Austria maggio 2008

Austria 3-11 maggio 2008 Graz – Wien - Linz - Salzsburg Abbiamo visitato un altro bellissimo paese, vicino a noi, con una capitale straordinaria, una cittadina che è un gioiello come Salisburgo, una bella e pulita Graz, e una Linz che ci ha un pò delusi. Un paese pulito, con tanta natura e coscienza civile dei suoi abitanti. A Wien...
Scritto da: Albertgius
austria maggio 2008
Partenza il: 03/05/2008
Ritorno il: 11/05/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Austria 3-11 maggio 2008 Graz – Wien – Linz – Salzsburg Abbiamo visitato un altro bellissimo paese, vicino a noi, con una capitale straordinaria, una cittadina che è un gioiello come Salisburgo, una bella e pulita Graz, e una Linz che ci ha un pò delusi. Un paese pulito, con tanta natura e coscienza civile dei suoi abitanti. A Wien tolta la lingua per noi incomprensibile ci siamo sentiti a nostro agio; è bellissima, elegante, pulita, monumentale, sicura.

Qui abbiamo visto tanta gente dell’Europa dell’est: ungheresi, ceki, slovacchi, polacchi. E’ stata proprio per decenni una città di frontiera nel cuore dell’Europa, mentre a Salisburgo troviamo prevalentemente italiani e tedeschi.

Sabato 3 Maggio Klakenfurt Usciamo dall’Italia passando da Tarvisio, facciamo la prima tappa a Klagenfurt capoluogo della Carinzia; ha un centro storico piccolo ma accogliente ed ordinato con una bella via centrale piena di negozi e locali con tavolini all’aperto molto vissuti e frequentati.

Purtroppo la neuer platz dove si trova la statua del drago è in via di rifacimento per gli Europei di calcio che si terranno in Austria fra un mese; la via principale, pedonale è comunque piena di bar all’aperto.

Il duomo dedicato a Pietro e Paolo è barocco e pieno di affreschi e stucchi.

L’atmosfera, forse perché è sabato pomeriggio, è rilassante, c’è un bel sole, i bar sono affollati.

Sarebbe stato superfluo fermarsi un giorno per vedere questa città, che comunque merita una sosta, è un primo contatto con l’Austria molto piacevole.

Ripartiamo per Graz capoluogo della Stiria, in cui arriviamo alle sei, andiamo all’hotel Etap prenotato in internet, praticamente in centro, visto che con dieci minuti a piedi siamo nel cuore della città. Graz non è piccola ma il centro è talmente raccolto e ordinato che la si visita tranquillamente e piacevolmente a piedi . Domenica 4 Maggio Graz Ci siamo alzati presto, e alle otto e mezza dopo una corposa colazione, siamo già in giro a piedi per la città.

Hauptplatz è la piazza principale ed è dominata dal Landhaus, la sede del governo regionale.

Da li parte Herrengasse, la via principale, piena di negozi e di palazzi puliti ed eleganti.

Sulla via centrale all’interno del cortile di un palazzo con una facciata finemente dipinta rappresentante vari tipi di scene, sentiamo della musica ed entriamo a curiosare: scopriamo dei ragazzi e ragazze che suonano musica classica con strumenti a fiato ed è veramente incantevole, ma è solo un rinfresco privato e dunque ci allontaniamo.

In una piazzetta lungo il fiume troviamo decine di ragazzi e anche qualche adulto che si scambiano le figurine panini di euro 2008 in un vocio molto vivace.

Ci arrampichiamo per le vie che portano su in collina dove domina la torre dell’orologio che sovrasta la città; le vie sono piccole, ed in salita ovviamente, circondate da boschi e giardini fioriti, ma si può giungere in cima anche attraverso una scalinata che sale dall’altro lato.; troviamo delle gallerie scavate nella roccia durante la guerra per nascondersi durante i bombardamenti degli alleati. La vista dalla torre dell’orologio è veramente splendida sia di giorno, che alla sera con la città tutta illuminata.

Domenica mattina la città è abbastanza silenziosa, i negozi sono chiusi e il traffico è principalmente fatto di biciclette.

