MARTINICA Bellissima ma che avventura
Visto che abbiamo due settimane, però, decidiamo di trascorrere la prima delle due in Martinica, da dove poi partiremo per la crociera. Un sogno che non vediamo l’ora di vivere.
Il viaggio aereo e l’hotel in Martinica li prenotiamo da internet utlizzando un po’ di siti francesi. Il volo è un Parigi Orly – Lamentin operato dalla Corsair, compagnia più conveniente rispetto alle altre due che operano questa tratta (Air France ed Air Caraibes) e che vendono solo in Francia. Per l’hotel, abbiamo chiesto qualche consiglio in rete ed alla fine abbiamo optato per il Village Creole a Trois Ilets. Da Milano a Parigi ci andiamo con l’EasyJet, da Parigi Charles de Gaulle a Orly ci andiamo con l’autobus dell’Aair France che effettua questa tratta molto frequentemente durante il giorno e per girare in autonomia lì in Martinica noleggiamo un’auto.
Ok, quindi tutto pronto, il 13 Agosto mattina partiamo da Malpensa per raggiungere Parigi e da qui attendiamo la partenza del volo Corsair alle 15.30.
Imbarcati ci accorgiamo che i posti a sedere sono un po’ stretti, ma tutto sommato nulla di così grave. Il viaggio fino all’aeroporto di Lamentin è durato 8 ore e mezza ma in totale è durato quasi 24 ore da quando siamo usciti di casa, una bella mazzata. Usciti dall’aeroporto ci assale subito un’aria molto umida e calda, però siamo ai Caraibi e lo sapevamo. Sono le 21.00 circa ed andiamo a prendere la nostra auto noleggiata.In circa 20 minuti raggiungiamo Trois Ilets e con precisione Pont du Bout, dove si trova il nostro residence. Devo dire che la prima cosa che mi colpisce è la presenza di autostrade e traffico, cosa non caratteristica delle isole caraibiche, ma in fondo questa è una regione della Francia (qui c’è l’Euro come moneta e ci puoi venire semplicemente con la Carta d’Identità perché fa parte dell’Unione Europea).
La popolazione è creola e molto tranquilla.
Raggiunto il Village Creole, andiamo alla reception dell’Hotel Hibiscus a prendere le chiavi del nostro appartamento. In pratica il villaggio è formato da una serie di case in stile coloniale con sotto negozi e ristorantini, tutto molto caratteristico e carino. L’appartamento è al primo piano ed è molto ampio. L’arredamento è un po’ vecchiotto, ma c’è tutto e ci abituiamo abbastanza in fretta. Vista l’ora e la fame accumulata durante il volo, andiamo subito a mangiare qualcosa in un ristorantino tipico sotto il nostro appartamentino, dopodichè ci fiondiamo a letto, anche se il fuso orario (-6 ore) si fa un po’ sentire.
14-08-2007 Ci svegliamo ed andiamo a fare colazione in un bar-pasticceria che produce delle vere e proprie prelibatezze. Dopo, andiamo a vedere la spiaggia del vicino Sofitel e non è niente male, anche se molto poco profonda. A questo punto, mappa alla mano, prendiamo l’auto ed iniziamo il nostro giro dell’sola alla ricerca delle varie e famose anse. La prima che incontriamo è la Grande Anse. Che dire, mare stupendo e piatto, spiaggia bianca tranquillissima e subito ci innamoriamo di questo posto. Ci tuffiamo ed iniziamo a goderci il mare dei Caraibi tanto sospirato. Tutt’intorno una serie di villette che scopriamo poi vengono affittate ai turisti e qualche catamarano che viene a godersi quest’ansa davvero speciale. Dopo un’oretta continuiamo il nostro giro in auto e ci fermiamo a Le Diamant. Qui il mare è esposto da forti correnti e quindi è più mosso. C’è addirittura qualcuno che cerca di fae surf. Non male anche qui, ma non è per noi. Rientrati in macchina ci dirigiamo alla famosa spiaggia di St. Anne, che dicono essere la più bella dell’isola.
