4 giorni nella fantastica roma

SABATO 22 APRILE 2006 Ore 8.00 siamo partiti da Cesena, direzione… Roma. La strada E45 non è certo delle migliori (bisogna fare molta attenzione a “schivare” le buche che ci sono), ma è una strada che non si paga e fortunatamente non abbiamo trovato traffico (nonostante il ponte del 25 aprile). Alle 13 circa arriviamo nel traffico di...
Scritto da: soniabionda
4 giorni nella fantastica roma
Partenza il: 22/04/2006
Ritorno il: 25/04/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
SABATO 22 APRILE 2006 Ore 8.00 siamo partiti da Cesena, direzione… Roma. La strada E45 non è certo delle migliori (bisogna fare molta attenzione a “schivare” le buche che ci sono), ma è una strada che non si paga e fortunatamente non abbiamo trovato traffico (nonostante il ponte del 25 aprile).

Alle 13 circa arriviamo nel traffico di Roma per poi raggiungere l’hotel.

L’hotel si trova vicino a Villa Doria Pamphilj: è molto carino, pulito, le stanze sono grandi (si può anche mangiare in camera visto che c’è un piano di cottura, piatti, bicchieri, posate e tutto ciò che serve per preparare colazione, pranzo e cena!), ma soprattutto è in un punto strategico per quanto riguarda la fermata degli autobus che portano in tutte le direzioni della grande città.

Se volete dare un’occhiata all’albergo “Residence Dehon” questo è il link: www.Pierreetvacances.It Noi abbiamo speso € 110,00 a camera (non a testa!) compresa la colazione che non è molto “ricca”, ma quanto basta per considerarla una buona colazione.

Paghiamo in anticipo la stanza e, senza scaricare i bagagli, partiamo a piedi (la fermata del tram è a 5 minuti dall’hotel) e andiamo in tabaccheria a comprare il biglietto per poter girare, per tre giorni, con i servizi pubblici della città.

Acquistiamo il BIT (Biglietto Turistico Integrato) valido per 3 giorni per un numero illimitato di viaggi su autobus, tram, treni metropolitani e metropolitana al costo di € 11,00.

Andiamo quindi alla fermata del tram e, in neanche 5 minuti (prendendo il tram n. 881) arriviamo a Piazza San Pietro (appena ho visto la cupola ero molto emozionata… non ero mai stata a Roma prima di allora!).

Secondo il nostro itinerario avremmo dovuto vedere la Basilica di San Pietro e visitare la tomba di Papa Giovanni Paolo II, ma la fila è troppo lunga (fa quasi tutto il giro della piazza) e così preferiamo “buttarci” nel traffico della già splendida Roma.

La nostra attenzione viene catturata dai bus ai due piani che portano in giro i turisti per la città: ogni posto ha in dotazione le cuffie con sistema di audioguida in quasi tutte le lingue. Noi ci affidiamo alla Green Line Tours e paghiamo la cifra di € 15,00; alla fine questa compagnia si rivelerà una gran fregata, visto che non rispetta gli orari stabiliti e non avvisa i clienti che aspettano ore e ore alle fermate indicate nel loro depliant.

L’unica cosa che posso dire è che ho visto molti autobus di colore rosso, penso si chiamino 110 open che almeno rispettano gli orari e sono presenti.

Scendiamo vicino a Piazza del Popolo e, in preda a una gran fame (erano quasi le 14) andiamo a farci un pranzo veloce con due pezzi di pizza proprio in una via laterale a Via del Corso.

Continuiamo la nostra passeggiata e ci ritroviamo in Via dei Condotti, con i negozi più eleganti della città (da Gucci a Bulgari, da Armani a Prada ecc…) e ci fermiamo a prendere un caffè al Caffè Greco (si dice che questo bar fosse frequentato da scrittori e musicisti).

Arriviamo in Piazza di Spagna, dove l’elegante e famosa scalinata piena di turisti e fiori, è un po’ rovinata dall’impalcatura della chiesa che si trova dopo la scalinata di Trinità dei Monti, ma che è comunque molto carina e ci mettiamo a sedere per scattare le solite foto da turista.

Se la scalinata vi sembra il posto ideale per fermarvi a fare uno spuntino, abbandonate l’idea: non è permesso mangiare mentre si sta seduti sugli scalini. La polizia municipale, che controlla la zona, è piuttosto inflessibile e i trasgressori possono essere multati.

