Tra lo Yucatan e il Belize
Ma la nostra giornata è ancora lunga. Acquistiamo 2 tour per i due siti più importanti. Prima tappa: Uxmal! Sinceramente, un pò come successe ad El Cairo ai piedi delle Piramidi, anche qui non son rimasto incantato come quando vidi per la prima volta Stonehenge… Le due grandi piramidi di Uxmal, tuttavia, e tutti i vari monumenti che fanno da contorno e soprattutto i vari misteri che aleggiano nell’aria son stati molto interessanti, questo grazie anche al fatto che eravamo gli unici visitatori del sito! Osservavamo tutti i grandi spazi che ci circondavano, magari, cercando di immaginare ciò che centinaia e centinaia di anni fa i Maya vedevano da lì. Uxmal è il posto che in assoluto mi ha colpito perla presenza di iguane. Non ne ho mai viste così tante in vita mia, erano ovunque, cazzeggiavano, s’arrampicavano, mangiavano incuranti della presenza di questi strani esseri bipedi armati di video-fotocamera! Com’è strano il mondo! Al ritorno in albergo chiedo al solito receptionist dormiglione di svegliarci alle 8.00 perchè avevamo il bus per Chichen Itza, ci ha svegliati? 04. 05. 2007 Chichen Itza (MESSICO) Chichen Itza è il sito più importante tanto che è stato candidato ad essere una delle 7 meraviglie del mondo moderno! La nostra guida ci ha spiegato tante cose molto interessanti di questo magnifico popolo. Addirittura anche loro hanno, giustamente, la versione dell’inizio dell’umanità…
“C’era una volta il dio del grano che comandava tra gli dei. Questi ultimi un bel giorno stanchi delle sue angherie lo costringono a fare una gara o battaglia (non ho ben capito), il vincitore avrebbe comandato. Il dio dei “pop-corn” perde, gli tagliano la testa e la espongono in pubblico per far capire chi comandava davvero… A un certo punto, una bella ragazza capita da quelle parti, lui riesce a farla avvicinare e dalla sua bocca sputa un chicco di grano, non ho capito bene come fa ma con quel chicco la feconda così che darà alla luce il primo essere umano!” Dopo questa storiella un pò alla Luciano de Crescenzo ammiriamo le varie rovine con un caldo torrido: 41° tanto che a volte facevo fatica a seguire ciò che diceva la guida! Dopo un lauto pranzo ripartiamo alla volta di Merida e appena scesi dal van mi colpisce una di quelle porte che si usavano nei saloon del Far West; entriamo ed eccoci proiettati in una caratteristica taverna mexicana! Mancava solo Zorro e Pancho Villa! Beviamo qualcosa al bancone mentre chiacchieravamo con la gente che incuriosita si avvicinava a vedere chi erano questi tre apparenti Gringos! Poi in giro tra i vicoli, le calles e il centro, il cosiddetto “Zocalo” fino a tarda sera. Stupendo girare in mezzo a un mare di messicani senza incontrare turisti. Ero proprio felice in quei momenti e lo son stato ancora di più quando poco fa, lasciato mio fratello che si divertiva in discoteca, me ne son tornato da solo in albergo, tra quei vicoli, con una bottiglietta di yogurt in mano mi sentivo a casa…
