Alla scoperta della Danimarca
Mercoledì sera Arriviamo alle ore 21.15 ed è ancora giorno; il sole tramonta intorno alle 22. Già questa ci sembra una cosa straordinaria. Ci stupiamo inoltre della nostra macchina presa a noleggio presso la Hertz dell’aeroporto, una Toyota Corolla Verso che si mette in moto premendo un semplice bottone “start-stop” (il noleggio per quattro giorni ci costa circa 140 euro; è la meno cara che siamo riusciti a trovare). Raggiungiamo il Bed and Breakfast prenotato via internet “Gregersminde”, non lontano dall’aeroporto, che è praticamente immerso nel bosco. Semplicemente delizioso: locale tutto per noi, spazioso e gradevole. Le abat-jour… magia, non ci sono pulsanti, si accendono quando le sfiori (lo scopriamo per caso) e il numero di tocchi corrisponde all’intensità della luce. Usciamo subito dopo, un po’ affamati, sperando di poter recuperare un boccone all’English Pub di Billund, ma niente da fare, solo drink. Scambiamo due parole con un tipo che giocava a biliardo e che sintetizza così la vita nella cittadina “It’s so boring!”. In giro non c’è anima viva, strade, case, negozi assolutamente perfetti, precisi, pulitissimi, non c’è cosa fuori posto… potrebbero sembrare appunto le costruzioni della Lego!
Giovedì Colazione nel B. & b. Assai gradita e abbondante: buonissimo il pane nero con i semi di girasole e gli altri panini con semi di sesamo oppure di papavero.
Unica nota stonata quando arriviamo a pagare il conto: 340 corone come stabilito più 90 per la colazione e inaspettatamente 50 corone di bed lines e 20 di towels… Ma dai!!! Partiamo al mattino in direzione di Odense dove facciamo un giro in centro, ammiriamo le chiese, visitiamo la casa museo di H. C. Andersen.
Proseguiamo fino a Kerteminde e ci fermiamo al porticciolo… niente di eccezionale! Idem la spiaggia nelle vicinanze. A nord di Kerteminde attraversiamo un piccolo villaggio – Salby – davvero bellino, con tutte le casette con il tetto “in paglia”; dopo di che arriviamo al mulino di Viby, incantevole! Sarà anche la splendida giornata di sole che rende tutto più affascinante.
Nel primo pomeriggio siamo a Egeskov: castello e parco tutt’intorno sono meravigliosi! All’interno del parco ci sono musei di vario genere: auto d’epoca, moto, carrozze, macchine agricole, bambole ecc. Qui ci concediamo un piccolo spuntino come pranzo. Visitando l’interno del castello, il mio compagno rimane affascinato dalla sala dove è esposta una riproduzione in miniatura delle stanze dell’intero castello: è effettivamente impressionante per quanto tutto è curato nei minimi dettagli.
Raggiungiamo Faaborg e ci facciamo un piacevole giretto nel Torvet, la Marina e il Porticciolo. Dopo di che, sempre a sud della Fionia, arriviamo a Svendborg dove facciamo due passi in centro ma non c’è quasi nessuno in giro e i negozi sono rigorosamente chiusi. Passiamo per l’isola di Tasinge dove facciamo una breve sosta al Castello di Valdemar e sulla spiaggia abbastanza carina. Pensiamo di fermarci a mangiare qualcosa al ristorantino del castello ma non se ne parla nemmeno “It’s closed!”.
