Danimarca, tutta, e un pò di Germania

Venerdi 3 agosto 2007 Incredibile! Siamo davvero riusciti a partire venerdi 3 agosto, dopo che, da domenica 29 luglio, la prima sera in cui siamo stati a casa è stata giovedì. Alle 19.00 eravamo sull’autostrada dei laghi, all’altezza di Como – Chiasso, dove avremmo potuto trovare coda ed invece quasi nulla. Ci siamo fermati alla...
Scritto da: puddicina
danimarca, tutta, e un pò di germania
Partenza il: 03/08/2007
Ritorno il: 24/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Venerdi 3 agosto 2007 Incredibile! Siamo davvero riusciti a partire venerdi 3 agosto, dopo che, da domenica 29 luglio, la prima sera in cui siamo stati a casa è stata giovedì.

Alle 19.00 eravamo sull’autostrada dei laghi, all’altezza di Como – Chiasso, dove avremmo potuto trovare coda ed invece quasi nulla.

Ci siamo fermati alla frontiera Svizzera per acquistare la vignetta e poi siamo ripartiti in direzione S. Gottardo.

Avevo trovato indicazione di un’area di sosta nel piazzale della funivia ad Andermatt, ma, guardando bene la cartina, ho scoperto essere al di là del tunnel. A 6 km dal S. Gottardo abbiamo trovato coda, ed erano già le 21, così siamo usciti ad Airolo ed anche qui abbiamo parcheggiato, insieme ad altri 6-7 camper, nel piazzale della funivia.

Conta comunque una cosa: siamo in vacanza!! Sabato 4 agosto 2007 Questa mattina ci siamo svegliati con 12° in camper ed 8° esterni, nonché con i campanacci delle mucche al pascolo, ma con uno splendido sole in cielo.

Abbiamo passato rapidamente il S. Gottardo e poi preso direzione Friburgo.

Qui abbiamo trovato parcheggio in Karlstrasse, suggerito da un viaggiatore itinerante, molto vicino al centro.

Una piacevole sorpresa è stata trovare nella piazza della Cattedrale il mercato: vivace, colorato, pieno di bancarelle di fiori, impressionante attrattiva per molti turisti.

In confronto la Cattedrale è stata per me meno significativa. Particolare però è l’atrio, ricco di piccole sculture che decorano i pilastri, il timpano e gli archivolti.

Abbiamo comprato per Marco i suoi adorati brezel e ci siamo concessi un hot dog. Prima di lasciare il mercato abbiamo anche acquistato una confezione di lamponi, di cui le bancarelle erano piene.

Un’altra cosa che mi ha molto colpito è la quantità di biciclette.

Successivamente siamo partiti alla volta di Magonza, dove abbiamo molto faticato a trovare parcheggio. Alla fine ci siamo arresi e l’abbiamo lasciato in Rheinallee, un po’ distante dal centro, ma fattibile.

Devo dire che Magonza non mi ha comunicato molto. Particolare è la Cattedrale, con 6 torri, l’accesso laterale e non posteriore, perché bicefala, con due cori, a simboleggiare, uno il potere della Chiesa, l’altro quello dell’Impero.

Ci siamo mangiati un gelato e per tornare al camper abbiamo percorso il lungo Reno, bella passeggiata.

Per il pernottamento avevo trovato una segnalazione in internet, mentre in realtà abbiamo trovato un rivenditore di camper.

Camminando, avevamo individuato le indicazioni per un campeggio e siamo così tornati sui nostri passi per seguirle. Si tratta del Camping Maarane, non male (ottimi i bagni e docce), in riva al Reno, dal lato opposto alla Cattedrale, esattamente di fronte.

Poco prima dell’ingresso c’è un ristorante, così, desiderosa di provare qualche piatto tedesco, ci siamo lanciati. In realtà c’era una festa di compleanno ed avevano riservato la parte interna, mentre avevano allestito l’esterno con tavoli più o meno grandi. I menù erano solo in tedesco, ma la cameriera ci ha tradotto alcuni piatti. Al nostro tavolo si è aggiunta una coppia, lei francese e lui tedesco, ciclisti, con cui abbiamo parlato un po’ in inglese. Alla fine, per andare sul sicuro, abbiamo ordinato entrambi wurstel, di due tipi differenti, così da assaggiarli entrambi.

Mi è rimasta nel cuore una pianta di Gingobiloba vista a Friburgo. Marco però mi ha detto che se non ne troviamo in altre città, al ritorno, passiamo a prenderla.

Domenica 5 agosto 2007 Anche la seconda giornata di vacanza è passata.

Abbiamo visitato due cittadine tedesche molto carine: Marburg e Celle.

Girare di domenica è comodo per i parcheggi, sono più liberi e non si paga, ma i negozi sono chiusi e non si riesce ad apprezzare la vivacità del luogo.

Marburg mi è piaciuta molto, certamente per le sue case a graticcio, di cui sono innamorata, ma anche per il sali scendi di strade e stretti vicoli, che la rendono molto particolare. Abbiamo lasciato il camper in Pilgrimstrein, siamo stati alla Elisabeth Kirche per poi percorrere la via pedonale che porta al Rathaus. Infine siamo saliti al Castello, che domina la città, dopo molti scalini.

Ci siamo messi nuovamente in moto, avendo come destinazione Celle.

Non ha molto da offrire, se non le sue colorate case a graticcio. L’impressione che ho avuto è che siano state tutte recentemente ristrutturate, quindi sembrano nuove, ma con uno stile vecchio.

Qui abbiamo parcheggiato in Langensalsa Platz. Passando il laghetto si arriva subito in centro.

E’ una cittadina molto verde; si possono fare belle passeggiate a piedi o in bicicletta, anche attorno al Castello.

Per il pernottamento siamo arrivati in campeggio ad Amburgo, dato che già conoscevamo il posto, vicino all’Ikea.

Domani finalmente entriamo in Danimarca! P.S. Lungo la strada abbiamo visto due cerbiatti.

Lunedì 6 agosto 2007 Questa mattina siamo partiti con comodo alle 9.30, direzione Tonder, prima sosta della Danimarca.

Appare un paesino totalmente diverso da quelli a cui eravamo abituati in Germania: tranquillo, piccolo, max 2 piani di case.

A parte le vie centrali, per il testo c’è solo silenzio.

Molto carino l’edificio, antico, che si affaccia sulla Torvet, la piazza principale, che vende tanti e diversi articoli da regalo. E’ su tre piani, molto grande. Al piano sotto vendono tutto ciò che riguarda il Natale, al primo piano ho trovato le insegne pubblicitarie, mentre Marco ha preso per suo papà un marinaio di legno. Negozio molto, molto interessante. Sulla via principale i negozi hanno portato all’esterno la loro merce. Una cosa che non ci aspettavamo: utilizzano ancora, come moneta, le corone. A Tonder accettano anche gli euro, per i turisti, o per far vedere che sono entrati anche loro nell’Unione Europea, ma tutti i prezzi sono in corone, come spesso il resto che danno, anche quando hai pagato in euro.

A seguire siamo andati a Mogeltonder, definito “incantevole” villaggio dalla guida LP, ma sinceramente non mi ha molto colpito. Sì, ci sono case con i tetti di paglia e strade acciottolate, ma le avevo viste anche in Germania e se ne vedono altre lungo tutto il viaggio. Sì, c’è un castello, ma dal cancello chiuso quasi non si vede nulla.

Le pale eoliche invece da queste parti la fanno da padrone, ce ne sono tantissime e mi affascinano molto.

Quindi ci siamo diretti a Lakolk, sull’isola di Romo, con la sua famosa e particolare spiaggia, dove si arriva con il proprio mezzo sin quasi al mare.

Ci saranno state migliaia di macchine, camper, roulotte, alcune proprio vicine alla riva, altre più distanti, forse per timore di insabbiarsi. Molti trascorrono su questa spiaggia l’intera giornata.

