Spagna in camper
Lunedi 14 luglio Da Prato a Genova per prendere il traghetto per Barcellona.
Conta km alla partenza 112898
Un video con le foto del nostro viaggio http://it.Youtube.Com/watch?v=AyBBbliog4w
Il camperista, si sa, è un po’ un avventuriero dell’era moderna. Ama muoversi in libertà, senza vincoli ne obblighi di percorso o di tempo. E’ un sognatore che inizia a pensare al viaggio ed a pianificarlo settimane prima, per poi stravolgerlo tranquillamentente durante il percorso. Il camperista ama il proprio veicolo. Lo considera un po’ come il suo giocattolo da adulto, da accessoriare e trasformare secondo i desideri e, quasi sempre, facendo tutto da solo.
Il viaggio, quindi, non comincia quando si parte ma quando si inizia a pensarlo ed a sognarlo. Sarebbe forse troppo poco se durasse solo la il tempo effettivo della percorrenza. Un viaggio è come un romanzo, un quadro, un brano musicale. Nasce da uno spunto, un’idea, un’ispirazione. Poi il viaggiatore inizia a dargli una forma nella sua mente e nella sua fantasia. Si documenta, ne parla con i futuri compagni di viaggio, ne discute con amici e conoscenti. Così il viaggio da un’embrione prende sempre più forma e consistenza via via che il viaggiatore ci pensa, sogna e ne parla chi, magari, ha già compiuto un tragitto simile. Una persona diventa viaggiatore non al momento della partenza ma da quando “lavora” sul suo viaggio.
C’è, di conseguenza, chi è un viaggiatore sempre.
E la libertà è la caratteristica più importante che ricerca un viaggiatore e il viaggiare in camper permette certo una libertà assoluta. Libertà di cambiare idea, percorso, tempi di viaggio.
Anche in un’epoca di recessione economica come quella che stiamo vivendo oggi, il camperista non rinuncia a viaggiare. Tutto costa di più, principalmente il carburante. Stamattina abbiamo fatto il pieno a Prato pagando il gasolio €1.497 al litro. Il carburante a questi prezzi può veramente condizionare la lunghezza e la durata di un viaggio, influendo in modo determinante sul budget, specie con un veicolo che fa 8-9 km con un litro. Ma il camperista sa bene che nel suo mezzo ha un piccolo appartamento e, quindi, basta sfruttarlo in tutte le sue potenzialità per poter limitare al massimo le spese senza rinunciare al piacere del viaggio.
Quali sono le principali voci di spesa per un viaggio in camper? Vediamo 1. carburante, principalmente 2. campings, se si decide di frequentarli 3. ingressi a musei, chiese ed altri monumenti 4. mezzi di trasporto locale 5. colazioni, pranzi o cene fuori dal camper 6. spesa fatta al supermarket 7. souvenir 8. eventuali guasti o imprevisti Quindi per limitare le spese basta solo decidere quali sono le priorità e le voci da poter eliminare.
Il carburante non si può eliminare, naturalmente. L’unica cosa che si può fare è pianificare bene il viaggio sapendo con precisione dove andare per evitare di fare km inutili.
Neanche i guasti o gli imprevisti si possono togliere, vanno affrontati e considerati nel momento in cui accadono.
I campings non sono necessari al camperista e, se li evita ed utilizza gli spazi parcheggio appositi, può risparmiare anche 30-40 euro al giorno. Però in Spagna non ci sono molte aree attrezzate e, inoltre, in molti ci hanno avvisati di probabili furti sui camper se lasciati parcheggiati in strada. Quindi è probabile che noi utilizzeremo i campings.
ATTENZIONE PRIMA DI PARTIRE CONSULTARE IL SITO INTERNET DELL’UFFICIO DEL TURISMO SPAGNOLO. Compilando il loro form spediranno GRATUITAMENTE mappe, opuscoli e un CD con una splendida directory dei campeggi spagnoli.
Per quanto riguarda gli ingressi alle cose da visitare un’attenta pianificazione e documentazione a monte può permettere di scegliere veramente i monumenti più interessanti, tralasciando le cose meno importanti. Spesso le città importanti propongono “cards” tutto compreso, con ingressi e abbonamenti ai mezzi di trasporto. Occorre valutarle con attenzione. In più alcuni musei statali hanno dei giorni di entrata gratuita, è bene informarsi prima.
I mezzi di trasporto locale sono indispensabili al camperista. Arrivati alle biglietterie di tram e metro occorre leggere bene le tariffe, per capire quali siano le promozioni più convenienti.
Una spesa ben evitabile sono i pasti fuori dal camper. O meglio, siccome al campersta piace rendersi conto di come sia la cucina nei posti che va a visitare, si possono limitare al massimo. La spesa fatta nei negozi e supermarket locali è conveniente e può essere anche interessante e divertente. Anche questo può essere un modo per rendersi conto di come si vive in un altro paese.
I souvenir sono davvero evitabili. Lo comprenderanno amici e parenti che quest’anno il budget è limitato e che non gli porterete il consueto “regalino”? Speriamo di si.
Per quanto riguarda il nostro viaggio in Spagna, il problema era che sarebbe stato necessario, all’andata ed al ritorno, fare due volte la stessa strada: il sud della Francia. La Francia è il paradiso del camperista ma è una zona che avevamo già visitato in parte ed allora, almeno per l’andata, abbiamo deciso di optare per la nave.
Per noi toscani il porto più comodo è Livorno ma da li non ci sono compagnie che offrono il camping-on-board (cioè la possibilità di soggiornare nel camper durante la traversata) ed allora abbiamo prenotato con la GRANDI NAVI VELOCI da Genova. 243 euro, partenza da Genova alle 21.15 arrivo a Barcellona ore 15.30 del giorno successivo. Camping on Board sulla Motonave TENACIA.
243 euro ci è sembrato un ottimo prezzo per 2 persone ed il veicolo, se si pensa che da Genova a Barcellona ci sono 800km di strada con le belle ma carissime autostrade francesi. Secondo i nostri calcoli abbiamo speso più o meno la stessa cifra che andando via terra guadagnandoci in comodità e minore stanchezza.
Ma come funziona un viaggio con camping-on-board? Istruzioni per l’uso.
1. arrivare PRESTO al porto. La compagnia dice almeno 3 ore prima ma NON SONO SUFFICIENTI. Noi, per prudenza, siamo arrivati molto presto e abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto con calma la fila ai check-in (si fa a bordo del veicolo) e ci siamo messi quasi per primi in fila davanti alla nave.
2. arrivare, quindi, almeno 5 ore prima della partenza.
3. I camper, se arrivano presto, li fanno salire per primi tutti assieme e li fanno sistemare in un apposito ponte aperto ai lati ma coperto. Ci sono anche gli attacchi per la corrente a 220. Anche l’acqua, ma non è potabile. Il ponte camping on board ha anche delle toilettes funzionali e pulite.
4. ATTENZIONE, siccome dopo aver fatto salire i camper iniziano a far salire i TIR CON RIMORCHIO, chi non arriva in tempo non prende i posti all’ombra e con l’attacco per la corrente elettrica.
5. Insomma i camper vengono sistemati in gruppo, molto vicini, ancorati e allacciati alla corrente.
6. Poi salgono i camion e tutto il ponte si riempie. E’ impressionante come tutto il ponte venga riempito di veicoli fino all’ultimo cm quadrato.
7. Poi si parte e, siccome il ponte è aperto ai lati, si gode di una bella brezza e del rumore del mare che culla. Fortunatamente il mare non è mosso altrimenti ho paura che il rollio, specie a bordo dei veicoli, potrebbe essere molto fastidioso.
La nave Tenacia non è grande ma sembra nuova e moderna. Ha una caffetteria e un ristorante self service. Chi vuole può approifittarne ma il camperista che vuole contenere il budget può fare tutto nel proprio mezzo.
Se ci si munisce di una felpa si può salire sul ponte più alto per tirar tardi, guardare le stelle e respirare la brezza marina nottura, in attesa dell’ora di andare a letto.
Martedi 15 luglio, arrivo a Barcellona e sistemazione A meno di non trovare mare molto mosso non si deve aver paura del mal di mare. Durante la traversata notturna si trovano zone con mare agitato ma è un cullare che concilia il sonno.
Il mattino successivo, dopo colazione, si può andare in costume da bagno sul ponte “solarium” a prendere il sole. Attenzione alle scottature e portatevi l’I-POD x non sentire i latrati dei cani chiusi nelle gabbie dei canili di bordo.
