Da Boston al Maine a New York

Questo è la nostra quarta volta negli USA ed è la prima volta per me nell'est degli States. Inoltre è la prima volta che siamo solo io e mio marito senza le nostre due figlie. Premetto che abbiamo prenotato e pagato in anticipo quasi tutto (dal volo agli alberghi all'auto al N.Y.City Pass) con un noto sito di viaggi, scelta che si è rivelata...
Scritto da: Paolaunt
da boston al maine a new york
Partenza il: 10/08/2008
Ritorno il: 26/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Ascolta i podcast
 
Questo è la nostra quarta volta negli USA ed è la prima volta per me nell’est degli States. Inoltre è la prima volta che siamo solo io e mio marito senza le nostre due figlie. Premetto che abbiamo prenotato e pagato in anticipo quasi tutto (dal volo agli alberghi all’auto al N.Y.City Pass) con un noto sito di viaggi, scelta che si è rivelata molto positiva. 10 agosto: partenza alle 8,00 da Venezia volo Iberia con scalo a Madrid. Arrivo puntuale a Boston alle 15.20 circa. Ci accoglie una pioggia intensa. Dopo avere fatto qualche tentativo di prendere il bus fino alla partenza della metropolitana, optiamo per il taxi, che sotto un diluvio notevole e passando anche per strade allagate, ci porta all’hotel, il Boston Park Plaza Hotel & Towers, bellissimo e assolutamente consigliabile come posizione.

11 agosto: Percorriamo il Freedom trail, molto interessante dal punto di vista storico. Al termine del giro, dopo avere ammirato la nave USS Constitution, prendiamo il ferry della Boston Harbor Cruise e torniamo in albergo. Dopo un breve riposo, ci dirigiamo verso il Prudential Center passando per Colbey Square, dove c’è la Trinity Church, e visitiamo la Public Library, bellissima, dov’è in corso una mostra sui manifesti della prima guerra mondiale, e dove ammiriamo gli affreschi di Sargent e Puvis de Chavannes. Sul retro una grande vasca-fontana, circondata da un porticato frequentato da lettori e fruitori di connessione wi-fi.

Proseguiamo il nostro giro con una passeggiata a Back Bay, quartiere molto elegante con case piuttosto di lusso in vecchio stile (mattoni rossi, abbaini, scale antiincendio esterne, come nei film). A seguire la visita della Christian Science Church (architetto Pei, lo stesso della Piramide del Louvre) e del bellissimo grattacielo di Boston, la John Hancock Tower, sempre di Pei.

Cena al Prudential al Legal Seafood ( lobster in a roll, vale a dire panino all’aragosta). Per essere avvertiti di quando si liberava un tavolo per noi, ci hanno consegnato un “pager” che avrebbe vibrato e si sarebbe illuminato al momento giusto…

12 agosto: Piove. Andiamo con la T ( la metropolitana di Boston) fino a Cambridge. A Cambridge scopriamo la possibilità di usufruire di una visita guidata gratuita di Harvard, alla quale aderiamo. Interessante. Camminiamo lungo la Massachussetts Street per raggiungere il MIT, ma rinunciamo quando ci rendiamo conto di quanto è distante. Torniamo con la T a Beacon Hill, che percorriamo in lungo e in largo, intersecando anche il Black Heritage Trail. Alla sera percorriamo Washington Street, rivediamo la zona della State House e infine andiamo al Quincy Market, un mercato coperto dov’è presente la classica food court, dove è possibile procurarsi qualsiasi tipo di cibo take away. Scegliamo di cenare in un bellissimo pub all’interno del Quincy Market, il Ned Devine’s, dove prendiamo un’ottima sirloin steak.

13 agosto: Siamo andati a prelevare l’auto già prenotata dall’Italia alla Alamo di Atlantic Street, dove ci consegnano una Pontiac nuova fiammante e partiamo con meta finale Lincolnville, vicino a Camden, nel Maine. Presa la Highway 56, facciamo tappa a Salem, dove visitiamo la Casa dei sette abbaini del romanzo di Nathaniel Howthorne, in un’ambientazione molto romantica. Breve giro per Salem e ripresa del viaggio lungo tutto Cape Ann, penisoletta veramente incantevole, con case molto eleganti, giardini perfetti, posto molto esclusivo. Ci incominciamo a rendere conto che qui e comunque in tutto il New England non scrivono il nome delle città, se non in qualche minuscolo e trascurabile cartello di benvenuto. Quindi o si sta molto attenti o non si sa dove si è. Abbiamo anche sbagliato strada, visto che non eravamo muniti di una cartina sufficientemente dettagliata e si sa che le indicazioni per lo più riportano solo il numero della strada e l’indicazione nord o sud e solo talvolta la destinazione. Facciamo una tappa anche a Bucksport, una graziosa cittadina sul mare. Arriviamo a Lincolnville alle 19,30 e soggiorniamo al Mount Battie Motel, dove siamo accolti dai proprietari, gentilissimi, che ci consigliano,su nostra richiesta, un ristorante, il Whale’s Tooth Pub, dove mangiamo aragosta, ottima, accolti con una simpatia unica.

