Alla scoperta di Creta 2
Prima destinazione Agios Nikolaos, capoluogo della regione est; lungo la strada ci fermiamo al monastero di Sant Georges Sellinari costruito a ridosso della montagna con dei bei mosaici nel portale di ingresso. Arriviamo ad Agios Nikolaos che vediamo da una piazzetta alberata che sovrasta il lago e da cui si gode un bellissimo panorama. Si vede benissimo il lago (o meglio, quello che un tempo era un lago, oggi è collegato al mare), l’insieme dei locali che vi si affacciano e il porto. Da una scaletta in pietra scendiamo dalla piazzetta al lungolago, ed arriviamo fino al porto; continuiamo fino a raggiungere una spiaggetta molto carina e poco distante, resistendo al richiamo dell’acqua che qui, come nel resto dell’isola, è limpida e cristallina. Ripartiamo in direzione di Elounda percorrendo la strada che costeggia Agios Nicholaos che ci mostra panorami incredibili per cui è inevitabile fermarci e fare un po’ di foto. Prima di Elounda c’è l’indicazione per Olous l’antico porto di Elounda; è possibile fare il bagno in una piccola ma carina spiaggia vicino alle rovine semisommerse del porto. L’acqua è tranquilla e calda, essendo il mare in parte “chiuso” dall’isola di Spinalonga; è qui che iniziamo a fare snorkeling. Poi raggiungiamo l’isola di Spinalonga, superato un ponte di pietra costeggiato dai resti di alcuni mulini a vento; la strada diventa pochi metri dopo sterrata, ma continuiamo per una decina di minuti fino ad uno spiazzo dove è possibile lasciare l’auto. Raggiungiamo il convento che c’è lì accanto e da cui si scorge l’ennesima spiaggia immacolata con un mare bellissimo; siamo indecisi se raggiungerla o no, ma dovremmo farlo in auto e la nostra 600 su quel ripido sentiero avrebbe avuto problemi e quindi rinunciamo e torniamo indietro a Elounda dove mangiamo un gelato facendo un giro nel porto e poi ripartiamo, destinazione Vlikadia. La prima parte di strada è uno spettacolo, si vede la fortezza veneziana di Spinalonga dall’alto, altre spiagge invitanti ed il mare dai colori incredibili; poi ci si inerpica per un po’ fino a quando comincia la discesa verso Nord dove, nascosta tra le pareti di roccia a picco sul mare, si apre la piccola spiaggia spettacolo di Vlikadia, di sassi, con acqua cristallina, ma un po’ fredda e quasi subito profonda; c’è poca gente, non saremo più di 10 persone e anche qui facciamo il bagno. Poi torniamo indietro all’albergo e quindi a cena a Malia. Ci fermiamo alla taverna Zorbas dove il simpatico gestore ci invita ad entrare; si cena a base di muossaka, giros e tzatziki (yogurt e … qualcosa); a fine cena, durante il sirtaki, ci viene offerto l’ouzo e, dopo il primo sorso, Stefania è già ubriaca! Km percorsi circa 110 3° giorno, 2 agosto 2007 – Vai – Itanos – Moni Toplou Sveglia alle 7.30. Colazione e partenza Per raggiungere Vai, dal nostro albergo è necessario percorrere circa 120 Km tra curve, oleandri, paesaggi mozzafiato, scorci del golfo Mirabello. Attraversiamo Sitia, grande città in cui però non ci fermiamo. Nei pressi di Vai il territorio sembra quello di un deserto, solo rocce e bassi cespugli spinosi; Stefania scende dall’auto per toccarli e fotografarli da vicino. Freccia destra per Vai e compaiono all’improvviso le prime palme che ci accompagnano fino in spiaggia. Lasciamo la 600 in uno spiazzo non a pagamento e arriviamo sulla spiaggia con le palme che arrivano a ridosso degli ombrelloni. Saliamo sul punto panoramico da cui si vedono la spiaggia, il palmeto (il più grande di Europa) e, sulla destra, una spiaggia deserta che vorremmo raggiungere, ma non troviamo il sentiero e lasciamo perdere. Bagnetto, pranzo e ripartiamo alla volta di Itanos a pochi km da Vai. Visitiamo i resti abbandonati della città minoica e dalla cima scorgiamo tre spiagge, una destra con le palme sulla sabbia, una piccola sotto il sito, semideserta, ed una a sinistra più grande e popolata; scegliamo quella al centro e anche qui snorkeling. Restiamo un po’ a Itanos, poi ripartiamo passando per Moni Toplou, ma arriviamo alle 18 passate ed il monastero è ormai chiuso. Riprendiamo la via dell’albergo, percorrendo la strada tortuosa tra ventolini (generatori eolici) e KriKri. Arriviamo in albergo sfatti, scendiamo per cena dove scopriamo i souvlaki e poi nanna.
