Creta, bella e difficile
La seconda possibilità infatti e quella di fare tutto da soli, di affittare un’auto all’areoporto allontanandosi subito e per sempre dalla parte centrale e dirigendosi invece nell’estremo ovest e nell’estremo est. Ogni giorno a caccia di spiagge nuove, di taverne tipiche, di paesaggi bellissimi e di gente ospitale. Questo è il mio resoconto di 2.200 km in 13 giorni trascorsi a Creta, cercando appunto di farlo. Senza riuscirci magari del tutto per mancanza di tempo, ma con la promessa di tornarci presto per realizzare appieno il mio intento. E con la speranza che il mio racconto possa aiutare qualcun’altro a gustarsi nel modo migliore una vacanza cretese, con tutte quelle informazione che io stessa avevo cercato (spesso senza trovarle) sul web.
Le spiagge sono la parte su cui ci siamo concentrati di più, magari a discapito delle bellezze storiche che Creta offre, ma volendo gustare a fondo l’aspetto più naturalistico. Per questo ho assegnato anche un giudizio (personale e quindi opinabile) ad ogni spiaggia visitata. E poichè siamo 2 buone forchette, troverete anche i nomi di tutte le taverne che abbiamo testato, perchè anche la parte culinaria… In vacanza ha il suo peso! Giovedì 16 agosto 2007 Dopo mesi di ricerche minuziose sul web e avendo fatto tesoro di tutti i preziosi consigli tratti da chi aveva fatto un’esperienza analoga, eccoci arrivati (io e Luca, il mio fidanzato) alla partenza da Malpensa con volo Eurofly delle 6,30 del mattino prenotato a maggio e pagato 400 euro a testa. Il volo parte in perfetto orario e dopo una triste colazione a base di briosche di gomma, atterriamo alle 10,40 a Heraklion. Ad attenderci una Panda nuovissima verde mela prenotata 2 mesi prima via internet da Autotrip (www.Autotrip.Gr), al costo di 330 euro per 13 giorni, senza anticipo. La ragazza greca che ce la consegna è simpatica e dopo averci fatto firmare il contratto seduti nell’auto (copertura assicurativa totale e pagamento cash), non manca di farci notare che il prezzo con la prenotazione anticipata è decisamente conveniente, poichè al momento quella è la cifra per l’affitto settimanale della stessa auto. Partiamo così verso ovest, la tappa dei nostri primi 6 giorni a Creta, direzione Kalives, 15 km a est di Chania. Ma prima facciamo il pieno e qui vorrei fare un appunto: il prezzo della benzina in tutta l’isola è ovviamente inferiore all’Italia, ma si differenzia sensibilmente a seconda delle zone e dei singoli distributori. Prendiamo la new road in direzione Chania, il traffico è scorrevole e si viaggia a circa 110 km all’ora. Questa strada ha una struttura molto varia: in certi punti è a 2 corsie per ogni senso di marcia, in altri è a una sola corsia e in altri ancora (il più delle volte) è a una corsia e mezzo, nel senso che oltre alla corsia normale c’è una corsia di emergenza che però è larga circa il doppio di quella a cui siamo abituati noi e che permette quindi di viaggiare a cavallo della sua linea bianca in modo tale che le auto più veloci possano superare a sinistra. Non state in mezzo alla strada se volete procedere a meno di 80 km all’ora (vi strombazzeranno col clacson) e fate attenzione perchè comunque la corsia di destra è d’emergenza, quindi in qualsiasi momento potrete trovare auto o camion fermi che la bloccano completamente (questo è molto pericoloso di notte poichè l’illuminazione è scarsa). Arriviamo quindi a Kalives dopo circa 2 ore e ci dirigiamo nell’appartamento prenotato, Erodios Apartments (www.Erodios-apartments.Com). Qui la scelta è stata un po’ esosa: volendo stare comodi avevo optato per quello con 2 camere da letto matrimoniali al prezzo di 76 euro al giorno, mentre quello con una camera sarebbe costato 64. Ma Luca russa forte di notte e avere 2 camere separate può essere molto vantaggioso a volte! L’appartamento è bello e pulito, i letti comodissimi con materassi nuovi, il personale è gentilissimo e