Noi naturalmente abbiamo pucciato i piedi nel mare, ma, devo dire, l’acqua non era molto fredda; se avessi avuto il costume … Mi sarei buttata, come facevano in tanti.

E per finire la giornata ci siamo spostati a Ribe, dove avevamo indicazione di un’area di sosta in Plads Tondervej ed in effetti è comoda rispetto al centro.

Ribe è la cittadina più antica della Danimarca, con le sue strade di acciottolato ed alcune case a graticcio.

Abbiamo percorso un itinerario a piedi suggerito dalla LP, che ci ha consentito di vedere gli angoli più antichi e suggestivi di Ribe.

Abbiamo fatto cena in un locale che si trova all’angolo della Torvet “Weis Stue”, dove mi sono concessa un’ottima cotoletta (Schnitzel), nell’attesa, alle 20.00, dell’inizio della prima ronda della guardia notturna (la seconda è alle 22.00).

Un signore anzianotto, questa sera accompagnato anche da una donna, entrambi vestiti con abiti d’epoca, ci ha guidati (saremo stati un centinaio di persone) lungo un percorso di 45 minuti in giro per Ribe , cantando canzoni e narrando aneddoti. Questo a rievocare le guardie notturne che si facevano in passato e a ricordare, in particolar modo, due guardie uccise da un ubriaco.

Martedì 7 agosto 2007 Da Ribe, questa mattina, siamo partiti in direzione nord, percorrendo la costa occidentale e con l’intenzione di fermarci dalla parti di Thisted. In realtà ci siamo accorti che non c’è molto, se non lunghissime dune verdi, al di là delle quali si trova il mare, però non visibile, e le spiagge, e così abbiamo spostato la nostra meta a Hirtshals, guadagnando sostanzialmente un giorno.

Ci siamo comunque fermati a Hvide Sande, paese poco significativo, ma luogo in cui si riesce a giungere facilmente al mare, senza dover percorrere le dune per centinaia di metri. Abbiamo pucciato anche oggi i piedi in acqua e domani, se possibile, mi piacerebbe fare il bagno.

A Hirtshals siamo entrati in campeggio, vicinissimo alla spiaggia e con vista mare; mi piace molto (in realtà, ho poi scoperto, i bagni non sono bellissimi e le docce sono a pagamento).

Ci siamo subito concessi un giro in bici per andare ad esplorare il paesino e ne abbiamo approfittato per fare un po’ di spesa, tra cui alcune birre danesi e le polpettine tipo Ikea.

Dopo cena siamo andati a fare una passeggiata, arrivando al vicino ed affascinante faro, dove siamo stati raggiunti, nel frattempo, da uno splendido tramonto, che ha reso le foto del luogo ancor più suggestive.

Domani mattina andiamo a visitare l’Acquario e poi ci dirigiamo verso Skagen e quindi a Grenen, il punto più settentrionale della Danimarca.

Mercoledì 8 agosto 2007 Questa mattina abbiamo sperimentato le docce del campeggio. Bisogna inserire 5 Kr e l’acqua calda dura circa 3 min.

Abbiamo poi fatto il carico e scarico dell’acqua e quindi ci siamo diretti, poco distante, all’Acquario, Nordsømuseet, che ospita la vasca più grande d’Europa, circolare, che consente di osservare i pesci da 3 piani diversi. Ce n’è uno che mi piace molto, il Sunfish, il pesce Sole. In un altro acquario avevamo trovato il pesce Luna, molto simile, ma non so se siano la stessa cosa. Alle 11 abbiamo anche visto, nella piscina all’aperto, dar da mangiare alle foche.

Destinazione successiva il famosissimo Råbjerg Mile, la distesa di sabbia più grande della Danimarca. In realtà si tratta di un gruppo di dune alte 40 m di morbida e bianca sabbia; sembra di essere nel deserto, affascinante! A pochi km, in direzione Skagen, si trova la Tilsandede Kirke (foto di copertina della LP), o, per meglio dire, la chiesa, dato che era stata quasi completamente coperta dalla sabbia, nel 1810 fu demolita, mentre fu lasciata la torre, punto di riferimento per la navigazione.

Ultima tappa della giornata: Grenen, il punto più settentrionale della Danimarca, dove si incontrano i due mari, Kattegat e Skagerrak.

Abbiamo lasciato il camper quasi a ridosso della spiaggia (dimenticandoci di pagare il parcheggio, ma per fortuna non abbiamo preso la multa), ma abbiamo comunque dovuto camminare molto per arrivare in punta. Sulla spiaggia c’era una foca morta, povera.

Il Sandormen, il bus trascinato da un trattore, percorreva avanti e indietro la spiaggia, trasportando turisti, ma noi abbiamo preferito farla a piedi.

La guida parlava bene del campeggio di Grenen, così abbiamo deciso di fermarci, anche perché io avevo ancora un obiettivo per questa giornata: fare il bagno!! Abbiamo parcheggiato, ci siamo cambiati e quindi via verso la spiaggia.

C’era un po’ di arietta fresca, ma erano diversi quelli che prendevano coraggio e si buttavano, e così mi sono lanciata anch’io e successivamente Marco. Non è stato neppure tanto difficile … Come a Viareggio ai primi di giugno. Poi siamo stati un’oretta al sole ad asciugarci.

Anche in questo campeggio la doccia costa 5 Kr per 4 minuti.

Guardando la mappa ci sono 280 piazzole con due casette dei bagni. In quello vicino a noi c’erano solo 3 docce; di conseguenza ho dovuto aspettare un po’ prima che fosse il mio turno.

Domani iniziamo la discesa lungo lo Jylland. Faremo una rapida sosta ad Aalborg, per poi andare a Mariager, che mi incuriosisce molto.

Ho il braccio destro tutto rosso, un po’ meno il sinistro, ed anche i polpacci.

Giovedì 9 agosto 2007 Prima tappa della giornata ad Aalborg per visitare Lindholm Hoje, sito archeologico di circa 700 tombe d’epoca vichinga.

L’impressione che se ne ha è di vedere un po’ di pietre sparse su una collina. Più interessante è capire che le tombe hanno le pietre disposte in forma ovale, a ricordare una nave, e due pietre più grandi alle estremità a simboleggiare la prua e la poppa. Inoltre ho scoperto che i vichinghi venivano sepolti vestiti e con i loro cani.

Sinceramente però non me la sento di consigliarla come sosta.

Successivamente ci siamo spostati a Mariager, su cui avevo grandi aspettative, ma non è stata totalmente all’altezza.

Volevo fare un giro sul fiordo prendendo il piroscafo a ruota, lo Svanen, e andare al Saltcenter. La partenza di uno e l’ingresso dell’altro sono attaccati, al porto.

Una volta parcheggiato abbiamo visto arrivare il piroscafo ed abbiamo letto che di lì a poco sarebbe ripartito per Hobro, quindi ne abbiamo approfittato subito.

In realtà abbiamo saputo che non c’è solo il martedì – giovedì – domenica, come indicato nella LP, ma praticamente tutti i giorni, ad esclusione del periodo 15 – 18 agosto. Addirittura ci sono più partenze giornaliere. Oggi, per esempio, erano alle 10.15 – 12.45 – 15.15 – 17.45. La durata è 2 ore e 10 min.

L’andata, seppur il panorama sia sempre costante, passa rapidamente. Il ritorno invece diventa noioso, dato che si percorre lo stesso tragitto.

Una volta scesi siamo entrati al Saltcenter. E’ carino per 2 motivi: 1) una piscina con acqua salata della temperatura di 38 °, 2) vasetti di sale da acquistare come souvenir. Non solo però quello bianco, ma anche dei mix con le spezie, tipo per barbecue, per arrosti, al chili ed anche dei sali da bagno al the verde e mela. Per il resto … C’è un laboratorio, ma nessuno che ti segue, una cava sotterranea … Ridicola, con una mostra interattiva, simpatica per pochi minuti, poi noiosa.

