Giordania fai da te più Aqaba diving
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Mancano quattro settimane alle ferie e non abbiamo ancora deciso dove andare, il viaggio previsto per la California è slittato al prossimo anno e noi siamo qui a pensare ad una nuova destinazione. Penso allora che mia zia ha vissuto qualche anno in Giordania e potrei chiederle se è il periodo giusto per girarla. Detto, fatto! La sua risposta è stata: “se non vi preoccupano i 40 e rotti gradi all’ombra che poi scendono di una decina la sera, allora è uno splendido paese da visitare!” Mi informo un po’ sulla Giordania e pianifico il viaggio. Lo scopo è quello di dedicarci una settimana a girare l’entroterra e la seconda settimana alle immersioni al mare.
Prenoto quindi il volo con la Royal Jordanian, Monaco – Amman a/r € 485,00 a testa. C’è anche la possibilità di fare il viaggio di andata su Amman e il ritorno da Aqaba ma costa molto di più.
Dall’Italia prenoto inoltre: Hotel per la prima notte a Madaba, Hotel sul Death Sea, Hotel a Petra, Hotel ad Aqaba. Prendo inoltre contatti senza pagare in anticipo con il noleggio macchina, i Beduini del Wadi Rum e l’hotel di Amman.
21.06.08 Madaba Arriviamo a Monaco (Germania) tappa fissa per bere una buona birra prima di partire e via, siamo in volo per la Giordania… All’arrivo dovremmo trovarci all’aeroporto con Moh’d della Reliable Rent car (ci hanno fatto il prezzo migliore) per prendere la macchina e iniziare il viaggio. Arriviamo ad Amman in ritardo di 40’. Dopo aver preso i bagagli cambiamo un po’ di soldi e passiamo i controlli passaporti, dove ci fanno anche il visto turistico per 2 settimane, tutto molto veloce. All’uscita inizia la ricerca di Moh’d. Tutti si accorgono che stiamo cercando qualcuno e si offrono per aiutarci. Nessuno però sa chi sia costui. Controllo il telefono per vedere se mi ha chiamato ma niente, tra una cosa e l’altra si sono fatte le 21.30. Penso: dopo anni prima o poi doveva arrivare la prima fregatura, per fortuna non avevo pagato! OK, iniziamo a cercare un’altra agenzia. In aereoporto ce ne sono due, ho contrattato con tutte e due e alla fine ho scelto la europcar (6 giorni con consegna ad Aqaba 240 JD ).
Prendiamo la macchina fuori Amman e partiamo per Madaba alla ricerca di un distributore di benzina, perché ti danno la macchina in piena riserva. Arriviamo a Madaba circa alle 23, ci fermiamo a chiedere informazioni a parecchie persone ma sembra che nessuno (compresi i poliziotti) conoscano l’hotel Mariam. Quando esausti dalla giornata e dopo aver perso parecchio tempo mi fermo da un tassista e gli chiedo di farmi strada, lui mi chiede 5JD e io nel caos delle macchine che suonano (capirete cosa vuol dire) acconsento senza trattare. Due minuti e siamo in albergo, il tempo di appoggiare i bagagli e andare a mangiare un boccone lì davanti. Solo in quel momento pensiamo alla bella fregatura del tassista e che se la luce interna della macchina avesse funzionato bastava guardare la cartina sulla Lonely Planet!!!, e che 5JD sono quasi 5 euro!!! tutto semplice col senno del poi… Caspita non mi sono proprio riconosciuto …
22.06 Madaba – Death Sea Ci alziamo presto e andiamo a fare colazione, paghiamo la camera 30JD e iniziamo a visitare Madaba. Per primo il parco archeologico (2JD), dove si possono visionare importanti mosaici e successivamente la chiesa di S. Giorgio (1JD) (la domenica si può visitare dopo le 10.30 quando finisce la messa). La chiesa è molto bella soprattutto per il mosaico della Terra Promessa. All’ uscita decidiamo di partire direttamente per il monte Nebo in qunto Madaba non ci ha colpito particolarmente. Arrivati in cima ci godiamo il bel panorama, paghiamo 1JD di ingresso e iniziamo la visita. La Basilica in questo periodo è stata completamente abbattuta per poterla ricostruire e quindi rende il sito un po’ un cantiere. Finito il giro scendiamo verso il Mar Morto: la strada è suggestiva e il paesaggio incantevole. Non consiglio di percorrerla al buio in quanto molto ripida e con tornanti senza gardreil.
