Giappone tra modernità e tradizione
02/08 Malpensa Partenza da Malpensa con volo diretto Alitalia alle ore 15:00. La prima cosa che mi stupisce è che ci sono pochi occidentali sull’aereo. La maggior parte sono giapponesi.
03/08 Tokyo Dopo un volo di 11 ore, lungo una rotta così a Nord che non è mai tramontato il sole, atterriamo a Tokyo Narita alle 10:00 sotto un diluvio.
Svolte tutte le formalità dell’ufficio immigrazione e dogana, siamo pronti ad entrare in…Giappone.
Ci dirigiamo subito presso gli uffici della Japan Railways Group [JR] per prendere il nostro Japan Rail Pass che sarà il nostro “compagno di viaggio” per le prossime 3 settimane. Il JRP è infatti essenziale se viaggiate per conto vostro in un paese come il Giappone dove le ferrovie sono molto efficienti, precise, ma molto costose. Il JRP consente di viaggiare gratuitamente su tutte le linee della JR, dagli shinkansen [i treni superveloci] alla famosa Yamanote Line di Tokyo. Il JRP si deve acquistare necessariamente in Italia, presso il Japan Travel Bureau, e poi cambiato appena sbarcati. Il costo per 21gg è stato di 365€/cad.
Per raggiungere Tokyo città, la signorina della JR che ci ha dato il JRP ci ha consigliato di prendere il Narita Express. E già in quest’occasione cominciamo a scoprire la cultura di questo popolo: con molteplici scuse e con espressione veramente dispiaciuta la signorina ci comunica che il Narita Express è in ritardo. Dopo tante ore di viaggio l’idea di aspettare non ci entusiasma e quindi con “ansia” chiediamo a quanto corrisponde il ritardo. 2 MINUTI!!! Ebbene sì, solo 2 minuti. In quel momento abbiamo scoperto che la puntualità dei treni, spaccata al secondo, non solo è una vera ossessione per il giapponese, è anche la…Normalità.
Insomma per farla breve prendiamo il Narita Ex. Per Shinagawa, una delle stazioni di quell’enorme agglomerato urbano che è Tokyo, da dove prendiamo poi la Yamanote Line per Shibuya. Grazie al nostro JRP per entrambe le tratte non dobbiamo pagare neanche uno Yen.
Il nostro battesimo della Yamanote, una sorta di metropolitana all’aperto, è stato proprio come me lo immaginavo: un’ondata di persone che cerca di entrare spingendo anche con fermezza. Spingere è normale pertanto non bisogna reagire stizziti, [è segno di maleducazione], ma lasciarsi solo…Trascinare spingendo a nostra volta. Sapere quando fermarsi e scendere è facilissimo perché un monitor a cristalli liquidi visualizza continuamente sia in caratteri giapponesi sia in caratteri Romanji i nomi delle stazioni successive. A questo si aggiunge anche una voce che indica la stazione e anche il lato del treno [destro o sinistro] da cui si potrà scendere. Insomma fin dall’inizio ci rendiamo conto che tutto è studiato per rendere facile e veloce gli spostamenti alle migliaia di persone [non ci credevo, ma l’ho visto con i miei occhi!!…Sono veramente tanti!!] che ogni giorno prendono le linee ferroviarie e metro di Tokyo. Alla fine da Shibuya abbiamo preso un taxi fino a casa della nostra amica che ci avrebbe ospitato durante i nostri giorni a Tokyo. Il costo del taxi è stato di 1.000Yen, neanche tanto. Non vi affannate ad aprire o a chiudere la porta del taxi: ci penserà il tassista con un…Pulsante.
Il tempo di una doccia e senza lasciarci intimorire dalla stanchezza del viaggio nel pomeriggio partiamo alla scoperta di Tokyo iniziando dai quartieri di Sud-Ovest: Shibuya, con l’incrocio attraversato ogni giorno da migliaia di persone, Harajuku da cui parte la famosa Takeshita-dori, la via delle cosu-play-zoku, Omotesando, il viale della moda [Prada, Gucci, Armani…Ci sono proprio tutti] e il nostro primo santuario shintoista, il Meiji-jingu, all’interno di un grande e bel parco.
