Piccole scoperte tra NY e Canada via Vermont
Viaggio Ninho Finny USA Canada 21/09/07 12.20 Siamo all’aeroporto, comincia il viaggio…
Ci aspettano nove ore di volo, anzi, nove e quindici minuti per la precisione. Per fortuna abbiamo i posti al finestrino.
Vedremo come e’ questa Eurofly… Hugo insiste che scriva che al check in ci hanno fatto mettere uno sticker sul passaporto e uno sulla valigia, che c’erano due suore vestite in tartan, ma… Sposate (ebbene sì, si tenevano per mano con un uomo ciascuna). Ah… e poi ci hanno fatto levare le scarpe…Roba normale , mi sembra… solo che a quello davanti a noi puzzavano i piedi.
13.10 Ancora all’aeroporto. Che strano… Accanto a noi c’e’ una famiglia, madre italiana che parla italiano, padre che parla inglese maccheronico con i figli (ma poi pure lui si rivela italiano quando dice, “dallo pure a Graziella!”) e i figli parlano un inglese maccheronico italianizzato tra di loro e con i genitori, ma perché!? Negli aeroporti si vedono certe cose inspiegabili.
14.40 Finalmente sull’aereo. Aspettiamo il decollo… Mi faccio 5 gocce di Alprazolam… il decollo è la fase che odio di più.
Il volo comincia piu’ che bene, un decollo perfetto. Abbrevierò qui dicendo che l’ unica critica e’ la scarsita’ di viveri. Una porzione lillipuziana di pasta e poi un minuscolo tramezzino che in dieci ore di viaggio non bastano proprio, specie quando spesso si usa il pasto come un momento per spezzare e far passare il tempo… Ore 19.40 (Ora di NY) Vorrei che Hugo dormisse invece di guardare Shrek, perche’ appena arriviamo mi voglio immergere subito nella vita locale anche se per noi sara’ quasi gia’ mattina.
Dal finestrino poi si vedono solo nuvole e blu… Nuvole e blu… E in lontananza le increspature dell’ oceano Atlantico. SE c’è qualcosa che assomiglia al paradiso, deve essere questo.
29219 e’ quanto siamo in alto 3374 le miglia che ci rimangono da percorrere meno 74 i gradi che fanno fuori…
Manca mezzora all’atterraggio… Abbiamo deciso che ci recheremo subito a Times Square, nel cuore di Manhattan (per chi non lo sapesse)… Anche se per noi saranno le 4 del mattino! Beh, non formalizziamoci, non sarebbe la prima volta per noi! ………..SIAMO ARRIVATI!!! Dopo un piccolo intoppo all’hotel, ci hanno trasferito in un altro, il Comfort Inn (Butler street Brooklyn (se Gianmaria volesse fare un check su Google Earth)). Ci hanno fatto andare a piedi con le valige, come se non fossimo già abbastanza stanchi! L’hotel è molto carino anche se la zona non è proprio il massimo. Incontriamo anche un secondo intoppo con la carta di credito (non prendono Maestro e ci tocca pagare in contanti) . Poi FINALMENTE ci facciamo chiamare un taxi. Ne arriva uno che in realta’ e’ una macchina di lusso con sedili in pelle e temiamo la fregatura (ma tutto ok!) e attraversiamo il maestoso BRokkkolino Bridge da cui ammiriamo il ponte di Manhattan tutto illuminato. A Times Square ceniamo al Virgil’s Real BBQ (152 West 44 Street)! E’ un posto incredibile, gremito di gente di tutte le razze che urlano, battono le mani, fanno brindisi ad altissima voce… E le porzioni sono ENORMI! Siamo stanchi MORTI, ma eccitatissimi. Sono le 4.30 ma facciamo cmq un giro per Times Square. Sembra un luna park…Luci peggio che nella terra dei Balocchi, carretti che vendono ogni sorta di leccornia e porcheria, una fiumana di gente ( tanto per citare Verga).
