Carinzia in fattoria

Per la terza volta optiamo (genitori e 3 figlie ora tra i 10 e i 15 anni) per la vacanza in pieno agosto in fattoria in terra straniera. Dopo la Foresta Nera e l’Olanda quest’anno tocca alla Carinzia. Due settimane. Incerto fino alla fine sulla data esatta di partenza tergiverso sulla prenotazione fino all’ultimo minuto e fisso...
Scritto da: Ambrogio Biotti
carinzia in fattoria
Partenza il: 11/08/2008
Ritorno il: 25/08/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Per la terza volta optiamo (genitori e 3 figlie ora tra i 10 e i 15 anni) per la vacanza in pieno agosto in fattoria in terra straniera. Dopo la Foresta Nera e l’Olanda quest’anno tocca alla Carinzia. Due settimane. Incerto fino alla fine sulla data esatta di partenza tergiverso sulla prenotazione fino all’ultimo minuto e fisso l’appartamento solo la sera prima di partire (10 agosto). Per chi intende fare questa esperienza il sito di riferimento è http://www.Farmholidays.Com Per le zone più gettonate però è meglio muoversi in anticipo ma poco male perchè fortunatamente non tutte le fattorie si promuovono sul sito. Un altro link interessante è http://www.Holiday-rentals.Co.Uk. Su questo sito ho trovato molte disponibilità anche all’ultimo minuto con date di arrivo e partenza meno vincolate. Alla fine la scelta è caduta su una fattoria dei sig Ebner a Wershling, piccolissima frazione di Himmelberg, un paesotto 6 KM a nord d Feldkirchen, al centro della Carinzia. http://www.Himmelberg.At/tourismus/ Uralub (vacanza), Bauernhof (fattoria) e ferienwohnungen (appartamento per ferie) sono le 3 parole chiave per le ricerche su siti tedeschi. La fattoria biologica offre 3 diverse soluzioni abitative di cui una assolutamente caratteristica, un ex granaio indipendente con forma vagamente a fungo. Purtroppo era già occupato per cui ci siamo dovuti prendere una appartamento al secondo piano di un cascinale ristrutturato. Appartamento molto ben curato, tutto rivestito in legno con l’unica pecca di avere un bagno un pò piccolo e senza finestra e dei letti per bambini veramente per bambini. La fattoria è quanto di più riposante ci possa essere, la signora Hildegard è gentile anche se un pò fiscale ma capiamo in fretta che si tratta di una purista convinta del vivere nature senza troppi fronzoli e avremo modo di sperimentare tutta la sua buona accoglienza e capacità di relazione anche in italiano, che capisce fino ad arrivare a poterci parlare abbastanza bene, cosa rarissima per la zona anche se si trova a meno di un’ora dal confine italiano. La soluzione in fattoria è a mio modo di vedere la più adatta per la Carinzia perchè consente di immergersi al meglio nell’ambiente assolutamente votato alla ruralità, con i suoi ritmi e le sue caratteristiche peculiari. Ad esempio, no TV, levata presto, a letto presto. Ore 7,30 ritiro latte fresco di fattoria, ore 8 sfilata mucche che vanno al pascolo. Cane dei fattori che si fa subito adottare dai nuovi ospiti e che vi segue anche nelle passeggiatine serali quando l’unico modo per arrivare all’imbrunire, dopomangiato è imboccare qualche sentiero attraversato regolarmente da ranette e a volte da cerbiatti. Peccato per la lingua altrimenti ci avrebberio probabilmente invitato a piccoli convivi pomeridiani a pane e formaggio che a volte i fattori facevano con 2 ospiti tedeschi che pare passano li le ferie da anni. Il costo dell’appartamento è 55 al giorno più 60 euro per pulizie finali e lenzuola. Un prezzo in linea con gli affitti della zona in estate. Da notare che la zona costa di più in inverno che è la vera alta stagione.