Troviamo una piazza con intorno tutti i locali dedicati a don Camillo con insegne e disegni, bar, cantinetta e ristorante. Tutto molto carino.

mangiamo da Nord See, e dalla piazza Schlossbergplatz saliamo di nuovo alla torre dell’orologio tramite la scalinata; piena di panchine ovunque ci sia posto, e con terrazze ricoperte di fiori, dalla cima si gode una vista bellissima della città.

Quando scendiamo ci fermiamo in piazza a mangiare un hotdog ed è bellissima la sensazione di stare tranquilli senza che nessuno ci avvicini per venderci qualcosa o per chiederci soldi come invece succede nelle nostre città.

Nel complesso Graz è una bella città con palazzi di varie epoche, tenuti in perfetto stato, con centri pedonali invitanti pieni di locali e ritrovi all’aperto, si integra bene con la natura per la cura dei giardini, la pulizia delle strade, gli alberi abbondanti, i tram non rumorosi; offre anche molti posti dove mettersi a leggere o ascoltare musica. Ha solo due tentativi di modernità, uno dei quali non ci è affatto piaciuto, una specie di teatro-sala mostre che dall’altro sembra un sommergibile con i brufoli e secondo noi non centra nulla con il circondario; infatti vista dalla collina stona decisamente con la dolcezza del resto del paesaggio; l’altra modernità, meno spiacevole alla vista, sicuramente particolare, un bar anfiteatro a forma di barca fatto in ferro sul fiume mur e collegata alle sponde del fiume tramite due passerelle in ferro. Un po stravagante, l’abbiamo attraversata senza esserne particolarmente colpiti, ricorda un vascello nella forma, ma il materiale e il colore cozza con tutto il resto; sicuramente è molto originale.

L’Austria è molto cattolica, e si vede sia dalle chiese tenute con molta cura, e con una attività molto intensa, sia per le frequenti immagini sacre che si vedono comunemente in giro, anche scolpite nei palazzi.

Vediamo il Domkirche molto bello, pulito, con cupole imperiali e all’ interno un pulpito dorato e un organo con centinaia di canne. Il palazzo dell’Opera visto da fuori anche se non è grandissimo è molto aristocratico ed elegante, è in scena la madama Butterfly di Puccini. Alla sera per la terza volta andiamo sulla torre dell’orologio per rivedere ancora una volta la città dall’alto, questa volta illuminata.

Lunedi 5 maggio Wien Si parte per Vienna, di notte ha piovuto, ma per fortuna stamattina ha smesso, facciamo colazione e partiamo.

Due ore di guida e ci siamo, è la meta principale di questo viaggio e la città più ad est in cui siamo andati fino ad ora.

L’Etap è nel quartiere Sant Mark, servito dalla metro, adiacente alla zona del Prater; sforiamo un po con il parcheggio, 50 cent all’ora ma la zona non è consigliabile per fare parcheggio libero.

L’albergo è bello e grande per essere un Etap, pero la zona adiacente è troppo deserta, anche se Gasometer che è anche il nome della fermata della metro è un centro commerciale. Sei fermate e si esce in Stephansplatz, di fronte all’imponente Stephansdom, assolutamente non pulito, ma pensiamo per scelta, con il suo tetto caratteristico in magnoliche colorate.

All’interno i troppi turisti lo rendono un luogo con poca atmosfera religiosa, ma sicuramente molto affascinante ed estremamente rifinito, barocco, rinascimentale e gotico insieme; una pala in oro e legno racconta la passione, un pulpito bianco particolareggiato, un organo imponente, e navate alte, sono i primi elementi che ti colpiscono anche ad una visita veloce.

Ci inoltriamo per le vie della città, senza una meta precisa, con il proposito di vederla meglio a partire da domani; visitare Vienna, passeggiando un pò a caso è semplicemente sorprendente ed affascinante, in quanto immensi monumenti e palazzi altamente rifiniti e puliti appaiono ad ogni angolo.

Uno dietro l’altro abbiamo incontrato StaatsOper, l’Albertina, Hofburg, Michaelkirche, Nueu Burg, Museum, Burgtor, Peterskirche.

I palazzi imperiali come la zona dei musei sono semplicemente unici con le loro cupole enormi di colore verde smeraldo e con statue bianche e oro sulla vette, tutte di dimensioni notevoli e nel loro migliore stato, come il resto della struttura.

