Vienna e Mozart Klugen
s-Bahn (ferrovie locali) – 35min – 1,70€ a pers. (combinato con la WienCard) TAXI – 20min – 35€ totali MiniBus (max. 8 persone) – 20min – 52€ totali Bus – 30min – 7€ a pers.
Qui decidiamo anche di prendere la WienCard (18,50€) che ha validità 72ore dalla prima obliterazione e consente di prendere qualsiasi metro, bus o tram e ci avrebbe consentito anche sconti nei musei da visitare. Con il senno di poi non ci è convenuto tanto in quanto lo sconto era intorno ad 1-2€ per visita (ne abbiamo visitati 2/3) ed in 2gg effettivi abbiamo preso si e no la metro un 10 volte (1,5€ a corsa). Le altre opzioni erano il biglietto 72ore (12,00€) ed il settimanale (12,50€ !!).
In un primo momento decidiamo di acquistare il biglietto per il treno locale ma raggiunto il binario ci accorgiamo che il prossimo treno per Vienna era dopo un ora, così si opta per il taxi. Ho notato che in vari forum viene indicata come linea per Vienna la S7 in realtà questa è la linea che va da Vienna in direzione Aeroporto, mentre la linea che va dall’Aeroporto a Vienna è la stessa ma è indicata come S2, quindi attenzione a prendere il verso giusto; mentre per quanto riguarda il Taxi ce ne sono alcuni che non vi indicano nemmeno la tariffa approssimativa ma vi applicano quella a tassametro (che non so se conveniente) ed altri, sempre regolari, che vi fanno il prezzo fisso a 35€, noi abbiamo optato per quest’ultimo.
Il taxi ci porta fin sotto l’hotel Mercure che non sembrava essere un quattro stelle ma non aveva nulla di anomalo e comunque era posto adiacente ad una stazione della metro. Dopo una breve rinfrescata andiamo subito in perlustrazione della città; pensando di essere in una zona centrale rimaniamo molto scettici per il degrado di strade e negozi. In realtà, come ci siamo accorti in tarda serata, il taxi si è dimostrata la scelta giusta in quanto avevamo individuato l’hotel in una posizione sbagliata in Felbelstrass in prossimità del Rathaus mentre era situato in Felbelstrabe, più in periferia nella zona di Westbahnhof. Cosichè si decide di prendere la prima stazione metro che ci capita (indicate con una U su sfondo blu) ed arrivare nella zona che sappiamo sicuramente essere centrale: Stefanplatz.
La metro di Vienna è suddivisa in 6 linee, dalla U1 alla U6, ognuna indicata con un colore diverso; la principale è U3 di colore arancio che taglia tutta la capitale. Tutte le stazioni metro ci sono sembrate pulite e tranquille, i vagoni sono moderni ad eccezione di quelli un pò antiquati che viaggiano sulla U6 colore marrone che tra l’altro è in superficie. I treni passano ogni 10min e funziona dalle 5.30 alle 00.30. Anche in metro occorre fare attenzione al verso giusto da prendere in quanto sui tabelloni è indicata solo la fermata del capolinea e non in tutte le stazioni è presente il cartello con le fermate intermedie.
Arrivati a Stephanpltaz (prendendo la metro dalla stazione di Schweglerstrabe sulla linea U3) usciamo direttamente davanti allo spettacolare duomo di Santo Stefano (di cui un ala è in ristrutturazione), chiuso ma fino ad un certo punto si può entrare. Dopo ci siamo diretti verso Rotenturmstrabe (prolungamento del corso) per scegliere un locale dove cenare ma non ci ha ispirato nulla quindi ritorniamo prima in piazza e poi proseguiamo per il Graber (prolungamento della piazza), dove è presente la statua della peste. Ritorniamo indietro e ci dirigiamo lungo il corso Karntnerstrabe pieno di locali e negozi. Ci fermiamo al Ristrorante Venezia, affaccia direttamente sul corso ed è gestito da italiani (come il 90% dei locali viennesi).
Il cibo a Vienna, come risaputo, è ottimo, non esiste ne pasta ne pane se non a richiesta e la maggior parte delle pietanze è a base di carne (manzo, vitello o maiale). Il piatto più famoso è la Wien Schintzel (cotoletta) grande quanto una pizza e servita con verdure o salsine varie, poi c’è l’arrosto di maiale sempre servito con verdure ed infine il gulasch servito con gnocchetti di semola. Quest’ultimo è stata la mia scelta per la prima cena viennese (3primi, 3dolci e acqua 18€ a persona). I dolci sono ottimi e la città è piena di pasticcerie mentre sono rimasto deluso dai caffè che è tipo all’ americana (un beverone).