Proseguiamo fino all’isola di Langeland dove facciamo un altro tentativo in un ristorante ma chiaramente alle otto di sera è già tardi per cenare. Così raggiungiamo il nostro secondo Bed and Breakfast “Krejbjerggaard”, una bella fattoria vicino Kaedeby. La signora che ci accoglie, davvero gentile e simpatica, ci fa sistemare in una piccola casetta rossa di legno tutta per noi, con salottino e cucina appena si entra e sopra mansarda adibita a letto. Bellissima, notte indimenticabile! Spieghiamo alla gentile signora che, a causa degli orari danesi un po’ lontani dalle nostre consuetudini, siamo rimasti senza cena e siamo pure particolarmente affamati. Le siamo davvero tanto grati per averci apparecchiato la tavola della sua casa con tante cose buone. Oltre alla piacevole conversazione che intratteniamo a tavola, ci fa anche assaggiare un liquore alle erbe, molto forte, fatto da lei.
Venerdì Lasciamo un commento alquanto positivo sul Guest Book e, dopo colazione, ci incamminiamo verso la collina dietro il B. & B., passando per il laghetto, il bosco, fino a vedere dall’alto il mare e le vicine isole. Splendida veduta! Rientriamo al B. & B., paghiamo, stavolta senza sorprese, anzi, la signora ci considera la cena della sera precedente giusto come una colazione (assai onesta). Spendiamo complessivamente meno che nel B. & b. Di Billund.
Ci fermiamo dieci minuti sulla spiaggia Kaedeby Bro, assai carina. Anche oggi è una splendida giornata di sole! Dietro consiglio della signora, facciamo una breve sosta al castello di Skovsgdard dove, eccezionalmente, ci permettono di entrare gratuitamente per fare un giro intorno al castello.
Sbagliando strada, quindi non volendo, raggiungiamo la spiaggia sul lato est di Langeland. Ci fermiamo a vedere esternamente anche il castello di Tranekaer.
Raggiunto Spodsbjerb, prendiamo il traghetto per Tars sull’isola di Lolland: imbarco rapidissimo; ci sono traghetti ogni ora; durata del tragitto circa un’ora; totale spesa 230 corone. Pranzetto a bordo.
Sull’isola di Lolland, un’isola particolarmente piatta, incontriamo un castello lungo la strada, chiuso al pubblico, almeno in questo giorno.
Maurizio procede alla guida, mentre io cado addormentata per un breve lasso di tempo, e, senza nemmeno renderci conto, ci troviamo sul ponte che collega l’isola di Falster all’isola di Mon. Attraversiamo questi due mega ponti con in mezzo gli isolotti di Faro e Bogo. Sull’isola di Mon, veramente carina, facciamo una visita a tre chiese caratteristiche: Fanefjord (che è chiusa per restauro ma eccezionalmente vi troviamo un funerale); Keldby e Elmelunde che hanno all’interno dei bellissimi affreschi. Meritano!!! Arriviamo a Liselunde: un parco assai vasto e molto bello, con il castello e le varie casine. Complice sicuramente anche il sole che non ci abbandona, rimaniamo incantati da questo posto magico… Sembra di stare davvero dentro ad una fiaba di Andersen (ecco perché andava lì ad inspirarsi per i suoi racconti!).
La seconda metà del pomeriggio la dedichiamo alle Mons Klint, arrivando dal parcheggio del Geocenter. Prima le vediamo dall’alto, un punto panoramico davvero eccezionale. Poi scendiamo 494 scalini e ci gustiamo tutto il panorama dalla spiaggia. Merita davvero la fatica anche del ritorno in salita dei quasi 500 scalini. Appena risaliti, ci sembra una buona idea bere qualcosa al Café Ristorante lì a due passi, ma, incredibile ma vero, alle ore 18.40 è già “closed”. Non ci posso credere: non ci danno nemmeno una bottiglina di acqua, nonostante dentro ci siano ancora delle persone a fine cena.
Riprendiamo la nostra macchina e andiamo dritti a Copenaghen: fortunatamente la città si gira benissimo e con la mappa che abbiamo raggiungiamo facilmente il nostro Bed and Breakfast a Nansensgade, non molto lontano dallo Stroget e dal Nyhavn. Ceniamo in un ristorante spagnolo a pochi passi dal nostro B. & b. Visto che sono circa le dieci e siamo come sempre affamati. Poi facciamo una passeggiata nel Nyhavn: affollatissimo, coloratissimo, proprio vivace e piacevole.