Km percorsi circa 260 4° giorno, 3 agosto 2007 – Malia – Hersonissos – Agios Nikolaos (by night) Sveglia 8.30 Decidiamo per una giornata più soft; dopo la colazione andiamo a visitare il sito archeologico di Malia; costo del biglietto 4€. Il sito archeologico è molto esteso ed interessante; una volta entrati nel sito si attraverso Palazzo delle Esposizioni che contiene le ricostruzioni del Palazzo di Malia (terzo per dimensioni tra i palazzi minoici, inferiore solo a Cnosso e Festo), le foto degli scavi e degli oggetti ritrovati.
Uscendo dal sito, ci dirigiamo verso il mare, ci arrampichiamo come KriKri sulla scogliera per trovare una parte del sito, segnalata in una guida; la nostra fatica è stata ricompensata dalla visione di una recinzione posticcia contenente 4 rocce anonime (boh!). In compenso molto bella la scogliera e la spiaggia attrezzata anche se molto battuta dal vento. Torniamo in albergo, pranzo a base di Pyropita (torta salata di pasta sfoglia e formaggio) e frutta. Dopo il pisolo, partenza per Hersonissos, passeggiata sul lungo mare (sequenza continua di locali), visita del porto che sorge sull’area di un’antica basilica paleocristiana (di cui si intravedono ancora dei mosaici) e di una chiesa ortodossa, aperta e visitabile (questa chiesa è costruita dentro la roccia, due pareti ed una parte del tetto sono di roccia). Attenzione alla padrona del porto: OCA a passeggio. Restiamo sulla spiaggia fino al tramonto a rilassarci gli occhi con i colori ed il panorama della costa est dell’isola. Cena a base di insalata greca e visita notturna ad Agios Nikolaos. Km percorsi circa 80 5° giorno, 4 agosto 2007 – Ierapetra – Hrissi Sveglia ore 7.00 Dopo colazione andiamo a Ierapetra, facilmente raggiungibile da Malia in 45 minuti. Parcheggiamo l’auto e ci dirigiamo al porto dove compriamo il biglietto per Hrissi (20 € a testa; il costo del biglietto è sempre questo sia acquistandolo al porto sia nelle agenzie che si trovano lungo la strada). Saliamo sul Fun Boat, dove degli improbabili animatori fanno casino tutto il tempo con la musica a palla (e che palle di musica!!!).
Circa un’ora di navigazione ed arriviamo sull’isoletta lunga e piatta e già dal traghetto si vedono spiagge incantevoli. Dopo essere scesi assieme ad altre centinaia di persone, ci conquistiamo un albero per avere un po’ di ombra e poi SPLASH in acqua con maschera di rigore. La bellezza di questa spiaggia è che è composta da migliaia di conchiglie di tutte le forme, colori e dimensioni. Pranzo a base di frutta e pisolo e poi ci spostiamo sull’altro lato dell’isola dove ci aspetta la spiaggia chiamata Golden Beach: sabbia fine, mare sabbioso, colori spettacolari. Anche qui bagno, qualche foto (one more…Kiss! ci fa l’inglesina a cui chiediamo uno scatto). Quale sia la più bella delle due spiagge difficile da dirsi, ma sono entrambe sicuramente da vedere. Alle 16 risaliamo sul traghetto e ritorniamo a Ierapetra cuocendoci sul ponte del traghetto; consiglio: scegliere il lato in ombra, altrimenti il rientro sembrerà terribilmente lungo! Dopo lo sbarco, gelato ristoratore; riprendiamo la macchina e torniamo in albergo.