Cena a base di sushi a Shibuya a neanche 5.000 Yen. Fantastica! Suggerimento: Tokyo è enorme pertanto per visitarla dividetela per zone e quartieri.
04/08 Tokyo Per la nostra prima intera giornata a Tokyo decidiamo di cominciare dal Centro, con il Palazzo Imperiale. Inaccessibile, ma riusciamo a fare le classiche foto dal ponte Nijubashi. Quindi proseguiamo verso i giardini di Higashi Gyoen e di Kitanomaru-Koen, per arrivare allo Yasukuni-jinja uno dei santuari più controversi del Giappone. Entriamo poi nell’affascinate Yushukan un museo militare dove si trovano esposti uno Zero, il famigerato aereo giapponese, e i siluri guidati da soldati, che erano così condannati a morte certa. Il museo è un po’ forte, ma rappresenta anch’esso uno spaccato del mondo giapponese. Ci tuffiamo quindi nello scintillio di Ginza, e ci dirigiamo subito al palazzo della Sony, ansiosi di scoprire…Il futuro! In realtà non c’è niente di sensazionale e ce ne andiamo un po’ delusi.
Rientriamo a casa e ci prepariamo per una serata a Rappongi. Dopo una cena a base di sushi e di black-cod, saliamo al 53° piano della Mori Tower, dove in un atmosfera particolare data dai tanti acquari esposti, ci facciamo un drink ammirando il panorama di Tokyo by night.
05/08 Tokyo-Kanazawa Partenza alle 08:36 per Kanazawa con lo shinkansen Ikari con cambio a Nagoya. Arrivo alle 12:50. Andiamo a depositare i bagagli in albergo, l’APA Hotel Kanazawa, stanza piccola, ma pulitissima e confortevole, il tutto a 13.000 Yen.
Ci dirigiamo subito verso Nagamachi, l’antico quartiere di dimore di samurai, molto suggestivo, e poi verso Higashi Chaya dove si trovano ancora le case delle geishe. Ne visitiamo una, l’Ochaya Shima dove prendiamo anche il tè verde.
Cena in un ristorante di Nagamachi, così tipico e poco abituato ai turisti stranieri, che il proprietario, quasi intimidito, ci dice le uniche parole che conosce in inglese: only Japanese Food! Chiaramente noi accettiamo e seduti al bancone ci lasciamo guidare dai suoi consigli. Con 7.000 Yen usciamo più che soddisfatti. Il proprietario è contentissimo e ci ringrazia continuamente! In albergo sperimentiamo una dei riti più tradizionalmente giapponesi. All’ultimo piano infatti, separati per uomini e donne, ci sono i bagni. Cerco di copiare quello che fanno gli altri ospiti, tutti giapponesi: seduto su uno gabellino davanti ad uno specchio mi lavo e mi striglio più volte. Solo quando sono perfettamente pulito e senza alcuna traccia di sapone mi posso immergere nelle vasche di acqua caldissima e finalmente rilassarmi.
06/08 Kanazawa-Kurashiki Dedichiamo la mattina alla visita del Kenroku-en, considerato il migliore dei tre giardini ufficiali del Giappone. E’ veramente molto bello! Alle 11:56 partiamo alla volta di Kurashiki, nell’Honshu Occidentale. Arriviamo alle 16:15 dopo un cambio e ci dirigiamo verso il quartiere di Bikan dove passeremo la nostra prima notte in un Ryokan: lo Tsurugata, un po’ caro [18.000 Yen a testa], ma ne vale la pena. L’accoglienza è incredibile: le donne del ryokan sono in kimono e si inchinano continuamente. Ci prendono i bagagli e dopo averci fatto togliere le scarpe e fatto indossare le pantofole, ci accompagnano nella nostra stanza: è esattamente come nei film, con il tatami, le porte in carta di riso, il tavolino basso e seduti per terra ci viene servito il tè insieme a dei dolci locali. Approfittiamo ancora della luce per fare un giro in questo quartiere di epoca Edo, con i salici che si bagnano sul canale pieno di carpe. Anche qui i soli turisti sono giapponesi.
