Samos: perla nell’egeo a un passo dalla turchia

Ci presentiamo: siamo Ivano e Jessica siamo da poco tornati da una vacanza di 8 giorni nell’isola greca di Samos. Un’isola ancora poco conosciuta a livello nazionale italiano, ma gia ben consolidata dai turisti d’origine germanica e inglese soprattutto, ma anche scandinavi e greci (d’Atene in particolare) che decidono di trascorrere una...
Scritto da: Levante
samos: perla nell’egeo a un passo dalla turchia
Partenza il: 26/07/2008
Ritorno il: 04/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Ci presentiamo: siamo Ivano e Jessica siamo da poco tornati da una vacanza di 8 giorni nell’isola greca di Samos. Un’isola ancora poco conosciuta a livello nazionale italiano, ma gia ben consolidata dai turisti d’origine germanica e inglese soprattutto, ma anche scandinavi e greci (d’Atene in particolare) che decidono di trascorrere una rilassante vacanza nelle loro isole.

Per questo sua particolarità di essere ancora “inesplorata” prima della partenza, decidiamo di affidarci al caro sito di www.Turistipercaso.It per sapere qualcosa in più e troviamo un racconto interessante. Vorremmo perciò ringraziare l’autrice Giovanna C. Del diario di bordo della sua vacanza sull’isola perché molte informazioni contenute in esso ci sono state estremamente utili.

Insomma un paradiso per chi decide di partire in un periodo non ancora di “altissima stagione” come dicono quelli che lavorano nel turismo, ma in quell’isola nuvole non se ne vedono.

Arriviamo all’aeroporto di Samos da Malpensa con un volo della Blue Panorama (2 ore e 30 minuti circa di volo) lunedì 28 Luglio alle 11 del mattino e veniamo trasportati al nostro appartamento e nel giro di un batter d’occhio ci troviamo catapultati nella realtà locale di Ireon un villaggio a sud dell’isola a 12 km sud di Pytagorio. Lasciamo le valige all’appartamento e dopo una breve passeggiata ci accorgiamo che la cittadina non presenta grossi stravolgimenti di strutture turistiche rilevanti. Le persone in spiaggia non sono molte. Le spiagge in tutto sono tre. Tutte attrezzate con lettini e ombrelloni e alla modica cifra di 5 euro potete avere 2 lettini un ombrellone e un fetta d’anguria o un bibita a scelta offerta dai gentilissimi proprietari delle spiagge. Il mare è uno spettacolo! L’acqua è abbastanza fredda, il vento continua imperterrito a soffiare da nord verso sud e il mare è tavola piatta, cristallina, pulita, blu. L’aereo annulla le distanze troppo velocemente e dall’afosa pianura padana in poco tempo siamo catapultati in un paradiso. Sembra pure di respirar meglio, ma non credo fosse stata solo un’impressione. Ce ne rendiamo subito conto, quando dopo una sosta in spiaggia per capire d’esser veramente al mare decidiamo di assaggiare il pesce in uno dei ristorantini molto folcloristici che si trovano proprio sul mare. Ci accoglie il proprietario, molto cordiale e ordiniamo una birra, un acqua un insalata greca e uno squisito piatto di pesce per 2 persone. Totale 20euro. Non male credo… Il primo giorno si svolge sostanzialmente ad esplorare ciò che ci circonda e ancor prima che arrivasse sera siamo gia innamorati di questo villaggio.

Se volete partire per quest’isola non cercate la cartina geografica in Italia per 2 motivi: il primo è perché difficilmente le troverete (un esempio di come è conosciuta) e secondo perché appena arrivati venite riempiti di cartine, pure i ristoranti hanno la tovaglia con al centro la cartina dell’isola. Decidiamo di noleggiare un automobile. Ci sono moltissimi “rent a car” nell’isola. Vicino al nostro appartamento da mister Poseidon noleggiamo per 30euro al giorno una “KIA Picanto” rossa.

E partiamo all’avventura. L’isola si presenta anche il secondo giorno molto ventosa (sarà una costante per tutti 8 i giorni) soleggiata e montagnosa arriviamo alla città di Samos nella parte nord orientale dell’isola.

