MAURITUS: uno smeraldo verde nel meraviglioso blu
La mia fidanzata Elena ed io abbiamo scelto infatti Mauritius come nostra prima meta intercontinentale dopo aver visitato in generale alcuni stati europei e l’Italia.
L’esigenza era quella di stare in un paese caldo, provvisto di mare dai fantastici colori, con barriera corallina , ma anche verdissime foreste tropicali e località particolari da visitare.
Una settimana quindi per rilassarsi, ma anche per godere di quanto in Europa non è possibile incontrare… Di seguito il resoconto giornaliero:
Lunedì 3/3/08 – partenza da milano malpensa (noi siamo di torino).
Compagnia aerea VOLARE AIREUROPE. Il viaggio è organizzato dalla RELIANCE TRAVEL soggiorneremo con formula ALL INCLUSIVE presso l’HOTEL VILLAGGIO CALODYNE SUR MER, a gestione italiana, struttura della quale in internet avevamo letto pareri non positivissimi; l’agenzia di viaggi comunque spingeva a non curarsene troppo… Ma torniamo al viaggio: era il nostro primo volo così lungo: oltre 11 ore. Partiamo da Malpensa in orario. Volo decente, ma niente di esaltante. Velivolo nuovo (BOEING 767) ma spazi ristretti tra i sedili e monitor per visione dei film sospesi al centro delle 2 corsie delle 3 file di sedili con il risultato che per vedere qualcosa, chi fosse seduto lato finestrino deve sporgersi molto e scomodamente.
Non riusciremo a dormire granche’ a causa degli spazi ristretti e arriveremo abbastanza a pezzi..
Scalo a Roma e poi via verso l’Africa. Durante tutto il tragitto (Arriveremo la mattina presto a destinazione…) riceviamo uno snack, la cena e la colazione. Non voglio commentare nel dettaglio la tristezza del cibo fornitoci , ma di certo c’è di meglio, persino sui voli da 2 ore di durata! L’atterraggio all’aeroporto di Port Louis è davvero mozzafiato: si sorvola il blu dell’oceano indiano per poi avvicinarsi alla zona montuosa e del vulcano spento di Mauritius , area verdissima e stupenda godendo dei meravigliosi colori che ci accompagneranno per tutto il soggiorno.
Fuso orario rispetto all’Italia + 3 ore.
Martedì 3/3/08 …Eccoci a Mauritius.
Impattiamo immediatamente con il caldo tropicale ma ventilato di quest’isola, già a partire dal tunnel di collegamento con l’aereo. Purtroppo le formalità della verifica passaporti fanno sprecare quasi un’ora.
Se c’è una cosa da dire sui Mauriziani è che non sono molto reattivi agli impulsi esterni, insomma si prendono i loro tempi, che a un primo impatto ci lasciano davvero basiti. La cosa però diventerà normalità quando in effetti vedremo che è un modo di fare per questa gente…Con i ragazzi autoctoni di servizio al villaggio, con i tassisti e con i commercianti…Estenuanti spiegazioni e trattative…E pensare che tutti piu’ o meno parlano sia l’inglese che il francese (sono stati colonia di entrambi questi stati …) .
Raccolti i bagagli, fortunatamente tutti arrivati con noi e dopo aver cambiato in rupie gli euro che vogliamo spendere (mossa azzeccatissima perché l’aeroporto è il posto piu’ conveniente per farlo…) ecco che entra in azione la compagnia di “eventi e spettacoli” della RELIANCE TRAVEL… Veniamo smistati e stipati in furgoncini al sole e con aria condizionata spenta.
Attendiamo circa altri tre quarti d’ora prima che la matematica dia conforto positivo ai nostri accompagnatori (in 5 non riescono a capire che siamo arrivati già tutti…Ma gli indiani non erano i migliori matematici del mondo??? ) Finalmente quindi si parte e gli animi addormentati e frustrati si riabilitano un poco alla vista del contrasto meraviglioso dei colori di questa terra… Sterminate coltivazioni di canna da zucchero, foreste tropicali verdissime crescono sulla rossa terra vulcanica dell’isola con lo sfondo di un mare blu e di un sole giallo stupendo: sono i colori della bandiera di questo paese.