Poi, dopo pranzo, le 15.30 arrivano presto e la nave arriva puntuale a Barcellona. Occorre circa un’ora x fare scendere tutti i TIR parcheggiati prima dei camper, si possono osservare le manovre dal ponte più alto. Quindi, alle 16.30-17.00 si sbarca.
Si può quindi dire che tra traversata, manovre di carico e scarico, occorrono 24 ore x fare genova-barcellona in nave. Via terra sono 800km, ad una media di 100km/h occorrerebbero 8-9 ore di guida senza contare le soste.
Che cosa è meglio? La rilassante crociera o la rapida sgaloppata via terra? Lo sapremo al ritorno, visto che abbiamo deciso di passare dal sud della Francia x tornare a casa.
Dunque, Barcellona. Barcellona in Camper.
Abbiamo tutta la documentazione possibile ed immaginabile. Da internet la lista delle aree camper. Dall’ufficio del turismo spagnolo il cd con tutti i campeggi. Cosa scegliere?? La directory delle aree attrezzate da come disponibile più di un’area a Barcellona ma in tanti ce le hanno sconsigliate, meglio i campeggi! Motivo? Pare che i camperisti non siano ben visti in Spagna e che i furti nei mezzi siano frequenti. Allora che fare? Cosa scegliere? Decidiamo x i campeggi. Sono più sicuri. Sono però lontani 30-40km dalla città, sarà necessario prendere il bus (1h all’andata e 1h al ritorno!). Siamo comunque decisi x andare al campeggio… MA… sulla strada x uscire da Barcellona ecco un cartello: AREA ATTREZZATA CAMPER… sulla litoranea, direzione nord. Ci incuriosisce, ormai ci siamo andiamo a dare un’occhiata… in 2 minuti ci arriviamo.. E’ PRATICAMENTE IN CENTRO.
E’ un’area attrezzata camper in Barcellona. Insomma è un grande parcheggio per tutti i veicoli, dall’auto al tir con una parte dedicata ai camper. Nome: REGESA APARCAMENTS GPS:N 41º 24´13,9´ E2º 13´5,98´ Carrer del Taulat angolo Carrer de Sant Ramon de Penyafort, nella litoranea nord di Barcellona zona Forum.
PRO: • A poche fermate di metro dal centro (20mn) • La metro è a 5mn a piedi • Si può andare in centro comodamente anche in bici • Grande centro commerciale a 5mn a piedi • Acqua e camper service • Elettricità (portate cavo lungo e spina tedesca) • 23 euro al gg tutto compreso • internet gratis • recintato e sorvegliato (ma non lasciate nulla di valore nel camper, è meglio) CONTRO • Pieno sole • Non è un bel posto, è un parcheggio asfaltato • A volte c’è forte cattivo odore, come se vicino ci fosse una discarica di spazzatura • I bagni non sono in buone condizioni • Nonostante sia recintato e ci sia il sorvegliante il posto non ispira fiducia, meglio non lasciare valori nel camper Beh, noi abbiamo deciso di sostare qui e la comodità è davvero sorprendente. Siamo praticamente in centro. Abbiamo finito di montare l’accampamento dopo le 17 ed abbiamo avuto il tempo di fare una bella passeggiata in centro ed anche la spesa nel vicino centro commerciale mega galattico, aperto fino alle 22.00.
Attenzione, in Spagna la presa di corrente è uguale a quella tedesca.
Per chi ha il wc nautico: preparatevi ad avere difficolà per lo scarico, i pozzetti o sono scomodi o hanno grate a maglie molto fitte.
Camper euro zero. Il nostro veicolo è euro zero ma non abbiamo trovato nessuna limitazione alla circolazione in nessuna città.
Ad una prima vista i prezzi sembrano appena più bassi che in Italia. Gasolio 1,35€ contro 1,49 dell’Italia.. 14 cents meno… meglio di niente…
Nessuno si faccia spaventare dalla lingua. Moltissimi parlano inglese e francese. Qualcuno parla italiano. Sia il castellano che il catalano, poi, se si segue con un po’ d’attenzione, sono abbastanza ben comprensibili (anche se pieni di “falsi amici” linguistici).
Mercoledi 16 luglio, prima visita Vista la comodità della nostra sistemazione rispetto al centro cittadino ce la siamo presa comoda e ci siamo alzati tardi. Comunque la rapidità della metropolitana ci ha permesso di arrivare alla svelta in centro. La fermata comoda per scendere nella città vecchia è Jaume 1 della linea 14. Dall’area attrezzata si sale sulla linea 14 a Maresme-Forum.
Non starò qui a descrivere dettagliatamente i monumenti della città, darò solo qualche consiglio utile.
Mappe cittadine: le hanno alla reception dell’area attrezzata e presso i chioschi degli uffici turistici.
Per mangiare: se tralasciamo i vari fast food, kebab, pizzerie, ecc e si vuole mangiare qualcosa di tipico si può andare: sulla rambla al mercato coperto della boqueria dove per 1 euro danno vassoi di frutta tagliata fresca con relativa forchettina (il mercato vale anche la pena per i suoi mille colori, profumi e la sua convenienza, è solo ALIMENTARI) nella città vecchia in un locale qualsiasi dove fanno cucina locale. Noi abbiamo mangiato TAPAS (assaggi di varie salse, formaggi, verdurine, pezzettini di carne) con pane abbrustolito e insaporito con pomodoro, acqua e birra, caffè, 25€ in 2.
Abbiamo visitato il primo giorno: 1. la Rambla 2. La Boqueria 3. la Città vecchia e il Barri Gotic 4. Il museo della città vecchia con i bellissimi scavi della città romana 5. La Cattedrale 6. La Sagrada Familia Per chiudere la giornata esplorazione del centro commerciale vicino all’area attrezzata.
Giovedi 17 luglio, sempre Barcellona Avendo preventivato di prendere più volte i mezzi pubblici abbiamo fatto l’abbonamento giornaliero: €5,20 ciascuno. Si è rivelato comodo e utile.
Abbiamo visitato: • L’acquarium. Vale la pena solo per il tunnel subacqueo vetrato, altrimenti è come quello di Genova, Montecarlo o Monterey. €16, non è poco.
• Abbiamo passeggiato x Barcelloneta, il nuovo quartiere costruito sul porto vecchio.
• La Casa Pedrera di Gaudì, sul Paseo de Gracia. Magnifica, interessante, non ci sono parole. Prendete l’audioguida (compresa nel biglietto), disponibile in italiano e in due lunghezze: 30mn e 1h,50mn. Ingresso €9.50.
• Passeggiando sul magnifico Paseo de Gracia siamo arrivati all’altra casa di Gaudi ma non siamo entrati, troppo cara! €16! • Abbiamo preso la metro e poi il trenino a cremagliera fino al Mont-Juic. Passeggiato nel fantastico parco fino agli impianti olimpici. Magnifico panorama della città. Il trenino a cremagliera è compreso nell’abbonamento della metro.
• Passeggiato nel Parc de La Ciutadel, magnifico spazio verde in centro.
Visitando le grandi metropoli straniere, le grandi città europee e pensando alle nostre città italiane una riflessione senz’atro si impone. In Italia abbiamo un patrimonio artistico e culturale straordinario ed una popolazione civile, positiva ed abbastanza aperta. Visitando il resto dell’Europa, però, viene da pensare che, forse, in Italia siamo ancora troppo ancorati al passato. Ancorati dal punto di vista culturale, perché le nostre città sfoggiano il loro enorme patrimonio artistico con pochissimi sforzi di rinnovamento e di realizzazione di nuove strutture. Dal punto di vista politico, perché le nostre città sono indietro anni luce rispetto alle consorelle europee in fatto di infrastrutture e servizi pubblici. Barcellona, che è la seconda città della Spagna in ordine di importanza, ha più di 10 linee di Metro, Tram, metro leggera e bus. Tre o quattro treni a cremagliera, due funicolari. Viali ampi, spazi per muoversi, giocare, lavorare. Piste ciclabili. Cantieri aperti dappertutto per realizzare edifici nuovi e moderni, senza per questo danneggiare o mettere in disparte gli edifici antichi. Anzi, gli edifici moderni si integrano perfettamente nel contesto cittadino.
