Un assaggio di Messico in due settimane
Ci ho pensato un po’ su…Ho riflettuto se fosse il caso di pubblicarlo ora…Nonostante il tempo passato, dopo un attimo di reticenza mi sono convinta a farlo pensando che per noi, popolo dei “turisti per caso” ogni racconto è utile e ogni esperienza può essere uno spunto per un nuovo viaggio… Il 4 marzo 2005 io e il mio ragazzo ci prestavamo a partire per due settimane nel tanto sognato Messico! Non mi dilungo a raccontare l’estenuante partenza…Mi limito a dirvi che siamo partiti da Bologna per Amsterdam con volo klm poi da qui abbiamo preso un volo Martinair con destinazione Cancun…(costo del volo: circa euro 800 a testa, tasse incluse) le condizioni metereologiche erano pessime…Tanto che il giorno prima della partenza l’aereoporto di Amsterdam ha dovuto chiudere causa temperature glaciali e tempesta di neve…
Tutto ciò ha inevitabilmente causato ritardi pazzeschi…E l’arrivo previsto a Cancun per il venerdì sera (ora locale) è slittato alla notte…!!! Esausti per la lunga attesa in aeroporto e per le ore di volo (anche se sinceramente eravamo talmente stanchi che abbiamo dormito quasi per tutto il viaggio!!!) finiamo finalmente di sbrigare le pratiche in aeroporto…Ma per noi non è finita qui…Dobbiamo infatti raggiungere l’isola di HOLBOX dove abbiamo prenotato una settimana presso l’ HOTELITO LAS TORTUGAS.
Usciamo dall’aeroporto e troviamo ad aspettarci Martin un simpatico taxista che ci accompagnerà fino a CHIQUILA dov’è previsto l’imbarco per l’isola. (tuttò ciò è stato organizzato da Greta e Francesca, le proprietarie dell’hotelito) E così ecco altre più di 3 ore di viaggio, fortunatamente l’entusiasmo per il viaggio e la simpatia di Martin ci tengono svegli e intanto non possiamo fare altro che rimanere stupiti davanti alla realtà circostante, quello che vediamo non ha nulla a che fare con Cancun e con quello che abbiamo visto fuori dall’aeroporto… .Baracche di legno più che precarie, bambini a piedi nudi e vestiti di pochi stracci …Insomma all’improvviso ci siamo trovati davanti l’altra faccia del Messico, ma quello che colpisce subito sono i sorrisi, gli occhi, le espressioni di quelle persone che non hanno nulla ma che non negano mai un sorriso, quegli occhi stupiti e curiosi, quei bambini allegri a cui non riesci a non fare una foto per portare con te un loro ricordo! Finalmente arriviamo a Chiquila…E…Non nego che la prima impressione non è stata delle migliori…Ci troviamo di fronte a un porticciolo sorvegliato da militari …Il mare davanti a noi non è dei migliori…Anzi…E così saliamo un po’ titubanti su una barchetta che ci porterà sull’isola…Io inizio a pensare di “aver preso una fregatura”…E di essere stata troppo fiduciosa prenotando in questo luogo così lontano dal turismo di massa e che pochi conoscono…
Ma mi sbaglio e ben presto mi renderò conto che non potevamo fare scelta migliore…L’isola è sempre più vicina e la barca sta facendo il giro per portarci da lato opposto…E qui la sorpresa…Infatti l’isola si trova tra la laguna ed il mare aperto…Basta “girare l’angolo” e il panorama cambia completamente, iniziamo ad intravedere spiaggie bianche, palme e mare cristallino ma non aspettatevi il classici colori blu e azzurro del mar dei Carabi, qui le tonalità spaziano tra tutti i toni del verde ma fidatevi che ciò non pregiudica di certo l’immagine di questo piccolo paradiso! E così siamo arrivati, sulla spiaggia ci aspetta un CARRITOS che ci porta all’Hotelito, non ci sembra vero, è un luogo incantevole, ha qualcosa di magico, si sente solo il rumore del mare e della natura…Nient’altro…Su quest’isola possono circolare solo mezzi elettrici (…I carritos), ci sono poche strutture, la spiaggia non è attrezzata, sembra che qui il tempo si sia fermato.
L’hotelito è splendido, pulitissimo ed accogliente, Greta e Francesca sono simpaticissime e disponibili…Insomma non potevamo trovare sistemazioni migliore sull’isola! Abbiamo trascorso 7 giorni a contatto con la natura, tra passeggiate sulla spiaggia all’alba e al tramonto, in una dimensione quasi irreale…Eh sì…Passeggiare completamente soli sulla spiaggia, non vedere attorno a sé nient’altro che mare, uccelli e giungla…Un vero toccasana! Abbiamo girato l’isola in barca, a piedi e a cavallo, e ogni volta abbiamo visto cose interessantissime e provato emozioni indescrivibili…L’isola della passione, l’isola degli uccelli, il rio dove nidificano i coccodrilli, il cenote…Insomma è impossibile riuscire a descrivere tutto in poche parole.
Mi sento però anche di affermare che non è un turismo adatto a tutti…Le giornate passano all’insegna della tranquillità, il giorno a contatto con la natura e la sera in qualche ristorantino nel pueblo o all’hotelito mangiando qualcosa insieme.
Il pueblo è piccolo, ci sono alcuni ristoranti (non perdetevi il VIVA ZAPATA), locali (…Buonissimi i frullati di frutta al COLIBRI’) ma non aspettatevi il turismo di massa, le feste, il caos…Il divertimento inteso come “vita notturna”…Niente di tutto questo.