Alla fine abbiamo fatto le sei della mattina (ora italiana) ed eravamo davvero a pezzi. Nel taxi (mentre i taxista indiano chiedeva a ME le indicazioni per arrivare all’hotel) mi crollava la testa in avanti.
Crolliamo esausti in uno dei due letti matrimoniali della nostra stanza.
A domani…
22/09 Stamattina alle sette e trenta eravamo gia’ con gli occhi sbarrati, cosi’ abbiamo fatto la doccia e siamo scesi a fare colazione (inclusa nel prezzo). C’era di tutto, waffles con maple syrup, muffin, cornetti e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Molto simpatica anche la cameriera che chiamava “Honey” tutti quanti, compreso il signore afro-americano alto 2 metri e carico di muscoli che se ne sta in un angolo a leggere il giornale.
Abbiamo preso la metro e siamo scesi a Grand Central Station con visita d’obbligo al famoso orologio che si vede in tutti i film. Abbiamo fatto il classico giro Chrysler Building, Saint Patrick’s Church, Rockefeller Center, Trump Towers, Disney Store, piu’ lo Schwartz, il famoso negozio di giocattoli che si vede nel film “Big” (quello dove il bambino vuole diventare adulto e si trasforma in Tom Hanks) e c’erano due ragazze che suonavano Mozart sulla tastiera gigante a terra che compare proprio in quel film (erano animatrici, ovviamente) poi… La bellissima Central Park, ma non facciamo neanche in tempo ad arrivare a Sheep Meadow che scoppia il DILUVIO UNIVERSALE , dal nulla! Prima cerchiamo riparo con altra gente sotto un albero, ma non va proprio bene, cosi’ corriamo sotto al tendone dell’ingresso di un ristorante che se solo entri ti chiedono 200 dollari (non va proprio bene!) e indi… Soluzione finale, prendiamo un Risho (o rickshaw) insomma un RISCIO’ (per capirci) trainato da … Un uomo. Ma io credevo esistessero solo in Cina e in India! E invece no, sono arrivati anche a NY! ( nel 2005 però non c’erano…) Il Riscio e’ coperto da una tenda impermeabile e nel diluvio universale, l’uomo (giovane e in salute… Si spera per lui) ci porta… due passi piu in la’ per la modica cifra di 34 dollari (più mancia, obviously)… Li mortaXXi! Scendiamo sulla 56esima strada fradici e infreddoliti (avevamo controllato sulla guida il posto piu’ vicino dove mangiare) e apparentemente si trattava di un Burger Joint in un Hotel… Mah. L’Hotel c’e’ … Ed e’ pure di mega lusso! E’ il Parker Merdien. Troviamo il ristorantino che NULLA ha del burger joint e dopo aver dato il nome, ci mettiamo comodamente seduti in poltrona nella hall e aspettiamo. Dopo un po’ vedo che la gente nell’attesa legge il menu, cosi’ vado anche io a chiederne uno. CO-SA!? Un frittata 30 dollari!? E gli hambuger…Dove sono!? Torniamo ad analizzare la guida e vediamo che il Buger Joint sarebbe nascosto dietro un tendone… Ma che storia e’!?????? Ed il tendone (stile sipario da teatro La Scala) e’ proprio li’. Invento una scusa e dico che abbiamo sbagliato il luogo dell’appuntamento con degli amici (quante volte se lo saranno sentiti dire?) e con man leggiadra solleviamo il pesante sipario in velluto rosso e ci ritroviamo… In un buco di mattoni rossi con scritte sui muri e poster di Rocky e dei Sopranos dove hamburger e patatine (e nulla piu’) vengono serviti ad incredibile velocita’ da un rasta che chiama il tuo nome quando e’ pronto. La gente condivide i tavoli. C`e` un po` di tutto, uomini in giacca e cravatta, Ispanici, afro-americani, famiglie… Ma come e` possibile … Un posto del genere in un hotel di lusso!? Questa e` NY! Vista la pioggia che cmq era diminuita , decidiamo che sara’ un pomeriggio da museo e andiamo al Museum of Natural History. Ma io non ho voglia di prendere la metro (per pigrizia mentale) e camminiamo (non lo avessimo mai fatto, la sera mi facevano male pure i capelli). Il museo era bello (anche se gia’ visto (da me)), Hugo e` stato molto contento di vedere la balenottera azzurra a dimensioni reali (finta, obviously).