abbiamo 3 balconi di cui 1 con vista mare. Volendo fare un appunto, la zona giorno è un po’ piccola ma in compenso ha 2 pregi per me importantissimi (sono un po’ pignola): i muri sono spessi e non si sentono i vicini e le finestre hanno le ante in legno che si chiudono perfettamente, senza far filtrare luce al mattino (cosa assai rara in Grecia!). Il nostro primo pasto cretese lo consumiamo alla taverna Provlita, considerata una delle migliori del paese, con bella terrazza sul mare. Qui mangiamo pesce spada fresco e proviamo il primo Dakos, un piatto tipico di Creta che consiste in una grossa bruschetta fatta con pane biscottato, pomodoro fresco e un formaggio che ha la consistenza della ricotta ma sa di feta. Facciamo un giro per il paese che però sinceramente non ci piace molto, nonostante su parecchi forum di viaggi ne parlassero benissimo. Ha il vantaggio di non essere per nulla turistico, ma possiede un’aria vagamente squallida. Rimane però un punto di appoggio davvero strategico per muoversi, essendo quasi equidistante dalla costa ovest nella provincia di Chania e da quella a sud nella provincia di Rethymno. Sono qusi le 16, così decidiamo di visitare la penisola di Akrotiri che vanta almeno 3 spiaggie interessanti. Le facciamo tutte in successione: Stravos (strana e affollata, meno bella che in foto, voto 6 ), Maridathi (acqua trasparentissima ma davvero troppo piccola la parte sabbiosa, voto 6) e Kalathas (la migliore della penisola, con una bella caletta semideserta a sinistra e un tramonto da paura, voto 7). All’ora di cena siamo distrutti (essendoci alzati alle 3 del mattino), mangiamo a casa cucinando gli spaghetti Barilla che ho portato da Milano (fate attenzione, li vendono anche in Grecia ma NON sono gli stessi e scuociono subito).
Venerdì 17 agosto 2007, vento medio Sveglia presto e partenza verso Kissamos alla volta di Balos. Ci vuole più di 1 ora per arrivare al punto in cui finisce la strada asfaltata e comincia il famoso sterrato fantozziano (seguite sempre le indicazione per il Balos Hotel). Bisogna percorrerlo quasi tutto in prima marcia, anche perchè è spesso in salita, ma tutto sommato ho trovato strade sterrate peggiori in certe zone della Sardegna. E’ fattibile, credetemi, basta armarsi di pazienza e schivare i sassi e le caprette che riempiono la strada. Si arriva in circa 30 minuti al posteggio, dove c’è un baretto per comprare l’acqua. Da qui parte la discesa a piedi verso la spiaggia, circa altri 30 minuti. Più o meno a metà si staglia davanti agli occhi un panorama surreale. Non sembra neppure una spiaggia, ma un paesaggio lunare incantato. Scattiamo impazziti miriadi di foto e poi percorriamo quasi correndo l’ultimo pezzo di sentiero perchè non vediamo l’ora di posizionarci in questo posto indescrivibile. Sono circa le 11 e la gente non è tantissima. Tra l’altro il posto è così grande che ci si può distribuire dappertutto senza darsi noia a vicenda… O almeno questo è quello che crediamo. Già, perchè verso mezzogiorno arrivano 2 barconi molto grossi che riversano valanghe di persone sul nostro paradiso terrestre, spezzando l’incanto e costringendoci a spostarci verso una zona più isolata della laguna. Ma il peggio deve ancora venire: alle 14 si staglia all’orizzonte una nave che sembra il Titanic, tanto che le 2 imbarcazioni di prima appaiono come miseri pescherecci. La quantità di gente che ne fuoriesce è esagerata, ad occhio e croce almeno 300 persone in un colpo. Presi dal panico arretriamo ancora di più fino ai margini della laguna, alle nostre spalle ormai c’è solo la scogliera. Ma anche così le persone più distanti da noi sono a solo pochi metri. Soltanto alle 17 la situazione migliora, il Titanic riparte insieme a una delle barche mattutine. Resiste solo l’altra imbarcazione (partirà alle 18,30) che a questo punto si rivela un’ottima scelta per chi non vuole arrivare in auto ma desidera restare a Balos fino a tardi.