05. 05. 2007 Merida (MESSICO) Ci hanno svegliati! Ma sorpresa! C’è un letto vuoto! Quello di Carlo! Ero quasi sicuro che fosse andato con una ragazza con cui l’avevo visto ballare in discoteca ma chi poteva dirlo? E dire che gli avevo detto di fare tutto ciò che voleva basta che alle 7 era in camera… Salta l’escursione a Cuzama! Nonostante tutto decidiamo di aspettare. Verso le 8 andiamo a fare colazione in centro, nella Plaza Mayor, ed è lì che lo vedo rientrare in albergo passeggiando placidamente! Lo chiamo e come se niente fosse successo si siede e ordinata la colazione pure per lui chiacchiera tranquillamente! Per quieto vivere mi sto zitto, ma dentro di me quante gliene avrei voluto dire! Nota positiva: assistiamo all’alzabandiera solenne nella piazza principale, molto pittoresco! Alla fine riusciamo a cambiare il biglietto del ritorno e in serata rieccoci a Playa del Carmen! Riincontriamo 4 simpatiche ragazze messicane e una milanese: Francesca e con loro, dopo una lunga passeggiata lungo la Quinta Avenida (la strada principale di Playa) tutti in pista al “Blue Parrott” a ballare fino a notte inoltrata, il Mastice ubriaco ha fatto proprio gli spettacoli! Decidiamo di riposarci un giorno prima della prossima tappa! Alle 4.30 in camera pensavo che 24 ore di vacanza ci volevano proprio! 06. 05. 2007 Playa del Carmen (MESSICO) Finalmente una bella dormita e giù in spiaggia a prendere un pò di “tumori cutanei”! Il sole picchia di brutto! [Nick]: Domani si parte per Chetumal… So che sarà stancante ma non vedo l’ora di intraprendere l’esperienza beliziana! Per quanto mi riguarda ho piena fiducia in Marco e nella sua esperienza di traveller… Questa parte del viaggio è sua.. Lui l’ha “studiata”… E’ gratificante vedere dei compagni di viaggio che ti assecondano e ti seguono nei progetti studiati, mi riferisco alla prima parte del viaggio (“studiata” da me), Marco e Carlo spesso si sono affidati a fidati dei miei “studi”! 07. 05. 2007 Belize City (BELIZE) Il mio progetto è iniziato! Una cosa che mi ha colpito appena salito sul bus per Belize City: scende l’autista, panciuto, nero ma con un viso buono, lo saluto con un “hola” spagnolo e lui, in perfetto inglese britannico: “Good morning”, ah già il Belize, ex Honduras britannico, è ancora sotto il protettorato inglese, basti vedere che sulle banconote è raffigurata la regina Elisabetta II… Salgo sul bus e invece di un rumoroso Reggae Ton o musica latina c’è una serie di vecchie canzoni country americane, stiamo proprio entrando in una nazione completamente diversa dal Messico… Oltrepassiamo la frontiera e cambia anche l’orario! In 100 metri ci sono 2 orari differenti! Ci troviamo nella sconosciuta Belize! Sinceramente ero abbastanza teso perchè l’idea di venire qui era venuta a me quindi mi sentivo un pò responsabile soprattutto dopo i tanti diari letti, la guida nostra e i racconti di chi c’è stato. E’ un posto estremamente pericoloso! Il turismo non esiste se non nelle isolette (ndr questo non è del tutto vero perchè visitando il Faro di Bliss abbiamo scoperto che Belize City è un pit stop per le navi da crociera, difatti accanto al molo c’erano tante bancarelle, oggi vuote perchè non son previste navi).
Mi sentivo un pò quando mi avventurai in Macedonia, ma in realtà finora è stato tutto così tranquillo! Alloggiamo in una Guest House molto spartana. “Barrack Road” il suo nome, non esisteva un nome più appropriato! Una stanza molto approssimativa, piccola e molto sporca e per di più anche costosa. Noi ci sappiamo arrangiare però la pulizia deve essere garantita! Purtroppo qui dobbiamo tenerci ciò che troviamo.
