Dubai e’ surreale
Beh, perché mi ci voleva una bella pausa in un posto diverso dal solito e perché, portando mia mamma con me (il viaggio è il mio regalo di compleanno per lei), causa impegni lavorativi, non si poteva star via una settimana intera.
In ogni caso non volevo andare in villaggio (i quali sono tutti fuori Dubai) ma vivermi il cuore della città, così ho optato come sempre per l’organizzazione fai da me.
Avrei tanto voluto volare con Emirates e avrei tanto voluto soggiornare al Jumeirah Beach Hotel, ma i prezzi un mese prima della partenza erano veramente proibitivi. Così ci siamo accontentate dell’altro unico volo diretto da Malpensa: Alitalia, per € 620 a persona. Partiamo il 4 ottobre alle 21.45.
Dopo poco più di 5 ore (l’aereo è arrivato con oltre 40 min. Di anticipo) di viaggio in condizioni allucinanti (il volo era pieno di stranieri che si sono subito tolti le scarpe e hanno occupato 3 sedili a testa per dormire, una puzza di piedi e ascelle che non si immagina. Inoltre alcuni musulmani sono stati serviti con la cena singolarmente ben mezz’ora prima degli altri con pasto speciale…Ma vi sembra giusto su un volo Alitalia??!), arriviamo a Dubai alle 5.30 di mattina del 5 ottobre. L’aeroporto è enorme e pieno di gente di ogni nazionalità che dorme per terra. Dopo una lunga coda per il controllo passaporti recuperiamo i bagagli e usciamo, percependo subito il clima caldissimo. Ci sono una marea di persone che cercano di attirare la nostra attenzione, compresi tanti taxisti abusivi. Ci dirigiamo verso quelli ufficiali e in un quarto d’ora e per 50 dirham (10 euro) siamo a destinazione: Jumeira Rotana Hotel, un bel 4 stelle non lontano dalla spiaggia. Ho prenotato l’hotel tramite il sito Alitalia (ma c’era anche su tutti i siti di prenotazione alberghiera), con una buona tariffa “ramadan” di € 406 totali per 4 notti, solo pernottamento. Ho scelto questo hotel come sempre basandomi sulle recensioni dei viaggiatori tutte positive sul sito tripadvisor.Com.
Capiamo subito che Dubai è surreale… in aeroporto vediamo già i primi arabi con 3 donne a testa completamente coperte col burqa, vicino a turisti occidentali in pantaloncini… Andando in hotel alle 6 di mattina ci sono dei bambini che giocano a basket in un campetto… Arriviamo in hotel molto presto e nonostante il check-in sarebbe alle 14, ci fanno aspettare solo 1 ora (in cui facciamo colazione nel ristorante all’ultimo piano) e poi ci danno la camera alle 7.45.
Notiamo subito l’estrema gentilezza del personale, tutto proveniente dai vicini Paesi orientali (Filippine, Sri Lanka, ecc.), rigidamente “educato” a sorridere sempre e comunque ai clienti, rispondendo sempre con “Yes Madame, please Madame…”.
La camera è bella e grande, con due letti singoli da quasi due piazze l’uno. Io e mia mamma dormiamo qualche ora, poi nel primo pomeriggio chiediamo consiglio alla reception su dove si potrebbe andare di venerdì (è come la nostra domenica). Ci dirigiamo vestite normali senza costume sotto, dato che prima volevamo ambientarci, al Jumeirah Beach Park, una lunga spiaggia di sabbia bianca attrezzata. L’entrata costa solo un euro. Ragazzi, IL MARE E LA SPIAGGIA DI DUBAI SONO SPLENDIDI!! L’acqua è la più straordinaria che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Pulitissima, caraibica, cristallina, caldissima (praticamente bollente), con una distesa di conchiglie grandi e rosa sulla spiaggia. Anche la sabbia è favolosa: finissima, bianca e non si appiccica neanche. Sulla spiaggia non ci sono molte persone e volendo si possono affittare lettini e ombrelloni per 2 o 3 €. Sulla parte retrostante ci sono tante palme che offrono una bella ombra. C’è anche la pista per atterraggio elicotteri! Poi ci sono spogliatoi, bagni puliti, un parco verdissimo subito dietro la spiaggia con pavoni che girano, panchine per riposarsi, insomma, tutto quello che si può desiderare da un soggiorno mare.