Arriviamo circa un’ora dopo, troviamo subito l’hotel Movenpik (101 euro B&B), è un po’ caro ma per una notte ne vale proprio la pena. L’hotel, dicono, sia il più lussuoso della Giordania e penso proprio sia vero. Fatevi portare subito le valige in camera altrimenti potreste aspettarle anche ore… (io alla fine me le sono portate da solo).
Siamo curiosi di entrare in acqua così ci precipitiamo in spiaggia, 10’ a piedi dalla camera da quanto l’albergo è grande (per accedere alla spiaggia arrivati alle piscine è possibile servirsi di una funicolare). Il caldo si fa sentire, arriva anche a 60° con una forte umidità, ma non so perché lo si sopporta molto bene. Entriamo in acqua piano per non far schizzi, la sensazione di galleggiamento si fa subito sentire e ti accorgi di quanti graffi insospettabili hai addosso!! Usciti dall’acqua ci riempiamo il corpo di fango e poi di nuovo in acqua per sciacquarci. Ormai è quasi sera e la spiaggia inizia a prendere le sembianza di un teatro; tutti in attesa del famoso tramonto sul Mar Morto. La sera ceniamo in albergo perché fuori non c’è niente e tra uno spettacolo di danza del ventre e l’altro ci vediamo l’Italia perdere ai rigori, tra i cori felici di tutti i turisti non italiani.
23.06 Death sea – Karak La mattina inizia con un buffet infinito, poi bagni nel mare e fanghi fino a mezzogiorno e si parte per Karak. Per la strada ci fermiamo all’inizio della riserva naturale del Wadi Mujib in un bel canyon, peccato non poter restare un altro giorno per vederla, ma in estate non è consigliabile: fa troppo caldo.
Continuiamo il percorso per Karak, bisogna passare 3 o 4 posti di blocco dell’esercito, vogliono fare i seri a prima vista ma dura poco, e subito si inizia a ridere e scherzare sullo stato d’animo di noi italiani il giorno post Spagna. Arriviamo a destinazione dopo circa 2 ore. Prima di visitare il castello andiamo a cercare un posto dove mangiare. Il paese è molto bello e finalmente assaporiamo un po’ di vera Giordania.
C’è tanta gente in giro e nessuno ci importuna per venderci qualcosa, anzi, sembra che tutti ti diano il benvenuto. Ci fermiamo in un ristorante ad assaporare il famoso shawarma, Stefania è l’unica donna seduta ma essendo accompagnata da me non si crea nessuna situazione di tensione. Nel ristorante conosciamo un docente universitario di inglese molto giovane che ci dà un po’ di dritte sulla Giordania e si parla come al solito di calcio (sembra strano, ma i giordani vanno veramente matti per la nazionale italiana e per il calcio in generale). Paghiamo solo 3JD per due piatti con contorno e bevande e da questo si capisce che non è un posto dove entrano tanti turisti. Andando verso il castello compro dei CD di musica araba da ascoltare in macchina (1 JD l’uno) e passando davanti ad una sartoria ci fanno segno di entrare, non resisto devo farlo. Ci offrono un the alla menta e si chiacchiera a lungo. Prima di uscire insistono per farmi vestire da arabo e farmi delle foto. Non rifiuto e beviamo ancora un altro the incredibilmente buono e poi ci avviamo. Il proprietario vorrebbe che andassimo a casa sua l’indomani per la colazione e se non dovessimo proseguire per Petra ci saremmo andati. (faccio notare che a differenza di altri posti nel mondo questa loro ospitalità non ha un secondo fine di lucro ma lo fanno per la sola compagnia). Il castello è incredibilmente bello e grande, bisogna chiedere a chi lavora dentro di portarvi negli scantinati molto suggestivi. Troviamo una guida che parla un po’ di italiano e con lui visitiamo tutti i piani del castello. Intanto si è fatto tardi e dobbiamo andare a Petra.
