Lago di Costanza
Per motivi non prettamente turistici mi sono trovato ad andare alcuni giorni in Lussemburgo, così una tenue ipotesi di vacanza che feci in precedenza ha subito ripreso vigore…Vedere il lago di Costanza e le cascate del Reno! Non mi dilungherò sulla prima parte del mio viaggio, il quale mi ha portato a vedere più o meno fugacemente Friburgo in Brisgovia, Strasburgo, Lussemburgo per l’appunto, Treviri, Metz e una rapida passata in Vallonia (sud-est del Belgio); darò solo dei freddi giudizi: Friburgo, molto molto carina; Strasburgo, bella ma soprattutto la cattedrale cattura l’attenzione; Lussemburgo, meglio dal punto di vista naturalistico che artistico; Treviri, inaspettata sorpresa… piacevolmente eclettica; Metz, città triste e molto deludente…Ma la cattedrale da sola vale il viaggio; Vallonia, incredibilmente verde…Sembrava di essere in Finlandia.
Ora cominciamo il racconto vero e proprio della vacanza Sveva.
Il tragitto per raggiungere Uberlingen, cittadina dove avevo prenotato un appartamento, è stato lunghetto ma nel complesso piacevole, infatti siamo scesi dal Lussemburgo passando nei paraggi di Saarbrucken, lasciando poi l’autostrada a Pirmasens dove la strada statale s’incunea per una trentina di km in un affascinante massiccio montuoso dalle dolci e modeste vette, completamente rivestite d’alberi, per lo più conifere, e dalla prorompente e particolare geologia costituita da arenaria rossa, che spesso fuoriusciva dalla vegetazione per mostrare speroni rocciosi e canyon.
Passati al di la di un tunnel improvvisamente il paesaggio cambia, da uno scenario quasi jurassico si passa in un colpo ad un paesaggio aperto di colline digradanti e ricoperte di piccoli e ordinati vigneti…Questo è il famoso settore vinicolo del Palatinato, mentre alle nostre spalle abbiamo lasciato la foresta del Palatinato…Il Pfalzerwald.
Siccome era ora di pranzo e la meta ancora lontana tanto valeva fermarsi per mangiare qualcosa…Ma dove? Siccome in Germania non esistono autogrill in autostrada, ho pensato di fermarmi prima di riprenderla, quindi sono entrato a Landau in der Pfaltz.
Beh sarà stata l’atmosfera di una calda giornata soleggiata quale non avevo visto da giorni, sarà stata la tranquillità che regnava o più semplicemente sarà stato il fatto che merita, ma questa cittadina per me sconosciuta mi ha colpito proprio positivamente…È stata una completa sorpresa…Niente di eccezionale intendiamoci, ma comunque molto carina e soprattutto in una posizione geografica niente male.
Dopo aver pranzato ho ripreso l’autostrada e in pochi minuti sono giunto a varcare il Reno a Karlsruhe…Veramente enorme e ancora siamo lontani dal mare, dall’altra sponda mi attendeva il Baden-Wurttemberg.
Da Karlsruhe a Stoccarda la strada non è scorsa molto velocemente sia perché c’era molto traffico, sia per i cantieri stradali sia perché la salita è più della discesa, comunque mi è servita per farmi ricredere sul fatto che credevo queste zone molto industrializzate e poco verdi…Il “poco verde” evidentemente in Germania è raro da trovare! Poco dopo Stoccarda, scendendo verso sud, si entra in una galleria nei pressi di Schoenbuch e quando si esce il panorama colpisce. Da quel momento in poi inizia un territorio fantastico, che ho potuto contemplare km dopo km…La Svevia!!! A destra la lontana sagoma della Foresta Nera, a sinistra più vicino la splendida silouette del Giura Svevo, in mezzo un territorio ondulato, ricco di campi in fiore e paesini sparsi, ogni tanto qualche fiume da “sorvolare” con viadotti non proprio bassi.
Fino ad Uberlingen posta sulla sponda nord-occidentale del lago, questo paesaggio non ha mai finito di emozionarmi, tanto che mi ha fatto venire voglia di addentrarmi nel Giura, ma casomai in un’altra occasione.
Uberlingen, che si scriverebbe con i 2 puntini sopra la U, è un posto magnifico, scelto non casualmente per l’appunto.