La Rambla –il viale principale di Barcellona- sotto ha la linea della metro, quindi anni fa è stata necessariamente tutta scavata con inevitabili disagi per i cittadini residenti ma quale è il risultato oggi? Comodità ed assenza di traffico. Le principali piazze hanno la metropolitana o il parcheggio sotterraneo. In centro. E su tutti i viali, anche quelli che in passato sono stati scavati, ci sono alberi, belli alti ed ombrosi. Senz’altro sono stati ripiantati dopo i lavori e sono comunque ricresciuti.
In Italia, invece, se si scava una piazza per fare un parcheggio ci sono sollevazioni popolari, rivoluzioni, barricate. Per una nuova linea di tram o metro succede il finimondo. Per un edificio un po’ più alto o “strano” del normale, apriti cielo.
Nella città dove io vivo, Prato, c’è un traffico caotico tutti i giorni. Code, file, incidenti. Qui a Barcellona, di luglio, di giorno lavorativo, una città con quasi due milioni di abitanti, traffico scorrevole, rapido, tranquillo. Lungo le strade ho visto POSTI PER PARCHEGGIARE LIBERI.
30 anni fa bisognava aver avuto il coraggio di fare le infrastrutture che sarebbero state necessarie oggi. All’estero le hanno fatte. Oggi bisogna fare le strutture per l’oggi e quelle per domani. Buon lavoro.
Venerdi 18 luglio Barcellona – Terragona – Gandia Lasciamo Barcellona e la sua area attrezzata. Il carico e lo scarico dal camper in quest’ultima non sono ne molto agevoli ne molto igienici. Ma il campeggio è l’arte di arrangiarci e così noi, in qualche modo, ci arrangiamo.
Altri inconvenienti da camperisti. Il rubinetto del bagno ha cominciato a perdere. Cambiato il gommino. Lo schienale di uno dei sedili del tavolinetto da due posti è venuto via dai supporti, riparazione rimandata al rientro. Problema grave e assai noioso: scoperta colonia di formiche nell’intercapedine tra il rivestimento interno e il tetto. La dannazione di chi ha camper e roulottes. Lo abbiamo scoperto perché qualche formicuzza sbucava nella dinette delle vettovaglie. Occorrerebbe svuotare il camper e dare una profonda disinfestata. Ora non possiamo farlo, occorre farlo a casa con calma. X ora ho tappato le fessure da cui escono le formiche con del nastro adesivo da medicazioni, che non lascia residui di colla quando si toglie. Speriamo che, non trovando il solito sfogo, gli insetti non escano in massa da un’altra parte. Vedremo nei prossimi giorni.
Dunque ci dirigiamo a sud, destinazione le tre città arabe: Granada, Cordoba e Siviglia. La strada è lunga, quasi 1000 km. Il nostro camper è simpatico ma non è una Ferrari: velocità di crociera 90kmh. Occorre mettersi d’impegno e di pazienza. Ma noi non siamo turisti corridori, andiamo con calma, ci piace osservare e riflettere. Prendiamo l’autopista mediterranea verso Valencia. A pagamento. Circa 10cent/km. Non è trafficata, quasi tutta a 3 corsie. Una bella strada. Il gasolio? Fatto il pieno a 1.380 al litro (gasolio ad alta qualità).
Durante il percorso ci fermiamo a Terragona, antica città romana. Trovato abbastanza facilmente il parcheggio (gratis) lungo la via principale.
Da vedere: – l’anfiteatro romano sul mare – le mura ciclopiche romane – il circo – la magnifica cattedrale gotica (3.50 euro l’ingresso con audioguida in italiano compresa) Riprendiamo la strada verso Valencia, ma la sorpassiamo, non presenta particolari attrattive. Ci fermiamo alla prima località balneare dopo Valencia in cerca di un Campeggio. La località si chiama Gandia. Il Campeggio è L’Alqueria. Ha la piscina ma non è sul mare. 30€ a notte con elettricità. Un po’ rumoroso ma va bene per una notte. Forse domani faremo un bagno in piscina. Vedremo, la strada verso il sud è ancora lunga.
E le formiche? Maledette, vi farò fuori! Sabato 19 giugno Gandia – Granada Eh si, è lunga la strada verso le città del Sud. L’autopista del Mediterraneo, poi, attraversa una campagna dapprima tutta a coltivazioni, poi desolata come il deserto dell’Arizona. Non c’è da meravigliarsi se negli anni 60 e 70 venivano qui a girare i film western. Se, poi, il camperista, come noi, si muove su un vecchio mezzo dell’89 la strada è ancora più ardua. Si, perché questa autopista (che dopo Alicante diventa GRATUITA), lasciato il mare inizia a salire e fa due o tre valichi, di cui uno di 1400mt. Ma non sempre ci se ne rende conto, spesso sono altopiani con pendenze in salita impercettibili, ma sono proprio queste salite che mettono a dura prova l’impianto di raffreddamento dei nostri veicoli. Infatti pensando a questo devo rilevare che mai altrove, come invece in queste autostrade spagnole, ho visto tante macchine ferme al lato causa guasto. Non solo auto locali ma anche di stranieri. L’ho notato perché da noi in Italia ora è fortunatamente un evento raro ma qui il carro attrezzi ha il suo da fare. Forse è proprio a causa dei saliscendi e del vento forte, che crea anche esso una forte resistenza al procedere.
La Spagna, per ora, ha dato di se davvero una bella impressione. Dopo la sorprendente modernità (in perfetta simbiosi con i monumenti antichi) di Barcellona, la campagna appare tutta coltivata e ben tenuta. Certo, non è la campagna toscana, ma le coltivazioni di frutteti e vigneti fanno impressione per estensione ed ordine.
Le città hanno tutte immensi centri commerciali, multisale ed alberghi alle loro periferie (come dappertutto in europa). Sempre in periferia ci sono notevoli stabilimenti industriali.
La presenza degli immigrati è notevole, in Andalusia ci sono i cartelli stradali in ARABO, ma tutti sembrano perfettamente integrati. Non abbiamo visto barboni, non abbiamo visto campi nomadi. Non abbiamo visto i cinesi! Saranno davvero tutti a Prato?? Insomma oggi è stata una giornata di trasferimento. Lontano dal mare inizia a farsi sentire anche il caldo. Sempre sopra 30 gradi, anche 35-37 al sole. Meno male c’è sempre una brezza continua –che lungo l’autopista a volte diventa vento forte- che allevia la calura.
Non avendo molti argomenti per la giornata di oggi, voglio spendere due parole riguardo la sicurezza. In molti ci hanno avvertito di stare attenti a furti e aggressioni e noi sempre siamo stati sul chi vive. Siamo partiti senza alcuna cosa di valore e non abbiamo mai lasciato niente in camper (a parte il laptop, che è del 2005…). Ma la percezione che abbiamo sempre avuto è sempre stata di massima tranquillità e sicurezza. Non ci siamo mai sentiti in pericolo in alcun modo. Nelle città la presenza della polizia è capillare. Fuori città abbiamo trovato poche persone e scarso traffico. Insomma noi continueremo ad essere prudenti ma la situazione è davvero tranquilla.
Siamo arrivati a Granada nel tardo pomeriggio. Attenzione c’è più di un campeggio ma quello più comodo per visitare la città è il SIERRA NEVADA, in centro, accanto alla stazione degli autobus e davanti ad un mega centro commerciale. Il centro è a 3km, ci sono i bus e si può andare a piedi o in bici. Il camping ha piscina, supermercato ed internet wi-fi gratis ma alla nostra piazzola il segnale non arriva.
Domani ci aspettano gli arabi. Domenica 20 luglio 2008 Granada Dal Camping “Sierra Nevada” si possono prendere 2 bus, il 3 o il 33, con fermata all’adiacente estaciòn des autobuses. 1.10 il biglietto x una corsa si fa direttamente sull’autobus. Il bus porta in centro, sulla Gran Via de Colon. Da qui per andare all’Alahambra prendete di nuovo il bus perché sembra vicina ma a piedi è una bella scarpinata.
Le notizie sulle meraviglie dell’ALAHAMBRA le lascio alle guide specializzate. Dico solo che ne è valsa la pena di arrivare fino qui. Attenzione pero’: il patio de los leones e’ in restauro. La parte più bella della Alahambra (luglio 2008) è piena di ponteggi e transenne e i leoni non ci sono! Istruzioni per l’ALAHAMBRA. E’ il monumento più visitato di Spagna, quindi c’è la fila. 12 euro l’ìngresso + 6 euro audioguida in italiano. Il cuore del complesso si visita all’orario indicato sul biglietto, fate attenzione. Durante la fila divertitevi a scaricare col bluetooth del vostro cellulare una piccola presentazione inviata dalla biglietteria. Il monumento godetevelo. 2 ore e mezza una visita abbastanza approfondita.