Il bagno comunque è stato incredibile; le mie gambe non riuscivano a restare sotto l’acqua.

Mi ero abbastanza attrezzata: costumi, ciabatte, asciugamano. Già, ne ho portato solo uno, quindi sono dovuta uscire prima dall’acqua, andarmi a fare la doccia (c’è l’erogatore di sapone), asciugarmi, tornare in piscina per passare l’asciugamano a Marco e poi tornare a vestirmi. Il tutto di corsa perché entro 5 min sarebbe iniziata la mostra interattiva nelle “cave”.

Domani, prima di andare ad Arhus, visiteremo ad Hobro, dove siamo arrivati questa sera in campeggio, Fyrkat, la fortezza vichinga e la vicina fattoria.

Anche in questo campeggio le docce costano 5 kr, ma servono i gettoni. I bagni sono belli, ma le docce sono, anche qui, 3 di numero.

Ieri sera ci hanno fatto la camping card, necessaria per entrare nei campeggi in Danimarca, ma, ho scoperto questa mattina, solo per un giorno (25 kr); così questa sera, quando me l’hanno richiesta, ho scelto di fare quella annuale (90 kr), dovendo girare altri campeggi nei prossimi 10 gg.

Venerdì 10 agosto 2007 Giornata lunga e faticosa, ma molto soddisfacente.

Abbiamo iniziato con il Fyrkat di Hobro.

In realtà arriva prima la fattoria vichinga, in cui sono stati ricostruiti con materiali dell’epoca edifici in cui attori o volontari svolgono attività come preparare il pane, lavorare l’argento, etc.

L’apertura è alle 10.00 e noi, insieme ad altri quattro camper, italiani, eravamo lì con un po’ di anticipo.

Il problema è proprio che a quell’ora iniziano le attività, anzi, non tutte, quindi si riesce forse ad apprezzare poco la loro “recitazione”.

Ad un chilometro di distanza si trova la fortezza; in realtà ci sono i bastioni circolari coperti d’erba e blocchi di pietra sistemati in vari punti in modo da evidenziarne le fondamenta. Più caratteristica forse la ricostruzione di una casa vichinga, con travi tagliate a doghe. Peccato però che dentro sia totalmente vuota.

Da qui siamo partiti per Arhus. Abbiamo parcheggiato sulla Vesterbrogade, a pochi metri dall’ingresso di Den Gamle By, la città vecchia, composta da 75 edifici restaurati, la maggior parte sono belle e colorate case a graticcio. All’interno si trovano la casa dello stampatore, del cappellaio, del pittore, del fabbro, etc., con tutti gli attrezzi necessari al loro lavoro.

Noi abbiamo impiegato 2 ore a girarlo tutto, ¾ con entusiasmo ed energia, mentre l’ultima parte … Un po’ di corsa, quasi strisciando i piedi, perché la stanchezza iniziava a farsi sentire.

Ci siamo poi spostati in centro, parcheggiando sulla Gronnegade, angolo Vestergade, per andare a vedere il Duomo, imponente e maestoso, con la navata più lunga tra le chiese danesi, 100 m.

Poi abbiamo proseguito passeggiando per il centro.

Sulla LP parlava di una possibile visita alla fabbrica della birra Ceres, ma all’ufficio del turismo ci hanno detto che non le organizzano più, peccato.

Ci siamo fermati da Pizza Hut, per fare pranzo/cena e nella piazza antistante hanno iniziato ad esibirsi un gruppo numeroso di ragazzi/e belgi nel salto della corda a ritmo di musica, facendo acrobazie, molto bravi. Partecipano ai campionati mondiali (non sapevo neppure esistessero!).

E infine via .. Verso la meta tanto ambita da Marco: Legoland.

Lungo la strada siamo stati investiti da un temporale, ma quando siamo arrivati aveva smesso.

Ci siamo fermati, vicini ad altri camper, nel parcheggio di fronte al campeggio, gratuito, ma con il cartello di divieto di sosta dalle 24 alle 6.

Ci siamo incamminati verso l’ingresso di Legoland, dato che avevo letto su un diario che dalle 18 alle 20 aprono i cancelli e si può girare liberamente per Miniland, mentre i giochi sono fermi. Ci sono da ammirare 45 milioni di mattoncini utilizzati per ricostruire con dimensione 1:20 alcune città, quali per esempio Amsterdam, Bergen, Ribe, Skager, nonché la Statua della Libertà o il Partenone di Atene. Mi è dispiaciuto però non vedere nulla dell’Italia, come la tipica Torre di Pisa.

In realtà, almeno fino ad oggi, l’orario in cui si può entrare senza pagare è dalle 19.30 alle 21.00.

Per occupare il tempo siamo tornati al camper e deciso di entrare in campeggio, per non rischiare l’orribile bussata sul finestrino, magari in piena notte, in cui ti fanno spostare (volendo potrebbero anche dare la multa).

Abbiamo piacevolmente scoperto che c’è la tariffa “Quick Camp”, ovvero si spendono sole 110 kr se si entra dopo le 21 e si esce al mattino successivo prima delle 9.00; perfetto. Lo facessero anche altri! Ovvero, ho trovato un file con un lungo elenco, ma in paesini non battuti dalle normali rotte turistiche.

Quindi siamo tornati a metterci nel parcheggio di fronte e verso le 19.00 ci siamo avviati all’ingresso del mondo Lego.

Dopo un po’ di attesa, durante la quale abbiamo acquistato i biglietti per domani, i cancelli si sono aperti e ci siamo fiondati all’interno, scattando un po’ di foto qua e là e passando naturalmente poi allo shop, dove Marco sperava di fare acquisti, cosa che in effetti ha fatto, per sua gioia.

Ora non vede l’ora di andare a casa per montare la sua fiammante Ferrari Fiorano.

Io avevo visto, per poter giocare a mia volta, un simpatico Mago Merlino, ma era esaurito. Domani mattina comunque provo a ributtarci un occhio, nel caso avessero riassortito le scorte.

Dovremo essere fuori dal campeggio entro le 9, ma Legoland apre alle 10, quindi … Nel frattempo … Faremo colazione! Sabato 11 agosto 2007 Avendo visitato ieri sera la parte di Miniland ed il negozio Lego, alle 10, quando hanno aperto gli ingressi, siamo andati diretti alla zona dei giochi, di cui avevamo già studiato la mappa la sera prima. Siamo passati dal Quick Pass, ed abbiamo visto un funzionamento diverso rispetto a quello di Disneyland: qui si ha la possibilità di “scegliere” l’orario in cui salire su un determinato gioco, senza fare coda.

In realtà, essendo presto, code ancora non ce n’erano, anche perché chi entra si ferma di solito prima a Miniland, così ci siamo subito lanciati con Vikings’ River Splash, molto carino, e The Dragon, che ha però solo una discesa ripida, poi X-Treme Racers, abbastanza emozionante.

Il top, per gli amanti del brivido, è Power Builter, in cui, dopo aver impostato la velocità che si vuole, da 1 a 5, e le forme che si vuol far fare alla macchina, si sale su una specie di braccio meccanico che ti agita a destra – sinistra, sopra – sotto, insomma in tutte le direzioni, con la sequenza scelta, per 1-2 minuti.

Marco l’ha fatto due volte nell’arco della giornata. Io l’ho retto a stomaco vuoto, ma dopo aver mangiato non me la sono sentita.

Poi abbiamo sperimentato Mine Train e Timber Ride, non emozionanti, solo “turistici” o, per meglio dire, panoramici. Il giro su Lego Canoe è quasi tutto lento, tranne la scivolata finale, dove all’arrivo vieni bagnato da un po’ di schizzi d’acqua.

Nell’area Imagination Zone siamo stati nel nuovo Atlantis, carino, un piccolo acquario con la particolare galleria tutta vetrata che ti permette di essere circondato dai pesci.