Abbiamo girato un pò per le vie del centro percorrendo più volte Graben, e sicuramente non si può dire che manchino negozi, locali e divertimenti: a prima vista Vienna è una città sicuramente imperiale e aristocratica, ma con un aria moderna e viva.

Martedi 6 Maggio Wien Colazione presto e alle 9 siamo in metro; abbiamo fatto il biglietto di 72 ore e quindi la prendiamo più volte al giorno con grande comodità visto la precisione, frequenza e velocità del mezzo, un servizio veramente eccellente. Abbiamo con noi come sempre il nostro Labrador e lo portiamo in metro con museruola e guinzaglio (e con il suo biglietto) senza il minimo problema, incontrando anche altri cani. Il rispetto che hanno all’estero verso gli animali è per noi sempre importante.

Facciamo uno di quei giri consigliati dalle guide, per le vie dietro il Duomo, sembrava un giro di importanza minore, poiché non c’erano grandi monumenti da scoprire, invece è stato molto appagante camminare per quelle vie, dove si può ancora trovare una Vienna di inizio ottocento, fatta da abitazioni in rigoroso stile austriaco, dunque ordinate, imponenti, non molto sfarzose, squadrate ma eleganti in piccole vie di ciottoli, su cui ti immagini di sentire ancora lo scalpitio dei cavalli che tirano le carrozze.

Abbiamo visto chiese molto belle, con pulpiti a cui viene dato particolare rilievo e cura, ti catturano lo sguardo appena entri, sono dorati, rinascimentali o barocchi.

Abbiamo visto Jesuiten kirche la chiesa dei gesuiti con due campanili con le caratteristiche due guglie a cipolla poi quella francescana, siamo tornati a Stephansdom, percorso il Graben, e arrivati all’Hofburg. Il Graben oltre ad essere un bellissimo viale con al centro la colonna della peste del 1679 tempestata d’oro, è anche stipato di negozi di ogni genere.

Alla fine della via si apre la vista sull’ Hofburg una serie di palazzi monumenti imperiali con la loro bellezza e la loro storia; le prime costruzioni risalgono al 1200, hanno ospitato imperatori, artisti, scultori, musicisti come Mozart, Schubert, Beethoven, Strauss insomma la storia della musica. Vienna è sicuramente uno dei tanti cuori dell’Europa.

Questi palazzi sono una serie di costruzioni diverse e oltre ad essere stati mantenuti nei loro antichi splendori fuori e dentro al fine di renderli visitabili in tutta la loro bellezza, sono anche la sede del presidente e della biblioteca nazionale. L’opera (StaatsOper) è grande, elegante e bellissima. Ci sono fuori delle persone con vestiti del 1800 che vendono i programmi.

Alla fine del graber si arriva in michaelplatz. Al centro della piazza sono stati rinvenuti dei resti romani che sono visibili a terra tramite una vetrata. Sulla stessa piazza c’è michaelkirche.

Uscendo attraverso Burgtor ci si trova nel quartiere dei musei. Nella piazza si trova una statua di Maria Teresa che è la foto dell’Austria: una donna, elegante, saggia, forte, un po opulenta, su di un trono imponente anche se un po’ troppo antico.

Il quartiere dei musei, non è immenso, ma sembra raccogliere ogni genere di storia ed arte. Proseguendo sul Ring si incontra il Parlament; sede della camera federale austriaca si ispira all’architettura greca; la facciata è formata da un padiglione centrale a forma di tempio e di 2 colonnati terminanti in tempietti ai lati. Due rampe di scale bianche partendo dai lati salgono al centro ornate di statue antiche e dalle grande statua di pallade atena, il simbolo della saggezza; sulla facciata ci sono arazzi, adornati con statue di domatori di leoni, statisti, guerrieri; colpisce anche la quantità di particolari e dettagli che ci sono in ogni statua, dalle pieghe del vestito di Atena, ai piccoli cigni sui bordi dei lampioni.

Più avanti sempre sul Ring si incontra il Rathaus, grande monumento gotico la cui guglia centrale è alta quasi 100metri, molto imponente ma slanciata; sembra una cattedrale, è circondata da giardini e piante. Qui si svolgono varie manifestazioni e alla sera con il palazzo illuminato deve essere uno scenario unico.