Nel giretto di perlustrazione facciamo pure una capatina in una scuola elementare accompagnati dal preside! Entriamo in una classe, che teneri, stavano studiando i comparativi, si alzano tutti in piedi! Chiacchieriamo un pò e li lasciamo alla loro lezione! Trascorriamo tutto il pomeriggio visitando questa cittadina, pranzo tipico a base di pesce dalla famose “Macy” tanto decantata da tutte le guide lette! Visitiamo la chiesa più grande del Centro-America, il palazzo del Governatore e assaporato un pò di movida beliziana, cioè ozio allo stato puro con intermezzi di elemosina! “Home sweet home”! Frase storica di rientro dopo un lungo viaggio, ma di certo non mi sarei mai immaginato di sussurrarla mentalmente rientrando stasera nella nostra fatiscente stanza! Ma è prorpio così, Belize City mi ha proprio deluso! All’inizio ero rimasto un pò perplesso perchè la cortesia e la gentilezza delle persone conosciute fino a pranzo mi aveva disorientato. Mi aspettavo di incontrare tanta gente poco raccomandabile che magari ci importunava per chiederci soldi, invece tutti disponibili e carini; seduto su un marciapiedi, mentre ci gustavamo un gelato ananas e cocco coi ragazzi, commentavo che se non avessi letto tutte quelle cose cattive sul conto di questa città non ci avrei mai creduto! Ma mi sbagliavo! In fondo, se tutti dicono la stessa cosa un motivo ci sarà! Presto detto, ci sediamo in un bar a bere qualcosa, chiacchierare e leggere un pò la nostra guida quando si autoinvitavano al nostro tavolo, dandosi il cambio vari personaggi: prima un innocuo vecchietto che si presentava come guida turistica, poi un 30enne mezzo brillo che decantava la Francia e odiava gli americani, infine un ragazzo un pò malconcio che dopo tante chiacchiere, improvvisamente comincia a minacciarci, ci mostra tante cicatrici, alcune anche fresche e coi punti cuciti alla belle e meglio, alla prima occasione, gli offriamo una birra e ce ne andiamo. Da una parte dovevamo provarlo pure noi, altrimenti avremmo riportato, erroneamente, che Belize City è il posto più tranquillo del mondo! In un certo senso, come notava Carlo, è molto contraddittorio perchè la maggior parte della popolazione è formata dai Rasta la cui filosofia di vita è “No Money, No Problem”, “Peace and Love” tra una canna di marijuana e l’altra. Tutti fratelli insomma, invece, qui li vedi che sembrano usciti da un video di Snoop Dog o 50 Cent, con pantaloni larghissimi, collane giganti e tutti si atteggiano a Criminal rapper.
Il bello è che più tramontava il sole più aumentavano questi tipi per strada (forse sarà stata solo una nostra suggestione). Vivono oziando e poi vengono a chiedere soldi a noi: comodo così! In serata, io e Carlo ne approfittiamo per star seduti ai bordi di un marciapiede ad osservare la vita quotidiana dei beliziani che ci scorre davanti, un pò come due spettatori al cinema e criticando aspramente la loro scarsa voglia di progredire. Cara Belize City, puoi vivere, turisticamente parlando, solo coi turisti delle navi da crociera che ti sfiorano per pochi istanti, quelli come noi che davvero vorrebbero scoprirti e conoscerti così li fai scappare! E difatti l’indomani preso il primo traghetto ci dirigiamo a Caye Caulker: un’isoletta ad un’ora da qui e famosa grazie al video di Madonna: Isla Bonita! 08. 05. 2007 Caye Caulker (BELIZE) Belize City è solo un lontano ricordo in questo paradiso, così vicino ma così diverso dalla città di Belize! Caye Caulker è un’isola piccolissima. Addirittura un tifone qualche anno fa l’ha spezzata in 2 parti creando un varco dove abbiamo fatto il bagno. Quella più piccola è quasi disabitata (ci son 3 case), ci siamo arrivati a nuoto (un pò come nel film “The beach”), altro che Saona… Questa era davvero l’isola di “Cast away”! Armati di bastoni, vista l’accoglienza (non abbiam ancora capito se ci ha salutati una scimmia o un’enorme iguana), ci inoltriamo tra palme piegate dal vento, cespugli minacciosi (sentendo i rumori, secondo me, c’era di tutto lì dentro) e arriviamo in una radura dove c’era una canoa quasi affondata in mezzo alle sabbie mobili. Dopo varie peripezie riusciamo a tirarla su ma era tutta marcia… Continuiamo il tragitto ammirando il paesaggio che a volte ci avvolgeva completamente finchè io e Carlo ci sdraiamo all’ombra di una grande palma beatamente mentre Nick prosegue in solitaria… Pochi istanti dopo sento l’abbaiare di un grosso cane e vedo Nick correre verso di noi, così senza pensarci 2 volte voliamo via da lì a nuoto ma dopo aver ammirato delle stelle marine giganti