Dopo aver salito la scalinata, percorriamo Viale della Trinità dei Monti per raggiungere il Pincio: assolutamente da non perdere è la vista della Basilica di San Pietro da lassù; se non potete salire i gradini a piedi, sappiate che all’uscita della stazione della metropolitana di Piazza di Spagna c’è un ascensore che vi porterà fino in cima.

Vicino al Pincio si trova Villa Medici (www.Villamedici.It), una delle più belle residenze romane che per di più gode di un magnifico panorama sulla città; la villa è visitabile solo in occasione delle mostre temporanee che si svolgono regolarmente.

Spostandoci verso il centro ci ritroviamo in Via Gregoriana e qui non posso certamente dirvi una curiosità: al n. 30 di questa via troverete una casa con porte e finestre a forma di mostri con la bocca spalancata (quando ci siamo andati noi c’era anche l’impalcatura davanti, ma si riescono a vedere bene). Beh… qui Gabriele D’Annunzio ambientò parte del suo romanzo “Il piacere”.

Il nostro percorso procede con un gran bel sole e con molta voglia di vedere tante cose e ci ritroviamo davanti alla più grande e celebre fontana di Roma: La fontana di Trevi.

La fontana, che occupa quasi completamente la piazza raffigura Oceano trainato sul carro da cavalli marini guidati da tritoni. Il nome Trevi si riferisce alle tre vie che qui convergevano.

Naturalmente anche noi abbiamo gettato la monetina per assicurarci di tornare un giorno a Roma.

Da qui, siccome, come ho già detto prima, l’autobus a due piani non è passato (abbiamo aspettato per più di mezz’ora e per fortuna che due turiste inglesi ci hanno avvisato che neanche l’ora prima l’autobus era passato) ci armiamo di pazienza e andiamo verso Piazza Venezia.

Appena arriviamo lo spettacolo è plateale: il Vittoriano ha un’imponenza che mi fa rimanere a bocca aperta e resto a guardare questo monumento senza parole.

Il miglior uso che si può fare di questo monumento è di salire fino alla terrazza: dal portico si può vedere Piazza del Popolo e San Pietro a nord e il Foro Romanico a Sud. Il monumento fu iniziato nel 1885 per commemorare l’unificazione italiana e celebrare Vittorio Emanuele II, il primo re di Italia, ritratto nella gigantesca statua equestre. Abbiamo male alle gambe e tanta stanchezza per il viaggio in auto, ma non ci diamo per vinti; attraversiamo Via dei Fori Imperiali e sembra di essere ritornati indietro nel tempo: la via è un immensa distesa di opere d’arte a cielo aperto e ci divertiamo a fantasticare come era Roma in quel periodo.

Ridendo e scherzando arriviamo davanti al Colosseo (orario: 9-1h prima del tramonto, ingresso: € 8,00 valido anche per il Palatino): vederlo per la prima volta mi ha fatto lo stesso effetto di quando si incontra una celebrità in carne e ossa…È una sensazione molto strana; purtroppo, però, non siamo entrati perché era già tardi.

Dopo aver scattato un paio di foto al Colosseo, torniamo a Piazza Venezia dove prendiamo il tram n. 916 che ci riporta, in pochi minuti, all’albergo. Scarichiamo i bagagli e andiamo in camera a farci una sana e calda doccia per riprenderci.

Verso le 20 usciamo e, con la macchina, nonostante i Romani a guidare sembrano matti e suonano il clacson in continuazione, andiamo a cenare in una carina trattoria a Trastevere (“Trattoria Ristocampo”), dove la lavagnetta all’entrata reca la scritta: “Noi siamo contro la guerra e contro i menù turistici”.

Io prendo un piatto tipico romano chiamato bucatini cacio e pepe, mentre il mio moroso preferisce “provare” le fettuccine piccanti con pecorino. Spendiamo la modica cifra di € 33,00… Roma non è poi così tanto cara come pensavamo! Direi che come primo giorno, abbiamo “dato un’occhiata” veloce a quasi tutta la città e domani… si continua! A mezzanotte e venti torniamo in hotel e, neanche il tempo di metterci il pigiama e infilarci sotto le coperte, che già dormiamo.

DOMENICA 23 APRILE 2006 Ore 7,30 ci svegliamo molto riposati e andiamo subito a fare colazione per poi partire alle 8,30.

Prendiamo il tram n. 916, che però è molto pieno in quanto oggi è domenica e tutti vanno alla Santa Messa del Papa.