Immagini si alternano durante il tragitto mostrando anche aspetti piu’ pittoreschi e di vita quotidiana: case dai colori sgargianti e forti , edifici in stile coloniale inglese, baracche fatiscenti e motorini di produzione coreana sullo sfondo di alti palazzi e lungo mare in stile europeo della capitale.
Ed ecco uno scroscio di pioggia. Elemento che ci accompagnerà per tutto il soggiorno la mattina prestissimo o la sera tardi…Ecco perché la vegetazione qui è così rigogliosa e verde… Arriviamo al villaggio dopo circa un’ora di strada , essendo l’aeroporto a sud e il nostro hotel a nord. Veniamo accolti dal classico gruppo festante di animatori , che intonando musiche tribali ci concedono una salvietta rinfrescante e un cocktail alla frutta di benvenuto.
L’impatto è quindi positivo…Finalmente ci sentiamo in ferie! Sbrigata la pratica di assegnazione stanze, elena ed io ci rechiamo verso il nostro appartamentino. Infatti il villaggio consta di una serie di villette a schiera a due piani, che circondano una bella piscina, coloratissime fuori e dentro nell’arredamento,.
La zona ristorante e bar resta a ridosso della spiaggetta di pertinenza dell’hotel…Tutto quindi a dimensione umana e raggiungibile senza scarpinare troppo.
Di dotazione di ciascun appartamento, che ha piu’ stanze da letto al suo interno, con un’aria condizionata un po’ scarica, anche un frigo bar (vuoto!).
Ci rinfreschiamo e subito costume da bagno e spiaggia, mare e sole! Cocktail di frutta e rhum. Il sole è molto intenso ma un provvidenziale vento non smette mai di soffiare ad alleviare il caldo.
La spiaggetta è di ciottoli fini di coralli. Probabilmente riportata. Il mare ha splendidi colori da noi introvabili. Purtroppo l’acqua non è limpidissima a causa proprio del fondale, però è pulita e alla giusta temperatura.
Quanto vediamo dal nostro appartamento, che è il piu’ vicino alla spiaggia, ci riempie il cuore di gioia e ci fa stare bene. La laguna che forma la barriera corallina che circonda l’isola e quindi anche il tratto di mare di fronte a noi, è un’ampia area di acqua bassa : la barriera è infatti piuttosto distante e quindi raggiungibile in barca, si può notare l’onda schiumosa dell’oceano che vi si infrange ! Ben presto e’ sera. Soddisfatti ci godiamo il tramonto… All’ora di cena l’entusiasmo si placa un po’ e andrà scemando sempre piu’, con il passare dei giorni.
Purtroppo una delle gravi note stonate di questo villaggio è il cibo..E pensare che la direzione è italiana! I pasti infatti saranno sempre e monotonamente gli stessi: stesse cose girate e rigirate nelle stesse salse…Insomma davvero opprimente e deludente. Mai nessuna novità o alternanza: un servizio mediocre questo , a volte persino insufficiente per varietà e qualità.
Patate, pizza, scondito riso pilaf, pesce e verdure sempre uguali e con poca presentabilità! Sempre loro e sempre le stesse per tutti i 14 pasti che erano disponibili! Amici in soggiorno nel villaggio, con i quali ci troveremo a parlare in merito all’argomento e con molta piu’ esperienza di noi di viaggi in giro per il mondo confermeranno la mediocrità del servizio dicendo che mai avevano incontrato così poca varietà e qualità nel cibo. Peraltro gli stessi sono rimasti piuttosto sconcertati dal fatto che l’ALL INCLUSIVE a una certa ora della sera finisse: mai in nessun altro posto gli era capitato!! Nota positiva invece il servizio ai tavoli: i ragazzi che vi lavorano sono autoctoni, comprendono un po’ l’italiano e molto bene francese e inglese.
Sono un po’ lenti ma servizievoli.
Dignitoso il caffè espresso, a dispetto degli altri posti in giro per il mondo in cui sono andato.
