La magia di Watamu

Il nostro viaggio è iniziato dopo varie visite a questo sito, quindi mi sembra d’obbligo un commento. Siamo partiti venerdì 5 ottobre, ero talmente agitata che il giorno prima mi era venuto mal di stomaco! Erano due mesi che studiavo questo viaggio, senza però essere sicura di poterlo fare, perché sembrava che il mio ragazzo non avesse le...
Scritto da: peradani
la magia di watamu
Partenza il: 05/10/2007
Ritorno il: 13/10/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il nostro viaggio è iniziato dopo varie visite a questo sito, quindi mi sembra d’obbligo un commento. Siamo partiti venerdì 5 ottobre, ero talmente agitata che il giorno prima mi era venuto mal di stomaco! Erano due mesi che studiavo questo viaggio, senza però essere sicura di poterlo fare, perché sembrava che il mio ragazzo non avesse le ferie… solo il lunedì prima della partenza abbiamo potuto prenotare, il che forse è stato anche un bene, dato che abbiamo trovato un’offerta last-minute davvero vantaggiosa…I nostri compagni di viaggio hanno pagato quasi 300 € a testa più di noi! Un’altra causa del mio mal di stomaco era dovuta all’ossessione per il meteo che mi era venuta: controllavo almeno 2 volte al giorno su internet e davano sempre pioggia… NON FATELO! Non ha senso dannarsi, tanto il tempo fa quello che vuole, soprattutto negli ultimi tempi… in ogni caso abbiamo trovato un tempo magnifico, sole sole sole, al massimo qualche nuvola passeggera la mattina! Parlando con la gente del posto ci hanno spiegato che se piove per bene a maggio, durante la stagione delle grandi piogge, poi si può star tranquilli, al massimo ci sarà qualche scroscio di mezzora… e nel 2007 ha piovuto un bel po’ a maggio! L’altro dubbio comune è la profilassi antimalarica, ma quella mi è stata sconsigliata dal mio medico e quindi non mi sono fatta troppe paranoie. E in effetti avremo visto forse 5 zanzare in tutta la settimana. Per sicurezza comunque la sera ci cospargevamo di Autan (era diventato il nostro deodorante ormai!) e abbiamo preso anche la vitamina B, che sembra rilasci nella nostra pelle un odore sgradevole per gli insetti. Nell’albergo poi spruzzavano ogni sera prodotti repellenti. Noi siamo stati al Barracuda Inn a Watamu: veramente bello, camere grandi e pulite, personale educato e simpatico (a parte gli animatori che non erano un granché!) e cibo ottimo. E’ un mini villaggio molto intimo e tranquillo, con un bel giardino e un arredamento essenziale… se preferite strutture più grandi e coreografate vi consiglio l’Aquarius, a pochi passi dal Barracuda. La sera andavamo lì perché l’animazione è migliore e c’è un bel localino in stile africano molto accogliente in cui bere buoni cocktail (a prezzi molto italiani!).