Al ritorno abbiamo cercato di prendere la metro per scendere nella stazione adiacente all’Hotel che, come detto, avevamo individuato nella zona di Rathaus per cui riprendiamo la metro linea U3 da StephanPlatz e dopo due fermate scendiamo alla stazione di interscambio del Volksteather ed usciamo in superficie con l’intento di orientarci a piedi verso Rathaus ma girato l’angolo non ci fidiamo più del nostro intuito e preferiamo riprendere la metro da Volksteather a Rathaus sulla linea U2 viola in quanto iniziamo a sospettare che l’hotel non era dove pensavamo che fosse. Infatti scesi a Rathaus ci rendiamo subito conto che il posto è ben diverso da quello in cui era posizionato l’ Hotel; fortunatamente incrociamo un coppia di anziani viennesi dove il marito parlava italiano e ci spiega che l’hotel menzionato si trova a Westbahnhof, omonima fermata sulla linea U3, per cui riprendiamo la metro da Rathaus e scendiamo a Volksteather per prendere la linea U3 che ci porta a Westbahnhof dopo 3 fermate e una manciata di minuti. Dopo aver sbagliato anche l’uscita della metro con quella opposta all’hotel chiudiamo qui la nostra prima serata a Vienna.
Venerdi 25 Aprile 2008 Il mattino seguente usciamo di buon ora (alle 11.15!!) con l’intento di visitare l’Hofburg, la residenza imperiale invernale situato a centro città, quindi prendiamo la metro fino alla stazione di Herrengasse sempre sulla linea arancio U3 (potevano scendere anche alla fermata successiva Stefanplatz in quanto l’ingresso è parallelo al Graber); all’uscita della metro seguiamo le indicazioni Hofburg e, a 300mt più avanti, arriviamo a Michaelerplatz dove c’è l’ingresso laterale; nella piazza si possono vedere degli scavi che hanno riportato alla luce una fetta della vecchia Vindobona sotto l’impero romano.
Entrati nell’Hofburg attraversiamo i due cortili, su uno dei quali c’è la Schweizetor (porta svizzera), fino ad arrivare alla piazza principale antistante l’ingresso. Rimaniamo un pò delusi dal fatto che la piazza è utilizzata come parcheggio e i lati sono pieni di stand che degradano la bellezza del posto. Entriamo nell’ ingresso principale ma da qui si può visitare solo la biblioteca nazionale austriaca per cui ritorniamo sui nostri passi fino a dove siamo entrati in quanto lì avevamo visto l’ingresso per la visita del museo e delle stanze imperiali. Il costo del biglietto e di 9,90€ (8,90€ con la WienCard) più la guida audio 2,50€ (che non prendemmo). Il museo non è un gran chè in quanto le stanze son belle ma non hanno nulla di particolare e della principessa Sissi non è rimasto molto. A fine percorso usciamo fuori tornando sulla piazza principale dove visitiamo brevemente il parco antistante l’ Hofburg e poi proseguiamo verso il Museumplatz (basta attraversare una strada) con un bel giardino antistante ed una statua dove era raffigurata la regina MariaTeresa attorniata dai suoi cavalieri. All’inizio la statua non ci suscita molto interesse ma veniamo fermati dalle telecamere di una emittente locale che ci fa capire che la statua è in corso di demolizione per cui partecipiamo alla mozione e riempiamo la statua di foto (pensando di essere tra gli ultimi a vederla). Dopodiciò ci incamminiamo al palazzo adiacente al MuseumPlatz: il Volksteather (chiuso); quindi proseguiamo per la Museumstrabe fino ad arrivare al palazzo del Parlamento (anche questo visto da fuori) e poi, 300mt più avanti arriviamo al palazzo del Rathaus (chiuso in quanto erano le 13.30), imponente ma anche qui disturbata da un palco innalzato davanti al palazzo. Proseguiamo verso il palazzo dell’ università adiacente al Rathaus ma inizia a piovere e ci ripariamo sotto al porticato di fronte l’università dove possiamo proseguire fino alla chiesa di Votivkirche (costruita a forma di croce), anche questa chiusa, in una zona di degrado ed in ristrutturazione. Intanto la pioggia incalza e ritorniamo al Rathaus dove possiamo ripararci sotto il suo colonnato in attesa che la pioggia diminuisca ma ciò non avviane per cui si decide di