Cena con insalata greca con molta (troppa) cipolla (che abbiamo digerito ieri) e pizza four cheese feta compresa (good!) Km percorsi circa 120 6° giorno, 5 agosto 2007 – Agia Pelagia – Gerani – Plaka Sveglia 8.30 Dopo colazione chiudiamo i bagagli e partiamo direzione Plaka (studio Koukouros, che vivamente consigliamo) dove staremo fino al 14-08; lungo la strada breve sosta ad Agia Pelagia, una spiaggia carina all’interno di una bella baia. Spostandoci in direzione Ovest il paesaggio cambia, passando dal secco al verde più rigoglioso e coltivato; scorgiamo, anzi, Ste scorge dopo il ponte di Gerani, un piccolo monastero con accanto una baia. Ci fermiamo per il pranzo che consumiamo sul muretto del monastero guardando l’ennesima piccola ma incantevole spiaggia con acqua limpida piena di pesci sberluccicanti; non abbiamo il costume e quindi ci limitiamo, ahimè, solo a guardare prima di ripartire e raggiungere Plaka ed il nostro studios, molto carino e accogliente. Una volta sistemati, giù in spiaggia e via in acqua; il mare è calmo, sabbioso, caldo e, inforcate le maschere, facciamo il bagno.
Cena alla taverna Erotokaitos (dopo un’ora dall’ordinazione; ma sembra che qui si usi così) molto carino perché in riva al mare; souvlaki ed Ouzo liscio. Prima di andare a dormire alziamo gli occhi al cielo e vediamo uno dei più bei cieli stellati che abbiamo mai visto.
Km percorsi circa 160 7° giorno, 6 agosto 2007 – Elafonissi – Grotte di Santa Sofia – Moni Crisoskalitissa Sveglia ore 7.45 (in realtà prima sveglia ore 7.00, seconda 7.15, terza 7.30, infine Ale sposta avanti di altri 15 minuti) Finalmente vero caffè italiano, alla modica cifra di 2€, ma ne vale la pena. Si parte! Prendiamo la New Road direzione Chania – Kissamos e, ad un certo punto, a sinistra, troviamo l’indicazione che serve a noi: Elafonissi; seguiamo una stradina che più volte fa venire a Stefania il dubbio di essere un pessimo navigatore: una strada tutte curve in mezzo agli ulivi; Ale sembra tranquillo. Arriviamo ad un tunnel a senso alternato che ci fa capire di essere sulla strada giusta. Parcheggiamo la macchina a Topolia e saliamo i gradini che ci portano alla grotta di Santa Sofia, un insieme di stalattiti e stalagmiti ed una campana che non puoi non suonare. Ripartiamo tutti in coda per Moni Crisoskalitissa, un bianco monastero che si affaccia sul mare. Dicono ci sia uno scalino d’oro, ma lo può vedere solo chi è senza peccato (noi non l’abbiamo visto…). Ci sono due monaci (uno che pota le piante, uno che intrattiene i turisti) e un cassiere; si pagano 2€. Poi Elafonissi: il paradiso!!! Sabbia rosa, mare azzurro, verde, cristallino; un’isola che puoi raggiungere a piedi, le conchiglie piccolissime sulla spiaggia, gli scogli, tanti pesciolini per la gioia degli occhi dietro le maschere e ancora di più! Alle 18 lasciamo a malincuore l’isola e ci dirigiamo verso casa…Oops lo studios! Doccia poi cena a base di pollo in umido con patate (così così) e maiale con funghi e formaggio (= Bekri Meze: buonissimo). Alle 23.45 crolliamo sfiniti, ma pieni di bellissime immagini nei nostri occhi.