Il fatto che la mia intenzione era quella di girare ogni giorno per vedere luoghi diversi mi ha fatto propendere per una base il più possibile equidistante dalle mete e Uberlingen mi è sembrata la migliore, inoltre è anche una località molto molto bella…Forse la più bella del lago e questo non guasta.
Il giorno d’arrivo dopo aver preso possesso dell’appartamento e scaricato l’auto, abbiamo fatto un giretto serale al centro. Era di Domenica, abbiamo passeggiato per il lungo lago, visitato la chiesa, il parco pubblico che talaltro è un meraviglioso giardino botanico con molte specie di piante anche esotiche, e poi abbiamo cenato sempre sulla promenade; che dire l’atmosfera era perfetta, era caldo il giusto, di gente ce n’era ma non troppa, i prezzi non erano eccessivi quindi una serata molto piacevole.
Il giorno seguente dopo pranzo, dopo aver trascorso la mattinata a sistemare 1000 e più cose e fatto rifornimento al supermercato, siamo andati a visitare Costanza.
Da Uberlingen non ci vuole molto, circa una mezzora, infatti la strada è molto scorrevole.
Il fastidio che via via si incontra da queste parti sono i parcheggi, non che sia difficile trovarli tutt’altro, è che sono tutti a pagamento…Non ne esistono di gratuiti, e se ne esistono sono sicuramente riservati; è chiaro che questa è una politica di carattere ambientalistico per favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici o le biciclette, ma io con un bimbo piccolo la macchina sono costretto a prenderla per ovvie ragioni.
Un po’ per il caldo un po’ per il parcheggio abbastanza salato, Costanza l’abbiamo visitata in maniera veloce, passeggiando nelle vie principali fino al porto, entrando nella cattedrale, ma tanto è bastato per darne un giudizio più che positivo…Sinceramente credevo peggio, da come viene raccontata sembra che sia una città modesta, invece io non sono di quest’avviso, è vivace, colorata, con molti negozi, artisticamente anche non le manca proprio nulla e scrutando il panorama dal porto sembra di stare al mare; merita senz’altro di essere vista! Nel ritornare, erano ormai le 18:00 passate, ho voluto assolutamente vedere questa famosa atmosfera che si respira sull’isola di Reichenau quando il giorno si fa tardo.
Confermo ciò che si dice…L’atmosfera era molto speciale; questi antichissimi monasteri romanici che conservano spoglie di santi e imperatori, posti in quest’isola piena di campi e serre, naturalmente fiori, poco traffico e da qualunque parte si guardi si vede l’acqua e una riva opposta, quasi per sottolineare che quel luogo è isolato dal resto, ma non è lontano; il giudizio complessivo è ovviamente positivo, non perché ci sia chissà cosa di eccezionale, ma nel suo complesso per l’atmosfera appunto, perché ci si va per la tranquillità, per immergersi in storia antica e natura.
Altro giorno altra meta…Oggi si sconfina, si va a vedere ciò che mi ha attirato qui più di ogni altra cosa…Le cascate del Reno! Anche per raggiungere Sciaffusa ci vuole grossomodo lo stesso tempo che s’impiega per Costanza, se non fosse che a causa di lavori stradali c’era una deviazione che ci ha fatto allungare di un po’ il percorso. Prima tappa Sciaffusa città, anche qui parcheggio a pagamento con parchimetro sia in franchi sia in euro naturalmente, con cambio a 1,50.
Sciaffusa al contrario di Costanza mi ha sorpreso in negativo, sarà che le ho dato troppa importanza io, per farla breve dico che non è brutta ma niente di speciale, tranne la lunga piazza principale il resto mi ha deluso, siccome lì vicino ci sono le cascate capita di visitarla, ma se fosse solo per la città meglio non sprecarci troppa benzina.
Altra musica ovviamente 4 km più a sud…Che spettacolo!!! Io sono Umbro quindi sono abituato alle cascate delle Marmore, ma anche queste hanno il loro fascino. Com’è noto il salto dell’acqua è di modesta entità, poco più di 20 metri, quello che impressiona invece è il fronte, la portata del fiume, molto largo…Veramente bello.
Il parcheggio questa volta era a tariffa unica, 3.50 € tutto il giorno anche se ovviamente tutto il giorno non ci si fermerà nessuno in quanto non c’è da vedere per così tanto tempo, ma d’altronde chiunque avrebbe pensato di far pagare in questo modo.
