Phuket, un’isola da scoprire in piena libertà

Ci siamo decisi finalmente a scrivere il nostro diario di viaggio, nonostante sia passato quasi un anno dal giorno della nostra partenza..e già, proprio 10 mesi fa, 26 gennaio 2007 partenza da Roma con la Thai Airlines (biglietto comprato mesi prima, agosto 2006 se non sbaglio, e pagato € 700,00 tramite la ottima e sottolineo ottima agenzia di...
Scritto da: danielarn
phuket, un’isola da scoprire in piena libertà
Partenza il: 26/01/2007
Ritorno il: 09/02/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Ci siamo decisi finalmente a scrivere il nostro diario di viaggio, nonostante sia passato quasi un anno dal giorno della nostra partenza..E già, proprio 10 mesi fa, 26 gennaio 2007 partenza da Roma con la Thai Airlines (biglietto comprato mesi prima, agosto 2006 se non sbaglio, e pagato € 700,00 tramite la ottima e sottolineo ottima agenzia di Bagnacavallo (RA).

Arriviamo a Bangkok la mattina presto e partiamo dopo qualche ora per la fantastica isola di Phuket. Sbarchiamo, e subito ci troviamo di fronte a centinaia di persone in fila per la dogana..La cosa insolita che non ci era mai capitata è che, al controllo passaporto, vieni “schedato” con tanto di foto!! Tralasciamo le questioni burocratiche, usciamo dall’aeroporto e siamo subito accolti da tanti “taxisti” pronti ad accompagnarci in hotel..Mi raccomando, se non avete una destinazione precisa (come noi), dite al taxista un qualsiasi nome di hotel nel centro di Patong ad esempio, altrimenti sarete dirottati sicuramente in agenzie viaggio dove tali personaggi hanno una percentuale! Così per la somma di 500 BHT ci porta al centro di Patong sulla famosa Bangla Road..

Siamo partiti dall’Italia con solo il biglietto aereo oltre ad un accurato studio dell’isola! E così, una volta messo piede in quel di Patong siamo andati alla ricerca di una guesthouse per passare i prossimi 14 giorni! Dopo varie ricerche, e presi dalla stanchezza ci siamo fermati in quella che ritevamo più idonea in quel momento (dopo una attenta ispezione, perché è consuetudine dopo che chiedi e tratti il prezzo, visitare la stanza e poi decidere) la LEK PONG GUESTHOUSE 2 , che si rivelò subito un ottima sistemazione..Attenzione parliamo di guesthouse e non di un super hotel extra lusso! Al prezzo di 900 BHT a camera per notte (teniamo presente l’alta stagione, quindi ottimo prezzo) avevamo tutto: tv satellitare, frigo bar, aria condizionata, pulizie giornaliere, telefono in camera..L’unica pecca erano i 4 piani a piedi; come posizione, ottimale, praticamente nel centro e vicinissimo alla Bangla Road, subito dietro il centro commercile Jungceylon! Ottima zona, si ha tutto vicino e in due minuti a piedi c’è pure un bar dove fare colazione! La sera andiamo subito alla scoperta di Patong, con tutte le sue luci, le sue trasgressioni, i suoi negozi, e i suoi svariati ristoranti.

La mattina sucessiva andiamo alla ricerca di un noleggiatore di motorini..Ce ne sono davvero tanti e visto che ci trovavamo nei pressi della Bangla, ci siamo appoggiati proprio al noleggiatore che sosta in questa via (di sera è chiusa al traffico) e così per la spesa di 200 BHT al giorno per 12 giorni abbiamo noleggiato un pratico scooter con il quale saremo andati in perlustrazione dell’isola. Ricordatevi di non lasciare mai il passaporto anche se ve lo chiedono, se accettano, lascateli una fotocopia o la carta di identità.

E così, ora che abbiamo un mezzo con cui spostarci andiamo alla scoperta di tutte quelle meravigliose spiagge di cui abbiamo visto in foto e letto nei mesi precendenti.