8° giorno, 7 agosto 2007 – Chania = Xania = Hania La sveglia oggi non è stata prestissimo (le forze cominciano ad abbandonarci?), colazione nello studios con the, tost con nutella e succo di frutta: impensabile fare a casa la stessa cosa. Si parte alla volta di Chania; trovato parcheggio ci dirigiamo a caso verso il centro della città e finiamo nel Mercato coperto dove c’è di tutto, proprio di tutto. Prima di entrare nel mercato abbiamo fatto conoscenza con il Froccino (per chi legge, non è un piccolo gay, ma un caffè shakerato con molto ghiaccio; perché si chiamino così non lo abbiamo capito!). Iniziamo a buttare l’occhio su qualche regaletto da portare a familiari e amici e veniamo a sapere che il mercato rimane aperto fino alle 21: fighissimo, abbiamo tutto il tempo per vedere la città e ritornare per gli acquisti. Facciamo pranzo con 2 Pita di prosciutto e formaggio e, come dolce, una Xerotigana (un dolce di sfoglia arrotolato come una girella, pieno zeppo di miele…SLURP!!!). Girando per le vie abbiamo raggiunto la piazza con la chiesa ortodossa (Mitropolis Trimartiri) e la chiesa cattolica (sembra che a Chania ci siano 10 cattolici che la frequentano) con la statua di San Francesco che ci ha accolto.
Risalendo la strada raggiungiamo il Bastione dello Schiavo da cui si gode una bella vista dall’alto della città, fino al faro veneziano. Scendendo in direzione del porto, si raggiunge prima la sinagoga (visitabile), poi si percorrono una serie di strade piene di piccoli negozi di prodotti artigianali (da non perdere il negozio di ceramiche verso il fondo della via Zambeliou). È da vedere assolutamente la passeggiata lungo la mezzaluna naturale del porto su cui si affacciano: il museo del mare, edifici di epoca veneziana, la moschea dei Giannizzeri e, per chi ha fame, una miriade di ristoranti. Lunga camminata per raggiungere il faro veneziano da cui si gode la vista di Chania tutta. Ritorniamo al mercato coperto (passando sotto il minareto) e via con gli acquisti!!! Riprendiamo la nostra 600 rossa con l’intenzione di tornare in albergo: fosse facile uscire da Chania!!! Ci abbiamo impiegato quasi un’ora!!! Cena con un abbondante Plakoti = 2 pite super farcite (cipolla compresa che si è riproposta tutta la notte…) ed una moussaka. Nanna presto 23.30 (sigh sigh), l’indomani si va a Samaria.
Km percorsi circa 80 9° giorno, 8 agosto 2007 – Gole di Samaria – Agia Romoueli – Loutro – Chora Sfakion Sveglia ore 4.30, colazione, fuori dall’albergo ore 5.10: record! Partenza direzione Chania, raggiungiamo la stazione degli autobus molto velocemente, le strade sono (strano) deserte; compriamo i biglietti dell’autobus e si parte. Dopo circa un’ora siamo all’ingresso del parco a circa 1200 metri sul livello del mare. Dopo un po’ di coda per l’acquisto del biglietto, inizia la discesa. Subito è molto ripida, in pratica una scala, ma già si scorgono panorami pazzeschi. Gli scenari cambiano scendendo, fino all’incontro con il torrente che ci accompagnerà fino al mare e che lungo la discesa attraverseremo una quarantina di volte. In un punto più pianeggiante troviamo anche gli gnometti di pietre e anche noi ne costruiamo due. Il caldo aumenta, la sete si fa sentire, ma arriviamo al villaggio abbandonato di Samaria dove mangiamo e ci ricarichiamo un po’ insieme al Krikri che mangia le foglie con noi (le foglie gliele da Ste!). Si riparte. Il sentiero si snoda nella gola, costeggiando i resti di altre costruzioni, le pareti di roccia si fanno più ripide e vicine man mano che si scende ed il punto in cui sono più vicine è detto Iron Gate, le Porte di Ferro da cui ogni scorcio ci lascia a bocca aperta. La gola qui è strettissima, si cammina sul torrente che ogni tanto ricompare e dove non scorre l’acqua le pietre sono bianchissime. Le pareti cambiano colori, le venature sono più belle di come le farebbe un pittore (che forza la natura!) e si scorgono piante e cespugli nate in una manciata di terra, aggrappate alle rocce. Poi arriviamo all’uscita delle gole, il sentiero attraversa un villaggio e dopo tre chilometri si arriva ad Agia Romoueli. Ci aspettavamo, vista la fatica, la banda e le majorette, ma troviamo solo uno striscione dell’agia Romoueli Hotel. Un ghiacciolo per rifarci un po’ dei liquidi persi, e poi scendiamo con gli scarponi in spiaggia. La sabbia è di ghiaia nera e quindi caldissima! Dalla partenza all’ingresso del parco sono passate 6 ore e 30 minuti soste escluse. Stendiamo i teli, saltelliamo fino all’acqua che scopriamo freddissima e subito profonda e facciamo il bagno; giochiamo con le onde seduti sulla battigia e ci sdraiamo un po’ riuscendo anche a dormire. Passeggiata per Agia Romoueli (bastano 10 minuti) e andiamo a prendere il battello che ci porta al bus, facendoci vedere la meravigliosa e selvaggia costa sud, il paesino di pescatori di Loutro (raggiungibile solo via mare). Arriviamo a Chora Sfakion dove ci attende l’autobus (guidato da un autista panzone con infradito), che dopo due ore, trascorse quasi tutte dormendo, ci riporta a Chania. Ripresa l’auto, torniamo allo studios dove mangiamo due gyrospita takeaway con cipolle. Doccia, massaggio alle gambe e, distrutti, ma moralmente entusiasti, andiamo a dormire.