Cena in un ristorante Thai molto buono. Accanto a noi c`erano dei “signori” che hanno pregato nostro Signore prima di iniziare a mangiare… E vabbe`, saro` pure atea… Ma c`e` bisogno di farlo in maniera così plateale (quasi urlando)? Durante il pasto citano versetti della Bibbia… Anco`? E dulcis in fundis (???) per chiamare il cameriere urlano “Hey, AMIGOS!” sì, pure con la S del plurale… Ma credevano di stare ad un ristorante messicano!!!!? Anche questi sono gli USA…
23/09 Stamattina andiamo alla Statua della Liberta’.
Andiamo a prendere il traghetto gratuito di Staten Island. E` una cosa da turisti, ma si deve fare. Cmq a bordo c`e’ tantissima gente anche del posto. Io e il ninho proviamo in tutti i modi a farci una foto con la statua della Liberta’ (ma come e’ piccola…) dietro mentre ci passiamo davanti sul traghetto, ma non riusciamo mai a farcela entrare, cosi` un tipo gentile ci chiede se vogliamo che ce la faccia lui. Accettiamo, ma quando andiamo poi a controllare… I riccioloni del ninho con tutto quel vento avevano coperto la Statua! BASTA! Si vede che era destino… Facciamo una foto con lo Skyline di Manhattan che da qui si vede magnificamente e pensiamo a come deve essere stato per i pendolari che arrivavano da Staten Island vedere il primo aereo che si schiantava nelle torri… A Staten Island non c`e` nulla da vedere ed oggi fa davvero caldo, per cui facciamo inversione ad U e torniamo indietro.
Scesi dal taxi che prendiamo poi, ci troviamo in un negozio Country e anche Native Indian con una serie di chincaglierie e oggetti anche originali a dir poco ipnotizzanti.
Foto di rito con cappello da cow boy …E` ora di andare a Chinatown…
Cosa dire…? C`ero gia` stata, ma oggi abbiamo avuto un regalo bellissimo… Uno dei momenti che ci rimarrà piu’ impressi nella vita… C`era una festa tradizionale cinese. Che fortuna averla beccata! Il bello e` che c`era si` qualche bianco, ma la stragrande maggioranza delle persone erano cinesi e sembrava davvero di stare a Pechino. Non posso descrivere con le parole… I colori, il miscuglio di odori, di spezie, il karaoke cinese, le decine di banchi di pesce con il pesce lucido, guizzante, ancora vivo, i bambini seduti sotto le bancarelle. La gente che urlava in cinese, le donne anziane che camminavano con i palloncini e poi una cosa bellissima… In una strada decine di donne cinesi vestite di bianco ballavano e cantavano alzando le braccia con movimenti lenti e sinuosi, si muovevano in file orizzontali… Sembravano così felici. Siamo passati anche per Little Italy ma ormai e` stata ‘mangiata’ da China Town ed e` solo una stradina con qualche bandiera italiana. Anche qui c`era una sorta di festa che sembrava voler fare a gara con quella cinese, ma era solo uno stand che vendeva zeppole e hamburger e qualche giostra… Mah Abbiamo mangiato in un ristorante malesiano buonissimo, il cameriere ci ha fatto una foto con lo sfondo di China Town. Che bello! Bello… BELLO La sera cena da Carlotta ( ad Astoria )un’amica di mia sorella che si è trasferita qui a lavorare per le Nazioni Unite… Molto carina… ragù di tofu…
Poi siamo andati al East Village (la trastevere di Manhattan). Molto caratteristica, tutti giovani, trasgressione a manetta, negozi di piercing e tatuaggi, localini… Insomma, preferisco l`ingenuo sfarzo e la “baroccaggine” di Times Square, ma anche questo quartiere fa parte della bellezza di NY (…Dice Hugo… Ma io un quartiere quasi identico l`ho visto pure a Toronto…Si ricredera’). Distrutti a dir poco, siamo andati a dormire.
