Berlino in 72 ore di anche meno
A causa della fastidiosa pioggia e del periodo d’attesa del treno decidiamo di evitare la camminata verso la stazione delle Deutsch Banhof e prendiamo un taxi che con 30€ ci scarica nel cuore della capitale.
L’albergo scelto per questo week-end e’ il Derag Hotel & Living Großer Kurfürst (fermata U2 Markisches Museum) che e’ l’ideale per coloro che preferiscono “evitare” troppi connazionali almeno quando rientrano dai tour o fanno colazione.
1°GIORNO Sabato mattina si parte sotto un cielo plumbeo in direzione di AlexanderPlatz, prima tappa di un giro che lambisce la Fernsehturm (Torre della Televisione), il Rotes Rathaus (l’odierno Municipio), l’adiacente Neptunbrunnen (Fontana di Nettuno), l’antica Marienkirche del XIV secolo e il gigantesco monumento a Karl Marx e Friedrich Engels; il tutto racchiuso in poche centinaia di metri.
Da qui si passa all’interno del Nikolaiviertel (quartiere di San Nicola) dove spicca la duecentesca Nikolaikirche attualmente chiusa per ristrutturazione e circondata da una serie di ristoranti che verranno buoni per le sere a seguire.
La pioggia ed il forte vento non rallentano la nostra camminata che prosegue nella cosiddetta Isola dei Musei dove si ergono il settecentesco Berliner Dom, l’Altes Museum con la sua magnifica collezione di antichita’ greche e romane, l’Alte Nationalgalerie, il Neues Museum, il monumentale Pergamonmuseum con le sue antichita’ ed il Bode Museum ideato per essere inserito nell’estremita’ a forma di cuneo dell’isola.
In quest’area turisti i dovranno avere molta pazienza in quanto si tratta di una zona “impacchettata” per via di una massiccia attivita’ di restauro.
Dal Berliner Dom ci dirigiamo sulla Unter Den Linden, la strada principale di Berlino, sulla quale si affacciano la Zeughaus (Museo di Storia tedesca), il Neue Wache (Memoriale di guerra) e la Humboldt Universitat che sorge proprio di fronte a Bebelplatz con la sua Alte Bibliothek, la Staatsoper e la tozza ma maestosa St-Hedwigs-Kathedrale. Anche qui purtroppo prevalgono ponteggi e teloni ma si respira il fascino dell’arte e della storia: fu proprio infatti in questa piazza che nel 1933 i Nazisti bruciarono 25.000 libri ritenuti pericolosi per il nuovo regime.
Dopo una sosta ristoratrice a base di cioccolata ci spostiamo alla fine del corso per le foto di rito alla Porta di Brandeburgo e, non paghi dei chilometri percorsi, allunghiamo il tragitto fino al Reichstag dalla cui cupola possiamo ammirare l’intera capitale sotto la pioggia. Il nostro consiglio e’ di salirvi in un orario “intelligente” (apertura 10-22) dato che spesso la fila non e’ per nulla banale.
L’ultimo “sforzo” di giornata consiste nella visita all’Holocaust Denkmal (monumento suggestivo in ricordo degli ebrei uccisi tra il 1933 ed il 1945) e al sottostante centro di documentazione sul genocidio che lascia pochi dubbi su cio’ che accadde durante il Terzo Reich.
Al rientro in albergo per un’oretta di riposo fa seguito la cena al Reinhard’s (circa 40€ a testa) in PostStrasse, zona Nikolaiviertel, che conclude una giornata all’insegna del piu’ totale maltempo.
2°GIORNO Una robusta colazione anticipa l’uscita dall’hotel sotto un cielo che non preannuncia nulla di gradevole. Prendiamo immediatamente la metropolitana U2 in direzione Ruhleben e scendiamo alla fermata (Sophie-Charlotte Platz) che dista circa 900m dallo Schloss Charlottenburg.
Sotto un vero e proprio nubifragio raggiungiamo l’ingresso del palazzo che fu progettato come sede della residenza estiva di Sophie Charlotte, moglie di Federico III. Con 12€ a testa, audioguida inclusa, visitiamo gran parte dell’edificio che ricorda la reggia di Versailles e la viennese Schonbrunn e, sfruttando la tregua meteorologica, anche l’ampio parco con il Mausoleum ed il Belvedere.
Nel primo pomeriggio riprendiamo la metropolitana in direzione Pankov fino allo Zoologischer Garden dove saliamo sul “mitico” bus 100 che ci scorrazza in lungo ed in largo per la citta’ con vista sulle sue bellezze. Scendiamo all’altezza di Bebelplatz e ci incamminiamo verso Gendarmenmarkt nella quale sorgono la Cattedrale francese (Franzosischer Dom), quella tedesca (Deutscher Dom) e l’ottocentesca sala dei concerti. Il miglioramento del tempo ci invoglia a macinare altri chilometri e cosi’ percorriamo la Unter den Linden, superiamo la Porta di Brandeburgo, diamo un’occhiata al Sowjetisches Ehrenmal (Monumento ai soldati sovietici) e raggiungiamo la Siegessaule, colonna trionfale eretta per celebrare la vittoria prussiana sulla Danimarca nel 1864.
Le luci della sera iniziano ad accendersi e quindi ci rechiamo nella vicina Potsdamerplatz dove sorge il Sony Center che dal 2000 e’ diventato una sorta di ritrovo per i berlinesi: uno sguardo al DaimlerChrysler Quartier anticipa il rientro in hotel e la successiva uscita per cena sempre in zona Nikolaiviertel.
La pioggia riprende a cadere e la stanchezza ci guida direttamente in stanza per l’ultima notte in Germania.
3°GIORNO Sveglia, colazione, check-out e poi via verso Breitscheideplatz per visitare la Kaiser-Wilhelm-Gedachtnis-Kirche, chiesa monumento simbolo della voglia di stare in piedi durante la Seconda Guerra Mondiale. Destano una certa impressione il tetto devastato e la figura di Cristo scampata ai danni del conflitto.
Di nuovo in metropolitana fino a Kochstrasse non distante dalla quale si trova lo Judisches Museum, edificio dalla straordinaria struttura a forma di stella di Davide decomposta.
La planimetria, lo stile, i particolari del palazzo fanno parte di un complicato programma filosofico che illustra la storia e la cultura della comunita’ ebraica in Germania, dal Medioevo fino alle ripercussioni dell’Olocausto. Le gallerie, strette e lunghe, spesso a zig-zag, recano sensazioni di smarrimento e sono intervallate da vuoti che rappresentano quanto rimasto dalla distruzione della vita ebraica. Dopo 2 ore circa di visita decidiamo di passeggiare verso il Checkpoint Charlie e di mandare giu’ un boccone mentre inizia a piovviginare.
Il successivo ritiro dei bagagli in hotel ed il treno preso alla stazione ferroviaria di Alexanderplatz pongono fine alla tre-giorni tedesca: il volo EasyJet delle 18.55 da Schoenefeld ci riporta a Milano Malpensa dove, ironia della sorte, 24 ore prima il termometro segnava 25 eccezionali gradi…