Dato che non abbiamo il costume, facciamo un primo “sopralluogo” a questa meraviglia, dopodiché decidiamo di andare a vedere il mitico Burj Al Arab. Brutta sopresa: l’accesso alla Vela e a tutto il complesso di hotel è blindato, non si può assolutamente accedere (nemmeno alla stradina che conduce là) a meno che non si possieda un qualsiasi tipo di prenotazione. Una ragazza addetta ci propone di prenotare anche solo un pranzo/cena o un tè delle 5 per poter entrare, dandoci i numeri di telefono. Purtroppo non riusciremo nei giorni successivi a prenotare neanche il tè (sarebbe costato ben 60 € a persona!) … erano completamente prenotati per una settimana! Peccato… avevo visto tanti filmati su internet all’interno del Burj Al Arab, e non immaginavo che fosse impossibile entrarvi. Un po’ deluse chiediamo alla stessa ragazza dove potremmo andare, visto che ormai siamo lì: ci propone o il Wadi Park, lì in fianco (il parco acquatico con gli scivoli, ma non ci interessa molto) oppure un souq nel vicino hotel Madinat Jumeirah (quello fatto a castello con i canali interni ricostruiti, attraversati da imbarcazioni tipiche con a bordo i clienti dell’hotel). Ci arriviamo a piedi. Anche qui l’ingresso all’hotel è bloccato dal personale, il quale ci dà indicazioni per il souq un po’ frammentarie. Ci arriviamo praticamente per caso accedendo da un lato dell’hotel. Questo souq è molto carino: una specie di mercato al coperto pieno di negozietti tipici di vario genere. Dopo avere visitato il mercato, arriviamo nello Health Club dell’Hotel Madinat, dove leggiamo ci sono una cosa come 4 piscine e 5 campi da tennis al piano inferiore, sala massaggi ecc. Subito vicino invece vediamo la palestra enorme con almeno 20 tapis roulant e ogni tipo di attrezzo con schermi piatti ecc. L’ingresso è a pagamento (non abbiamo cmq voglia di fare sport) così ci accomodiamo a bere qualcosa di fresco nel bar in fianco alla palestra (dove per altro ci sono solo un paio di persone).
Dopo esserci rinfrescate, non si sa come, riusciamo di nascosto (eh eh) ad entrare nella hall dell’hotel… è qualcosa di incredibile che non si riesce a descrivere: fontane, marmi, legno intarsiato, in un’unica parola: pazzesco! Dalla hall, sempre con nonchalance e fingendoci clienti, usciamo sulla terrazza dalla quale vediamo un panorama mozzafiato: siamo proprio di fronte al Burj Al Arab!! Facciamo qualche foto e poi approfittiamo anche per andare in bagno (più che altro per curiosità).. Inutile dire che anche il bagno (con dentro l’inserviente che porge i piccoli asciugamani arrotolati in un certo modo) è magnifico e lussuoso.
Usciamo da questo sogno, prendiamo un taxi e ci facciamo portare al mitico Mall of Emirates. Vediamo da fuori la famosa pista da sci e visitiamo qualcuno delle centinaia di negozi interni. C’è anche il supermercato grande e prima di uscire andiamo lì per curiosare tra i prodotti arabi e comprare qualcosa per pranzo per il giorno dopo.