Poi di nuovo in centro.
• Mercatino arabo, roba da turisti • La cattedrale, 3.50 euro ingresso + 3 euro audioguida ma non ne vale la pena • Magnifica è invece la CAPILLA REAL 3.50 euro.
• Consigliata anche la barocca chiesa di San Jeronimo 3.50 euro • Splendida passeggiata per le vie del centro Qui abbiamo visto i primi homeless. Alcuni barboni, alcuni mendicanti. Anche degli zingari, qui a Granada c’è un intero quartiere abitato da loro. All’uscita delle chiese le zingare fermano la gente porgendo un rametto di mirto o rosmarino, dicendo che è un regalo. Chi fa l’errore di prenderlo subisce ulteriori avances della zingara che pretende di leggere la mano, ovviamente a pagamento. Occhio.
Oggi ha fatto veramente caldo. Un termometro in strada segnava 42°. Al ritorno al camper il frigo, nonostante l’alimentazione a 220, non ha funzionato a dovere e si è quasi sbrinato. Ho guardato il termometro nel camper al rientro: 45 gradi! Ci credo che il frigo non ce la fa, poveraccio! Ora –sono le 23.30- con tutte le finestre aperte ci sono 32°. Lunedi 21 luglio 2008 Granada – Siviglia Solo informazioni di servizio sul tragitto. Siviglia la visiteremo domani.
L’autovia tra Granada e Siviglia è gratuita. Una bella strada, con qualche saliscendi ma non troppo fastidiosi. Anzi, sembra anche cessato il continuo vento forte che ha caratterizzato il tragitto autostradale fino a Granada. Mi pare ci sia una leggera brezza in coda che, forse, ci spinge; il camper (facendo gli scongiuri) va bene e ad andatura –per lui- sostenuta, speriamo continui così. Non ci sono quasi più auto ferme al lato x guasto.
Impressionante la distesa di uliveti che si attraversa durante questo tragitto. 250km di uliveti a perdita d’occhio. Decine di migliaia di piante. Ci viene curiosità, da bravi toscani, di assaggiare questo olio. Forse la qualità non sarà eccelsa ma in quanto a quantità qui ne verranno prodotte migliaia, forse milioni, boh? di tonnellate. Poi è curiosa l’architettura delle fattorie, in stile messicano. Se non si sapesse esattamente dove siamo sembrerebbe davvero di essere in Messico o Nuovo Messico per lo stile delle abitazioni e per l’aridità del suolo. – Ma sono le fattorie spagnole in stile messicano o quelle messicane in stile spagnolo??? — Le strade di campagna sono bianche e polverose. Il sole caldissimo crea una luce abbacinante. Le case sono rifinite a calce bianca, per respingere il più possibile i raggi solari e la conseguente calura. Durante il tragitto, poi, attraversando gli sterminati uliveti, dai finestrini aperti del camper si sentiva uno strano rumore che superava anche il rombo del motore diesel. Un rumore continuo e costante che mi ha fatto temere un guasto. Ci siamo fermati, ho spento il motore ma il rumore non è cessato. Siamo scesi a passeggiare nelle strade sterrate tra le piante di olivo e il rumore è aumentato, quasi assordante. Allora ci siamo resi conto. Cicale. Migliaia, milioni di cicale che emettevano il loro richiamo in un canto sorprendente. Mai sentita una cosa del genere, bellissimo! Attenzione al camping per visitare Siviglia. Non ci sono camping ne aree camper a siviglia. L’unica località dove si può trovare un campeggio per visitare Siviglia è la cittadina di Dos Hermanas, a 15km. CAMPING CLUB DEL CAMPO Avda. De la Libertad, 13. Ctra. Sevilla-Dos Hermanas – Dos Hermanas (SEVILLA). Il camping è brutto, polveroso, la piscina è guasta, internet wi-fi non funziona ma ha un po’ d’ombra, i bagni sono vecchi ma puliti e il bus x Siviglia è proprio davanti all’entrata. Mentre ci rilassiamo un po’ al campeggio apro la cartina della Spagna. Siviglia, mamma mia come siamo lontani da casa. Nella nostra –iniziata da pochi anni- carriera di campeggiatori i posti più lontani dove siamo arrivati sono Chartres a ovest, Zagabria ad est, Monaco di Baviera a nord, Matera e il golfo di Taranto a sud. Ma mai siamo arrivati coì lontano. Certo aver fatto Genova-Barcellona in nave ha aiutato tanto. Il nostro progetto sarebbe di tornare via terra attraverso la Francia ma improvvisamente ci fa un po’ paura. Dobbiamo ancora vedere Siviglia, Cordoba, Madrid, Saragozza (l’expo). Ho paura che non ce la faremo, diventa una corsa. Decidiamo domani di cercare una agenzia di viaggi per vedere se troviamo il ritorno Barcellona–Genova per venerdi della settimana prossima. Speriamo.
Fa caldo! 43 gradi alle 17.30 e si sentono tutti! Il frigo non ce la fa, si è arreso. In compenso anche le formiche non si sono fatte più vive –x ora-, secondo me hanno caldo anche loro. La sera xro la temperatura scende. Ore 23.00 31 gradi. Diventa accettabile. Conta km 114279. Per ora fatti 1381km (senza contare ovviamente il tragitto in nave). Presso alcuni distributori di benzina ho visto vendono il biodiesel. Costa 20 cent meno del gasolio normale… come sarà??? .
Martedi 22 luglio Siviglia La capitale dell’Andalusia mantiene quello che promette, vale la pena di arrivare fino quaggiù.
Dal campeggio si prende il bus proprio di fronte all’entrata x arrivare nel centro di Siviglia (1.30euro), Avenida de Portugal. A 200mt da li si prende il tram che porta proprio di fronte alla cattedrale (1.10euro). Siviglia, grande, con ampi viali ornati da palme altissime. Il fiume Quadalquivir. Anche qui antico e moderno in perfetta simbiosi. Il tram passa proprio davanti alla cattedrale, lungo la via principale. Come se a Firenze attraversasse piazza Duomo ed entrasse in via Calzaiuoli. Lento, silenzioso, comodo, quasi bello.
Abbiamo visto: • La cattedrale, l’edificio gotico pare più esteso al mondo (più di Chartres, Notre Dame e Milano?? Boh?). Non so se è il più esteso ma è maestoso e ricchissimo di opere d’arte, anche di maestri italiani. La torre della Giralda vale da sola l’entrata. Alle guide specializzate l’onere della descrizione. Ingresso 7.50 + 3.50 audioguida in italiano • Reales Alcazares, il palazzo reale. A noi e’ piaciuto piu’ dell’alahambra. Bellissimi i patii, i chiostri, i giardini, gli azulejos. Non ci sono parole. Forse Paradiso in terra può rendere l’idea. 6 euro + 3 audiouida. • Casa Pilatos, sempre in stile mudejar. Ma non ci è piaciuta, è privata, un po’ lasciata andare. 5 euro, non c’è audioguida. • Passeggiato nel caratteristico Barrio de Santa Cruz, con le sue stradine e i suoi palazzi con splendidi loggiati e giardini interni. • Mangiato BENE al ristorante LOS CARACOLES, calle Cardamino 1. Cucina tipica locale. Due primi, due secondi, acqua, vino, caffè: 17.50. Not bad. Ad un supermercato in centro abbiamo acquistato del vino e dell’olio locali. Al rientro a casa li assaggeremo in famiglia.
Presso alcune agenzie di viaggio abbiamo cercato di prenotare il rientro a casa Barcellona/Genova con Grandi Navi Veloci ma non abbiamo trovato nessuna agenzia in Siviglia operante con questa compagnia. Allora siamo andati ad un internet point ed abbiamo prenotato via internet con carta di credito. Poi per telefono una gentilissima telefonista della GNV ci ha confermato tutto. Abbiamo la nave venerdi 1 agosto alle 21.15 da Barcellona a Genova, camping on board, prezzo appena più basso dell’andata: 238 euro. Siamo più tranquilli, fare tutto il sud della Francia in una tirata ci dava un po’ di pensiero. Nei nostri programmi iniziali si pensava di fare anche il rientro via terra piano piano visitando i posti ma ci siamo resi conto che qui in Spagna le distanze sono importanti ed impegnative quindi rientrare in nave riposandoci ci è davvero sembrata l’idea migliore.
