Messico y Belize Scuba Adventure
Partenza ore 10.25 da Fiumicino prima tappa Madrid arrivo 12.45, dopo un primo check peso, zaini circa 28kg di bagaglio per uno, riusciamo ad imbarcarli, ma per un disservizio del check In di Roma della Air Europa che non ci aveva fornito biglietto cartaceo tratta Madrid – Cancun, affrontiamo la prima avventura al gigantesco Aeroporto di Madrid rischiando di perdere la coincidenza per Cancun.
Riusciti in extremis anche a mangiare un gustoso Bocadillo con tortilla, con i piedi cotti nelle nostre favolose scarpe da Jungla pluviale, ci imbarchiamo pronti ad affrontare le 10 ore di aereo che ci separavano da climi più tropicali.
Arrivati a destinazione alle 18.45 ora locale ( 00.45 in Italia) dopo un atterraggio su pista bagnata un po’ troppo basculante, comunque applaudito a nostro parere immeritatamente, recuperiamo i bagagli, facciamo una fila di circa un’oretta per il controllo doganale e via in Pulman ADO a Cancun.
La scelta dell’Hotel è stata strategica, dovendo solo dormirci e scappar via, Hotel El Halux, a 200 mt dalla Parada Principal de Bus, niente di chè ma per 400 pesos (circa 25 euro) per una notte va bene.
Pioviccica e dopo una doccetta e una rassettata scendiamo in una Cancun deserta e piovigginosa consumando con estrema soddisfazione il nostro primo pasto messicano, ordinando diverse portate, e rendendoci subito conto che in Messico il concetto di pasto è portata unica, e molto piccante, la salsa a base di chili abanero la mettono dappertutto, satolli ma soddisfatti ci ritiriamo in hotel per riassorbire il Jet lag.
Lunedì 21 Gennaio (Tempo preoccupante) Il mattino dopo pensando di aver sincronizzato gli orologi, ci destiamo intorno alle 8, ed usciamo per colazione in un’atmosfera piovigginosa deserta con tutti i negozi chiusi … Mah??? Troviamo un ristorante aperto ( forse l’unico in zona ) e consumiamo un’abbondante Desajuno con frutas, Pan Dulce, American Coffee, Uevo revuelto e gli immancabili Frjoles che qui usano dappertutto.
Girovaghiamo di fronte un po’ indecisi sul da farsi il tempo non è promettente, una puntatina ad un centro Internet di fronte all’Hotel dove riesco anche a rimediare anche una pericolosa scivolata in pieno stile oggi le comiche… per fortuna risolta solo con qualche escoriazione, telefonate di rito a mezzo Skype ( favoloso ) e decidiamo a spostarci destinazione Puerto Morelos.
Alla stazione dei Bus convinti che siano le 13.00 finalmente veniamo a contatto con la realtà (orologio Stazione) e ci rendiamo conto che sono le 11 e prendendoci in giro a vicenda ci soprannominiamo “ Gianni e Pinotto” … vista l’assonanza nominale..!!! Puerto Morelos si presenta come un piccolo paesello dove non cè quasi nulla ( ed in effetti!! ) a parte una grande piazza centrale intorno alla quale si è sviluppato un piccolo centro urbano con qualche hotel pochi turisti e come citava la sacra compagna di viaggio Lonely Planet, non sembra essere stato ancora assalito dal Turismo di massa.
Alloggiamo alla Posada Amor per 450 Pesos, molto più carina di Cancun unica pecca un’eccessiva vicinanza alle cucine indi un bel po’ di rumore, in compenso intuiamo che si mangia bene visto che il caratteristico ristorante è pieno di gente. La giornata passa tra giri perlustrativi tra i vari diving di zona, pranzo a base di Tacos, pisolino pomeridiano, visita al mercatino tipico, e perdite di tempo varie tra cui un paio di ore a consultare le preoccupanti previsioni del tempo che non promettono nulla di buono.
Martedì 22 Gennaio (Tulum abbia inizio la vacanza) Ci si sveglia di buon’ora si raccolgono informazioni e si và alla ricerca di occhiali per il sole, che è finalmente apparso in tutto il suo splendore, ci si muove sempre utilizzando i bus ADO alla volta di Tulum dove abbiamo già preso contatto con Marco un italiano proprietario di un diving che ci ha anche consigliato dove dormire.