Il paradiso è tornato tale, ma dopo poco dobbiamo andarcene. La salita è terribile, sembra non finire mai e il caldo, ancora molto forte, ci dà la mazzata finale. Ho quasi le allucinazioni, ma finalmente avvistiamo il posteggio e ci buttiamo sui sedili dell’auto con l’aria condizionata al massimo. Conclusione per Balos: voto 9, la più scenografica e la riprova che tutte le cose belle della vita te le devi guadagnare! La serata la passiamo a Chania, avventurandoci per la prima volta alla ricerca del posteggio. Attenzione: dirigetevi con l’auto verso la parte nord ovest della città e troverete agevolmente posteggio lungo tutta la via Pireos fino ad arrivare ad una grande piazza che è anche il parcheggio più grande di Chania (tutto gratuito). La città è semplicemenete splendida, con un porto da cartolina veneziana e un intrico di viuzze pittoresche piene di negozietti. Commerciale, certo, ma con una aria un po’ retrò che le conferisce un’atmosfera magica. Se dovessi alloggiare a Chania sceglierei di sicuro la famosa via Theotokopoulou, che oltre ad essere una delle più pittoresche della città ha anche il vantaggio di essere centrale ma defilata dal caos dei locali e dei ristoranti. Ci dirigiamo a mangiare al ristorante Apostolis, segnalato da molte guide turistiche, recensito sul web e pieno zeppo di greci. Qui gustiamo il dakos migliore di tutta la vacanza (da urlo), un polpo alla griglia notevole, ma prendiamo una bella fregatura con i calamari alla griglia: duri come il legno, quasi immangiabili. Probabilmente decongelati o forse solo troppo cotti. Vorremmo polemizzare con il cameriere ma, in un insolito attacco di buonismo, paghiamo il conto (38 euro) e ce ne andiamo.
Sabato 18 agosto 2007, vento debole Oggi ci dirigiamo sempre verso ovest e passato Kissamos arriviamo alla famosa spiaggia di Falassarna. E’ l’unico spiaggione davvero organizzato che visiteremo, ma la bellezza del mare turchese e della sabbia rosata compensano la fila di ombrelloni che vorremmo sempre evitare in Grecia. Decidiamo di rilassarci e prendiamo quindi 2 lettini (6 euro) in riva al mare, nella parte più a nord, meno affollata. Passano in successione: un omino con dei krapfen straordinari tipo quelli di Rimini (2 euro l’uno) e una ragazza con cesti di frutta fresca buonissima (5 euro). Il pomeriggio trascorre tra ozio assoluto e bagni rerigeranti. Conclusione: spiaggia perfetta per famiglie con bambini e coppie in relax, consigliato anche alloggiare nei molti studios vicino al mare, voto 8. In serata torniamo a Chania e proviamo il tanto decantato ristorante Tamam, che dopo le 21 ha una coda interminabile di persone fuori ad attendere il tavolo. Il posto è assai particolare essendo un vecchio bagno turco e il cibo è davvero squisito, molto speziato e con un’impronta orientaleggiante. Da provare assolutamente le polpette di formaggio e quelle di pomodoro. Raki e dolce offerti dalla casa. Costo: 42 euro in 2. Domenica 19 agosto 2007, vento forte Oggi decidiamo di provare il mare del sud in provincia di Rethymno. Essendo domenica immaginiamo che le spiagge siano piuttosto affollate, quindi scegliamo una meta non troppo conosciuta perchè scomoda da raggiungere, che si rivelerà bellissima. Anche oggi, pur essendoci alzati abbastanza presto per il nostro standard vacanziero (ore 8,30) ci sembra di essere in ritardo sulla tabella di marcia. Questa è in effetti una sensazione costante qui all’ovest, i posti sono sempre lontani da raggiungere, tenete conto almeno 2 ore da quando vi alzate o anche di più se come noi siete lenti a carburare la mattina.
