Praga in 4 giorni
Secondo giorno nella capitale della Repubblica Ceca: dopo una buona colazione in hotel ci mettiamo in marcia per le strade di Praga. Fa caldo già dal mattino presto ed è un fatto raro per questo Paese. Decidiamo di seguire gli itinerari a piedi consigliati dalla “Bibbia” Lonely Planet, incominciando con i dintorni di Piazza Venceslao, con inizio al Museo Nazionale (metro Muzeum) e fine in Na Můstku (metro Mustek). Dalla scalinata del Museo Nazionale si ha una splendida vista sulla piazza, scenario di avvenimenti cruciali per la storia del Paese. Ai piedi delle scale si trova una lapide in memoria di Jan Palach, uno studente cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica che, in segno di protesta verso l’occupazione dell’URSS della Cecoslovacchia, il 16 gennaio 1969 decise di cospargersi il corpo di benzina, appiccando il fuoco con un accendino. Morirà tre giorni dopo. Ai funerali parteciparono 600 mila persone provenienti da tutto il Paese. Attraversando la strada di fronte al Museo, si incontra la statua equestre di sv Vàclav (san Venceslao), dove anche qui c’è una lapide, in memoria di quanti persero la vita per la loro opposizione al regime comunista. Verso il centro della piazza sono presenti dei bei palazzi in stile art nouveau. Girando poi in una galleria commerciale che si trova sullasinistra della piazza, si passa attraverso una serie di passaggi, fino ad arrivare al Giardino francescano, un’oasi nascosta di pace e di verde. Tornando verso la piazza, si incontra un palo della luce cubista, probabilmente l’unico esemplare dl genere al mondo. Arrivati nuovamente nella piazza e completato il primo itinerario, ci dirigiamo lungo Na prikope fino alla Casa Civica, da cui parte l’itinerario della Via Reale, ossia l’itinerario seguito in passato dal corteo reale. Ha inizio da Piazza della Repubblica (Náměstí Republiky) e si conclude al Ponte Carlo. In Piazza della Repubblica convivono in uno stesso angolo i tre diversi stili architettoni predominanti della città: i trafori gotici, ricoperti di fuliggine, della Porta delle Polveri, le eleganti volute art noveau della Casa Civica e le facciate funzionaliste della Banca Nazionale Ceca. Dirigendoci verso la Piazza della Città Vecchia (Staromestské namestí), passiamo attraverso il Cortile di Tyn, uno dei più belli della città (a Praga sono numerosissimi i cortili interni pieni di bar e ristoranti, regnati da una pace incredibile). Attraverso uno stretto vicolo si arriva nella Piazza della Città Vecchia, dove si incontra per prima cosa la statua di Jan Hus e poi la torre gotica del Municipio della Città Vecchia, che ad ogni ora propone uno spettacolo con il suo Orologio Astronomico. Superando la piazza e imboccando la Karlova, si arriva nella Piccola Piazza (Malé namestí), dove facciamo una sosta all’Hard Rock Cafe per comprare la consueta maglietta che va ad aggiungersi alle altre della mia numerosa collezione. Proseguendo per la Karlova si arriva direttamente al Ponte Carlo. Decidiamo di non attraversarlo nuovamente come ieri ma proseguiamo dritto costeggiando il fiume, seguendo l’itinerario attraverso i quartieri Letnà e Stromovkà. Posso dire che quest’ultimo itinerario che sto per raccontarvi è stato uno dei più belli perchè ci ha permesso di andare fuori dal centro e incontrare solo gente del posto. Attraversato il fiume da un altro ponte e arrivando al metronomo dei Giardini Letnà, si può godere di una splendida vista sulla città. Camminado in questo splendido parco, giungiamo in una popolare birreria all’aperto, dove ci fermiamo per il pranzo. Il caldo e la pancia piena ci invitano a rimanere sdraiati all’erba tutto il pomeriggio ma dopo un’oretta di pausa riprendiamo il cammino. Altri 5 km ci aspettano (a fine giornata saranno 20 i km percorsi a piedi). Usciamo dai Giardini Letnà e dopo una camminata di una ventina di minuti per alcune vie commerciali, giungiamo in un altro parco, quelli di Stromovka, l’antica riserva di caccia reale e il parco più grande della città. Superato il Planetario e alcuni vecchi palazzi, percorriamo la restante parte dell’itinerario in mezzo al verde, fino a giungere nella zona di Troja, dove c’è lo zoo di Praga. Da qui prendiamo il bus e la metro fino all’hotel, dove alle 19 ci aspettano sauna e bagno idromassaggio, prenotati al mattino. Dopo la sauna, siamo andati a mangiare fuori in un ristorante ceco vicino il palo della luce cubista vicino Piazza Venceslao. A me la cena è piaciuta, a mio padre no. Passeggiata nella piazza, un giretto al Casinò e poi a nanna.