Arriviamo a Tulum dopo due ore di viaggio intorno all’ora del pranzo, alloggiamo all’Hotel Ristorante Nero di Sole il proprietario Andrea un italiano che vive da 8 anni a Tulum pattuiamo 400 Pesos a notte per una graziosa doppia a due letti con bagno privato.
Ci rechiamo subito all’Haloclino Diving Center gestito da Marco e la sua Simpaticissima compagna, che anche se ormai vistosamente alle ultime settimane di gravidanza , si prodiga da buona subaquea comunque alla faticosa gestione del Diving, e l’enorme Rodrigo addetto all’accoglienza, un alano allerchino, masquotte del centro.
Marco vive in Messico da quattro anni è un istruttore di Cueva e altre specialità subacquee, un professionista molto navigato. Oltre ad avere un Dive center, effettua anche assistenza tecnica a tutti gli altri Diving di zona.
Ci prospetta un programma di immersioni nei vari Cenotes della zona, e nonostante la mia riluttanza ad affrontare direttamente l’esperienza cenote come prima immersione della vacanza, le sue parole ed illustrazioni delle diverse immersioni riescono a fugare ogni mia incertezza elettrizzandoci a questa particolarissima esperienza, chiudiamo per un pacchetto dal giorno dopo di quattro immersioni in 3 diversi cenote, con un’opzione sul cenote Angelita da decidere alla fine.
Il resto della giornata lo passiamo ad esplorare la città di Tulum, che tutto sommato sembra frequentata solo da qualche turista di passaggio, e la sera la sua via principale costeggiata di locali e ristoranti, non sembra particolarmente ricca di offerte allettanti, insomma una tranquilla cittadina messicana, la sera per la cena optiamo per un ristorante Argentino, evitando accuratamente i tre o quattro ristoranti italiani densi turismo a base di italiani ed americani.
Mercoledì 23 Gennaio (Abissi terreni) Il programma era diverso, colazione rovine mare e alle 13 diving visto che la programmata immersione in mare causa mancanza dei posti in barca era saltata.
Ma un po’ la pigrizia da vacanza, un po’ l’esagerata colazione da Don Cafeto, e i giretti vari, si è bighellonato fino alle 12 ormai impazienti di fare l’esperienza cenote.
All’una tutto pronto condizione ideale siamo solo Io e Pino e Marco la guida, il programma prevedeva una doppia immersione al sito cenote Dos Ojos, prepariamo tutta l’attrezzatura la carichiamo nella Jeep ed insieme a due Canadesi che però avrebbero effettuato solo dello snorkel si parte, dopo circa 5 km ci si addentra attraverso un percorso di un paio di km di sterrato, all’interno di una foresta, ed arrivati in prossimità di una piccola radura con dei tavolacci di legno si parcheggia e si indossa tutta l’attrezzatura.
Vestiti di tutto punto pinne sotto il braccio si va attraverso delle scale di pietra in una sorta di grotta con un piccolo pontile da cui ci si tuffa ed ha inizio prima l’immersione con l’esplorazione del primo occhio poi terminata si esce bombola in spalla si torna su, si cambia bombola e via all’esplorazione del secondo occhio.
L’esperienza di quest’immersione è una cosa indescrivibile ti sembra di volare in delle grotte ricche di stalattiti e stalagmiti, l’acqua è così limpida che se non fosse per le bolle rilasciate dal respiratore penseresti che non ci sia, si nuota attraverso un dedalo di cunicoli e grotte buie con uscite ogni tanto di passaggi illuminati dalla luce esterna, che crea dei paesaggi e dei giochi di luce estremamente suggestivi, personalmente ho apprezzato soprattutto la seconda immersione peccato solo averla fatta quasi alle cinque avrei apprezzato di più i colori dei passaggi illuminati dall’esterno con una luce più intensa.
Dopo questa esperienza unica la sera rientrati non siamo riusciti a parlare d’altro drogati dalle emozioni provate, abbiamo mangiato al Marjachi un buio e caro ristorante di finto pesce a lume di candela da cancellare.