Il viaggio dura circa 3 ore e mezzo, la strada è bella, si passa per vari paesini molto carini e dei posti panoramici dove è impossibile resistere a non fermarsi. Attenzione che la strada non è indicata molto bene e quindi anch’essa non consiglio di farla al buio.
Arriviamo a Wadi Musa (il villaggio sorto attorno a Petra) verso le 20.30, sembra un presepe, ci piace subito. Troviamo l’hotel dove abbiamo prenotato ( hotel Mariott 62 euro a notte B&B, questo gode di una vista mozzafiato perché situato nella parte alta della città), dato l’orario ceniamo in albergo attenzione a non ordinare acqua minerale frizzante perché costa più del vino!! 24.06 Petra Sveglia alle sei del mattino, colazione in uno splendido buffet e ci avviamo verso la città antica. Bisogna arrivare presto prima di tutti i gruppi organizzati per godersi il silenzio del luogo. Facciamo il biglietto valido per due giorni (26JD), acquistiamo una mappa della Royal Jordanian Geographic Centre a 3JD (ve ne chiederanno 5 JD ma fate vedere che sulla Lonely c’è scritto 3. La mappa è molto importante se volete fare giri alternativi) ed entriamo. Il primo giorno decidiamo di fare il giro classico fino al Monastero. Non ci sono parole per descrivere Petra, bisogna vederla! L’ultimo pezzo dal ristorante al Monastero è un po’ stancante (in estate perché fa piuttosto caldo). Però ne vale proprio la pena. Arrivati in cima ci aspetta uno spettacolo incantevole. Vi consiglio di proseguire oltre per una mezz’ora per arrivare a dei punti panoramici veramente suggestivi (si possono inoltre incontrare dei Beduini che ti offrono il the). Dopo aver sorseggiato un discreto the alla menta seduti a contemplare il monastero, ci avviamo per il ritorno. La tentazione di accettare il passaggio in carrozza è tanta perché la stanchezza si fa sentire, ma c’è più gusto a farcela con le proprie gambe. Ci fermiamo a pranzo in paese al ristorante Sandstone dove oltre a un buon kebab (da non confondere con quello che si trova in Italia) abbiamo mangiato un’ottima insalata greca.
Andiamo in hotel dove ci rilassiamo un po’ in piscina e in un bel bagno turco (compreso nel prezzo della camera). La sera cena in paese al Al-arabi: ottima cucina e costa veramente poco. Facciamo poi un giro per il paese. Vi consigliamo di fermarvi in panificio/pasticceria a comprare alcune delle loro delizie. Facciamo scorta d’acqua e banane (utili per i cali di energia) e poi a nanna.
25.06 Petra Anche oggi sveglia alle sei e giù a Petra. Oggi faremo un giro alternativo: arrivati al Bab As-Siq (da dove a sinistra inizia il famoso canyon che porta al tesoro) prendete la direzione a destra dietro i “gabinetti” verso una galleria, vedrete un cartello che indica che senza guida è pericoloso ma a parte un paio di punti non è impegnativo. Passiamo attraverso uno stretto canyon incredibilmente affascinante che ci porterà a delle tombe poco battute dai turisti. Tra queste incontriamo anche due donne beduine che ci chiamano da lontano per invitarci a bere il the con loro e il piccolo Aurevoir di soli 5 mesi, che dalla felicità saluta Stefania, che lo teneva in braccio, facendole la pipì sui pantaloni, ma si dai..La pipì dei bimbi, si dice, è santa. Durante il percorso non incontriamo molte persone: una famiglia francese, un libanese, un gruppo di tre giovani americani e qualche altra coppia. Con tutti si scambia qualche parola… (fin qui il tragitto è segnato bene anche sulla lonely) Dalle tombe ad un certo punto prendiamo un sentiero in salita sulla sinistra, lo si riconosce perché parte dietro una tomba particolarmente grande sopra la quale si può anche salire (prima delle Tombe Reali). Alla fine di questo sentiero, particolarmente stancante se la giornata è molto calda, si arriva a vedere il Tesoro (Al-Khazneh) dall’alto. Attenzione: il posto più bello per vederlo è una piazzola con un albero sopra, non è particolarmente difficile calarsi giù ma non mi sento di consigliarlo a chi non ha un minimo di esperienza con le rocce. Facciamo il percorso a ritroso dato che non è possibile proseguire oltre e arriviamo alle Tombe Reali da dove scendiamo e riprendiamo il percorso del siq verso l’uscita. Guardiamo per l’ultima volta il Tesoro, rifacciamo l’ultima volta il canyon e lasciamo l’antica Petra. Ci fermiamo a comprare due gelati e poi andiamo a rilassarci in albergo.