Il lato animazione ci ha soddisfatto. Gli animatori Lino, Francesca e Lucio sono davvero discreti e sempre disponibili. Lo stile è SOFT e nessuno ti pressa : è quello che volevamo ed è quanto ci offrono quindi siamo contenti.
Mercoledì 5/3/08 Giornata di puro relax presso la spiaggia del villaggio. Iniziamo ad organizzare le gite dei giorni seguenti. Non mancano certo il sole , il mare, i cocktails alla frutta e rhum.
Cena al villaggio e di nuovo la solita solfa…Non siamo contenti.
Giovedì 6/3/08 Prima escursione: spiaggia di Moint Choisy , Cap Mohleroux e visita alla cittadina di Grand Baie e relativo Bazar e negozi di abbigliamento firmato.
Seguendo le indicazioni di altri viaggiatori che hanno scritto su Turisti per Caso, prendiamo un taxi all’esterno del villaggio, concordiamo una cifra per il tragitto e le ore che vorremo spendere in giro (trattare sempre i prezzi, con chiunque!) I taxi sono puntualissimi e sono l’unico mezzo in effetti autorizzato , come i bus, a trasportare terze persone.
La spiaggia di Moint Choisy è come ce l’aspettavamo: splendida e particolare con il bosco di casuarina alle spalle ove godere di un po’ d’ombra (mica per niente ad una delle estremità di questa spiaggia c’è il Club Med…) Facciamo diversi bagni e ci godiamo il sole.
Passeggiata sulla spiaggia godendone i coralli giunti fino a riva.
Quindi ci facciamo portare verso Cap Mohuleraux dove però non ci fermiamo causa il troppo vento.
Andiamo diretti a Grand Baie. Qui passeggiamo sul lungo mare tra negozi che vendono grandi firme a prezzi che non sono molto convenienti nel prezzo, per di piu’dentro un vestito di Prada trovo l’etichetta “made in china” che mi fa inorridire… La zona è davvero turistica e quindi preferiamo spostarci presso il vicino bazar per trovare un’atmosfera piu’ a misura di Mauriziano.
Qui compreremo molti dei souvenir che ci porteremo in Italia: pashmine in seta , arazzi, t-shirt di Mauritius, bracciali e collane di conchiglia e corallo nonché le immancabili borse in paglia con il dodo tipiche dell’isola.
Soddisfatti rientriamo in villaggio. Qui conosciamo una coppia di Torino, Silvia e Roberto e anche una stupenda famiglia di Roma, Simona e Piero con le loro 3 figlie.
Principalmente con loro nei giorni seguenti, organizzeremo le escursioni e vivremo le piccole disavventure che trovate di seguito.
E qui mi viene da ridere: la Reliance organizza , per il villaggio, una serie di escursioni a prezzi esagerati e in ogni caso non all’altezza di quanto ci si aspetti. Un esempio ne è il commento di alcuni compagni di villaggio che hanno pagato dei bei soldi per la gita al lago sacro degli indu e si sono ritrovati a correre come giapponesi con tempi ristrettissimi ,in lungo e in largo e senza una guida qualificata che desse loro spiegazioni o rispondesse alle domande per saperne di piu’ sui luoghi visitati.
Semplice conseguenza di questa inadeguatezza è che ciascuno cerca di organizzarsi altrimenti, anche cercando ovviamente di risparmiare. Sulla spiaggia e all’interno del villaggio circolano dei personaggi che organizzano in maniera parallela le escursioni e , tra le altre cose, tali personaggi ci vengono suggeriti anche da personale di pertinenza del villaggio con addosso la t-shirt di Reliance! 😉 A questo punto la cosa è chiara: siamo in presenza della solita porcata all’italiana; il villaggio è connivente con questi personaggi e probabilmente ne ricava anche qualche utile , senza essere però direttamente responsabile di tali attività.
Inoltre, tale organizzazione parallela bypassa i tassisti che a questo punto vengono tagliati fuori dalle attività di escursioni .
Inizialmente ignorando tale circolo vizioso concordiamo con uno di questi personaggi da spiaggia , in seguito alla “soffiata del tutto disinteressata” di uno del personale del villaggio, una gita per l’isola dei cervi per il giorno successivo.
