Mauritius fai da te
Stando così le cose, decidiamo sempre di non strafare, perché per noi il viaggio è anche riposo e mi concentro sulla conoscenza di una zona dell’isola. La parte scelta è quella nord-ovest perché ,si dice, sia la meno ventilata in questo periodo di inizio inverno mauritiano . Di fatto credo che in questa settimana il tempo sia stato bello in tutta l’isola, visti i commenti positivi che giravano sull’aereo di ritorno.
Volo: acquistato a gennaio in promozione 50% su internet a € 420 a testa Soggiorno a Trou aux Biches in pernottamento e colazione presso villa kissen € 25 in camera doppia con prima colazione( un po’ scarsa per la verità : solo thè o caffè e pane con burro e marmellata) scelta seguendo le indicazioni di viaggiatori che già ci erano stati. Invece della camera ci siamo trovati un appartamento arredato e corredato di tutto! Abbiamo avuto il transfer da e per l’aeroporto (puntualissimo!!) al costo di € 30 a tratta, e abbiamo anche concordato l’unico tour in auto privata con autista al costo di € 35 per un’intera giornata dalle 8,30 alle 18 a zonzo per il sud dell’isola.
Per il resto dei nostri spostamenti abbiamo utilizzato i bus locali , avendo la fermata in pratica sotto casa , davvero economici e frequenti. Cene : sempre in ristorante non spendendo mai più di 20 € in due , ma anche meno, mangiando pesce accompagnato da birra locale ( Phoenix e Blu Marlin). Il migliore per noi a Trou aux Biches è l’Assiette du Nord. Assolutamente da non provare, anche se citato dalla guida Touring il Souvenir Snack che ha cambiato gestione e oltre ad avere cibo meno buono è anche più costoso.
Pranzi : stuzzichini alla spiaggia, dholl puri e roti( focaccine a base di farina e lenticchie gialle ripiene di verdura e condite con curry),samoussas( frittelle triangolari ripiene di carne o verdura) banane, immancabile ananas al costo di 50/75 rupie ..
Cambio : 1 euro 40 rupie Fuso : + 2 ore rispetto all’Italia La Geoguida Touring 2005/2006 € 17,50 utilizzata per il viaggio si è rivelata deludente in quanto non aggiornata con prezzi , orari e linee dei bus . Ecco brevemente cosa siamo riusciti a fare in 6 giorni e mezzo ( tanti ne rimangono), partendo da malpensa il 21/4 alle ore 23,50 e rientrando il 29/4 alle ore 16,50 con voli Eurofly.
22/4/2008 arrivo e sistemazione in hotel appena un po’ più tardi del previsto a causa di un piccolo inconveniente. Cena.
23/4 /2008 prima giornata di acclimatamento destinata a mare e spiaggia a Trou aux Biches. Il posto non ha proprio nulla, ma ha il vantaggio di una kilometrica e bianchissima spiaggia di borotalco. La nostra sistemazione è a circa 300 mt dalla spiaggia pubblica e in questo periodo è facile occupare un posto al sole . Affittano anche ombrelloni e lettini, ma noi come al solito abbiamo la nostra mitica stuoia greca e l’ombra delle palme di cui è bordata la spiaggia ci basta! Se invece di andare a destra, verso l’hotel Trou aux Biches si va a sinistra, si rimane meno disturbati dai motoscafi che scorazzano i turisti in deprecabili corse su sci d’acqua e gommoni e si riesce anche facilmente a raggiungere la barriera. Comunque, già entrando in acqua ( nessun tipo di scarpette, perché non ci sono coralli a pungere i piedi) è possibile vedere anche a occhio nudo cespugli di corallo e pesci colorati … Ci fermiamo fino alle 6 per vedere il nostro primo incantato tramonto.