Anzichè produrre una cronaca dei nostri 14 giorni di Carinzia sintetizzo per capitoli le varie impressioni. Le principali ragioni per una vacanza carinzana La bellezza del paesaggio, semplicemente perfetto. E’ quasi impensabile che ci siano persone che ci vivono dentro la propria vita. Lo stile di vita in cui ci si immerge.

Riposanti passeggiate nei boschi con raccolta di frutti di bosco, soprattutto mirtilli. Non è raro vedere cerbiatti che attraversano il sentiero. Una cosa impressionante è la quantità di piccole aree attrezzate per il picnic che si possono trovare in ogni paese e lungo ogni direttrice. I laghi pulitissimi, il Weissensee su tutti, uno spettacolo, il solo difetto è la mancanza di una ciclabile che faccia tutto il periplo. Abbiamo comunque affittato delle bici a un distributore sulla sinistra all’inizio del lago lato Techendorf per €1.50 all’ora. I laghi sono tutti balneabili e sono considerati dagli austriaci e da molti tedeschi come noi consideriamo il mare. Oltre ai 4 laghi maggiori vi sono decine di laghi minori sconosciuti ai più ma ben frequentati. Noi abbiamo frequentato il Goggausee (ingresso a pagamento) il Feld e il Flatshacher presso Feldkirchen, ancora più adatto ai bambini e con accesso gratuito. Abbiamo assistito a diverse scene pressochè impensabili per noi italiani. una ragazza che preleva campioni d’acqua e misura la temperatura evidentemente per un monitoraggio costante delle acque, Un anziano che dopo aver sguazzato per un’ora nel lago, ritornato a riva si inginocchia per berne l’acqua. Una allegra combricola di nonni e nipotini di non più di 5 anni che incuranti della temperatura e del cielo nuvoloso si fiondano in 2 minuti in mezzo al lago dove fanno evoluzioni per più di mezz’ora prima di riprendere la riva sotto la pioggia. Sui laghi maggiori vi sono anche delle piccole Rimini lacustri, Velden su tutte. Uno posto suggestivo sul Wothersee e Maria Worth, una penisoletta con santuario e splendida vista. Himmelberg e Wershling: se Himmelberg è un bel paesino di fondovalle e niente più, Wershling è la frazione a 3 km di salita dal paese in mezzo a pascoli e fattorie. Il luogo, una decina di case e una chiesetta più varie altre fattorie sparse nei dintorni, invita al rilassamento totale. Il picco più alto di mondanità si ha tutti i giorni alle 18 quando il sacrestano esce da casa sua con una chiave di 40 cm, sale l’erta verso la chiesetta e scampana per svariati minuti senza un preciso scopo. Le terme: noi siamo stati solo alle Alpentherm di Bad kleinkirchheim. 49 € ingresso giornaliero 2 adulti e 3 bambini. Mi aspettavo qualcosa di più soprattutto all’aperto. All’interno la grande piscina per gli adulti comunque non è niente male e basta una nezz’ora di immersione per entrare in un’altra dimensione. Le città: niente di veramente eccezionale ma su tutte St. Veit con la soplendida piazza centrale e Friesach dal sapore tutto medievale. Klagenfurt è una bella cittadina e niente più, da visitare per fare un pò di shopping in centro. Feldkirken altrettanto. Gurk è solo un paesino ma la Cattedrale la rende meta imperdibile. Anche Strasbourg è un paesino accattivante. In zona ci sono diversi castelli visitabili a pagamento ma non erano nei nostri interessi. Per me Villach è da saltare a piè pari. Non ci siamo invece spinti fino a Lienz e di Spittal abbiamo visto troppo poco per giudicare ma non ci è parsa un gran che.

In generale la Carinzia cosi come la Foresta Nera è stata corredata da tutta uina serie di attrazioni accessibili singolarmante o mediante acquisto della Karnten Card che è una sorta di pass a pagamento che per un intervallo di tempo limitato consente o accessi gratuiti o sconti. Noi non l’abbiamo acquistata perchè di traghetti sui laghi e funivie o musei o impianti di risalita per discese su macchinine non ci importava un gran che.

