Tutto il Costarica in tre settimane
Volo Condor da Torino con scalo a Francoforte e scalo tecnico a Santo Domingo, 900 euro, abbastanza economico per la stagione.
Itinerario 16/08 Appena arrivati a San Jose, prendiamo un taxi per la stazione degli autobus e prendiamo il primo per l’Arenal, sistemazione presso il Cerro Chato Lodge, gita alla Cataratta della Fortuna.
17/08 Gita fai da te al Vulcano dell’Arenal, che si è rivelata un po’ difficoltosa ma alla fine ce l’abbiamo fatta. In taxi fino alla stazione del guardiaparco, poi si seguono i vari sentieri , nella teoria, nella pratica il taxi ci ha lasciato a due km di distanza, abbiamo dovuto fare autostop per raggiungere la stazione, trovati i sentieri segnalati dalla guida, abbiamo di nuovo fatto autostop al ritorno per andare alle terme di Baldi, giusto premio per una giornata a tratti faticosa…
18/08 jeep/boat/jeep per Monteverde, in praatica un pulmino è venuto a prenderci in hotel per portarci all’imbarco dei traghetti sul lago Arenal, traversata del lago con annessa bellisima visione del Vulcano, dall’altro lato altro pulmino che dopo un’ora e mezzo di strada sterrata ci ha condotto a Monteverde, lì abbiamo soggiornata alla Casa Tranquilo, un ostello con colazione e intenet gratis, i cui proprietari sono davvero gentilissimi. Nel pomeriggio abbiamo visitato la foresta nebulare di Monteverde, ma il tempo era infame, ha piovuto continuamente e dopo aver visto in seguito altre foreste pluviali devo dire che non ne valeva davvero la pena! 19/08 Montezuma. Partiamo al mattino presto con uno shuttle che ci porta fino a Puntarenas da lì prendiamo il traghetto, dopo di che un altro trasporto fino a Montezuma. Di solito abbiamo organizzato la vacanza in modo da prendere solo i pullman locali, che costano pochissimi euro per fare lunghi tragitti, solo che in questo caso per non rendere il viaggio eterno ci siamo rivolti a una di quelle aziende private, molto diffuse, che organizzano shuttle in questo caso al costo di 39$. Montezuma è un posto carino, ma pensavamo che il mare fosse molto più bello.
20/08 Giro lunga la spiaggia di Montezuma che è molto lunga e si articola in varie baie abbastanza selvaggie, con in mezzo torrentelli e pezzi di foresta, davvero suggestiva. Nel pomeriggio invece ci avventuriamo alle cascata, che implica un percorso abbastanza avventuroso ma la fatica viene ripagata dal paesaggio che offre.
21/08 Manuel Antonio. Arriviamo a Manuel Antonio dopo un viaggio che ha dell’allucinante! Per fare prima abbiamo preso un motoscafo da Montezuma a Jaco, trasporto che sembrerebbe essere molto diffuso e il più veloce e comodo secondo la guida, ma il mare era mossissimo, pioveva e farsi 40 km in un motoscafo in mare aperto è davvero al limite del tollerabile! Se però il tempo fosse stato clemente, mi assicurano altre persone che hanno provato tale esperienza, non sarebbe stato poi così male e si sarebber potuti vedere anche vari pesci e delfini… A Jaco prendiamo un autobus che ci porta a Manuel Antonio in un paio d’ore. Lì dormiamo in delle Cabinas di dubbia pulizia, ma di certo economiche. Il Paesino è molto carino e direttamente attaccato al Parco Naturale, io lo consiglio vivamente al posto di Quepos, che è il paesino accanto.
22/08 Dedichiamo l’intera giornata alla visita del Parco. Davvero bello! Noi non sceegliamo di prendere la guida, come fa la maggior aprte delle persone, ma alla fine vediamo lo stesso moltissimi animali, fermandoci negli stessi punti dove si fermano i gruppi accompagnati.