24/4/2008 gita all’isola dei cervi. Ci siamo organizzati così : bus alle 7,40 in partenza davanti alla stazione di polizia direzione Grand Baie. All’agenzia Northiew http://www.Northviewtours.Com ( si trova di fronte all’imbarcadero, dove c’è anche il mercato del pesce) abbiamo acquistato il tour al costo di 750 rupie a testa comprendente anche la visita alla cascata e il pranzo. Senza cascata costa 450 e con pranzo con aragosta 950… Alle 8,30 siamo partiti in pullmino con altre 3 persone alla volta di Trou d’eau douce e di lì in barca abbiamo raggiunto l’isola .Tutto sommato una bella gita complice anche il tempo che dopo un primo acquazzone verso le 10, ci ha permesso poi di godere del sole per tutto il resto della giornata. Direi che vale la pena di arrivare sotto la cascata ( che si trova da un’altra parte dell’isola ) . Il panorama ci ha ricordato per molti aspetti la risalita del rio Chaura in Venezuela… solo che là invece di motoscafi c’erano curiane …! Di ritorno a Grand Baie alle 18, l’agenzia ci avrebbe portato fino al nostro hotel, ( e infatti prenotando in anticipo , incluso nel prezzo, ti raccattano e i riportano al tuo alloggio) , ma abbiamo preferito gironzolare per questa piccola cittadina e prendere poi il bus alle 19 . Costo del bus 17 rupie a testa.
Sicuramente a Grand Baie c’è più movimento, anche se i negozi chiudono alle 19 e a quell’ora è già buio. 25/4/2008 Questa mattina ce la prendiamo un po’ più comoda e partiamo verso le 8,30 alla volta di Cap Maloreaux, con l’idea di trovare una gita che ci porti all’Ile Plate a all’Ile Gabriel… Il solito bus ci porta a destinazione con 19 rupie , ma La Moluette, agenzia con cui volevamo fare il tour, oggi non ha richieste e non parte. Il capitano Maurice, ci prega di tornare il giorno dopo, offrendoci il giro alle isole con pranzo a € 60 a coppia , ( da altri turisti so che il trattamento è stato davvero di prim’ordine!) ma noi vogliamo andarci oggi, e così contrattiamo quasi allo sfinimento con Kevin cell . 230 7934593 che con la sua Sea Wanderer ci fa fare il tour nonostante siano già le 10, 30 . Costo dell’escursione 3000 rupie senza pranzo…, ma siamo solo noi due e al ritorno dalle isole si ferma anche in una zona detta l’acquarium per farci fare snorkeling in mezzo a miriadi di pesci colorati… La sosta all’Ile Plate sotto un sole cocente e un prolungato snorkeling ci regalano una bella scottatura, ma l’escursione è davvero da non perdersi. Camminando un po’ lungo l’sola ci ritroviamo ad essere solo noi . Con pinne e maschera ci facciamo riportare al punto d’arrivo da una corrente così forte da rendere praticamente impossibile andare dove si vuole . Kevin ci fa ripartire dall’isola dopo che tutti se ne sono andati e i grossi catamarani provenienti da Grand Baie,che possono attraccare solo all’Ile Gabriel, hanno già preso la rotta del ritorno.
26/4/2008 Vista la scottatura decidiamo di prenderci una pausa dal sole e andiamo a visitare il giardino botanico di Pamplemousses. A piedi raggiungiamo il paese di Triolet distante circa 1 km e dopo esserci soffermati al tempio Indù più antico dell’isola e dedicato a Shivala , prendiamo l’autobus diretto a Pamplemousses. Ci mettiamo circa 40 minuti e ci costa ben 18 rupie! Chiediamo al bigliettaio quale sia la fermata per i giardini e gentilissimo ci indica il momento di scendere.
L’ingresso non è gratuito come scritto sulla guida, ( lo è solo la domenica e festivi) ,ma costa 100 rupie a testa a cui aggiungiamo 50 rupie a testa per avere un’ora di guida che ci indica in italiano alcune delle tante piante tropicali, tutte importate sull’isola. Bellissima la vasca delle ninfee e dei fior di loto. C’è anche un recinto per le grandissime tartarughe e un altro dove branchi di cervi si avvicinano ai tanti turisti.