Km percorsi circa 60 in auto e 16 a piedi nelle gole.
10° giorno, 9 agosto 2007 – Balos Abbiamo preso proprio un bel giro! Ci svegliamo sempre più tardi! Oggi ci aspetta Balos, altro paradiso terrestre, partenza ore 10.30 circa. Dalle informazioni trovate sulle guide e su internet ci aspettiamo una strada tutta particolare: sterrato!!! Infatti così è stato; siamo arrivati fino a Kissamos e abbiamo trovato le indicazioni per Balos: una strada sterrata tutta pietre, tutta polvere, tutti massi, tutti Krikri; lungo la strada c’è una chiesetta bianchissima con due Krikri neri sdraiati davanti, che sembra aspettino di farsi fotografare, ed un mare azzurrissimo dietro; si può non fare una foto? Impossibile! Ogni tanto lungo il percorso qualche simpatico gregge di Krikri ci obbliga a rallentare una andatura già lenta. Arriviamo al parcheggio dopo 8 km di sterrato, mettendo a dura prova gli pneumatici e le sospensioni della nostra 600. Nel parcheggio (uno spiazzo anche questo ovviamente sterrato), dei simpatici Krikri ormai addomesticati curiosano nei bauli delle auto. Quindi, gambe in spalla! Una ripida scaletta ci porta ad un punto panoramico, et voilà, altro paradiso!!! Acqua di tutte le tonalità, dal bianco al turchese, con la spiaggia a tratti di sabbia bianca in altri di sabbia rosa. Le spiagge su cui stendersi sono due, separate da una “pozza” di acqua calda, poco profonda, limpidissima. Proseguiamo la discesa, ci diamo il tempo di posare teli e zaini, indossare le maschere e partiamo alla scoperta dei fondali. Qualche bel pescetto lo abbiamo visto. Veloce pranzo, breve pisolo, e altro bagno questa volta nel mare in cui attracca il battello che scarica orde fameliche di turisti che provengono dal porto di Kissamos e preferiscono la comodità del traghetto rispetto all’avventura di 8 km di strada sterrata. Questa parte di mare non ci è piaciuta granché, molte le alghe, molte le persone che sguazzano, pochi pesci; meglio tornare alla splendida “pozza” limpidissima della mattina in cui nuotiamo per circa un’ora. Verso le 19, a malincuore, abbandoniamo questo paradiso e, dopo aver percorso a ritroso la mulattiera della mattina, ci dirigiamo verso lo studios; doccia e cena: due souvlaki ed un buona notte, ci aspetta un altro giorno.