tornare in Hotel affinchè la pioggia scompaia del tutto. Una stazione della metro era alle spalle del Rathaus (c’eravamo scesi la sera prima) ma per non complicarci la vita abbiamo optato per prendere la metro al Volksteather che avevamo incrociato per strada e da dove avremo preso direttamente la linea arancio U3 che ci portava a WestBahnhof. Arrivati a destinazione ci fermiamo all’interno della stazione per uno spuntino in uno delle tante friggitorie della catena Anker (presenti in tutta la citta e solo nella stazione di Westbahnhof ce ne sono due), dopodiché si rientra in Hotel dove il resto del gruppo approfitta anche di un sonnellino mentre io dopo una mezz’ora decido di sfidare la pioggia e riprendere la metro per Stephanplatz per visitare il duomo trovato parzialmente chiuso la sera prima (solo qui la messa è in italiano), tento prima di visitare la torre che però trovo chiusa per ristrutturazione quindi decido di visitare le catacombe sotto la chiesa (4,50€ con la WienCard). Lo spettacolo si presenta abbastanza tetro e freddo, pieno di mummie di cui alcune vestite con abiti d’epoca e parrucche. Per quanto riuscii a capire da una guida spagnola (e da qualcosa letta da qualche parte) la StephanPlatz era un cimitero che fu demolito durante il periodo della peste ed i morti furono sepolti sotto la chiesa il cui ambiente li ha mantenuti mummificati. Verso le 17.30 faccio rientro in Hotel e la pioggia sembra essere cessata; ci si rivede tutti per le 18.30 ma senza un idea precisa di dove andare, quindi riprendiamo la metro per Stefanplatz ed usciamo sulla Graber percorrendolo tutto fino a spingersi nelle stradine adiacenti dove visitiamo la chiesa di StPeterchirke (la più vecchia di Vienna) per poi fermarci a 100mt più avanti in un supermercato della catena Billa ancora aperto e ne approfittiamo per fare una scorta di MozartKlugen (le famose palle di Mozart) da portarci in Italia.
I negozi a Vienna chiudono alle 18.30 ed il sabato, la domenica ed i festivi fanno mezza giornata (il 25 aprile non è festivo a Vienna), ad eccezione di qualcuno che rimane aperto fino alle 18.00. I supermercati,invece, chiudono alle 19.00 (qualcuno, come ad esempio sotto alle stazioni ferroviarie, anche alle 20.30) e sono presenti principalmente solo due catene: Billa e Spar. I negozi di souvenir non offrono nulla di caratteristico per cui è meglio orientarsi più sui dolciumi e, poiché, una torta e difficile farla arrivare a casa integra, le MozartKlugen offrono una buona alternativa. Si vendono anche Sachertort confezionate in scatole di legno ma il prezzo arriva oltre i 20€. Come letto nei vari forum prima di partire, effettivamente conviene acquistare le MozartKlugen all’ interno di supermercati in quanto costano anche la metà rispetto ai magazzini esterni e le confezioni sono identiche.
Proseguiamo lungo le stradine sopra il Graber (Bognergasse e Freyung) fino ad intravedere in lontananza il Votivkirche ed il Rathaus e, quindi, decidiamo di orientarci per raggiungere nuovamente il Graber passando all’ interno del palazzo Ferstel adibido a galleria d’arte. Arrivati a Stephanplatz percorriamo tutto il corso Karntnerstrabe (visto parzialmente la sera prima) fino alla fine dove è presente il palazzo dell’opera Staatsoper (all’angolo il famoso Hotel Sacher). E’ possibile visitarlo ma erano le 19.30 per cui torniamo indietro in cerca di un locale dove cenare; attraversiamo la Stephanplatz e proseguiamo lungo Rotenturmstrabe dove troviamo un locale (all’incrocio con Ertlgasse) che ci ispira; il nome è inscrivibile ma coglie l’attenzione poiché pieno di menù turistici all’esterno. Scendiamo in una sorta di scantinato, il locale è accogliente e si cena sotto le note di Mozart (che a lungo andare annoiano). Stavolta prendo un menù fisso composto da Soupè di Patate, Arrosto di Maiale con gnocchi di pane (pane pressato e bollito) e Strudel alle mele a 15,50€ (tutto ottimo). Arrivata mezzanotte lasciamo il locale per rientrare in Hotel prendendo la solita linea U3 da Stepahanplatz.