Nota: durante il ramadan negozi, bar e ristoranti sono tutti chiusi fino circa alle 6 di pomeriggio, quindi bisogna arrangiarsi per il pranzo. Usciamo dal Mall e torniamo in hotel. Non male come prima giornata a Dubai! Sabato 6 ottobre passiamo quasi tutta la giornata al Jumeirah Beach Park. Stavolta abbiamo il costume e ci facciamo un sacco di bagni… che bello e che soddisfazione con 40 gradi, quando da noi in Italia ci voleva già il maglioncino!! Gli altri turisti sono in maggioranza americani ed europei dell’est. Alla sera ceniamo nel ristorante principale dell’hotel con menu a buffet e ad un certo punto arriva una buonissima torta di fragole a sorpresa per il compleanno di mia mamma (assolutamente gratis)! Questo perché la cameriera si era ricordata che durante la conversazione del 1° giorno le avevo detto che eravamo qui per il suo compleanno così l’ha detto allo chef e da qui la sorpresa! Nota: la mancia non è obbligatoria ma noi l’abbiamo sempre data anche perché il personale dell’hotel se l’è sempre veramente meritata.
Domenica 7 ottobre decidiamo di passare una giornata culturale, così andiamo in taxi al Dubai Museum. L’entrata costa solo 60 centesimi (ebbene sì) e il museo è veramente carino e particolare: racconta l’evoluzione della città attraverso un percorso di diverse sale con i manichini che ricostruiscono le antiche usanze della città, sembra troppo Gardaland! E alla fine c’è anche il negozietto di souvenir. Grazie agli altri racconti dei turisti per caso sapevo che da lì vicino si poteva prendere la tipica imbarcazione per andare ai mercatini. Le indicazioni degli arabi sono sempre molto vaghe, così camminiamo per un bel po’ in una stradina piena di negozi di stoffe (siamo le uniche occidentali e due donne bionde non passano di certo inosservate) e un po’ in soggezione finalmente arriviamo al famoso Creek. Qui un come sempre efficiente personale ci accoglie per spiegarci che si può scegliere la barca scoperta per un dirham (20 centesimi, il viaggio dura circa 3 minuti) oppure quella coperta e con aria condizionata per 4 dirham (80 centesimi). Dato che siamo accaldatissime scegliamo la seconda opzione (siamo le uniche passeggere), e su comodi sedili facciamo la mini traversata velocemente superando le altre barchette scoperte. Una volta sbarcate non abbiamo idea di dove siamo, anche se ci dicono che i souq non sono lontani. Arranchiamo 20 min. Sotto il sole e non vediamo altri turisti in giro ma fortunatamente alla fine (sempre per caso) arriviamo al famoso gold souq: vetrine stratosferiche strapiene di oro. Non compriamo niente però ne vale comunque la pena. Compriamo un po’ di pashmine originali da regalare per il prossimo Natale, trovando un piccolo negozietto in una via laterale del souq dei tessuti, il venditore ci propone di contrattare ma non tiriamo più di tanto il prezzo, anche perché ci fa tenerezza, è un vecchietto senza denti simpatico. Le paghiamo 3 € l’una e sono bellissime. Al ritorno prendiamo la barca scoperta e qui vediamo una scena agghiacciante: un uomo arabo paralizzato sulla sedia a rotelle vuole prendere l’imbarcazione: una persona lo fa scendere dalla sedia perché la deve caricare sulla barca, lo mettono a terra e questo povero disgraziato si mette gli infradito nelle mani e con la sola forza delle braccia “striscia” sulla barca. Stessa cosa quando scende. Qui forse è normale perché nessuno ci fa caso ma noi rimaniamo sconvolte. Altro che facilitazioni per i disabili… Nel primo pomeriggio torniamo in hotel faticando a trovare un taxi libero dato che è l’ora di punta, passiamo il resto della giornata nella piscina dell’hotel sul tetto. Qui conosciamo due simpatici ragazzi italiani, uno di Caserta e uno di Cosenza, che sono a Dubai da 6 mesi per lavoro, insieme ad un altro gruppo di italiani. Ci dicono un po’ di curiosità sulla città che solo chi ci vive può sapere e poi ci propongono di andare con loro in una spiaggia il giorno dopo, dato che hanno la macchina. Accettiamo volentieri e per la sera decidiamo di farci portare la cena in camera. Se andate in questo hotel dovete assolutamente farlo! Il ristorante è a disposizione 24 ore al giorno con un ricco menu da scegliere. Il servizio è efficientissimo e in un quarto d’ora ci portano ogni ben di dio per neanche 10 € a testa. Il tutto servito su un carrello con tovaglia con intarsi dorati, orchidee in vaso come decorazione, salse in contenitori d’argento ecc. Incredibile, ci sentiamo delle vere e proprie regine.