a riva! Al sicuro, nella riva opposta ci divertiamo e rilassiamo un pò! Non vedo l’ora che tramonti il sole. Deve essere spettacolare da qui… Purtroppo per problemi economici, visto che gli Euro nessuno ce li cambia e la carta di credito non funziona, domani siamo costretti ad andare via…Che tristezza! Dopo pranzo vestiti solo del costume e senza ciabatte, visto che tutte le strade sono in sabbia, abbiamo fatto quasi il giro completo dell’isola aspettando il tramonto, ma arrivati all’estremità nord dell’isola per poter continuare il nostro giro dovevamo attraversare la pista da volo (unico problema: scalzi!) come tre fachiri sui chiodi! Visto che il sole stava per tramontare dall’altro lato dell’isola e noi non ce lo volevamo perdere per nessun motivo, ci facciamo coraggio e via sulla pista da volo… Che dolor! Ma, arrivati alla testata pista opposta ci accorgiamo di due cose non proprio divertenti: 1) il sole è già tramontato; 2) per poter continuare il giro avremmo dovuto attraversare un canale melmoso e dall’altro lato c’erano due grossi cagnoni! Io e Carlo facciamo subito dietro front prima che l’oscurità ci avvolga, il Mastice tenta invano la traversata ma sporco lercio ci segue… Che wallerboys, ci siam persi la cosa più romantica dell’isola! Trascorriamo la serata diguini (avevamo finito tutti i dollari beliziani) ma chiacchierando con Marvin, un 70enne che ha trascorso tutta la vita sull’isola! Lui sì che è un vecchio lupo di mare, chi meglio di lui può raccontarci un pò di vera storia dell’isola? Lui chè un pescatore di aragoste e ha affrontato ben 6 cicloni! Ci dice che quando era giovane lì non c’erano turisti, era un piccolo villaggetto di pescatori che nessuno conosceva; non c’erano recinti, nè luci, nè corrente elettrica, ognuno costruiva da sè la propria casetta e nonostante fossero in legno riuscivano ad affrontare i vari cicloni! Ricordava in particolare quello del 1945 e del 1961, tre giorni e tre notti di tempesta e loro, barricati nelle proprie casette, con le finestre sbarrate da travi inchiodate con chiodi di 10 cm, riuscirono a spuntarla! Ed io pensavo, com’e’ strano il mondo, nel 1945, mentre mio nonno era prigioniero in Yugoslavia dei tedeschi e l’Europa era devastata dalla seconda guerra mondiale, lì, in quel paradiso, dove magari manco si sapeva che c’era una guerra spietata da anni in un’altra terra, si combatteva contro la natura…
Ma il Belize è sempre il Belize, e pure a Caye Caulker qualcuno doveva rompere l’atmosfera! Si presenta uno spilungone barcollante che entra nella nostra guest house e cade a terra! Noi lo aiutiamo e addirittura gli diamo una mano a trovare la sua stanza e ad aprire la porta quando tutt’ad un tratto comincia ad inveire contro di noi per un bel pò. Anche qui, per quieto vivere, alla prima occasione ci dileguiamo… E via a nanna! 09. 05. 2007 Belize City (BELIZE) Di buon mattino, così come siamo arrivati, così ce ne andiamo! Approdati a Belize City, armati della nostra santa guida ci dirigiamo direttamente, a piedi, e senza dar retta a nessuno alla stazione degli autobus. Ad onor di cronaca devo dire che mentre discutevamo su quale strada prendere, fermi lungo la via con la cartina in mano, all’improvviso si ferma una macchina coi classici vetri oscurati ed esce fuori prima un braccione nero con tanto oro al polso e alle dita, poi il sosia di Busta Rhyme (un pò più grasso) e ci chiede cosa cercavamo, dopo un pò ci indica la direzione e se ne va! Uno che non ci voleva fregare nulla! Due minuti dopo eravamo sul bus di seconda classe preso al volo diretti verso la frontiera con il Messico! Lungo la strada sale a bordo una famigliola di “Mennoniti”. Sono una popolazione di origine germanica che vive tra il Belize e il Messico, un pò come i trogloditi conosciuti in Tunisia, rifiutano ogni forma di sviluppo, non hanno elettricità, nè auto, nè telefonini, vivono di ciò che coltivano e che offro loro la natura! Usano camicioni a quadri e salopette, le donne lunghi abiti neri e camicie viola! Che strani! Abbiamo attraversato mezzo Belize, visto tanti villaggi, case palafitte decadenti, tante scuole con nomi religiosi e tanti ragazzini che andavo a scuola, tutti con le loro divise particolari! Sbrigate le varie formalità doganali (carissime in Belize), con un altro autobus ritorniamo nella nostra Playa del Carmen! 10. 05. 2007 Playa del Carmen (MESSICO) E finalmente un’altra notte in cui si può dormire fino a tardi! Dopo un rilassante bagno in questo mare stupendo ci concediamo il nostro piatto tipico da “Los Portales”.