La sera andiamo a mangiare al Sandstone un buon agnello, cerchiamo un internet point per controllare se è confermato l’hotel ad Amman e poi a dormire.
26.06 Wadi Rum Sveglia alle 5.30 colazione veloce e si parte per Wadi Rum, la strada è bella ma non è segnata bene. Bisogna inoltre fare attenzione sulle superstrade quando bisogna cambiare direzione e passare sulla strada opposta (la strada viene segnata. Dopodichè fate un inversione a U appena è possibile e tornare indietro finché non arrivate alla strada che dovete prendere).
Arriviamo all’ingresso del parco poco dopo le nove e lì ci aspetta Ali (http://www.Bedouinroads.Com/jeeptour.Htm) per il tour nel deserto. Ci sono due modi per vedere il Wadi Rum: il primo è a cammello, molto bello e rilassante per il gusto del silenzio. L’altro modo è col fuoristrada, non è così romantico ma si riesce a vedere molto di più. Noi abbiamo optato per quest’ultima soluzione. Partiamo con la jeep e la prima tappa è alla sorgente di acqua. Ci sono parecchie jeep ferme e non pochi gruppi di persone, noi andiamo subito via. Il giro nel deserto è veramente bello e per fortuna in solitaria. Ci fermeremo per il caldo in un posto all’ombra a mangiare dell’ hummus (purea di ceci), tonno e un po’ di pomodori e cetrioli con pane arabo. Il silenzio è indescrivibile, neanche a 3000 metri su una montagna si ha una tale sensazione. Continuiamo il giro con il fuoristrada (ancora mi chiedo come facesse a muoversi quel rottame senza targa, il peggiore che abbia mai visto) fino al tramonto, che abbiamo potuto vedere dalla cima di una roccia. Ci avviamo presso l’accampamento dove passeremo la notte, siamo sporchi e sudati, ci sciacquiamo con un po’ d’acqua che c’è nell’accampamento, conosciamo due ragazze americane e una canadese e tra una chiacchiera e l’altra iniziamo a sentire il profumo del pollo sulla brace. Finito di mangiare siamo tutti stanchi e si va a dormire, ma appena spente le luci ecco uno spettacolo che non potrei mai descrivere e non è neanche stato possibile fotografare; le luci delle stelle come mai viste prima, incredibilmente vicine e luminose; perfino la via lattea aveva un’intensità che sembrava irreale, eravamo ipnotizzati. Andiamo a dormire, dicevano che la temperatura doveva arrivare a 0 gradi di notte, ma non è stato così (non è stato particolarmente freddo, tanto che non abbiamo nemmeno usato le coperte. Portatevi comunque una felpa e un paio di pantaloni lunghi). Alle 2 e mezza di mattina mi sveglio per bisogni fisiologici e uscendo dalla tenda un paesaggio lunare si è presentato ai miei occhi, c’era la luna ad illuminare tutto, si è svegliata anche Stefania e l’ho fatta subito uscire dalla tenda per ammirare l’ambiente circostante, era come essere su Marte. 27.06 Wadi Rum – Aqaba La mattina ci alziamo alle sette, colazione con pomodori, cetrioli, hummus e uova e si fa ritorno all’ingresso del parco, riprendiamo la macchina e si parte per Aqaba.