Dopo questa settimana di full immersion nella tranquillità, è arrivato il momento di cambiare itinerario, salutiamo l’hotelito (è stata dura dire addio a questo luogo incantevole!), raggiungiamo chiquila e da qui contrattiamo un taxi per raggiungere la prossima tappa: CHICHIN IZA.
Il taxi ci è costato davvero caro (mi sembra di ricordare 80/90 dollari in due…Anche se il percorso è piuttosto lungo!!!) ma non siamo riusciti a capire se c’erano autobus che portassero a chichin iza o se fosse stato necessario raggiungere Cancun e da qui proseguire per la ns meta…Ci abbiamo pensato un po’ su poi il desiderio di arrivare il prima possibile a destinazione ci hanno fatto optare per la comodità del taxi… Giunti alla ns meta abbiamo scelto di pernottare per due notti al CLUB MED che si trova dentro al sito archeologico, abbiamo optato per questa scelta più che altro per comodità in quanto le altre sistemazioni sono nel pueblo e per raggiungere le rovine è necessario prendere un taxi, così facendo invece potevamo raggiungerle a piedi e cmq la tariffa dell’hotel non era così alta quanto ci aspettavamo…Anzi in Europa per un hotel del genere avremmo pagato il triplo.
La prima sera ci siamo goduti lo spettacolo serale, veramente suggestivo…E il giorno dopo l’abbiamo dedicato alla visita delle rovine…Indescrivibile…Non mi aspettavo mi facessero così effetto, insomma si tratta di rovine “famosissime” e le abbiamo viste in tv chissà quante volte…Ma trovarcisi di fronte è tutta un’altra cosa, ve lo posso assicurare! E così dopo questa tappa proseguiamo il ns viaggio per raggiungere Tulum, chiediamo un po’ di info sugli autobus poi optiamo per il taxi approfittando del fatto che nel ns albergo ci sono due ragazze che devono raggiungere playa del carmen…Così prendiamo tutti un solo taxi e dividiamo la spesa in proporzione al tragitto. Arrivati a Tulum troviamo sistemazione al CHILAMBAWAMBA, un hotel semplice (35 dollari la camera doppia). Decidiamo di rimanere nel pueblo perché le cabanas sulla spiaggia sono veramente costose e perché non avendo la macchina sarebbe troppo scomodo raggiungere qualsiasi luogo! Tulum è veramente carina, c’è un’atmosfera un po’ “hippy”, regna la tranquillità e spiaggia e mare sono incantevoli! Sfortunatamente abbiamo preso un periodo piuttosto ventoso, ma da quanto ci hanno detto, il mese di marzo lo è di frequente.
A Tulum siamo rimasti per 5 notti, fino alla fine della ns vacanza.
Abbiamo trascorso una giornata alla laguna di YAL KU dove ho imparato a fare snorkling, è carina ma non paragonabile a XEL HA molto più grande e la quale uno snorkeling decisamente migliore, sicuramente quest’ultima è molto commerciale e anzi non era ns intenzione andarci ma come vi ho detto abbiamo preso giornate piuttosto ventose e quindi davanti a un mare estremamente mosso e vita da spiaggia poco fattibile abbiamo optato per una giornata anche in questa laguna, riparata dal vento e con un mare calmissimo.
L’entrata di Xel ha è piuttosto costosa (circa 50 dollari nel quale però sono incluse tutte le consumazioni che si desiderano presso bar e ristoranti, l’attrezzatura per lo snorkling, il telo, il lettino…) ma ci siamo divertiti tantissimo e si vedono un’infinità di pesci tropicali veramente bellissimi! Un’altra giornata l’abbiamo passata ad AKUT CHEN, sinceramente non lo consiglio, è un parco nel quale viene fatta una visita guidata alla caverna nella quale si trova un cenote, terminata la visita alle grotte si entra in una specie di piccolo parco zoo dove si possono ammirare alcuni animali liberi e altri invece in recinzioni (come le scimmie) o gabbie.
Mi aspettavo qualcosa di più “selvaggio” e invece non è molto diverso da un nostro zoo…Anche se la visita nella grotta e il cenote sono scenari piuttosto suggestivi (tornando indietro però opterei per una visita al Gran Cenote, poco distante da Tulum e dove si può fare snorkeling…) Una visita alle rovine di Tulum non può mancare, sinceramente non ho provato le stesse emozioni percepite a Chicin Itza, anche se è innegabile il fascino e il colpo d’occhio di queste rovine a picco sul mar dei Carabi! Di cose da fare ce ne sarebbero state un’infinità…Per citarne alcune…: le rovine di Cobà… E sempre nei pressi di Tulum esiste un luogo nella giungla in cui vengono fatte visite guidate e nelle quali dicono sia molto probabile riuscire a vedere le scimmie (luogo segnalato in tutte le cartine turistiche)…La biosfera (ce ne hanno parlato benissimo)… Una sera siamo andati a Playa del Carmen ma…A me personalmente non è piaciuta, è cmq un discorso molto soggettivo, dipende da cosa si cerca nella vacanza, Playa è piena di negozi alla moda, locali e ristoranti bellissimi, caos, musica a tutto volume…Non è quello che io cercavo in Messico e non è quello che ho visto in tutti gli altri luoghi che ho visitato in queste due settimane.
Per quanto riguarda gli spostamenti abbiamo sempre utilizzato i taxi , i collettivi o gli autobus.
Due settimane in Messico sono veramente poche, ma d’altronde si tratta di un paese talmente vasto e diversificato che credo il tempo non sia mai abbastanza. 15 giorni sono volati ma questo piccolo assaggio è bastato a farci capire quanto questo paese sia colmo di luoghi affascinanti, misteriosi e paradisiaci. Non c’è che dire…Tornando a casa viene spontaneo salutare questa terra con un arrivederci e non con un addio…