Per pranzo abbiamo mangiato birra e wurstel in riva alla cascata e come prevedibile la spesa non è stata propriamente bassa, quindi se volete un consiglio è meglio che vi portate un panino tanto posti per mettersi seduti ce ne sono. Dopo abbiamo trascorso dell’altro tempo girando intorno alla cascata e salendo fino a vederla da sopra, per apprezzare meglio anche la piattaforma panoramica naturale costituita da uno sperone roccioso in mezzo alla cascata dove la gente viene traghettata con una barca e sale attraverso una scaletta con ai lati le due immense cateratte; immagino che di quelle persone non ce ne sia una asciutta! Per il ritorno ho preferito allungare di qualche minuto per visitare un piccolo paese che si chiama Stein am Rhein, in direzione di Costanza, risalendo il corso del Reno.
Meraviglioso…Semplicemente meraviglioso, è molto piccolo ma stupendo, è il paese più colorato e pitturato che ho visitato e ne ho visti parecchi. Tutte le facciate sono opere d’arte…Tutte decorate e curate in ogni angolo, e poi fa impressione vedere quanto sia largo il Reno in questo punto, sembra quasi un lago…Lo consiglio vivamente a tutti, da abbianare alle cascate tanto la distanza è minima.
Il giorno seguente invece ho toppato come si suol dire.
Ho previsto di visitare Lindau, che tanto avevo sentito contemplare. La giornata era brutta, non perché pioveva, ma perché era caldo, anche umido e soprattutto perché c’era una foschia tremenda…Non si riusciva quasi a vedere l’altra sponda del lago. Le mie previsioni per i tempi di percorrenza sono state smentite, la strada non è per niente scorrevole, è molto transitata e soprattutto l’attraversamento di Friedrichshaven richiede parecchio tempo.
Giunti a Lindau, per non pagare l’ennesimo parcheggio lascio la macchina in un piazzale di un cimitero, pensando di fare 4 passi a piedi…Beh prima di fare questi calcoli vi consiglio di avere tra le mani una cartina del luogo…Il cimitero era molto lontano dal centro, ma questo l’ho capito solo man mano che camminavo sotto il sole, la prossima volta spendo i soldi ma parcheggio più vicino anche perché moltissimo tempo se n’è andato via così.
Lindau mi è sembrata graziosa, ma ne avevo sentito parlare come chissà cosa…Semplicemente carina niente di eccelso, oserei dire che è meglio Costanza. Il fatto è che indubbiamente che quella foschia ha perso molti punti in quanto senza di essa si sarebbero potute vedere da vicino le alpi e quindi il panorama sarebbe radicalmente cambiato.
Il giorno seguente, ovvero l’ultimo del soggiorno sul lago, lo abbiamo dedicato ad una visita molto più vicina in fatto di km. Abbiamo visitato in prima mattina la bellissima chiesa barocca di Birnau, posta su una collina che domina il lago, circondata da vigneti e con un parcheggio gratis…L’unico mai visto, perché oltre questa chiesa non c’è altro; comunque il luogo merita moltissimo e anche la chiesa all’interno è un trionfo di colori e ricami…Direi più rococò che barocco.
Pochi km oltre abbiamo raggiunto Meersburg, caratteristica cittadina arroccata su un pendio che scende fino al lago. Meersburg è considerata più turistica di Uberlingen, forse più bella…Il forse però è d’obbligo perché io le metterei sullo stesso livello. La città è molto ripida, scende verso il lago abbastanza bruscamente, in cima c’è un vecchio castello e accanto una residenza barocca, da lì il panorama sarebbe stupendo…Dico sarebbe per il solito problema della foschia che praticamente quando più quando meno non ci ha mai abbandonato, rovinandoci sicuramente dei panorami unici.
C’è anche la possibilità di traghettare per chi volesse la macchina fino all’altra sponda, nei pressi di Costanza.
Il giorno seguente abbiamo salpato le ancore, stanchi per la lunga trasferta, e ancora ignari delle ore di strada che ci attendevano per il rientro causa code e lavori.
Un commento finale a questa vacanza: Troppi pochi giorni per apprezzare al meglio le innumerevoli bellezze che offre questa zona…Per una vacanza completa da ogni punto di vista io ve lo consiglio vivamente…Schoen Bodensee fuer alles!!!