I “nostri” balcani occidentali
Il nostro tour inizia dalla Slovenia dove, tralasciando i laghi del Nord, decidiamo di trascorrere 2 notti vicino a Postumia a casa della Sig.Ra Irena Posega, che ci mette a disposizione una camera con bagno, pulita, carina e immersa nel verde.
Iniziamo subito il giro con una visita guidata alle Grotte di Postumia (19€/pers trenino e guida)che consigliamo vivamente di andare a vedere con l’ultima visita prima della chiusura (c’è meno gente, si possono fare foto, ecc). Prima di cena passiamo a vedere, solo esternamente a causa dell’orario, il castello di Predjama e ci fermiamo a cenare nella Gostilna lì di fronte (si mangia benissimo e a poco prezzo).
Il giorno dopo lo dedichiamo alla visita di Lubiana, un’elegantissima piccola capitale che si gira perfettamente a piedi nell’arco di mezza giornata. Interessante il castello e il Parco Tivoli.
Il pomeriggio invece è dedicato alla scoperta del Lago di Cerknica (niente di emozionante) e del castello di Sneznik (carino, ma forse non vale la pena affrontare le statali slovene per vederlo).
La mattina del 10 agosto partiamo alla volta della Dalmazia e, grazie alla nuovissima autostrada, arriviamo a Spalato già nel primo pomeriggio. Per la verità per evitare il turismo di massa abbiamo preferito soggiornare a Kastela (un paesino di mare vicino a Split) prenotando un monolocale presso Marko (markom@kastela.Net; ve lo consigliamo perché il posto è carino, Marko è simpatico e per solo 40€ a notte offre un appartamento nuovo, vista mare e con aria condizionata).
Iniziamo il nostro tour della Dalmazia da Trogir (per cena), una cittadina fortificata assolutamente da non perdere, continuando poi con Spalato (bella, anche se un po’ affollata), la fortezza di Klis e il sito archeologico di Solin.
E da qua finalmente iniziamo con la vita di mare: spiaggette (per lo più di ciotoli), pesci e relax. Il nostro 3° giorno in Dalmazia inizia (e finisce) invece con la visita dell’isola di Hvar, della sua fortezza e delle sue numerose spiagge (un po’ rocciose!).
Purtroppo anche da qua bisogna partire e, purtroppo, salutiamo Marko e le Kastela per dirigerci verso la Bosnia Erzegovina.
Iniziamo con una visita spirituale a Medugorje , per poi dirigerci verso Pocitelj (definita uno dei tesori dell’Erzegovina) e verso Blagaj (dove per una notte dormiremo in una casa ottomana con armi e Corano sul comodino!). Prima di concludere la giornata visitiamo ancora il monastero derviscio di Blagaj (per potervi accedere le donne devono avere gambe e capelli coperti) e la stupenda cittadina di Mostar con il suo famoso ponte crollato durante la guerra degli anni ‘90.
Il giorno seguente abbandoniamo l’Erzegovina alla volta della bellissima città di Sarajevo. La città è assolutamente tranquilla e per niente rischiosa, e ha così tanto da mostrare che sicuramente vale la pena affrontare le lunghe ore di strada necessarie per raggiungerla.
Il quartiere ottomano ti riporta immediatamente ai bazar turchi, con in vendita le merci più strane (non perdetevi le penne e i portachiavi fatti con i bossoli dei proiettili), poi c’è il quartiere ebraico, la fabbrica della birra e tanti negozietti interessanti. E oltre a tutte queste cose effimere, merita senz’altro una visita il cimitero che si estende vicino allo stadio, un’immensa distesa di tombe tutte uguali, una dimostrazione di quanto possa essere devastante una guerra.
Da Sarajevo il giorno seguente siamo partiti alla volta del Montenegro, passando per le gole di Tara (la strada in Bosnia in alcuni tratti è piccola o sterrata, ma ci passano anche i pullman!) e per il parco del Durmitor, per arrivare infine a Budva, sul mare.
Ebbene, se qualcuno si immagina il Montenegro come un posto tranquillo e poco turistico, arrivando a Budva dovrà subito ricredersi. La sera sul lungo mare e fino al centro storico si susseguono una serie infinita di locali, discoteche all’aperto, sale giochi, ristoranti e tutto ciò che il turista può richiedere. Per questo motivo, se non si è amanti del caos notturno, è meglio stare attenti a non accettare una stanza lungo la strada più trafficata di tutto il Montenegro.
Nei 4 giorni trascorsi lì abbiamo visitato la baia di Kotor (assolutamente da vedere, il mare è limpido e ricco di pesci), le cittadine di Kotor e Perast, i mosaici di Risan (niente di speciale), Cetinje (il monastero non è male, ma forse non vale la pena affrontare i 30 km che ti allontanano dal mare) e l’isolotto di Sveti Stefan con un’acqua meravigliosa (consigliamo anche la spiaggia di Przno, subito prima di Sveti Stefan, ma con meno turisti).
La nostra tappa seguente è stata Dubrovnik, la perla dell’Adriatico, e la penisola di Peljesac (famosa per i suoi vini). Nella penisola abbiamo soggiornato a Orebic dove, oltre ad una spiaggia di sabbia, si può prendere il traghetto che ti porta a Korcula (un’isoletta paragonata ai Caraibi) in meno di mezz’ora.
L’ultima tappa del nostro viaggio è stata Sibenik (in realtà abbiamo soggiornato anche qua nel paese vicino: Vodice, pieno di ristoranti, negozi e con spiagge carine).
Per chi passasse da queste parti consigliamo sicuramente una cena a base di maiale allo spiedo (è buonissimo!) e una visita, anche serale, alla cattedrale di Sibenik, uno stupendo esempio di stile gotico.
Termina qua il nostro viaggio, ma prima di concludere vorremmo ancora darvi alcuni CONSIGLI GENERALI: – Non vale la pena prenotare camere o appartamenti dall’Italia, in ogni angolo c’è un cartello con su scritto Sobe (camere) o apartmani (appartamenti). I prezzi sono intorno alle 30-35€/camera e 40-50€/monolocale. Spesso se si va in camere private si può richiedere anche la prima colazione preparata dal proprietario. – Non conviene andare nelle agenzie turistiche perché applicano prezzi superiori (per una camera con bagno ci hanno chiesto 45€ a notte, mentre dai proprietari abbiamo pagato 30€).
– L’Erzegovina è decisamente calda, ma è una tappa da non perdere.
– Secondo noi non conviene soggiornare nelle grandi città turistiche, ma è meglio trovare alloggi nei paesini, più tranquilli e vivibili, a pochi km di distanza.
– L’autostrada arriva fino a 50 km dopo Split e quindi è meglio prepararsi psicologicamente a trascorrere lunghe ore di macchina tra statali e strade non troppo ben tenute.
– In Slovenia è necessario pagare 35€ per poter accedere alle autostrade e alle superstrade; noi abbiamo preferito acquistare il bollino perché è facile immettersi in una superstrada senza accorgersene e, nel caso in cui si venga beccati, la multa è decisamente salata! – In Montenegro all’ingresso abbiamo dovuto pagare 10€ di EuroTax (la macchina inquina)! – La Bosnia, sebbene stia trascorrendo un periodo di pace, ha ancora al suo interno 2 differenti repubbliche: la Federazione della Bosnia Erzegovina e la Repubblica Serba di Bosnia (tutto scritto in cirillico!).