Nel Ryokan, ripetiamo il rito del bagno e indossati gli Yucata, ci prepariamo alla cena che ci verrà servita in camera: i piatti serviti sono tanti, preparati e serviti con grazia unica. Dopo cena nella stanza vengono aperti e sistemati sul tatami i futon dove dormiremo: insomma siamo veramente immersi nel mondo giapponese.
07/08 Kurashiki-Tomonoura/Sensui-jima Dopo un giro per il quartiere di Honmachi, fatto di antiche case di mercanti, riprendiamo il treno destinazione Tomonoura, una piccola cittadina di pescatori. Dopo ½ ora di Shinkansen scendiamo a Fukuyama, da dove prendiamo un autobus che impiegherà 45 minuti per portarci a destinazione.
A Tomonoura è come se il tempo si fosse fermato. Con 100Yen per 2 h affittiamo le biciclette e ci addentriamo negli stretti vicoli fino allo stabilimento del pesce Uonosato.
Prendiamo poi il traghetto per l’isolotto di Sensui-jima dove passeremo la notte nel Kokuminshukusha locale. Abbiamo anche qui l’opportunità di vedere la vera vita “giapponese”. L’albergo è infatti pieno di intere famiglie, nonni, figli e nipoti che insieme passano le vacanze al mare. A cena, consumata sempre seduti sul tatami, siamo gli unici occidentali e questo attira gli sguardi di tutti, stupiti di una presenza inaspettata in un luogo forse un po’ lontano dalle normali rotte turistiche. Il costo, comprensivo di cena, è di 28.000 Yen.
08/08 Tomonoura-Hiroshima La tappa di oggi è Hiroshima, che raggiungiamo dopo circa 20 min di shinkansen da Fukuyama. Appena entrati sul treno ci sentiamo chiamare: sono due nostri amici con il loro figlio di appena 1 anno anche loro in viaggio in Giappone! Non lo sapevamo ed è veramente incredibile incontrasi casualmente in un posto così lontano. A volte il mondo sembra veramente piccolo! A Hiroshima alloggiamo al Rihga Royal Hotel, notevole e non particolarmente costoso [18.000Yen] e molto vicino all’Atomic Bomb Dome e al Parco della Pace, dove ci dirigiamo subito dopo aver lasciato i bagagli. Vedere dal vivo ciò che resta dell’esplosione della bomba fa un certo effetto, accresciuto anche dal racconto di uno dei “survivor” che, avvicinatosi spontaneamente e senza chiedere alcun compenso, ci descrive gli istanti e i giorni immediatamente successivi al lancio, portandoci a vistare i punti più significativi e nascosti, come per es. L’epicentro dello scoppio. Lo considera un suo dovere, affinché tragedie così immani non abbiano più a ripetersi.
Nel pomeriggio andiamo all’isola di Miyajima [ne vale la pena!] dove il portale rosso del santuario di Itsukushima-jinja si erge dal mare costituendo quello che è considerato uno dei panorami più belli del Giappone. Anche qui il JRP si dimostra molto utile visto che il treno da Hiroshima e il traghetto per l’isola sono della JR.
La sera assaggiamo la specialità di Hiroshima, le okonomiyaki, frittelle deliziose con spaghetti di soba, verdure, uova…Per mangiarle andiamo a okonomi-mura un edificio di diversi piani in ognuno dei quali ci sono dei piccoli chioschi che preparano questo piatto locale.
Cerchiamo poi un posto per bere qualcosa, ma è praticamente impossibile nel dedalo di viuzze senza nome o in caratteri giapponesi trovare i locali suggeriti dalla nostra guida.