Dopo tutte queste curve su stradine contornate da una natura lussureggiante, arriva un acquazzone e quindi approfittiamo per fermarci in un ristorantino a pranzare. Dopo riprendiamo il nostro cammino verso St. Anne. Arrivati ci troviamo di fronte una spiaggia bianca lunghissima costeggiata da moltissimi alberi che fungono anche da rifugio dal sole ed un mare turchese davvero bello. La nota dolente se vogliamo è che è anche popolatissima da gente locale. La Grand Anse rimane nel nostro cuore e quindi torniamo lì per finire la nostra giornata. La sera andiamo a cenare in un ristorante molto famoso a Pont du Bout che si chiama Le Ponton. Davvero molto carino, praticamente sull’acqua e consigliamo di provare i loro cocktail favolosi.
15-08-2007 Oggi è Ferragosto ed abbiamo in programma di continuare il giro dell’isola da dove lo abbiamo interrotto ieri. Dopo una breve tappa ancora alla Grande Anse 🙂 ci rechiamo a Cape Chevalier, dove leggiamo sulla nostra guida Routard in francese, esserci un’isoletta ideale per lo snorkeling. Arrivati ci si accorge subito che è Ferragosto anche per la gente locale, poiché è tutto pienissimo di auto e di persone in fila per prendere la barca che ci trasporterà sull’isoletta. Arrivati lì, però, scopriamo che è stata veramente presa d’assalto da persone del posto che addirittura hanno allestito delle vere e proprie tende per pranzare e rimanere l’ tutto il giorno. In pratica non c’è nemmeno un buco per poggiare un piede e dopo aver visto che anche l’acqua risente di tutta quella quantità di gente, ci scoraggiamo talmente da decidere di tornare sulla terraferma. Anche lì però non risulta semplice muoversi, incappiamo infatti in un vero e proprio imbottigliamento in una stradina dove diventa quasi impossibile andare avanti o indietro con l’auto. Dopo quasi un’ora decidiamo di andar via e dirigerci verso Le Francois, nella cui zona c’è una importante fabbrica di Rhum e casa storica: Habitation Clement. Nonostante un acquazzone, riusciamo a girarne i bellissimi giardini, la fabbrica dimostrativa antica e la casa vera e propria dei proprietari storici. Alla fine del tour guidato da radiolina, c’è la degustazione ed il negozio delle verie tipologie di Rhum qui prodotte. Scopro con sorpresa che la Martinica è il principale produttore di Rhum con le sue estese coltivazioni di canna da zucchero. Qqui la fa da padrone il drink nazionale, il Ti Punch, che viene preparato con Rhum Agricolo, zucchero di canna in sciroppo e lime. Davvero buonissimo. A quel punto non possiamo far altro che munirci di ricordo soprattutto per il sottoscritto: bottiglia di Rhum invecchiato e bottiglia di Rhum al cocco, oltre che un po’ di bottigliette piccole da portare ai papà. Purtroppo con le noie che creano all’aeroporto per il trasporto dei liquidi, non conviene più così tanto esagerare.
Finito il giro ci ritiriamo a Trois Ilets per fare un giro nel villaggio, visto anche il pessimo tempo. La sera andiamo ad un altro ristorante al porticciolo.
