Zanzibar dalle mille emozioni

16 agosto Dopo 8 ore di volo, scomode ma ben servite con un volo Air Europe, arriviamo finalmente a Zanzibar! C'è il sole, ma nuvole tante. Qui inizia l'odissea dei bagagli. Sapevo già che non esisteva un rullo come in tutti gli aeroporti e infatti erano loro che passavano le valigie, gridando le caratteristiche del bagaglio....che ridere!!...
Scritto da: francy82
zanzibar dalle mille emozioni
Partenza il: 15/08/2007
Ritorno il: 23/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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16 agosto Dopo 8 ore di volo, scomode ma ben servite con un volo Air Europe, arriviamo finalmente a Zanzibar! C’è il sole, ma nuvole tante. Qui inizia l’odissea dei bagagli.

Sapevo già che non esisteva un rullo come in tutti gli aeroporti e infatti erano loro che passavano le valigie, gridando le caratteristiche del bagaglio…Che ridere!! Finalmente riusciamo a prendere i nostri e come prevedevo mi fermano per controllare la valigia e una donna mi dice spudorata ” se mi dai la mancia, non ti apro il bagaglio!”. Avevo pronti 5 euro (purtroppo i nostri dollari erano tutti di taglio grande) e così le ho dato la mancia, almeno me la sono filata…Del resto fanno tutti così ed ero già stata avvisata prima di partire.

Subito vediamo fuori il banco Phone and go e assegnano la camera, saliamo sul pulman, aspettiamo un pò (nel frattempo cambio in carta da 10 euro a uno di quei ragazzi che ha solo monete e reclama soldi cartacei) e partiamo alla volta del Chwaka resort. Durante il trasferimento ero già preparatissima a vedere quello che avevo sentito e cioè tanta povertà e villaggi messi malissimo…All’inizio fa strano vedere tutta quella miseria, ma poi con i giorni ti ci abitui e diventa normale, anche se l’impatto è veramente forte! Arrivati al villaggio, lo scenario cambia decisamente…Se prima avevamo visto solo desolazione, immondizia dappertutto, mucche e capre in giro, adesso sembrava il paradiso! Tutto molto pulito e ordinato, un altro mondo! Dopo il cocktail di benvenuto, andiamo subito nel bungalow, ci cambiamo, facciamo un pò di foto e subito al bar per la riunione.

Prima di partire nessuno era stato in grado di darmi informazioni sul Chwaka e sinceramente ero un pò preoccupata perchè non sapevo a cosa andavo incontro, anzi avevo paura che fosse una schifezza! Invece, con mio grande stupore, ne sono rimasta molto soddisfatta…Camere carine, pulite, cibo discreto, animazione non invadente, ragazzi simpatici e spettacolini serali molto piacevoli.

Nel pomeriggio partiamo alla volta della spiaggia Paradise, quella dove ti portano per ovviare al problema della marea…Bellissima e molto rilassante, ottima alternativa alla palude del villaggio!! Qui facciamo una passeggiata, prendiamo il sole nei comodissimi lettini e prendiamo da bere essendoci il bar del villaggio. A pranzo fanno la grigliata di pesce e si mangia frutta.

17 agosto Oggi volevamo fare subito o un’escursione o un’immersione ma essendo arrivati tutti ieri, nessuno faceva nulla e così non raggiungendo il numero per le escursioni, siamo rimasti nella spiggia Paradise. Prima di partire sono andata a farmi le treccine…Ci hanno messo un’ora e un quarto per farle!! Dopo pranzo, siamo partiti per visitare il villaggio dei pescatori che si trova dietro questa spiaggia…Gli abitanti non gradivano molto la nostra presenza…E infatti siamo rimasti poco.

Prima di partire per ritornare al villaggio, il tempo inizia a cambiare, il vento si alza improvvisamente alzando tutta la sabbia, le nuvole sono minacciose…Psicosi generale, tutti vogliono tornare subito al villaggio, ma purtroppo bisogna aspettare perchè il mare è agitato…Dopo un pò proviamo lo stesso a partire, anche se abbiamo rischiato non so quante volte di capovolgerci con la barchetta…Bravo cmq il capitano!! Arrivati al villaggio, scatta la luce…Blackout per un oretta (nei foglietti che ci avevano dato c’era scritto che ci potevano essere degli sbalzi di corrente) senza luce nè acqua…Candele sparse…(a noi è andata bene, visto che negli altri villaggi è successo molto spesso in quella settimana).