Giornata all’insegna del relax puro. Pomeriggio a passeggio lungo la Quinta Avenida e cena da “El Fogon” a base di “tacos con cheso y pollo”. Bisogna riprendere le forze in vista della prossima escursione! 11. 05. 2007 Tulum (MESSICO) Sveglia alle 8. Il Mastice di colpo urla: “Ragà sveglia, son le 8!… Anzi no, son le 7, potete dormire un altro pò!” dopo che ci aveva fatto saltare… Cci tua! Proviamo l’esperienza del famoso “colectivo”, il minibus messicano che parte solo quando è al completo e imbarca gente per strada finchè può! Giungiamo al sito di Tulum! Non grande come quello di Chichen Itza ma di sicuro molto affascinante perchè costruito proprio a ridosso di un burrone che dà direttamente sul trasparente Mar dei Caraibi! Il sito è abbastanza circoscritto e sinceramente ci siam interessati poco alla sua storia, dopo qualche foto ci siamo proiettati sulla bianchissima spiaggia; con quel caldo torrido un refrigerante bagno ci voleva proprio, poi tuffarsi ed ammirare lo spettacolo offerto dalle piramidi che maestosamente ti osservano dall’alto non ha prezzo, come diceva uno spot pubblicitario! 12. 05. 2007 Cancun (MESSICO) Un improvviso diluvio s’è abbattuto sullo Yucatan! Arrivati a Cancun facciamo un giretto nella “zona hotelera”, la famosa “Gringolandia” perchè popolata solo da statunitensi. Alti grattacieli, hotels, McDonalds, Burger King, Blockbuster e tutte le più comuni catene americane. Ci guardavamo intorno un pò sorpresi, ma siamo in Messico? Riprendiamo un altro bus per il centro… Ma dov’è il centro? Che delusione questa Cancun, anzi ne eravamo già consapevoli! Pranzo al McDonald (tanto per restare in tema).
Sulla via del ritorno, dal nostro collettivo, vediamo gli effetti di un forte vento appena passato (tabelloni piegati, alberi sradicati, insegne pubblicitarie distrutte) addirittura c’era un ragazzo a terra con la faccia in una pozzanghera di fango e la moto poco più avanti distrutta… Speriamo bene! Il nostro autista ci dice che piogge così lì sono normali! Arriviamo in hotel bagnati fradici, ci togliamo le t-shirts e via in piscina sotto gli occhi increduli degli altri clienti dell’albergo! 13. 05. 2007 Cancun (MESSICO) [Nick]: Oggi pranzo a casa di amici… Speriamo ci facciano assaggiare qualcosa di tipico messicano…
Mi piace l’idea di pranzare a casa di due messicane in Mexico, questo per me è “entrare” proprio in una nazione! [Nick]: A qualcuno può sembrare una cosa da nulla ma conoscere delle persone di altre nazioni, condividere un pasto con loro e quattro chiacchiere per me è davvero importante! Tornati a Playa: altro che normale pioggia con vento! Leggendo un quotidiano di Quintana Roo ho scoperto che c’è stata una vera tromba d’aria con tanto di enormi e feriti! 13. 05. 2007 Playa del Carmen (MESSICO) Ultima sera ma già quanti nuovi ricordi! Perchè Carlo non vuole avere ricordi? Per non avere poi nostalgia? La nostalgia è la faccia negativa dei ricordi, però ricordare è vivere di nuovo quello a cui pensi! Quante cose ci son successe e abbiam fatto! Finalmente un viaggio come piace a noi! [Nick]: Que lastima, pero adios! Gracias MEXICO! visita il miosito se ti va. www.Born2travel.It