Giovedi 24 Gennaio (Tra Gran Cenote e Haloclini) Sveglia alle 07.00 l’appuntamento è di buon ora dopo la solita abbondante colazione a base di piccantissimi sottaceti in agrodolce caffè uevi revuolti e plati de Frutas con granela dal fido Don Cafeto, condita dal sottofondo di poco locali musichette salsa, alle 8.30 siamo al Diving elettrizzati e pronti a questa nuova avventura, il programma di oggi prevede gran cenote e Cala Vera.
Si parte siamo in tre più Marco la guida si è aggiunto un simpatico Canadese, per prima affrontiamo il gran Cenote si arriva in Jeep praticamente al parcheggio sopra l’ingresso al sito, ci si prepara usufruendo dei soliti tavolacci, ce anche una costruzione con bagni, qui Marco ci illustra una cartina di tutta la zona del Quintana Roo da un punto di vista dei cenotes, illustrando che i vari siti sono quasi tutti collegati tra di loro con km di Cueva sotterranee alcune ancora del tutto inesplorate.
Ci si Veste e ci si immerge, il gran Cenote è diverso da Dos Ojos presenta un percorso con molti passaggi stretti che conducono a Caverne immense che sembrano grandi cattredrali con percorsi a slalom tra enormi stalattiti, ed ogni tanto l’ingresso della luce dall’esterno che disegna scenari suggestivi.
Terminata l’immersione si ricarica tutto sulla Jeep e ancora con la muta addosso ci si reca poco distante a Cala Vera, qui la vestizione è un po’ più scomoda in pratica parcheggi sul ciglio della strada, ti vesti completamente, pinne sotto il braccio, e via per un cammino di circa 300 mt in un sentiero in mezzo alla jungla, arrivando fino al sito di immersione.
Cala vera sono due buchi uno grande circa 6 mt di diametro, ed un più piccolo da dove a stento ci passa una persona, infatti i niños locali si divertivano a tuffarsi da qui, questa particolare immersione presenta la caratteristica che, l’inizio è un salto nel vuoto con tutta l’attrezzatura escluse le pinne, di quattro metri.
Iniziamo l’immersione e dopo poche decine di metri si presenta ai nostri occhi il fenomeno dell’aloclino l’incontro tra acqua di mare e acqua dolce, la distinzione è netta percepisci perfettamente dove si separano, ma quando le acque si mischiano l’effetto alla vista è quello di nuotare senza maschera, anche la temperatura delle acque è diversa quella salata è più calda di tre quattro gradi.
L’immersione procede più in profondità delle altre, Cala Vera tocca punte di 14 mt in un dedalo di cunicoli, Caves e diverse formazioni geologiche, in cui distinguevi in modo definito le diverse ere geologiche, in un alternarsi di più calde visioni di luce esterna verde se eri in acqua salata o blu se eri in acqua dolce più in superficie, esperienza unica, all’uscita sottoposto ad un bombardamento di Niňos e altri sub che si tuffavano, ho fotografato il fantastico riflesso della luce che trapelava dai due buchi di ingresso della roccia.
L’uscita da questo sito di immersione si effettua aggrappandosi ad una ripida e scivolosa scala di ferro ed in cima un locale soprannominato da Marco l’aiuto Maya ti prende le pinne , e ti aiuta a salire aggrappandoti ad un albero in cima alla scala.
Dopo quest’esperienze uniche ed un fantastico pranzo a base di Pollo asado al Carbon servito con una Papas intera ripiena di Queso, al pomeriggio ci siamo concessi un po’ di relax e ci siamo recati alla zona denominata Hotellera nei pressi della Playa in prossimità delle rovine, una striscia lunghissima di spiaggia piena di gioventù, con sabbia bianca finissima costeggiata di Palme, cabañas e villaggi resort tutto in perfetto stile Caraibico, al tramonto davanti ad una cerveza gelata siamo rimasti ad ammirare i colori del mare.
La sera sotto consiglio di Marco, abbiamo mangiato bene in perfetto stile Messicano dal fedelissimo Don Cafeto che abbiamo scoperto essere una specie istituzione locale con diversi ristoranti in città sulla playa e alle rovine, stesso stile stessa musica carribean stesse foto di bacheca.
