L’altra faccia di Ios

Ios è la perla delle Cicladi dalla duplice natura: di giorno offre silenziosia coste ed entroterra quasi vergini, mentre dal tardo pomeriggio a notte fonda è luogo di culto per gli amanti della movida. Se fino a qualche anno fa la permanenza sull'isola era consigliata praticamente solo agli under 30, recentemente si punta anche ad un turismo non...
Scritto da: martainviaggio
l'altra faccia di ios
Partenza il: 04/08/2008
Ritorno il: 18/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Ios è la perla delle Cicladi dalla duplice natura: di giorno offre silenziosia coste ed entroterra quasi vergini, mentre dal tardo pomeriggio a notte fonda è luogo di culto per gli amanti della movida. Se fino a qualche anno fa la permanenza sull’isola era consigliata praticamente solo agli under 30, recentemente si punta anche ad un turismo non per forza più maturo ma certo – con un gioco di parole – più sobrio. Splendide spa, studios riparati dalla chiassosità dei nottambuli fanno da base ai visitatori che cercano relax e angoli di mare (o di montagna) tutti da scoprire. Se pensate sia impossibile trovarvi soli il quindici di agosto su una spiaggetta di pochi metri, fare il bagno senza panni, addormentarvi prendendo il sole, con la sola compagnia di grilli e pesci, a Ios invece si può. Certo non è tutto oro quel che luccica, vi toccherà magari alzarvi alle nove del mattino, un’oretta di moto nel vento e una mezz’ora di camminata per i sentieri, ma si tratta di un prezzo che si paga più che volentieri in cambio di ciò che offre l’isola. Da esplorare c’è molto di più di quanto si possa fare nei due tre giorni che di solito sono indicati come sufficienti per visitare Ios. Meglio, forse per visitarla sì, ma per viverla no di certo. Il nostro soggiorno è durato due settimane. Abbiamo dedicato la prima a girare i vari luoghi e la seconda al relax completo, ritornando eventualmente dove ci è piaciuto di più. Se all’interno di un tour tra le isole elleniche, una settimana è sufficiente.

Gli strumenti utili.

Pur non essendo Routard o amanti dello sbaraglio, un buon paio di scarpe da tennis e un cappellino sono essenziali per le camminate necessarie a reggiungere le spiagge meno note. Altra necessità è procurarsi un mezzo di trasporto per tutto il soggiorno, se intendete scoprire un po’ di natura (e anche risparmiare sulle provvigioni!), senza affidarsi ai pullmann che fanno tappa solo al porto, a Chora ed a Mylopotas. L’auto è cara e poco pratica sulle stradine sterrate, meglio un motorino. Se amate guidare sulle strade panoramiche tutte curve, chiedete al noleggiatore, sono disponibili anche motorette con le marce. Altra possibilità è il quad, più divertente che utile però. In generale, comunque, meglio noleggiare un mezzo che non lascerà a piedi (e capita non di rado!) piuttosto che risparmiare qualche euro. Abbiamo trovato il Far Out moto club di Mylopotas più che onesto nel rapporto qualità prezzo (prezzo medio del cinquantino: 22 euro al giorno. Per lunghi periodi si scende fino a 20). Con la moto vi danno la mappa dell’isola e i caschi, mentre non serve nulla per legare la moto, perchè, come ironizzava il ragazzo del Far Out, “è un’isola, dove vuoi che vadano?”. Però attenzione al casco, noi l’abbiamo appeso sotto la sella e, in pieno centro pieno giorno, è sparito. In ogni caso al noleggio sono stati disponibili e comprensivi, non ce l’hanno fatto ripagare.

Se vi piace passare in spiaggia l’intera giornata, uno zaino termico con due mattonelle è l’ideale per portarsi dietro acqua fresca in abbondanza e un po’ di frutta o verdura nei tupperware, che in valigia pesano poco oppure potete comprare in loco a pochi euro. Da ultimo, un parasole tipo il 2″ decathlon o una tenda leggera ripara sia dal vento (certi giorni veramente forte) che dai raggi delle ore più calde (e così risparmiate 5 euro al giorno di ombrellone sulle spiagge da turisti e avete un po’ d’ombra in tasca per le spiagge inesplorate). Le spiagge.

Le spiagge turistiche sono Mylopotas, Gialos e Koumbara a sud ovest, Manganari a sud, Psathi e Agia Theodoti a nord est. La prima ha l’acqua meno pulita dell’isola, ma vanta rete da pallavolo, negozietti ad un passo che vendono di tutto e locali di ogni genere aperti a tutte le ore (dalla pasticceria al ristorante italiano, addirittura sono a disposizione dei clienti divani ed amache per lo svacco post prandiale) ed un bel pienone dopo le quattro. Insomma se volete fare conoscenze, è il posto giusto. Comunque prima di mezzogiorno nemmeno a Mylopotas si vede un’anima. Gialos è sullo stesso stile, ma al capo opposto della strada che collega Mylopotas al porto. In zona c’è anche Koumbara, ultima spiaggia ad ovest, relativamente più appartata. Manganari è davvero bella, nulla da dire. Ma andateci in motorino assolutamente prima di mezzogiorno o vi ritrovate in bocca il gomito del vicino. L’autobus viceversa fa solo una corsa: parte alle 12 per Manganari e vi porta indietro alle 19, al costo di 3 euro ogni tratta. Psathi e Agia Theodoti sono belle, deserte la mattina, meno bazzicate delle altre anche il pomeriggio, forse perchè più ventose. Si raggiungono in 45 e 30 minuti, la seconda quando non c’è vento ha l’acqua limpidissima con i pesci e molti ciottoli colorati da raccogliere sulla spiaggia.

