Ghiacciai, balene, cascate e..

Dopo l’emozionante viaggio in Perù di 2 anni fa, quest’estate siamo ritornati in Sud America e in 18 giorni abbiamo fatto un tour di 4 tappe in Argentina, passaggio veloce per Santiago del Cile e soggiorno all’Isola di Pasqua. Il racconto relativo a Santiago e l’Isola di Pasqua lo potete trovare nella sezione del Cile, trovate il link...
Scritto da: lullaby6
ghiacciai, balene, cascate e..
Partenza il: 13/08/2007
Ritorno il: 24/08/2007
Viaggiatori: in coppia
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Dopo l’emozionante viaggio in Perù di 2 anni fa, quest’estate siamo ritornati in Sud America e in 18 giorni abbiamo fatto un tour di 4 tappe in Argentina, passaggio veloce per Santiago del Cile e soggiorno all’Isola di Pasqua. Il racconto relativo a Santiago e l’Isola di Pasqua lo potete trovare nella sezione del Cile, trovate il link alla fine di questo viaggio.

Come al solito ci sono voluti alcuni mesi di preparazione per l’organizzazione e lo studio del viaggio, noi viaggiatori fai da te troviamo molto entusiasmante la scelta delle tappe, la rincorsa ai voli più economici, la selezione degli alloggi! Ovviamente ci siamo appoggiati al sito di Turisti per Caso, alla Lonely e abbiamo seguito i consigli di amici che hanno visitato l’Argentina nell’agosto 2006.

Siamo partiti lunedì 13 agosto 2007 e siamo rientrati giovedì 30 agosto, il nostro itinerario in Argentina è stato: 4 giorni (2+2) a Buenos Aires, 3 giorni nella Penisola Valdes, 4 giorni a El Calafate e 3 giorni alle cascate di Iguazù.

Per il volo intercontinentale abbiamo scelto Iberia, all’andata partenza da Venezia verso Buenos Aires (con uno scalo a Madrid), al ritorno partenza da Santiago del Cile verso Venezia (sempre scalo a Madrid), fermandolo in agenzia svariati mesi prima abbiamo pagato 1.160 € a persona, su Internet purtroppo non abbiamo trovato cifre più basse di questa… Invece per i voli interni abbiamo puntato ad Areolinas Argentinas prenotandoli su Internet a metà giugno, ben 6 voli li abbiamo pagati 700 € (abbastanza economici), la scelta di Areolinas è stata obbligata: la LAN non aveva la maggior parte dei collegamenti che servivano a noi, ci hanno spiegato che essendo bassa stagione avevano soppresso alcune tratte. Su molti racconti abbiamo letto dei cronici ritardi di Areolinas, ma noi non abbiamo avuto alcun problema, mai un ritardo anzi, qualche volta siamo arrivati pure in anticipo! C’è una cosa che bisogna ricordarsi di fare assolutamente: confermare i voli nazionali qualche giorno prima! Noi ci siamo recati nelle agenzie di Areolinas o LAN che abbiamo trovato in ogni luogo visitato, qualche volta ci hanno fatto anche il check-in direttamente in agenzia, alcune volte abbiamo confermato al telefono. Nella Penisola Valdes abbiamo noleggiato la macchina per 3 giorni, dopo vari confronti tra le compagnie di noleggio la più economica è risultata la Avis: ci hanno fornito una Volkswagen GOL con 400 km compresi (poi noi ne abbiamo fatti molti di più!), e aggiungendo l’assicurazione con franchigia più alta in totale abbiamo speso 116 €.

Nella nostra estate là è inverno, per cui ci siamo portati dietro pile, sciarpa, guanti e giaccia a vento! In Patagonia di giorno la temperatura non superava i 7-8°, la sera scendeva di qualche grado sotto lo zero. Ad Iguazù invece faceva caldo, per la sera era sufficiente una felpa.