Simpatico anche Lego Studios, con effetti 4D. Non so se i film cambiassero da uno spettacolo all’altro, ma quello a cui abbiamo assistito è stato simpatico. Come personaggi animati c’erano dei Lego.

Infine prima di uscire siamo saliti su Lego Top, per una visuale d’insieme dall’alto.

Nel mentre abbiamo sbirciato dentro alle camere dell’hotel della Lego e mi sono parse belle e curate.

Siamo entrati alle 10.00 e usciti alle 15.00, a cui è da aggiungere l’ora e mezza di ieri sera.

Da lì siamo andati prima a Jelling e poi a Kolding.

Entrambe tappe inutili, per i miei gusti, ma per fortuna erano sulla strada per Odense, dove poi siamo arrivati a fermarci in campeggio.

Jelling è famosa, in Danimarca, per le due pietre runiche poste di fianco all’ingresso della chiesa. La più piccola è stata fatta erigere da re Gorm, per la moglie, mentre quella più grande è stata voluta dal figlio, il mitico Aroldo Denteazzurro (Bluetooth) per i genitori. Aroldo è importante per aver voluto la diffusione del cristianesimo.

Al di là della storia che c’è dietro, si vedono solo due massi di pietra (certo io sarò ignorante, ma …).

Inoltre a sinistra e a destra della chiesa ci sono due tumuli sepolcrali … Ovvero due colline, nulla di più.

La sosta a Kolding sarà durata forse 15 minuti, giusto il tempo per girare attorno al Koldinghus, una fortezza del 1248, distrutta nel 1808 ed oggi ristrutturata con strutture in legno ed acciaio, ma di poco fascino.

La giornata di oggi è stata dominata dal cielo grigio, che certamente non ci ha agevolati in queste due visite pomeridiane, ma almeno non abbiamo avuto acqua.

Domenica 12 agosto 2007 Questa mattina, essendo domenica, abbiamo fatto tutto con comodo, sapendo che comunque a Odense avremmo trovato tutto chiuso.

Abbiamo parcheggiato comodamente in centro e da lì ci siamo diretti al Duomo, dove però era in corso una funzione, così abbiamo posticipato la visita.

Poco distante si trova il Municipio, con una facciata discretamente interessante. Sulla piazza stavano allestendo delle grandi aiuole di fiori.

Abbiamo quindi seguito l’itinerario a piedi proposto dalla LP, che ci ha fatto passare davanti al museo di H.C. Andersen, in un quartiere carino con strade di acciottolato e case vecchie, nonché alla sala dei concerti, al Casinò, davanti alla casa in cui Andersen trascorse la sua infanzia e infine nel parco cittadino, dove c’è una statua che lo rappresenta.

Siamo tornati al Duomo, ma c’era ancora la messa, così abbiamo rinunciato.

Siamo partiti alla volta di Trelleborg, a 7 km da Slagelse (perché non cè sulla mappa).

Qui si trova la meglio conservata delle 4 fortezze vichinghe sparse per la Danimarca. Anche qui, come a Hobro, è stata ricostruita la casa della comunità, a doghe, molto affascinante.

Doveva esserci una zona in cui erano raggruppati alcuni edifici ricostruiti ed animatori intenti a praticare mestieri dell’epoca; in realtà di edifici ce n’erano pochi, forse alcuni li stavano ancora ristrutturando, e di “animatori” ce n’erano due che erano seduti a chiacchierare tra loro.

Devo dire quindi che nel confronto mi è piaciuto molto di più il Vikingcenter di Hobro.

Successivamente siamo andati a Soro, dove c’è da vedere il Duomo, una delle strutture in mattoni più antiche della Danimarca, nonché la più grande chiesa monastica del paese.

Qui è sepolto il vescovo Absalom, uomo di chiesa e di spada, nonché grande statista, che fece costruire Copenaghen. Anche quattro monarchi hanno scelto di essere sepolti qui, per essere vicini al vescovo. Dalla Torvet, su chi abbiamo parcheggiato, percorrendo la Sogade, si arriva fino al lago, passando accanto ad una serie di case a graticcio, ravvivate da rami fioriti di Malvarosa.

Destinazione successiva Roskilde. Abbiamo parcheggiato davanti al Museo delle Navi Vichinghe, dove avevo letto in qualche diario, essere possibile dormire, ma anche qui c’è un bel cartello di divieto di camping.

Siamo andati comunque a visitare il Duomo, famoso perché raccoglie le spoglie di ben 37 reali danesi, tra cui la regina Margherita I ed il mitico Aroldo Denteazzurro, di cui abbiamo già letto a Jelling, nonché diversi Cristiano e Federico. Cristiano I-III-IV-V-VI-VII-VIII-IX-X e Federico II-III-IV-V-VI-VII-VIII-IX, che si sono alternati dal 1448 al 1972.

Siamo tornati al porto ed abbiamo scorazzato un po’ tra le navi vichinghe. Poi, tornando indietro, abbiamo visto partire contemporaneamente 4 camper, restando così in pochi ed abbiamo preferito spostarci in campeggio, così da fare anche il carico/scarico dell’acqua.

Lunedì 13 agosto 2007 Questa mattina, dopo la sveglia alle 7.30, siamo riusciti a svegliarci solo un’ora dopo.

Docce, colazione, carico-scarico acqua … Insomma, abbiamo lasciato il campeggio che erano quasi le 11.00, mai successo! Siamo tornati al Museo delle Navi Vichinghe, dove abbiamo potuto ammirare 5 navi, ricostruite, portate alla luce negli anni 60 dai fondali del Roskilde Fjord. Gli studiosi ritengono che siano state affondate intenzionalmente dai vichinghi stessi per fermare la flotta norvegese. C’è poi un angolo più turistico, dove ci sono dei costumi dell’epoca vichinga, sia femminili, che maschili, da provare ad indossare, nonché salire su una barca per qualche scatto di macchina fotografica. Oltre a questo c’è la parte all’esterno, attraverso cui siamo passati ieri sera, ed abbiamo trovato un fabbro all’opera.

L’avvicinamento a Copenaghen prosegue; ci siamo spostati a Hillerod per vedere il Frederiksbord Slot, particolare perché costruito su tre isolette e con uno splendido giardino alle spalle, nonché naturalmente per la maestosità dell’edificio in stile rinascimentale. Noi siamo arrivati sino alla fontana di Nettuno, poi abbiamo deviato verso i giardini, saltando l’ingresso agli appartamenti.

Abbiamo attraversato successivamente il paesino, che si è rivelato molto vivace e ricco di negozi.

Ultima tappa della giornata è stata Helsingor. Avevo l’indirizzo GPS per il pernottamento in un area di sosta, ma, arrivando, poco prima di imboccare la strada corretta, abbiamo incontrato due italiani che ci hanno depistato, indicandoci forse il campeggio.

Abbiamo riacceso il tom tom e seguito le indicazioni per bene. Ci ha portato sin quasi a destinazione, al porto, ma c’erano delle barche parcheggiate che impedivano la vista dei camper subito oltre.

Si tratta di un’area ben attrezzata con la corrente ed i bagni, gratuita, alle spalle del castello.

Siamo arrivati alla biglietteria alle 16.15 e la chiusura del castello è alle 17.00. A quell’ora non si riesce a fare tutto il giro, così abbiamo acquistato i biglietti per domani.

In realtà si tratta di un biglietto senza data, da cui staccare gli angoli, mano a mano che si procede con le visite: appartamenti, chiesa, casematte e torre.

Per portarci avanti, dato il cielo sereno, siamo saliti sulla torre, per scrutare i dintorni, nonché la vicina Svezia.

Siamo poi andati in centro per cercare un posto dove cenare … Alle 17.30 (incredibile!).

Nel primo posto in cui ci siamo seduti, sulla Axeltorv, ci è stato detto che la cucina aveva chiuso alle 17.00 e quindi non era più possibile mangiare. Così ci siamo spostati nel ristorante indiano accanto.