La Slovenia è molto vicina per cui si può tranquillamente dedicare un’intera giornata all’area dei Tauri. La Slovenia in generale è molto diversa dalla Carinzia, più povera e verace, ma i molti villaggi contadini che si attraversono sono piacevoli. In 45 mnuti siamo arrivati a KranIska Gora e da li attraversata Jesenice (un tuffo all’indietro di 30 anni), si arriva a Bled e poi al Bohinjisko, entrambe splendide mete lacustri.

Dal Bohinjisko attraverso un passo e un lungo percorso a curve siamo scesi a Tolmino e da li a Caporetto per visitare il piccolo mausoleo dei più di 7000 caduti italiani. E’ una meta che consiglio, sia perchè Caporetto è tuttosommato carina anche come posizione, sia perchè il mausoleo, cui si accede mediante una Via Crucis percorribile anche in auto, è un vero e proprio luogo di meditazione. In paese si incontrano addirittura crocchi di italiani che dissertano sull’opportunità delle guerre. Peccato avere perso il museo.

Da Caporetto siamo saliti a Bovec e da li al Passo di Predil per scendere a Tarvisio e rientrare quindi in Austria. Dal passo Predil a Tarvisio si attraversano due località uniche: Cave di Predil e Riofreddo. Cave di Predil attraversata all’imbrunire è un posto talmente spettrale e deprimente da risultare assolutamente caratteristico. Riofreddo, con case povere e anche un pò dirocccate è un ulteriore tuffo indietro negli anni. Due luoghi “vecchi” che mi hanno lasciato dentro qualcosa di particolare richiamando un Italia che non pensavo più di trovare. La trasferta slovena di una intera giornata è straconsigliata anche perchè la benzina costa ancora meno che in Austria e si può fare il pieno per il viaggio di ritorno dalle vacanze risparmiando qualcosa.

Note Attenzione che gli Austrici sono bravissimi nella valorizzazione delle proprie bellezze che gestiscono al meglio anche a qualche prezzo, per cui gli accessi ad alcune strade montane sono a pedaggio. Un modo per ridurre gli accessi e preservare la bellezza del paesaggio. Mi sono chiesto più volte quanto farebbero pagare il passaggio sulle Stelvio o le 3 cime di Lavaredo. In ogni caso non abbiamo fatto nessun percorso a pagamento avendo rinunciato al Nockherberg che era il più vicino e probabilmente valeva la pena farlo.

Piccole delusioni Ci aspettavamo qualcosa di più dalle ciclabili intorno ai laghi. Sono spesso dei marciapiedi lato strada senza protezioni. Partito con l’aspettativa di trovare qualcosa tipo la ciclable del lago di Varese (lago inquinato ma ciclabile eccellente, provare per credere) è stata tutto sommato una delusione. Hermagor: ci è apparsa molto inferiore alle attese e tutto sommato più brutta rispetto agli standard delle cittadine carinziane anche se l’abbiamo visitata nel mezzo della festa del miele, quindi piena di bancarelle e con tanto di banda. Bad kleinkirchheim, a parte le terme è solo alberghi e quindi abbastanza noiosa anche se è un centro rinomato che nel weekend si riempie di friulani e bellunesi in gita. Penso che sia molto più attraente d’inverno. Abbiamo dedicato un’intera giornata alla trasferta Salisburghese. La città è suggestiva ma francamente non è nulla di eccezionale e vive più che altro della memoria di Mozart, ciononostante è zeppa di turisti che scorazzano per i negozi della città vecchia. Probabilemnte la sua suggestione è da ricercare più in inverno quando i negozi di sole uova decorate sanno creare un’altra atmosfera.

Ci è parsa niente male la ciclabile lungo il fiume e probabilmente vale la pena la salita al castello. Ci è parsa invece una assurdità il vaporetto che offre evoluzioni sul fiume su ritmi mozartiani. Il viaggio a Salisburgo in autostrada si è rivelato abbastanza lungo (circa h 2.30) e corredato dall’amara sorpresa di dover pagare all’andata e al ritorno circa 10 € per il tunnel del katschberg che a dir la verità mi è apparso anche poco sicuro cosi come quello dai Tauri. Segnalazioni Circa 4 km a nord di Feldkirchen sulla strada verso Sirnitz ci sono vasti campi coltivati a more e lamponi. Ci si ferma, ci si fa dare il cestino raccoglitore, si raccolgono, si pesano e si paga. (circa 3€ al kg). Fatto e rifatto più volte. Buoni!