Karon beach, con la sua sabbia “parlante”, Kata beach, Kata noi beach..Ovunque ombrelloni + due lettini + un tavolino a 200 BHT tutto il giorno. Tali spiagge sono attrezzate di baracchini dove poter mangiare e bere qualcosa..

La zona sud di Phuket ci piace particolarmente, infatti saranno le spiagge che frequenteremo più assiduamente..Assieme ai suoi punti di osservazione View point e Promthep cape, dai quali si può godere di una splendita vista e di un fantastico e unico tramonto!! I giorni si susseguono e la scoperte delle varie spiagge pure, come Kamala beach, Leam Sing beach (è obbligo una mangiata al ristorante del famoso e simpatico Alì), Surin beach. Percorriamo la costa verso il nord dell’isola e ci fermiamo nella lunghissima spiaggia di Bang Tao. Ci “rosoliamo” e rilassiamo tutta la mattina e approfittando dei chilometri fatti ci spingiamo ancora più a nord per ammirare le spiagge di Nai ton beach, Nai Yang beach poi verso est alla scoperta delle cascate e al centro di recupero dei gibboni. Sinceramente abbiamo fatto tanti km solo per vedere delle povere scimme chiuse in gabbia, circondate si, da una folta vegetazione, ma in gabbia! A nostro avviso sconsigliamo questa meta turistica.

Ritorniamo verso la nostra guesthouse pronti per passare un’altra bellissima serata..È già da alcune sere che ceniamo in questo ristorante “Lai Lair Thong” conosciuto per i camerieri un po’ fru fru, ottimo direi e come non fare amicizia con i simpatici camerieri/e (a discrezione dei clienti!!) Lo consigliamo sia per l’ottima cucina sia per la gentilezza e i prezzi contenuti. La mattina seguente ci dirigiamo al sud e questa volta verso Yanui beach, che considereremo la nostra spiaggia preferita, da qui decidiamo di fare uno spuntino stando comodamente seduti sulle stuoie dei famosi ristorantini sulla spiaggia di Rawai a mangiare pesce e sorseggiare una ghiacciata Singha… Al ritorno ci fermiamo ad ammirare un bellissimo tramonto stando seduti su una panca con le gambe a penzoloni su uno strapiombo..Un locale veramente particolare caratterizzato da immagini e colori che ricordano la giamaica di Bob Marley, non ricordo bene il nome ma si trova su una curva in prossimità di Kata beach, si nota facilmente in quanto c’è un simpatico ragazzo che facendoti un insistente cenno, ti invita a fermarti nel suo locale…I giorni passano e i kilometri fatti con il motorino sono sempre di più…Dal nord al sud sempre in “esplorazione”..

Vogliamo vedere tutte le spiagge possibili, ma purtroppo il tempo è poco, ci vorrebbe un mese per poter visitare le oltre 25 spiagge di Phuket..

Ci concediamo anche qualche escursione… la sera passeggiando sul lungomare di Patong, come non imbattersi nelle numerose agenzie che organizzano tour..E così ci fermiamo in una di queste e prenotiamo due giorni alle Phi Phi island..Se non ricordo male la spera è di 1.500 BHT a testa per il traghetto verso le isole e per una notte con colazione in un boungalow! Be’ che dire delle Phi Phi, è sicuramente un posto incantevole e vale la pena vedere questo paradiso dalle acque verdi e cristalline e dalla sabbia bianca..

Giunti alle Phi Phi e depositati i bagagli ci dirigiamo subito sulla spiaggia principale dove cotrattiamo un giro in barca con un ragazzino di 16 anni circa! Purtroppo il mare era mosso e ciò non ci permette di avvicinarci alla famosa Viking Cave e ad altre bellissime insenature roccione..Facendo il giro di Phi Phi Lay è obbligo fermarsi nella famosa Maya Beach (per chi ancora non la conoscesse è la famosa spiaggia del film con Leonardo di Caprio, The Beach), qui sosta di un’oretta e pagamento della tassa che se non sbaglio è di 200 BHT;non ci sono ombrelloni, lettini e tanto meno un punto di ristoro, ma il relax che si prova stando sdraiati su questa bellissima spiaggia è unico.. Proseguiamo con la nostra barchetta e ci dirigiamo in altri baie dell’isola dove fare snorkeling e ammirare l’incantevoli paesaggio..