Le strade cretesi, poi, di certo non aiutano! Arrivati a Rethymno prendiamo la statale 97 in direzione Akoumia e Agia Galini. La strada è stretta, piena di curve, e la possibilità di viaggiare ad un’andatura decente è pressochè impossibile per via dei carretti locali che procedono a 50 all’ora. Difficile riuscire a sorpassarli. Dopo più di mezz’ora si prende il bivio a destra per Saktouria e qui la strada inizia a inerpicarsi in un paesaggio montuoso dove all’improvviso scompare tutto. Restano solo il vento, i monti e le caprette. La strada si snoda ancora tortuosa verso l’alto oltrepassando paesini desolati e poi di botto scende verso il mare. Circa 300 metri prima di arrivare nella località di A.Pavlos prendiamo uno sterrato a destra che dopo una cinquantina di metri arriva in un posteggio. Ci sono poche macchine, scendiamo e subito ci accoglie un silenzio irreale, spezzato solo dallo scroscio imponente del mare che però ancora non vediamo. Siamo infatti su un’altura e ci sono alcune persone sul bordo della scarpata che guardano giù, con una strana aria contemplativa. Ci avviciniamo e ne capiamo il motivo: il panorama che si staglia da entrambi i lati al di sotto del promontorio è davvero difficile da descrivere. Le spiagge hanno un colore particolarissimo fatto da mille sfumature di grigio e il mare libico, che passa dal blu intenso al turchese, per contrasto sembra quasi fosforescente. Ci sono persone che nuotano e sembrano sospese nell’aria, tanto l’acqua è trasparente. Le onde fortissime si infrangono con potenza sulla riva, creando una spuma bianca densissima che contrasta con l’antracite della sabbia. Spettacolo assoluto. Si può scendere sia a destra che a sinistra, ma la discesa a sinistra sembra un po’ più comoda (si fa per dire!) e la scegliamo. E’ allora che accade un piccolo dramma inaspettato: Luca ha le scarpe da tennis e scende senza problemi anche se la sabbia è morbida è vi sprofonda parecchio. Io invece con gli infradito mi ritrovo con dei tizzoni ardenti sotto ai piedi. Ve lo garantisco, nella mia vita non ho mai trovato una sabbia più bollente di questa, forse per via della colorazione scura e della potenza del sole qui al sud. E’ come se la sabbia fosse incandescente! Mi vengono le lacrime agli occhi, non posso nè risalire nè continuare la discesa. Luca mi stende davanti ai piedi l’asciugamano e io continuo a camminarci sopra spostandolo di passo in passo. Sembra incredibile ma la sera mi ritroverò le vesciche da ustione sotto ai piedi! Ci sono altre persone con lo stesso problema, addirittura un bambino che piange. Mi raccomando: non andate mai a Agios Pavlos senza scarpe chiuse! Giù la spiaggia è bella ma non come dall’alto e il vento è molto forte. Voto 9 per la spettacolarità. Verso le 16 ci spostiamo verso Triopetra, la spiaggia a ovest successiva ad A.Pavlos e raggiungibile attraverso una stradina asfaltata che si prende sulla sinistra dopo essere tornati indietro di circa 500 metri (io l’ho trovata su google earth). Qui mangiamo pesce fresco alla taverna Pavlos, contemplando la bellissima spiaggia vuota (il 19 agosto!!), forse a causa del vento. Come voto le darei comunque un 8 pieno.La serata la passiamo a Rethymno, cittadina con grandi testimonanze veneziane, più piccola e raccolta di Chania, ma secondo me un po’ meno affascinante. Ceniamo sul porto al ristorante Cavo d’Oro, dove dal cameriere italiano ci facciamo preparare un piatto enorme di tagliolini con i gamberi freschi. Buoni ma un po’ scotti. Attenzione al posteggio: belli spavaldi noi ci siamo fermati sul lungomare, dove non c’era apparentemente nessun cartello di divieto (erano le 18,30) e al ritorno (mezzanotte) abbiamo scoperto che tutto quel tratto era diventato pedonale. Multa sul cruscotto di 90 euro, una mazzata! Lunedì 20 agosto 2007, vento debole Oggi niente mare, dedichiamo la mattinata alla visita del Monastero di Agia Triada nella penisola di Akrotiri. Fate attenzione, la segnaletica stradale in questa penisola è praticamente inesistente e rischiate di girare in tondo come è capitato a noi. Il monastero è bello e pieno di gatti addormentati. Decidiamo di fare anche quello di Katholiko che è un poco più avanti. Bisogna lasciare l’auto nel posteggio di un altro grande monastero (Moni Gouverneto) e discendere un sentiero di sassi per circa 1 ora. Il caldo però è insopportabile (è mezzogiorno) e incontriamo alcuni turisti che risalgono senza fiato e con la faccia congestionata. Questa escursione è quindi sconsigliabile nelle ore centrali del giorno se non con grandi riserve d’acqua. Anche noi dopo 20 minuti siamo stremati e assetati, arriviamo così alla grotta che precede il monastero (buia, freschissima e un po’ inquietante) e vigliaccamente… Decidiamo di tornare indietro. Andiamo a mangiare sulla spiaggia di Maridathi, alla taverna Petralantonis straconsigliata sul web. Mangiamo in riva al mare dei piccoli pesci impanati, gamberi al sesamo e insalata greca con una feta morbidissima. Prezzo 32 euro. Il resto della giornata lo passiamo nel centro di Chania a scattare foto nelle strade piene di negozietti pittoreschi. Per la cena scegliamo un ristorante segnalato da tutte le guide esistenti: Ela. E’ all’interno di un vecchio edificio in pietra molto suggestivo che come tetto ha solo il cielo stellato. Si cena con musica greca dal vivo. E’ abbastanza chic ma non carissimo e ci abbuffiamo con un fritto misto, un dakos eccezioanale e vari antipasti prelibati. Prezzo 50 euro in 2, tanto in Grecia ma pochissimo in Italia.
