Bastano 3 giorni per visitare la Venezia olandese e scoprire un mondo di divertimenti

Il tempo a nostra disposizione è vero è poco ma sufficiente a visitare il meglio della bella Amsterdam, la Venezia del nord. Primo giorno Partiamo venerdi 11 maggio 2007 da Bologna con volo su Malpensa e da qui un altro volo ci porterà all’Aeroporto internazionale di Schiphol . Qui al punto informazioni, accolti da una signorina che...
Scritto da: bestia
bastano 3 giorni per visitare la venezia olandese e scoprire un mondo di divertimenti
Partenza il: 11/05/2007
Ritorno il: 13/05/2006
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Il tempo a nostra disposizione è poco, ma sufficiente a visitare il meglio della bella Amsterdam, la Venezia del nord. Bastano 3 giorni per visitarla, con alcune sorprese e qualche piccola rinuncia. Ecco il racconto del viaggio

Diario di viaggio

Giorno 1 – I musei di Amsterdam

rijskmuseum

Partiamo da Bologna con volo su Malpensa e da qui un altro volo ci porterà all’Aeroporto internazionale di Schiphol. Qui al punto informazioni, accolti da una signorina che parla italiano, acquistiamo la Amsterdam Card per 48 ore al prezzo di 43 euro. Dà diritto all’utilizzo di tutti i mezzi pubblici, all’entrata nella maggior parte dei musei gratis, sconti e convenzioni varie. Prendiamo un taxi e in venti minuti di viaggio siamo in centro, davanti al nostro albergo Hotel Inner. Piccolo albergo senza pretese, ottimo per un paio di giorni vista anche la sua posizione strategica; a due passi dalla zona dei musei e dal tram. Arrivati scarichiamo le valigie, ci sistemiamo e siamo già in strada, purtroppo il tempo non è dei migliori, ma non ci fermiamo (il tempo è poco a disposizione).

Entriamo al Van Gogh Museum (compreso, costerebbe circa 8 euro). Vi è una collezione permanente del grande artista e varie esposizioni temporanee, oltre a un negozietto di gadget e un bar. Inutile raccontare questa splendida collezione di un maestro della pittura, bisogna andare a vederlo. Attraversiamo il parco e giungiamo al Rijksmuseum, il museo nazionale dove vi sono collezioni permanenti di grandi artisti olandesi e non solo (compreso, costo 10 euro). Ma non abbiamo ancora finito per oggi; ancora due passi e siamo all’Heineken experience. Sede della vecchia birreria e ora trasformata in un museo alla memoria del processo produttivo della birra. In un percorso interattivo, si conoscerà come viene fabbricata, sponsorizzata negli anni e distribuita una delle birre più famose al mondo. Inoltre compreso nel prezzo (non inserito nella A. Card, 11 euro), vi sono tre birre incluse e un gadget (sempre diverso, quest’anno un apri bottiglie molto carino) assolutamente da non perdere. Ci rimangono ancora poche forze, e prendendo il tram 15 andiamo in centro, in Piazza Dam. Questa città è sempre viva e piena di gente. Da tre anni a questa parte, quando la vidi per la prima volta, nulla è cambiato; solamente i prezzi leggermente rialzati. Piazza Dam è divisa in due dal traffico d’auto e tram: da un lato svetta l’imponente Palazzo Reale e dall’altro il Nationaal Monument, obelisco di pietra alto 22 metri e dedicato alle vittime della Seconda Guerra Mondiale. Bene la prima giornata finisce qui, rientriamo in albergo e per la cena siamo andati in un ristorante Argentino (qui ne è pieno) convenzionato con la A. Card (25% di sconto) Madre Maria, molto in tema, abbiamo mangiato bene.

Riflessione: ancora non ho capito bene quale sia la cucina olandese, ma non preoccupatevi qui si trovano cucine per tutti i gusti, cinese, argentina, francese e italiana ma è molto cara anche se si mangia davvero bene.

Secondo giorno – Molen Van Sloten, Nieuwe Kerk e De Wallen

molen van sloten

Sabato, la mattinata inizia con forti temporali. Decidiamo di non badare al tempo e di visitare uno dei pochi mulini ancora in funzione in città: il Molen Van Sloten (compreso, 5 euro), Prendendo il tram 2, e con dieci minuti di camminata, arriviamo davanti al mulino. Purtroppo la visita in italiano non è contemplata, quindi ci accontentiamo dell’inglese. Al suo interno ci sono ricostruzioni di ambienti d’epoca; sala cerimonie (qui ci si può anche sposare), sala degli attrezzi, un piccolo museo e al piano di sopra statue in cera che ricordano alcuni personaggi raffigurati nei quadri di Rembrandt (lui era figli di un mugnaio). Saliamo su una terrazza e la guida aziona le pale, che vento, ma che bello spettacolo. Intanto spunta fuori anche il sole . Torniamo verso il centro, abbiamo un pò fame e approfittiamo della A. Card per gustarci un sandwich gratuito al Van dobben sandwichbar, panetteria del 1945 specializzata in panini da asporto utilizzando solo prodotti freschi di prima qualità. Ci troviamo vicini alla piazza di Rembrandt (Rembrandt-plein) sulla quale oltre a bellissimi fiori, svetta un monumento a lui dedicato al centro di una rappresentazione di guerra.