Davanti stavano finendo di montare il palco per un concerto di musica classica che si sarebbe tenuto il 9 maggio giorno della nostra partenza da Wien (peccato), e facevano le prove così abbiamo ascoltato musica classica tutto il tempo.

Di fronte al Rathaus dall’altra parte della strada c’è il Burgtheater, uno dei teatri più antichi e prestigiosi d”Europa, dentro ha la maestosità della nostra Scala e un eleganza che colpisce. Sul fronte del teatro in mostra i busti dei maggiori poeti di lingua tedesca.

Il tempo di Vienna instabile e imprevedibile ha deciso di farci fare una doccia, dunque come gli altri viennesi ci siamo rifugiati sotto gli alberi del parco vicino al Rathaus un parchetto con busti di personaggi famosi (Strauss ci guardava severo mentre ci bagnavamo) ad ascoltare musica classica. Finito l’acquazzone siamo andati a vedere l’università, poi la Votive Kirche, davanti al Froide Park ma la facciata era in via di rifacimento. A Vienna in centro se vai in uno di quei bagni pubblici, che si trovano un livello sotto la strada, potresti trovarti a pensare di entrare in un luogo un po’ buio, e magari non troppo pulito, invece ti troverai in un antico bagno in legno e ceramica, con tutti i suppellettili del caso, dove un gentile signore attempato, dopo aver preso i 50 cent, entra prima di te in bagno, ne controlla la pulizia, ti fa accomodare, ti chiude la porta, quando hai finito ti apre la porta, ti ringrazia e ti saluta. A Vienna se sei in un parco e stai fumando ti viene naturale non buttare la sigaretta per terra ma alzarti e cercare un cestino perché il tuo sarebbe l’unico mozzicone per terra, e non ti pesa, anzi ti senti a tuo agio, esattamente come in Spagna ti senti a tuo agio buttarla per terra anche al bar, perché se chiedi il posacenere, ti guardano come uno con la puzza sotto il naso. Dunque penso che il vero significato di integrazione delle culture, deve sempre fondamentalmente rispettare il concetto che a casa d’altri devi rispettare i loro modi di essere. Dopo qualche ora di riposo anche perché piove, alla sette ripartiamo alla scoperta del quartiere ebraico tenendo come punto di riferimento sulla cartina HolocaustBenz. In realtà è a due minuti da Stephansdom, tenendo Peterkirche sulla sinistra, si percorre la zona pedonale piccola, deliziosa, e piena di locali, questa via sbocca all’Ham Hof che ha una piazza molto bella con una chiesa antica.

Questa sera c’era una festa di quartiere affollatissima e molto allegra; da qui si sbocca in Lessin Platz e Jude Platz dove si trova Holocausbenz, che rappresenta lo sterminio, con tutti i nomi dei campi dove sono morti 65 mila ebrei austriaci.

C’erano fiori e lumini e la piazza è bella con la statua di Lessin in centro che fu tirata giù durante l’applicazioni delle leggi razziali. La piazza quadrata, chiusa, ordinata, è il cuore del quartiere ebraico; sulle guide non si trova molto, e in questo gli austriaci assomigliano a noi, la storia ci piace riscriverla o nasconderla, soprattutto quella recente e spiacevole.

Via di li siamo ritornati all’Hofburg ad aspettare che i palazzi si illuminassero, ed è stato spettacolo.

Ci eravamo riproposti di tornare presto in albergo ma invece siamo ritornati al parlamento, al rathaus e al teatro per rivederli illuminati e ne è valsa la pena perché è stata ”Standing ovation”.

Siamo tornati alle nove e mezza, in quanto non sapevamo come fosse alla sera la fermata Gasometer visto che è un po’ isolata e ci sono cantieri intorno, ma la preoccupazione era superflua perché le metro sono molto frequentate e per la nostra impressione anche estremamente sicure.

Mercoledi 7 maggio Wien Questa mattina siamo partiti alle nove in metro e siamo andati nel quartiere Belvedere. Scendiamo alla fermata Karlplatz e ci si apre davanti un piccolo parco davanti alla chiesa Karlskirche dedicata a San Carlo Borromeo in quanto protettore dei malati di peste; la costruzione della chiesa fu decisa nel periodo delle pestilenze. Dietro la chiesa troviamo la piazza con il monumento all’armata rossa, la prima ad entrare in città nel 1945; gli austriaci erano cosi felici di essere stati liberati dai russi che questi ultimi si sono costruiti il monumento da soli; al centro della piazza una bella fontana che per nostra fortuna abbiamo visto con un arcobaleno strepitoso, e da una lato l’ambasciata francese molto bella.