Sabato Prima di uscire, la signora del B. & b. Ci mette al corrente di una notizia da prima pagina, ovvero proprio oggi ci sarà un matrimonio reale: sposano il Principe Joachim, secondogenito della Regina Margrethe di Danimarca, e la francese Marie Cavallier.
Arriviamo a piedi fino a Radhus-Pladsen e proseguiamo nello Stroget, pieno di gente e di bei negozi. Ci fermiamo a fare un’ottima colazione con croissant alla pasticceria La Glace. Alla fine dello Stroget, attraversiamo la piazza Kongens Nytorv e all’inizio del Nyhavn prendiamo il battello Blu Netto che con poca spesa (solo 30 corone) ci permette il giro dei canali della durata di circa un’ora, con la guida a bordo. Dal battello vediamo le strutture ultra moderne del Teatro nazionale, dell’Opera House, e possiamo apprezzare anche la Sirenetta (Denlille havfrue), letteralmente accerchiata da una miriade di gente che fa la fila per toccarla.
Pranziamo sul Nyhavn in un posticino proprio carino e affollatissimo: il mio compagno è felicissimo di gustare un piatto con vari tipi di pesce; io mi accontento di un bel piatto con pomodoro, mozzarella di bufala e pesto (visto che sono vegetariana). Ci dirigiamo verso i punti che avevamo visto su una mappa dove poter noleggiare le biciclette. Delle mitiche bici, che tanto aspettavamo, dove si infila la moneta da 20 corone nemmeno l’ombra! Allora chiediamo informazioni ma rimaniamo delusi perché tutti ci fanno presente che non è affatto facile trovarle. Che peccato! Un po’ scoraggiati e anche un po’ indecisi rispetto al proseguimento del nostro tour in città, decidiamo intanto di incamminarci verso Amalienborg. Molto bella la Marmorkirken. Proseguiamo, sempre a piedi, fino a Rosenborg: il parco piuttosto grande e curatissimo, pieno di gente che fa picnic, legge, gioca o si abbronza distesa sull’erbetta. Molto bello anche il castello. Poi arriviamo alla Rundtarn e saliamo fino in cima a goderci lo spettacolo della città vista dall’alto. Possiamo ammirare anche il lungo ponte che collega Danimarca e Svezia.
Proseguiamo, ormai ben allenati, verso Christiansborg. Peccato che proprio all’inzio della piazza, mi cade a terra la macchina fotografica e… non c’è niente da fare, dovrò ricomprarla nuova! Vediamo l’attuale sede del Parlamento, la Biblioteca Reale (molto bella; nel giardino si trova la statua del filosofo Kierkegaard), il palazzo della Borsa.
Poi attraversiamo Dantes Plads con al centro la statua di Beatrice, e infine entriamo a Tivoli. Pensavamo che il parco fosse molto più grande, invece è un concentrato di giochi di vario genere, vicinissimi l’uno all’altro. È comunque carinissimo e, sulla sera, con tutte le lucine accese coloratissime è davvero un bello spettacolo. Mi è sembrato di tornare un po’ bambina, infatti mi son gustata anche un grande zucchero filato. Ci sono tantissimi ristorantini, uno più bello dell’altro. È tutto molto grazioso e squisitamente curato nei minimi particolari.
Ci fermiamo a cena nel parco di Tivoli in un ristorante davvero bello e di una certa classe, infatti spendiamo abbastanza pur prendendo un solo piatto a testa (tra quelli che costavano meno!). La cucina è tipica modern danish.
Prendiamo la macchina, e non ancora del tutto stanchi, raggiungiamo Cristiania, che non eravamo riusciti ad includere nel giro diurno. Non scendiamo dalla macchina, anche perché è tutto buio e le stradine interne non ci sembrano troppo sicure. Incredibile ma qui vediamo diverse biciclette di quelle che si possono noleggiare con 20 corone! Tutt’intorno le mura ricoperte di murales. Beh, rimaniamo con la curiosità di come può essere vista di giorno.