Ci sono vari gruppi che organizzano queste escursioni, ne trovate anche su internet. Per fare solo un tour di mezza giornata non serve prenotare ma se volete passare la notte nel deserto vi consiglio di sceglierlo prima e mettervi in contatto con loro, tanto pagate alla fine. Non mi sento di consigliarvi i “beduini” a cui mi sono appoggiato io, perché: prima di tutto la guida era troppo giovane e di poche parole (anche il loro capo non è di certo un pozzo di simpatia), secondo, penso che per 50JD a testa potevano investire qualcosa di più sulla qualità del cibo e della pulizia. Parlando comunque con altre persone incontrate nel viaggio anche gli altri organizzatori non erano di tante parole ma almeno le jeep erano migliori e penso anche la pulizia dell’accampamento. Il viaggio per Aqaba è abbastanza veloce, circa un’ora. Troviamo senza problemi l’Hotel (Hotel Intercontinental, 820 euro due persone una settimana, forse un po’ costoso ma in linea con tutti gli Hotel con spiaggia, in ogni caso non può mancarvi niente). La camera sarà pronta per le 14.00 sono le 10.00 e non siamo di certo profumati come due rose. Chiedo se nell’attesa c’è la possibilità di darsi una sciacquata e gentilmente ci fanno andare nella SPA dell’Hotel (che poi scopro felicemente essere compresa nel prezzo) e là faccio una delle docce più belle della mia vita… Andiamo un po’ in piscina, usciamo a mangiare qualcosa (vicino all’hotel c’è il McDonald, il primo che vedo in Giordania) e poi torniamo in albergo a vedere se la camera è pronta.
Saliti, entriamo in una splendida camera con vista su Eilat. La giornata continua in spiaggia dove fa piuttosto caldo… Il golfo di Aqaba non offre di certo una splendida vista, anzi, il porto adiacente rovina completamente il panorama. La spiaggia è sabbiosa e piccola, ma non manca nulla.
Verso le 18.00 decidiamo di andare a cercare un diving center, anche perché la zona sub è a 12 km a sud di Aqaba e fino alle 22.00 abbiamo ancora l’auto, così da non dover prendere un taxi.
NOTA PER I SUB: sono vari i diving ad Aqaba e si dividono principalmente in quelli che fanno immersioni dalla barca e quelli dalla spiaggia. Come prezzi i primi chiaramente sono i più costosi e offrono pacchetti di due immersioni e lunch a 50JD. Da terra costano circa 20JD a immersione e ne fanno 3 al giorno. Io ho scelto Aqaba Adventures Divers di Talal 16JD a immersione senza attrezzatura perché avevo tutto. Il centro non è di certo il massimo, mancava spesso l’acqua, ma loro sono veramente in gamba e simpatici, stanno finendo di preparare il nuovo centro lì vicino in un piccolo ma confortevole residence. Noi l’abbiamo visionato in costruzione (fine lavori questo autunno) e sarà sicuramente molto funzionale e bello, a prezzi interessanti. Quindi posso consigliarveli: www.Aqaba-divers.Com info@aqaba-divers.Com.
La sera ceniamo al famoso La Floka, e non restiamo di certo delusi, il pesce è veramente buono.
Stanchi torniamo in albergo e finalmente domani si dorme.
Dal 28.07 al 04.07 Le giornate ad Aqaba erano pressoché simili: immersioni, relax e passeggiate la sera. Quindi farò una lista di consigli sulle cose più interessanti, i ristoranti dove ci siamo trovati bene e alcuni consigli per i sub.
Gli alberghi con spiaggia sono 2: L’intercontinental e il Movenpik, gli altri sono tutti senza spiaggia. Quelli in centro sono un po’ scomodi e comunque non di certo tranquilli. La spiaggia bella è south beach (12km a sud di Aqaba), da dove partono anche le immersioni, quella in centro non è bella né quella libera né quella degli alberghi.
A south beach stanno completando un enorme complesso di hotel e negozi, qui sicuramente si ha il vantaggio del mare bello, ma lo svantaggio di essere lontani dal centro e di certo come zona non ha il fascino della vera Aqaba.
Se avete la macchina comunque consiglio vivamente questa zona e non sottovaluterei il nuovo residence di Talal, soprattutto per gli appassionati della subacquea o per chi chi vuole una sistemazione piacevole a buon prezzo.
I ristoranti più famosi li trovate su tutte le guide, ma attenzione che certi non esistono più e rischiate di perdere tempo a cercarli. A parte i più famosi vi posso consigliare la pizzeria/gelateria “Al Corso” se siete stanchi di cibi speziati e volete concedervi una buona pizza (consiglio il calzone in particolare) spendendo veramente poco. Si trova in via Al-Nahda.