24/09 Giornata appena cominciata, siamo qui all`internet point… Prima abbiamo lasciato tutti i nostri bei vestiti zozzi in una lavanderia (mutande e calzini inclusi) e li riprenderemo lindi per la modica cifra di 5 dollari… Non male, no? Ora i due ninhi vi lasciamo per andare a fare un pic nic a Central Park, si spera… Senza diluvio e senza Riscio` A presto con nuove avventure da the United States of Ammiracle… Ricapitolando… Stamattina abbiamo deciso di regalarci una giornata di relax (si fa per dire), per cui dopo aver trascorso un`ora e trenta ad un internet point e dopo aver comprato dei tramezzini ed un chicken curry salad ad uno starbucks, ci siamo avviati verso Central Park (con metro). Prima di scendere dalla metro, un`altra bella sorpresa, nella stazione c`era un gruppetto di uomini di colore che stavano improvvisando un coro a cappella. Foto e 5 dollari (usciti dalle tasche di Hugo). Central Park… In una giornata di sole non puo` che essere uno dei parchi piu` belli del mondo…Altro che Villa ADA!!! E` uno dei luoghi piu` caratteristici di NY, distese di verde a non finire, angoli fatati, dettagli fiabeschi come la magnifica statua di Alice nel Paese delle Meraviglie a cui erano aggrappati come scimmie dei bambini in pantaloncini bianchi e maglietta blu (di tutte le razze, naturalmente) che stavano facendo una caccia al tesoro sulla statua! Gente sui pattini che balla alla musica del proprio I-pod … e quando dico “balla” intendo che queste persone ballano come se fossero in discoteca, ed e` tutto normale, nessuno li guarda (a Roma verrebbero considerati pazzi). Tutti che giocano, le mamme che hanno appena partorito (o almeno da qualche settimana) fanno skipping con il trainer spingendo le apposite carrozzine con ruote da fuoristrada . Tutto circondato da una corona di imponenti grattacieli. Siamo sconvolti in maniera piacevolissima dalla cordialità della gente che fa di tutto per aiutarti, l`episodio piu` notevole e` accaduto in metro quando un ragazzo che era seduto accanto a me (io avevo appena preso posto) si e` alzato per far sedere Ninho. Noi credevamo che dovesse scendere e invece no, e` sceso 20 minuti dopo alla nostra fermata. Che vergogna! Non sapevamo che fare, anche perche` ormai si era gia` allontanato e la metro era gremita. Un principe metropolitano. Esistono ancora.
Come siamo stanchi e doloranti quando torniamo a Brooklyn verso le sei. Piedi a pezzi, soprattutto Hugo ha male alla caviglia. Cosi’ stasera decidiamo di cenare a Brooklyn e, claudicanti e zoppicanti (cioe` la stessa cosa), andiamo in cerca del Ginza, indicatoci da un opuscolo trovato in hotel (e` un sushi bar). Trovato il posto ci piace poco (luci al neon degne di un interrogatorio di terzo grado), ma ecco che dall`altro lato della strada vediamo un piccolissimo sushi bar con luce rigorosamente soft… Sushi ottimo. Cameriere malesiano gay carinissimo, un po` attacca pippe, ma educato. Ora siamo in un pub sempre a Brokkolino nella 5th ave con una partita di football americano in USA visione ed una tifoseria TOPICA. Tra poco andremo a dormire… Che tristezza…Sono le 21.30 ora locale… Un attimo… Il ninho protesta dicendo che non e` vero e che andremo in hotel verso le 23.00 a chiacchierare, vedere tv e chissà cos’altro…
Com`e` andata a finire? Io mi sono addormentata vestita alle 23.30 … Lui ha fatto la settimana enigmistica solo soletto.