09/08 Hiroshima -Tsuwano Dedichiamo la mattinata alla visita del museo della bomba atomica. Impressionante!!… E non aggiungo altro.
Partiamo alle 11:43 per Tsuwano, un piccolo paesino nell’interno. La cittadina è deliziosa, con i suoi canali dove vivono più di 9.000 carpe dai molti colori. Visitiamo una fabbrica di sake e con le biciclette facciamo un bel giro per la campagna.
La sera nel Ryokan Meigetsu, ci viene servito sushi di carpa. Il Ryokan è molto accogliente [26.000Yen compreso la cena e la colazione].
10/08 Tsuwano – Koya-san Si parte presto [ore 09:11] per Koya-san, una dei posti più sacri del Giappone, che raggiungiamo solo alle 15:30 dopo tanti cambi di treno.
Ci aspetta l’esperienza di un tempio buddista [22.000Yen a notte comprensivo di cena e colazione] con la seduta di meditazione di 1 ora alle cinque del pomeriggio, seguita da una cena assolutamente vegetariana. La sveglia il giorno successivo è alle 5:30 per poter partecipare alle funzioni mattutine. Passiamo poi l’intera giornata vistando la cittadina, cominciando con il cimitero di Okunoin e poi con i vari templi. Si respira dovunque la sacralità del luogo, anche se un po’ attenuata dalla presenza di numerosi turisti occidentali. 12/08 Koya-san – Kyoto Dopo colazione partiamo per Kyoto dove ci fermeremo per tre giorni. Siamo contenti di partire: Koya-san è sicuramente un posto da visitare, ma forse due giorni sono un po’ troppi.
Arrivati nella maestosa stazione di Kyoto intorno alle 10:00 ci rendiamo subito conto che la città è una delle mete turistiche più gettonate dai turisti stranieri e dagli stessi giapponesi. La coda per prendere l’autobus è infatti lunghissima.
Questa antica città imperiale è estesa e la grande quantità di monumenti da visitare, un po’ sparpagliati, necessita l’organizzazione di tour a “zone”: iniziamo dalla parte est, con il quartiere di Higashiyama [dove si trova il nostro Ryokan Motonago 13.00Yen al giorno], il maestoso Kiyomizu-dera, il Sanjusangen-do [con le 1001 statue di Kannon, memorabile!], i giardini di Kodai-ji, i quartieri di Gion e Pontocho, dove ancora si può respirare l’atmosfera del “mondo delle ombre” e dove non è difficile incontrare delle geishe, e il bellissimo Ginkaku-ji. Riusciamo a visitare il Palazzo Imperiale [le visite sono due al giorno alle 10:00 e alle 14:00; sono gratuite, in inglese e occorre prenotarsi presso l’ufficio della casa imperiale]. Nella parte Ovest della città rimaniamo attoniti davanti al Kinkaku-ji, il padiglione dorato, la cui stravaganza viene compensata dall’austerità del giardino zen di Ryoan-ji, che visitiamo subito dopo.
La sera del 14 agosto, la notte dell’Obon, tutti i templi sono illuminati e risaliamo così al Kiyomizu-dera: bellissimo! Un suggerimento: il traffico rende lunghi gli spostamenti in autobus, e pertanto per muoverci abbiamo noleggiato le biciclette.
14/08 Kyoto – Nara Visita e notte a Nara, poco distante da Kyoto. Visitiamo il tempio ligneo più grande al mondo, il Todai-ji, dove è custodita una colossale statua di Buddha e nel pomeriggio, sotto un caldo asfissiante, facciamo una passeggiata nei colli orientali dove ci sono altri santuari shintoisti. Durante le notti dell’Obon festival, quando i giapponesi commemorano i loro morti, le migliaia di lanterne lungo i sentieri che conducono ai templi devono costituire un’ atmosfera particolare. Dormiamo in un ryokan, che è stata un’antica casa di geisha e ha un bellissimo giardino. Non è al livello degli altri ma per 8.000 yen può andare bene. Sushi al bancone in un ristorante del centro [non spendiamo neanche 4.000 Yen!].