Un altro ristorante molto carino dove fanno del buon pesce si trova all’angolo di via Al – Aa’Ada di fronte ad una gelateria (il gelataio parla particolarmente bene italiano, ha vissuto otto anni in Italia, e potete rivolgervi a lui se vi servono informazioni che in inglese non riuscite a chiedere). Non ricordo il nome del ristorante, lo riconoscete per l’eleganza del piano di sopra, in particolare il pesce è buono ed ha prezzi più vantaggiosi dei suoi blasonati colleghi.
Per quanto riguarda la sera non perdetevi l’animato lungomare di Aqaba, dove si riuniscono tutti gli abitanti del posto a fumare narghilè, bere del buon the e fare il bagno di notte. Il lungomare parte dalla bandiera (impossibile non vederla dato che è la seconda più grande al mondo) fino quasi alla moschea. Turisti non ce ne sono pochi ma non dovete preoccuparvi, sarete bene accolti. In particolare all’inizio del lungomare c’è un bel pontile dove ci si può sedere e gustarsi la frizzantezza del posto. Per quanto riguarda il cambio dei soldi, assolutamente evitare gli alberghi, la cosa migliore sono le banche, leggermente più sfavorevoli i cambi della westen union.
Le spiagge libere sono le più belle ma dovete rispettare le persone del posto evitando i bikini, coprendovi con una maglietta o sostituendoli con un costume intero. Le donne del posto fanno il bagno completamente vestite o con appositi costumi per donne rispettose delle loro usanze (li vedrete anche nelle vetrine dei negozi di sport). Appassionati di subacquea, non dimenticatevi un adattatore per chi ha attacchi int., cercate di curarvi personalmente del risciacquo della vostra attrezzatura dopo ogni immersione perché tendono ad essere un po’ troppo superficiali. Le immersioni sono belle, anche se non dovete aspettarvi il Mar Rosso dell’Egitto!, e quasi tutte poco profonde. La temperatura dell’acqua in estate è attorno i 25° (in inverno dovrebbe scendere al massimo di 3°), ma è consigliabile una muta intera per la grossa quantità di coralli.
Un’immersione classica è quella al carroarmato, in particolare ve la consiglio di notte per la quantità di piccoli pesci che si nascondono al suo interno.
Bello anche il relitto della nave Cedar Pride, il relitto è completamente sdraiato su un lato e all’inizio si ha una strana sensazione di disorientamento.
Esiste un altro relitto del quale non ricordo il nome che si trova a circa 40 metri di profondità ma fanno fatica a portarvi anche perché devono richiedere dei permessi speciali.
Le immersioni notturne costano di più e uno dei motivi è che bisogna andare prima in caserma a prendere un militare dell’esercito che aspetterà fuori dall’acqua per tutto il tempo dell’immersione. In Giordania hanno dei controlli molto severi sulle immersioni, basta pensare che ogni diving deve inviare ogni mattina un fax ai ranger con i nomi e la nazionalità di tutti i sub che entrano in acqua. Il primo giorno di immersioni il fax non è arrivato e quando siamo usciti dall’acqua c’erano due militari ad aspettarci.
04.07.08 Aqaba – Amman Alle 7 di mattina Mahmud, il nostro tassista (se ad Aqaba siete senza macchina e volete spostarvi spesso, tipo per andare dal centro a south beach o viceversa, (per i sub il trasferimento lo fanno sempre i diving, ma se volete tornare prima dovete chiamare il taxi) vi conviene mettervi d’accordo con un tassista, trattare una buona tariffa e in cambio chiamerete sempre lui), era come sempre puntuale di fronte all’albergo ad aspettarci. Fino all’aeroporto ci mettiamo circa 40 minuti, come da prassi arriviamo quasi 2 ore prima ma i controlli per questi voli interni sono veramente veloci e quindi in 15’ eravamo già all’embargo, potevamo dormire un’ora in più …
L’aereo parte puntuale e in 40’ siamo ad Amman, costo del biglietto 29 euro a testa.