14 agosto: Colazione con gli strepitosi dolci preparati dalla padrona dell’hotel (peccato avere una capacità di nutrirsi limitata). Si va verso Stonington per visitare l’Acadia National Park. Fiordi molto belli, tempo inclemente, con nebbia che spesso impedisce di vedere i paesaggi. Dormito a Ellesworth, al White Birches Country Club, e mangiato in un ristorante al ritorno dall’Acadia, dove ho preso i gamberi fritti (un piatto gigantesco, da paura).

15 agosto: Siamo partiti per visitare Camden nella Penobscot Bay, posto molto piacevole. Quindi abbiamo fatto il giro di tutta la penisola di Damariscotta, ci siamo poi diretti a Pimaquidd, dove è molto bello il faro che domina le rocce digradanti sul mare.

Poi siamo stati alla Old Orcard Shore, una spiaggia molto ampia e lunga.

Per la notte ci siamo fermati nella cittadina di Hampton, in un bell’ Hotel, il Lamies Inn, con ristorante storico, dove abbiamo preso la “baked lobster”, l’aragosta presentata con un ripieno di frutti di mare.

16 agosto: partenza da Hampton; percorriamo la Interstate 56 fino a Boston e poi riusciamo ad imboccare la strada giusta per Hyannis (non è mai tanto semplice). Arrivo a Hyannis alle 11,30; per fortuna ci assegnano subito una camera nell’Hotel, il Hyannis Harbor, prospicente il porto. Veloce e non proprio speciale lunch nel ristorante dell’hotel e partenza per esplorare le coste di Cape Cod. Arriviamo alla prima spiaggia, il Nauset Beach, e scopriamo che anche solo per potere avvicinarci al mare e dare un’occhiata, bisogna pagare 15 dollari di parcheggio; dato che però dopo le 16,30 si può accedere gratuitamente, decidiamo di proseguire il giro e tornare dopo. Comunque dalla strada non si vede nulla, data la folta vegetazione, e scopriamo ben presto che è inutile proseguire. Entriamo al Visitor Center dello Seashore State Park e prendiamo tutte le informazioni, decidendo di rimandare la visita ad un altro giorno, per potere sfruttare i biglietti d’ingresso.

Per il momento torniamo al Nauset beach e facciamo una passeggiata in spiaggia.

Alla sera ceniamo in un ristorante pseudo-messicano nella Main street, dove il cibo non ci soddisfa per nulla.

17 agosto: Prendiamo il ferry per Nantucket: partenza 9,20, arrivo alle 11. Tempo stupendo! Bello! Noleggiamo una bicicletta e facciamo un lungo (e faticoso, per me) giro dell’isola, in mezzo ad una bellissima vegetazione ed a ville bellissime. Arriviamo al paesino di Wisconset, famoso per le case dai giardini bellissimi. Purtroppo in tutto il percorso non abbiamo trovato un solo posto dove comprare una bottiglia d’acqua e la cosa mi ha molto agitato.

Ritornati al paese di Nantucket, abbiamo passeggiato per le sue vie eleganti, abbiamo ammirato i suoi famosi cestini con denti di balena (e prezzi, per quelli autentici, altissimi), e le case in stile coloniale. Al ritorno in nave, piacevole conversazione con una simpaticissima coppia del Rhode Island e, alla sera, buona cena in Main street, da Schooner’s.

18 agosto: Percorriamo tutta Cape Cod fino a Provincetown, posto alternativo, a dir poco. La via principale è molto vivace e piena di negozi, belle case e begli alberghi. Divertente. Ci stiamo tre ore, compreso il lunch pagato il doppio del suo valore. Poi acquistiamo il biglietto dello Seashore National Park e visitiamo ad una ad una le spiagge. Nella prima, nella località di Truro, abbiamo avuto la sorpresa di vedere le foche, molto vicine alla spiaggia e numerose. Le spiagge sono molto belle e molto affollate, dato che il tempo è bellissimo.

Alla sera saltiamo la cena e optiamo per qualcosa dalle vending machines ( ahimè!) e poi per un gelato per me, che, medium size, era talmente enorme che non riuscivo nemmeno ad affrontarlo.

19 agosto: partenza per Boston, dove arriviamo intorno a mezzogiorno, riconsegniamo l’auto e prendiamo il treno Armtrak per New York. Arrivo a N.Y. Alle 16 circa in Penn Station, dalla quale raggiungiamo a piedi il nostro Hotel, il Vincci Avalon, nella 32esima. A New York ci aspettano i nostri amici Gianni e Nicoletta, con cui andiamo subito al Greenwich Village, visto che loro hanno prenotato uno spettacolo di jazz; naturalmente usiamo la metropolitana, dopo l’acquisto della tessera settimanale a 25 dollari. Impareremo prestissimo ad usarla, con l’uptown quando si deve andare verso nord e il downtown al contrario. Ceniamo in un ristorante a caso, dove prendiamo una favolosa New York steak.