15/08 Dintorni di Nara e Tokyo La mattina decidiamo di prendere il treno per Horyu-ji, un complesso di templi a 10 km a Sud di Nara e che è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’ Umanità. Rientriamo a Nara e prendiamo subito lo shinkansen per Tokyo, dove arriviamo nel pomeriggio.
16-17-18/08 Tokyo In questi tre giorni visitiamo tanti quartieri. Non ci facciamo tentare dai musei, ma preferiamo immergerci nella caotica vita quotidiana. Shinjuku è quella parte della città che secondo me meglio rappresenta Tokyo. La stazione della metro è immensa, più di 60 uscite, affollatissima! All’esterno si è avvolti la sera da migliaia di luci, sia che ci si trovi ad Ovest della stazione, dove ci sono grandi magazzini, negozi di elettronica [andate da Yodobashi] e il maestoso Tokyo Metropolitan Government Building, sia che si esca dalla parte Est, dove invece si trova il caratteristico quartiere di Kabukicho, quello dei divertimenti e a luci rosse, e dove piccoli chioschi servono sulla strada frutti di mare, spaghetti di soba etc. Insomma sembra veramente di vivere le atmosfere di Blade Runner, e infatti è a questo quartiere che il regista pare essersi ispirato. A Shinjuku non perdetevi assolutamente il Vicolo dell’Orina, dove dovete per forza fermarvi a mangiare in uno dei chioschi, il Golden Gai, dove ci sono piccolissimi bar gestiti dalle mama-san [visitatelo, ma non fermatevi perché gli stranieri qui non sono proprio graditi], e inoltre Tsunahachi, il famoso ristorante di tempura, dove c’è sempre la fila e che non è comunque costoso [8.000 Yen in due].
Una mattina decidiamo di alzarci alle 4:30 per andare a visitare il mercato del pesce a Tsukiji. Prendiamo la metro e quando arriviamo, intorno alle 5:30, andiamo subito ad assistere alle aste dei tonni. Dopo avere girato tra i banconi dove sono esposti pesci, frutti di mare, polpi giganteschi provenienti un po’ da tutto il mondo, ci infiliamo in uno dei tanti ristoranti all’interno del mercato e facciamo una ricca colazione a base di sushi: sono le 06:30, chi lo avrebbe mai detto? Chi va a Tokyo non può perdersi Tsukiji!! In questi giorni visitiamo Akihabara, il quartiere dell’elettronica, dove si trova di tutto, ma dove mi aspettavo anche un po’ di più in termini di ultimi ritrovati tecnologici e Ryogoku, il quartiere del sumo, dove camminiamo un po’ alla ricerca dei sumotori, ma purtroppo non riusciamo a scorgerne neanche uno. Saremmo dovuto arrivare prima, intorno alle 7:00, e infilarci in una delle palestre.
Riusciamo invece ad entrare al Kabuki-za, il principale teatro di Ginza, dove assistiamo ad una rappresentazione di Kabuki, una delle forme del teatro giapponese. Con l’ausilio della guida riusciamo a seguire la trama e la storia dei personaggi, truccati e vestiti in maniera tradizionale. Se vi capita entrate.
19-08 Tokyo – Osore-zan Partenza con shinkansen [2 cambi e 5ore di viaggio] verso la penisola di Shimokita Hanto, all’estremo Nord dell isola di Honshu, quasi al confine con Okkaido. Ci aspetta un’altra esperienza in un tempio buddista, in uno dei luoghi più misteriosi del Giappone. Alloggiamo infatti a Osore-zan [che significa “paura”], un vulcano spento, e dove si dice si raccolgano le anime dei morti. Il posto è molto bello e particolare, con un grande lago racchiuso tra montagne, ed è tutto un ribollire di sorgenti di acqua termale e vapori maleodoranti. Ci sono tanti mucchietti di pietre che secondo la tradizione sono fatti dai bambini morti prima dei loro genitori. Ci sono tante statuette avvolte in bavaglini rossi. L’atmosfera è commovente e ispira un po’ di tristezza. Inoltre nel tempio [abbastanza caro, 24.000 Yen a notte] siamo i soli ospiti e ciò non fa che contribuire all’inquietudine del posto. Proviamo a rilassarci con un bel bagno termale dopo una cena assolutamente vegetariana, in perfetto stile buddista.