Ci dirigiamo a Campo de’ Fiori dove, tutti i giorni, c’è un mercato di frutta e verdura affollato di gente, mentre invece noi abbiamo trovato bancarelle di artigianato (borse, cornici, tappeti, occhiali) e una bancarella di specialità tipiche romane. Nella piazza si trova la statua di Giordano Bruno, che nel 1600 fu qui bruciato sul rogo per eresia.

Sempre a piedi (abbiamo scoperto solo in serata quanto è più comodo e riposante andare in giro con il tram che passa ogni 10 minuti!) andiamo a Piazza Navona.

In mezzo alla piazza si trova una splendida fontana, chiamata Fontana dei Quattro Fiumi, dove sono raffigurati il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio de la Plata. (Questa fontana è davvero splendida, qualcuno mi maledirà, ma questa piazza è la cosa che mi è piaciuta di più di Roma).

Nella piazza si trovano altre due fontane: Fontana del Moro dove il Bernini, a metà del XVII secolo, vi aggiunse la figura centrale del Moro che afferra un delfino e la Fontana del Nettuno che raffigura Nettuno che combatte con una piovra circondato da sirene e putti.

Lasciamo la piazza e ci dirigiamo verso il Pantheon, dove, una coppia di amici romani ci aspetta.

Il Pantheon purtroppo è chiuso (orario Sante Messe: sabato 18.30, domenica 10.30 e 18.30) e così ci facciamo portare in giro dai due “ciceroni” della situazione: Roberto e Antonella.

Innanzitutto andiamo a vedere la Statua del Pasquino: una scultura rovinata da tempo che, secondo una delle tante leggende, quando non si poteva esprimere liberamente il proprio pensiero, un sarto del Vaticano di nome Pasquino cominciò ad attaccare alla statua cartelli con versi satirici che prendevano di mira la Chiesa e l’aristocrazia. Ora alcuni romani esprimono ancora il loro malcontento lasciando qui dei messaggi, soprattutto contro Berlusconi.

Camminando sotto un sole cuocente (e con Antonella vestita rigorosamente di nero!), andiamo a Piazza del Campidoglio.

Tre palazzi circondano questa piazza rinascimentale: il Palazzo Nuovo, il Palazzo Senatorio e il Palazzo dei Conservatori. In mezzo alla piazza è posta la copia dell’unica statua equestre di bronzo dell’antichità a essere sopravissuta al Medioevo: la statua che ritrae Marco Aurelio. Più a sinistra della piazza si trova la Lupa che allatta Romolo e Romeo e, spostandosi verso sinistra si arriva ad una terrazza per osservare i fori romani.

Scendiamo a valle della piazza Campidoglio e ci dirigiamo verso la Bocca della Verità. La fila non è molto lunga (mezz’oretta circa) e arriviamo davanti a un grande disco a forma di maschera che fungeva da copertura di un antico tombino. Secondo la leggenda la bocca strappava con un morso la mano di colui che la introduceva mentre diceva una bugia. Io e Manuel abbiamo messo le nostre mani nella bocca, ma non è successo niente… abbiamo fatto però una bellissima foto! Con l’auto ci portano al Parco Savello: un piccolo e quieto parco, dove gli aranci fanno da padroni e dove si ha una splendida vista di tutta la città.

Proseguiamo verso Piazza dei Cavalieri di Malta e Priorato dei Cavalieri di Malta e qui Roberto ci fa vedere una cosa strabiliante: guardando attraverso il buco della serratura di un portone ci vede un vialetto alberato che fa da cornice alla Basilica di San Pietro. (Certo che senza un romano … questa cosa non l’avremmo mai vista!!!).

Sono quasi le 14 e i nostri amici decidono di portarci a mangiare il pesce in un tipico locale romano che si trova vicino a Fiumicino. Dalla tangenziale ci indicano dove si trova l’Eur e, in bella vista, si vede il Palazzo della Civiltà del Lavoro che loro chiamano il “Colosseo Quadrato”.

Il locale è molto carino, con tanto di terrazza e vicino al mare, mangiamo pesce buono, ma i nostri “accompagnatori” dicono che di solito mangiano molto meglio a una spesa inferiore (forse oggi è domenica, la gente è tanta e il servizio non è dei migliori!).

Alle 17 circa ritorniamo nella centralissima città per fare un giretto in Via del Corso dove io e Antonella compriamo un paio di scarpe (lei dei sabeaut e io dei santalini bassi molto romani… eh eh he).

Via del Corso è “imballata” di persone, si fatica quasi a camminare e, siccome a Roberto non piace il troppo casino, deviamo in una viuzza per poi ritornare all’auto.