Venerdi 25 Gennaio (Trasferimenti e Carnevale) Di mattina sveglia di buon’ora che non pesa visto che la sera di far le ore piccole proprio non se ne parla, ci rechiamo alle rovine di Tulum per un’ultima visita, qui ci sono le uniche rovine Maya del messico che sorgono sul mare, e dopo una visita breve basta un’oretta per visitarle sono abbastanza piccole, foto di rito e quant’altro, ritorno in hotel per il ritiro bagagli e saluto ad Andrea, e bus ADO direzione Chetumal.
Intorno alle 15 arriviamo in questa cittadona di confine, alloggiamo all’Hotel Santa Teresa nelle immediate vicinanze della Parada Central, 450 Pesos a notte, carino e di recente costruzione, l’Hotel non è sulla guida ma 35 Kg di Zaino sulle spalle e 32° vincono rispetto a estenuanti ricerche di hotel segnati sulla Lonely.
Oggi siamo fortunati a Chetumal in questo periodo cè la fiesta del Carnevale Caraibico, che si svolge nel centro della città, negozi e venditori ambulanti ovunque, un dj ogni 100 mt che con delle enormi vecchie casse acustiche fa a gara con altri a chi ha il volume più alto. La sera le strade si riempiono di gente e alle nove parte la sfilata dei carri allegorici in costume, tutto ha l’atmosfera più di festa brasiliana e caraibica, più che messicana, comunque ci piace lo stesso, piccola nota di colore … Triste aggiungerei, il carro della Coca Cola era il più sfarzoso ed organizzato come coreografie e costumi con annessa bravura dei ballerini, lo slogan recitava a martello” Bevi Coca Cola e sarai felice”… A voi le conclusioni.
Purtroppo un improvviso acquazzone caraibico ha nefastato la serata interrompendone i festeggiamenti, la serata si è conclusa in una tranquilla quiete dopo la tempesta in un ristorante tipico tra Tacos e Nachos special e cerveza gelata.
Sabato 26 Gennaio (Climi Caribeji) Svegli alle 07.00 ci prendiamo un taxi che ci accompagna al mercato Nuevo punto da cui la sera prima un approssimato autista di colore in un inglese incomprensibile mi aveva detto che dalle 7am partivano i bus per Belize City.
Purtroppo durante il Tragitto l’autista del taxi ci ha informato che dal mercato le corse erano alle 7.00am ed alle 3.00 del pomeriggio, e che al confine sicuramente avremmo avuto meno problemi a prendere un bus per Belize City, così optiamo per farci lasciare al confine.
Pagato balzelli ci incamminiamo seguendo le istruzioni dei locali verso la zona Franca un po’ dubbiosi visto che passato il confine le informazioni erano un po’ più laconiche.
Qui un gentile omaccione di colore ci spiega che per i bus più vicini si prendono a Corozal a 20 km da lì e che per la modica cifra di 25$ ci avrebbe accompagnato lui … Welcome to Belize!! Da Corozal prendiamo il bus per Belize city, una specie di pulman stile anni 60 decrepito e poco rassicurante, ma certamente caratteristico, che in 3 ore fermando praticamente ovunque ci ha portato alla stazione dei Bus di Belize City.
Qui assaliti da decine di Tassisti in questa sorta di città caos in bilico tra una favelas brasiliana ed il Brox prendiamo su un Taxi di un simpatico Negrone che per strada raccoglie anche le piante per il suo giardino ed una cicciona non meglio identificata ed arriviamo alla stazione dei Water Taxi praticamente a 500 mt dalla staz dei pulman.
Arriviamo a Caye Caulker intorno alle 3 del pomeriggio ed al molo di attracco veniamo agganciati da James un locale “Ehi Amigos” che non ci molla più ma che poi alla fine ci ha semplificato un po’ la ricerca accompagnandoci soprattutto caricandoci i voluminosi zaini nel suo risciò al Tropical Paradise Hotel dove per 90 $ Bzd abbiamo preso una Cabañas doppio Letto, bagno privato ed acqua calda. Una graziosa variopinta palafitta in riva al mare… con vista Cimitero!!! Molto confortevole anche con la silenziosa presenza delle croci.
Sempre su indicazioni di James ( per la modica cifra di 10$ ) ci siamo recati al red Dragon Dive Center accolti da un simpatico caciarone locale disteso in amaca che giocava con la Psp di cui non ricordo nemmeno il nome, che animosamente in questo loro inglese abbastanza incomprensibile ( Criol ) ci ha organizzato queste 2 immersioni per il giorno dopo nella riserva marina di Hol Chan.
