I colori delle isole Seychelles
Siamo partiti da Fiumicino con Air Seychelles, comodo: si parte la sera, ed al mattino ci si può già tuffare nell’oceano indiano. Abbiamo scelto di soggiornare in guest house e piccoli hotel, sia per ragioni economiche che per stare maggiormente a contatto con i luoghi e le persone. Inoltre volendo girare e vedere tutte le spiagge ed i luoghi di interesse è inutile pagare una esagerazione per un esclusivo resort. Abbiamo trascorso i primi 4 giorni a Praslin in cui siamo arrivati con il volo interno in 20 minuti direttamente il primo giorno. Abbiamo soggiornato allo Chalet cote mer sulla baia di sant’anna. Ottimo per il confort e per la vista impareggiabile sulla baia e sulle altre isole in lontananza .Ci siamo mossi con l’auto a noleggio (40€/day). A Praslin la spiaggia più bella è anse georgette, splendidamente deserta, dai colori incredibili con tutte le sfumature dell’azzurro del mare e la spiaggia bianca. Se si volge poi lo sguardo verso terra c’è il verde degli alberi e delle colline che la circondano, non ha barriera di fronte ma ai lati lungo le sponde rocciose è possibile immergersi alla scoperta dei numerosi pesci presenti, io ci ho visto varie tartarughe ed uno squalo (piccolo!) . Andateci!. C’è poi anse Lazio che è quasi una copia in grande di anse georgette, anch’essa molto bella, con più gente ed anche due ristoranti di qualità ma un po’ costosi in cui passare le ore centrali del giorno. Una mezza giornata la potete passare sulla spiaggia di anse volbert e a grand anse, dove però è meno bello fare il bagno. Dovete anche vedere, al non modico prezzo di 15 euro (non ci pensate siete in vacanza), anche il parco naturale vallee de mai dove ci sono le famose palme coco de mer ed in generale una bellissima foresta costituita da palme di svariati tipi e dimensioni. I 4 giorni trascorsi a Praslin sono trascorsi molto in fretta ricorderò di quest’isola in particolare gli stupendi colori del mare, amplificati dalla particolare tono di luce del sole equatoriale. Il 2 febbraio Partiamo la mattina alle 10:00, da Praslin per La Digue; ci sono collegamenti quasi ogni ora e numerose sono le persone che anche per una gita giornaliera raggiungono l’isoletta di La Digue. In genere il traghetto è affollato, noi per sicurezza abbiamo prenotato i posti il giorno prima, non si sa mai. Arrivati al porto di La Digue, siamo stati amabilmente assaliti da vari taxisti, noleggiatori di biciclette, cambiavalute a nero (info noi abbiamo sempre cambiato a 15). Scegliamo un tipo dall’aria malconcia che ci conduce al suo carro trainato da un bue che è anche più scalcinato di lui. I 500m fino al Birgo Guest House sono una lenta passeggiata in questo nuovo ambiente per noi sconosciuto e che cominciamo a conoscere dal taxicarro nei 20 minuti di tragitto. L’impressione è che qui siano tutti in vacanza, in giro ci sono molti occidentali a cavallo di bici che sorridenti girano alla ricerca della spiaggia quotidiana. Prendiamo possesso della nostra camera (l’hotel ha solo una decina di camere ben sistemate e nuove in un giardino con varie piante e ombreggiato da alberi da frutto) e siamo subito in giro con le bici che ci vengono consegnate direttamente in hotel al prezzo di 5 euro/day. IL primo giorno ci fermiamo a fare un bagno nelle spiagge a nord del porto e facciamo una ricognizione di tutta l’isola per prenderne possesso.