Km percorsi circa 120 11° giorno, 10 agosto 2007 – Moni Arkadi – Eleftherna – Margarites – Grotte Melidoni – Rethimno Sveglia ore 8.30, partiamo, con una certa calma alle 10. Prendiamo la New Road direzione Rethimno fino all’indicazione per Arkadi e, senza grossi problemi, arriviamo al monastero, simbolo della resistenza cretese. Il luogo è suggestivo, forse condizionati dalla storia che abbiamo letto; particolarmente bella la facciata (rinascimentale veneziano) della chiesa ed il suo interno; è molto carino girare tra i locali del monastero ben illustrati dal pieghevole che consegnano all’acquisto del biglietto (2€ a testa); vediamo l’albero con il frammento del proiettile turco e finiamo il giro nell’emozionante polveriera, dove si suicidarono trecento rivoltosi: molto emozionante!!! Usciamo e visitiamo l’inquietante ossario, che contiene decine di ossa e teschi, resti dei patrioti cretesi morti durante l’assedio turco. Riprendiamo il bolide, direzione Eleftherna, tanto descritta nelle guide che ci aspettiamo un gioiello; invece, quattro, dico quattro, pietre messe in croce incustodite e non segnalate al fondo di una strada sterrata. Non contenti (ovviamente) risaliamo il paese fino alle cisterne: non ci sono o non le abbiamo trovate? Boh! Quindi dopo un pasto luculliano (toast e pesca) ci rimettiamo in strada verso le Grotte Melidoni; lungo il percorso, in modo assolutamente casuale, incontriamo il paese di Margarites, pieno di negozietti che lavorano e vendono ceramica. Fantastico! È possibile entrare e visitare i laboratori degli artigiani che lavorano l’argilla secondo le antiche tradizioni. Ripartiamo e arriviamo alle grotte di Melidoni, uno dei luoghi con più fascino che abbiamo visitato, tutte stalattiti e stalagmiti a cui si arriva scendendo una ripida scaletta scolpita nella roccia; al fondo di questa c’è un altare commemorativo dei martiri che si rifugiarono nel 1824 e furono, dai turchi, stanati (uccisi) con il fumo. Dopo questo luogo affascinante ci spostiamo a Rethimno, in cui abbiamo gironzolato nelle vie, nel porto, visto la fontana Rimondi e la Loggia. Di giorno non ci ha particolarmente affascinato, molto di più dopo il tramonto; infatti decidiamo di rimanere a Rethimno per cena: due pita souvlaki take away che consumiamo sul lungo mare, sotto la fortezza, di fronte al mare e all’ennesimo splendido tramonto. Ripartiamo per lo studios, dove arriviamo quasi a mezzanotte. Km percorsi circa 160 12° giorno, 11 agosto 2007 – Preveli e Moni Preveli – Frangokastello Sveglia ore 7.30, che diventano le 8 passate: la stanchezza, ormai, si fa sentire! Andiamo a Preveli con l’intenzione di vedere il monastero e la spiaggia con la foce del fiume. Scegliamo di percorrere una strada secondaria e non la New Road che sulla cartina ci sembra più comoda: ERRORE! Attraversiamo un paese che si chiama Armeni, pensando che sia quello della necropoli tardo minoica: ALTRO ERRORE! Proseguiamo per Frangokastello rifacendo la strada fatta al ritorno da Samaria e che porta a Chora Sfakion attraverso mille tornanti; a Frangokastello non ci fermiamo perché vogliamo raggiungere Preveli. Dopo un bel tratto di strada, raggiungiamo il ponte di pietra ed il laghetto con le oche che la nostra guida cartacea ci indica come punto di riferimento per trovare le due strade che conducono a Preveli; noi scegliamo quella asfaltata e passiamo accanto a Moni Kato Preveli, antico monastero abbandonato, ma con tutto riconoscibile e molto, molto fascino. Arriviamo al parcheggio di Moni Preveli alle 13.25, peccato chiuda alle 13.30, quindi CICCIA! Dobbiamo rimandare la visita al monastero al pomeriggio. Allora spiaggia. La spettacolarità di questo posto è che la spiaggia, microscopica, è posta sulla foce del fiume Megalopotamos, per cui su una piccola lingua di sabbia si può scegliere se fare il bagno nell’acqua dolce del fiume o in quella salata del mare. Raggiungiamo il mare che oggi è molto mosso e freddo; mettiamo i piedi nell’acqua del