Decidiamo allora di fare una sosta notturna alla Sirenetta: che bella, molto semplice è vero, la statua su questo scoglio, ma davvero bella per quanto è espressiva.
Domenica Lasciamo il nostro ultimo B. & b. E, seguendo il lungo mare, a nord di Copenaghen, raggiungiamo Helsingor e ci fermiamo al castello di Kronborg: è una fortezza davvero bella che abbiamo visitato esternamente, ammirando il panorama, il mare e la così breve distanza dalla Svezia.
Scendendo verso sud, ci siamo fermati al Castello di Fredensborg, che guardiamo dall’esterno senza addentrarci nell’immenso parco. Stranamente al chiosco dove ci fermiamo a prendere qualcosa da mangiare, ci sentiamo rivolgere un “Buongiorno!”. Non solo il proprietario è italiano ma abbiamo anche scoperto una comune conoscenza di una persona che vive a Livorno. Davvero grande e davvero piccolo il mondo! Proseguiamo fino a Hillerod dove entriamo nel grande e stupendo parco del castello di Fredericksborg. Il castello è bellissimo e i giardini altrettanto. Anche l’interno merita una visita, soprattutto per la cappella che lascia senza fiato.
Riprendiamo la macchina e scendiamo fino a Roskilde dove alle quattro in punto entriamo nel Museo delle navi vichinghe: molto interessante anche per chi non è eccessivamente appassionato come me. Qui mi diverto anche a scrivere i nostri nomi nella scrittura runica. Un giro nel porto e uno spuntino. A forza di spuntini, ce la sbarchiamo decisamente meglio rispetto ai primi giorni.
Dopo una breve sosta alla cattedrale principale di Roskilde, rigorosamente chiusa, partiamo per il rientro a Billund. Attraversiamo il lungo ponte (sarà 15 km in tutto!) che collega la Selandia alla Fionia (la spesa della traversata è di circa 200 corone) e da lì facciamo tutta l’autostrada (sull’autostrada non si paga il pedaggio!) fino a Vejle. Quindi l’ultimo tratto di strada per raggiungere Billund e, come entriamo in aeroporto, ecco un distributore per lasciare il pieno alla macchina (i danesi sono organizzatissimi!).
Sono le ore 20.30 e, grazie al check in on line, ci permettiamo di girare con calma dentro l’aeroporto e prendere puntuali il nostro volo per l’Italia alle 21.50.
Della Danimarca non posso dimenticare il colore per eccellenza che l’ha resa speciale ai miei occhi, ovvero il verde dei campi coltivati, dei prati curatissimi, delle collinette che non rendono mai monotono il paesaggio, dei boschi sparsi qua e là. Inoltre non posso dimenticare l’accoglienza delle persone che abbiamo avuto il piacere di incontrare, l’idea che rimandano di essere un popolo molto tranquillo, sereno, semplice e al tempo stesso avanzato, consapevole di un sano progresso (basta pensare alle distese di pale eoliche collocate in tutto il territorio; alle abat-jour ultra moderne; a tutti i water con possibilità di scarico metà acqua o pieno; ecc.). Certo, forse saranno anche un popolo un po’ troppo ossessivo, per quanto curano i minimi dettagli in ogni cosa e per quanto tengono all’ordine, alla precisione e alla pulizia. Non ci farebbe male però prendere un po’ l’esempio. Ah, sicuramente se dovessi ritornare in questa terra, non mi dimenticherò di tenere nella borsetta qualche cracker o qualche cioccolata.
Di questo viaggio in Danimarca, breve ma intenso, non dimenticherò certamente di averlo fatto insieme all’uomo che amo e con il quale ho condiviso e spero di condividere ancora tanti viaggi e mille emozioni.