Alle 19.30 eravamo già al camper e Marco ha iniziato la sua Ferrari della Lego.

Abbiamo anche telefonato per prenotare le prossime due notti a Copenaghen nel City Camp.

Martedì 14 agosto 2007 Questa mattina ci siamo svegliati con calma, dato che il Kronborg Slot avrebbe aperto solo alle 10.30.

Abbiamo fatto anche in tempo a percorrere tutto il perimetro esterno, sino al porto, prima di entrare.

Ho voluto iniziare con gli appartamenti reali, ma, devo dire, a parte l’enorme sala da ballo, non ho visto nulla di reale. A seguire siamo entrati nella chiesa del castello, con molte parti in legno, ma, per me, insignificante.

Ho lasciato per ultime le prigioni, ma sono talmente buie che non si riesce a vedere molto. Ci sarebbero delle scritte da leggere, ma è impossibile.

Insomma, il mio giudizio è totalmente negativo.

Sconsolati siamo partiti per Copenaghen, seguendo la strada 152, che fino a Rungsted, è parte del percorso Margherita, quindi panoramico, e che finalmente ho imparato a riconoscere dai cartelli, ovvero di fianco al nome di un posto è disegnata una margherita bianca su sfondo marrone.

Siamo facilmente giunti al City Camp, di cui avevamo le coordinate GPS, che rimane sulla Skibbroen, dietro al centro commerciale Fisketorvet.

Per fortuna che ieri sera avevamo telefonato per prenotare, perché quando siamo arrivati alle 13.00, il gestore ha mandato via 2 camper.

In realtà a quell’ora è ancora pieno perché fanno lasciare il camper parcheggiato sino alle 21.

Anche noi infatti abbiamo subito pagato 32 € (caruccio) sino alle 21 di domani. Se vogliamo fermarci un’altra notte dobbiamo dirglielo entro le 10 di domani mattina.

Si tratta di una grande area di sosta, comoda perché vicino al centro, ma abbastanza spartana, con i camper molto vicini tra loro.

Per spostarsi, oltre alla bicicletta, si può prendere il bus 1A sulla Ingerslevsgade, al di là del centro commerciale, strada che noi abbiamo percorso all’andata, oppure prendere il battello, sempre dal centro commerciale, che faremo domani. Con due fermate di 1A si arriva al parco Tivoli, da cui ci si muove liberamente a piedi.

Per iniziare abbiamo voluto seguire l’itinerario a piedi proposto dalla LP.

Siamo arrivati al Municipio, per andare a percorrere le vie pedonali di Frederiksberggade e Amagertov, dove abbiamo avuto una lunga sosta per acquisti di souvenir alla Royal Copenaghen.

Siamo passati poi dall’affascinante, colorato e vivace Nyhavn, il porto, che credo sia la parte che più mi è piaciuta, almeno per ora, di Copenaghen.

Tappa successiva all’Amalienborg, la residenza della famiglia reale, dove c’erano 3 “poveretti” a montare di guardia e da lì ci siamo spostati alla Frederikskirken o Marmorkirke, ovvero la chiesa di marmo, con una cupola di 30 m di diametro, in cui siamo entrati.

Abbiamo concluso il giro nei bei giardini di Rosenborg Have.

Da lì era poi necessario tornare indietro ed era mio interesse vedere, non molto distante da lì, la Rundetarn, una torre di mattoni alta 35 m, da cui si gode un bel panorama sulla città. Dato il cielo sereno abbiamo preferito approfittarne e salirci. Non è faticoso, perché non ci sono scalini, se non in cima, ma una rampa.

Prima di tornare al camper abbiamo fatto ancora un’ultima sosta, questa volta per la cena, in un ristorante italiano, in Fiolstrade 2, per riuscire a mangiare qualcosa di decente.

Marco ha assaggiato le lasagne, io una pizza margherita ed entrambe erano discrete.

Alla fine al camper siamo tornati a piedi, tanto, camminare per camminare … Non erano certo quelle due fermate di bus a fare la differenza! Abbiamo attraversato parte di un piano del centro commerciale e sembra carino. Tra domani e dopo cercherò di farci un giro.

Una volta arrivati al camper ne abbiamo approfittato per fare le docce. Ci sono 6 bagni prefabbricati, contenenti, ciascuno: wc, lavandino e doccia.

Domani mattina alle 10.05 abbiamo da prendere il Waterbus “hop on hop off”, linea blu, che parte dal centro commerciale.

Si tratta di un battello che può essere utilizzato proprio come un bus. Con un biglietto giornaliero di 50 kr è possibile salire e scendere a piacimento da 3 linee di battelli che toccano le zone più significative. Volendo, un giro completo dura 75 minuti.

Mercoledì 15 agosto 2007 Alle 7.00 mi ha svegliato la pioggia. Ha un po’ smesso, ma tutta la mattina è stato coperto.

Dato il tempo, abbiamo pensato di andare alla birreria Carlsberg. Andando a confermare la seconda notte in campeggio, il signore ci ha suggerito di andarci a piedi, in 20 minuti. Quanto mai! Non si arriva più; inoltre percorrendo la strada del bus 1A bisogna oltre passare la ferrovia. Noi abbiamo fatto un po’ di macello e perso più tempo.

Nel frattempo avevamo trovato anche la city bike, da utilizzare come il carrello del supermercato, mettendoci 20 kr, ma io non toccavo neppure per terra, quindi non mi sono fidata.

Alla Carlsberg abbiamo percorso la storia della birreria dalla nascita ad oggi. Vince ancora l’Heineken di Amsterdam, ma è stato abbastanza carino. Alla degustazione si ha diritto a 2 assaggi (25 cl circa ciascuno). Qualcuno invece di prenderli alla spina, assaggiava le birre in bottiglia, abbandonando poi i vuoti sui tavoli. La tentazione è stata forte e una l’ho presa quando i “proprietari” se ne sono andati, poi ho chiesto direttamente al ragazzo che raccoglieva bicchieri e bottiglie se era possibile avere dei vuoti per la mia collezione. E’ stato molto gentile e mi ha fatto anche cercare da un cestello sotto il bancone. Insomma, in totale ho portato via 8 bottigliette diverse. Loro hanno un intero piano con file e file di mensole piene di bottigliette di birra … Il mio sogno! Quando siamo usciti stava piovigginando, poi è andato sempre aumentando.

Abbiamo preso il bus 26 sulla Valby Lauggade e siamo arrivati sulla Vesterbrogade, al n. 3, dove c’è l’Hard Rock Cafè e ci siamo comprati una maglietta a testa.

Quindi ci siamo spostatati sulla Axeltorv, dove c’è un internet point (30 minuti – 20 kr) ed abbiamo controllato la posta … Infine sono voluta arrivare in Studiestraede al n. 41, dove avevo letto di un negozio che vende articoli natalizi.

Da lì siamo usciti esausti, quindi abbiamo deciso di far ritorno al camper, passando dal centro commerciale per una puntata al supermercato.

Alle 17 abbiamo fatto il nostro ingresso in camper.

Marco ha già finito di montare la sua Ferrari della Lego, in tre sere.

Ho provato a cercare Merlino nei negozi di Copenaghen, ma nulla, neppure nel catalogo. Oggi in internet siamo andati sul sito della Lego e forse potrebbe essere nella categoria Seasonal, magari del 2008. A casa guarderò meglio.

Il cielo prima era tornato sereno, ma ora mi sembra nuovamente nuvolo.

A me è sufficiente che domani mattina non piova per riuscire a fare il giro sul battello. Speriamo.

Giovedì 16 agosto 2007 Questa mattina ci siamo svegliati con il cielo nuvoloso, ma abbiamo deciso di prendere ugualmente il Waterbus. I biglietti si fanno a bordo.