Il giorno successivo, visto il riento a Phuket nel momeriggio, decidiamo di noleggiare un kayak e remare fino a Monkey beach, penso che sia il modo migliore per esplorare queste bellezze. Con in mano un sacchetto pieno di banane e noccioline siamo “sbarcati” su questo angolo di paradiso..Non ci sono aggettivi per descriverlo… Dopo tanto sole e tante nuotate giunge il momento di rientrare a Phuket..Voglio precisare che la serietà di queste svariate agenzie è veramente fenomenale, sono veramente puntuali, vengono a prenderti con un pulmino nel tuo hotel, ti portano al molo di Phuket e una volta sbarcati raggiungi l’hotel che ti hanno assegnato, ovviamente già prenotato e pagato, e stessa cosa per il rientro! Veramente, veramente organizzati!! Vagando per l’isola ci ritroviamo nuovamente a Rawai beach alla ricerca di un “barcaiolo” pronto a portarci in perlustrazione delle due isole principali a sud di Phuket: Coral Island e Bon Island..Non facciamo fatica a trovarlo, anzi è lui che trova noi e così con un mare veramente mosso in trequarti d’ora giungiamo a destinazione (precisiamo che ci vuole circa 20 minuti), tramortiti dal freddo e dalla paura di un naufragio, sbarchiamo in questa incantevole spiaggia, sabbia bianca, e un fondale corallino veramente bello (purtroppo il passaggio delle tsunami ha lasciato qualche ricordino)! Su quest’isola mangiamo il pad thai più buono di tutta la nostra vacanza; il rientro è stato meno traumatico con tanto di giochi nell’acqua con Boh (così si chiamava il ragazzo) che trascinava Stefano su una specie di tavola da surf, tirando al massimo la barchetta! Davvero divertente, e per ultimo giro di “ispezione” a Bon Island…Prezzo della giornata 1000 BHT, precisiamo che Boh ci ha accompagnato e si è fermato sull’isolotto con noi, pronto ad accompagnarci a casa in qualsiasi momento!…

Un’altra bellissima uscita in barca ci ha portato a Freedom beach 1000 BHT, un mare veramente incantevole con tantissimi pesci colorati che ti mangiano dalle mani pezzetti di pane..Ci si può arrivare anche con il motorino (sperimenterò questa stradina quest’anno, quando ripartirò, poi vi saprò dire nel mio prossimo diario di viaggio!) A patong si compra di tutto, è pieno di mercatini, bancarelle..Ovviamente tutti falsi, dicono che i prezzi sono molto più alti rispetto le varie zone della Thai come ad esempio Bangkok..Io ho comprato molto e a prezzi leggermente più bassi al mercato di Karon proprio di fronte alla spiaggia.. Per il mangiare si mangia ovunque, c’è l’imbarazzo della scelta, dai venditori ambulanti con i loro chioschini dal contenuto sconosciuto ai ristoranti raffinati sul lungomare, dove ti spennano (siamo sempre in thailandia e dire “spennano” non è sicuramente un termine appropriato, sempre meno che qui da noi). In conclusione Phuket è un’isola che va scoperta, è un isola che va vissuta in piena libertà e con tanto spirito di avventura…È un isola dove tutti ti sorridono, dove tutti sono gentili e disponibili..

E’ stato un viaggio magnifico, che mi ha purtroppo causato la famosa malattia denominata “thailandite”..È già, quando metti piede per la prima volta in questa bellissima terra non puoi non ritornarci..Ed è così che fra circa due mesetti ripartiamo per la terra del sorriso; avendo qualche giorno in più visiteremo la famosa e caotica Bangkok, per poi ritornare nella nostra amata Phuket… Che dire ancora?? Arrivederci al prossimo diario di viaggio…E buona thailandia a tutti..



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