Sabato 26 Aprile 2008 Stamattina, praticamente ultimo giorno per le visite, si decide di vistare la residenza estiva degli imperiali: Schonbrunn (in linea d’aria molto vicino al nostro Hotel). Usciamo verso le 10.30 e prendiamo la metro da Westbahnhoh ma stavolta sulla linea U6 marrone per scendere due fermate dopo alla stazione di interscambio Langenfeldgasse con la linea U4 verde (basta scendere dal metro ed attendere quella dal binario adiacente), altre due fermate e si arriva alla stazione Schonbrunn; qui è facile orientarsi (il palazzo è a 100mt) e basta seguire il folto numero di turisti che si incamminano verso il palazzo. La piazza all’ingresso del palazzo è enorme ma scarna con due fontane sui lati e la pavimentazione in ghiaia. La folta fila su un ingresso laterale del palazzo ci lascia intuire che lì è la cassa con l’ingresso per le visite per cui due di noi iniziano la fila mentre gli altri due si dirigono verso la biglietteria per gruppi per vedere se possiamo evitare la fila. In realtà la fila si muove molto velocemente ed arriviamo a breve in prossimità delle casse ma contemporaneamente gli altri due riescono a fare il biglietti di gruppo in quanto si associano al momento con altri turisti. I costi del biglietto variano a secondo di ciò che si vuol visitare ed è possibile fare biglietti cumulativi: l’Imperial consente l’accesso solo a parte delle stanze imperiali, il Classic consente l’accesso a tutte le stanze imperiali ed infine il Gold consente l’accesso a tutte le strutture, trenino incluso. Noi optiamo inizialmente per quest’ultima (35,60€ con la WienCard) ma il biglietto di gruppo ci è costato solo 30€ (anche in questo caso non usufruiamo della Wiencard). Scegliamo di visitare per prima le stanze imperiali ma all’ingresso occorre lasciare gli zaini al guardaroba gratuito (le borse sono consentite indipendentemente dalla grandezza !!); abbiamo anche la priorità sulla fila avendo il biglietto di gruppo e la guida audio integrata nel prezzo. La visita si presenta molto più interessante di quella alla residenza invernale, di rilievo la stanza delle cerimonie molto fastosa e di almeno 150mq e la stanza delle ceramiche che in realtà ha le pareti in legno intarsiato con un colore azzurrino che da l’impressione di essere ricoperto da vere e proprie ceramiche. Per le ultime 5 stanze (sono 40 in tutto) c’è bisogno di un biglietto a parte (ovviamente incluso nel nostro, nel Classic e nel Gold) ma di rilievo ce ne sono solo due: la stanza degli specchi e la stanza del milione. La visita è stata molto piacevole, e con il senno di poi, sarebbe stato meglio visitare prima la residenza estiva e poi quella invernale (un pò più deludente); siamo rimasti infastiditi solo dai vari furbi che riprendevano con videocamere e fotocamere (vietate) e dagli accompagnatori dei vari gruppi che gridavano in varie lingue nel dare spiegazioni ed impedendoci di ascoltare le nostre guide audio.
Scesi di nuovo nella zona biglietterie si decide di visitare l’immenso giardino alle spalle del palazzo (non è necessario alcun biglietto); ci dirigiamo prima ai labirinti (a pagamento ma incluso nel nostro ticket) e ci perdiamo solo in un uno di questi (sono tre), poi andiamo a visitare lo zoo (a pagamento ma incluso nel nostro ticket), nulla di particolare a livello di animali ma ci fermiamo al chiosco centrale adibito a bar che in realtà era il punto in cui gli imperatori portavo i loro ospiti per far loro ammirare gli animali disposti nelle sedici gabbie intorno al piazzale (poi, in seguito, lo zoo si è sviluppato anche alle spalle di queste), l’interno è da vedere. Prendemmo caffè e sachertorte 6,50€ a persona. Dopo questa breve pausa ci siamo incamminati alla ricerca del famoso panda, simbolo dello zoo, ma visto l’orario (17.30) e la lunga fila optiamo per uscire nei giardini ed andare ad ammirare il Belvedere posto in collina (a pagamento ma incluso nel nostro ticket), dopodichè si ci incammina per la Casa delle Palme, una piramide in vetro posta all’interno di un bel giardino, ma visto l’orario troviamo chiuso e riusciamo a vedere solo la folta vegetazione al di là dei vetri e così si decide di terminare qui la visita alla residenza estiva e ci incamminiamo verso la metro ma non prima di aver avuto qualche piccola difficoltà a recuperare il mio zaino, essendo chiuso anche il guardaroba.