Un bacio a tutti 25/09 Cominciamo la mattinata con un bel giretto a Brooklyn. Un giro consigliato dalla guida che prevede tre ore a piedi, ma il mio passo lesto a cui il Ninho e` costretto ad adattarsi ce lo fa completare in un`ora e 30. Siamo partiti da Atlantic Ave e ci siamo diretti verso il ponte visitando anche dei bei quartieri residenziali tipo famiglia Robinson. L`attraversamento del ponte di Brooklyn e` durato circa 25 minuti, ma cio` che piu` mi e` pesato non e` stata la camminata bensì il caldo! Che palle! Dall`altra parte siamo andati a mangiare al Jeremy`s Ale House a Seaport che io avevo trovato consigliato su internet da alcuni turisti… Beh, nella via della `taverna` stanno girando un film. Il posto che doveva offrire pesce fritto a volonta’ io l`ho trovato un po` squallido. Vi dico solo che c`e` l`usanza di lasciare il proprio reggiseno (firmato) appeso alle pareti, per cui ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le misure, ormai vecchi ed impolverati che penzolano dal soffitto come alghe putride. Il posto e` buio ed il cameriere acido. C`e` una sorta di veranda in legno che si affaccia sulla strada, ma fa troppo caldo per stare fuori. Hugo ha apprezzato il posto piu` di me perche` lo ha definito caratteristico. Mah! A me l`unica nota che e` piaciuta e` stata la stazione radio che trasmetteva i classici anni 60 e il fatto che quando mi sono affacciata alla veranda un cliente mi ha chiesto se io recitavo nel film. Quando ho detto di no sembrava pure un po` deluso..Dopo (abbreviando rispetto a cio` che ho scritto nel quaderno) facciamo un giro per il porto, Ground Zero e la chiesa di Saint Paul dove c`e` un altare con tutte le foto delle vittime delle torri. Poi il Ninho ha cominciato a lamentare un dolore acuto al piede (a dire il vero gia` da ieri) e cosi` io ho comprato una scatola di cerottoni a freddo e caldo che hanno fatto miracoli. Poi siamo tornati in albergo e la sera siamo andati al Rodeo Bar a sentire musica country.Al ritorno sulla strada siamo stati bloccati da un uomo di colore che ha attaccato un pippone sulle donne, che stanno prendendo il mondo in mano (certo) che lui votera` per Hilary Clinton solo per concludere dicendo ad Hugo (che non capiva una ceppa) che gli uomini devono riprendere le redini in mano. Gli abbiamo pure lasciato 5 dollari e non mi ricordo neanche perche`. Mah…..
26/09 Oggi si parte per Cape Cod. Siamo andati a prendere la macchina alla Avis, ma il taxista ha sbagliato strada. Quando ci siamo accorti che ci stavamo dirigendo verso nord ( da un bel po’) glielo abbiamo fatto notare e lui ha detto che invece di chiedergli di portarci a South End Ave io gli avevo detto 7th ave (sì, certo. Peccato che IO sono madrelingua e tu NO… non vorrei sembrare cattiva… ma quando ci vuole ci vuole!!!!). Devo dire che questo e` stato un po` un problema a NY. I tassisti o non parlano e quindi non capiscono bene l`inglese, o, peggio, non conoscono le zone appena fuori dal centro di Manhattan e chiedono che sia tu ad indicargliele. Comunque, alla fine arriviamo alla Avis e prendiamo una bella Chrysler, ma c`e` un altro intoppo con il satellitare e perdiamo un`ora e 30 dentro Brooklyn a girare come trottole. Per farla breve Hugo aveva detto che ci avremmo messo circa 4 ore a percorrere la strada da NY a Cape Cod, beh, tutto incluso ce ne abbiamo messe NOVE! Anche questo fa parte del suo famigerato ottimismo. Abbiamo attraversato il bellissimo stato del Connecticut con le sue case di legno colorate, gli stand che gia` vendono le zucche da decorare per Halloween (pranzo a New Haven), poi abbiamo attraversato lo stato del Rhode Island ed infine eccoci nel Massachusetts! Qui a Yarmouth, vicino Hyannis, abbiamo trovato il nostro albergo. Un luogo ultra turistico, tipo film Lo Squalo. La sera (cioe` 5 minuti dopo) andiamo a cena in un ristorantino che sembrava addobbato a Natale, grondante di lucette scintillanti e decorazioni di Halloween. Volevamo mangiare l’aragosta, ma era davvero troppo costosa. Uff però, quanto si mangia male qui… E dire che io mi adatto a tutto… E così prendiamo un altro piatto semi schifoso e pure caro! P.S Comunque per quel che riguarda il cibo, il peggio deve ancora arrivare… Ma questo noi ancora non lo sappiamo.