fiume, ghiacciata, ma decidiamo di prendere un pedalò e risalire il Megalopotamos: 8 € per mezz’ora, una ladrata, ma siamo contenti di averli spesi per quello che abbiamo visto; il fiume è poco profondo, sulle sponde un rigoglioso palmeto ci accompagna fino al cul de sac in cui attracchiamo il nostro natante e, a piedi, lungo un breve sentiero, raggiungiamo una pozza naturale dove è possibile fare il bagno. Ritorniamo alla spiaggia e dopo un paio d’ore risaliamo il sentiero (letteralmente una scalata!) e raggiungiamo il monastero dopo esserci accuratamente vestiti (maglietta e pantaloni lunghi e foulard sulle spalle per Ste); Moni Preveli è un monastero abitato e da qui lo sguardo spazia fin sopra il mar libico; il monastero è particolare, ricco del fascino della sua storia di resistenza e dei fatti avvenuti durante la seconda guerra mondiale; tanti oggetti sono raccolti all’interno del museo; da non perdere la visita alla chiesa (ricca di icone dorate) e alla fontana. Ripartiamo dopo una sosta gelato e ci fermiamo a Frangokastello, una fortezza veneziana costruita a ridosso del mare: niente di che. Ripercorriamo i tornanti fino a raggiungere la New Road e, quasi senza forze, rientriamo allo studios: gran fatica! Km percorsi circa 230 13° giorno, 12 agosto 2007 – Armeni – Festo – Agia Triada – Gortina – Matala – Spili La nostra sveglia suona alle 7.00, abbiamo in programma una giornata “archeologica”. Il primo sito che visitiamo è la necropoli di Armeni, un grande cimitero, oggi ricoperto dalle querce (dicono siano le più belle di Creta), le cui tombe sono tutte scavate nella roccia e rivolte ad est. Ripartiamo alla volta di Festo; ora migliore per camminare sotto il solleone è mezzogiorno e noi siamo lì! A cuocerci il cervello. Il sito (4 € a testa) è molto bello, si gode un panorama su tutta la pianura di Messarà; è molto suggestivo il colpo d’occhio che si ha dopo aver superato la casupola dei custodi: dall’alto si vede il cortile ovest , il corridoio delle processioni e, di fatto, l’intero palazzo. Il sito è stato scoperto e seguito da archeologi italiani; è molto diverso da quello di Cnosso, poiché qui non sono state allestite ricostruzioni in cemento armato; per questo motivo, Festo è forse meno comprensibile di Cnosso, ma sicuramente più vero. Ci spostiamo al sito di Agia Triada, piccolo insediamento nei pressi di Festo, che deve il nome alla piccola chiesa della Santissima Trinità posta su un’altura. Anche qui è presente un palazzo, di cui sono riconoscibili le diverse fasi di costruzione, il megaron con i pitoi contenenti la farina, l’agorà con le botteghe. Ripartiamo alla vota di Gortina, città romana di cui sono visibili i resti della Basilica di Agios Tito, l’Odeion romano (= teatro) e, sulle arcate poste dietro le scalinate del teatro, sono visibili le iscrizioni delle Leggi di Gortina: norme di diritto pubblico e privato. Vicino al fiume c’è il Platano sempreverde dove, dicono le leggende, Zeus procreò con Europa il Minotauro. All’uscita, il custode ci indica che a 200 metri da lì, sotto gli ulivi, ci sono altri resti romani; ma di rovine ne abbiamo viste a sufficienza e ora abbiamo voglia solo di un po’ di mare, per cui risaliamo in macchina, calda più di un forno, e andiamo a Matala. Arriviamo in spiaggia, il mare è molto mosso, le onde sono almeno alte 2 metri per cui salta il bagno; ci bagniamo solo un po’ e ci spostiamo verso la spiaggia dove scatta l’immancabile pisolo; al nostro risveglio visitiamo le grotte presenti sulla parete di roccia usate negli anni ’60 – ’70 dagli hippy, ma ci piace di più pensare alla loro prima iniziale finalità, cioè cimitero romano. La nostra giornata prevede ancora una piccola tappa a Spili, dove dicono ci sia una bella fontana veneziana con 23 teste di leone da cui zampilla acqua fresca; ne approfittiamo per fare gli ultimi regaletti. Risaliamo in auto e ripartiamo in direzione Plaka; doccia e cena: due suovlaki no onions (ormai siamo bravissimi a chiederlo), poi nanna.
