Una piccola isola dell’Algarve
Oggi è il mio ultimo giorno in Algarve. Se si esclude il primo, quasi interamente riservato al viaggio. Sono sul bus diretto ad Olhao, un paesino della costa. Destinazione L’isola di Farol.
Che sensazione Faro, l’Algarve… quella di esserci già stato. Mi ricorda… Ecco, questa per esempio potrebbe essere benissimo la periferia di Lecce. Una fotocopia. Le case bianche, che siano vecchie dimore o palazzi di recente costruzione. Le stesse facce, forse più cordiali e sorridenti. Ho un bel madigola e dolori muscolari accidenti. Questo pulmann mi dovrebbe portare nel giro di 15 minuti ad Olhao e da lì dovrei prendere un traghetto che mi porti su una delle tante isole che frastagliano la costa così mi faccio un po’ di mare. Che risulta piacevolissimo con il sole che picchia e il vento fresco.
Comunque se vogliamo essere polemici avrei potuto spendere molto meno ed avere la stessa vacanza andandomene da mia zia in Puglia. Mmm…Fichi d’India… muretti di pietra… terra rossa… olivi… ANDATE IN PUGLIA! Questa vacanza mi servirà a promuovere il Salento.
C’è però qui un elemento decisamente vincente: la pulizia. E’ tutto in ordine, niente pattume per terra, che siano strade cittadine o di collegamento tra centri. Anche la natura selvaggia, in riva al mare non ha bottiglie o carte disseminati ovunque. Provate ad andare in una pinetina nei dintorni di Gallipoli . Bah! Sono sul molo. In attesa di prendere una barca: ”POR FAVOR! DONDE E’ QUE SE APANHA O BARCO PARA ILHA DE FAROL?” La parola che qui più sto usando è OBRIGADO. A Londra era SORRY.
I portoghesi ringraziano… gli inglesi si scusano. Riconoscenza… e coscienza sporca. Se si scusano qualcosa di male lo avranno pur fatto no? Eccolo il posto magico che cercavo! PRAYA DE FAROL! Sono su un isola. Deserta. Un isola a caso, tra le tante. Spiagge meravigliose, pulite. Acque cristalline, pure.
Un villaggio abbandonato. Sembra il Messico. Casette bianche con giardinetto antistante composto essenzialmente da splendide piante grasse. Lunghissime vie di casette che si intrecciano. Sabbia.
Sicuramente queste sono residenze estive. Alla fine tutto sembra… non dico curato ma in attesa di un risveglio.
Fa ancora fresco.
Mi avvicino al mare. Devo continuare a raccogliere le conchiglie per il mio amico toscano sennò chi lo sente. Ogni tanto mi fermo e scrivo. E’ una cosa nuova e mi diverte tenere questa sorta di Diario Portoghese. L’acqua per quanto sembri invitante è freddissima… cazzarola sono proprio solo. Nessun rumore a parte quello del mare. Un posto unico, evocativo in qualche modo. Però… però… per quanto questo posto sia bello è malinconico. Sono solo. Io credo che le belle cose vadano condivise. Che sia la visione di un film o dell’oceano qui davanti.
Ogni esperienza va condivisa. Avere qualcuno a cui dire “guarda che bello!”. Prima e ultima volta che parto da solo. Ora vado a mangiare qualcosa.
FEIJOUADA. Piatto tipico portoghese spet-ta-co-la-re. A base di “carne de Porcu” patate e fagioli.
Una sorta di spezzatino con patate, però con la carne di maiale, stranamente morbida e non stoppacciosa.
Sono in una locanda. Mi sembra di stare in Brasile. Questa musica e il colore della gente che serve ai tavoli e parla portoghese. Bella gente. Credo che la ragazza che ha preso la mia ordinazione sia la padrona del locale, visto che impartisce gli ordini agli altri.
Le porzioni sono enormi. Prendo anche del riso in bianco, si accompagna molto bene con questa scodella di carne. Pepsi. Caffè. 9 euro e 50. Non male.
Buono questo caffè… mentre sto scrivendo. Immagine da film. Bel momento. Il paracetamolo ha sopito i dolori e tutto è straordinariamente godibile.
Pensavo che in passato, quando ho viaggiato, ho visitato posti in qualche modo unici: l’Irlanda, Londra, New York, Venezia. Le emozioni erano differenti tra di loro… ma erano emozioni. Tanto forti da desiderare di tornarci un giorno… cosa che uno poi non fa per visitare posti nuovi per nuove emozioni no? Ebbene se non consiglierei l’Algarve perché non ha avuto un effetto dirompente, tranne questa isoletta.Dopotutto immaginate un isola… Dalla vegetazione bassa. Un isola non grande ma impossibile da girare con poche ore. Un mare da cartolina e un paese candido deserto composto da piccole abitazioni disabitate che compone la parte centrale dell’isola… -POR FAVOR, A QUE ORA E’ O BARCO PARA VOLTAR EM OLHAO? -TRES E MEJA -OBRIGADO -DE NADA