Al ritorno in bus dei signori italiani conosciuti al campeggio ci hanno raccontato di aver assistito in prima persona ad un tentativo di furto ad un camper parcheggiato in centro a Siviglia. Davanti a decine di passanti un giovane ha cercato di portare via le bici dal portabici del camper, tirando con forza, danneggiando il mezzo e le bici stesse. E’ stato messo in fuga dal conducente di una carrozza per turisti. Fino ad ora niente ci aveva fatto destare preoccupazione ma questi signori ci hanno confermato la necessità di lasciare sempre il camper parcheggiato al campeggio e di non sostare mai fuori. E’ un vero peccato, noi siamo abituati a dormire (in Italia, in Francia, Germania, Austria) presso le aree di servizio nelle autostrade, siamo abituati a parcheggiare dappertutto. Possibile che qui in Spagna non si possa davvero fare??? Cavolo, quando ci fermiamo ai centri commerciali per fare la spesa… dove lo mettiamo il mezzo??? Al camping abbiamo avuto una piacevolissima sorpresa. Ho trovato sotto il tergicristallo del camper un biglietto non utlizzato per il bus turistico di Siviglia lasciatoci da altri camperisti che abbiamo conosciuto stamani presto. Evidentemente loro per qualche motivo non l’hanno utilizzato e, prima di lasciare il campeggio, lo hanno regalato a noi. Sono stati molto gentili e vorremmo avere la possibilità di ringraziarli ma nemmeno noi, avendo deciso di partire domani, potremo utilizzare il biglietto. Abbiamo quindi dato questo regalo ad altri camperisti che rimangono in città e che dovrebbero avere la possibilità di sfruttarlo.
Al camper fa sempre caldo. 37° al nostro rientro. Il frigo? Non funziona a dovere ma ragiona con una sua logica. Ho messo all’interno un termometro per vedere che temperatura riesce a fare e mi sono accorto che almeno abbassa la temperatura di 10°. Mi spiego, se al rientro nel camper c’erano 37°, nel frigo 27°. Non c’è ovviamente da metterci cibo che si deteriora ma almeno l’acqua è gradevole. Poi abbiamo aperto tutte le finestre del veicolo e la temperatura ha iniziato a scendere e progressivamente è scesa anche nel frigo. Ora, ore 22.30, ci sono 31 gradi e 21 nel frigo. It’s a kind of magic.
Forse dopo 19 anni è normale che un frigo non funzioni più. Mi accorgo che è proprio un problema di raffreddamento degli elementi esterni perché durante la marcia, col vento, funziona meglio. Su internet ci sono delle istruzioni per installare artigianalmente delle piccole ventole per far circolare l’aria. Al rientro vedrò.
Comunque domani si riparte verso nord. Next stop Cordoba.
Mercoledi 23 luglio Siviglia – Cordoba Abbiamo pagato il camping “Club del Campo”, 36 euro 2 notti, non caro ma il campeggio non era un gran che.
Il tragitto Siviglia – Cordoba è breve, 150km. Autovia gratuita. Siamo arrivati in tarda mattinata. Il campeggio “Municipal- El Brillante”, in Avenida del Brillante è nella parte nord della città, comodo per il centro. Chi non ha il navigatore cerchi nelle cartine cittadine PLAZA DE COLON, da li parte AVENIDA DEL BRILLANTE. Il camping è uno dei più belli visti finora con una bella piscina di cui abbiamo approfittato per tutto il pomeriggio. L’impianto ha un bel prato verde intorno per prendere il sole. Poi nel campeggio c’è anche un supermercato aperto fino a tardi. Non ho chiesto se c’è internet WI-FI, non è da me. Nonostante il campeggio sia bello c’è sempre un po’ un’aria di trasandatezza. Alcune parti della piscina sono chiuse da brutte transenne. Nei bagni alle docce non c’è acqua calda. Le piazzole sono belle e ben delimitate ma polverose.
La calura non molla, sempre 35-37. Il frigo fa sempre 10 gradi meno ma niente di meglio. Ho provato a togliere le protezioni delle grate di aereazione per vedere se facendo circolare l’aria funziona meglio ma non è successo niente, forse bisognerà davvero cambiarlo al rientro. Meno male almeno le formiche x ora non si sono riviste.
Oggi è il 10° giorno di viaggio ed abbiamo fatto un po’ di conti. Spesi, tutto compreso, in due, 140 euro al giorno, compreso però anche il pagamento del viaggio in nave al ritorno. In assoluto per una vacanza così lontano da casa, in due, non mi sembra tanto ma vorrei sapere se altri riescono a spendere meno. Abbiamo visto che influisce non solo la voce carburante ma anche gli ingressi ai monumenti. 7€ di qua, 12€ di la in due visitando molti siti si fa alla svelta ad arrivare a 100€! Bisognerebbe essere under 16 o over 65 per non spendere nulla negli ingressi! Poi noi italiani siamo abituati male. Anche in campeggio ci piace stare non dico nel lusso ma comodi, in camper, roulotte. Invece vedo francesi, olandesi, spagnoli, tedeschi, in tenda a fare da mangiare su fornellini da campo, seduti in terra sulle stuoie. Giovani e maturi. Mi piace vedere soprattutto i ventenni, studenti, con la tendina e l’utilitaria. Coppie, ma anche gruppi di amici. Oppure qualcuno col camper ancora più vecchio e scassato del nostro. Sono ganzi, avventurosi, sognatori. Non hanno paura. Bravi.
Domani Cordoba. Giovedi 24 luglio Cordoba Anche questo camping ha la fermata del bus proprio davanti all’ingresso. Per andare in centro bisogna prendere il 10 o l’11. 1€ il biglietto. Comunque il centro non è lontano, si può anche andare a piedi o in bici.
Si scende dal bus praticamente ai margini del centro storico, accedendovi da una delle porte nelle mura romano-visigote. Il centro è un incantevole dedalo di stradine fiancheggiate da case bianche. Immancabili i negozietti per turisti ma anche le belle case con magnifici patii interni.
Abbiamo visitato: • La MEZQUITA, naturalmente. Non ci sono parole per descriverla, andateci. 8€ + 3.5 audioguida.
• Il ponte romano sul fiume Quadalquivir.
• Il tempio romano in vetta alla collinetta del centro storico.
• Abbiamo mangiato al ristorante “Los Cinquos Arcos” ma non era un gran che. Menomale non era caro. 21€ in 2.
• Il quartiere ebraico.
• La sinagoga. Ingresso gratuito per i cittadini UE.
• NON abbiamo visitato L’alcazar De Los Rejes Cristianos perché chiudeva alle 14.30. Strano orario.
• Abbiamo fatto un po’ di spesa nel centro commerciale “El Corte Ingles”, 6 piani, in centro. C’è di tutto. Al reparto pescheria tengono astici, granchi ed aragoste vivi in un acquario degno dell’Aquarium di Barcellona.
Anche Cordoba ci ha fatto una bella impressione. Spazio, pulizia, ordine. Viali ampi, a più corsie, in centro. Parcheggi sotterranei. Una viabilità scorrevole. Possibile che non abbiamo ancora incontrato un’ingorgo?? Ad una vista superficiale come può essere quella del turista non mi pare ci siano problemi di integrazione dei cittadini immigrati. Non abbiamo visto zone-ghetto con prevalenza di quella o quell’altra etnia. Non abbiamo visto campi nomadi. In centro gli zingari (le zingare) ci sono e ti abbordano ma non mi sembrano di etnia rom e in alcune città ho letto che vivono in abitazioni e non in case mobili.
Stasera è meno caldo. Per un paio d’ore il frigo ha ripreso a funzionare come nei suoi anni d’oro, poi si è rifermato. Domani ci aspettano i 400km per arrivare a Madrid.