Qua già il discorso cambia. Ci sono navi da crociera ferme al porto per un pomeriggio cariche di turisti che scendono 2-3ore di visita, vengono spremuti un po’ nel portafoglio e poi ripartono, via per un’altra destinazione. Non ci sono spiagge, ma solo porto, mangiamo alla tavola calda e ripartiamo per la spiaggia di Kervelli Bay nella parte più orientale dell’isola. Le strade per arrivarci non sono in ottime condizioni e abbastanza ripide, ma il panorama, la tranquillità della spiaggia e il mare stupendo consentono di trascorrere uno splendido pomeriggio. Verso le 19 decidiamo di tornare ad Ireon per una doccia.

La sera decidiamo di andare nella vicina cittadina di Pithagorion per una cenetta… Data la molteplice quantità di ristorantini in riva al mare decidiamo di sederci in uno dei ristorantini più rustici. Ristorante esistente dal 1969 che offre autentiche specialità greche. Ottimo è il vino locale dolce di Samos. Vi consigliamo comunque di proseguire la passeggiata oltre la statua di Pitagora perché potrete trovare dei ristorantini ancora più intimi che vi offrono di mangiare direttamente sulla spiaggia con i piedi nella sabbia… Che goduria!!! Il quarto giorno noleggiata di nuovo la nostra poderosa KIA Picanto, visitiamo il vicino sito Archeologico di Ireon poco distante dal centro abitato…

Il tempio di Hera… Che risulta essere piuttosto povero di resti ancora intatti, infatti rimangono visibili solamente una colonna e qualche sasso sparso qua e la… Il resto viene lasciato all’immaginazione dei visitatori.

All’uscita dal sito archeologico incontriamo un’altra coppia di giovani italiani che con faccia piuttosto perplessa ci dicono: “Alla fine sono solo quattro sassi!?!”. Infondo non c’è da stupirsi, in generale noi italiani abbiamo resti di civiltà vissute in secoli passati sul nostro territorio ancora quasi perfettamente conservate rispetto ai templi che rimangono della “Magna Grecia”.

Partiamo quindi alla volta di Vathi, nonché capitale dell’Isola, un piccolo centro che sorge a ridosso delle montagne sopra la città di Samos.

In esso scopriamo un piccolissimo paesino composto da qualche casetta tipica e vialetti strettissimi in salita che in certe occasioni aprono degli scorci di visuale sul cristallino mare…

Un paesino veramente speciale che consigliamo a coloro che amano scoprire le realtà locali dei posti in cui si trovano a visitare, lontani dai turisti che senza saperlo rovinano l’atmosfera del quotidiano posto che si trovano a frequentare.

Incuriositi dall’entroterra il quinto giorno partiamo in direzione ovest dell’isola perché sulla cartina ci sono indicate parecchie spiagge notevoli. Comincia la salita e superato Mili presto arriviamo a un paesino chiamato Koumaradei. Qua di turisti non ce ne sono proprio e sembra che il via vai che c’è quotidianamente sulla costa non stravolga la vita della gente che abita nell’entroterra. Anzi ci guardano incuriositi, come se con quei vestiti e quelle scarpe venissimo dalla luna, anche se quei vestiti e quelle scarpe non sono molto diversi dai loro, però qualcosa di strano c’è. Infatti dopo la colazione al bar del paese, svoltiamo l’angolo e vediamo una donna andarsene in giro con il mulo.

La salita comincia ad essere più imponente, le strade si rimpiccioliscono e le vertigini aumentano, ci troviamo sulla cima di una montagna che guardandola da casa nostra non sembrava cosi alta, ma che in realtà lo era… e parecchio!! Le stradine continuano a stringersi, fino a diventare un’unica corsia, ma qua il senso unico non può esistere. Speriamo con tutto il cuore che non provenga nessun auto dalla direzione opposta. Almeno qui siamo fortunati. Jessica ha veramente paura dell’altezza e la sua agitazione sale alle stelle, io non sono da meglio, ma cerco di fare l’uomo forte che guida, ma infondo anche a me tremano le gambe causa la mancanza di protezioni a bordo della strasa. Qua se sbaglio o mi distraggo un attimo cadiamo per 700 metri nel vuoto a picco sul mare…E chi ci trova più… Spatharei..Paesino sulla cima di questo monte… la gente ci vede passare e ci guarda incuriositi. Qua di turisti se ne vedono ancora di meno che al villaggio di prima, infatti, qui i cartelli stradali sono solo in lingua greca. Alla fine di tutta l’esperienza dopo 3 ore dalla partenza ci ritroviamo ancora a Mili e scappiamo giù da quel monte in direzione Ireon. Noi una paura del vuoto come quella non l’avevamo mai provata nella nostra vita, ma comunque l’esperienza ci ha uniti più di prima. Insomma, non cercate di fare gli Indiana Jones in quest’isola perché potrebbe esservi fatale.

Per concludere il nostro delirio, siamo andati alla spiaggia di Potokaki, poco distante all’ aeroporto, infatti gli aeroplani ti decollano a qualche metro di distanza, e alcune persone, soprattutto anziani fanno i fanghi, visto che è possibile usufruire gratuitamente, di una specie di terme naturali, anche se non capiamo bene il funzionamento. Anch’essa è attrezzata di lettini e ombrelloni, i sassi e il mare cristallino ne fanno da padrona come del resto in tutte le spiagge dell’isola.

Lungo la litoranea dopo Vathy in direzione Karlovassi incontriamo altre spiagge degne di una sosta: la Tsamadou e la Lemonakia. Mare cristallino e onde abbastanza alte causa il vento che soffia costante e forte in direzione della spiaggia. E qui poco prima di queste spiagge troviamo la cittadina di Kokkari, secondo noi la più bella tra quelle visitate. Estremamente belli e caldi sono i colori delle case, rosso, arancione, giallo scuro, ma anche blu, azzurre e bianche, insomma un crogiuolo di varietà e carisma. Nella nostra particolare classifica abbiamo premiato Kokkari come the best place of Samos Island con premiazione e musichetta d’accompagnamento. Comunque a parte gli scherzi una passeggiata di sera o una cena in questo gioiello di villaggio merita tutto. Uno spettacolo per il palato resta l’insalata greca composta da pomodori, cetrioli, peperone, rondelle di cipolla, olive nere, origano, olio di oliva e l’immancabile fetta di formaggio “fèta”. Una delizia per il palato.

Poco dopo Pithagorion, lungo la costa a sud dell’isola, troviamo l’unica spiaggia con la sabbia fine…Mikali. Al momento l’abbiamo apprezzata, ci ha fatto sentire più a casa, ma l’acqua gelida e il vento forte e costante, non vanno d’accordo con la sabbia…Potete immaginare il perché! Come se ciò non bastasse è piena di italiani che giocano a racchettoni lungo la spiaggia e affollano il bagnasciuga con materassini d’acqua alla sola ricerca di una tintarella DOC.

Disperatamente alla ricerca di un aperitivo… decidiamo di metterci in marcia… sfruttando l’occasione per farci una delle ultime passeggiate nei dintorni di Ireon.

Camminando ci siamo imbattuti in una piccola baia… Naturalmente incavata nella roccia, uno spettacolo… Colori stupendi… Acqua come sempre cristallina e una quiete impagabile… Ci siamo seduti in riva al mare, Ivano ha colto l’occasione per farsi l’ultimo bagno… poi ci siamo concessi un aperitivo nel bar della spiaggia. Bar che tra l’altro offre un paesaggio suggestivo… A strapiombo sul mare.

Ci trovavamo nella spiaggia di Pappa Beach; una delle spiagge più belle dell’isola, il colmo è che si trovava a duecento metri dal nostro appartamento e l’abbiamo scoperta l’ultimo giorno.

Si conclude cosi troppo velocemente, la nostra vacanza in questo angolo di paradiso greco poco distante dalla Turchia. Meta consigliata per chi cerca una vacanza diversa: all’insegna del relax, ma anche dell’avventura. Personalmente consigliamo di visitare l’isola da maggio a settembre visto il clima particolarmente caldo e ventilato al punto di non far mai comparire sopra le vostre teste nuvole.

Se vi capita, andateci il prima possibile, visto la sua bellezza è ancora legata alle tradizioni greche e poco contaminata dall’arrivo di orde spropositate di turisti. PS: particolarmente adatta per le coppie innamorate!!!



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