Salisburgo e dintorni 4
Tra i vari “mezzi” per conoscerla, oltre alla classica camminata, al romantico giro in calesse, c’è anche la gita in battello sul fiume Salzach! Questo fiume è l’origine della ricchezza della città ed anche del suo nome; infatti dalle miniere delle zone circostanti, in passato arrivavano enormi carichi di “oro bianco”, cioè di sale.
Al sabato, lungo la riva del fiume si svolge un pittoresco mercatino che mostra quanto Salisburgo sia una città internazionale: sulle bancarelle si trovano gioielli e manufatti provenienti da molte parti del mondo.
Passeggiando per le strette vie, si “respira “ l’atmosfera musicale e non si può fare a meno di pensare al più illustre cittadino: Mozart! Tra i vicoli vicino al Duomo e nelle meravigliose Residenz Platz e Capital Platz, gruppi di giovani musicisti suonano a tutte le ore brani delle sue opere più celebri.
Ogni giorno centinaia di persone visitano la piccola casa natale del celebre musicista che si trova lungo la famosa Getreidegasse, la “via delle insegne”.
E’ molto interessante anche la visita dell’abitazione in cui Mozart ha vissuto da bambino, quando ha iniziato a suonare esercitandosi per ore ed ore sul clavicembalo, l’antenato del pianoforte.
All’interno della casa si trovano quadri, oggetti, spartiti musicali appartenenti al genio austriaco e per finire un filmato racconta la breve vita dell’artista, spiegando i lunghi e faticosi viaggi compiuti dal ragazzo, insieme alla sorella Nannerl e al padre-manager Leopold.
Mozart purtroppo non ha amato Salisburgo, perché non si sentiva apprezzato né dall’arcivescovo, né dai cittadini e dopo aver suonato nelle principali corti di tutta Europa, preferì stabilirsi a Vienna.
Da non perdere assolutamente è il panorama della città dall’alto, ovvero dalla fortezza di Hohensalzburg.
Visitando questo castello sembra di ritornare all’epoca in cui gli arcivescovi si rifugiavano durante le guerre e gli assedi!!! Per gli amanti dei prodotti ortofrutticoli merita la vista del mercato …, mentre gli appassionati di fiori non possono perdersi i giardini della residenza di Mirabell, con fiori di ogni tipo e colore.
Salisburgo mi rimarrà sempre nel cuore, per le stradine ricche di negozi di ogni tipo, da quello “tutto natalizio”, a quello che espone migliaia di ovette dipinte di ogni tonalità per abbellire le tavole egli alberi durante la Pasqua e soprattutto per le ricche pasticcerie che offrono una vasta varietà di dolci, il più famoso dei quali è la mitica “sacher”, una vera e propria bomba calorica tutta di cioccolato con un sottile strato di marmellata al centro! LE MINIERE DI SALE DI HALLSTATT In una zona impervia ( difficilmente raggiungibile) del Salzkammergut, vicino ad uno splendido lago alpino, si trova una delle più antiche miniere del sale d’Europa.
La visita alla miniera di Hallstatt dura più di due ore, si parte con la cremagliera e poi si percorre un lungo tratto in salita che conduce alla miniera, durante il quale attraverso l’audioguida si ascolta la spiegazione sulla civiltà dell’alta valle di Hallstatt; la visita continua all’interno della miniera ed è molto interessante perché si trovano reperti degli uomini primitivi e delle antiche tecniche di estrazione del sale ed è anche molto divertente perché si fanno due discese sugli scivoli di legno che usavano i minatori per calarsi velocemente in profondità.
Durante il percorso, l’audioguida racconta che nel 1734 è stato trovato il corpo perfettamente conservato di un uomo morto nella caverna più di tremila anni fa.
Mentre il minatore stava scavando è avvenuto un crollo ed egli è rimasto imprigionato nel sale e per questo motivo il suo corpo è rimasto intatto.
Al momento del ritrovamento “l’uomo del sale” è stato portato fuori dalla miniera ed è stato seppellito dal sacerdote e nessuno ha pensato di analizzare i suoi abiti, i denti, i capelli.
Oggi si ritiene che il minatore sia rimasto vittima dell’incidente circa nel 1000 a.C.
Dopo quasi un secolo dal ritrovamento dell’”uomo del sale”, intorno alla metà del 1800, quando la miniera è gestita dal maestro-minatore George Ramsauer, la necropoli di Hallstatt viene alla luce.
Durante gli scavi per l’ estrazione del sale, i minatori chiamano il maestro e gli mostrano i reperti trovati:scheletri, teschi, oggetti personali, stoffe, utensili per cucinare… Tutto ciò che apparteneva agli antichi abitanti dell’alta valle di Hallstatt.
Il villaggio dei minatori è formato da circa duecento persone che vivono in media fino a 35 anni, solo in pochi arrivano a 60 anni! Le donne hanno una grande importanza ed una posizione sociale uguale a quella degli uomini, perché prendono parte alla lavorazione del sale.
Anche i bambini lavorano e si occupano di fornire trucioli di legno di pino per illuminare l’interno della miniera e delle abitazioni.
La popolazione si ciba di cereali, fagioli e carne ovina e suina; un piatto unico, molto sostanzioso, che viene cucinato ancora oggi è il “ritschert”.
Il sale viene scambiato con altri prodotti come il vino e l’olio e diventa una ricchezza, tanto da essere definito “oro bianco”.
LA FORTEZZA DI HOHENWERFEN Intorno al 1060 d.C. L’ arcivescovo di Salisburgo ordina la costruzione sulla collina…Di un edificio a forma di torre con una cappella e dei locali abitabili.
Verso la metà del 1100 il castello viene notevolmente ampliato e viene aggiunto un palazzo di tre piani molto imponente che viene utilizzato come abitazione. Inoltre il recinto di legno intorno al cortile della fortezza è sostituito da solide mura fortificate.
Nei successivi secoli la fortezza viene danneggiata durante la guerra dei contadini e verso il 1500 viene riparata, soprattutto rinforzando la difesa con bastioni e mura fortificate.
La vera trasformazione del castello avviene alla fine del 1500:l’arcivescovo ordina la costruzione della torre della cappella e della torre campanaria e così Hohenwerfen diventa una vera e propria fortezza con le imponenti torri che si possono ammirare ancora oggi.
All’interno della fortezza si possono visitare la sala delle armature, con le antiche armi da fuoco, corazze, elmi, lance spade e la prigione, una stanza buia e altissima, dove i prigionieri venivano “buttati” dall’alto, facendo un volo di nove metri.
Infine nei giardini della fortezza si può assistere al fantastico spettacolo di falconeria: i maestri falconieri fanno volteggiare in cielo e fanno compiere mille acrobazie ai loro falchi.