Terzo giorno a Praga, sabato 2 agosto. Non riusciamo a fare la colazione in Hotel poichè ci svegliamo verso le 10 ed hanno già chiuso tutto. Quindi andiamo a farla in un bar in Piazza Venceslao, anche se non è il massimo. Poi ci affidiamo nuovamente alla Lonely Planet e decidiamo di seguire l’itinerario Vysehrad e Moldava. Prendiamo la metro in Piazza Venceslao fino alla stazione Vysehrad. Uscendo dalla stazione, si sbuca in una piazza di cemento (ritrovo degli skater) su cui domina la facciata del Centro Congressi. Attraversando la piazza e camminando per circa una decida di minuti si arriva all’ingresso della fortezza di Vysehrad. La leggenda vuole che fosse proprio questoil nucleo originario di Praga. Oggi è solo un posto frequentato da praghesi la domenica per pic-nic o per una passeggiata per ammirare dall’alto la valle della Moldava. All’interno della fortezza è presente una bella chiesa, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (in quel momento non abbiamo potuto visitarla perchè era in corso un matrimonio), e da lì vicino, su un’altura è possibile ammirare una splendida vista sul fiume verso sud. Usciti dalla fortezza abbiamo costeggiato il fiume Moldava fino al Ponte Carlo. Attraversato nuovamento il ponte, abbiamo cercato un rifugio per pranzare, dato che la colazione non era stata soddisfacente. Percorrendo la strada per il Castello, abbiamo prenotato per la sera al ristorante Cowboy, consigliato dalla Lonely. Ma per il pranzo ancora niente, nessun posto ci ispirava. Decidendo di seguire ancora una volta la guida, siamo andati a mangiare in un locale spagnolo, El Centro. Qui una paella mixta molto buona e fatta al momento ha soddisfatto le nostre aspettative. Dopo il pranzo ho comprato, come tradizione, la tazza di Praga dello Starbucks Coffee che si va ad aggiungere alla mia fornita collezione e mi sono gustato un Frappuccino alla vaniglia. Nel pomeriggio abbiamo continuato a girare per il centro della città fino in Piazza Venceslao, dove è iniziato a piovere. Siamo andati quindi in Hotel a riposarci. Cena al Cowboy, una steak-house splendida, ottimo il mangiare e ottima la vista che si ha sulla città dalla terrazza. Dopo cena ci siamo diretti per il centro in cerca di un locale jazz ma quello che abbiamo scelto tra i tanti presenti nella guida era già tutto pieno. Siamo andati in un locale di fronte, il Vagon, dove c’era un concerto di una band che faceva cover di band famose. Un locale tipico praghese, nei sotterranei; i presenti erano solo gente del posto e la birra da 0,5 l costa solo 26 corone, ossia circa un Euro.
Ultimo giorno a Praga. Ci siamo svegliati in tempo per la colazione in hotel, abbiamo preparato le valige e ci siamo concessi un’altra oretta di sonno. Depositati i bagagli nella sala apposita, abbiamo affrontato le ultime ore nella capitale ceca prima del volo. Nei tre giorni passati avevamo visitato quasi tutto quello che c’era di interessante nel centro e non solo. Prima di pranzo abbiamo completato l’opera visitando il quartiere ebraico di Josefov, dove sono presenti numerose sinagoghe (Praga e la Repubblica ceca possiedono una lunga tradizione ebraica). Non per innalzare polemiche contro questa religione, però posso affermare che in questa zone il livello di auto di lusso e di palazzi lussureggainti è di gran lunga superiore a quello degli altri quartieri della città. Siamo tornati verso Piazza della Città vecchia per pranzare e nel pomeriggio abbiamo girato a caso per il centro dove però, essendo domenica, la maggior parte di negozi era chiuso. Per le 18.30 siamo tornati in hotel a riprendere i bagagli; un’ultimo saluto a Praga e poi metro e bus fino all’aeroporto, dove alle 20.30 (con qualche minuto di ritardo, a dir la verità) il volo Alitalia ci riportava a Milano Malpensa. Vacanze finite. Tra poche ore si torna a lavorare.