Martedì 21 agosto 2007, vento debole L’ultimo giorno qui all’ovest lo dedichiamo alla spiaggia più famosa: Elafonissi. La strada per raggiungerla è particolare (quella interna che passa da Topolia) poichè si oltrepassano delle suggestive gole di roccia e ci vogliono le solite 2 ore per arrivarci. Il parcheggio è proprio sulla spiaggia e qui c’è un bar dove consiglio di comprare l’acqua, perchè dopo non vorrete più tornare indietro. Già la prima parte dell’immensa spiaggia varrebbe la pena, acqua cristallina e sabbia rosata, ma è piena di ombrelloni e lettini con un turismo prettamente locale. Oggi c’è bassa marea, quindi l’isolotto è collegato alla terraferma da una grossa lingua di sabbia. Ci incamminiamo verso l’isola e la percorriamo sul lato sinistro (il lato destro è roccioso) che è tutto intervallato dalle famose calette con piscine naturali tanto decantate. Spettacolo assoluto, questa isola da sola varrebbe la vacanza intera. Ricorda molto la spiaggia di Illetes a Formentera, ma è più bella. E chi è stato a Formentera sa il valore di questa affermazione… Si ha la tendenza a volersi fermare in una delle prime calette, perchè sono bellissime e semivuote, ma volendo proprio la perfezione assoluta continuamo a camminare fino all’ultimissima in fondo all’isola – 30 minuti circa di cammino – popolata solo da qualche nudista (italiano, qui stranamento lo sono tutti). Decidiamo però che la terz’ultima era acora più spettacolare e torniamo indietro sistemandoci qui per il resto della giornata. Voto 10, una delle spiaggie migliori mai viste.
Tornando verso casa nel tardo pomeriggio, passato Kissamos prendiamo lo svincolo per Ravdouha e scendiamo con una stradina di tornanti in questo paesino sul mare dove dovrebbe trovarsi (opinioni sul web) un ottimo ristorante italiano gestito da un siciliano. Perchè, diciamocelo, la cucina greca è buona ma dopo un po’… Necessita la pasta! Si chiama Don Rosario, è un posto piuttosto elegante con cucina e prezzi davvero “italiani”. E’ pieno di greci che si abbuffano di aragosta, ma onestamente 120 euro al chilo ci pare troppo e optiamo per la pasta alla Norma e una caprese (mozzarella di bufala campana Doc). A essere onesti il tutto è cucinato in modo mediocre se paragonato ai nostri standard italiani, ma qui ne usciamo assai soddisfatti. Andateci solo se davvero una sera avete nostalgia dei nostri sapori. Mercoledì 22 agosto 2007, vento assente E’ il giorno dello spostamento verso l’estremo est, precisamente nella cittadina di Sitia. Ci sembra però di aver visto poco di questa parte cretese così ricca di spiagge e anche se ci porta fuori strada riprendiamo la statale a sud di Rethymno per passare un po’ di ore di nuovo sul mar libico in un posto che non voglio perdermi. Si tratta di alcune spiaggette a est di Plakias, si chiamano Ammoudi e Shinaria, frequentate per lo più da nudisti. Anche qui c’è il solito pezzo di strada da fare a piedi (altrimenti non siamo contenti!), l’acqua è limpidissima adatta allo snorkelling e c’è poca gente. L’unica nota negativa (solo per noi che amiamo la sabbia sottile) è che sono fatte di sassolini, ma si sta comunque bene. Voto 7.