Aneddoti e varie Auto in panne Dopo 8 giorni di vacanza e circa 1500 km percorsi il nostro Kangoo ci ha mollato in località Polling, circa 7 km a nord di Feldkirken sulla strada per Goggau davanti a una mandria pascolante di una ventina di mucche. Alternatore in fumo. Qui inizia un pomeriggio di passione che ci ha dato però l’opportunità di entrare in contatto con l’universo umano austriaco, premesso che comunque ogni comunicazione al di là del superficiale è impedita dalla lingua visto che quasi nessuno parla l’inglese. Nelle 4 ore di attesa dei “solerti” soccorsi Europeassistance al cui call center spagnolo ho rifatto almeno 4 volte lo spelling delle località della zona, si sono fermati in 27 per offrirci aiuto e sarebbero stati almeno 70 se a un certo punto non avessi vestito per almeno 3 ore l’espressione finto tranquillla di chi vuol dire “sono a posto grazie”. Dei 27 che a tutti i costi si sono voluti fermare, almeno 5 hanno voluto dare una controllata al motore, uno ci ha offerto di passare la notte da lui in caso di necessità, 5 si sono offerti di trasportaci. Si è fermato anche One Man Band, un suonatore solitario che col furgoncino personalizzato andava a farsi la serata in qualche Gasthouse della zona. Alcuni volevano lasciare il loro contatto in caso di ulteriore necessità.

Dopo 4 ore arriva finalmente il carro attrezzi che ci trasporta a un centro Renault di Himmelberg che inizia però le ferie il giorno successivo, pertanto l’auto viene trasportata a Feldkirchen dove, accompagnati dalla signora Hildegard, la ritiriamo il pomeriggio dopo con un esborso di €485. Una mazzata che ci costa come il 50% del costo della vacanza.

All’officina non eravamo gli unici italiani colti da sfiga austriaca.

Polizia Polizia poco invadente, limiti di velocità neanche poi tanto rispettati dagli autoctoni.

In Slovenia invece in un pomeriggio siamo passati da 3 posti di blocco.

Negozi I negozi di alimentari sono massificati. Ogni centro ha almeno uno tra Lidl, SPAR, Hofer più altri vari minori. Noi ci siamo trovati bene all’Hofer che si trova in ogni località. Abbiamo trovato una linea biologica a costi molti buoni per minestre, biscotti, marmellate e altro. Sempre all’Hofer, sono in vendita delle prelibatezze in quanto a succhi: il succo di crauti Spitz, provarlo per inorridire. Ma ho poi trovato in internet che Il succo crudo dei crauti in Austria è considerato un vecchio rimedio popolare per il diabete. Ecco adesso ho capito il perchè del supplizio. Il pane è costoso. Frutta e verdura come da noi. Dolci incredibilmente scarsi. Vanno soprattutto dei cannoli di crema bianca poco invitante che non ho osato provare. Strudel ? Chi l’ha visto ? La catena tedesca KIK (textile discount) è stata l’attrazione per le nostre figlie. Presente ovunque offre vestiari e altro a prezzi ridicoli. Con 3€ una si è presa vestitino e panta più che rispettabili. Mete mancate che però consglierei : Gmund (museo Porsche) e la Maltaltall, Graz a 1,30 di auto e perchè no Lubiana, vicinissima acquistando la però costosa Vinjeta autostradale Slovena. Una curiosità: la vinjeta slovena (26€ annale) si acquista dai tabaccai, mentre quella austriaca (7€ 10gg) nei distributori. Almeno questo è quanto capita in autostrada nella zona di Travisio. A la prochaine Ambrogio.Biotti@libero.It



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche