Mykonos a settembre
Giunti all’hotel Argo, siamo stati accolti da Thanasis, il giovane proprietario. L’albergo è davvero bello, il personale gentile, discreto e prodigo di sorrisi. In pochi minuti Thanasis ci spiega tutto sulla sistemazione e sui dintorni, fornendoci orari dei bus e indicazioni su dove affittare l’auto (Moto Speed, una Fiat 600 a/c per circa 40 euro al giorno, ti vengono a prendere e ti accompagnano, ma occhio, fotografate sempre l’auto sui 5 lati perché al ritorno c’era un addetto che faceva notare come una riga sulla carrozzeria secondo lui non ci fosse al momento del ritiro, per fortuna non appena gli ho detto che avevo le foto scattate al ritiro, è ammutolito!). C’è anche un autonoleggio di fronte all’hotel e uno poco più sopra (First). Inoltre ci sono due minimarket, uno proprio di fronte all’ingresso dell’hotel e uno un po’ più grande a circa 100 metri scendendo verso la spiaggia. Insomma, la zona è proprio servita di tutto! Al nostro arrivo la camera non era ancora pronta (erano le 10:30) e, per ingannare l’attesa, Thanasis ci fa accomodare presso il pool bar dove è ancora disponibile la colazione: ci invita ad usufruirne anche se in teoria non ne avremmo diritto, cosa che apprezziamo molto. Una volta terminato (c’è di tutto, dalle uova fritte al formaggio, salame, prosciutto, pane bianco e nero, marmellate, torte al cioccolato e bianche, e l’immancabile yogurt greco col miele, the, caffè e cappuccino), ci accomodiamo su una sdraio cullati dal sole e dalla musica lounge diffusa dagli altoparlanti della bellissima piscina. Dopo circa 15 minuti ci avvertono che la nostra camera è pronta per cui saliamo a cambiarci: la sistemazione è dignitosa, le camere rinnovate intorno alla piscina sono le migliori, la nostra è un po’ più datata (da quello che ho capito saranno ristrutturate a breve) ma abbiamo un bel balcone con vista piscina e spiaggia poco lontano. Una volta cambiati e rinfrescati, scendiamo e su suggerimento di Thanasis prendiamo il taxi boat, una motobarca che ogni ora circa parte da Platis Yalos alla volta di Paradise, Super Paradise, Agrari ed Elia. Ci fermiamo a Super Paradise a fare il bagno e poi ci spostiamo con lo stesso mezzo a Paradise a mangiare. Sono entrambe belle spiagge, Super Paradise è meglio come acqua e Paradise come locali (ce ne sono di più) ma a mio avviso Platis Yalos e soprattutto Psarou sono molto molto più belle. Se qualcuno vuole farsi un’idea, vada qui a vedere com’è Psarou, non è una foto ritoccata, anzi, il mare è, se possibile, ancora più bello: La sera prendiamo il bus e andiamo a visitare la Chora, Mykonos Town: con 1.40 euro di biglietto si arriva in circa 10 minuti al parcheggio autobus di Fabrika, da dove ci si inoltra nel dedalo di questa bellissima cittadina. La Chora è molto pittoresca, ci sono tantissimi negozi di ogni genere dove si possono trovare le stesse marche che si trovano in un grande centro, centinaia di locali di ogni genere e un sacco di scorci da ammirare tra le sue casette e le innumerevoli chiese. Dopo un paio di foto con Petros, il pellicano che vive in giro per il paese di cui è diventato la mascotte, andiamo a mangiare da Kounellas, uno splendido ristorante dove ti fanno scegliere il pesce fresco direttamente nelle cassette, ti calcolano il prezzo (trattate un po’) e te lo servono cucinato a puntino poco dopo: spendiamo circa 60 euro per un branzino, un trancio di spada e 4 gamberi, contorno, vino, acqua e liquore alla cannella. Il giorno successivo lo ometto, perché il tempo è stato orribile, nuvoloso dapprima e pioggia poi. Purtroppo durante tutto il viaggio il tempo non è stato quello di Agosto anche se sia venerdì che domenica il sole splendeva, la temperatura tuttavia era al limite per i bagni, sui 24-25°C. La sera Claudia ha provato il Blue Myth, il ristorante sulla spiaggia di Platys Yalos (io avevo mal di stomaco e sono restato in camera): il locale è molto bello ma il cibo non è nulla di eccezionale, a suo dire.
Il terzo giorno abbiamo noleggiato l’auto e siamo andati a vedere dapprima alcune delle spiagge sulla costa nord (bella la vista dal tornante che sale sopra la Chora, da dove si può ammirare un panorama eccezionale) come Ftelia e Panormos, selvagge e ventose: non ci sono piaciute molto, così siamo ridiscesi fino a Megali Ammos (carina se non fosse che è vicino alla centrale elettrica), Korfos (una distesa di immondizia inavvicinabile, non so se per il forte vento e il fatto che sia in fondo a una baia) e Ornos (bella ma con troppe barche all’ormeggio), per poi dirigerci verso Agrari: se volete trovare il mare più bello andate lì, tra Agrari ed Elia (la spiaggia attigua) c’è un’immensa piscina naturale con fondali quasi bianchi e spiagge di sabbia finissima (in particolare Elia). Tenete conto che queste spiagge sono piene di nudisti, la maggior parte coppie gay, per cui se magari avete bambini… regolatevi voi! Al ritorno, dopo una fermata nei pressi dell’aeroporto (a chi fosse appassionato di aerei consiglio di andare a est del recinto a vedere gli atterraggi sulla pista corta di Mykonos… armatevi di macchina fotografica!) passiamo di nuovo dalla Chora, dove ammiriamo Little Venice al tramonto e i mulini simbolo di Mykonos: scattiamo delle bellissime foto ricordo e facciamo gli ultimi acquisti.
La sera ceniamo da Atlantida sulla spiaggia di Platis Yalos, dove Claudia prende l’ultima moussaka della stagione e io un piatto di tagliatelle coi gamberi davvero buone. Se avete disponibilità vi consiglio anche il ristorante Nammo’s a Psarou… è un posto di una bellezza sconvolgente, infatti pare sia spesso meta di vip e piena di paparazzi ma… merita davvero! L’ultimo giorno non riusciamo a fare molto, anche perché dobbiamo riconsegnare l’auto: riusciamo però ad andare di nuovo a Psarou a far due passi, dove prendiamo nota che di fianco a Nammo’s ci sono degli appartamenti in affitto (Soula apts.) semplicemente stupendi. Il pulmino dell’hotel ci accompagna in aeroporto, dove ci imbarchiamo: volo con suspense (mezz’ora di ritardo perché si dovevano raffreddare i freni surriscaldatisi in atterraggio, causa pista corta), e scalo a Santorini prima di tornare nell’autunno padano… sigh! Chi avesse bisogno di altre informazioni mi scriva tranquillamente, ciaooo!