Km percorsi 290 14° giorno, 13 agosto 2007 – Penisola Akrotiri – Moni Agia Triada – Moni Gouverneto – Moni Katholiko – Kalatas Sveglia, con calma, alle 8.00. Oggi è prevista la scoperta della penisola di Aktotiri. Presa la New Road usciamo a Chania-Souda e ci dirigiamo verso l’aeroporto. Troviamo le indicazioni per il cimitero inglese dove, in un prato curatissimo, sono disposte le lapidi dei quasi 2.000 caduti inglesi, australiani, neo zelandesi morti nella battaglia di Creta del 1941: grossa emozione! Ripartiamo verso il poco distante Moni agia Triada, altro bel monastero con, forse, la chiesa più sontuosa che abbiamo visto; anche qui evidenti tracce veneziane. Ripartiamo per Moni Gouverneto, costruito come una fortezza anch’esso in stile rinascimentale italiano; arriviamo alle 12.15, il monastero chiude alle 12. Decidiamo allora di raggiungere Moni Katholico percorrendo per 30 minuti un sentiero in discesa; a metà strada troviamo una grotta, chiamata la Grotta dell’Orso; il nome deriva dalla grossa stalattite al centro della caverna che sembra un orso. Proseguendo si arriva a Moni Katholiko che si nasconde allo sguardo confondendosi con la parete rocciosa; si vede la bianca facciata rinascimentale della chiesa che è per metà all’interno della montagna; davanti alla chiesa c’è un grande ponte che supera un ex torrente, peccato sia tutto abbandonato! Risaliamo il sentiero sotto un sole cocente ed è l’ennesima scalata; raggiunto il nostro bolide facciamo pranzo e ci dirigiamo verso il mare; costeggiamo per un po’ la parte ovest della penisola alla ricerca di una spiaggia, partendo da Stravos e scendendo fino a Kalatas dove ci fermiamo; bagno ristoratore (Ste vede una medusa), pisolo, ancora bagno e con una certa tristezza salutiamo il mare greco. Tornati a Plaka, ceniamo con il Bekri Meze e poi in albergo a preparare i bagagli: l’indomani si torna a casa, passando da Cnosso.
Km percorsi circa 90 15° giorno, 14 agosto 2007 – Cnosso Ultima sveglia ore 8.00 Caricati i bagagli sul nostro bolide e salutata la sig.Ra Koukouros si parte, destinazione Cnosso. Non è pensabile visitare Creta senza vedere (anche) il principale sito archeologico dell’isola. La strada è semplice e ben indicata; arriviamo al sito ed è il delirio: macchine, autobus, guide, turisti (un sacco di italiani)…CALDO!!! Anche per questo sito l’orario di visita è il più adatto, il sole è a picco: da morire! Il sito è molto esteso, le parti ricostruite sono tantissime, sembrano anche belle, ma comunque ricostruite. Alle 15.30 (circa 4 ore di visita) usciamo dal sito e pensiamo al pranzo: gelato. Arriviamo all’aeroporto di Hiraklion alle 16 circa e apettiamo di separarci dalla nostra fedele compagna di viaggio, la Fiat 600 rossa. Orario del volo 20.10 arrivo previsto a Malpensa 21.55…Non è così, causa ritardo.
Km percorsi circa 130 Km percorsi TOTALI circa 2200 CONSIDERAZIONI FINALI: Andate a Creta! Meritano il mare, le spiagge, il cielo stellato, i siti archeologici, le città grandi ed i paesi piccoli, il cibo e le bevande, i ristoratori (molto gentili anche se a volte troppo servili)… Ma … Viaggiate sempre a destra, lasciateli passare, non fate mai affidamento ai chilometri indicati sui segnali stradali, attenzione alle strade tortuose, ai KriKri o ai maiali che improvvisamente occupano la carreggiata. Consiglio utile: indossare sempre il costume; dietro ad ogni angolo, anche il più improbabile, si può nascondere un incantevole angolo di mare da scoprire.
Un grazie particolare ai nostri amici Sergio e Giorgia che ci hanno consigliato questo viaggio.
ARRIVEDERCI CRETA! Stefania e Alessandro di Candiolo (TO)