Se si visita la parte Nord del Giappone o comunque in un soggiorno lungo come il nostro può valere la pena fare tappa a Osore-zan [senza dormirci, però!], altrimenti non è il caso di farsi tutte quelle ore di viaggio.
20-08 Osore-zan – Tokyo Ripartiamo per Tokyo, affamati di nuovo di “luci”. Appena arrivati proseguiamo direttamente per Yokohama, attirati dalle vie di Chinatown. L’animazione di colori, la confusione e forse anche il disordine dei negozi contrasta in maniera evidente con l’austerità giapponese, anche rispetto ai quartieri più vivi di Tokyo come Shinjuku. Ci fermiamo a mangiare in un ristorante di cucina cinese. Servono la pinna di pescecane, ma noi la rifiutiamo. Abituati a oramai quasi tre settimane di sana cucina giapponese, la cena ci risulta un po’ pesante, anche nel conto [circa 12.000 Yen. Qui mangiare Cinese costa più del… Giapponese!] 21-22/08 Tokyo Dedichiamo i due giorni che ci rimangono a girare per grandi magazzini a Ginza, Shibuya e Shinjuku, per i mercati di Ueno e Asakusa, dove è il Senso-ji, un bellissimo tempio shintoista. Se volete fare degli acquisti di souvenir o prodotti tipici, come per es. Yucata, andate direttamente ad Asakusa. C’è tanta offerta e soprattutto molto più a buon mercato che nei grandi magazzini. Dedichiamo inoltre mezza giornata a Nikko, raggiungibile in circa 2 ore di treno con un cambio. Ne vale sicuramente la pena vista la spettacolarità del Tosho-gu, un tempio ricchissimo di fregi, rilievi elaborati e decorazioni d’oro. A Nikko inoltre si trova un altro dei simboli del Giappone, il ponte Shin-kyo, il cui colore rosso contrasta con il verde delle foresta circostante e il blu schiumoso delle rapide del torrente sottostante. Con questo scorcio è un po’ come se si chiudesse la nostra avventura in questo paese che ci ha affascinato tanto. Ne abbiamo apprezzato la gentilezza della gente, l’estrema modernità fusa insieme alle fortissime tradizioni, la pulizia, la cucina, la puntualità dei treni… Ci sarebbe piaciuto parlare di più forse con la gente, fare domande e scoprire di più del loro mondo, ma la loro scarsa dimestichezza con l’inglese ce lo ha un po’ impedito. Direi che è l’unico rammarico di una vacanza bella,… Anche se forse non è “bello” il primo aggettivo che mi viene in mente parlando del Giappone, ma… “unico”! 23/08 Prendiamo il Narita Express, utilizzando l’ultimo giorno di validità del nostro JRP, in direzione aeroporto. Il nostro volo parte puntuale alle 13:00.
Ultimi consigli: viaggiare da soli in Giappone è possibile, ma occorre programmare in maniera dettagliata tutti gli spostamenti vista la difficoltà della lingua. Ho portato con me dall’Italia le stampe di tutti gli itinerari programmati, con gli orari e il nome delle stazioni di cambio treno, scaricati dal sito: http://www.Hyperdia.Com/ . Vi assicuro che mi sono servite tantissimo.
Inoltre vi ricordo il Japan Rail Pass. Per le prenotazioni dei Ryokan, ho invece fatto tutto via internet attraverso il sito http://japaneseguesthouses.Com e mi sono trovato molto bene.