Il resto della giornata lo abbiamo passato ad esplorare questa minuscola isoletta di 800 abitanti, un misto di Jamaicani Ispanici e Neri di origine africana ben miscugliati, pranzando al Bamboo restourant sulla spiaggia, il turismo prevalente qui purtroppo è in maggioranza composto da Ciccione Americane sole alla ricerca chissà di quali prorompenti avventure, molti canadesi, svizzeri e un po’ di europei … pochi italiani.. Per fortuna, rappresentati anche da un unico ristorante forse italiano sull’isola un tale Don Corleone Carribean restourant dal quale ci siamo tenuti a debita distanza.
La sera abbiamo deciso di cenare al ristorante dell’hotel consigliato dalla lonely come uno dei migliori di Caye Coulker, la cucina del posto complice anche l’immancabile acquazzone tropicale che ha spento ogni nostro eventuale entusiasmo di serate brave.
Domenica 27 Gennaio (riserva… ma di cosa??) La mattina dopo una ricca colazione a base Frutta frittelle con lo sciroppo d’acero e coffee, alle 10.30 puntuali ci siamo trovati al diving dal caciarone di cui sopra con il quale abbiamo effettuato queste due immersioni nella riserva parco di Hol Chan, sinceramente a parte l’incontro con le aquile di mare ed una Tartaruga Caretta caretta tutto sommato il primo impatto con il Belize Sott’acqua non è stato dei più eclatanti ed un po’ delusi siamo ritornati sull’isola.
Il pomeriggio è passato secondo i ritmi dell’isola ( go Slowly ) che devo dire essendo lo slogan affisso sul molo di attracco dell’isola rende molto l’idea.
Verso le 5.00 pm ci siamo recati insieme ad Andrea una simpatica Submarinista svizzera che con me parlava inglese e con Pino francese e poi ci diceva traduci per l’altro, ed in italiano sapeva dire solo “ Ehi che casso fai? “ siamo andati al Franchie’s Dive center per prenotare la nostra escursione per il famigerato Blue Hole che si faceva il giorno dopo, un po’ titubanti per vari motivi decidiamo comunque di farla, ed il tipo ci dice che visto che si parte alle 5.45 del mattino bisognava preparare l’attrezzatura adesso, ok gli diciamo andiamo in albergo prendiamo quello che serve e torniamo, ma al nostro ritorno carichi delle ns cose candidamente il nostro capellone Franchi ci comunica che gli dispiace ma ormai non ha più posto, ma che se volevamo avrebbe preso la ns prenotazione per il giorno dopo. Delusi ed incazzati siamo tornati indietro con attrezzatura al seguito ed abbiamo visto cosa proponevano gli altri diving per il giorno dopo, abbastanza consapevoli che purtroppo difficilmente avremmo fatto immersione.
La sera per fortuna ci siamo rifatti con il cibo scoprendo i chioschetti economici sulla spiaggia che per 36$ Blz (circa 12€) ti arrostivano alla brace Lobster (Aragosta ) e shrimp (gamberi) serviti con riso arrostito con fagioli, puree di patate e pane abbrustolito, accompagnato da una bevanda non meglio definita che loro chiamavano Ponche, favoloso… a parte il vento.
Lunedì 28 Gennaio (il giorno inutile) Sveglia presto vado a fare un salto ad un vicino diving ancora chiuso nella speranza di riuscire all’ultimo momento a recuperare la giornata, niente da fare decidiamo allora di dedicarci a qualche escursione in pieno stile turistico abbandonando la speranza di adventure per questa giornata, quindi colazione solito … shopping nell’unico shopping center dell’isola, con 800 abitanti immaginate voi!! Poi ci prenotiamo un’escursione a snorkel ( che vergogna ) a Coral Garden, Shark Ray, e South Chan, i nomi erano invitanti appuntamento ore 14 per 24$ Blz.
C’e ne andiamo a prendere un paio di ore di sole nel luogo più movimentato dell’isola di giorno, Una sorta di cascinone di legno gestito da jamaicani in perfetto style con un vecchio barcone di legno attraccato usato come prendisole, con musica Reggae a palla, e gli stessi dieci pezzi ripetuti all’infinito.