27/09 La mattina subito ci dirigiamo verso Barnstable per andare ad avvistare le balene! Le vedremo? Chissa’! Si tratta di un tour di 4 ore nelle fredde acque dell`oceano atlantico. L`eta` media a bordo e` 80 anni ed il peso medio 130 Kg a persona (come ci si sente magri qui). Per la prima ora e piu` navighiamo verso il mare aperto. La prima cosa che notiamo delle care balene e` uno sprizzo all`orizzonte. Subito io ed il ninho cominciamo ad eccitarci come bambini. Non abbiamo idea di cio` che ci aspetta… Prima a circa 200 metri dalla barca la schiena lucida di due balene che fuoriescono dall`acqua e poi… Il capitano spegne la nave e loro, accompagnate, o meglio, guidate da delfini sono venute sempre piu` vicine e sono arrivate fino a 5 metri dalla barca, buttando fuori la coda ed una addirittura e` uscita fuori dal muso. La gente a bordo urlava e rideva come impazzita. Nessuno si aspettava che venissero cosi` vicino e infatti stando al Captain , siamo stati molto fortunati. Soddisfatti ,torniamo alla macchina e ripartiamo verso Boston! Grazie al satellitare arriviamo a Boston senza problemi circa due ore dopo. Troviamo il nostro albergo e andiamo a cena nella Chinatown Bostoniana, ma io mi faccio prendere un pò dal panico. Hugo insiste che devo stare tranquilla, che sono solo stanca, che non c’è pericolo. Ma ci ritroviamo in un ristorante dove sono tutti brutti, senza denti e con occhi pesti e nessuno parla una parola di inglese. Quando provo a chiedere Dim Sum, il cameriere mi guarda come se fossi pazza (ma non era una parola cinese?) e così siamo costretti ad ordinare indicando le foto sul menù. Io ordino qualcosa che sa troppo di maiale (sarà che ormai sono partita con il piede sbagliato) ed entro in paranoia perché i nostri vicini di tavolo (quelli più brutti e sdentati di tutti) nascondono una bottiglia di grappa sotto il tavolo e ci allungano la birra. Ma che schifo! Forse non era grappa, forse era vodka o gin… però lo stesso! Comunque, tre bicchieri di vino bianco dopo sono piu` rilassata e torniamo in albergo dove veniamo braccati da un ubriacone californiano di nome Seamus che sta lavorando qui alle riprese della Pantera rosa 2 e ci ha anche dato il biglietto da visita per provarlo! 28/09 Questa mattina la nostra bella macchinetta ci porta con tutta calma al centro di Boston dove seguiamo la famosa Freedom Trail, una scia di mattoni rossi che ci porta a visitare i luoghi più belli della citta`. Anche Boston ha il suo skyline di grattacieli, ma molto piu`piccolo di quello di NY. Il centro e`un miscuglio di vecchio e di moderno. In alcuni angoli edifici antichi sorgono in mezzo ai grattacieli. Ci siamo fermati a visitare la casa piu`antica di Boston, ancora tutta arredata e abbiamo pranzato al Quincy Market con un panino ripieno di aragosta (finalmente!). Poi abbiamo visto il tipico gruppo di ragazzi che facevano la break dance e ad un certo punto sembrava che volessero tirare in mezzo anche il Ninho. Poi siamo andati al quartiere italiano che e`molto piu`italiano della Little Italy New yorkese. La sera ci siamo incontrati con Be e Julien (due amici francesi di Hugo che si sono trasferiti a Toronto per 3 anni per il lavoro di lui dopo aver abitato per 2 anni a Roma, della quale si sono innamorati) e abbiamo cenato da CHEERS, si, proprio quel cheers, quello del telefilm…Il solito cheese burger…BASTAAAAAAAAAA! 29/09 Un giorno a Boston e`bastato per visitare il centro (4 km a piedi) e cosi il Ninho ha deciso di andare a Salem, una cittadina a circa 20 km da Boston. La giornata e`splendida.