All’uscita del parco, per par condicio, non può mancare la sosta alla più antica chiesa cattolica dell’isola. Questo giro ci occupa l’intera mattinata, ma per l’una siamo in spiaggia, dove camminando fino a Mont Choisy ci tratteniamo fino al tramonto che in questo momento dell’anno arriva poco prima delle 18,… poi in un attimo è sera … E’ sabato e la pineta di casuarina ospita intere famiglie del posto che si godono il pomeriggio prefestivo. Alcuni ragazzi alle nostre spalle montano addirittura una tenda, preparandosi a trascorre lì il fine settimana . Bibite, chitarra e bongo, hanno anche una lampada che sistemano in alto arrampicandosi su una pianta , davvero incredibile questa umanità! 27/4/2008 oggi è il giorno del tour del sud. Dividiamo il nostro pullmino con un’altra coppia ospite dell’hotel : Simon (traduttore inglese) e sua moglie Adelaide ( malgascia) e così c’è tra di noi e l’autista indù un bel miscuglio di lingue! La prima tappa la facciamo alla Maison Eureka , la casa dalle 100 porte che ci fa rivivere il periodo coloniale dell’isola. E’ poco distante da Moka e merita sicuramente una visita, anche se la maggior parte dei tour la esclude da questo giro. Spendendo 150 rupie si ha la possibilità di visitare la casa , ancora arredata con mobili d’epoca ( bagno compreso) e fare l’escursione attraverso il parco della proprietà fino alle cascate.
Un po’ di zanzare disturbano l’amico Simon, ma per noi della bassa padana non sono niente! Proseguiamo per Quattro Borne, dove, essendo domenica, so esserci uno dei più famosi mercati dell’isola. E’ un mercato non per turisti, ma dove la gente del posto si accalca sulle bancarelle, molte delle quali al coperto, per acquistare a poco prezzo abiti e stoffe. Adelaide compera 2 sari e stoffe che in farà cucire in madacascar… Il giro prosegue con Vacoas ( grande cratere di un vulcano ormai spento da anni in cui ha preso piede una rigogliosa vegetazione) sulle alture di Curepipe, Grand Bassin con la statua di Shiva e il tempio indù dove molte donne nei loro sari più belli offrono offerte alle divinità e poi in famiglia, attorno al tempio, consumano i pic-nic domenicali.
E in effetti questo giro fatto di domenica ha l’indubbio vantaggio di farci attraversare velocemente la capitale Port Louis altrimenti sempre caotica e di cogliere l’aspetto festaiolo dei mauritiani che si riversano non solo sulle spiagge, ma anche in località ombrose come il parco naturale di Riviere Noire ricco di cascate e corsi d’acqua.
Il sole ci accompagna e rende affascinante la visita a Chamarel ( ingresso a pagamento 75 rupie) con le sue coltivazioni di caffè e ananas e alle terre dei 7 colori dove una recinzione protegge la terra vulcanica carica di ossidi di minerali al punto da rendere ben vividi i vari colori che passano dal rosso all’ocra, al blu, al viola…Il ritorno a Trou aux Beaches avviene per gran parte lungo la strada costiera , ma è ormai tardi per soffermarci a visitare le Morne o Flic en Flac… sarà per un’altra volta…, sempre e comunque all’insegna del fai da te davvero fattibilissimo che regala l’indubbio vantaggio di poter stare insieme agli abitanti portandoci a casa un po’ della loro gentilezza e disponibilità. Già mi manca un po’ il saluto per strada degli sconosciuti e la gentilezza del venditore di ananas che ci ha regalato l’ultimo frutto sapendo che la nostra a vacanza era finita… giovanna.Castoldi@gmail.Com