Alle 14 puntuali insieme ad una coppia di inglesi di cui lui parlava italiano perché vissuto 4 anni a Napoli, iniziamo questa fantastica escursione ad ammirare i fondali locali, no comment l’unica cosa che abbiamo visto a parte corallo morto nel coral garden, e’ stato un branco di trigoni allo shark ray, perché poi shark ray ce lo stiamo ancora chiedendo, e il nulla assoluto nel south chan, perfetto proprio da turisti.
Alle 17 come d’accordo ci rechiamo dal nostro capellone del Franchi’s Dive con attrezzatura al seguito come il giorno prima, ed il menù è lo stesso il fido capellone ci comunica che purtroppo non ha gente sufficiente per poter fare l’escursione al blue Hole, ma che se volevamo ci aveva già prenotato dalla sua agenzia di fiducia Tsunami Tour l’escursione con un altro diving.
Un po incazzati ce ne andiamo e con un certo scetticismo prenotiamo presso questa agenzia viaggi quest’altra escursione al Blue Hole stesso prezzo stesse condizioni partenza però dal molo dei water taxi alle 6.30 con Aqua Dive. La sera ci siamo riconsolati allo stesso chioschetto della sera prima variando leggermente il menù io Aragosta e Filetto di Barracuda, Pino il suo affezzionatissimo Pollo stavolta annaffiato da un’ottima cerveza gelata presa al supermercato di fronte tot neanche 13€ per uno.
Martedì 29 Gennaio (Emozioni Blu profondo) Sveglia alle 6 prendiamo su la pesante attrezzatura e ci rechiamo sul molo, alle 6,45 arriva la barca ci sono già su 8 persone tutti americani, altri 4 più noi saliamo a Caye Coulker scopriamo che il Diving è di Ambergris e viene da San Pedro, si parte due ore circa di navigazione e siamo al blue Hole, la barca è abbastanza decente una grossa pilotina attrezzata, le bombole e l’attrezzatura fornita sono veramente scadenti, meno male avevamo le nostra attrezzatura, tranne che il povero Pino che avendo differente attacco dall’Int adottato per standard in Belize, ha dovuto utilizzare un erogatore del diving, con boccaglio senza un morso.
Il Blue Hole è l’immersione più famosa del Belize, è una caverna sommersa, che si presenta come un buco che si è creato quando la caverna è stata sommersa dall’innalzarsi delle acque di mare, circondato da barriera corallina largo 300 mt di diametro, e profonda 130 mt, scendendo a 40 mt sotto la barriera sono presenti delle enormi formazioni calcaree stalattitiche nelle quali ci si nuota attraverso.
Risalendo lentamente dalla quota di 42 mt ci hanno fatto visita uno squalo toro eseguito da tre squali grigi che hanno volteggiato intorno al gruppo ad una certa distanza accompagnando la risalita, e sparendo poi nel blu, più su abbiamo fatto grossi incontri con 2 aragoste di dimensioni veramente esagerate, e con delle cernie molto curiose, bella veramente bella immersione peccato che per motivi di eccessiva sicurezza anche questa sia organizzata a livello turistico e duri veramente troppo poco per essere apprezzata completamente.
Successivamente ci siamo spostati ed abbiamo effettuato un’altra immersione in Lighthouse reef con successiva pausa presso l’ononimo splendido atollo per consumare il pranzo a base di riso pollo e un’insalata di cose strane ma buone, e poter fare un po’ di birdwatching.
L’escursione si è conclusa con un’immersione nel sito denominato l’Aquarium effettivamente degno del suo nome per la varietà della flora e della fauna presente.
Effettuate altre due ore di navigazione per il ritorno, tornati in hotel abbiamo steso tutte le attrezzature e ci siamo concessi un meritato relax rimandando al dopocena la faticosa pratica della chiusura degli zaini.
La sera abbiamo deciso di cenare presso un altro chioschetto di proprietà di un intraprendente Rasta locale che tutte le volte che passavamo da lì tentava di rimorchiarci per farci mangiare da lui, e anche qui gustosa aragosta alla brace ecc ecc questa volta condita anche da proposte oscene tipo vuoi fumare cocaina crack… tutto compreso!!