Alle 16 a malincuore lasciamo la parte ovest, senza essere riusciti ad andare in alcuni posti che volevo propio visitare (Loutro con la spiaggia di Glyca Nera e alcune calette poco conosciute vicino a Palechora).
Arriviamo a Sitia verso le 19,30 dove abbiamo appuntamento con una persona che ci condurrà nella villetta che abbiamo affittato. Siamo un po’ in apprensione perchè ci siamo buttati allo sbaraglio: abbiamo prenotato una villetta singola appena fuori Sitia da un signore inglese che vive lì e affitta queste casette. Non ha voluto anticipo e il prezzo è molto basso, quindi da bravi italiani malfidenti ci aspettiamo una fregatura. Invece restiamo senza parole: non solo la villetta è meglio che nelle foto, ma è davvero singola, su 2 piani con l’aria condizionata, una vasca idromassaggio da esterni nel giardino, dvd, tv satellitare, lavatrice, cucina attrezzata e tanto altro ancora. Colpaccio! La sera andiamo nel centro di Sitia a mangiare, ci sono tantissimi ristorantini sul lungomare che propongono menu alla carta e molti menu fissi di pesce davvero invitanti. Optiamo appunto per uno di questi (taverna Sitia) e ci facciamo l’ennesima mangiata di pesce a 35 euro in 2.
Questa tranquilla cittadina ci piace un sacco, sembra essere cretese nel vero senso della parola ed è stata risparmiata dalle rotte turistiche più frequenti.
Giovedì 23 agosto 2007, vento forte L’esplorazione della parte est comincia con la zona di Itanos, ma ci accorgiamo subito che qui la pacchia del vento debole è finita: fin dal mattino le raffiche sono forti e ci accompagneranno per il resto della vacanza in questa zona. Chiedendo in giro abbiamo scoperto che questa intensità del vento qui è normale. Le giornate davvero ventose secondo loro sono infatti quelle in cui non si può nemmeno andare in spiaggia.
Una dritta per sapere che vento ci sarà nei prossimi giorni: consultate il sito web www.Poseidon.Ncmr.Gr. A volte è molto utile per decidere che spiaggia scegliere. Sulla strada deserta e aridissima verso Itanos (che fine hanno fatto gli alberi?) si incontra ad un certo punto il bivio per Vai, il famoso palmeto. Avevamo deciso di saltarlo completamente causa troppa celebrità e conseguente confusione, ma trovandoci lì la curiosità prevale e svoltiamo per la stradina da cui si accede. Il paesaggio cambia completamente: centinaia di palme come se fossimo a Santo Domingo e… File interminabili di pullman turistici che cercano posteggio. Ci guardiamo in faccia e facciamo subito retromarcia, continuando la nostra strada per Itanos. Qui ci sono 3 spiaggette di sassolini con un mare da favola. La migliore è la seconda, ma è anche la più affollata. La terza è per nudisti e quindi più tranquilla. Voto complessivo 8. Alle 14 andiamo a mangiare dirigendoci a Chiona, una delle 2 spiagge di Palekastro. Abbiamo una buona segnalazione per la taverna omonima Chiona, con terrazza sul mare, piena zeppa di greci. 2 triglie fresche alla griglia più insalata e frittata, 35 euro in 2. Dopo pranzo guardiamo la spiaggia di Chiona, che non ci entusiasma, e ci spostiamo in quella dei surfisti, Kouremenos. E’ molto lunga e ovviamente ventilatissima, zeppa di italiani e di camper posteggiati sotto agli alberi. C’è anche una scuola di windsurf e terminiamo il pomeriggio guardando le acrobazie acquatiche. Voto alla spiaggia: 7. Ceniamo a casa con i soliti spaghetti Barilla al pomodoro fresco e basilico.
Venerdì 24 agosto 2007, vento forte Oggi vogliamo andare a Makrigialos, un paese a sud sulla strada per Ierapetra, a chiedere se davvero (come abbiamo sentito dire) i collegamenti giornalieri con l’isolotto disabitato di Koufonissi sono interrotti. Purtroppo scopriamo che è così, a causa del vento sempre forte e delle basse richieste nessuna imbarcazione parte più verso Koufonissi, se non una piccola barca privata che costa tanto e che necessiterebbe almeno di altri 10 compagni di viaggio, che noi purtroppo non abbiamo… La cosa è assurda, a ben pensarci, poichè Koufonissi è un piccolo paradiso (simile a Chrissi, ma deserta) eppure pochi la conoscono e sembra che nessuno sia intenzionato ad andarci. Che peccato! La zona nei dintorni è molto bella e con pochi turisti. Ci dirigiamo verso est, nei pressi del Monastero di Kapsa dove dovrebbero esserci delle calette interessanti. In effetti le troviamo, alcune di sassolini e altre di sabbia, ben visibili dalla strada. Ne scelgiamo una che ci piace un sacco, sabbiosa e con il mare limpido, anche se il vento forte è davvero fastidioso quando solleva la sabbia sottile e te la scaraventa addosso. Voto 8 (senza vento).
Anche il monastero, arroccato sulla roccia, è molto suggestivo e consiglio di visitarlo. Nel tardo pomeriggio ci spostiamo ad Agios Nikolaos che è carina, soprattutto la parte che si sviluppa intorno al lago. La troviamo però un po’ troppo turistica e senza il fascino di Chania e Rethymno. Per la cena scegliamo quello che è definito da tutte le guide il migliore e il più caro ristorante della città. Non ce ne pentiremo, anzi si rivelerà la migliore cena di Creta. Si chiama Pelagos e ha un bellissimo pergolato con un’atmosfera molto romantica. Il cibo è strepitoso, ogni piatto è preparato e presentato con cura e dedizione. Non badiamo a spese (cosa che peraltro a tavola ci accade di frequente) e ordiniamo di tutto: gamberi in agrodolce con riso al curry, un’ orata fresca enorme, fritto misto e chi più ne ha più ne metta. Usciamo soddisfatti e alleggeriti “solo” di 75 euro in 2, dico solo perchè a Milano tutto ciò lo avremmo pagato molto di più. Sabato 25 agosto 2007, vento fortissimo Oggi proviamo cosa significa davvero il concetto di “giornata ventosa” qui a Creta. Praticamente il vento ti sposta mentre cammini! In mattinata visitiamo il monastero di Moni Toplou (carino) e poi torniamo al sud cercando un’altra caletta questa volta necessariamente di sassolini. In serata abbiamo appuntamento a Sitia con una coppia che abita proprio lì, conosciuta in internet nei mesi precedenti mentre cercavo informazioni. Sono simpaticissimi, lui parla italiano e ci fanno subito un sorpresone pazzesco portandoci ad un vero matrimonio greco di una loro cugina. Noi siamo imbarazzatissimi, ma ci spiegano che in Grecia è usanza invitare ai matrimoni anche amici e conoscenti qualsiasi. Ci sono 400 invitati e si balla tutto il tempo mangiando pasta (!!) all’italiana. Bellissimo e indimenticabile.
Domenica 26 agosto 2007, vento forte Oggi decidiamo di andare a Chrissi. Arriviamo al porto di Ierapetra (cittadina di rara bruttezza) verso le 10,10 e la situazione per Chrissi è la seguente: ci sono 2 navi che partono alle 10.30, una è un grosso barcone con musica e gran casino stile Gabicce Mare (Funny Boat) ma è sconsigliabile perchè è lentissima e si arriva a Chrissi dopo più di 1 ora. L’altra si chiama Alexander ed è la più veloce. Purtroppo quando arriviamo è già piena, così aspettiamo quella delle 11 che arriverà sull’isola in contemporanea alla Funny Boat, benchè sia partita mezz’ora dopo. Tutte queste navi ripartono dall’isola alle 16,30. Ce n’è invece una (Ifigenia) che parte a mezzogiorno dal porto e ritorna alle 17. Una dritta: potete tornare con questa nave delle 17 semplicemente dicendo che avete perso quelle precedenti, non batteranno ciglio e non pagherete niente di più. Giunti sull’isola purtroppo, come ci avevano predetto, il vento che continua a soffiare incessantemente da nord non ci permette di poter scegliere la spiaggia migliore, che si chiama Golden Beach e che è appunto orientata a nord. Questo perchè il vento crea delle onde enormi che non solo rovinano la bellezza di quel mare caraibico, ma è anche veramente fastidioso. Restiamo quindi nella costa a sud (quella dove attraccano le navi) che è bellina ma niente di più, non certo degna della fama di Chrissi. L’unica soluzione è spostarsi completamente verso destra dove c’è un punto più bello con una piscina naturale. La camminata però è anche qui abbastanza difficoltosa (tanto per cambiare!) perchè la sabbia è così soffice che vi si sprofonda dentro fino alle caviglie ed ogni passo diventa pesantissimo, soprattutto con gli infradito. Voto 7 (ma la parte nord senza vento deve essere 9).