16-08-2007 Oggi abbiamo deciso di rilassarci alla nostra adorata Grande Anse, rimarremo solo lì. Decidiamo anche di pranzare lì in un ristorantino a ridosso della spiaggia che fa anche da piccolo lido per chi volesse noleggiare qualche lettino. Durante il pranzo vediamo che il tempo si guasta ancora ed iniziano delle forti traffiche di vento. Finito il pranzo ci rimettiamo in spiaggia e verso le 15.00 un bagnio si avvicina chiedendoci se sapevamo che stava per arrivare un uragano. Ebbene si, alle 18.00 era previsto l’arivo dell’uragano Dean che nessuno, neanche la reception dell’hotel, ci aveva avvisato dovesse arrivare. Presi dallo sconcerto e dalla sorpresa per tale notizia, ci catapultiamo in hotel a chiedere spiegazioni e lì ci calmano dicendoci che per loro è normale, non c’è da preoccuparsi, l’importante è rimanere chiusi in casa. Intanto fuori i negozi iniziano a svuotarsi ed il personale sigilla i vetri con lo scotch. Ci precipitiamo nel supermarket, ma la gente aveva fatto scorta di qualsiasi cosa, quindi prendiamo ciò che rimane: 2 baguette, 2 scatole di tonno, un pacchetto di prosciutto, una bottiglia d’acqua e 2 brioches. Ci chiudiamo in casa, anche se la nostra porta-finestra è in vetro e quindi si vede tutto ciò che succede fuori. Verso le 18 inizia ad arrivare un forte vento e noi siamo in casa preoccupati d’avanti alla tv per apprendere i continui aggiornamenti su quello che stava succedendo e che sarebbe successo. Il tg dice che dallo stato rosso è diventato viola e quindi bisogna proteggersi. La tensione aumenta, ma nell’attesa, verso le 22 ci addormentiamo anche sperando che tutto passi così com’era in quel momento. 17-08-2007 Verso le 4, però veniamo svegliati dal forte baccano che si sente fuori, un rumore davvero forte che quasi ci terrorizza e che dura ben 3-4 ore. Io provo a spostare un po’ la tenda per vedere cosa stava succedendo fuori e c’era davvero un casino tra vento fortissimo, vetri e cose che sbattevano qua e là e si rompevano. L’allarme da viola adesso è grigio, il penultimo prima di quello più grave, quello nero. Per fortuna, però, verso le 8 e fino al pomeriggio tardi inizia gradualmente a calmarsi, ma riusciti a mettere il naso fuori, il paesaggio è desolante. Tutto allagato, tutti gli alberi rovinati e spezzati, in strada c’era di tutto, negozi danneggiati e pali della luce abbattutti per strada. Per mangiare qualcosa la sera siamo costretti ad uscire ed andare all’hotel, dove hanno allestito quasi un accampamento di emergenza dove si poteva mangiare qualcosa di caldo. Intanto molte zone dell’isola, soprattutto la parte più a sud come St.Anne, sono completamente isolate senza acqua, luce e raggiungibilità dalle strade completamente invase da alberi e cavi elettrici.
18-08-2007 Oggi dovevamo partire per la crociera, riesco in qualche modo a contattare la base a Le Marin da dove mi confermano che questa è stata annullata, poichè tutti I catamarani si erano rifugiati a Grenade.
Delusissimi ci mettiamo in auto e cerchiamo di percorrere le strade dei giorni precedenti per vedere con I nostri occhi cosa fosse successo. Il caos era totale sia per strada, dove quasi non si riusciva a camminare per ciò che c’era, sia le spiagge completamente sfigurate con acque passate dal turchese al marrone, dal piatto all’agitatissimo e pieno di fauna marina morta a riva.
Sempre più scoraggiati e tristi, contattiamo la Corsair per tornare in Italia, ma ci dicono subito che bisogna aspettare qualche giorno prima che si liberi qualcosa dopo le liste d’attesa che si erano create dopo l’uragano. A questo punto un’altra soluzione potrebbe essere quella di cambiare isola, ma anche quest’ultima si rivela vana in quanto non ci sono voli disponibili.
Finalmente riusciamo a spostare il volo per il martedi 21 e nell’attesa ci arrangiamo alla meglio cercando di farci piacere la spiaggia del Sofitel messa a disposizione dall’hotel stesso anche per I visitatori, ma con acqua marrone ed un clima in generale indescrivibilmente triste.
Insomma, da sogno si è tramutato in incubo, sicuramente non metterò più piede ai Caraibi tra Giugno ed Ottobre, anche se siamo consapevoli che si tratta semplicemente di sfortuna.
Comunque, per quel poco che siamo riusciti a vedere della Martinica, dobbiamo dire che comuqnue è un’isola molto bella, anche se non proprio indicata per chi si aspetta spiagge deserte e poche auto. C’è tanto traffico soprattutto per il fatto che I trasporti pubblici sono poveri. La gente è ospitale, ma mi ha deluso un po’ la mancanza di comunicazione da parte dell’hotel per ciò che stava per succedere e lo stessom anche da parte dell’Albatross e della base nautica lì a Le Marin, che però almeno ci hanno rimborsato la crociera. In pratica dobbiamo ringraziare quel bagnino che ci ha avvisato così, per caso.
Va bbè, cercheremo di fare questa crociera nella stagione giusta, sicuri che è un angolo di mondo molto bello e suggestivo.