Spiaggia e mare sono meravigliosi, anche se c’erano un bel po’ di alghe (che da novembre a marzo spariscono). Non sono alghe fastidiose, sembrano foglioline secche…E basta fare dieci minuti a piedi e andare all’Isola dell’Amore per non vederne più! Siamo stati più lì che nella nostra spiaggia alla fine! Anche Sardegna Due merita una visita, così come la spiaggia di Ocean Breeze. La sabbia è unica, bianchissima e compatta, scricchiola quasi sotto i piedi! Avevo sentito dire da alcuni che il mare in Kenya non è il massimo, ma a me è piaciuto un sacco e rispecchiava proprio la mia idea di tropici… così come il paesaggio intero: palme, fiori stupendi, baobab e tanta vegetazione di cui non so il nome ma che mi lasciava a bocca aperta! Il punto forte del viaggio è stato ovviamente il safari: come prima esperienza abbiamo optato per il più gettonato Tsavo Est, 2 giorni e una notte. Che dire…WOW! Siamo partiti alle 06.15 con altre 2 coppie con cui avevamo fatto amicizia i primi giorni. Già alla partenza il primo spettacolo: i bimbi che vanno a scuola. Milioni, miliardi! Tutti con una divisa di colore diverso in base alla scuola frequentata, gruppetti di gialli, gruppetti di rosa, di blu… i maschietti persino con la cravatta! Troppo belli! Le due ora circa che separano Watamu dall’entrata del parco sono una serie di emozioni: il paesaggio inizia a cambiare e si fa più brullo, vediamo le capanne di chi vive in villaggetti sperduti a ridosso della savana, si cominciano ad intravedere piante dalle forme bizzarre che, complice la stanchezza, ci fanno immaginare avvistamenti di animali… la voglia di vederli è tanta, per una che come me si emoziona già andando allo zoo!! Per i primi chilometri però ci basta assaporare la vista della famosa terra rossa e di enormi formicai che ci indica la nostra guida… ma non dobbiamo attendere molto: all’entrata del parco ci fermiamo per andare in bagno e sgranchirci le gambe e veniamo accolti da scimmiette, iguana dai colori spettacolari e coccodrilli! Una volta entrati vediamo ben presto degli elefanti… poi giraffe.. Faraone…Gazzelle…Zebre… antilopi… babbuini… dik-dik… facoceri… Bufali… struzzi…Uccelli strani… la mattinata finisce presto ed andiamo al lodge per il pranzo. Anche il lodge supera le nostre aspettative: è bellissimo, su una collina che sovrasta la savana, ci accolgono con asciugamani umidi per rinfrescarci e succo di papaia, mentre mangiamo vediamo gli elefanti sotto di noi che vengono ad abbeverarsi, un gatto selvatico salta sulla terrazza attirato da un pezzo di carne messo lì proprio per lui… si fa osservare da mille occhi curiosi, troppo affamato per badare a noi… Felici ma esausti andiamo a riposare: nelle ore più calde gli animali stanno al riparo, quindi ci appartiamo anche noi, per ritrovarci alle 16.00. Alle 15.00 però bussano alla porta: ci sono i ghepardi, bisogna partire! Eh sì, il nostro autista, che era andato a far benzina, li ha visti e così mezzi addormentati ripartiamo! Il sonno ci passa appena li avvistiamo: stanno mangiando anche loro e li osserviamo per almeno un quarto d’ora… Poi li lasciamo finire e ci addentriamo di nuovo nella savana: ci siamo quasi abituati a giraffe ed elefanti, ora vogliamo i leoni! E dopo un paio d’ore di paesaggi mozzafiato (avrei voluto avere 100 occhi per catturare tutti i particolari!) riusciamo a vedere due leoncini che giocano! Evviva! Purtroppo sono lontani per poterli fotografare e si mettono pure dietro un cespuglio… pazienza… La sera ci godiamo l’atmosfera surreale della savana, dopo una buona cena in compagnia dei nostri accompagnatori che ci raccontano un po’ di aneddoti sui safari e sulla vita in Kenya, con il piacevole sottofondo musicale di bonghi e xilofono suonati da tre ragazzi bravissimi in abito tradizionale. La mattina dopo ripartiamo e quasi subito vediamo una leonessa, finalmente! La mattinata trascorre veloce, facciamo una sosta su una riva del fiume Galana sperando di avvistare qualche ippopotamo ma li intravediamo a malapena. Pazienza, il panorama compensa la delusione! Dopo altre due ore di strada, durante le quali ci fermiamo a lasciare qualcosa da mangiare ai bimbi che corrono dietro al furgone salutandoci felici, siamo di nuovo a Watamu. Gli ultimi due giorni e mezzo li dedichiamo al mare, cercando di rilassarci nonostante beach boys e venditori… c’è da dire che non ti lasciano in pace un attimo e a volte sono quasi insopportabili… Due beach boys ci hanno accompagnati diverse volte, sia alla ricerca delle spiagge migliori che dentro il paesino, in cambio di pochi euro e qualche maglietta sono stati delle guide molto utili e servizievoli… Vi consiglio di affidarvi subito a uno di questi ragazzi, così almeno gli altri vi lasceranno in pace. Tanto da soli non riuscirete a rimanere comunque, tanto vale sistemare la cosa subito! Girare con uno (o più) beach boys vi permetterà di andare dove volete senza problemi e avere consigli su qualunque cosa, addirittura contratteranno per voi i prezzi dei souvenir! E dopo le 19.00, se vi troverete come noi a zonzo per Watamu con il buio pesto, sarete veramente felici di averli accanto, a meno che non vogliate aspettare l’alba per ritrovare il vostro albergo! E così una settimana e volata in un baleno, beati i nostri amici padovani e toscani che sono rimasti lì fino al 20 ottobre… sarà per la prossima! Daniela



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