A meno di 200 mt da qui inizia il Belvedere, una delle residenze estive degli imperatori.

I cani non possono entrare, quindi entriamo uno alla volta. Dal belvedere si vede parte di Vienna compreso il Stephansdom. Il palazzo è rinascimentale e barocco, elegante, sobrio, pulito ed imponente, il giardino non ha fontane strepitose, ma comunque molto belle, e colpiscono per la cura con cui sono tenute.

I giardino è ampio, ma non molto fiorito, il suo punto di forza è l’enorme specchio d ‘acqua che si distende nella parte superiore, anche se la vista dal lato inferiore attraverso le sfingi è da mozzafiato.

Dal Belvedere siamo andati al Prater che è un luogo semplicemente fantastico, perché è uno parco divertimenti in cui non si paga per accedervi, è pieno di luoghi e giochi per persone di ogni età, posti per mangiare, comprare souvenir, non ti senti in un semplice luna park, c’è musica filodiffusa, inoltre si mangia e beve veramente con pochi euro, c’è la mitica ruota del Prater.

Abbiamo pranzato in una delle piazzette con pizza e birra, poi ci siamo inoltrati all’interno del parco e in realtà ci sarebbe stato bisogno di girare tutto il pomeriggio vista la vastità, ma ci siamo limitati a vedere l’area divertimenti senza cercare lo stadio.

Riprendiamo la metro per andare a vedere il Danubio che scorre fuori città, infatti quello che attraversa il centro è il danaukanal, il fiume fu deviato nei secoli scorsi perché allagava ripetutamente la città.

Prima di andare sulle sponde del fiume abbiamo fatto una lunga passeggiata nel parco del Danubio, che si trova dietro i palazzi delle Nazioni Unite, che non abbiamo visitato perché bisogna presentarsi a degli orari fissi, due volte al giorno, e registrarsi. Il parco è enorme, con prati di velluto verdissimi, addirittura un trenino che fa il giro, ed inutile dirlo, di una pulizia perfino impressionante; e cosi dopo una bella camminata ci siamo comportati da viennesi: via le scarpe e riposo all’ombra di un albero.

Siamo arrivati sul Danubio e qui abbiamo scoperto un lungo fiume fatto di locali, posti dover prendere il sole, camminare e andare in bici. In Austria sulle piste ciclabili i ciclisti hanno precedenza su tutti compreso i pedoni che se distratti vengono travolti (scena vista a Salisburgo).

Vienna nonostante sia una città molto grande non si può dire che non sia una città a misura d’uomo, per vari aspetti: i parchi, l’ordine, e l’efficienza dei trasporti, i servizi, i divertimenti. Non manca veramente nulla.

Giovedi 8 maggio Wien Ultimo giorno a Vienna siamo partiti alle 8,30, alle 9 eravamo a Schonbrunn con la solita efficientissima metropolitana; entriamo come al solito a turno, è bello ed ordinato, austero ed imperiale. I giardini sono senza fiori e le decorazioni sono solo con piante e ghiaia colorata. Il parco si può visitare senza pagare, si paga per visitare gli interni ma le file sono scoraggianti, è pieno di turisti che arrivano con pullman soprattutto dall’est.

Da Schonbrunn siamo andai in MarieHilferstrasse, un lungo viale pieno di negozi, dove gli acquisti sono fattibili e il costo della vita non più cara che in Italia. Dall’Albertina si gode la vista dei palazzi imperiali che danno proprio l’idea di trovarsi nel cuore di un impero.

Siamo tornati in centro per respirare ancora l’aria della città, è un giorno lavorativo ma il centro è pieno di gente e si avverte una città viva, l’Austria in alcune piccole cose meravigliose e ordinate, trasmette l’idea di essere ancora un paese un po’ rigido, almeno per noi, ma non capendo la loro lingua questo resta più che altro un impressione.