Girando scopriamo tutti i Guest house ed hotel che nei mesi precedenti la partenza abbiamo valutato come possibili luoghi di soggiorno. Così dall’esterno sembrano tutti abbastanza ben messi, ci colpisce favorevolmente l’Ocean e chatou sant cloude. Infatti per cena decidiamo di prenotare al ristorante dell’ocean dove il sabato c’è anche uno spettacolo musicale. Con musiche country western!?. Bene arriva sera e accese le torce pedaliamo verso il ristorante: al buio l’isola assume un aspetto un spettrale, ed ogni tanto qualche ombra umana, che emerge dal buio ci fa trasalire. Ma tranquilli arriviamo sani e salvi al ristorante e torniamo anche in hotel. Buono il giudizio del ristorante, sui 20 euro a testa con cena a buffet molto vario. Nei giorni successivi abbiamo pranzato e cenato in diversi ristoranti, i migliori sono stati il ristorante di Chatou san Cloude, l’Ocean e con i piedi sulla sabbia il ristorante che si trova a grand anse, buona la pizza da gregoires. Da dire che dal 1° gennaio in quasi tutti i ristoranti è obbligatorio pagare in euro o con Credit card, per cui viene a mancare un 30/40% di risparmio dovuto al cambio in nero favorevole, ed è inutile portarsi tanti contanti. Noi in 15 gg abbiamo cambiato solo 300 euro in rupie.
Nei giorni successivi il tempo è un po’ cambiato in peggio per via di un ciclone che ha investito la lontana Mauritius ed ha fatto sentire i suoi effetti anche alle Seychelles. Anche se ha piovuto un solo giorno, il tempo è stato un po’ perturbato con vento forte e mare forza 4-5 per 4 giorni.
Questo non ci ha impedito di stare in spiaggia di fare grandi bagni tra le spumeggianti acque di grand anse, e anse cocos e nemmeno di ritoccare la nostra abbronzatura, ma ci ha impedito, o meglio, noi non ce la siamo sentita, di andare per mare con le escursioni.
I giorni sono quindi trascorsi tra le spiagge di La Digue: la bellissima anse source d’argent con i massi levigati dalla marea ed i colori d’argento; le isolate e quasi deserte anse cocos e petit anse in cui era fantastico lasciarsi travolgere dalle onde. Anche l’uso della bici dopo i primi giorni è stato più facile ed abbiamo apprezzato appieno la sensazione di libertà e di tranquillità dell’isola. Immaginate cosa potrebbe essere l’isola se al posto delle bici ci fossero dei rumorosi e puzzolenti motorini, stile Thailandia! Bene dopo sei giorni di questo paradiso è giunto il momento di spostarci a Mahè per gli ultimi tre giorni di soggiorno. Prima con il traghetto, e poi con l’aereo raggiungiamo l’isola principale, dove noleggiata un’auto (40euro/day) andiamo al nostro hotel il Beau Vallon Bungalow che sconsiglio vivamente!. E anche il mare in questo periodo dell’anno in questa zona, con i venti da NW, non è bello per niente. Delusi dalla sistemazione il primo giorno ci deprimiamo al pensiero dei bei luoghi visti nei giorni precedenti. Per cena mangiamo una pizza da Baobab, meno male che è buona! Decidiamo di passare gli ultimo due giorni nel sud dell’isola e qui ritroviamo i colori e le atmosfere tipiche delle spiagge seychellesi, e con anse Intendace ritroviamo la bellezza vista ad anse Lazio, magnifica. Il sud è decisamente più tranquillo e consente di passare facilmente da un versante all’altro per approfittare delle migliori condizioni atmosferiche che di volta in volta si presentano. Ma c’è da dire che è necessario fare attenzione in spiaggia perché sono anche frequentate da borseggiatori molto veloci. A noi hanno rubato dei soldi dallo zaino che abbiamo lasciato incustodito per nemmeno due minuti, giusto il tempo di arrivare al bagnasciuga, e tornare. Su tutte le spiagge ci sono dei vigilantes ma i ladruncoli sono più lesti e ti fregano che è una meraviglia. Nota positiva di Beau Vallon i due ristoranti italiani: La Scala e Le Corsaire soprattutto quest’ultimo in cui abbiamo passato una splendida serata deliziati dalla cucina e dalla atmosfera sofisticata ma alla mano che i titolari danno al loro locale. I prezzi sono da buon ristorante italiano sulle 30 euro a persona Il viaggio si è concludo lunedì mattina con sosta a Victoria per l’acquisto di souvenir e regaletti vari e partenza verso l’una con il volo di ritorno. Ciao Seychelles, a presto.