Istanbul il limbo tra occidente e oriente
Istanbul romantica, istanbul dei muezin, istanbul dei mercati e degli odori delle spezie, istanbul meravigliosa. E alla fine dopo 2 anni ci sono ritornato, il richiamo era troppo forte per ignorarlo. L'ho trovata diversa, l'ho trovata identica sotto alcuni punti, ma l'ho trovata allo stesso modo stupenda. 5 giorni per visitarla sono abbastanza,...
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Istanbul romantica, istanbul dei muezin, istanbul dei mercati e degli odori delle spezie, istanbul meravigliosa. E alla fine dopo 2 anni ci sono ritornato, il richiamo era troppo forte per ignorarlo. L’ho trovata diversa, l’ho trovata identica sotto alcuni punti, ma l’ho trovata allo stesso modo stupenda. 5 giorni per visitarla sono abbastanza, senza troppi sbattimenti, senza fretta. Sono partito il 27 dicembre fino al 31. Freddo, umido, ma è poca cosa. Ora non sto qui ad enunciare e a descrivere i capolavori dell’architettura, cosa che a mio avviso è difficile da fare visto il modo che ognuno di noi ha di percepire le cose. Istanbul è una sensazione, un catalogo di odori, sapori, visioni. Così vicina all’europa, ma così diversa. La mattina all’alba ci si sveglia con l’invito alla preghiera del muezin, dei muezin, che dai minareti si diffondono per la città e si fondono tra loro in un’armonia unica di melodici semitoni. Ma istanbul non è soltanto questo, è anche l’occidentalità di istiklal caddesi, con i suoi negozi alla moda, i ristoranti, i fast food. E nelle vie laterali, campionari. Campionari nel senso che i negozi dello stesso genere si trovano tutti sulla stessa via. Vie di bottoni, vie di attrezzature da sub, vie di sanitari da bagno, vie di strumenti musicali, vie di utensili da cucina, di trapani, di lampadari, di casse e mixer, di fotografia. E poi la gente, ognuno ha qualcosa da fare, ognuno è indaffarato col suo carretto a trasportare qualcosa, e sul ponte galata decine di persone con la canna da pesca e il banchetto di chi vende le esche, le lenze, i piombi. E’ una città unica nel suo genere, meravigliosa di giorno, mozzafiato di notte, con le sue moschee illuminate che spiccano nella fioca luce della città, come stelle di un firmamento terrestre. Il gran bazar poi, se non ci si ferma sui negozietti che vendono cineserie per turisti, si scopre che c’è l’imbarazzo della scelta per souvenir originali. Le cianfrusaglie che io tanto adoro. Bracciali d’argento antichi e abbozzati, stampi per gli arazzi, ferraglia senza valore, alla quale però viene dato un prezzo dal negoziante, non so con quale criterio, ma in genere è un prezzo sconvolgentemente alto, al quale si può dare una ridimensionata soltato rimanendo nel negozio per mezzora o giù di lì, parlando del più e del meno di fronte a un bicchierino di chai o di thè alla mela dolcissimo da far rattrappire le papille gustative, e cercando di trovare una giusta via di mezzo, tra il suo prezzo e il tuo prezzo, che sarà comunque per il negoziante un prezzo ottimo. Non so di cos’altro parlare, non c’è da dire nient’altro se non, andate e vivete questa splendida città.
Se avete bisogno di consigli non fatevi scrupoli a contattarmi Claudio ho caricato qualche foto sul mio livespace: http://bakodelmillennio.Spaces.Live.Com/Photos/ Special Thanx to: ALEX, PAOLINA, MELINDA, IBRAHIM.
P.S. Non ve magnate i pescetti a Uskudar che fanno vomità! (grazie melinda)