Abbiamo passeggiato per ore, fino al tramonto nelle strade di Vienna mentre il sole calava e i colori dei monumenti prendevano sfumature rosa ed è stato un vero spettacolo mischiarsi ai viennesi che escono dal lavoro e vanno nei parchi per giocare, leggere, distendersi sull’erba; molti li vedi ancora con il vestito del lavoro o la borsa, le vie del centro sono piene alle sette, i locali anche, per un aperitivo caffè o spuntino, i viennesi li vedi che chiacchierano, sembrano sereni, gente che va e torna in bici, attorno a Stephansdom, pienissimo, è fantastico sedersi nei parchi imperiali alle otto e vedere il tramonto, sentire il cuore pulsante di Vienna.

E’ una città che non lasceresti mai per la sua bellezza, la sua arte, la sua cultura, i suoi monumenti e chiese, che spuntano ad ogni angolo e lo stesso vale per piazze o angoli di città deliziosi.

Sicuramente veniamo via non avendo fatto una cosa importante cioè non vedendo gli interni dei palazzi, la biblioteca nazionale ad esempio o il teatro o l’opera. Questo è un qualcosa che girando con il nostro cagnone ci penalizza.

Vienna è stata bombardata pesantemente eppure a vederla oggi non si direbbe, l’impegno e il lavoro per riportarla a questa bellezza deve essere stato notevole. Ricordiamoci che è stata occupate dalle forze alleate fino al 1956 (gli inglesi avevano il loro quartier generale all’hotel Sacher).

Venerdì 9 maggio Linz Si parte da Vienna un po’ a malincuore, usciamo attraversando il bosco viennese; è praticamente fuori Vienna, nulla di spettacolare ma molto vasto; mentre attraversiamo i paesini troviamo dei gruppi che passano da una paese all’altro con racchette che arrampicano su per i prati oppure con la montain bike. Dopo un po di bosco viennese rientriamo in autostrada per arrivare a Melk dove c’è una famosa abbazia.

E’ un piccolo paesino delizioso con una sola via come centro storico sotto un abbazia benedettina splendida, sembra una residenza, tra l’altro ancora in piena attività, c’è anche una scuola di ginnasio all’interno sia femminile che maschile.

L’abbazia è veramente molto bella su una collina sopra il paese e vederla da lontano, anche dall’autostrada è molto appariscente; sul libretto si può leggere che nei periodi bui non furono toccati dagli orrori della guerra. In verità sotto Melk c’era una delle cave per il lavoro forzato dei deportati di Mathausen e fa pensare che fosse proprio accanto all’abbazia; anche se è difficile giudicare mezzo secolo dopo, la bellezza di questo luogo scema un po’ perché accostare quasi fisicamente gli ori di questa abbazia con gli schiavi che vi lavoravano accanto, fa un po’ agghiacciare il sangue.

Da Melk proseguiamo per Mauthausen. E’ il secondo campo di concentramento che vediamo. Diventa un esperienza sempre più sconvolgente, è il più terribile campo di sterminio nazista in Austria e forse il più tristemente famoso al mondo dopo Auschwitz.

L’impatto è peggiore di quello provato a Buckenwald lo scorso anno, dove le baracche erano state quasi tutte rase al suolo e dove non c’erano più le camere a gas, mentre qui è rimasto tutto come allora.

Il muro di cinta, le torri di guardia, le baracche, i forni crematori, le camere a gas, la cava e la famigerata scala della morte. Dietro al campo proprio davanti alla cava di pietra ogni paese ha innalzato un monumento per commemorare i propri morti.

Sono entrato nel campo dalle 12,30 per 1 ora, non c’era nessuno, solo 3-4 persone in ordine sparso, così per tutto quello che ho visto ero da solo.

Quando sono entrato nelle camere a gas, fredde, semibuie, ho chiuso gli occhi e immaginato l’orrore di un tempo; terribile. Terribile veramente anche perché per fare finire questa sensazione a me bastava uscire, a chi era qui 65 anni fa avevano tolto anche la speranza.

Non c’è nessuna giustificazione, non ci deve essere nessuna pietà per chi si è macchiato di crimini così inumani.