Siamo scesi, come primo “hop off” in Gammel Strand, in modo da vedere il Christiansborg Slot, dove oggi si trovano gli uffici governativi, e la Borsa, uno splendido palazzo rinascimentale degli anni 20. Da lì siamo andati a piedi al Nyhavn per prendere la linea verde che ci avrebbe portato alla Sirenetta. Uscire con il battello dal canale è stato molto bello, perché si è circondati da barche a vela e mille colori delle facciate delle case. Nel frattempo è spuntato anche il sole.

Dopo i classici scatti di foto alla Sirenetta siamo andati al Kastellet, una cittadella fortificata che conserva l’ultimo mulino a vento di Copenaghen del 1847.

Nel frattempo si stava facendo mezzogiorno, così ci siamo affrettati verso Amalienborg per assistere, se possibile, al cambio della guardia.

La piazza era piena di gente, così ho dovuto scattare le prime foto tenendo la macchina fotografica in alto. In realtà dopo mezz’ora il cambio era ancora in atto, molta gente se n’era andata, ed ho potuto fare con comodo tutte le foto che volevo.

L’ultima visita che ancora ci mancava era al Christianshavn, dove volevo arrivare con il battello linea blu, prima di fare ritorno al camper, ma, dato che quel battello sarebbe partito alle 14.30, ci siamo fermati a mangiare in uno dei locali di Nyhavn.

Nel pomeriggio il battello ci ha poi fatto passare lungo il Christianshavn Kanal. Ci sarebbe stata una fermata a cui scendere e dopo quasi un’ora sarebbe passato il giro successivo di linea blu. I palazzi lungo il canale non mi sono piaciuti e non mi hanno invogliato alla visita, così abbiamo proseguito.

Particolarità del giro in battello è che i ponti sono bassi e quando ci si passa sotto bisogna, ogni volta, abbassare la testa.

Abbiamo infine fatto carico/scarico dell’acqua per andare a spostarci, sotto un acquazzone, di circa 30 km, a Koge, che visiteremo domani mattina, dato che alle 17.00 chiudono tutti i negozi e le vie si svuotano.

Venerdì 17 agosto 2007 Ieri sera c’erano 14 gradi. Ci siamo svegliati con uno splendido cielo azzurro, ma ben presto sono arrivati i nuvoloni neri. Per fortuna c’è sempre vento, quindi come arrivano se ne vanno.

Siamo stati prima a Koge ed abbiamo effettuato l’itinerario a piedi suggerito dalla LP. E’ una bella cittadina, con diverse case a graticcio ben conservate. Sono riuscita a comprare anche qui quattro insegne pubblicitarie di metallo.

Ci siamo poi spostati di pochi chilometri al Vallo Slot, un castello affascinante in mattoni rossi del 1586, per zitelle di nobile lignaggio fino al 1970. Dovrebbero comunque viverci tutt’oggi delle anziane signore di sangue blu.

Attorno ci sono, oltre ad un bel parco, una decina di case color giallo senape e strade acciottolate.

Poco dopo abbiamo assistito ad una gara per cani da pecora, in cui devono far correre un gruppetto di pecore, facendo loro superare determinati ostacoli. Non mi sarei mai aspettato di vedere in Danimarca una scena simile … Bellissimo! Prima di passare sull’Isola di Mon, ci siamo fermati a Naestved.

Questa è una cittadina più grande e forse per questo, meno affascinante.

Poco dopo esser scesi dal camper è iniziato a piovere, così siamo subito entrati nella Sankt Peders Kirke, ma, torno a ripetere, le chiese danesi non mi dicono niente.

All’uscita non era ancora smesso ed abbiamo passato 2-3 negozi per stare al coperto.

Appena terminato di piovere abbiamo concluso le visite, prima all’Apostelhset, un edificio medievale in legno e muratura del 1510, e alla Sankt Mortens Kirke. Qui c’è un altare in legno tutto intagliato alto 6 m, molto particolare.

Concluso il dovere siamo passati al piacere, ovvero verso le 15.30 ci siamo fermati a far pranzo sulla Torvestrade, da R&M, carino, con piatti abbondanti, gestito da un ragazzo turco, anche se non si direbbe, dato che è castano con gli occhi azzurri, con un socio. Chiuso il locale va a fare il carpentiere, per guadagnare più soldi. Lavora circa 15-16 ore al giorno. Mi ha fatto un’ottima impressione. Dato tutto ciò che ho scoperto, si capisce che è una persona molto loquace e parla un ottimo inglese.

Successivamente abbiamo attraversato il ponte che ci ha portato sull’Isola di Mon e ci siamo fermati a Stege. Qui forse ho fatto una sciocchezza. Era sufficiente parcheggiare al porto, visitare il paesino e proseguire questa sera sino a Mons Klint. Mi viene da pensare questo probabilmente perché il camping di Stege è piccolo, pur avendo il vantaggio di essere a 500 m dal centro, e il proprietario non parla altro che danese. Per finire i bagni questa sera non erano messi benissimo. Pace, ormai siamo qui.

A Stege comunque non c’è molto da vedere, se non passeggiare per la strada principale, Storegade, ricca di fioriere di surfinie, su cui si affacciano tutti i negozi, ed arrivare alla Molleporten, l’unica sopravvissuta delle tre porte medievali che un tempo permettevano l’accesso alla città.

Sabato 18 agosto 2007 Oggi abbiamo avuto una discreta giornata, coronata principalmente dal sole.

Prima destinazione alle Mons Klint. Si arriva, dopo una strada sterrata, al parcheggio.

I cartelli non sono molto chiari, ma avevo letto sulla guida che la strada più rapida per arrivare a vedere le scogliere, e quindi il mare, era scendere le scale che si trovano subito dietro al museo “Geo …” qualcosa.

In effetti pensavo di arrivare al parcheggio e vedere subito le scogliere, mentre in realtà ci si trova davanti ad una fitta vegetazione boschiva.

La discesa è abbastanza facile. Dopo circa 15 minuti si arriva al mare e si riescono ad ammirare le scogliere in tutto il loro splendore.

Dalla spiaggia si riesce ad avere l’idea dei 128 m di altezza di queste bianche scogliere di gesso, che non dovrebbero essere altro che un deposito di conchiglie fossili. Noi abbiamo provato a cercare ma … Nessun fossile … Solo gesso sulle mani e sulle scarpe.

La risalita è stata un po’ più lunga, nel senso che i 15 minuti sono diventati 20 abbondanti, ma ne valeva la pena.

E’ indifferente quando pagare il biglietto del parcheggio alla macchinetta vicino all’ingresso del museo, ma è obbligatorio, altrimenti non si esce. Sul biglietto è stampato un codice a barre da passare davanti ad uno scanner che fa sollevare la sbarra. Tecnologici da queste parti! Sono poi voluta passare dall’isola di Bogo, rinomata per il suo cioccolato. Doveva esserci, vicino alla rampa di accesso ai ponti di Farø, un centro di produzione del cioccolato, ma non è più così e non sono riuscita a scoprire nulla in proposito, peccato! Avevo letto che a Nykobing c’era un Centro Medievale, ma, dato che non era particolarmente consigliato dalla LP, pensavo di tirare dritto verso Maribo, mentre Marco ha insistito, per fortuna, dicendo che ricostruzioni medievali non ne avevamo viste, solo vichinghe. Si tratta di un villaggio medievale con animatori in costume d’epoca che svolgono attività quali l’intrecciatore di cestini, calzolaio, fabbro. Poi abbiamo visto ancora il suonatore di flauti e un giovane che faceva sperimentare il tiro con l’arco.

Ci sono diverse catapulte, barche, animali e ricostruzioni di edifici medievali.

Alle 14.00 c’è stato un affascinante e vivace torneo di giostra tra due guerrieri. Bellissimo! All’interno c’è anche un ristorante “medievale”, in cui si mangia con piatti e posate di legno e si beve in particolari boccali. Io ho assaggiato una crema di latte o panna con frutti di bosco, mentre Marco ha preso un piatto di formaggio stagionato con frutta (uva) e un dolce di marzapane.