Venerdi 25 luglio Cordoba-Madrid Pagato il camping di Cordoba (57 euro 2 notti) siamo andati nell’area del camping stesso dedicata allo scarico delle acque chiare e scure del veicolo (non abbiamo la cassetta ma il wc nautico) ed anche qui si è presentato il problema della grata troppo fitta che non lascia passare tutti i residui. Questo problema si era già presentato altre volte ed è un inconveniente fastidioso x il camperista che vuole lasciare tutto pulito. Possibile che nessun camping abbia uno scarico adatto ai wc nautici?? I 400km passano abbastanza in fretta, anche a 90km/h. Velocità che però il camper riesce ora a tenere bene, senza particolari sforzi. Sono passate le pendenze e i venti dell’Autopista Mediterranea. L’Autovia del Sud, che stiamo ora percorrendo, è bella e gratuita, con poco traffico. Nei 400km fatti abbiamo attraversato tutta campagna, senza grossi centri abitati. 400km di campagna sono impensabili in Italia, dove abbiamo un città ogni poco. Qui gli spazi sono davvero notevoli e la campagna, anche se non è bella, è coltivata ed in ordine. E’ anche arida, tanto che la sensazione di trovarsi negli Stati Uniti meridionali o in Messico ricorre spesso. L’architettura stile coloniale dei ristoranti, dei motel e degli hostal trovati lungo la strada contribuisce.
Madrid, camping Osuna. Comodo, si, abbastanza. Vorrei sapere se ce ne sono di più comodi. Nei sobborghi di Madrid ne abbiamo trovati segnalati altri, venendo qui. Abbiamo scelto questo perché era segnalato dalle guide e dai siti internet come quello più in centro. Per trovarlo bisogna andare nella parte a nord-est della città, direzione aereoporto. Prendere la M40, direzione est-aereoporto. Uscire all’uscita 8. Si arriva ad una rotonda sotto un cavalcavia. Uscire alla seconda uscita, in direzione del parco. Il camping è subito a destra. Indirizzo AVENIDA DE LOGRONO.
Il camping è a 10min a piedi della fermata Canillejas della linea 5 della metro (1€ la corsa singola, 4€ il giornaliero). Poi ci sono 15 minuti di metro per il centro. Altri campeggi sono più comodi? Fatemi sapere.
Il camping è grande, ha il solito fondo polveroso e un solo gruppo bagni (non belli, mal tenuti). Ha un bar con internet wi-fi gratuito per chi consuma (noi abbiamo ovviamente consumato x internettare… ottima birra al limone, ma non la solita Corona… boh..). I 10 min da percorrere per arrivare alla metro, di notte, sono un po’ bui… La strada non è semplice, fatevela spiegare dal guardiano del camping.
Per fare un po’ di spesa: all’interno del camping c’è un piccolo market ma i suoi orari di apertura e chiusura sono un po’ arbritrari o anarchici, non fateci affidamento. Ci sono invece dei negozi di alimentari vicino alla fermata della metro. Attraversate la strada e, accanto ai pub e ristoranti, ci sono delle tiendas de alimentacion.
Prima passeggiata per Madrid. Abbiamo scelto di passeggiare e poi andare a vedere un film in 3D all’IMAX THEATER – in Italia non mi risulta ce ne siano. 11€ x uno x vedere un documentario sull’australia in 2D e poi in 3D un altro documentario sui dinosauri. Impressionante il 3D ma i documentari non erano nulla di eccezionale. Io speravo di trovare uno dei film girati per IMAX da James Cameron sul ritrovamento del Titanic, invece… Qui a Madrid la temperatura è piacevole, finita la calura opprimente del sud.
Domani musei Sabato 26 luglio Madrid Subito in centro e, scoperta assai gradita, il sabato pomeriggio e la mattina della domenica alcuni musei statali sono GRATIS. Non avevo pensato finora che qualche monumento potesse avere delle giornate di accesso gratuiti. CONSIGLIO ALLORA A TUTTI DI CONTROLLARE SU INTERNET PER POI PIANIFICARE GLI INGRESSI.
Abbiamo visto (aggratisse) • Il CENTRO DI ARTE CONTEMPORANEA REGINA SOFIA: al primo piano i capolavori, da Picasso a Dalì, passando per Mirò, Braque, Fontana, ecc. Al quarto le opere di arte contemporanea dedicate agli addetti ai lavori, che ai profani (o ignoranti) come noi suscitano invece un po’ di ilarità. Notevole l’impianto museale dedicato a Guernica di Picasso, alla sua realizzazione ed al suo contesto storico. Indispensabile l’audioguida (questa l’abbiamo pagata, 3.5€) • Il MUSEO DEL PRADO. Famosissimo, importantissimo, non ci sono parole per i capolavori di arte non solo spagnola che possiede. 3.5€ audioguida. • Abbiamo passeggiato per la Gran Via, Plaza Major, Calle de Atocha e abbiamo visto la stazione dell’attentato del 2005. • Abbiamo cenato al ristorante vegetariano AL NATURAL, Calle Zorrilla 11, vicino ai musei e dietro al parlamento. Lo consigliamo per la qualità del cibo e la simpatia e cortesia degli inservienti. Abbiamo speso 43€(!!) ma ci stanno tutti. Ottimo Gaspatcho, Paella di verdure, bibite e dessert biologici. Tutto ottimo. Domani andremo in treno all’Escorial.
Domenica 27 luglio El Escorial Madrid ha una ottima rete di servizi di trasporto pubblico. Metro, metro leggero, bus, ferrovie statali e il RENFE. Il renfe è la rete di metropolitana a media percorrenza che porta fino alle cittadine alle porte di Madrid. La utilizzano i pendolari. Noi lo abbiamo utilizzato per andare a visitare il palazzo di Filippo II, la reggia-santuario di San Lorenzo: El Escorial. Si trova a nord ovest di Madrid e per arrivarci abbiamo preso un comodissimo treno renfe alla stazione di ATOCHA. 6€ x uno a/r. 1 ora di viaggio.
Dalla stazione RENFE di El Escorial fino al santuario ci sono 30 min di strada a piedi. Si passa attraverso un bel parco ma è in salita. Consigliamo l’alternativo autobus, magari la passaggiata la fate al ritorno (in discesa).
El Escorial è importante per capire la politica di governo di Filippo II e dei re che lo hanno succeduto. In più è un edificio di proporzioni straordinarie, costruito in maniera originale ed interessante, che contiene opere d’arte anche italiana molto importanti (straordinaria un’Ultima Cena di Tiziano). La visita è ben organizzata (8€ ingresso + 3€ audioguida in italiano – è gratuito il mercoledi pomeriggio) ma la parte più importante, LA BASILICA CENTRALE BAROCCA DI SAN LORENZO E’ CHIUSA PER RESTAURO (luglio 2008). Impressionanti sono però le tombe dei re, con il Pantheon che contiene le spoglie di tutti i sovrani che si sono succeduti al trono di Spagna e delle loro famiglie. Nel pantheon ci sono dei sarcofagi vuoti che dovranno servire ad accogliere i corpi dei genitori degli attuali regnanti e, successivamente, di questi ultimi.
Per una visita completa dell’edificio contate almeno tre ore, più due ore di viaggio, sono in tutto 5 ore.
Per finire la giornata abbiamo passeggiato per il nuovo quartiere direzionale di Madrid “Nuevos Ministerios”, dove ci sono le torri dedicate a Pablo Picasso, lo stadio Santiago Bernabeu (Espana ’82) e il centro congressi con sulla facciata un’opera di Mirò.
Per fare la spesa a Madrid abbiamo trovato due grandi centri commerciali: a “Nuevos Ministerios” e a “Principe Pio”, entrambi con comoda fermata della metro.
Poi internet al wi-fi caffè del campeggio.
La temperatura è stata mite e gradevole tutto il giorno.
Lunedi 28 luglio Madrid, ma con calma, giornata di riposo.
Passeggiata in piazza dell’Opera, al Palazzo Reale e alla Cattedrale.
Il Palazzo Reale viene utilizzato dalla famiglia Borbone solo per le cerimonie ufficiali. Questo Re, che ha avuto un ruolo determinante nella democratizzazione della Spagna del dopo Franco, mi sembra si sia ritagliato un ruolo molto meno chiassoso in confronto –per esempio- della casa reale inglese, sempre sulle prime pagine dei rotocalchi. Al pari delle case reali del nord Europa (Belgio, Olanda, Danimarca, Scandinavia) la casa reale Spagnola svolge un ruolo ufficiale di rappresentanza in maniera sobria, senza eccessi e senza troppa volontà di apparire.
Il fiume Manzanarre. “Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno” recitava il Manzoni a proposito di Napoleone Bonaparte. A noi mancano le Piramidi, poi avremo fatto come lui… Chissà come si sarebbe trovato l’Empereur in Camper… “Mi scusi Altezza ma dobbiamo fare una sosta… ci sarebbe da svuotare.. Ehm ehm.. Il gabinetto”.