Quella sera abbiamo cercato inutilmente di contattare il diving, ma nulla, così sono rimasta d’accordo con una signore, che faceva immersioni anche lui con il figlio, che se riusciva a trovarlo anche tardi, mi avrebbe chiamato in camera non appena sarebbe tornato da Stone Town (quell sera infatti il villaggio organizzava serata con musica dal vivo in un locale nella capitale).

Alle 2 di notte suona il telefono…L’immersione era confermata per il pomeriggio del giorno dopo!! 18 agosto: La mattina ci tocca passarla in piscina perchè poi alle 12 dobbiamo pranzare e partire subito visto che il diving si trova a 1 ora e mezza di pulmino e dobbiamo star là alle 14:30. Come una stupida, per le immersioni, era meglio se mi organizzavo dall’Italia…A quest’ora, saremmo andati a quello di Kiwenga, molto più vicino e competente.

Dopo un ora di pulman, arriviamo finalmente alla strada sterrata che porta a Kwenda (la spiaggia dove sta il diving) e solo per quella strada ci vogliono 20 minuti per passarla: buche dappertutto, rocce che emergevano quà e là…Insomma, era da fare tutta alla velocità di 10 all’ora…Lo stomaco ti veniva su!!! Appena scesi, prendiamo subito le borse sub e ci incamminiamo per il diving…Arrivati in spiaggia fortunatamente c’erano dei ragazzi che si sono offerti di aiutarci con quel pesantone di valigia e con 2 euro abbiamo evitato di spaccarci la schiena!! Arrivati lì, ci siamo subito preparati, fatto il breafing e partiti con un gommone superveloce per l’isola di Tumbatu che stava lì davanti…Con noi è venuto giù un inglese che fin da subito non mi ha dato uno straccio di fiducia, mentre Davide (l’altro del diving) portava sotto quelli del corso purtroppo. L’immersione è andata bene, molto semplice e tranquilla anche se pochi pesci e l’inglese che si faceva i cavolacci suoi…Non si è mai girato per controllarci e quando lo abbiamo avvisato che la bombola stava per finire lo stesso continuava ad ignorarci!! Vabbè, alla fine con gli altri 2 ragazzi che stavano con noi siamo risaliti insieme fregandocene dell’inglese…E poi io avevo pure l’erogatore che non andava per niente bene, entrava spesso l’acqua! Tornati al diving, dopo esserci sciaquati e rivestiti, ripartiamo per andare a prendere il pulmino…Eravamo del villaggio in otto: noi due, la famiglia che era in quattro (padre e figlio venuti con noi a fare l’immersione) e un’altra coppia che sono restati in spiaggia ad aspettare noi che facessimo immersione. Arrivati al punto dove eravamo stati lasciati, il pulmino non c’era…L’autista, ci era stato detto, che sarebbe rimasto lì ad aspettarci per tutto il pomeriggio. Erano le 18:15 e cominciava a diventare buio…Aspettiamo un pò e niente…Gentilmente incontriamo un beach boys che ci presta il suo cellulare per chiamare l’assistente phone and go al villaggio che ci aveva organizzato il pulmino e ci dice di non preoccuparci perchè sta per arrivare.

Aspettiamo e ancora e nulla…Eravamo poi in mezzo ad una foresta, davanti a noi c’era solo una casa di locali e ,dietro, il cancello che ospitava il villaggio da dove eravamo entrati per andare in spiaggia.

