Sudafrica fai da te 4
Siamo partiti il 26 agosto 2006 per un fly and drive di due settimane. Prima del racconto del viaggio faccio alcune precisazioni: ho organizzato tutto da sola, prenotando dall’Italia, rigorosamente via internet, solo il volo, il primo pernottamento a Cape Town, il volo interno Port Elizabeh-Durban, le due tratte di autonoleggio con la Europcar, i pernottamenti nei parchi Kruger e Imfolozi.
Il Sudafrica è un paese, nonostante quello che si sente dire, adatto ad essere girato con i propri mezzi e da soli. Ovviamente, come dappertutto, bisogna stare attenti mentre si passeggia per strada nelle grandi città, è meglio non viaggiare di notte con l’auto, non lasciare mai nulla in vista sui sedili dell’auto, ma del resto questi accorgimenti bisogna averli ovunque.
Per me il Sudafrica è un paese adatto a chi vuole scoprire i paesaggi immensi africani, la flora e la fauna africana, pur restando in un paese quasi occidentale. Credetemi è veramente un viaggio stupendo.
Per quanto riguarda il nostro itinerario, posso dire che sono 2 viaggi in uno, perché la parte sud (Cape Town e Garden Route) in questo periodo invernale (ricordo che le stagioni sono invertite rispetto a noi) non sanno tantissimo di Africa(almeno quella mi immaginavo io:immense savane aride…), mentre la parte nord (da Durban fino al Kruger) sono la vera Africa.
Ma passiamo adesso al nostro viaggio: partenza 26 agosto da Venezia per Francoforte e coincidenza per Cape Town con South Africa Airways 27 agosto: Cape Town km 150 arrivo a Cape Town alle 5 del mattino. Fa ancora buio, la temperatura è intorno ai 13 gradi. Cambiamo un po’ di soldi (l’unica volta che lo faremo, dopo utilizzeremo solo il bancomat) e ci dirigiamo al banco Europcar per ritirare l’auto. Non ci crederete, ma usciamo dall’aeroporto alle 7 perché il computer dell’europcar era rotto e l’impiegata ha dovuto fare tutto a mano. Poi ci hanno creato qualche problema, in quanto il voucher della prenotazione fatta in Italia via internet è scritto solo in italiano. Ma scusa, sarà ben colpa dell’Europcar?!?!? Comunque alla fine usciamo dall’aeroporto con la nostra Renault Megane comodissima e prendiamo la superstrada per il centro città. Ai lati della strada si iniziamo già a vedere le immense baraccopoli fatte di lamiere e ben recintate. Poi in lontananza si intravede il profilo della Table Mountain, coperta però dalla classica tovaglia, che ne impedisce di vedere la cima. Ci dirigiamo verso il centro città e alle 7.30 di domenica mattina non ci ispira grande fiducia, è praticamente deserto se non nella zona della stazione. Decidiamo allora di proseguire per la zona costiera. Qui, si che è veramente uno spettacolo: il sole è già alto e orami si sta anche in maniche corte (20°), l’oceano atlantico è una meraviglia. Ci fermiamo a fare colazione all’aperto a Sea Point. Dato che la giornata è meravigliosa, decidiamo di visitare oggi la penisola del Capo. Proseguiamo per le spiagge della costa: ci fermiamo a Clifton Beach, Camp’s Bay. E’ veramente un paradiso, l’acqua è calma e cristallina, anche se un po’ freddino,comunque c’è qualche persona che fa il bagno.
Purtroppo la Chapman’s Peak drive è chiusa per caduta sassi, allora decidiamo di fare il giro interno. Passiamo Con stantia e ci fermiamo per mangiare un boccone e fare una degustazione del vino sudafricano. Proseguiamo per Simonstown e Boulders Beach per vedere i pinguini. Qui ci saranno 20 persone che fanno il bagno, allora proviamo anche noi ma quando l’acqua è all’altezza delle ginocchia facciamo dietrofront: è veramente gelida! Proseguiamo verso Cape Point percorrendo una bellissima strada panoramica sull’oceano. Entriamo al Cape Peninsula National Park e camminiamo fino al faro. Poi proseguiamo in auto fino al Cape of Good Hope, che non sono la stessa cosa. Qui l’acqua non è più tranquilla, ma ci sono delle onde maestose se si infrangono sulla costa. E’veramente uno spettacolo indescrivibile.