Lunedì 8 ottobre è già il nostro ultimo giorno a Dubai. Ci incontriamo nella hall al mattino con Biagio e Salvo, che ci portano in una spiaggia a dir poco fantastica proprio sotto il Burj Al Arab. E’ un tratto di spiaggia enorme e libera senza quasi nessuno. Ci sono solo due o tre mini tettoie di legno per ripararsi dal sole. Il mare è sempre più maldiviano e in questo tratto ci sono anche dei pesci stupendi tigrati che ci nuotano tra le gambe. Vediamo diversi elicotteri che atterrano e ripartono dal tetto del Burj Al Arab, ci troviamo anche in fianco il Jumeirah Beach Hotel. Ci separa da questi hotel solo un recinto di legno. Si unisce a noi anche una coppia mista italo-americana, vivono in Svizzera, lui è di ritorno da un lavoro in Cina. Formiamo un bel gruppetto e passiamo una giornata superdivertente in compagnia. Rientriamo in hotel verso le 5 di pomeriggio, doccia e poi sempre con i due ragazzi a prendere l’aperitivo all’Hard Rock Cafè di Dubai. Per cena ci aspetta la serata con cibo italiano al ristorante del nostro hotel. I ragazzi ci hanno riservato due posti al loro tavolo, qui conosciamo anche il resto del gruppo. Provengono un po’ da tutta Italia e sono simpaticissimi, ridiamo come pazze tutta la sera, e non avremmo potuto passare una “ultima” serata migliore di questa. Qui di seguito riporto alcune curiosità e notizie su Dubai.
Si vedono girare esclusivamente mega fuoristrada di grossa cilindrata, qui una macchina su due è Hammer o Cayenne. Il Cayenne costa solo 30.000 € e si fa il pieno con 10 €. Le macchine sono splendenti nonostante la polvere e il caldo, questo perché chi ha la macchina sporca riceve la multa. Per farsi lavare la macchine è sufficiente, di sera, alzare il tergicristallo e di notte i ragazzini che vogliono qualche soldo le lavano sul posto. Criminalità zero, molti garage con queste macchine dentro non hanno la serracinesca.
Lo Stato paga ai nativi del posto luce, acqua e anche una quota mensile per lo shopping, le tasse sono veramente basse. L’aria condizionata c’è ovunque ed è tenuta sempre molto alta, perfino nei negozietti-bettole dei souq. Per capire quando su una macchina viaggia uno sceicco bisogna guardare il numero di targa: più è basso e più il proprietario è parente della famiglia reale. Noi abbiamo visto un “Dubai 33”! I taxisti quasi non salutano e non dicono una parola durante i viaggi. Non bisogna offendersi, è normale, anche perché sanno poche parole di inglese. Gli operai che costruiscono i grattacieli 24h ore al giorno sono come schiavi. Ecco la più grande contraddizione di Dubai: han tutti il Cayenne e poi nessuno dà il pullmann per il trasporto operai con aria condizionata. Sono pullmann scassati con sbarre ai finestrini con portiere legate insieme da corde. Terribili. A Dubai da tutti gli hotel si possono prenotare escursioni diverse. Non mi sarebbe dispiaciuto fare quella tipica “da turista” con jeep, deserto, cammello e danza del ventre ma con mia mamma non era il caso. Sconsiglio vivamente un viaggio del genere fai da te a chi non parla una parola d’inglese. E’ assolutamente fondamentale farsi capire.
Giudizio finale sul viaggio: ottimo. Dubai vale la pena, anche solo per il mare.
Bye Bye Dubai!! Shelley