Rimasto ormai poco tempo a disposizione si decide di fare una capatina al Prater (sulla parte opposta della capitale) con la speranza di trovare qualche localino dove mangiare e decidiamo di prendere la linea U4 verde da Schonbrunn fino alla stazione di interscambio Schwedenplatz per poi uscire in superficie ed arrivare a piedi fino al Prater lungo il corso del DonauKanal (il delta del Danubio che attraversa la città), ma come al solito, e come consigliato da una turista di passaggio, è stato necessario riscendere in stazione e prendere la metro sulla linea rossa U1 fino a Prater, la fermata successiva.
Il Prater è a poca distanza dalla stazione della metro (sopra la quale è presente anche la stazione delle ferrovie nazionali S-Bhan) e ci si orienta facilmente seguendo la Reisenrad, la caratteristica ruota panoramica. Il posto non offre molto e dopo un giro tra le varie attrazioni si decide per tornare anche stasera a cenare nei pressi di Stephanplatz. Si ritorna in stazione e si fanno gli ultimi acquisti di MozartKlugen al supermercato Billa (interno alla stazione) e, quindi, prendendo la linea U1 rossa da Prater, si arriva direttamente a StephanPlatz. Tra varie indecisioni si chiede indicazione per trovare un locale menzionato sulla nostra guida: “Zwölf Apostelkeller Brabenetz u Dirnwöber” in Sonnenfelsgasse, una stradina alle spalle di Rotenturmstrabe e subito dopo il monumento a J.Gutemberg. Il locale dall’ esterno non ci sembra un gran chè, posizionato all’interno di un portone di un palazzo e con il bagno a vista appena si entra. In realtà il ristorante si trova interrato e si sviluppa su due/tre piani (sembra di scendere in una vecchia stazione della metropolitana) e l’interno è molto caratteristico, classico viennese e frequentato soprattutto da austriaci, tant’è che qui abbiamo anche qualche difficoltà in più con la lingua ed a scegliere le portate, alla fine mi oriento sulla Wien Schintzel, una porzione di Strudel di verdure che dividiamo in quattro ed una ottima birra 15€. Arrivata mezzanotte, sotto le musiche intonate dagli austriaci alticci che provenivano dai piani più interrati e qualche nota di musica italiana intonataci da un duo che intratteneva i clienti, terminiamo qui l’ultima serata viennese tornando in Hotel con la consueta U3 da Stephanplatz.
Domenica 27 Aprile 2008 La mattina successiva giusto il tempo di chiudere le valigie e prendere un taxi di fronte la stazione. La città si presenta più deserta del solito e il taxista ci spiega che era dovuta alla maratona Viennese che era stata organizzata per quella mattina per cui tram e autobus non partivano; percorso di 34Km, simile a quella che si fa a Roma, e molto seguita dai viennesi in quanto anche il tassista ci teneva ad ascoltarla per radio. Il viaggio prosegue tranquillo fino a Fiumicino e, come all’andata, qualche difficoltà in più per raggiungere Napoli.
Le conclusioni, se avete letto fin qui, potete darle anche voi. Quattro giorni (di cui due effettivi) non sono sufficienti per vedere tutta Vienna ma una settimana sarebbe troppo. Qualche consiglio: 1) Se non avete nozioni di tedesco, questo è incomprensibile ma anche il passante più strampalato a cui abbiamo chiesto informazioni ci ha parlato in inglese 2) Dicono che gli austriaci sono scortesi ed effettivamente sembra così, in realtà hanno un modo gestuale di comunicare che a noi potrebbe sembrare offensivo ma basta poco per accorgersi che è un modo normale per comunicare anche tra loro 3) In Austria, come paese dell’ est, si beve ma a differenza di altri luoghi ci si ubriaca a gruppi e non sono fastidiosi più di tanto. Eccetto nella zona del Prater e Votivkirche non si incontrano molti sbandati.
4) Il clima ad Aprile non è molto diverso dal nostro e le temperature sono in media 4/5 gradi più basse. Di giorno si riesce a stare in tenuta estiva (con maglia e giubbino d’obbligo) mentre la sera il maglione di lana ci vuole.
5) I prezzi sono come qui in Italia (forse più bassi considerando che è una città turistica), le sigarette vanno a 4€ e la benzina a 1,30€/l Per qualsiasi info mundorama@libero.It