Mercoledì 30 Gennaio (Messico la via del ritorno) Su questa giornata cè poco da dire, sveglia alle 6 water taxi da Caye Coulker a Belize City con sorgere del sole incorporato, Bus da Belize city a Chetumal arrivo alle 11.
Nota divertente non devono correre rapporti spendidi tra Belize e Messico al confine prima ci hanno perquisiti ed a dei turisti hanno sequestrato banane e frutta, poi passato il confine, ci hanno fermato, ci hanno fatto scendere dal bus e lo hanno disinfettato tutto il bus .. !! Bizzarro.
Da Chetumal alle 13.30 partiti con il solito pulman ADO alla volta di Playa del Carmen arrivo alle 19.00, seguiamo al guida e pernottiamo alla Posada Mi Casa 350 Peso a notte stanza piccola con bagno privato e ventilatore posizione perfetta sulla quinta Avenida la via del corso di Playa del Carmen.
La sera come da programmi decidiamo di tuffarci nella bolgia turistica di Playa da me già evitata nel precedente viaggio in Messico, la prima espressione di Pino appena usciti in strada è stata “ Ma che è Rimini? “ ed effettivamente la caotica e turistica Playa del Carmen sembra proprio una direi Riccione Messicana piena zeppa di negozi di tendenza dove tutto costa il doppio degli altri posti, piena zeppa di hotel ecc ecc ecc.
Girovaghiamo alla ricerca di Diving alla fine approdiamo vista l’ora al Playa diving… non ricordo che ci propone 2 immersioni locali presso i siti Tortuga e Barracuda …??? Mah scettici accettiamo si vedrà.
Il resto è nulla passeggio per il corso, commenti sulle bellezze locali!!! Cena turistica sinceramente adventure zero!!.
Giovedì 31 Gennaio (Siamo all’epilogo immersioni a tema senza tema) Ultimo giorno di vacanza alle 7.30 colazione alle 8 al diving, qui l’organizzazione è da manuale resort Padi, ogni quattro sub hanno la loro guida che ti segue passo passo fuori e dentro l’acqua, tutto perfetto, fino all’ingresso barca non proprio comodo, dalla spiaggia in mezzo ai marosi, vestito con l’attrezzatura escluso bombola addosso.
La prima immersione in corrente ( Figo ) debole ci dicono passa tranquilla, ciò che promesso mantenuto profondità 27 mt grosse Tartarughe che mangiano nel blu abbiamo intravisto anche un Tiguron (Squalo Toro) e dei simpatici peschi Pilota che tentavano di attaccasi addosso per lasciarsi trasportare, peccato solo che ho capito troppo tardi cos’erano.
La seconda immersione Barracuda l’ho definita l’immersione a tema senza tema di barracuda neanche l’ombra profondità 13 mt una serie di scogli che loro chiamavano parete… abbastanza na sola! In definitiva ottima organizzazione ma tutto troppo turistico.
Il resto della serata è stato dedicato in quanto ultimo giorno allo shopping, poi la sera stufi seguendo le dritte di Juan Carlos Ns guida del Diving un messicano di città del messico che vive a Playa da 4 anni, abbiamo cercato un posto veramente Messico style ed alla fine siamo approdati “Al Fogon” spaziale eravamo gli unici stranieri in mezzo al vero popolo messicano abbiamo mangiato in modo superlativo piccantissimo di qui il nome, e speso nulla in due 230 pesos praticamente 7,1€ per uno … Io ci vado a vivere.
Venerdì 1 Febbraio (ultimo sole finisce l’avventura) Sveglia libera dopo aver sfogato in bagno gli ettetti fogonici del messicano di ieri sera, decidiamo dopo l’acquisto delle ultime sciocchezze di fare un’ultima puntatine sulla spiaggia di Playa per poi prendere il Bus alle 16.10 direzione aeroporto di Cancun, il resto è noia.. Partenza Aereo destino Madrid ore 20.45 arrivo previsto e puntuale in italia 17.25 di Sabato.
sto preparando nei prossimi giorni come mio solito un sito documento di viaggio, con foto ed info lo trovate sul mio sito personale nella sezione viaggi www.Giannicicalese.It per qualsiasi info giovanni.Cicalese@fastwebnet.It