Alle 20 ci riportano all’hotel (dandoci appuntamento per il giorno dopo), mentre io e Manuel, dopo esserci fatti una doccia veloce, andiamo alla fermata dell’autobus.

Siccome abbiamo pranzato tardi oggi, la fame non è tanta e così decidiamo di fare una “svaccata”: andiamo a mangiare al “Burghy” che si trova in Via del Tritone. Per arrivare lì prendiamo un tram dopo l’altro e ci divertiamo tanto… che bello… stasera non si cammina! Finito di mangiare proviamo ad andare a prendere la metropolitana alla stazione Barberini (la fermata dopo Spagna, ma la troviamo chiusa (importante: la linea rossa alle 21 chiude).

Sono quasi le 23,30 e io incomincio a preoccuparmi perché non vedo passare nessun tram che ci porta nella nostra direzione… non bisogna avere paura perché ci sono tanti bus notturni, non siamo mica a Forlì… Il tram arriva dopo poco e ci porta fino alla fermata vicino a San Pietro: ci fermiamo a guardare la Basilica di notte; è uno spettacolo suggestivo vedere questo maestoso edificio che di giorno è pieno di turisti e di notte, illuminata, sovrasta un silenzio che mette tanta tranquillità. E pensare il 2 aprile 2004 in quella piazza, di notte, si ritrovarono molti fedeli per dare l’ultimo addio al grande Papa Giovanni Paolo II.

Il tram n. 881 arriva in perfetto orario (anche se pieno di gente), noi scendiamo nella nostra ormai famosa fermata (Gregorio VII) e ci dirigiamo all’hotel per riposarci contenti di aver trascorso un’altra giornata in questa splendida ed eterna città.

LUNEDI’ 24 APRILE 2006 Stamattina preferiamo dormire un pochino di più e quindi ci svegliamo verso le 8,30… Antonella e Roberto ci passano a prendere alle 10 e poi raggiungiamo una coppia di loro amici molto simpatici che si chiamano Antonio e Stefania.

Per oggi ci hanno organizzato una giornata “fuori Roma” e così ci portano a vedere il Lago di Bracciano. (www.Lakebracciano.Com) Questo posto è abbastanza lontano da Roma, ma, una volta arrivati, si può godere di un fantastico paesaggio: il lago è veramente grande (ha una superficie di 57 chilometri quadrati!) ed è circondato da boschi, oliveti ed orti. In auto raggiungiamo Trevigano Romano (www.Trevignanoromano.It) : pittoresco paesino situato all’estremità di un piccolo golfo e che conserva un piccolo borgo medievale.

Dopo aver fatto un giretto per il borgo (dove abbiamo scattato anche delle belle foto!), decidiamo di pranzare in un ristorante tipico (“La Tavernetta”), dove io mangio finalmente i famosi bucatini alla matricina. Il pranzo è molto divertente con loro quattro che prendono in giro me e Manuel per la nostra “S” romagnola e io e Manuel che li prendiamo in giro per la loro “G” un po’ troppo “SCE”. Ci raccontiamo delle tradizioni paesane ed è bello stare con delle persone così divertenti, di compagnia e pronti alla battuta! Nel pomeriggio ci portano a visitare Anguillara Sabazia (www.Comune .Anguillara-sabazia.Roma.It): grazioso borgo situato su un promontorio che si specchia nelle acque del lago e dove si trova (all’inizio del borgo) una monumentale porta cinquecentesca con l’orologio. Arriviamo fino alla chiesa e… dall’alto si può ammirare tutto lo splendore del lago. (Roberto mette a repentaglio la sua vita, scattando delle foto a una finestra…È troppo matto quel ragazzo!!!) Alle 19 ritorniamo all’hotel: facciamo una doccia, ci prepariamo e poi, verso le 21,45, usciamo con Antonella, Roberto, Stefania e Antonio e andiamo a mangiare “kebab” in un carino ristorante arabo della città.

Dopo cena una piccola passeggiata davanti al Colosseo per ammirarlo di notte (dove scattiamo ancora qualche foto) e poi ci ritroviamo a parlare davanti al Foro Romano e a me sta già arrivando la tristezza… è l’ultima notte che trascorriamo a Roma!! Alle 2 circa salutiamo Antonio e Stefania, con la promessa di venirci a trovare e poi… Antonella e Roberto ci riportano all’hotel (ma quanta benzina hanno speso in questi giorni?

MARTEDI’ 25 APRILE 2006 Ultimo giorno di soggiorno a Roma e ho già nostalgia di questa città… non avrei mai pensato di innamorarmi di Roma, spero di tornarci presto per vedere le tante cose che abbiamo tralasciato.