Per quanto riguarda gli alloggi, alcuni li abbiamo prenotati da qui, altri abbiamo deciso una volta arrivati sul posto, la spesa si aggira tra i 90 e i 140 pesos argentini a camera (dividete circa per 4 per ottenere i prezzi in euro); discorso a parte per Buenos Aires dove abbiamo pernottato dalle suore! Ci siamo appoggiati a Don Claudio, missionario italiano originario del mio paese ma in Argentina da 20 anni, che si è reso disponibilissimo a scorazzarci in giro a qualsiasi ora. Anche le suore sono state gentilissime, alcune di esse sono italiane, altre argentine e peruviane, abbiamo cenato con loro più di una sera e ci siamo divertiti a parlare di viaggi. Gli argentini in genere sono persone squisite, ti danno tutto quello che possono, sempre pronti ad aiutarti, gentilissimi in qualsiasi occasione, tu li ringraziavi e loro ti rispondevano con un “Por favor”… Dopo vari confronti per la scelta dell’assicurazione di viaggio, abbiamo optato per World Nomads, direttamente su Internet, per 3 settimane 77 € in due. I massimali sono più alti rispetto alle classiche assicurazioni di viaggio italiane che propongono le agenzie di viaggio, per me (che so pochino l’inglese) l’unico inconveniente era che il call center è esclusivamente in inglese… ma per fortuna non ne abbiamo avuto bisogno! Indubbiamente è stato un viaggio spettacolare, la varietà dei paesaggi visti ci ha riempito di emozioni differenti, è stato anche molto intenso, il numero di voli presi (12 in totale) devo ammettere che mi hanno sfinito, sul volo di ritorno intercontinentale ho avuto un attimo di crisi in cui mancava poco mi mettessi ad urlare di farmi scendere! Ma i luoghi che volevamo vedere erano troppo distanti e i giorni troppo pochi per compiere le tratte in autobus. Come dice il mio maritino “non siamo in ferie, siamo in viaggio!”… di riposo nemmeno l’ombra, ogni giorno la sveglia era puntata tra le 5 e le 7:30! Al ritorno mi ci è voluto qualche giorno per smaltire la stanchezza! Lunedì 13/08 Manzano (UD) -> Buenos Aires Zaini pronti e si parte prestissimo per il volo delle 07:50 da Venezia, dopo parecchie ore di viaggio in cui sono riuscita a dormire veramente poco (nonostante tutti i voli fatti non ce la farò mai a rilassarmi in aereo…) siamo atterrati all’ aeroporto Ezeiza-Ministro Pistarini a sud di Buenos Aires (occhio che ci sono 2 aeroporti, questo è quello internazionale, quello nazionale è l’Aeroparque) intorno alle 19:30, ad aspettarci a braccia aperte c’era Don Claudio, che emozione trovare una persona che ti aspetta dall’altro capo del mondo! In 40 minuti siamo giunti dalle suore Isabellines che si trovano nel quartiere di Pablo Podestà nella Gran Buenos Aires a circa 50 minuti dal centro di Buenos Aires. Cena veloce con le suore e via a nanna un po’ spaesati.

Martedì 14/08 Buenos Aires Dalle suore alloggiavano anche 2 ragazze di Bassano del Grappa, così Don Claudio ci ha portato tutti e quattro a Lujan (1 ora fuori Buenos Aires) a visitare un santuario che ospita una piccola madonnina che indossa una veste con i colori dell’Argentina; sotto alla basilica c’è un’esposizione di madonne provenienti da tutto il mondo. Da Lujan ci siamo poi spostati a Tigre, 30 km a nord di Buenos Aires, dove sono famose le escursioni in barca sul delta del Rio de la Plata, ma alla fine ci siamo limitati a pranzare nella zona del porto (il primo assaggio di carne argentina… chorizo, asado e cordero… che bontà!) e a passeggiare per il Puertos de Frutos. Una volta rientrati a Pablo Podestà Don Claudio ci ha portato a vedere la chiesa di Pablo Podestà e la scuola professionale che ha messo in piedi negli anni, 40 corsi diversi per elettricisti, parrucchiere, meccanici, impiegati, etc… frequentati da persone di tutte le età, ed è in continua espansione! In una sala adiacente alla chiesa abbiamo assistito alle prove di un coro argentino formato da persone con origini italiane che contavano in dialetto friulano… e ci hanno pure offerto una grappetta… ci è sembrato davvero di essere a casa! Con le due ragazze di Bassano abbiamo preso un remis (taxi senza scritte sulla macchina ma più economici dei taxi normali) che ci ha portato nel quartiere moderno di Palermo Viejo, al Cafè Homero per assistere ad uno spettacolo di tango. Avevamo prenotato telefonicamente il pomeriggio, il prezzo era di 40 pesos a persona consumazione inclusa; l’idea iniziale era quella di andare al famoso Cafè Tortoni ma il prezzo era un po’ troppo alto. Il Cafè Homero è piuttosto piccolino, come piccolina è la pista da ballo, non c’era nemmeno molta gente ad assistere ma lo spettacolo è stato davvero bello: c’erano 3 musicisti, un cantante (e speaker!) e una coppia di ballerini che si sono cambiati d’abito ad ogni ballo! Lo spettacolo è durato quasi 1 ora e mezza, il tempo è volato vedendoli volteggiare tra tango e milonga.

Dal Cafè abbiamo poi chiamato il remis dell’andata che ci ha riportato dalle suore.

Mercoledì 15/08 Buenos Aires -> Trelew Don Claudio ci ha accompagnato prestissimo all’aeroporto Aeroparque Jorge Newbery a nord di Buenos Aires, da dove abbiamo preso il volo delle 07:10 per Trelew, dopo 2 ore di volo la Patagonia ci ha accolto con un cielo stupendo sgombro da nuvole e un vento freddo che ti congelava il naso e le orecchie! All’aeroporto di Trelew c’era un’impiegata dell’Avis che ci attendeva, non hanno ancora un ufficio all’interno dell’aeroporto per cui abbiamo svolto le pratiche all’aria aperta (circa 3°C).

Da Trelew ci siamo subito diretti verso Puerto Madryn, saltando Punta Tombo… se pensate di andare nella Penisola Valdes in agosto e vedere i pinguini, purtroppo vi sbagliate… prima della partenza avevo contattato via mail la riserva di Punta Tombo scoprendo che ad agosto è proprio chiusa, i primi pinguini arrivano verso la metà di settembre… che delusione! Puerto Madryn si trova a 65 km a nord di Trelew, la strada è sempre dritta e guidi in mezzo ad un paesaggio completamente brullo, la città si trova in una specie di conca ed è affacciata sull’oceano. Le uniche attrattive della zona sono le balene e qualche leone marino, se non fosse per questo non credo che ci sarebbero turisti, a me la cittadina in sé non è piaciuta.

Dopo quasi 2 ore di ricerca di un alloggio decente a prezzi modici, mi sono arresa e abbiamo scelto (più per sfinimento che per altro) “El Refujo” a 90 pesos per una camera doppia con bagno senza colazione, le ragazze che gestiscono il posto sono molto gentili ma la pulizia lascia molto a desiderare. Il riscaldamento consisteva in una stufetta a gas in camera, nel bagno invece non c’era ombra anzi c’era una finestrella che non potevi chiudere… e se considerate che la sera la temperatura scende di brutto intorno allo 0, non ti veniva di certo voglia di fare la doccia! Abbiamo ovviato facendo correre l’acqua calda per 10 minuti generando un vapore tale che quando abbiamo aperto la porta verso la camera non vedevamo nulla!!! Qui come in altri posti dove abbiamo alloggiato era vietato gettare la carta igienica nel water, bisognava buttarla nel cestino… mica facile per noi abituarsi a certe regole! Arrivata ora di pranzo abbiamo mangiato qualcosina da “Caccaros” e poi ci siamo diretti verso Punta Loma a 15 km a sud di Puerto Madryn, la strada è sterrata ma la si percorre tranquillamente, l’ingresso costa 10 pesos a persona e si vede dall’alto una colonia numerosa di leoni marini spiaggiati ad oziare.

Riattraversando tutta la città e costeggiando l’oceano e le lunghe spiagge (d’estate affollatissime da come testimoniano delle foto), siamo andati 17 km a nord alla Playa El Doradillo per ammirare le balene. Esistono diverse discese (bajade) verso il mare, noi abbiamo preso la prima e poi ci siamo spostati verso le altre… il posto è incantevole: dalla spiaggia vedi le balene che saltano, che spruzzano, che giocano! Causa vento freddo fortissimo ci siamo rifugiati in macchina, e ci siamo goduti lo spettacolo da lì, la spiaggia è lunghissima ma c’eravamo solo noi. Siamo poi rientrati a Puerto Madryn, abbiamo fatto una passeggiata sul molo e poi ci siamo rintanati in un bar a bere un tè caldo e a degustare i buonissimi dolci argentini! Prima di rientrare al nostro alloggio abbiamo fatto un po’ di shopping invernale.

La sera cena da “Estela”, l’ambiente è molto rustico ma la carne è davvero buona.

Giovedì 16/08 Penisola Valdes Sveglia prestissimo, alle 7 eravamo già in macchina, nemmeno il sole si era alzato ancora! Sulla strada per la Penisola Valdes solo noi… ci siamo goduti l’alba che però ha lasciato intravedere che il tempo sarebbe stato pessimo… nuvoloni neri minacciosi si stavano avvicinando. Per l’ingresso alla riserva abbiamo pagato 40 pesos a testa più 3 pesos per la macchina, alle 8 eravamo al Centro visitatori che aveva appena aperto, abbiamo chiesto informazioni al ragazzo del centro, l’idea era quella di andare direttamente a Puerto Pyramides per prendere la barca ed uscire a vedere le balene (le escursioni iniziano alle 9), dal porto però hanno comunicato che per tutta la mattina la barche non sarebbero uscite causa il brutto tempo… che tristezza, l’unico giorno che avevamo a disposizione per vedere le balene era quello, guai se il tempo non migliorava! Abbiamo continuato la strada asfaltata fino a Puerto Pyramides, che è un paese davvero piccolino, non c’era nemmeno un bar aperto per prendere un tè caldo! Nella prima via che scende verso il mare siamo entrati in una delle agenzie (Tito Bottazzi) che proponevano l’escursione per vedere le balene dove ci hanno detto di tornare le pomeriggio per vedere se il tempo sarebbe migliorato. Così abbiamo deciso di fare il giro orario della Penisola Valdes di modo da ritornare a Puerto Pyramides nel primo pomeriggio. La strada che percorre l’intera penisola è sterrata e la nostra Gol bianca al termine della giornata sarebbe diventata marrone! Abbiamo percorso parecchi km in mezzo a cavalli liberi, pecore e qualche guanaco, i paesaggi che costeggiano l’oceano ci hanno ricordato molto la Great Ocean Road in Australia. Punta Norte l’abbiamo saltata, al Centro Informazioni ci avevano detto che in questo periodo non c’era fauna quindi la prima tappa è stata Caleta Valdes, appena scesi ha iniziato a piovere ma per fortuna non è durato molto; si percorre un sentiero che scende lungo una collina, ci sono diversi punti da cui si può ammirare il paesaggio e i leoni marini, purtroppo non ce n’erano tanti ed erano anche piuttosto lontani ma il posto è da vedere. Poco prima della Caleta Valdes c’era un cartello che indicava una colonia di pinguini… che ovviamente non c’era, uffi! Abbiamo scelto il periodo sbagliato… ma lo sapevamo in partenza.

Risaliti al caldo in macchina siamo scesi verso sud a Punta Delgada dove però non si può entrare, è stato costruito un complesso turistico e solo gli ospiti possono accedere alla spiaggia per vedere i leoni marini; sulla strada c’è comunque un mirador accessibile a tutti.

Per pranzo siamo rientrati a Puerto Pyramides, dove a differenza della mattina, i pochi bar e ristorantini avevano aperto i battenti! Dall’Internet Point abbiamo prenotato l’alloggio per Puerto Iguazù (che non si è rivelata poi una scelta azzeccata…) e ci siamo recati per l’ennesima volta all’agenzia Bottazzi, che continuava a rimandare la partenza in attesa che il tempo migliorasse… nell’attesa siamo entrati nel bar Towanga di fronte all’agenzia dove c’erano dei dolci fantastici e il personale era davvero gentilissimo, consiglio vivamente una tappa! In paese ormai erano rimaste solamente le persone che attendevano di vedere le balene, di ora in ora la partenza veniva rimandata ma alle 16 hanno deciso che si usciva! Ci hanno vestito con delle cerate gialle e salvagente arancione (io non riuscivo nemmeno a muovervi!), siamo saliti su un motoscafo… non vi dico quanta paura ho avuto a causa del mare mosso! Abbiamo avvistato diverse balene, tutte erano vicinissime all’imbarcazione, ci hanno fatto vedere un po’ di code e un po’ di spruzzi, erano davvero gigantesche! Ma la mia paura del mare mosso e il vento freddo che soffiava aumentavano la mia voglia di tornare a riva… l’escursione è durata quasi 1 ora e mezza, Mauro era come un bambino, continuava a salire e scendere dalle sedute e ha scattato non so quante foto! Indubbiamente bello, mi sarebbe dispiaciuto molto se non le avessimo viste ma, se il mare fosse stato calmo, sarebbe stato meglio! Con il tramonto in fronte siamo rientrati a Puerto Madryn, riposino veloce all’ostello e poi abbiamo cenato a “El Nautico”, ristorante carino e molto affollato, i muri sono pieni di foto del proprietario con personaggi famosi e pesce, io ho mangiato pesce e Mauro carne, tutto buono.

Venerdì 17/08 Trelew –> El Calafate Siamo partiti presto da Puerto Madryn, avevamo l’aereo alle 8:10 da Trelew, per i voli nazionali è sufficiente arrivare in aeroporto mezz’ora prima della partenza del volo, non ci sono molte formalità, se non quella di pagare la tassa di imbarco (12,10 pesos in 2). L’aeroporto di Trelew è davvero minuscolo, Mauro ha saldato il pagamento con l’impiegata dell’Avis (fuori al freddo!) e poi siamo saliti subito sull’aereo che arrivava da Buenos Aires, mi hanno consegnato i biglietti senza dover presentare i documenti… Dopo circa 2 ore siamo atterrati a El Calafate dove c’erano la bellezza di 3°! L’aeroporto è nuovissimo, è stato costruito nel 2000 e per arrivare in centro non c’è molta scelta, o avete qualcuno che vi viene a prendere o prendete un taxi, non esistono bus che portano al paese. Abbiamo preso un taxi (40 pesos) e in 20 minuti siamo arrivati nel posto che mi è rimasto nel cuore… bed & breakfast “CASA DE GRILLOS” (www.Casadegrillos.Com.Ar ) di Alejandro e Marta… un alloggio così accogliente e due persone così gentili… è stato come essere a casa! Hanno 4 camere più una cabanas esterna, la nostra stanza si chiamava “El Calafate”, tutto pulitissimo, curatissimo, il riscaldamento era sia in camera che in bagno e, nel bagno abbiamo trovato anche il bidè! Avevamo prenotato le 3 notti qui dall’Italia, trovando su Internet il commento di una ragazza che ci era stata. Nei 90 pesos per la camera, era compresa anche una deliziosa colazione, ogni mattina Marta ci faceva trovare una torta diversa e pure le marmellate erano fatte in casa… ve lo consiglio con tutto il cuore! Casa de Grillos si trova in una stradina secondaria verso il Lago Argentino, in 10 minuti a piedi si arriva sulla via principale dove si trovano tutti i negozietti e la maggior parte di baretti e ristoranti. L’attività della mattina è stata quella di prenotare le escursioni per i 2 giorni successivi, dopo aver consultato diverse agenzie abbiamo preso la crociera “Todo Glaciares” a 175 pesos + 18 pesos (per il trasporto fino al porto) a testa da Fernandez Campbell e il trekking sul Perito Moreno a 310 pesos a testa da Eurotur. Rimaneva da decidere cosa fare nel pomeriggio: vedere l’estancia El Galpon, fare un escursione in 4×4, fare un giro a cavallo… alla fine abbiamo noleggiato 2 mountain bike e abbiamo percorso tutta la pista lungo il lago ovviamente con guanti, berretto e sciarpa! Purtroppo il lago non era ghiacciato altrimenti avremmo potuto pattinare, comunque il paesaggio era molto suggestivo, si vedevano le montagne brulle attorno, l’inverno stava finendo per cui la neve già non si vedeva più. La maggior parte delle case sono in legno e hanno il tetto spiovente, il paese è davvero carino ed è in continua espansione; le strade asfaltate non sono molte, quelle fuori dal centro sono di fango ma un po’ alla volta asfalteranno pure quelle.