Salem ci ha incuriosito perché la guida diceva che si tratta della cittadina dove verso la fine del 600 é scoppiata la mania della caccia alle streghe e varie donne come anche alcuni uomini sono stati impiccati perché accusati di stregoneria. Salem ci é subito apparsa carina. Siamo andati al museo delle streghe, cosa indispensabile perché ti viene spiegata tutta la storia della caccia alle streghe. Dopo il museo, per caso, ci siamo ritrovati a passare vicino ad un cimitero ed io sono voluta entrare a cercare le tombe di quelle povere disgraziate. Abbiamo cercato in lungo e in largo, ma nulla. Invece abbiamo trovato nascoste dietro delle lapidi delle melanzane avvolte in un velo nero annodato. Ah, dimenticavo di dirvi che la guida ci ha spiegato che molti qui praticano la religione delle streghe (WIKKA) e abbiamo dedotto che quello delle melanzane in abito scuro fosse un rito Wikka. Che bello, saranno pure pazzi, ma quanto mi piace scoprire luoghi e persone che a tutti i costi non vogliono crescere (proprio come me!) Cmq dopo aver cercato le tombe delle impiccate invano, le abbiamo trovate fuori dal cimitero! Con nomi, data e con scritto HANGED. Anche queste tombe erano decorate dalle streghe WIKKA (si, si fanno chiamare streghe, anche gli uomini…) con ramoscelli, nastrini, mele rosse e bambole di paglia… Dopo siamo andati a vedere la splendida House of Seven Gables, che ha ispirato lo scrittore Hawthorne (la Lettera Scarlatta, per intenderci) a scrivere l’omonimo romanzo. E`lo spazio domestico più antico degli USA, tutto scale a chiocciola segrete e passaggi nascosti, una vera chicca. Una vera meraviglia. Dopo siamo andati a Marble head, una cittadina di mare, tutta casette colorate decorate nel minimo dettaglio e ci siamo presi un aperitivo al porto. I nostri vicini di tavolo stavano mangiando gamberi freschi, io ed Hugo eravamo lì che sbavavamo. Io ho detto ad Hugo “ti prego, se i tuoi amici dicono di mangiare in un ristorante italiano in nome dei vecchi tempi trascorsi a Roma, tu falli cambiare idea!!!” Tanto traffico per rientrare a Boston. Siamo arrivati in albergo alle otto! E dire che dovevamo vederci con Be e JU. Alle sette e 30. Alla fine ci siamo visti alle nove e loro, nostalgici di Roma, hanno voluto mangiare al ristorante Italiano ( e te pareva!!!!) … Faceva SCHIFO! Io ho ordinato petto di pollo e mi sono arrivate tre cotolette fredde ed unte adagiate su un letto di fettuccine scotte, bagnate e sciape. Anche se avevo fame non ho mangiato… Sigh Il giorno successivo siamo partiti per il Vermont… Una magia. Siamo andati a visitare la casa dei Von TRapp (quelli di the Sound Of Music (Tutti Insieme Appassionatamente)). Il Vermont é stupendo… Sembra di stare sulle Alpi… Lo immagino nella stagione sciistica…
Cavolo… Qui mi scade la carta prepagata di internet…