Venerdi 7/3/08 Ecco che inizia la nostra Odissea.
Premetto però che nonostante le nostre disavventure i posti e le località visitate a Mauritius meritano davvero di essere visitati perché meravigliosi , ma è meglio evitare certe organizzazioni e certi villaggi se non si vuole incorrere nelle stesse difficoltà.
Come concordato il giorno precedente con l’organizzatore pseudo clandestino, ci presentiamo nel posto previsto per partire alla volta dell’Isola dei Cervi.
Il tizio però non si presenterà. Il caro O., così si è fatto chiamare il figuro, non solo non ci farà sapere nulla per tutta la mattinata (resteremo alcune ore sotto il sole , con anche dei bambini e senza alcuna notizia) ma alla fine ci darà pacco completo e noi, sentendo solo alcune voci sul motivo addotte da chi ci aveva “soffiato” il suo nome , comprenderemo che la sua difficoltà sta nel fatto che i tassisti avendo a loro volta saputo della escursione , hanno istituito un bel picchetto e non lasciano passare nessuno.
A questo punto rientriamo in villaggio, alterati per il tempo e anche i soldi presumibilmente perduti. Sole e mare nella solita spiaggetta del villaggio in attesa che qualcuno ci rassicuri e ci spieghi.
Dopo molte ore il tizio si presenta chiedendo scusa ma garantendo che il giorno seguente lui avrà tutte le carte in regola per portarci a destinazione.
Siamo positivi per natura e vogliamo credergli anche perché all’isola dei cervi vogliamo davvero andarci e addirittura al gruppo si aggiungono gli amici Silvia e Roberto e altri ancora.
Restiamo al villaggio a riposare, fiduciosi per il giorno successivo, tra gli spasmi e i guaiti di uno degli animatori autoctoni che intona canti tribali (MAH!) La cena avrà il solito triste corso e alle 22 fine dell’ALL INCLUSIVE! ;( Fortunatamente è stato organizzato un diversivo per il dopo cena. Gita DANZANTE a Grand Baie presso il Buddha Club.
Arriviamo verso mezzanotte nel locale: carina la sua disposizione, mezza al chiuso e mezza all’aperto. Musica un po’ da hard disco anni ’90. Frequentazione varia , gran parte turisti dei villaggi limitrofi .
Sabato 8/3/08 Nuova sveglia presto e rieccoci ad aspettare il fantomatico O. Per la gita all’isola dei cervi: altra SOLA incredibile! I pulmini che avrebbero dovuto prelevarci e portarci all’isola questa volta arrivano fino alla strada di accesso al villaggio quand’ecco che vengono fermati dai tassisti con annessa rissa e intervento della polizia, chiamata dalla direzione del villaggio e dai tassisti stessi. La polizia afferma che i pulmini non sono autorizzati al trasporto.
L’escursione salta e del buon O. Anche questa volta nessuna traccia: nuovamente abbiamo atteso invano, con dei bambini al sole il suo arrivo.
Indignati ed arrabbiati questa volta ci incavoliamo con gli assistenti Reliance (la soffiata ad organizzarci in questo modo ce l’ha data uno di loro…). Ma ecco l’ulteriore caduta di stile della direzione del villaggio e della Reliance, i cui assistenti, donna, si dimostreranno alle volte addirittura strafottenti e facilmente irritabili.
Come ci aspettavamo sia loro che il direttore del villaggio se ne lavano le mani palesando il fatto che la cosa non era organizzata secondo i crismi dell’organizzazione Reliance e che loro non conoscono questo O. (ma come… la soffiata ce l’ha data uno di loro!!) In ogni caso invitiamo il direttore ad intercedere almeno per farci riavere i soldi.
Il risultato però è evidente: un’altra mattinata persa e niente isola dei cervi.
Dopo l’ennesimo pasto gramo, come dal nulla , appare l’etereo Ottavio che, circondato da noi turisti gabbati, restituisce i soldi a tutti chiedendo scusa, anche perché minacciato pesantemente.