Dopo aver pedalato, ci siamo rifugiati in un Libro bar a bere un the caldo e mangiare un fetta di dolce con il dulce de leche, è il dolce nazionale ed è simile al caramello, gli argentini lo mangiano al posto della nutella… insomma la torta era una bomba! Poi siamo andati a fare la spesa per il giorno dopo (nelle escursioni il pranzo ve lo dovete portare voi, non ci sono posti di ristoro), panini, biscotti e bibite, il tutto portato a casa in una scatola di cartone perché là le borse di plastica sono vietate per legge. Un riposino in un letto pulito, confortevole e una doccia bollente ci volevano proprio! Per cena ci siamo diretti a piedi verso “La Tablita” che è un po’ fuori dalla via principale ma era tutto pieno, così abbiamo prenotato per la sera seguente e siamo ritornati verso il centro fermandoci a gustare un’ottima carne alla griglia al “Mi viejo” (100 pesos in due)! Il posto è rustico, l’odore di griglia si attacca ai vestiti e ai capelli, potete vedere come in vetrina la carne che cuoce sopra il fuoco… questa si che è carne buona! Anche il vino viene apprezzato da Mauro, dice che il Malbec non è niente male. Per tornare al nostro B&B abbiamo preso un taxi per 5 pesos, il freddo non rendeva la passeggiata molto piacevole.

Sabato 18/08 Crociera sul Lago Argentino Altra levataccia… ma con la colazione di Marta era un piacere svegliarsi! Alle 7:15 puntuali, quando fuori era ancora buio e faceva un freddo da paura, è arrivato il pulmino dell’agenzia a prelevarci; dopo aver raccolto altri turisti abbiamo preso un pullman e ci siamo diretti Puerto Bandera. All’ingresso del Parque Nacional Los Glaciares si paga un biglietto di 20 pesos a testa e vale sono per un giorno. Alle 8:30 accompagnati da un’alba bellissima ci siamo imbarcati su una delle 3 navi, vi segnalo che le navi sono uguali ma l’escursione viene venduta da agenzie diverse e prezzi diversi quindi fatevi un giretto e confrontate i prezzi! Alle 9 siamo partiti per una fantastica crociera sul Lago Argentino, abbiamo avvistato i primi iceberg poco dopo, non vi dico quanto freddo faceva se si usciva dalla cabina quando la nave era in movimento… portatevi un berretto altrimenti vi cadranno le orecchie! Sulla nave c’erano delle guide che illustravano il paesaggio in diverse lingue, anche in italiano. Dopo aver visto alcuni ghiacciai minori che si stanno ritirando, ci siamo avvicinati al ghiacciaio Spegazzini, il colore del ghiaccio lascia davvero senza parole, guardando le foto sembra che siano state ritoccate, invece l’azzurro è reale… il cielo era nuvoloso così i riflessi del sole che si intravedevano dai nuvoloni e finivano sul lago e sugli iceberg hanno reso il paesaggio davvero incantevole… Ci siamo poi diretti al ghiacciaio Upsala, sempre navigando in mezzo agli iceberg siamo giunti al fronte di quest’altro ghiacciaio, la nave si ferma per un po’ sotto alla “montagna di ghiaccio” per farvelo ammirare. Sull’imbarcazione ci sono diverse guide che vi raccontano tutto quello che avete la fortuna di ammirare, c’era anche la guida italiana.

Ultima tappa, dove siamo scesi, è Bahia Onell: dopo una camminata di mezzo chilometro attraverso un bosco si arriva al lago Onelli, completamente ricoperto da iceberg, qui il ghiacciaio Onelli si fonde con il ghiacciaio Agassiz. C’è stato il tempo per consumare il pranzo al sacco e per tirarsi qualche palla di neve… era stranissimo giocare con la neve ad agosto! Pomeriggio tardo siamo rientrati con la nave al porto, è stata una delle giornate più belle del viaggio… l’autobus ci ha poi fermato in centro al El Calafate, dove abbiamo gironzolato per i negozietti, fatto un po’ di spesa per il pranzo del giorno dopo e poi siamo rientrati al nostro B&B. Per cena, molto gentilmente Alejandro ci ha accompagnato con la macchina alla “Tablita”, il posto è molto raffinato, si mangia davvero bene e si beve buon vino, abbiamo pagato 177 pesos. Per rientrare abbiamo chiamato un taxi come la sera precedente.

Domenica 19/08 Trekking sul Perito Moreno E così è arrivata la giornata che attendevo con molta ansia e agitazione… il trekking con i ramponi sul ghiacciaio più famoso dell’Argentina: il Perito Moreno! Alle 7:30 un pulmino è venuto a prelevarci al B&B e ci ha portato fino al Bajo de las Sombras, abbiamo pagato nuovamente l’ingresso al parco (30 pesos a testa) e ci siamo imbarcati, dopo 20 minuti di navigazione siamo scesi e al rifugio abbiamo lasciato gli zaini. Siamo stati divisi in 3 gruppi di circa 15 persone e a ogni gruppo sono state assegnate due guide, ci hanno raccontato la storia del ghiacciaio poi ci siamo avvicinati alle sue pareti, ci hanno legato i ramponi ai piedi… sono agitata anche ora che lo racconto, figurarsi mentre ero là! Siamo partiti… una guida davanti e una a metà… subito una bella salita, avevo una paura folle di cadere e scivolare giù per il fianco del ghiacciaio… abbiamo passato qualche crepaccio e poi un continuo saliscendi… una delle due guide vista la mia agitazione mi teneva per mano!! Mauro mi ha scattato un po’ di foto da cui mi si vede la paura dipinta in volto… ora ci rido sopra ma mentre ero là mi veniva da piangere! La camminata è durata quasi 1 ora e mezza, indubbiamente è stato bellissimo, eravamo circondati dal ghiaccio e da tutte le sue strane formazioni, il colore era incredibile… quando siamo arrivati nel punto più alto ha cominciato a cadere anche qualche fiocco di neve! Sulla via del rientro ci hanno offerto un bicchierino di whisky (a me avrebbero dovuto darlo prima di partire!!!) con ghiaccio ovviamente e un cioccolatino! Tolti finalmente i ramponi siamo rientrati al rifugio sotto la pioggia attraverso il bosco, al rifugio c’era il fuoco acceso, così abbiamo pranzato al caldo e fatto asciugare un po’ gli indumenti bagnati. Verso le 14:30 siamo risaliti sulla barca, ci siamo avvicinati al fronte del ghiacciaio… è alto 60 metri… è davvero maestoso! Rientrati al porto, un bus ci ha accompagnati alle passerelle del Perito Moreno, ci sono diversi sentieri che permettono di ammirare alcuni scorci del ghiacciaio, io sarei rimasta lì per delle ore, peccato che: la passerella che permetteva di avvicinarsi di più era chiusa per lavori, gli altri sentieri erano ricoperti di fango e quindi si camminava sprofondando di tanto in tanto e infine ha cominciato a piovere a dirotto… per cui abbiamo avuto giusto il tempo di scattare qualche foto al ghiacciaio coperto da nuvoloni e siamo poi corsi di nuovo al bus. Non vedevo l’ora di tornare al calduccio al B&B, eravamo davvero cotti… Per cena siamo andati al “El Puesto” (140 pesos), un ristorantino nei dintorni del B&B, è molto intimo e le pietanze molto ricercate, ve lo consigliamo.

Lunedì 20/08 El Calafate -> Puerto Iguazù Con la tristezza nel cuore abbiamo salutato Alejandro e Marta… se c’è un posto dove vorrei tornare, tra tutti quelli dove abbiamo alloggiato durante i nostri viaggi, è proprio Casa de Grillos! Mi sarei fermata lì volentieri ancora diversi giorni… Marta ci ha chiamato un taxi, che per 30 pesos ci ha portati all’aeroporto, abbiamo pagato 36 pesos di tassa d’imbarco e siamo partiti in orario per Buenos Aires. La mia paura era di perdere la coincidenza: il nostro aereo sarebbe atterrato all’ Aeroparque di Buenos Aires alle 13:42, quello per Puerto Iguazù partiva alle 14:35… per fortuna ce l’abbiamo fatta con grande tranquillità! L’aereo che vi portà ad Iguazù prima di atterrare sorvola le famose cascate così potete farvi un’idea di dove sono collocate, è stranissimo in poche ore passare dal freddo dei ghiacciai della Patagonia al caldo della foresta pluviale al confine con il Brasile! All’aeroporto c’era un remis ad attenderci, l’avevamo prenotato tramite la posada dove avremmo alloggiato, per 40 pesos in circa 20 minuti ci ha portato in centro a Puerto Iguazù in Avenida Misiones, alla Timbò Posada (www.Timboiguazu.Com.Ar) dove la camera doppia con bagno l’abbiamo pagata 140 pesos al giorno, senza colazione… un furto se confrontata con il B&B di El Calafate! La camera era piccolina e nel bagno c’era la doccia elettrica (finora incontrata solo in Perù!), vi dico solo che per far si che la porta del bagno si aprisse avevano segato un pezzo altrimenti avrebbe sbattuto contro il lavandino… sorvoliamo sulla pulizia… I prezzi sono alti perché pare che lì è sempre alta stagione.

Ormai era pomeriggio inoltrato così uno dei ragazzi che gestivano la posada ci ha suggerito di farci una passeggiata giù fino al porto dove si incontrano i confini di 3 stati: Argentina, Brasile e Paraguay. Il posto non era granché ed era isolato, abbiamo camminato parecchio e intanto si era fatto pure buio, di gente ce n’era poca in giro. Una volta ritornati in centro abbiamo cenato da “Angelo” e siamo andati a dormire; Puerto Iguazù non mi è piaciuta, non mi ha trasmesso sicurezza, anche nei negozi sembrava che tutti fossero pronti a fregarti, la gente è molto diversa dagli argentini della Patagonia, forse sarà l’influenza del Brasile… Martedì 21/08 Puerto Iguazù Anche oggi bellissima giornata di sole, la mattina presto a piedi siamo andati alla stazione degli autobus, la corsa per le cascate costa 4 pesos e sono circa 30 minuti di strada, c’è un autobus ogni mezz’ora sia per il parco che dal parco. L’ingresso alle Cataratas del Iguazù costa 30 pesos (solo la parte Argentina), noi abbiamo deciso di non prendere alcuna guida e di gironzolare per il parco liberamente, all’ingresso vi forniscono la cartina con tutti i sentieri e il tempo di percorrenza, e all’interno del parco ci sono tutte le indicazioni per muoversi, davvero facile! In ordine, il nostro percorso è stato: sendero verde, paseo inferior, isla san martin, paseo superior e Garganta del Diablo. Abbiamo subito fatto un incontro con un gruppetto di coatimundi (un animaletto imparentato con il procione) in cerca di cibo: ne abbiamo visto uno che scompariva del tutto dentro un cestino delle immondizie!! Un altro poi che ha fregato da un tavolo il panino ad un signore!! Il parco è molto ben curato e delle passerelle di legno si snodano da una parte all’altra, all’ombra si stava bene con una felpa addosso, ma al sole faceva davvero caldo! Sul paseo inferior abbiamo avuto i primi scorci delle cascate, sono davvero belle, i tanti arcobaleni che si creavano rendevano il paesaggio (e le foto) ancora più suggestive! Siamo scesi fino all’imbarcadero da dove si prende la lancia gratuita che attraversa il Rio Iguazù e ti porta sulla Isla San Martin. Siamo scesi sulla spiaggetta di sabbia dove diverse persone stavano prendendo il sole e poi siamo saliti… uh che fatica… non so quanti scalini c’erano!!!! Arrivati in cima, una passerella era chiusa per lavori, quindi ce n’era solo una percorribile, qui non c’è molto da camminare e ci si può avvicinare molto alle cascate, sicuramente una tappa da fare! Una volta ridiscesi abbiamo ripreso la lancia, e ci siamo poi fermati un attimo a vedere le persone che facevano l’escursione in gommone a motore: venivano dotati di cerata che alla fine risultava inutile dato che a tutta velocità il gommone si fiondava sotto le cascate! Tutti urlavano come matti e alla fine rientravano completamente zuppi… c’era gente che strizzava felpe e jeans! Ci fossero stati 30° magari uno in costume ci poteva anche andare, certo non era freddo ma non vedevo il divertimento poi nel rimanere con i vestiti bagnati.

Anche dal circuito superiore si hanno dei bellissimi scorci e si cammina proprio sopra il salto di una cascata! In tarda mattinata le passerelle avevamo cominciato ad affollarsi, comunque il posto rimane molto suggestivo. Terminato il circuito superiore ci siamo diretti alla stazione per prendere il treno gratuito che ti porta alla Garganta del Diablo, il paesaggio che si vede dal treno non è nulla di speciale, ma comunque è divertente! Una volta arrivati, prima di iniziare, il sentiero a piedi abbiamo fatto uno spuntino e preso da bere… faceva davvero caldo! Questa camminata poi era tutta in battuta di sole, vi consiglio di portarvi un berretto! Lo spettacolo che si gode è indescrivibile… siete di fronte ad una imponente cascata che si getta su tre lati verso un fondo offuscato dai vapori e con un fragore incredibile… non si può che rimanere a bocca aperta! Sulla strada verso la stazione del treno abbiamo incontrato una tartaruga, tantissime farfalle variopinte e diversi uccelli colorati. Visti i parecchi km percorsi abbiamo deciso di tornare all’ingresso in treno e poi da lì abbiamo ripreso l’autobus per Puerto Iguazù.

Avevamo ancora metà pomeriggio a disposizione, così abbiamo gironzolato per alcune agenzie alla ricerca di un’escursione del lato brasiliano delle cascate per il giorno successivo, alla fine abbiamo scelto Beautyfalls che si trova giusto di fronte alla Timbò Posada, per 180 pesos un taxi ci avrebbe portato in Brasile alla diga di Itaipù e alle cascate in mattinata, compreso nel prezzo c’era anche il trasporto dalla posada verso l’aeroporto nel pomeriggio ma non c’erano né le entrate alla diga e al parco, né il pranzo.

Abbiamo riempito il pomeriggio facendo qualche acquisto e fermandoci in un bar all’aperto, la sera abbiamo cenato molto bene al ristorante dell’Hotel Saint George vicino alla stazione degli autobus.

Mercoledì 22/08 Puerto Iguazù -> Buenos Aires Alle 8 il taxi è venuto a prelevarci, dopo aver sbrigato alcune formalità al confine con il brasile abbiamo attraversato Foz do Iguaçu, una vera e propria città, e ci siamo diretti alla centrale idroelettrica di Itaipu, la più grande del mondo. L’ingresso costa 21 pesos e comprende la proiezione di un filmato al centro visitatori, un tour in bus nei pressi della centrale con guida audio e la visita all’Ecomuseu. Essendo Mauro ingegnere, lui era particolarmente interessato… io invece mi sono annoiata parecchio! Verso le 11:30 il taxi ci ha portato all’ingresso delle cascate del lato brasiliano, l’ingresso costa 33 pesos, dopo un tratto di strada su un pullman aperto a due piani siamo scesi alla terza fermata e ci siamo incamminati, il sentiero è unico e molto più breve rispetto al lato argentino ma permette di avere una visione completa delle cascate, sulla passerella più vicina alla Garganta del Diablo ci siamo pure bagnati, il vento spingeva il vapore tutto verso di noi! Poi abbiamo preso l’ascensore che permette di salire a livello della cascata. Prima di uscire dal parco abbiamo pranzato, alle 14 il taxi ci attendeva fuori per riportarci alla posada, ci siamo riposati un po’ sulla amaca, abbiamo ritirato la borsa di vestiti che avevamo fatto lavare e poi un remis è passato a prenderci per andare all’aeroporto, alle 17:00 il volo è decollato e dopo meno di 2 ore siamo atterrati a Buenos Aires dove c’era ad attenderci Don Claudio.

Siamo andati a visitare la chiesa costruita da lui in un altro quartiere di Buenos Aires, poi cena dalle suore e via a letto con tanta stanchezza addosso. Giovedì 23/08 Buenos Aires Oggi giornata dedicata interamente a Buenos Aires, Don Claudio si è offerto gentilmente di accompagnarci al quartiere del La Boca, direttamente al Caminito, la sua via più conosciuta. Lungo questa vietta si susseguono un serie di edifici colorati, ci sono delle bancarelle di artigianato e dei ballerini di tango che si fanno fotografare (solo fotografare, perché di ballare nemmeno l’ombra…); nei dintorni c’è lo stadio La Bombonera, che Mauro non voleva assolutamente perdere, solo che effettuano una visita guidata all’ora e una era appena partita… così abbiamo deciso di prendere una metro e di andare in centro, abbiamo camminato parecchio perché la metro era davvero lontana. Ci siamo diretti verso Plaza de la Republica, abbiamo passeggiato per calle Florida e siamo rimasti a bocca aperta trovandoci in mezzo all’Avenida 9 de Julio, la più grande del mondo, ci sono 8 corsie per parte! Pranzo veloce al McDonalds e poi via di nuovo con metro e bus verso la Bombonera, la visita è durata una mezz’oretta (20 pesos), dagli spalti al campo, dalla sala stampa agli spogliatoi… sorvolo sulla pulizia di questi ultimi! Buenos Aires è una città particolarmente sporca, non mi è piaciuta molto, c’è tantissimo smog e un traffico spaventoso, non riuscirei mai a viverci… abbiamo incontrato però delle persone molto gentili: su 2 bus su 3 che abbiamo preso non abbiamo pagato, non perché abbiamo fatto i furbi ma perché su uno l’autista ci ha accolto a braccia aperte da italiani e sull’altro l’autista non aveva il resto da darci! Poi via di nuovo in centro in Plaza de Mayo in cui spicca la Casa Rosada, qui abbiamo assistito al cambio della guardia e passeggiato un po’ per la piazza, poi siamo andati a far merenda al Cafè Tortoni, il caffè storico più famoso di Buenos Aires, e infine abbiamo preso la metro e poi il treno per tornare a Pablo Podestà. Cena assieme alle suore con una marea di toast cotti al forno! Ci siamo fermati a parlare un sacco con loro e suor Erika mi ha illustrato, in spagnolo, la preparazione del mate argentino, ci siamo davvero divertiti… ma il mate ha un sapore disgustoso, non so come fanno a mandarlo giù! Il giorno seguente abbiamo lasciato l’Argentina per dirigerci in Cile, la continuazione del viaggio la potete trovare qui www.Turistipercaso.It/viaggi/itinerari/testo.Asp?ID=15858 , il racconto s’intitola “…Santiago e moai”.

Senza dubbio l’Argentina è uno tra i luoghi più belli che abbiamo visitato, a partire dai ghiacciai che mi rimarranno per sempre nel cuore, il colore, il silenzio mi hanno trasmesso una tranquillità reale e, anche se i pinguini non li abbiamo incontrati, la navigazione in mezzo alle balene nella fredda Patagonia è stata davvero unica.

Il costo totale del viaggio (Argentina e Cile) è stato poco superiore ai 3.000 € a testa, considerando che circa due terzi li abbiamo spesi per i trasporti, il prezzo della vita là risulta piuttosto basso.

Chiara e Mauro



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