Provo a connettermi domani (ora siamo in Canada!!!!!!!!!!!!!) Vermont (scusate, ricapitolo) . Insomma era davvero bello. La nostra camera d`albergo aveva il letto a baldacchino ed era tutta in stile Laura Ashley con l’armadio con gli stencil di uccellini svolazzanti. Quando mi sono risvegliata sembrava di stare in uno dei miei sogni di bambina. La sera siamo andati a mangiare ad un risto-pub,hotel chiamato Ye Olde England, sperando di sfuggire alla cucina americana e cosi é stato, il proprietario era inglese e ha subito “sgamato” il mio accento scozzese, cosi ci siamo messi a parlare ed esce fuori che si é trasferito in Vermont 24 anni fa. Come? Era venuto in vacanza con la moglie e ha detto “perché non ci trasferiamo qui?” e mentre erano qui in vacanza hanno comprato il bellissimo chalet dove ora c`é il pub eccetera. I proprietario del nostro B&B invece faceva Wilson di cognome così gli ho detto che anche io da parte di madre sono una Wilson e si è subito emozionato… Il pomeriggio siamo andati in uno dei musei più famosi degli USA. E`enorme e tutto all’aperto e con case , navi e treni ti illustra l’evoluzione della vita domestica e commerciale degli USA. Era una giornata splendida ed é stato molto divertente. Poi ci siamo diretti verso Montreal e devo dire che come per Toronto rimango dell’idea che il Canada é spettacolare per i paesaggi, ma le città non tanto, specie se hai appena visto NY e Boston. E`meglio di Toronto perché ha un piccolo centro ed il quartiere latino é carino, ma dopo una giornata e mezzo non sappiamo piu`che fare…Boh, forse siamo solo stanchi. Domani ritorniamo negli States e andiamo a Lake Placid per una notte, poi una ultima notte a NY e poi si torna in Europa.
Lake Placid.
L’hotel è spettacolare. E’ tutto in legno e si affaccia sul lago. Io ed Hugo facciamo un giro con la macchina in un bosco e ci troviamo un Babbo Natale di plastica che spunta da una macchina abbandonata… ???? E’ meraviglioso, siamo riusciti a beccare il cambiamento del fogliame e tutto è rosso e dorato. Vorremmo fissare questi momenti nella nostra memoria per sempre, ma per essere certi di riuscirci, scattiamo delle foto.
5/10 E’ l’ultimo giorno della nostra vacanza!!!!! Per stanotte dormiamo al NY Inn vicino Times Square. Costa 100 dollari a notte ed è orribile. Un albergo per topi, tutto in legno ( ma non come quello di Lake Placid) e con un bagno grande come un cabina telefonica. Io ho anche un po’ paura perché la finestra da su un muro (ma che bella vista!) siamo in fondo ad un corridoio senza uscite di sicurezza. Insomma, se scoppia un incendio siamo abbrustoliti. Decido che per affrontare la paura stasera mi ubriacherò in modo da crollare (non sarà difficile, visto che è da tutto il viaggio che mi porto appresso il Jet Lag…Ma perché!!!???). Al tramonto andiamo all’Empire tate building e ci godiamo lo spettacolo (schiacciati dalla folla).Torniamo a cena al Virgil’s.
6/10 Andiamo a Central Park… Fa caldissimooooooooo! Un caldo umido, appiccicoso… Soffocante… Mangiamo all’ombra di un albero e giuriamo che torneremo. Che NY la sentiamo un po’ nostra ormai. Mentre aspettiamo il taxi per l’aeroporto ci buttiamo in un pub dove danno la partita dei NY Yankees a ci beviamo due birre.
Il volo di ritorno è penoso, è in notturna e i sedili sono strettissimi.
Comunque, è stato un viaggio bellissimo, la prossima volta lo faremo in Caravan io e te, come volevi tu!!!!! Promesso… 😉