Fatalità poi vorrà che , non appena avremo recuperato il maltolto il direttore del villaggio sarà ad aspettarci all’angolo per chiederci se tutto era sistemato : e meno male che lui i riferimenti del tipo non li aveva!! Quando si dice il caso…
Nel pomeriggio, con Silvia e Roberto decidiamo di giocarci una carta alternativa. Ci rechiamo con il taxi presso il giardino botanico di Pamplemusse e al mercato di Port Louis.
Il giardino è davvero fantastico. Abbiamo visto specie di cui non sapevamo nulla, oltre a ridere come matti grazie ai commenti in italiano maccheronico della guida.
Tartarughe giganti e cerbiatti concludono la passeggiata di un’ora immersi tra palme giganti, fiori di loto, essenze , fiori speciali ecc ecc… Port Louis invece è una cittadina moderna: palazzi alti e mcdonald in bella vista. Il mercato che si svolge lungo una via parallela al lungomare è invece un misto sonoro di odori, colori e gente comune.
Ci imbuchiamo in questa strada consci di assaporare in questo momento uno scorcio di vita quotidiana dei mauriziani di città.
Compriamo gli ultimi souvenir all’interno del suk , contrattando come forsennati sui prezzi e sulla via del ritorno acquistiamo anche del rhum, a un prezzo tre volte minore di quanto venduto al villaggio.
Il tassista che ci ha accompagnato ed aspettato ci racconterà alcune cose importanti del suo paese e del suo popolo: la tradizione francese di colonia, per poi divenire feudo inglese, di qui la loro lingua creola, la guida delle vetture a destra, le feste delle divinità indu’ e , in ultima analisi, la convivenza che pare qui realizzata senza apparenti difficoltà tra persone che credono religioni diversissime quali l’indu’ , la musulmana, la cattolica e la cinese.
Domenica 9/3/08 Finalmente l’isola dei cervi Con tutti gli amici del villaggio arriviamo a Trump d’eau doux in taxi. Espletate le formalità per farci portare a visitare le cascate, l’isola e mangiare l’aragosta ci imbarchiamo su un motoscafo che ci porta a tutto gas fino alle cascate di un fiume che si getta nel mare creando un’insenatura dalla foce in stile tropicale. Facciamo le foto di rito e sbarchiamo sulle cascate stesse arrampicandoci stile LOST…Uno splendido arcobaleno ci saluta.
Poi tutti all’isola dei cervi, nella quale risiede un villaggio con annessi campi da golf!! Mare coloratissimo. Bagno e poi pranzo sulla spiaggia retrostante dell’isola con aragoste, pesce, pollo , insalate e l’immancabile rhum.
Pace e sole a volontà.
Si rientra… finalmente missione compiuta! Lunedì 10/3/08 Ormai il tempo stringe. Ci manca lo snorkeling all’Ile Plate e all’isola di Gabriel sulle relative barriere coralline.
Con il solito gruppo di amici partiamo presto con l’organizzazione del villaggio e accompagnati da uno degli animatori , Lino.
Appena siamo in mare aperto ci rendiamo conto della violenza dell’oceano indiano, anche quando è calmo. In molti malediranno di aver fatto colazione (mi raccomando non mangiate né bevete nulla se prevedete un bel giro in pieno oceano…) Il paradiso a cui approdiamo però ci rende felici per le sofferenze vissute.
La coloratissima barriera corallina ci accoglie con i suoi variopinti abitanti animali e non.
Calde acque e sole intenso contornano isolotti candidi sui quali sdraiarsi dopo il volo sui coralli.
Finalmente tutto è compiuto.
Soddisfatti rientriamo. Trascorreremo gli ultimi istanti di vacanza in compagnia di nuovi amici , godendoci il sole, l’odore del mare e i colori di questo bellissimo paese che porteremo sempre con noi.
Mauritius è bellissima, godetevela in ogni suo aspetto.
Fidatevi dei consigli di chi ci è già stato e scrive su questa rubrica. Evitate di ripetere le esperienze spiacevoli che abbiamo vissuto noi e vivete con uno spirito positivo questo smeraldo nell’oceano indiano. Non ne tornerete delusi.