Prendiamo il nostro solito tram e scendiamo in Koningsplein, una lunga via pedonale che porta verso il centro. I canali e i ponti sono una costante della città, quasi in sinonimo della stessa. Stancati di camminare, riprendiamo il tram e arriviamo nella zona della stazione, per la gita in battello. Fiduciosi saliamo a bordo della nave della compagnia Holland International (compreso, 11 euro l’ora). Questo è la maniera migliore per visitare il centro storico di Amsterdam, comodamente seduti si possono ammirare monumenti, ponti, case (anche quelle sull’acqua) mentre una guida racconta vicende, aneddoti e storia di ogni parte della città, da non perdere. Dopo un’ora scendiamo e visitiamo il centro città con la Oude Kerk (compresa, 7 euro). È la più antica chiesa di Amsterdam (1250), al cui interno le 2500 piastrelle del pavimento sono pietre tombali; vi è sepolta anche la prima moglie di Rembrandt, Saskia. Degna di nota la cuspide alta 22 metri, che è la più alta in Europa fatta di legno. In questo periodo c’era il concorso fotografico World Press Photo, che in teoria comportava un supplemento di ingresso, ma con sorpresa questo non è stato applicato. Fra le varie foto di artisti provenienti da tutto il mondo abbiamo trovato anche una sequenza della vittoria italiana ai Campionati mondiali di calcio del 2006.

Usciti dalla chiesa siamo andati verso la piazza a vedere la Nieuwe Kerk (compresa, 3 euro). È praticamente la copia esatta della vecchia chiesa, edificata nel XIV secolo e ricostruita nel XVII secolo sede delle incoronazioni e dei matrimoni reali, ma in un’altra zona (poiché la più antica Chiesa stava per essere soffocata dalla zona dei locali a luce rossa). Degne di nota le vetrate smaltate e l’organo decorato con cherubini di legno marmorizzato. Al suo interno, sorpresa, c’è anche uno shop – chiaramente d’oggetti religiosi per fortuna. Altra sorpresa, lungo il percorso per l’uscita si passa anche all’interno di un caffè, cosa inaudita e impensabile da noi. Usciti andiamo verso Waterlooplain, passando per il Nieuw Markt, dove ha sede la casa museo di Rembrandt (compreso, 11 euro). L’edificio è rimasto tale, e al suo interno tutto è rimasto come allora. Molto consigliata per la ricca collezione d’oggetti dell’artista. Ormai la serata è vicina e siamo anche molto stanchi. Prima di rientrare in albergo, ci fermiamo all’ Hard Rock Cafè, che è a due passi dall’albergo, per l’acquisto di una maglietta; altra mania iniziata proprio qui.

In serata andiamo in un ristorantino, in pieno centro, dietro alla Chiesa Nuova, che si chiama St. Paul’s, dove gustiamo un’ottima fonduta di carne cotta nell’olio e nel vino. Questa è l’ultima sera ad Amsterdam, così ancora non sopraffatti dalla stanchezza andiamo in giro per il centro e i suoi bellissimi ponti illuminati. Chiaramente abbiamo visitato anche il De Wallen, caratteristico quartiere a luci rosse, ma non è possibile fare foto o riprese. Comunque è da visitare, passeggiano tranquillamente famiglie intere per loro è normale.

Terzo giorno

begijnhof

Domenica, mattinata nuvolosa. Abbiamo riservato per l’ultimo giorno ancora un paio di visite. La prima è al Begijnhof (beghinaggio). Antico villaggio del XIV secolo, dove le beghine si ritiravano nella preghiera assoluta. Si può definire anche un’oasi di pace in una città brulicante di vita. Qui ogni casina possiede il suo giardinetto privato, e vi è anche la più antica casa di Amsterdam. Da qui in poco tempo siamo in centro e pertanto non possiamo non visitare la casa di Anna Frank (Anne Frank Huis). Per entrarvi si deve passare attraverso un museo e vista la lunga fila, siamo andati altrove.

Infine, manca solo una visita alla fabbrica di lavorazione dei diamanti Gassan. I Paesi Bassi sono tra i pochi fortunati del pianeta a detenere un primato in campo diamantifero. La fama di Amsterdam come città dei diamanti risale a oltre quattro secoli fa, infatti, dal XVI secolo la città è la capitale del diamante. La visita è in italiano e comincia con una breve spiegazione delle caratteristiche principali delle preziose pietre, come si lavorano fino alle stupende creazioni finali; con prezzi da capogiro.

Conclusioni

Vi sono molti coffee shop sparsi per la città, soprattutto nella zona del quartiere a luci rosse. Sono belli da vedere, ma per me solamente da fuori. Per visitare Amsterdam bastano tre giorni, bisogna solo sfruttarli al meglio, chiaramente avendo più tempo a disposizione ci sarebbero altre cose da visitare come lo stadio dell’Aiax, il museo dell’Hermitage, e altre ancora. Ci accontentiamo per il momento. Consiglio infine di acquistare la Amsterdam card, perché noterete il notevole risparmio. Il costo totale a persona si è aggirato intorno ai 300/400 euro tutto compreso.

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