Se chiedete alla gente del posto vi diranno probabilmente che le altre spiagge segnate sulla mappa si raggiungono solo in barca. Non proprio. Sulla strada di ritorno da Manganari merita davvero la spiaggia di Tris Klisies. Lasciate la moto sulla soglia del piccolo santuario di Agia Triades (chiesetta bianca sulla strada di ritorno da Manganari, con la suddetta scritta in greco) e scendete a piedi lungo quella che sembra una scarpata con cespugli. Il sentiero dalla strada non si vede, eppure è segnato perfettamente con dei tratti blu sulla pietra. Se vi piace camminare in montagna in un certo senso prendete due piccioni con una fava. Da Tris Klisies si vedono sulla sinistra Papa, Kalamos e Plakes. Kalamos è anch’essa raggiungibile da un sentiero che parte dal ciglio della strada, in prossimità del Kalamos Monastery. Tzamaria invece dovrebbe essere il nome di una caletta riparatissima dal vento e dall’acqua trasparente che si trova tra Koumbara e Gialos. La si vede facilmente dalla strada, e ci si arriva altrettanto facilmente scendendo scale bianche di pietra. Perciò, dopo mezzogiorno si riempie. In prossimità della tomba di Omero ci sono altre due belle spiagge sconosciute ai più, di cui una è segnata sulla mappa come Plakoto. La più vicina al memoriale si raggiunge solo a piedi scendendo tra i cardi (meglio avere dei pantaloni lunghi) e perciò è sempre vuota. L’altra invece si raggiunge con una stradina sterrata che, con un po’ di abilità motociclistica, è fattibile anche in moto.

Altro da vedere.

Oltre alla Tomba di Omero (non si può evitare di farci una capatina, ma la visita si esaurisce in molto poco), c’è l’eremo di Agios Ioannis che merita un’occhiata, il monastero di Profitis Elias (dai mulini nuovi, una camminata di un’oretta scarsa sulla mulattiera) ed il Paleokastro. Dopo una passeggiata tra i vicoli di Chora, si può proseguire fino al Teatro nuovo istituito dalla municipalità, dove ogni tanto fanno anche rappresentazioni tragiche in inglese. Le viste panoramiche da questi luoghi sono spettacolari. Sulla strada per Psathi e Manganari c’è una fabbrica del formaggio: se riuscite a convincere i proprietari a farvela visitare mandatemi una mail 🙂 Se non siete ancora stanchi di camminare, potete prendete il traghetto per Sikinos, una delle piccole Cicladi, molto suggestiva e un po’ selvaggia. Conviene però portarsi dietro il motorino, gli autobus sono infrequenti. Mangiare e dormire, ovvero i must della vacanza.

Dopo tanto girare serve un po’ di ristoro. Dove e come dipende da cosa cercate. In ogni caso Ios vi soddisferà, ci sono camping, hotel di basso prezzo, hotel extra lusso, localini gyros pita, ristoranti italiani, persino un blue note. Testati personalmente: Villa Anna Maria, Mylopotas. Studios con cucina spaziosi e pulitissimi in zona spiaggia, ma allo stesso tempo riparati dalla bagarre dei locali perchè situati leggermente nell’entroterra. Piscina, bar, proprietaria gentilissima. La mattina presto passa a pochi metri il branco delle caprette con il pastore. Supermarket 5′ Marinopoulos, al Porto. La mattina presto gli abitanti di Ios vengono qui a far la spesa, molto più economico e fornito dei vari mini market in giro per l’isola. Di fianco, il negozio del pesce (solo orate dette tsipura e pescetti, ma freschissimi e a buon mercato). Si può anche provare a contrattare direttamente con i proprietari dei pescherecci, noi ci abbiamo tentato, ma se parlate solo inglese non essere fregati sul prezzo è un’impresa. Buonissimi i biscotti della panetteria del porto, che vende anche gelati ed altre goloserie. Negozio di frutta e verdura Maria Drakos. Si trova sulla strada per le spiagge verso nord, ha le porte verdi ed è aperto tutta mattina fino le tre. Se amate gli ortaggi freschi, questo posto non ha paragoni rispetto agli altri cosiddetti fruit markets, si riforniscono qui anche alcuni ristoranti. Taverna Bilaeti, Pano Kambos. In una parola, autentica. Vere prelibatezze della cucina greca, preparate con arte e semplicità, che molti greci gustano volentieri sulla veranda del locale. Si trova sulla strada per Agia Theodoti ed all’ora dei pasti non potete non fermarvi, stregati dal profumo. Taverna Drakos, Mylopotas. Si mangia pesce praticamente sulla spiaggia, nell’angolo più ad ovest. Mangiare a un passo dai flutti è romantico ma attenzione a scegliere bene cosa ordinare, alcuni prodotti sono surgelati ed il servizio è un po’ rude.

Liostasi restaurant, sulla strada per il porto. Atmosfera ricercata, arredo sofisticato, piscina raso terra, prezzi perciò che seguono a ruota. Però il tramonto che si vede dalla terrazza è impareggiabile. La cuisine cerca di essere nuovelle, ma non ce la fa del tutto, pur rimanendo un ottimo posto per cenare. Buono il mini kebab e i gamberi al cognac, da evitare salmone al pesto e finger food (la gaffe del cameriere: non conviene prenderli, sono cose che prendiamo dal supermercato. ???).

La gente è disponibile a dare informazioni, aiutare i turisti e vi capisce anche se non parlate inglese. Al di là della fama da fabbrica del divertimento, l’isola ha angoli vergini di paradiso, che vale la pena cercare. In definitiva, se amate il mare e le comodità ma portate ancora nel cuore un giovane marmotta (un po’ sopita), l’altra faccia di Ios non delude.



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