Alle 8 lasciamo la stanza, salutiamo lo staff dell’albergo (molto simpatico e disponibile) e ci dirigiamo verso la fermata del tram. Scendiamo alla stazione Cavalleggeri e ci dirigiamo per la Basilica di San Pietro (orario 7-18, da aprile a settembre fino alle 19). La piazza stamattina non è affollata come sabato e così, senza far fila, andiamo (naturalmente vestiti in modo adeguato, altrimenti se si hanno le gambe e le braccia scoperte non fanno entrare) al metal detector dove ti controllano da capo a piedi (inclusi borse e zainetti). Preferiamo fare subito la fila (di circa 45 minuti) per andare alle Grotte Vaticane (orario 7-18 da aprile a settembre e 7-17 da settembre a marzo) dove sono sepolti diversi papi, compreso Papa Giovanni Paolo II. Appena si entra alle grotte ci sono luci soffuse con grandi bare dei Papi che governarono lo Stato Vaticano per poi arrivare alla tomba più illuminata: quella di Papa Woytila. Naturalmente non ci si può fermare davanti alla tomba (si riesce a malapena a scattare una foto, ma si riesce a trovare un posticino un po’ più spostato, per dire una preghiera).

Usciti dalle grotte vaticane preferiamo entrare nella Basilica di San Pietro (la fila per la Cupola è troppo lunga e poi io soffro di vertigini e claustrofobia) e, appena entrati, troviamo di fronte a noi uno spettacolo a dir poco meraviglioso. La chiesa sembra subito molto grande (dicono che sia la più grande del mondo!), ma quando si continua a camminare sembra ancora molto più grande, di proporzioni immense.

Appena entrati nella navata di destra si trova la commovente Pietà di Michelangelo; l’unica opera che reca la firma dell’artista, che è posta sulla fascia che cinge il petto della Vergine. Per conoscere un po’ di più le opere che sono presenti nella Basilica ci siamo affidati alla nostra guida lonely planet e siamo stati dentro per circa un’oretta.

Quando usciamo dalla Basilica ci affacciamo per vedere piazza San Pietro in ogni suo dettaglio: sinceramente in televisione questa piazza a me sembrava molto più grande, ma è comunque una bella piazza e tenuta bene. (La cosa che mi ha meravigliato di più è che Roma è una città molto pulita… non avrei mai pensato!!!).

Ci dirigiamo verso Castel Sant’Angelo, ma non entriamo… preferiamo “gustarci” questa fortezza da fuori e andare a passeggiare sopra Ponte Sant’Angelo, dove sono allineati, lungo le fiancate del ponte, tanti angeli che tengono in mano gli strumenti della passione di Cristo.

Abbiamo rimasto ancora poco tempo, ma io voglio andare a vedere il Pantheon (visto che domenica mattina c’era la Messa ed era chiuso). L’esterno è imponente e di grande effetto scenografico, con 16 colonne corinzie che sorreggono un frontone triangolare. La cupola è un perfetta emisfera, il cui diametro è esattamente uguale all’altezza dell’edificio. Qui dentro sono custodite le tombe di Vittorio Emanuele II e Umberto I (re di Italia) e quella di Raffaello, situata vicino all’altare.

Sulle 11 Roberto ci viene a prendere in Piazza Largo Argentina e ci porta a mangiare a kasa sua (la kuoca Antonella è in cucina che sta lavorando). Niente cucina romana però, oggi si mangia specialità tipica pugliese (siccome lei è di… ops non mi ricordo!): orecchiette con i broccoli e per secondo Roberto prepara carne e in più ci sono anche pomodori in insalata. Mangiamo fino a “scoppiare” (e beviamo anche del buon vinello bianco!), dopodiché ci portano in hotel a riprendere l’auto… purtroppo si riparte alla volta di Forlì.

Ci salutiamo davanti a un autogrill (dopo aver preso un caffè) e la tristezza è tanta… il soggiorno a Roma è stato a dir poco stupendo, Antonella e Roberto ci hanno trattato divinamente e sono stati di ottima compagnia (due persone che io non conoscevo, ma di cui mi sono affezionata tanto!). Ci siamo promessi una cosa e spero che mantengano la promessa: ci verranno a trovare al più presto in Romagna. Di certo Forlì non ha così tante cose da vedere, ma sarà comunque divertente e piacevole trascorrere altri giorni con questa coppia di amici simpatici magari davanti una piadina e a un buon bicchiere di sangiovese.



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