, facciamo in tempo a scambiare due parole con lei e a prendere un taxi assieme; ci parla dei suoi viaggi in Centro America e ci parla molto bene del Nicaragua, lei si fermerà solo fino alle 19 di sera per poi rientrare a Città del Messico, noi, invece, ci fermeremo qui a Taxco una notte. Ed è stato un bene, in quanto io oggi decido di passare la giornata in camera, a letto sotto le coperte, cercando di sfebbrarmi. Peccato solo non aver potuto assistere ad un temporale di quelli impressionanti. Non mi sono alzato a vedere ma sentivo tuoni,lampi e fulmini! Io adoro i temporali e spesso esco a fotografare quando piove!!!! In ogni modo l’indomani sarò in formissima! 19-08-2008 – Venerdì Oggi non c’è una nuvola in cielo. Usciamo subito per fotografare e girare la città. Marco ieri ha già visto qualcosa. Decidiamo di prendere subito la funicolare per salire all’Hotel Monte Taxco per godere del panorama della città; il panorama doveva essere fantastico…Beh forse qui nelle Alpi noi siamo abituati ad altri tipi di panorami! In ogni modo la cittadina a me piace molto, la visitiamo bene, saliamo anche a vedere il Cristo che domina la collina di fronte, girovaghiamo un po’ per i negozi di argento, ma alle 18.00 riprendiamo l’autobus per Città del Messico. Un po’ mi spiace, Taxco mi era piaciuta. Arriviamo tardi a Città del Messico, ed alloggiamo in un hotel nella zona Rosa. Usciamo per mangiare qualcosa, stasera è venerdì e fuori per le strade c’è un mucchio di gente, siamo alla fine del viaggio e i nostri intestini sono provati, mangiamo solo una zuppa di pollo.
20-08-2008 – Sabato Ultimo giorno, domani si parte. Oggi abbiamo in mente di visitare Tepotzotlàn. Il sabato e la domenica si dovrebbe tenere un mercato. Il paesino non è un granché, di particolare visitiamo il Museo Nacional del Virreinato che comprende la Iglesia de San Francisco Javier e l’adiacente monastero, dove all’interno la Capilla Domestica è veramente spettacolare. Prima di uscire pranziamo all’interno del monastero al ristorante la Hosteria de Tepotzotlàn, dove come ultimo giorno mi concedo la crespella all’huitlacoche! E’ cucinata bene, ma purtroppo per i miei gusti c’è troppo formaggio ed io non ne sono un grande amante. Per quanto riguarda il huitlacoche è un fungo che cresce in questa stagione ma che ricorda più una verdura, non è malvagio.
Usciamo dal monastero, visitiamo il paesino e il mercato, dove facciamo gli ultimi acquisti e fotografiamo la piazza, che sta vivendo un po’ di movimento dovuto al giorno di festa. Con un collectivo, l’autobus e la metro rientriamo in hotel a Città del Messico che ormai è sera tardi. Prepariamo le valigie, domani abbiamo il volo molto presto, dovremo alzarci alle 4.40.
21-08-2008 Ogni volta ne combino una delle mie…Non ti metto mica le bottiglie di Metzcal nel bagaglio a mano!? L’impiegata messicana del check-in me le scova, lo capisce che è solo un innocente souvenir e, chiudendo un occhio, mi fa passare, ma l’impiegata dell’American Airlines no!!!!! Che sfiga, pensavo di avercela fatta a rimediare alla mia disattenzione! Ma niente, alla fine il bilancio è di 5 bottiglie sequestrate, una maschera di ceramica rotta, ed un sasso di bauxite misteriosamente sparito! Insomma menomale che ho acquistato una serie impressionante di souvenir da poter poi distribuire ad amici e parenti, compresi due sombreros strepitosi che all’aeroporto ci invidiavano tutti! Ok adesso la vacanza è proprio finita. Un po’ di ritardi ma siamo alla Malpensa in orario, il viaggio è passato velocemente. Ci aspettano per portarci a casa…Adesso inizia un altro viaggio, quello che racconteremo a tutti quelli interessati al nostro Messico!!!!!!!!!!!!!!! Tiriamo le somme…È stato un bel viaggio; un viaggio passato in mezzo alla gente, sforzandoci di parlare e capire un po’ di più questo pezzo di Messico che abbiamo deciso di visitare. Un MESSICO che potremmo riassumere cosi: – M come magnifico il mercato di Tlacolula, uno dei più belli che abbia mai visto – E come emozionante scalare le piramidi di Teotihuacàn – S come stupendo assistere allo spettacolo di Guelaguetza e alle canzoni dei mariachi – S come saporitissimo il chile en nogada e il mole negro, – I come inebriante è la cioccolata di Oaxaca, – C come colorato di verde, bianco, rosso, tutto il Messico! Quasi a ricordare tanto anche la nostra bandiera! – O come orribili sono le cavallette e il verme del metzcal! Insomma è proprio il caso di dire “VIVA MEXICO, VIVA MEXICO!” P.S. Come nel mio stile non mi dilungo molto su informazioni di tipo pratico, ognuno vive il viaggio e se lo organizza come meglio crede, ma siamo ben lieti di dare qualsiasi suggerimento a chi ne avesse bisogno e deciderà di scrivere al seguente indirizzo: davidedisalvo@hotmail.Com