23/08 Uvita. Prendiamo l’autobus per Dominical da Quepos, Dominical era la nostra meta iniziale, poi nel momento in cui ci siamo arrivati l’autobus ha fatto un breve giro del paesino, nessuno sull’autobus è sceso, anche perchè appariva orrendo, siamo rimasti fermi e scesi al paese dopo, che sembrava essere il capolinea: Uvita. Un’ottima scelta! Siamo finiti al Dagmar Lodge, un posto davvero delizioso, pulito ed economico. Il paesino di Uvita è composto da una viuzza sterrata e una decina tra negozi, ristoranti e bar, ma è davvero suggestivo.
24/08 Uvita. Visita al parco nazionale di Marino Ballena e cascate di Uvita.
25/08 Sierpes. Prendiamo l’autobus da Uvita fino a Palmar Norte e da lì ci dirigiamo verso Sierpes. La nostra idea è quella di visitare il Parco nazionale del Corcovado e siccome non ci siamo riusciti da Uvita perchè non essendo stagione non erano riusciti a fare il numero per l’escursione, abbiamo deciso di andare a Sierpes per avvicinarci il più possibile al parco. Sierpes è un villaggio sulla riva di un fiume che porta poi direttamente a bahia Drake e al Parco del Corcovado. Appena arriviamo lì veniamo portati dal Boss del vilaggio, che gestisce anche il ristorante più carino dei dintorni che ci ha organizzato una gita al Corcovado per il giorno dopo.
26/08 Partiamo la mattina da Sierpes con una specie di traghetto, arrivano al parco un paio d’ore dopo, da lì una guida ci conduce per un breve giro nel quale vediamo tucani, pappagalli, scimmie, bradipi, coati. Poi facciamo pranzo e torniamo a Sierpes. La gita è stata breve, ma è stata davvero bellissima. Il Corcovado è posto davvero remoto, quindi il visitarlo più approfonditamente avrebbe implicato molti più giorni e in qualche modo una perdita di tempo prezioso sulla nostra tabella di marcia. Ma devo dire che anche una gita così breve è valsa davvero la pena.
27/08 In Viaggio. Giornata allucinante, Abbiamo cambiato vari autobus per poter andare da Sierpes a Puerto Limon. Tratte: Sierpes-Palmar Norte, Palmar Norte- Cartago, Cartago-Turrialba, Turrialba-Siquirres, Siquirres-Puerto Limon. Costo dell’operazione per percorrere quasi 400 km, circa 10 euro, durata del viaggio poco più di dodici ore…Ma che faticaccia!! 28/08 Tortuguero. La mattina presto prendiamo un taxi che ci porti daqll’orribile Puerto Limon al porto di Moin dove confidavamo trovare una barca che ci portasse al Tortuguero, visto che la maggior parte delle persone comprano il pacchetto completo e non si affidano al fai da te stile noi. Siamo però stati fortunati e appena arrivati abbiamo trovato un tipo che per 70 dollari andata e ritorno ha caricato noi e altre persone sulla sua lancia e ci ha condotto a destinazione. Il viaggio sul canale è durato parecchio, circa 4 ore, anche perchè ci siamo fermati varie volte a fotografare animali. Faticoso, ma il paesaggio davvero impagabile. Una volta arrivati al Tortuguero, ci siamo fermati a dormire alla Casona, una sistemazione economica e molto paicevole, dotata di ristorante interno. Alla sera, abbiamo prenotato la gita per vedere la deposizione delle uova delle tartarughe marine. Il villaggio del Tortuguero è uno dei posti della nostra vacanza che mi è piaciuto di più. Sia per l’atmosfera, sia per il posto in sè, remoto e affascinante. Lo spettacolo della deposizione delle uova è stato davvero emozionante. Siamo stati anche abbastanza fortunati perchè essendo stagione non abbiamo dovuto nemmeno aspettare perchè arrivasse qualche tartaruga, visto che erano tantissime.
29/08 Cahuita. Al mattino abbiamo lasciato con tristezza il Tortuguero perchè avremmo voluto fermarci un giorno in più, ma non è stato possibile per via di posto sulla lancia. Da Moin prendiamo l’autobus per Puerto Limon e poi per Cahuita. Dove siamo arrivati in pochissimo tempo. Lì abbiamo alloggiato alle Cabinas Safari, delle specie di bungalow con propria amaca privata sul patio, davvero carino.
Al pomeriggio abbiamo visitato la Playa Negra.
30/08 Giornata dedicata al Parque National de Cahuita, un parco lungo varie spiaggie di sabbia bianca.
31/08 Puerto Viejo. Mattina dedicata ad una specie di festa di paese a Cahuita, poi autobus per Puerto Viejo, distante circa un oretta. A Puerto Viejo abbiamo alloggiato in un posto chiamato Cafè Rico, in realtà il posto vorrebbe essere una specie di bar con annessa lavanderia, ma ci sono anche un paio di cabinas con balconcino e bagno privato davvero carine. Il posto poi si è dimostrato molto conveniente, perchè costava 25 dollari al giorno la doppia, ed aveva compreso l’uso delle bici ( risultate utilissime), caffè gratuito e lavanderia gratuita.
01/09 Puerto Viejo, giro in bici di dodici km per arrivare al Parco Nazionale di Manzanillo. Eravamo davvero morti, quindi non abbiamo potuto apprezzarlo più di tanto.
02/09 Puerto Viejo. Giornata di riposo e di sporadici giri in bici. 03/09 Puerto Viejo. Al mattino abbiamo fatto il Canopy, attività che nona vevo mai visto da altre parti, ma che in Costarica sembrerebbe essere parecchio diffusa. In pratica cond elle corde e delle carrucole si passa da un albero all’altro. Davvero divertente. Pomeriggio in bicicletta verso le spiaggie di Punta Uva.
04/09 Siamo partiti al mattino all’alba per andare a fare rafting sul Rio Pacuare, vicino a Siquirres. Siccome era incluso nel prezzo della gita anche volendo un trasporto per San Jose, ho deciso di approfittarne per avvinarmi all’aeroporto essendo quello il mio penutimo giorno di vacanza, mentre gli altri ne avevano ancora quattro. Il rafting è stato divertentissimo, organizzato da veri professionisti, e il paesaggio circostante davvero bello, il che non ha guastato. Dopo questa esperienza sono tornata a San Jose e siccome non avevo prenotato da nessuna aprte, mi sono fatta portare nel primo Hotel che mi ispirava sulla Lonely Planet, Casa Hilda, che sconsiglio perchèsembrava di essere in un mausoleo, in più davvero barricato, quindi faceva sembrare San Jose davvero un posto dove potessero ucciderti da un momento all’altro. Quindi come prima impressione della città non era il massimo. Come posizione invece andava bene, perchè comodissimo per andare in centro.
05/09 San Jose. Trasferimento all’ostello Pangea, più economico e l’ambiente un po’ più allegro. Non è nemmeno questo il massimo, ma fa servizio di navetta continuo e economico verso l’aeroporto, quindi visto il volo del giorno all’alba mi sembrava ottimale. Per visitare San Jose è sufficiente un giornata, proprio non andarci mi sarebbe dispiaciuto, ma devo dire che come città non ha nulla di particolarmente interessante da offrire, se non quella di un po’ di movimento dopo una vacanza tutta natura . Visita delle vie commerciali del centro, del mercato centrale, di quello dell’artigianato, del Museo Nazionale, di quello di numismatica e dell’oro precolombiano e la visita della città si può dire conclusa. Avrei voluto andare al Parco della Sabana, ma ha iniziato a piovere violentemente.
06/09 Partenza. Alzataccia per andare a prendere l’aereo, che si è rivelato poi essere in ritardo di 10 ore, così la compagnai aerea ha deciso di offrire una gita al Vulcano Poas. Iniziativa davvero brillante, contornata da una ricca colazione e da un lauto pranzo, tutto a spese della Condor. Il Vulcamo Poas era l’unico luogo del Costarica che avrei voluto ancora vedere, ma non era stato possibile per limiti di tempo. Quindi un ottima sorpresa e un ottimo modo per stancarsi prima del lungo volo.
07/09 Arrivo in patria con annessa sindrome di depressione post vacanza.