Insomma questo posto mi è piaciuto molto, dandomi tanta soddisfazione. A contribuire a ciò è stato sicuramente l’aver assistito al particolare torneo, ma può aver inciso anche la presenza di tanti visitatori, tra cui bambini, che portava gli animatori ad essere più attivi.

Abbiamo saltato Marielyst perché è rinomata principalmente per le spiagge ed io la soddisfazione me la sono già tolta a Grenen. Abbiamo evitato anche il Knuthenborg Safari Park, probabilmente molto carino, ma dovendo girarlo con il camper … Non ci è sembrato il caso.

Ultima sosta a Maribo. Purtroppo siamo arrivati di sabato pomeriggio, dopo le 16.00, orario di chiusura dei negozi, quindi era deserto. Ci sono comunque alcune case a graticcio ed un lago carino, pieno di papere.

Domenica 19 agosto 2007 Grande giornata! Ne sono entusiasta! Questa mattina ci siamo svegliati con il cielo grigio. Come prima cosa siamo andati a Tars a prendere il traghetto che ci portasse sull’sola di Langeland. Alla biglietteria ci hanno detto che avremmo potuto dover aspettare anche un’ora. Il battello stava per attraccare e dopo poco ha iniziato le operazioni di imbarco. C’erano tante macchine che dovevano salire, ma ce l’abbiamo fatta anche noi.

Dopo 60 minuti siamo arrivati a Spodsbjerg. Da qui abbiamo preso la direzione nord per andare a Tranekaer per il castello medievale, però poco significativo, ed il mulino a vento, a circa 1 km di distanza. Questo è abbastanza carino, ma era tutto chiuso. Insomma … Deviazione inutile! Meta successiva è stato l’Egeskov Slot, per il quale, al contrario, vale assolutamente la pena. Ha dei parcheggi enormi e c’era anche tanta gente (non tanta da riempirli tutti). Noi abbiamo pagato l’ingresso ai giardini/musei, evitando però gli interni del castello.

La sosta richiede diverse ora (a noi 2 ½ ), ma è divertente.

Ci sono un paio di giardini labirinto, dei ponti sospesi tra gli alberi, tanti fiori ed anche un museo piacevole (e se lo dico io che generalmente mi annoio!) con auto/moto d’epoca, nonché attrezzi per l’agricoltura e qualche aereo.

Il castello è carino, costruito in mezzo ad un laghetto nel 1554.

Ci mancava da sperimentare ancora un labirinto, ma è iniziato a piovere. Abbiamo aspettato un po’, ma dato che non accennava a smettere siamo tornati al camper.

L’idea era di andare al porto di Svendborg per controllare gli orari dei traghetti verso Aero per domani, poi Marco ha lanciato l’idea di andarci direttamente questa sera, se ce ne fosse stata la possibilità. Siamo arrivati al porto ed anche questa volta il traghetto stava attraccando. Ci siamo messi nella fila di quelli senza prenotazione, abbiamo scoperto che il biglietto si acquista a bordo ed abbiamo aspettato, con trepidazione.

Siamo saliti per penultimi, prima di un camion! Alle 16.30 siamo partiti. Gli orari sono ogni 3 ore, partendo dalle 7.30 e con l’ultimo alle 22.30.

Dopo 75 minuti siamo arrivati, con il sole, ad Aeroskobing. Siamo subito entrati in campeggio per lasciare il camper, abbiamo preso le bici e … Via … Alla scoperta di questo piacevolissimo paesino.

La prima impressione è stata ottima, tenendo conto che di domenica, alle 19.00, non c’era in giro nessuno, se non qualche turista, ma mi ha permesso di scattare tutte le mie foto senza problemi.

Abbiamo pedalato senza meta su strade acciottolate, passando accanto a splendide case di legno e muratura di diversi colori.

Tornando poi verso il campeggio, siamo arrivati fino il mare, dove hanno costruito, ai margini della spiaggia, diverse cabine colorate, in cui i proprietari trascorrono la giornata. Sembrano molto piccole, ma all’interno c’è anche l’arredamento di un salottino, con tavolo e sedie.

Domani vorrei andare, dopo un altro giro del paesino con i negozi aperti, alla fabbrica della birra locale, che si trova a Store Rise, non lontano, e poi proseguire per Soby, da cui parte il traghetto per lo Jylland.

Lunedì 20 agosto 2007 Alle 6.00 mi sono svegliata sotto una pioggia scrosciante, dovendomi quindi alzare di corsa per chiudere due finestre aperte.

Alle 8.00, quando è suonata la sveglia, stava ancora piovendo. Dopo circa mezz’ora è fortunatamente smesso, portando pian piano il sole e concedendoci una bella giornata.

Siamo tornati in centro ad Aeroskobing, dove volevamo comprare ancora un paio di cartoline ed un marinaio da regalare al papà di Marco, ma era ancora tutto chiuso.

Al lunedì, come da noi, molti aprono al pomeriggio. Quindi l’orario generale è dalle 10.00 alle 17.00, il sabato fino alle 16.00, il lunedì mattino nulla … Una pacchia come orario lavorativo per i negozianti danesi. Qualcuno però, diciamolo, lavora anche qualche ora la domenica.

Ci siamo spostati allora a Store Rise, dove c’è la birreria locale. Naturalmente non c’è confronto con le grandi marche. Qui ci sono due edifici con dentro le botti di acciaio; in uno c’è la porta aperta, ma con una corda tirata, quindi si può solo guardare dall’esterno, nell’altra c’è ben una persona che lavora. Abbiamo assistito allo svuotamento di una botte dal malto, che è stato messo a raffreddare/riposare all’esterno, e alla successiva pulizia della stessa.

Accanto c’è una stanza dove ti fanno assaggiare un bicchierino dei loro 4 tipi di birre e dove noi, naturalmente, abbiamo acquistato. Niente di che. Per di più utilizzano il gas della concorrenza! Su una rivista relativa all’isola, avevo trovato che a Bro, non lontano da Store Rise, nella ridente campagna danese, c’era una casa, con tetto di paglia, in cui vendevano pupazzetti natalizi, ma, anche questa, era chiusa, oltre ad essere persa nel nulla.

Dato che era presto, siamo passati anche da Marstal, importante per le sue spiagge. Qui qualche negozio aperto l’abbiamo trovato e sono riuscita, come al mio solito, a spendere. Avevo visto a Copenaghen un set di 4 vasetti di ceramica bianca, per le piantine, in un supporto di legno, semplice e lineare, ma avevo evitato. Trovandolo anche qui …Non ho resistito.

Per le 14.00 siamo tornati ad Aeroskobing per l’acquisto del marinaio e poi via verso Soby, dove c’era alle 15.30 il traghetto per Mommark, sull’isola di Als, attaccata però alla Jylland meridionale.

Date le distanze, alle 14.45 eravamo già arrivati. Problemi non ce ne sono stati, anche se questo traghetto è più piccolo, perché eravamo solo 4 mezzi. Il viaggio dura 60 minuti. Ci sono, in agosto, 5 partenze giornaliere. La prima è alle 7.30 e l’ultima alle 18.00.

Una volta scesi ero curiosa di andare a Sonderborg, poco distante, per ammirare il castello sul mare, come ultima tappa danese.

Mi aspettavo, devo dire, un castello su una collinetta a picco sul mare.

In realtà, ha poco del castello, ovvero è un grande casermone, e non è esattamente sul mare, come credevo, c’è prima un giardino attorno. Insomma … Delusione. Durata della sosta: 15 minuti.

Erano le 17.00 circa. Ci saremmo potuti fermare lì per la notte, o proseguire fino ad Amburgo, cosa che poi abbiamo deciso di fare, portandoci così avanti di 200 km.

Domani iniziamo con le tappe tedesche e la prima sarà Colonia.

Martedì 21 agosto 2007 Per questa giornata c’è solo una parola che ricorre: pioggia, pioggia, tanta pioggia! Ha iniziato questa mattina verso le 9.00 ad Amburgo, ci ha seguito quasi per tutto il viaggio sino a Colonia, circa 400 km, con una tregua di un’ora, delle due in cui abbiamo girato la città. Si è interrotta nuovamente quando siamo arrivati nell’area di sosta di Aquisgrana e poi ha ripreso incessantemente, e sono quasi le 22.00.

I km percorsi per arrivare a Colonia, sotto la pioggia, sono stati interminabili, anche perché in molti tratti ci sono lavori in corso.

Prendendo l’uscita 27 dall’autostrada A4, sotto il ponte Zoobrucke ci sono dei parcheggi, ma noi abbiamo preferito proseguire. Poco dopo, se ne trovano altri lungo il Reno, ma noi abbiamo avuto fortuna solo in Holzmarkt, comunque non troppo lontano dal centro (1 € ogni 30 min).

Siamo passati da Gross St. Martin, particolare per il suo abside, dall’esterno, perché gli interni sono spogli, per poi arrivare al colossale Duomo. L’esterno, gotico, è un po’ trascurato, nel senso di annerito dall’inquinamento, ma enorme. Le misure del Duomo sono: 144 m di lunghezza, 45 m di larghezza, 43.5 m di altezza, con le torri che arrivano sino a 157 m.

Oltre alle dimensioni, è importante la cassa dei Re Magi, un reliquiario a forma di basilica dorato (argento dorato), donato dall’imperatore Ottone IV per contenere le reliquie dei Magi, traslate sul Reno da Federico Barbarossa nel 1164 da Milano.

Altra chiesa degna di nota è St. Aposteln e per arrivarci abbiamo percorso alcune vie pedonali, molto animate, con negozi alla moda, come Zara ed H&M, ma anche di firme, come Louis Vuitton.

Siamo passati in Glockengasse per comprare al negozio 4711 la famosa Acqua di Colonia. In alto all’edificio, ogni ora, c’è un carillon che suona e si animano figure di cavalieri.

Anche la chiesa di St. Aposteln è importante essenzialmente per le sue linee esterne, ed in particolare, anche qui, per l’abside.

Nel tornare al camper abbiamo anche trovato un negozio Hard Rock Cafè (Guerzenichstrasse 8). Precedentemente avevamo visto anche due Starbucks, mentre a Copenaghen neppure uno.

Colonia è essenzialmente una città moderna, ricostruita quasi interamente dopo la seconda guerra mondiale. L’unica traccia del passato si ha con le sue imponenti chiese. Il centro è molto vivace e dinamico. Mi sarebbe piaciuto avere un po’ più di tempo, e magari un po’ di sole, per godermela meglio.

In serata ci siamo poi spostati ad Aquisgrana, trovando una favolosa area di sosta in Branderhofer Weg 11, con corrente e bagni puliti. Il costo è di 12 €, da lasciare nella cassetta della posta in ingresso, se non passano a ritirarli.

Domani ci aspetta quindi la visita di Aquisgrana e successivamente, a 170 km di distanza, Treviri. Poi dovrò cercare un’altra tappa intermedia prima di ripassare da Friburgo.

Speriamo però che la pioggia ci dia una tregua! Mercoledì 22 agosto 2007 Questa mattina ho proprio sperato di alzarmi e vedere il cielo azzurro, e invece niente, ancora grigio. Alle 9.00 è incominciato nuovamente a piovere.

Per la visita di Aquisgrana abbiamo parcheggiato in Hirschgraben e in un attimo si arriva al Rahaus, in parte impacchettato per ristrutturazioni.

Nel Duomo non siamo potuti entrare subito, perché era in corso una funzione, così abbiamo iniziato dai tesori “Domschatzkammer”. Il costo dell’ingresso è modico, 4 € a persona.

Il contenuto del museo è davvero prezioso: il busto di Carlo Magno in oro ed argento, donato da Carlo IV quando fu incoronato; il crocifisso di Lotario in oro e pietre preziose; un bicchiere di acqua santa e diversi reliquiari.

Successivamente siamo entrati nell’incredibile Duomo, voluto da Carlo Magno, poco prima dell’800. All’interno si trovano elementi di basiliche romaniche, come quelle di Ravenna, con corpo ottagonale e mosaici, e le vetrate altissime, come la parigina St. Chapelle, che io ho adorato.

Con il Duomo ed i suoi tesori se ne vanno velocemente due ore. Pur essendo mercoledì verso le 12.00, le vie erano popolate per lo più da turisti.

Prima di ripartire, abbiamo acquistato il dolce tipico di Aquisgrana “Aachen Printen”, il pane con figure (p.E. Io ne ho comprato uno a forma di automobile), al miele, a volte ricoperto di cioccolato, o con una spruzzata di mandorle (ho preso anche questo tipo).

Ci siamo poi spostati a Treviri, la città più antica della Germania, nonché città natale di Karl Marx.

Qui abbimo parcheggiato su Theodor Heuss Allee, vicino alla Porta Nigra, una porta romana così chiamata per il colore dei blocchi di pietra arenaria tenuti insieme da ganci di ferro che con il tempo si sono anneriti.

Abbiamo passeggiato lungo le vie pedonali e siamo giunti al Duomo. Come ieri per diverse chiese di Colonia, anche qui la parte più spettacolare risiede nell’abside.

Purtroppo il tempo ha giocato a nostro sfavore, altrimenti sarebbe stato carino fare un giro in battello sulla Mosella.

Dati i soli 50 km circa di distanza da Treviri a Lussemburgo, abbiamo pensato di fare una piccola deviazione dal nostro programma e dedicare qualche ora di domani mattina alla visita della cittadina.

Giovedì 23 agosto 2007 L’ultima giornata di visite si è conclusa, che peccato; un’altra vacanza è passata. Ma lasciamo da parte la malinconia.

Questa mattina, baciati finalmente da un pallido sole, con comodo, verso le 10.00, ci siamo lanciati alla scoperta di Lussemburgo, ma forse troppo tardi, perché i parcheggi erano tutti pieni ed abbiamo dovuto penare mezz’ora prima di riuscire a trovarne uno. Abbiamo capitolato in zona stazione, all’inizio di Rue de Hollerich.

Con una fotocopia di una mappa della città che ci hanno consegnato in campeggio, siamo arrivati in Place Guillaume II, dove si trova l’Ufficio del Turismo.

Qui ci hanno presentato un depliant, con mappa ed ipotesi di itinerario, che consente di passare davanti ai luoghi di maggior interesse.

Nella zona “moderna” sono sicuramente fondamentali il Palazzo Granducale, in stile rinascimentale, e, accanto, la Camera dei Deputati.

La Cattedrale di Notre Dame è in stile gotico, con elementi rinascimentali.

C’è poi la parte “storica” di Lussemburgo, con la Rupe del Bock e le sue fortificazioni, anche se oggi ne è visibile solo il 10%. Da qui si gode un ottimo panorama sui sobborghi sottostanti.

Dopo circa 3 ore abbiamo ripreso il nostro avvicinamento a casa.

Abbiamo fatto un’ultima sosta a Friburgo, dove abbiamo potuto ammirare il Duomo nel suo splendore senza le colorate bancarelle del mercato che il sabato lo circondano.

Successivamente abbiamo inserito come meta finale di questa giornata Airolo, subito dopo il San Gottardo, che abbiamo superato senza problemi, e siamo arrivati a fermarci, come per l’andata, nel parcheggio, quello più in alto, della funivia, dove c’erano già altri due mezzi.

Domani mattina percorreremo gli ultimi km, sperando di non trovare traffico a Chiasso.

La mia mente sta già vagando, pensando alle possibili prossime destinazioni di vacanze, anche se ci sarà da aspettare un po’, ma è meglio portarsi avanti .. E iniziare a sognare!



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