Spesa al Centro Commerciale Principe Pio, una stazione ferroviaria in parte trasformata in mega shopping center.
Anche a Madrid la situazione ci è sembrata, dal punto di vista della sicurezza, assai tranquilla. Nessuna percezione di pericolo. Gli immigrati? Sembrano tutti ben integrati e non pare ci sia un’etnia dominante. Da asiatici ad africani a sudamericani li abbiamo visti tutti indaffarati e ben vestiti. Molto eleganti le ragazze arabe con i loro vestiti tradizionali e i bei foulard che raccolgono loro i capelli.
Come in un film di Almodovar abbiamo notato le prostitute in pieno centro. Si riconoscono bene per il loro abbigliamento provocante ma comunque dignitoso. La prostituzione sembra tollerata e, forse, più regolamentata che in Italia. Lungo le strade nazionali non si può far a meno di notare le lucciole ferme ai lati ad aspettare i clienti sedute su sdraio sotto ad un ombrellone.
Ci ha molto colpiti un cartellone pubblicitario assai frequente alle fermate del metrò. E’ un manifesto che segnala la regione di Madrid come “Un ottimo luogo dove nascere e vivere” in quanto “ha i migliori servizi pubblici d’Europa” grazie “alle imposte pagate dai cittadini”. Mai in maniera così chiara abbiamo visto spiegato come funziona il welfare in Spagna — ma anche nella maggior parte degli stati UE. Anche in Italia funziona così e funziona (ancora) bene ma va ben fatto capire ai cittadini il meccanismo visto che qualcuno guarda al sistema USA delle assicurazioni come ad un possibile cambiamento. Brrrrr! Bisognerebbe che tutti guardassero il film Sicko di Michael Moore.
Serata al wi-fi cafè del campeggio.
Domani Zaragoza.
Martedi 29 luglio Madrid – Zaragoza (expo internazionale 2008) Ci sono 300 km tra Madrid e Zaragoza. La città è esattamente a metà strada tra la capitale e Barcellona.
300km di autovia quasi tutta gratuita. Una strada che corre su un altopiano arido e brullo la “mesa” ma a suo modo affascinante. E’ una strada che corre alta, sono frequenti i cartelli che indicano l’altitudine (sempre intorno ai 1000mt), e fa più di un valico. Si passa non tra alte montagne ma tra colline scavate come dalla pioggia e i pendii di queste sono colorati, a striature, forse indicanti le diverse ere geologiche durante le quali si sono formate. Non ci sono molte coltivazioni (sono un ricordo gli uliveti e i vigneti del sud) e l’impressione è sempre quella di trovarsi in un film western. Abbiamo anche trovato profondi Canyon che correvano lungo l’autovia. Poche le cittadine lungo questo tratto di strada ma tutte avevano ben visibile una rocca, in vetta ad una altura, e la chiesa principale, che svetta più alta delle altre abitazioni attorno. Ognuna di queste cittadine meriterebbe una sosta ed una visita ma i tempi di viaggio impongono delle scelte dolorose.
Ai lati della strada sono frequenti le stazioni di servizio, tutte con annesso motel in stile messicano e –spesso- club con insegne di lap dance.
Molto frequenti in questa zona i parchi eolici, con le torri che produono elettricità col vento. Vicino a Zaragoza ce n’è una foresta intera. E abbiamo trovato anche tantissimi pannelli fotovoltaici.
Il Camping di Zaragoza è l’unico che abbiamo trovato pieno, per via dell’EXPO internazionale. Ci hanno fatto entrare ma ci hanno messi in un angolo in pieno sole e senza elettricità. Insieme a tanti altri come noi. I servizi sono molto belli, comodo (finalmente!) il carico e scarico. Speriamo domani di trovare un bus comodo per il centro espositivo.
Se non c’è posto nel camping ho visto che ci si può accampare fuori, in un parcheggio adiacente.
Il camping si chiama Ciudad de Zaragoza ed è in una zona residenziale nuovissima non segnalata in molti navigatori. Si trova nella parte ovest della città lungo un canale (non il fiume Ebro). Queste le coordinate del camping: Latitud : 41.63º.
Longitud: 0.94º . Indirizzo: barrios de Valdefierro, Rosales del Canal y Montecanal. Domani andremo all’Expo, non so se visiteremo anche la città.
Mercoledi 30 luglio 2008 Dunque il campeggio di Zaragoza ha, si, un bus quasi di fronte all’entrata principale MA E’ SOLO NOTTURNO. Fatevelo spiegare bene al bureau. Si esce dal campeggio e si prende a destra. Poi SUBITO LA PRIMA A SINISTRA verso i palazzi. Lì c’è la fermata del 41C, MA E’ NOTTURNO, dalle 23.30, serve per TORNARE al campeggio. Dall’expo si prende l’EX7 e chiedete all’autista dove scendere per prendere la coincidenza con il 41C. Di GIORNO, per andare all’EXPO, si deve andare a prendere il bus EX7 al centro commerciale ALCAMPO a 20min dal campeggio. Si esce dal campeggio e si tiene sempre la destra fino ad arrivare alla strada nazionale. Li si cammina lungo la statale (con i TIR che sfrecciano accanto) e si cammina sotto il sole fino al centro commerciale. Si gira attorno al centro fino a trovare la fermata dell’EX7. 0.90 cent ogni corsa.
L’expo 2008.
35 euro ciascuno l’ingresso. La giornata va dalle 9.00 la mattina fino alle 03.00 della notte. Noi siamo arrivati alle 11.00 e siamo andati via, esausti, alle 24.00. Ma in una giornata non si riescono a visitare tutti i padiglioni.
Che cosa è, o meglio, che cosa dovrebbe essere un expo internazionale? Uno spazio espositivo e di ricerca/dibattito su un determinato tema di portata planetaria, in questo caso una sciocchezuola da nulla: l’ACQUA. Ogni nazione con un proprio padiglione dovrebbe esporre tutti i suoi più recenti ritrovati tecnologici sull’argomento, rendendoli ben chiari e noti a tutti. Ora la nostra impressione è stata, invece, che la maggior parte dei paesi abbiano approfittato dell’expo per far bella mostra di se dal punto di vista turistico, invece che scientifico-tecnologico con argomento l’acqua. La gran parte delle nazioni aveva bellissime installazioni (anche assai interessanti tecnologicamente) ma solo per la proiezione di filmati ed audiovisivi (3d e 4d) sulle bellezze del paese stesso. Per non parlare dei mercatini di gadget (alcune nazioni avevano solo il mercatino senza mostra). l’italia ha un bellissimo padiglione. Uno dei primi, ai posti d’onore, con una bella mostra sui più recenti ritrovati tecnologici (IL MOSE di Venezia p.Es.) e sulle tecnologie antiche, dai Romani a Leonardo). Interessante e ben fatto.
Poi l’impressione è stata quella di una disneyland mostra/mercato dell’artigianato e delle bellezze turistiche del pianeta, con installazioni hi-tech e spettacoli vari di intrattenimento.
Naturalmente non mancano ristoranti di ogni nazione e chioschi di ristoro dappertutto. Noi siamo rimasti fedeli alla Spagna ed abbiamo mangiato un’ottima Paella e Crema Catalana (28€) al ristorante multiregionale iberico.
Non ci sono gli stand dei maggiori paesi anglofoni: Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada.
Visitando i vari padiglioni è divertente farsi dare il passaporto da timbrare in ogni installazione visitata.
Attenzione, ripeto, in una giornata non si visita tutto. Presso i padiglioni con gli audiovisivi c’è sempre la fila. Poi anche se l’expo è aperto fino alle 03.00 gli stand chiudono alle 22.00 e l’attenzione viene rivolta agli spettacoli nei vari teatri. Noi pensavamo di poter visitare gli stand fino a dopo le 22.00 e quindi qualcosa non abbiamo visto.
L’expo ci ha preso tutta la giornata e non abbiamo visitato il centro storico.
Rimandiamo al prossimo viaggio, domani si torna a Barcellona a prendere la nave.
Giovedi 31 luglio Zaragoza – Barcellona Abbiamo fatto una piccola “Vuelta”: il giro di Spagna.
Barcellona – Tarragona – Granada – Siviglia – Cordoba – Madrid – Zaragoza – Barcellona.
Non tanti km, 2600. All’arrivo a casa vedremo il totale.