20 agosto: si va in metropolitana fino alle Brooklyn Heights, dalle quali si ha una vista stupenda sui grattacieli al di là del ponte, poi percorriamo il ponte di Brooklyn insieme a molta altra gente allegra ed è una vera emozione.

Raggiungiamo poi il Battery Park, dove sfruttiamo per la prima volta il nostro N.Y. City Pass e ci imbarchiamo sul battello della Circle Line, alla volta della Statua della Libertà e di Ellis Island, dove visitiamo il museo dell’immigrazione.

Al ritorno, vediamo la famosa sfera danneggiata l’11/09/2001, poi percorriamo Wall Street, vediamo il famoso toro, lo Stock Exchange, etc.

Alla sera, tocca all’immancabile passeggiata in Times Square. Quindi torniamo a piedi fino all’hotel, come faremo tutte le sere.

21 agosto: Visita al Moma. Molto interessante. Nel pomeriggio siamo saliti sull’Empire State Building; anche se con il nostro pass abbiamo saltato la coda della biglietteria, si impiega comunque molto tempo prima di riuscire ad essere in alto, dato che comunque ci sono le code per potere accedere agli ascensori. Ne vale in ogni caso la pena, data la magnifica vista sulla città. Visto che il nostro Hotel era a due passi dall’Empire State Building, siamo poi rientrati per un piccolo riposo, per poi uscire a cena dalle parti della 49esima, zona Central park, dove si trovava l’hotel dei nostri amici. Solita buona e piacevole cena ( chi dice che a N.Y. Non si mangia bene?) e lunga passeggiata di ritorno, con passaggio al Rockefeller Center, con la sua fontana, le bandiere, le luci colorate e al Columbus circle.

22 agosto: si decide di andare a Soho per negozi, dato che la nostra guida definisce la zona il paradiso degli acquisti, ma ci rendiamo conto che è sede solo di negozi di superfirma (i vari Armani, Donna Karan, etc.), per cui riusciamo ad acquistare ben poco, a meno di svenarci. Entriamo invece in uno stupendo negozio western, fornito di tutto: una meraviglia.

Proseguiamo per una visita di Chinatown e di Little Italy.

Al pomeriggio facciamo una capatina al Museum of Natural History, dalle parti di Central Park, dove assistiamo ad uno spettacolo sulle collisioni dei corpi celesti in un cubo di vetro contente una Volta Celeste sferica (lo Space Theater) e poi ammiriamo gli splendidi (ed enormi) dinosauri e la balenottera azzurra di 30 metri di lunghezza.

Alla sera solita passeggiata. Tra le altre cose, vedo finalmente il City Center, di cui avevo letto in un giallo letto prima della partenza, edificio in stile moresco.

23 agosto: i nostri amici rientrano in Italia, per cui restiamo soli. Oggi tocca al Metropolitan Museum of Arts. Ci stiamo parecchie ore. Nel pomeriggio andiamo a passeggiare in Central Park, fino agli strawberryfields dedicati a John Lennon. Quindi in metropolitana a vedere la City Hall, il Flatiron Building, il Woolworths building; percorriamo a piedi la Broadway verso nord, dove abbiamo difficoltà a trovare un ristorante ( ci credereste?), per cui, stanchi, ripieghiamo, ahimè, su un Wendy’s. Dopo, per consolarci, siamo andati in una bellissima birreria.

24 agosto: Visita a Ground zero ( ma non si vede nulla, perchè è tutto recintato, visto che stanno ricostruendo; poi siamo ripassati per Wall street, siamo arrivati nella zona lungo l’east river, fino ad un’area pedonale con bei negozi, Fulton street.

Quindi metropolitana fino alla Grand Central Station, passeggiata lungo la Park avenue, e vista finale sul palazzo dell’ONU.

Al ritorno in albergo, ci siamo imbattuti nella sfilata vivacissima della festa dei pakistani di N.Y.

Alla sera siamo andati al Georgio’s Country Grill , nella 9th Ave presso la 53rd St ,dove abbiamo mangiato, benissimo, in un ristorante con cucina ispirata al sud degli USA.

25 agosto: ultimo giorno, partenza dall’albergo per raggiungere l’aeroporto alle 14.30. La mattina andiamo al Solomon Guggenheim Museum, più che altro per ammirare l’opera architettonica. Merita a parere mio quasi solo la sala con quadri di Kandiskij, per il resto non oso pronunciarmi.

Quindi trascorriamo il resto del tempo passeggiando per la 34esima ed in particolare andiamo da Macy’s per un giro.

Termina qui il nostro viaggio. Considerazioni: Se dovessi cambiare qualcosa nell’itinerario, prolungherei di almeno un giorno la parte dedicata alla visita del Maine; per il resto ripartirei domani stesso per New York, città che mi ha entusiasmato, perchè mi ha trasmesso la sensazione di movimento, vita, allegria, colori, futuro.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche