Kos con infant al seguito
La scelta cade su un’isola relativamente piccola, in modo tale che le distanze tra i vari punti d’interesse siano più brevi, e raggiungibile direttamente in aereo, senza ulteriori spostamenti in traghetto. Le relative poche ore di volo (2 h 45 min.) sono state aggravate sia in andata che in ritorno da 2 ore di ritardo imputabili alla totale inefficienza ed incapacità da parte dell’Aeroporto di Verona di gestire l’aumentato traffico estivo (e siamo solo a fine giugno); all’andata abbiamo fatto 2 ore in piedi con tutte le valigie più il passeggino, perché i banchi dei check-in erano tutti occupati! Al ritorno un’ora e mezza fermi in aereo a Kos ad aspettare che Verona desse il via libera al decollo per eccessivo traffico… Abbiamo volato con la Neos: personale disponibile, ma cibo come al solito inqualificabile e sedili sempre più stretti. Inoltre, essendo nostra figlia classificata come infant (minore di 2 anni), non aveva diritto al posto a sedere e solo la gentilezza di un altro passeggero in andata e un po’ di fortuna al ritorno ci hanno dato la possibilità di viaggiare su 3 sedili adiacenti, fermo restando l’obbligo di tenere Arianna in braccio, con una cintura di sicurezza aggiuntiva, al momento del decollo, dell’atterraggio e nelle eventuali turbolenze. Una considerazione: è vero che gli infants viaggiano gratis, ma non è lo stesso tenere in braccio per più ore un bambino di 6 mesi e un bambino di 20 mesi, con la differenza di peso e di abilità motorie che derivano dalla differenza d’età! E’ quasi meglio pagare un po’ di più ma fare un viaggio ergonomicamente decente! Abbiamo alloggiato al Club Hotel Portobello Beach, dell’Alpitour, a 2 minuti di auto dall’orribile Kardamena e a 7 km dall’aeroporto, ma perfettamente in linea sulla rotta d’atterraggio: quindi aerei sopra gli ombrelloni almeno 10 volte al giorno e un paio anche di notte sopra le camere.
Il villaggio è comunque molto bello, inserito in un curato giardino di palme e piante grasse, direttamente sul mare. La spiaggia è raggiungibile attraverso una stradina pochissimo trafficata, è di sabbia, con mare limpidissimo e digradante, quindi ottimo anche per i bambini, poca disponibilità di ombrelloni, peraltro ravvicinati più della media delle altre spiagge greche. La formula all-inclusive è veramente soddisfacente: 4 ristoranti (principale, greco, italiano, di pesce, gli ultimi tre previa prenotazione), soft-drinks, long drinks, frutta fresca, gelati, panini caldi e freddi durante tutto il giorno e fino a sera tardi a turno nei 3 bar, di cui uno carino sullo spiaggia e uno proprio dentro la piscina. Grande disponibilità anche per le esigenze dei più piccoli: ci riempivano il biberon di latte fresco, camomilla, succo di frutta e poi ce lo lavavano pure! Sempre gratuitamente, disponibilità di culla con cambio giornaliero di lenzuolini e seggiolone nei vari ristoranti; da sottolineare però la presenza di barriere architettoniche per i passeggini, sia per l’accesso alla spiaggia che al ristorante principale, per non parlare degli appartamenti al primo o al secondo piano senza ascensore (noi ci siamo fatti cambiare la stanza dal primo piano a piano terra con veranda e giardino). La stanza era semplice ma ampia, sia all’interno che all’esterno, comoda per far giocare i bambini fuori. Animazione italiana presente ma non invasiva: noi in realtà abbiamo solo usufruito della baby-dance alla sera, il mini-club partiva infatti dai 4 anni. Presente un bel parco giochi in spiaggia, ma senza un minimo di ombra durante il giorno e non illuminato la sera, quindi di fatto inservibile, peccato! Per le escursioni abbiamo deciso di fare autonomamente e non tramite l’Alpitour, per i costi eccessivi e per avere più libertà di movimento ed orari. Abbiamo noleggiato una kia picanto per 4 giorni in un rent a car a kardamena, non economicissimo, ma il noleggio in albergo era assolutamente più costoso (mai prendere le auto a noleggio direttamente negli alberghi!).
Dal momento che avevamo solo 4 giorni a disposizione e che dovevamo comunque mangiare in albergo per le esigenze nutrizionali di Arianna (ha ancora pochi dentini e non può mangiare né carne né pesce, quindi avevamo bisogno della pastasciutta) abbiamo optato per escursioni di mezza giornata.
Kos town e Asclepion. Kos town non è molto grande, assomiglia vagamente e in scala minore a Rodi Town, anche se di medievale ha solo la fortezza, di cui rimangono praticamente solo i due giri di mura. Il leggendario albero di Ippocrate in realtà è solo un centenario albero cavo con un impalcatura di metallo per sostenere i suoi rami. La piazza principale, su cui si affaccia una moschea col suo minareto, una fontana turca e il mercato al coperto, è carina. Per non girare tutta la città a piedi col passeggino e per far divertire Arianna, che in realtà si è subito addormentata, abbiamo preso un trenino turistico, con partenza dal porto, che ha transitato nei punti più importanti della città informandoci con brevi spiegazioni in greco, tedesco ed inglese. Rispetto a quello che avevamo già visto abbiamo intravisto diversi siti archeologici greci e romani, che avrebbero certamente meritato una visita più approfondita. Ripresa l’auto siamo andati all’Asclepion, un sito archeologico a pochi km da Kos town: si tratta del più antico ospedale del mondo, con tre terrazze unite da scalinate ricostruite durante la dominazione fascista. Il sito è suggestivo e con un bel panorama sulla costa di Kos, e sulle isole di Pserimos e Kalymnos.
Kos by night. La città sembra più bella di sera che di giorno, con viette ricche di taverne e negozietti. L’atmosfera è simile a quella di Rodi Town e Chania a Creta, ma in scala minore. Lo stesso dicasi per le tanto citate zone “giovani” intorno all’antica agorà.
Kamari e isola di Santo Stefano. Bella spiaggia di sabbia sul lato sud dell’isola, con di fronte un’isoletta (Kastri) con chiesetta, che noi abbiamo raggiunto col pedalò, perché troppo lontana da raggiungere a nuoto con Arianna sul salvagente a seguito (è riuscita ad addormentarsi anche sul pedalò!). Il mare ci è sembrato particolarmente freddo, ancorchè limpidissimo come sempre. Proprio sulla spiaggia ci sono i resti di una basilica paleo-cristiana.
Il contesto paesaggistico, la poca gente presente e la luce del tramonto hanno reso questa uscita molto suggestiva dal punto di vista scenografico.
Penisola di Kefalos e Agios Theologos : Il paese di Kefalos sembra essere meno preda del turismo di massa. Abbiamo esplorato la penisola, seguendo dapprima la strada verso Agios Theologos: questa strada si dipana tra colline e ulivi per arrivare alla spiaggia, molto ventosa e con onde alte. In questa tratta isolata e deserta abbiamo rivissuto panorami e emozioni provate esplorando la parte est di Creta. La spiaggia avrebbe meritato un’esplorazione più attenta: si dice nei forum che seguendo lo sterrato oltre la chiesetta ci siano delle belle baie. L’impressione è che per farlo servano una 4×4 e una giornata senza vento. Tornati al bivio siamo saliti verso il monastero di Agios Ioannis, che, con grande smacco, non siamo riusciti a trovare. Comunque la strada merita per gli ampi panorami sulla baia di Kefalos e sulla costa all’estrema punta sud-ovest dell’isola: ci incuriosiva una indicazione verso Paradiso beach (diversa dalla Paradise Beach di cui sotto), ma c’erano 4 chilometri di sterrato, non proponibili con la bimba al seguito.
Camel beach. Altra bella spiaggia di sabbia sul lato sud dell’isola inserita in una graziosa caletta circondata da scogli, mare molto limpido ma freddo. Raggiungibile in macchina con un breve ma ripidissimo sterrato. Esplorando gli scogli sulla destra della baia si arriva a vedere l’isoletta di Kastri; tra gli scogli si incontra una tipica chiesetta votiva greca. Gli scogli sulla sinistra invece si aprono in una baietta molto tranquilla, seppur non pulitissima.
Paradise beach .Ennesima bella spiaggia di sabbia sul lato sud dell’isola. E’ la spiaggia citata da tutte le guide, ma in questa stagione era quasi deserta. Consigliamo di arrivare con la macchina il più possibile vicino alla scogliera che vedete sulla destra all’imbocco della strada: è il lato più tranquillo della spiaggia, con più spazio tra gli ombrelloni e tra questi e il mare.
Il mare è come sempre limpido con sfumature di vario colore, forse il più bello visto a Kos; il fondale digrada molto lentamente, l’acqua è meno fredda rispetto ad altre spiagge. Inerpicandosi sulla scogliera si arriva facilmente e velocemente in cima a una collinetta da cui si abbraccia un panorama fantastico, che copre tutta la baia da una parte (da Magic beach alla Paradise) e la spiaggia di Camel, l’isola di Kastri e la penisola di Kefalos dall’altra, con davanti l’isola di Nyssiros. Si tratta di uno di quei belvederi panoramici che ti fanno amare la Grecia, assieme all’atmosfera rilassata, alla poca gente in bassa stagione, al mare sempre fantastico, al frapè e al gyros pyta.
Vale la pena esplorare anche la penisola rocciosa che vedete sotto di voi, dove la conformazione e la composizione delle rocce varia continuamente e si creano piccole pozze di sale dove i gabbiani sguazzano, oltre al sempre suggestivo gioco delle onde e delle baie.
Zia. E’ un delizioso paesino montano con una bellissima vista sulla costa nord di Kos. La strada che vi sale da Kardamena offre scorci panoramici eccellenti, prima sulla costa sud e poi su quella nord. Il paesino è molto caratteristico, con una bella chiesetta e ricco di negozi di artigianato, tra cui il migliore è forse quello proprio in cima al paese. Consigliamo di arrivare la mattina presto, prima dell’invasione di turisti, e di salire tramite la strada che si prende alla fine del paese, per poi ridiscendere dalla via scalinata che lo attraversa; in questo modo si gode di più del paesaggio, con vista su Tigaki e relativa laguna e le isole a nord di Kos. La parte più bella del paese è quella in alto, lontana dai negozi per turisti e con viuzze strette e bianche. Un paio di taverne con vista mozzafiato ci avrebbero invogliato a fermarci. Marmari-Mastichari-Tigaki sono tre paesini situati sulla costa nord, le cui spiagge sono di sabbia più chiara e più fine rispetto al sud, alcune hanno anche alle spalle delle belle dune. Il mare però è molto mosso e pieno di alghe. Per le spiagge è quindi decisamente meglio la parte sud. Tra i tre, Mastichari sembra essere il più autentico, con un nucleo di paese e non solo alberghi e ristoranti moderni.
Castello di Antimachia. Si tratta di ruderi di una fortezza veneziana raggiungibili in 3 km seguendo la freccia “Castle” che si trova dopo la seconda rotonda di Antimachia andando verso Kos. L’ingresso è libero, in quanto la fortezza è totalmente incustodita e lasciata a sé stessa, come spesso accade in Grecia a siti alle volte assolutamente stupendi. La fortezza è enorme, ci sono tre chiesette all’interno non particolarmente interessanti, mentre è possibile seguire tutti i camminamenti di ronda, con bei panorami sulla costa sud. Le fortezze sono sempre affascinanti, ma in questo caso la distanza dal mare la rende meno suggestiva rispetto ad altre in terra greca.
Abbiamo necessariamente tralasciato molte cose che avremmo voluto vedere, ma in una settimana avendo a disposizione tutta la giornata e senza bimbi al seguito è sicuramente possibile vedere tutto. In generale, se non si è mai stato in Grecia consiglierei di visitare prima Creta o Rodi, sono più grandi e con molte più attrattive sia di tipo archeologico/culturale che naturalistico. Kos rimane comunque una bella isola con un bellissimo mare, sicuramente paragonabile alla Sardegna, che a parità di struttura alberghiera costerebbe molto di più (senza contare che i bambini in Italia te li fanno pagare quasi ovunque almeno il 50% della tariffa relativa ad un adulto!) Arrivederci Grecia da Erika Roberto ed Arianna!