Rientriamo a Cape Town alle 18, siamo stanchissimi. Doccia alla Guesthouse e via a cena al Waterfont.
Guesthouse Escare: R 500 la doppia Cena al Wollongy:R 440 x due (buono il sushi, pesce un po’ meno) Ingresso Cape Peninsula NP: 45 x 2 Ingresso Boulders Beach: R 0 X 2 28 agosto Cape Town- Stellenbosch-Franshoek- Hermanus km 270 Ci svegliamo con calma, il tempo purtroppo è nuvoloso,quindi niente Table Mountain, facciamo un giro per la città (Long Street, Bookaap) e partiamo per la zona dei vigneti di Stellenbosch. La cittadina è bruttina, allora scegliamo sulla guida due cantine per la degustazione. La prima è Delaire (degustiamo 5 vini per R 40), la seconda è Mont Rochelle a Franshoek (7 vini per R15). Compriamo alcune bottiglie in entrambe le cantine, e poi ci fermiamo in una fromagerie per pranzo. Abbiamo degustato 8 tipi di formaggi a testa e due vini, il tutto per 100 R in due!!! Il posto è vivamente consigliato: si chiama semplicemente La Fromagerie e si trova nel paesino di Franshoek, che rispetto a Stellenbosh è moto carino.
Proseguiamo verso la costa in direzione Hermanus. Ci fermiamo lungo la strada in alcuni punti panoramici per ammirare l’oceano impetuoso e le tante colonie di pinguini africani. Arriviamo a Hermanus e ancora prima di parcheggiare l’auto per cercare il b&b intravediamo le prime balene. Sono proprio sotto la costa e si fanno ammirare: è pazzesco quanto sono vicine. Cerchiamo da dormire in un posto vista mare: è bellissimo vedere le balene che giocano dalla camera da letto. Peccato che in serata inizia a piovere e dicono che durerà.
B&B Avalon on sea: R 600 la doppia vista mare Cena all’Harbour Rock Restaurant: R 310 X 2 (ottimo il pesce alla griglia) 29 agosto Hermanus – Cape Agulhas – Arniston – De Hoop NR – Mosselbay km 580 Ha piovuto tutta la notte. Oggi l’itinerario prevedeva di raggiungere la Garden Route, ma la signora Sue del B&B ci ha informato che la strada proprio prima di Wilderness è chiusa causa pioggia (lì sta piovendo da 4 giorni e ci sono stati smottamenti del terreno).Allora decidiamo di andare a vedere Cape Agulhas, il punto più a sud dell’africa, dove i 2 oceani si incontrano. Questa tappa non era prevista ma visto che ci siamo decidiamo di andarci.
Per Cape Agulhas ci sarebbe una strada sterrata, ma Sue ce la sconsiglia vista la pioggia della notte, allora andiamo verso Bredasdorp. Siamo fortunati, perché quando arriviamo al Capo si apre il cielo ed esce il sole. C’è un bel faro e un’indicazione del punto in cui l’oceano atlantico e indiano si incontrano. Non c’è un granchè da vedere, ma comunque è bello essere qui. Facciamo la foto di rito e la spediamo via mms in italia agli amici! Ripartiamo per Arniston, un paesino di pescatori dove ci sono ancora delle vecchie case bianche col tetto in paglia, molto suggestive, abitate però solo da persone di colore, ovviamente. L’oceano indiano è di un colore turchese meraviglioso. Facciamo sosta in un supermercato per comprare qualcosa per pranzo: Luca decide di provare il biltong, carne secca. Esperimento non riuscito, visto che dopo ripiega su un pezzo di formaggio che avevo comprato per me.
Riprendiamo l’auto verso la De Hoop Nature Riserve. Purtroppo la riserva non era ben segnalata e abbiamo sbagliato un po’ di volte. Io avevo il terrore che la macchina si fermasse oppure che una gomma si bucasse: eravamo solo noi in mezzo al niente!!! Alla fine arriviamo: vediamo tantissimi struzzi, scimmie e bontempok, un’antilope che vive nel parco. A Kappie Allen avvistiamo ancora delle balene, una addirittura fa “sailing”, ossia è in verticale con la cosa tutta fuori dall’acqua per alcuni minuti. Le dune di sabbia sono improponibili per il troppo vento; comunque è un paesaggio fantastico tra natura, spiagge e oceano: ci siamo solo noi due e due balene!!! Riprendiamo la strada per Swellendam, decisi a fermarsi lì per la notte dove Sue, al signora del b&b di Hermanus ci ha consigliato un posto per pernottare in questa che è la seconda città più storica del Sudafrica. Certo che il nostro concetto di storico è molto diverso! Infatti la città dice poco, allora alle 16.40 decidiamo di percorrere ancora i 160 km che ci separano dall’inizio della garden route, ossia Mossel Bay. La strada N2 è ottima, il limite di velocità è 120 km/h, ci sono poche auto e i camion ti lasciano sorpassare. Buona norma è suonare il clacson per ringraziarli non appena superati. Arriviamo a Mossel bay alle 19.15, è già buio. Fa anche freddo, ci sono 7°.
B&B: Huis Te Marquette R 420 la doppia Cena : Jazzbury’s R250 in due (filetto di manzo e di struzzo ottimi) 30 agosto Mossel bay-Wilderness- Knysna- Plettemberg Bay km 200 Prima di partire per la garden Route, facciamo un giro a Mossel bay per vedere The Point. Partiamo per Wilderness: siamo fortunati perché la strada è stata riaperta la sera prima con una corsia sola. A Wilderness facciamo una passeggiata sulla spiaggia: ci sono delle ville veramente lussuose e moderne. Peccato che il tempo è nuvoloso e c’è parecchio vento. Quando arriviamo a Knysna esce il sole, pranziamo al 34° South (R75 in due per un mega sandwich) e facciamo un giro al waterfront. La Oyster Farm non fa visite guidate, perché a causa delle piogge dei giorni scorsi ha spostato tutta la produzione a Port Elizabeth. Quindi niente ostriche.
Proseguiamo per Plettemberg’s Bay. Ormai c’è un sole bellissimo. Parcheggiamo sul lookout sopra la spiaggia e vediamo due balene e tanti delfini al largo: il binocolo ci è di molto aiuto per vederli bene. In più arrivano i surfisti che ci fanno vedere le loro acrobazie sulle onde. Certo che hanno la muta, ma l’acqua deve essere molto fredda.
B&B: Bliss in the bay: R 500 Cena: Granzgot’s pizzeria R 155 (spare ribs da ricordare!) 31 agosto: Plettemberg’s Bay – Tsisikamma NP – Jeffrey’s Bay km 215 Oggi splende un bellissimo sole. Decidiamo di andare a vedere Monkeyland, una riserva dove curano vari tipi di scimmie che prima vivevamo in cattività negli zoo o come animali domestici. Anche se ci sono le recinzioni, le scimmie vivono in mezzo ad una foresta di yellowood e sembrano libere. Vediamo lemuri, “squirrel monkeys”, “apes”. Simpaticissimi i lemuri che prendono il sole a braccia e gambe divaricate! Proseguiamo per lo Tsisikamma NP, il paesaggio è fantastico: onde che si infrangono sugli scogli, foreste e sol splendente. Facciamo una passeggiata fino al ponte sospeso e poi su fino al lookout. Eravamo indecisi se dormire dentro il parco negli chalet sugli scogli o se proseguire fino a Jeffrey’s Bay. Decidiamo per la seconda, così vediamo ancora un po’ di surfisti che si divertono sulle onde. In questa cittadina, a luglio si tengono in campionati mondiali di surf.
B&B: The beach House: R450 la doppia vista mare Cena: The Wiswijf R210 in due Ingresso Monkeyland: R100 a testa Ingresso Tsisikamma NP: R60 a testa 1° settembre: Jeffrey’s Bay- Port Elizabeth 65 km + Durban- Umhlanga Rocks 50 km Happy spring day! Così ci saluta il cameriere del bar dove facciamo la prima colazione, infatti oggi , 1° settembre per loro è giorno di festa. Stamattina ci siamo alzati presto, alle 6.30, perché le tende della camera erano bianche. Io esco in terrazza a vedere l’alba: è uno spettacolo stupendo vivo di colori, dopo un po’ arrivano anche i surfisti con le tavole sotto il braccio. Dicono che la mattina presto è il momento migliore per cavalcare le onde perché c’è ancora un po’ di brezza di terra che crea l’onda giusta. Poi tra l’altro il nostro b&b è proprio davanti alla spiaggia chiamata supertubes, che è la migliore della città per il tipo di onde. B& B da consigliare. Colazione al Sunflower, dove ieri sera ci siamo fermati per una birra prima di cena (R17 x 2 birre). Colazione con waffles, scones e cappuccino sotto il sole (R60 in 2). Sono le 9, abbiamo ancora un po’ di tempo prima di partire per Port Elizabeth dove alle 12 abbiamo il volo per Durban. Facciamo un po’ di shopping alla Quicksilver e Ripcurl: le magliette costano veramente poco e le fanno qui, non in Cina.
Arriviamo all’aeroporto, consegnano l’auto: il contachilometri segna 1530. Voliamo con kulula.Com con biglietto preacquistato su internet dall’Italia (R758 in due). 1 ora di volo, atterriamo a Durban alle 13, 22° ma c’è tanto vento. Ci dirigiamo al noleggio auto, anche qui mille problemi perché il voucher è scritto solo in italiano, ci facciamo fare il permesso per entrare in Swaziland, visto che consegneremo l’auto a Johannesburg. L’auto è una Toyota corolla, con finestrini manuali!!! Partiamo verso il centro città, convinti di passare la notte qui, ma appena vediamo la città cambiamo idea. Attraversiamo il centro, West Street, arriviamo al lungomare, che stando alla Lonely Planet è l’unica zona tranquilla della città. A dire il vero, non è che mi dia tanta sicurezza e poi non è neanche bellissimo. Decidiamo di andare a vedere l’U’shaka Marine World, un parco a tema diviso in due settori, il Sea World e il Wet’n’wild. Entriamo solo al sea world, c’è la promozione primavera, quindi paghiamo ridotto (R57 testa). L’acquario è sistemato dentro un relitto, e poi vediamo lo spettacolo con i delfini. Se si vuole, ci sono altre attrazioni, tipo ocean walker, la gabbia nella vasca degli squali, etc. In realtà da come era descritto nella lonely planet, me lo immaginavo molto meglio. Facciamo poi un giro sul lungomare: c’è una fila di hotel e ristoranti in questi grattacieli stile anni ’70 in Italia, il marciapiede pieni di bancarelle di souvenir e non si vede neanche il mare perché è coperto dagli stabilimenti balneari. Decidiamo allora di proseguire verso nord, ci fermiamo a Umhlanga Rocks, un sobborgo benestante di Durban. Anche qui grattacieli tra la strada e il mare. Decidiamo di fermarci comunque perché sono già le 5 di sera. L’unica guesthouse che abbiamo trovato è imbucata in un quartiere con filo elettrificato sulle recinzioni. Decidiamo allora di pernottare nell’unico hotel che non sia un grattacielo. E’ in stile coloniale ed è situato davanti al faro sulla spiaggia. Paghiamo di più del nostro budget, ma ne vale la pena. Poi è attaccato al centro,così non usiamo l’auto per uscire. E’venerdì sera il ristorante che avevamo scelto per la cena è tutto prenotato, così ripieghiamo su un pub pieno di gente che guarda la partita di rugby. Hotel : Oyster Box hotel: R 1000 la doppia Ingresso U’Shaka Marine World: R114 in due Cena al The Gorge:R140 in due 2 settembre Umhlanga Rocks- St.Lucia Estuary km 320 Mi alzo presto, come ogni mattina qui in Sudafrica, ed esco a vedere l’alba. E’ uno spettacolo meraviglioso, mi munisco subito di macchina fotografica e faccio delle foto al faro. Ci sono pescatori sulla spiaggia e persone che fanno jogging:è sabato mattina, oggi. Colazione all’aperto davanti al faro e al mare. Partiamo direzione st.Lucia. Arriviamo in città, sembra molto vivace e turistica. Prenotiamo la Croc & Hippo Cruise alle 15 e andiamo a cercare un b&b. Partiamo subito dopo per Cape Vidal, una lunghissima spiaggia bianca. E’ bellissima, peccato che non possiamo fermarci molto, altrimenti perdiamo la crociera sull’estuario. Nella crociera vediamo tantissimi coccodrilli, martin pescatore e due famiglie di ippopotami nel fiume.
B&B: Buya Futhi R 550 la doppia Cena al St Pizza: R180 /calamari steak e surf & turf) Ingresso St Lucia Park: R75 (30 a testa e 15 per l’auto) Crociera: R 120 a testa 3 settembre: St Lucia- Huluhlue Imfolozi Park Hilltop Camp km 170 Colazione e camminata sulla spiaggia a St. Lucia, vediamo gli ultimi coccodrilli e un Hippo. Partiamo per il parco Huluhlue Imfolozi: entriamo dal Memorial Gate e acquistiamo una cartina per R 260. Il parco è composto da due parchi messi insieme: Huluhlue e Imfolozi. Decidiamo di vedere prima Imfolozi e poi proseguiamo per Huluhlue dove abbiamo prenotato per la notte un cottage all’Hilltop Camp (R600 comprensivo di ingresso al parco, altrimenti il solo ingresso costa R70 a testa). Avvistiamo subito tanti impala, nyala e facoceri. Poi rinoceronti bianchi e neri, kudu, gnu, zebre. Abbiamo anche avuto un incontro un po’ preoccupante con un elefante. Facciamo una curva e lo vediamo sulla strada che viene di buon passo verso di noi. Se non bastasse, spalanca le orecchie, segno che ci sta caricando!!!. Innestiamo subito la retromarcia e meno male che avevamo appena passato un bivio. Prendiamo l’altra strada e vi fermiamo appena raggiunto una buona distanza di sicurezza. L’elefante continua ad avanzare per poi entrare nella boscaglia. Meno male! Proseguiamo e vediamo un bellissimo leone seduto, pi ancora elefanti, bufali, giraffe. Arriviamo al camp alle 16.30 in tempo per prenotare una morning drive per domani (R150 a testa). Ci sistemiamo nel cottage, che è una camera costruita a mo’ di villaggio xhosa, circolare. Purtroppo niente bagno in camera, anche se io sono sicura di averlo prenotato. Cena al ristorante del campo (buffet R120 + bevande con mance R 285: da dimenticare!).
Hilltop Camp: R600 con ingresso al parco Cena al ristorante del campo: R285 in 2 4 settembre: Hilltop Camp – Sodwana Bay km 175 Sveglia alle 5 per la morning drive. Saliamo su una jeep, non sembra fare freddo, invece quando iniziamo a correre l’aria è pungente. Avvistiamo 2 bufali e poi, quando abbiamo già spento i fari perché è giorno, avvistiamo una famiglia di 10 elefanti., tra cui anche un piccolino di 1 mese. Poi rinoceronti, zebre, giraffe, impala…Etc. Però nessun “cats”, come chiamano i felini. E’ questione di fortuna, anche con le visite guidate. Si rientra al campo alle 8.30, decidiamo di saltare la colazione e partiamo con la nostra auto per un altro safari per poi uscire dal parco. Ci dirigiamo fino a Sodwana Bay, sul mare. Domani immersioni! Dopo aver trovato il lodge, facciamo una cavalcata sulla spiaggia.
Sodwana Bay Lodge: pacchetto 2 notti e 3 immersioni: R1280 a testa Noleggio attrezzatura subacquea: R195 al giorno a testa Cavalcata sulla spiaggia: R 150 a testa 5 settembre: Sodwana Bay Giornata dedicata alle immersioni: 2 dives la mattina al 5 mile reef e al 2 mile reef. Mare un po’ agitato, partenza col gommone, immersione carina con tanto pesce di barriera. Pomeriggio giro con i quad.
Ingresso al Sodwana bay National park: R20 a testa Giro con i quad: R150 a testa 6 settembre: Sodwana Bay – Malkerns Valley (Swaziland) km 385 Sveglia presto, ultima immersione al 7 mile reef poi subito partiamo per lo Swaziland. Perdiamo un po’ di tempo al confine tra timbri e il dover dichiarare il pc portatile. Iniziamo a guidare nello Swaziland e dopo 50 km ci ferma la polizia per eccesso di velocità. Il limite era 60, noi andavamo a 70. Dicono che abbiamo arrecato un’offesa allo Swaziland e ci devono portare in tribunale! Dopo 10 minuti di contrattazione, ce la caviamo con R300 (erano in 3…Se li saranno divisi equamente!). Proseguiamo, attraversiamo Manzini, il centro amministrativo ed industriale del paese, e giungiamo alla Malkerns Valley, dove la guida dice che c’è un posto carino dove alloggiare. Prima ci fermiamo allo Swazi Candles per comprare qualche souvenir da portare in Italia. Alloggiamo alla Nyanza Farm: posto che non consiglio: non pulitissimo! Cottage Nyanza Farm: R440 Cena al Malandela’s 7 settembre: Malkerns Valley – Kruger NP (Lower Sabie Camp) km 290 Colazione alle 7, cuciniamo noi uova strapazzate e salsicce e partiamo per il Kruger. Al confine non perdiamo tanto tempo e ci fermiamo a Malelane per fare benzina e comprare dell’acqua. Entriamo nel parco e vediamo subito coccodrilli, rinoceronti e bufali. Guidiamo per 100 km fino a Lower Sabie: decidiamo di lasciare le strade asfaltate e veniamo subito premiati: un leopardo bellissimo se ne sta sdraiato tranquillo vicino alla strada! Sarà l’unico che vedremo, mentre gli altri animali si sprecheranno! Alle 17 avevamo già prenotato dall’Italia la sunset drive.
Cottage a Lower Sabie: R225 Sunset drive: R110 a testa Cena al ristorante del campo: R100 in 2 Ingresso al parco: R120 a testa a notte.
8 settembre: Lower Sabie – Olifants Camp km 200 Partiamo alle 8 per l’Olifants Camp, facendo strade alternative: avvistiamo elefanti, leoni che ci attraversano la strada e tanti altri animali. Arriviamo al cancello del campo alle 17.55…Alle 18 chiudeva! Cottage a Olifants Camp: R500 Cena al ristorante del campo:R100 9 settembre: Olifants Camp – Sabie km 400 Sveglia alle 5.30 per vedere l’alba. Purtroppo è un po’ nuvoloso, comunque è suggestivo vedere il fiume Olifants nel quale si abbeverano gli ippopotami. Vediamo se c’è posto per una morning walk nella savana, ma purtroppo c’è solo un posto. Usciamo dall’Orpen gate alle 12 circa e guidiamo in direzione Graskop, dove ci facciamo un ottimo pranzo a base di pancake, sia salati che dolci. Proseguiamo per la zona del Mpumalanga e il Blyde’s River Canyon. Devo dire che questa zona non mi è piaciuta un granchè. Ho visto canyon più belli, basti pensare agli Stai Uniti. A saperlo prima, preferivo trascorrere un giorno in più al Kruger. Dormiamo a Sabie
10 settembre: Sabie – Johannesburg km 355 Partiamo la mattina da Sabie per raggiungere subito l’aeroporto di Johannesburg. Eravamo indecisi se fare un giro della città con la nostra auto. Abbiamo preferito lasciare i bagagli all’aeroporto e prendere un tour individuale. Alle 19.20 siamo decollati direzione Francoforte e poi Venezia. Un viaggio fantastico!