Arrivati a destinazione ci accorgiamo della prima fregatura da capitale: il taxi fino ad Amman costa 22 JD non trattabili e altri mezzi non ci sono. Arriviamo in albergo al Rozana Suites Hotel (54 euro a notte, non fatevi impressionare dal nome, è uno degli alberghi più economici di Amman e la sua posizione è interessante in quanto è situato sulla strada per l’aeroporto, lontano quindi dal traffico del centro). In hotel chiediamo se è possibile avere un taxi per la mattina dopo per tornare in aeroporto, loro ci dicono che non c’è nessun problema, il costo 25JD, io stanco delle fregature da capitale (non me ne vogliano gli abitanti della capitale …) dico loro che mi arrangio da solo. Usciamo dall’albergo raggiungiamo la strada principale e fermiamo un taxi per andare alla cittadella, il tassista simpatico e onesto accende il tassametro e si va, 25’ circa 3JD. Di fronte alla cittadella troverete dei pullman che vi offrono a 8JD trasferimenti per tutte le zone più importanti per tutto il giorno, secondo me non ne vale la pena, è meglio girare a piedi e per i pochi spostamenti prendere dei taxi. La cittadella è carina e da lì si può vedere la bandiera più grande del mondo. Se capitate durante l’orario della preghiera è veramente particolare da lassù sentire le omelie provenienti da tutte le parti della città. Dalla cittadella potete proseguire per il teatro romano e fare il percorso a piedi della lonely.
Attenzione, se potete evitare Amman di venerdì è meglio, poiché tanti posti importanti e moschee sono chiusi o aperti per poche ore (per i musulmani il week-end comprende venerdì e sabato). Se ve lo dico è perché chiaramente noi ci siamo finiti di venerdì.
Proprio per questo dopo poche ore avevamo visto tutto ed eravamo un po’ stanchi di girarci intorno, anche perché negozi e bancarelle diventano presto monotoni. Ed è proprio mentre eravamo seduti su una scaletta a pensare cosa fare alle 3 del pomeriggio che facciamo un incontro molto importante: Maher un ragazzo sui 38 anni che fa la guida free lance e parla benissimo l’inglese, ha vissuto per parecchi anni in Europa, ma è tornato in Giordania per motivi familiari, ci dice che dall’altra parte della città ci sono dei nuovi centri commerciali aperti anche il venerdì e che la gente del posto è tutta lì. Se volevamo per 3JD ci avrebbe portato. Noi i centri commerciali non li sopportiamo tanto, ma non avevamo altre possibilità. Accettiamo e andiamo, ne approfittiamo per fare un po’ di amicizia e così ci racconta del suo lavoro. Arrivati gli offro da bere perché è veramente una persona in gamba, diverso dai suoi paesani, non suona continuamente il clacson, non corre in macchina ed è di mentalità moderna, come hobby chiaramente gioca in una squadra di calcio. Maher si offre di riportarci in albergo gratis, ma non accetto perché volevamo prendercela con comodo e restare a cena in quella zona; si offre allora di portarci all’aeroporto il giorno dopo per soli 10JD (i taxi indipendenti chiedono 18 , 20 JD), io accetto e ci racconta di come tutti i suoi ex colleghi (ha lavorato vari anni nelle reception degli alberghi di Amman) ci vedono solo come persone da spennare! Ho scritto tutto questo di lui perché non è facile trovare un persona così onesta, forse troppo per vivere in quella città. Comunque se andate ad Amman potete contattarlo per posta elettronica anche per organizzare delle gite nelle zone limitrofi (Madaba, Jerash, Death Sea ecc…) il suo indirizzo è: maher_abukhalaf@yahoo.Com cellulare: 00962 796662371, se lo contattate per favore salutatemelo.
05.07.08 La mattina scendiamo alla reception e, svizzero, il nostro amico era lì che ci aspettava. A metà strada mi chiede se voglio guidare e io e accetto di farmi gli ultimi chilometri in terra giordana. Arrivati in aeroporto ci salutiamo e gli prometto che la sua serietà e onestà verrà ripagata …
Nota: al duty free dell’aeroporto vendono tutti i prodotti del Mar Morto (sono veramente validi, Stefania nella tenda del Wadi si era presa un’irritazione su una mano che dopo una settimana persisteva, ha messo per curiosità la crema mani del Mar Morto e dopo due giorni non aveva più niente) agli stessi prezzi che nelle città.
Voliamo per Monaco, la vacanza è finita! Per vedere le foto di questo viaggio potete visionarle all’indirizzo: http://www.Viaggiscoop.It/diari_di_viaggio/medio_oriente/giordania/diario_di_viaggio_giordania_5564.Ashx