Serata con cena a Sitia, questa volta alla taverna Kastro, sempre con menu fisso di pesce e sempre sotto ai 40 euro in 2. Noi mangiamo sempre pesce perchè ci piace da morire, ma naturalmente tenete conto che in tutti i ristoranti che ho citato c’è sempre una vasta scelta anche di carne, soprattutto di agnello che qui a Creta pare essere una specialità.
Lunedì 27 agosto 2007, vento forte Dulcis in fundo, oggi che è l’utimo giorno tocca a Xerocambos. Strada panoramica da Ziros che sale in montagna per poi scendere a picco sul mare con un panorama da urlo. Qui il vento si fa impetuoso, è addirittura impossibile scendere dall’auto per scattare foto. Mentre ci avviciniamo alla costa, guardo l’orologio e mi viene da fare una considerazione: non c’è stata nemmeno una spiaggia in tutta la vacanza raggiungibile in auto in meno di 50 minuti, perlomeno tra quelle scelte da noi. Arrivati sul mare le spiagge si susseguono una più bella dell’altra, alcune visibili dalla strada, altre più nascoste. Noi abbiamo girato parecchio perchè era l’ultimo giorno e volevamo la spiaggia perfetta. Alla fine l’abbiamo trovata, nascosta e difficilmente accessibile, ma questo l’ha resa ancora più bella. Ci siamo anche fermati a mangiare nella taverna Akrogiali sul mare, con la migliore tzatziki di Creta e un fritto misto delicatissimo. La vacanza volge al termine e passiamo la serata a preparare le valige e a goderci la nostra villetta per l’ultima volta.
Martedì 28 agosto 2007, vento forte Per fortuna il volo è alle 20,10 e quindi possiamo ancora viverci l’intera giornata di mare. Lasciamo Sitia e ci dirigiamo a Istro a sud di Agios Nikolaos. Sulla strada segnalo una spiaggia bellissima vista dall’alto, quel giorno aggredita dal vento e quindi deserta, nella baia di Tholos. Noi invece ci fermiamo nella spiaggia di Voulisma, una spiaggia purtroppo molto stretta e attrezzata ma con un mare dai colori esotici. Il vento crea cavalloni enormi ed è divertente fare il bagno, ma possiamo solo immaginare come siano belli questi posti quando (raramente) il vento concede una tregua. Pranziamo nella taverna sulla spiaggia con un’insalata greca con più infamia che lode. Voto al mare 8, alla spiaggia 5. Guidando verso Heraklion nel tardo pomeriggio oltrepassiamo paesoni attrezzatissimi zeppi di turisti e non possiamo non essere felici di aver evitato tutto questo. Il volo parte in perfetto orario dal piccolo aeroporto in cui regna il caos totale.
Per concludere: Creta è grande, più grande di quanto ci si aspetti e questo non va sottovalutato. Non è fatta per chi preferisce le isole a misura d’uomo, quelle che ti giri tutte in motorino e in cui puoi tornare sempre nella spiaggia preferita. Qui ogni giorno è un giorno nuovo e percorrendo le sue lunghe strade puoi passare dal bosco alla montagna, dal lago al mare, dal paese sperduto alla città. La sua grandezza è di certo scomoda ma ti permette di scegliere ogni mattina la vacanza che vuoi. Per quel che mi riguarda mi ha ammaliato con i suoi colori e le sue diversità, con quel suo essere tanto vasta e difficile da farti credere di doverla conquistatare. E in fondo, è un po’ così…
Flavia e Luca