Portugal: vinho e pasteis
Dedichiamo la prima tappa a Lisbona. La sera dell’arrivo troviamo subito un bel ristorantino (“Sul” in Rua do Norte) dove proviamo una delle tante versioni di “bacalhau” portoghese. Siamo nel cuore del Bairro Alto e, grazie anche alla notte di Halloween e al giorno festivo che seguirà, i vicoli e i viali rimangono animati fino a tardi. Passeggiamo verso il Chiado e diamo un’occhiata notturna alla famosa statua di Pessoa, accanto allo storico Café Brasileira. Questo luogo di giorno risulta molto più turistico, di notte invece ha un suo fascino… L’indomani la giornata inizia presto, facciamo colazione con un ottimo espresso e la prima di tante “pastéis de Belém”, dolcetti alla crema con sopra una bella spolverata di cannella. Ci incantiamo alla vista del Tago dal miradouro di Santa Catarina, ci districhiamo tra i sali e scendi del Bairro Alto, percorriamo i viali pieni di facciate liberty e pareti di “azulejos”, ci fermiamo ad ammirare l’elevador di Santa Justa e la stazione del Rossio. La prossima tappa è il castello di São Jorge che raggiungiamo percorrendo delle salite mozzafiato. Il castello è interessante per la sua posizione panoramica, da cui si gode una splendida vista del fiume e della città. Ci fermiamo per uno spuntino a base di frittelle di baccalà e bucce di patate fritte, poi proseguiamo per l’Alfama, pittoresco quartiere popolare. Al rientro facciamo tappa in Praça do Comércio e saliamo sul mitico tram 28 che arranca verso il Bairro Alto. Delle gentili signore portoghesi ci mettono in guardia sui borseggiatori che approfittano degli scossoni del vecchio “electrico” per svuotare le borse ai turisti. Il popolo portoghese ci è sembrato un po’ ruvido, ma molto onesto e disponibile. La cosa più sorprendente è l’abitudine che hanno i camerieri di salutare con i “bacinhi” i clienti con cui hanno preso più confidenza. Stasera per una cena leggera andiamo nel ristorante vegetariano “Terra”, con un abbordabile menù a buffet da € 13,00 a persona. La mattina dopo raggiungiamo la Gare d’oriente per affittare la macchina. Se avete viaggiato con TAP, affittate l’auto da Avis che vi applicherà uno sconto su presentazione di almeno una carta d’imbarco. Le autostrade sono comode e un po’ care, ma se si ha poco tempo sono sicuramente da preferire alle tortuose provinciali (da evitare per es. La IC3 che collega Tomar a Coimbra). Facciamo una tappa veloce a Santarém di cui vediamo il caratteristico mercato coperto e qualche bel monumento gotico, proseguiamo poi per Tomar per visitare il famoso Convento do Cristo, uno dei luoghi più significativi per l’ordine dei templari. Gli aspetti più sorprendenti sono le ricchissime decorazioni in stile manuelino e la bella cappella dipinta. Il viaggio prosegue verso Coimbra, dove il gruppo prova l’ennesimo piatto di baccalà e va finalmente ad ascoltare il fado, in versione maschile come è di rito in questa città. L’indomani giriamo per il centro storico, visitando la cattedrale e osservando le tante tracce di vita universitaria. Ci mettiamo di nuovo in strada alla volta di Porto. A cena proviamo ancora un ottimo baccalà al Patio do Sol e la mattina dopo andiamo all’avanscoperta. La domenica tutti i negozi e molti ristoranti sono chiusi, quindi la città risulta meno caotica della sera prima. Vediamo la Igreja do Carmo, completamente rivestita di azulejos, tante belle facciate di negozi in stile liberty, la cattedrale con il vivace Bairro da Sé e finalmente la coloratissima Ribeira, patrimonio dell’umanità. Il Douro, come il Tago, sono fiumi ampi che danno respiro alla città. Sulla riva di fronte c’è Vila Nova di Gaia con le sue tante cantine di porto. Visitiamo la Croft e degustiamo un ottimo ruby di 5 anni. All’uscita ci godiamo le ultime luci del tramonto e prendiamo l’elevador che ci riporta verso il centro. Questa sera la scelta ricade su un ristorantino della Ribeira, in cui oltre all’immancabile baccalà proviamo la famosa trippa alla “maniera do Porto”. La mattina successiva, dopo una breve visita alla bellissima libreria Lello e Irmão, ci fermiamo alla Garrafeira do Carmo per comprare il “vinho do Porto” nelle sue varie versioni, poi ci rimettiamo in viaggio verso sud. Grazie al sole e alle temperature eccezionalmente miti, ci è venuta una gran voglia di mare e puntiamo diritti verso Nazaré. La vista dell’oceano ci esalta e non possiamo fare a meno di immergere i piedi nelle sue gelide acque. Riprendiamo la strada costiera fino a raggiungere Obidos. Anche se è molto turistica, ci sembra una bella località e decidiamo di fermarci a dormire. Il mattino dopo facciamo un bel giro delle mura e ci dedichiamo ad un po’ di shopping, poi riprendiamo il viaggio per Sintra. Invece di visitare questa bella cittadina, decidiamo di andare a goderci il tramonto a Cabo da Roca, il punto più a occidente d’Europa. La strada è particolarmente tortuosa, ma il panorama è splendido e vale il viaggio. Di lì rientriamo a Lisbona in piena ora di punta, riconsegniamo l’auto e raggiungiamo la pensione in taxi. Le autostrade e i mezzi pubblici ci sono sembrati abbastanza cari, invece i taxi sono abbordabili, anche se le tariffe possono variare da tassista a tassista. L’ultima cena portoghese è all’Adega S. Roque, una trattoria frequentata dai locali che offre un baccalà un po’ troppo salato, un’ottima spigola al forno e un vino piuttosto schifoso (ma che potevamo aspettarci da un vino chiamato “Porca da Murca”??). L’ultima mattina a Lisbona la dedichiamo a Belém: visitiamo il bellissimo mosteiro dos Jerónimos, ma anche il Pedrão dos Descrobimentos e la famosa torre. Poi naturalmente ci fermiamo all’Antiga Confeitaria dove sono nate le celeberrime “pastéis”. Quelle originali sono veramente insuperabili! Vengono sfornate ad un ritmo vorticoso e vi raccomandiamo di usare la toilette di questa enorme pasticceria, in modo da poter sbirciare attraverso i vetri dell’interessante laboratorio artigianale. Il nostro viaggio attraverso il Portogallo purtroppo è finito: ci siamo lasciate contagiare dalla “saudade” portoghese e pensiamo malinconicamente a tutti i posti che avremmo voluto visitare e non abbiamo avuto tempo di vedere: la valle del Douro con i suoi vigneti, Braga, Amarante e i suoi pasticcini tanto decantati dal proprietario della pensione di Porto, Sintra, l’Algarve, l’Alentejo… Non siamo ancora sull’aereo e già progettiamo i nostri prossimi tours lusitani… Dopo solo sette giorni è difficile dare un giudizio completo di questo paese, di certo la prima impressione è stata ottima e siamo certe che prima o poi ritorneremo… Dori, Gio, Manu e Giorgia “figueira”