Abbiamo fatto troppa autostrada. Durante questo viaggio non abbiamo quasi mai fatto le statali, il vero amore ed interesse del viaggiatore on the road. Ci facevano un po’ paura le distanze e per questo abbiamo preso tutte vie a scorrimento veloce ma ci mancava il passare tra le cittadine, fra i campi, nelle valli. Allora abbiamo fatto un bel pezzo di Zaragoza – Barcellona per strade nazionali ed abbiamo avuto un problema: troppe tentazioni di posti interessanti e belli per fermarci. Chiese, castelli, conventi, puebla antichi ogni pochi chilometri. Abbiamo dovuto fare una scelta, ci siamo fermati in pochissimi posti. Uno di questi, il più bello, è il Monastero di Poblet, vicino a Montblanc, sulla strada che da Zaragoza volta verso Tarragona.
Si tratta di un monastero cistercense in stile romanico e gotico con un bellissimo chiostro, una bella chiesa e altre stanze sorprendenti. Visita guidata in castellano molto chiara, con un po’ d’attenzione si capisce quasi tutto. Danno comunque un foglietto espicativo in italiano. 5€ ingresso. Ampio parcheggio ma senza ombra.
La campagna lungo la strada è stata sempre abbastanza arida, con poca vegetazione, ma abbiamo visto molte coltivazioni irrigate artificialmente con l’acqua dell’Ebro, vigneti e tanti parchi eolici e fotovoltaici.
Il camper ci ha riportati a Barcellona, stavolta ci siamo fermati al camping Tres Estrellas, più lontano dalla città rispetto all’area di parcheggio dove ci siamo fermati precedentemente ma più comodo per raggiungere il porto dove prendere la nave, in quanto è nella parte sud della città.
Il camping è molto frequentato, sul mare, con piscina. Ho letto che c’è un bus comodo x il centro.
Secondo noi x visitare Barcellona è più comoda l’area già da noi recensita. Questo camping può andare bene se qualcuno oltre a visitare la città vuole fare anche un po’ di mare.
Le formiche nel camper non si sono fatte più vive.
Il frigo aveva ricominciato un po’ a funzionare a Madrid (dove c’era un po’ di fresco) ma ora è entrato di nuovo in sciopero.
Per il resto è andato tutto ok, la parola definitiva la daremo a casa.
Domani si parte.
Venerdi 1 agosto Partenza dal porto di Barcellona Dal camping Tres Estrellas ce la siamo presa comoda e siamo partiti in tarda mattinata (sempre prima di mezzogiorno, sennò fanno pagare un’altra giornata –prassi comune a tutti i camping spagnoli), tanto il camping è vicinissimo alla zona sud della città, dove ci sono gli imbarchi del porto.
L’area carico e scarico del campeggio a prima vista sembrava comoda e pratica, invece si è rivelata assai disagevole. Rubinetti con pochissimo flusso d’acqua e che funzionano solo tenendo premuto il pulsante. Poi il rubinetto rimane dalla stessa parte della grata di scarico così che con il tubo si è costretti a fare il giro del veicolo, sporcando il tubo stesso. Insomma un problema.
€38 il camping per una notte.
Memori della positiva esperienza dell’andata ci siamo recati all’imbarco con anticipo rispetto all’ora di partenza della nave, aspettandoci dal grande porto di Barcellona la stessa efficienza ed organizzazione trovata a Genova. Grande sorpresa e delusione è stata invece trovare: • Assenza di informazioni (in qualsiasi lingua) il che ha fatto nascere molte complicazioni e preoccupazioni. • nessun posto per parcheggiare nell’attesa della nave (mentre a Genova abbiamo trovato posto in abbondanza –nonostante il porto lì sia assai più piccolo). • difficoltà nel capire dove si doveva fare il check in (mentre a Genova si fa direttamente dal veicolo, come al casello autostradale). • difficoltà nel capire da quale cancello si accede alla nave e nell’attesa ci siamo fermati, noi e molti altri, in colonna lungo la strada in divieto di sosta. • A Genova ci hanno fatto salire assai in anticipo, mentre qui ci hanno fatto salire all’ultimo momento, facendo temere ai camperisti di non trovare libere le postazioni camping-on-board. Alla fine siamo saliti solo con 1h d’anticipo rispetto all’ora di partenza e abbiamo capito il motivo: la nave è quasi vuota. Pochi camper, poche auto, pochi TIR. Mentre all’andata era piena. Se ci avessero spiegato che non importava salire con anticipo che non importava salire presto in quanto la nave era praticamente vuota nessuno si sarebbe preoccupato e tutti saremmo stati tranquilli.
Comunque la nave è salpata in orario e x ora tutto va bene.
Dunque istruzioni per il porto di Barcellona.
• Per chi ha fatto l’andata Genova-Barcellona è facile da trovare, la nave attracca sempre al solito molo. E’ il molo situato nella parte sud del porto, vicino al pilone intermedio della teleferica, dove c’è il loro World Trade Center. Li c’è una rotonda con segnalato il molo per Genova.
• Non c’è posto per parcheggiare. Preparatevi a lasciare il veicolo lungo la strada del porto (è a 3 corsie comunque).
• Il check-in si fa alla biglietteria della compagnia di trasporti ACCIONA, si vede bene lungo la strada.
• Bisogna aspettare che al display di uno degli sportelli venga scritto GENOVA, allora si può fare il voucher d’ingresso. Oggi la biglietteria ha aperto alle 16, per la nave che salpa alle 21.15.
• Si ritorna al mezzo e ci si mette in coda –sempre per la strada- al cancello dal quale faranno accedere ai moli. Mentre a Genova SUBITO ci avevano fatto andare davanti alla nave qui siamo rimasti per la strada fino alle 19.00.
• Siamo entrati sul molo e li alle 20 ci hanno fatto imbarcare.
Da un po’ d’orgoglio vedere che una volta tanto qualcosa da noi funziona meglio. Anche Cristoforo Colombo, dall’alto della sua statua alla fine della Rambla, vedendo come funziona il porto di Barcellona si sentirà fiero di essere genovese.
Ma questo intoppo è stato l’unico di un viaggio in un bellissimo paese. Un paese che si è ormai lasciato alle spalle abbondantemente 40 anni di dittatura e cammina a grandi passi verso il futuro. Ha sorpassato l’Italia? Non credo abbia importanza ma da quello che si può vedere da una superficiale visita, come può essere quella di un turista che rimane 3 settimane, l’impressione è che se il sorpasso non è avvenuto avverrà presto.
Le soluzioni su i grandi temi su cui dibatte oggi la politica (sviluppo, sicurezza, integrazione dell’immigrazione, ricerca di nuove fonti energetiche) pare siano per la Spagna già in fase di avanzata attuazione.
La popolazione sembra viva e attiva come e più di quella italiana. La presenza di mendicanti e clochard è bassissima. Non abbiamo mai avuto alcuna percezione di pericolo. Anzi, forse siamo stati anche troppo prudenti. Un camperista qui a bordo mi ha detto di aver fatto tutta la costa mediterranea senza MAI dormire in campeggio. Sempre sul mare, praticamente col camper su spiagge libere e senza MAI aver avuto problemi. C’è da pensarci.
Il traffico? Mah? Se proporzionato a quello italiano è quasi inesistente, anche nelle grandi città. Per accedere a Barcellona dalla periferia alle 12.00 abbiamo trovato solo qualche rallentamento.
Il costo della vita? 10-15% in meno rispetto all’Italia.
Le cose belle da vedere sono tante. Certo anche qui dobbiamo sottolineare che il patrimonio artistico spagnolo non è quello italiano, che è naturalmente di gran lunga maggiore e qualitativamente migliore. Comunque in Spagna si può organizzare una visita culturale assai piena e soddisfacente. Qualsiasi sia il mezzo di trasporto scelto.
Guardo il conta km: 115585. Fatti 2687 km, e manca sempre il tratto Genova – Prato.
Conto delle spese: 120€ al giorno, in due, tutto compreso.
Siamo partiti da un paio d’ore, è già buio. Il ponte dove è posteggiato il nostro camper è semi vuoto e fa un po’ impressione. Se ci si sposta verso la parte completamente aperta il vento aumenta improvvisamente e fa quasi freddo. Si sente chiaro lo sciabordio delle onde che si infrangono contro la chiglia. Le luci della nave impediscono di vedere le stelle ma in lontananza si vedono le luci della costa.
La nave con poco carico è più leggera che all’andata. Oscilla molto spinta dal Mediterraneo leggermente mosso. Speriamo non ci venga il mal di mare Buona notte.