Queste ideologie di morte dovranno essere estirpate con forza appena si intravedono dal cuore dell’Europa: mai più! La visita di questi campi dovrebbe essere una tappa obbligata per i ragazzi delle scuole. Beati presidi, lasciate perdere le gite scolastiche a Amsterdam o Barcellona che tanto i ragazzi ci andranno da soli: fateli venire qui e spiegate bene cosa successe in questi posti.

Le scuole tedesche come abbiamo visto a Buckenwald lo scorso anno, lo fanno.

Siamo ripartiti con un peso insopportabile nel cuore e siamo andati a Linz, l’unica città austriaca che ci ha delusi. Arrivando dall’autostrada si incontra subito la zona industriale piena di ciminiere e fabbriche, poi una volta entrati in città questa vista sparisce.

Abbiamo dormito all’Ibis che come al solito è molto elegante e con persone sempre professionali e gentili (ci hanno regalato le crocchette e la ciotola per dante). Si trova all’inizio della landrstrasse che è la strada principale della città, così per l’ennesima volta ci va bene perché non usiamo l’auto.

Nella via si trovano negozi e chiese barocche ma è caotica e rumorosa.

Il centro di Linz è abbastanza antico ma non è assolutamente pulito e ben tenuto come le altre città che abbiamo visitato; le piste ciclabili sono piccole o assenti; abbiamo avvertito in modo impietoso il paragone con il centro di Wien. Anche la gente è diversa; il duomo vecchio è imponente e molto bello anche dentro, ma praticamente nascosto dalle case.

La piazza principale hauptplatz è un lungo rettangolo che si apre da un lato verso il Danubio; al centro della piazza la colonna della trinità creata nel 1723 a ricordo dello scampato pericolo della pestilenza e dell’invasione turca. Nella stessa piazza si trova il Rathaus.

Arriviamo fino al ponte sul Danubio sulle cui rive scorgiamo luoghi di incontri e divertimenti e un centro per congressi; il duomo nuovo fuori è abbastanza normale e dentro c’è una bella messa cantata.

Abbiamo visto in giro parecchie brutte facce già alle 7 di sera così ci siamo convinti (a torto o ragione ma l’impressione è stata questa) che sia una città pericolosa.

L’hanno designata città capitale della cultura europea per il 2009 ma noi pensiamo che ci sia molto da lavorare per renderla apprezzabile e per darle quella sensazione di sicurezza che adesso non c’è. Sabato 10 maggio Salzsburg Si parte per Salisburgo.

Abbiamo già visitato questa città e ci era piaciuta immensamente dunque era la tappa ideale come ultimo giorno della vacanza, e non ha deluso, anzi ci è sembrata anche più bella della volta precedente. siamo arrivati in una bellissima mattina di sole caldo e vento; sulle sponde del salzach ci ha accolto un bel mercatino artigianale che abbiamo visitato per intero con tappa per brezeer e kraffen dopo di che ci siamo buttati nel centro pedonale pieno di negozi, locali con tavolini all’aperto, persone che passeggiano e fotografano. La via delle insegne è un vero spettacolo, una specie di ponte con il passato; dalla via si aprono condotti coperti che portano in cortili pieni di fiori e negozi, e il buon gusto qui trova soddisfazione. E’ una delle vie più belle d’Europa. Sulla rocca a strapiombo, la fortezza sembra proteggere e sorvegliare la città.

Troviamo una chiesa incastonata in queste rocce ed è molto bella negli interni, tra l’altro altra dimostrazione del fervido cattolicesimo, la messa di sabato mattina è cantata e partecipata con video.

il salzac che costeggia il cuore antico e taglia il paese in due offre una visone spettacolare ai piedi della rocca, sul lungo fiume la gente va a camminare, correre, prendere il sole. Ci sono dei giardini strepitosi e da li lo spettacolo della rocca è unico, una vera cartolina vivente con Lucia che inizia a scattare foto senza preoccuparsi di esagerare.

Alla sera ci siamo arrampicati a piedi per la rocca per non prendere la funivia; la città che si apre nel panorama sottostate è veramente incantevole, quando si dice tramonto spacca cuore con tanto di luna che fa capolino sopra la rocca.

E cosi anche questa ennesima fantastica vacanza si è conclusa in modo perfetto. Domani si torna a casa. Questa Europa è veramente fantastica. Alla prossima.



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