Per fortuna dopo un pò passa Davide (il ragazzo del diving) che stava tornando a Stone Town con la sua ragazza…Si ferma e gentilmente, dopo avergli spiegato il fattaccio, ci carica le borse sub e a me con la bambina della famiglia visto che la strada da fare per raggiungere la via principale, essendo in mezzo alla foresta, era molto dissestata (come descrivevo prima) e con tutta la roba e il buio pesto sarebbe stato faticosissimo. Così noi due andiamo sù in macchina e gli altri a piedi, soli in mezzo a gente locale, senza uno straccio di luce!!! Arrivati sù aspettiamo gli altri e siamo speranzosi che arrivi presto il pulman, ma nessuna traccia…

Non ce la facevamo più ad aspettare, erano le 19:45 e basta, fermiamo un pulman e saliamo tutti sù…Con 60$ ci avrebbe riportato al villaggio…Tra l’altro abbiamo rischiato pure di prendere il dala-dala ( sono camioncini o minibus utilizzati in molte parti dell’Africa sub-Sahariana come mezzi di trasporto locali: sono economici e sempre affollati, nonché vivamente sconsigliati, soprattutto dal tramonto in poi!). Finalmente si parte…Il viaggio prosegue bene, a parte che ad ogni dosso il pulmino si spegneva e rischiavamo di rimanere a piedi!! Ad un certo punto, dopo circa un’ora di tragitto, l’autista si ferma in mezzo ad un villaggio di locali e ci chiede dove stava il nostro villaggio…Panico!!! premetto che questo non parlava una parola di inglese e di italiano, abitava dall’altra parte dell’isola, non era abituato ai turisti e non sapeva proprio dove fosse il nostro villaggio!! A quel punto non sappiamo proprio che fare, ci guadiamo e scoppiamo a ridere…Era l’unica cosa per non piangere!! Per fortuna nel buio totale si avvicina ad un passante e chiede lui informazioni sul Chwaka…Parlano un pò e si riparte…Forse è la volta buona che torniamo a casa!! Dopo un pò, all’ennesimo dosso, si sente un botto da sotto il pulman…L’autista si ferma, scende e vediamo che era caduta la marmitta…La sistema non so come e ripartiamo…Dopo qualche secondo, entra una puzza insopportabile di scarico dentro il pulman…Si vede che aveva rimesso la marmitta al contrario…Puzza che ci portiamo dietro fino all’arrivo, FINALMENTE, a Chwaka!!!! Corriamo a mangiare visto che erano le 21:45 e il ristorante stava anche per chiudere, incavolati neri con Paolo di phone and go…Raccontiamo lui come sono andate le cose e oltre a restuirci i i soldi per il ritorno, ci offre un’escursione a scelta gratis che faremo sempre noi 8, il lunedì alla foresta di Jozani!! Dopo cena c’era davanti al bar uno spettacolo di acrobati molto carino, dove ci siamo fermati a vederlo per un pò.

19 agosto: Escursione con quasi tutto il villaggio a Prison island, isola delle tartarughe e prigioni, dove un tempo venivano portati gli schiavi.

Partiamo con un tempo un pò incerto…Arriviamo a Stone Town dove ci aspetta la barca per portarci all’isola e alla lingua di sabbia.

La ragazza che stava lì ad aspettarci ci dice che per ora non si parte perchè il tempo è brutto, così come il mare e ci dice di rivederci dopo 1 ora per vedere le condizioni del tempo e in caso decidere definitvamente se partire o meno.

Intanto, per passare quell’ora, facciamo un giretto nei vicoli di Stone Town, in mezzo ai negozietti…Aprofitto per comprare le cartoline e qualche souvenir e fare la consueta consegna delle caramelle e marmellate ai bambini.

Trascorsa l’ora ci ritroviamo lì al porticciolo…Il tempo è ancora instabile, ma si parte lo stesso…Cavolo, volevo assolutamente andare dalle tartarughe, avevo aspettato questo momento da troppo ehehe!! Il mare è abbastanza agitatello…C’è vento, ci inzuppiamo tutti d’acqua…Prima di andare all’isola ci si ferma su una spettacolare lingua di sabbia e logicamente ci arriviamo bagnati fradici!! Però c’è vento forte, per di più è anche freddo e non si riesce a stare nemmeno in costume, figuriamoci a fare il bagno…Peccato, perchè sarebbe stato bello goderci quel posto.

Intanto allestono per il pranzo, o meglio per lo spuntino visto che c’è frutta e dolci zanzibarini.

Iniziamo tutti subito a mangiare perchè non ce la facevamo a stare fermi per via del freddo…Frutta a volontà e qualche dolcetto…Dopo un pò alcuni di noi si lamentano di brutto perchè vogliono andare via a causa del vento e del freddo…Noi pure insistiamo un pò e diciamo che vogliamo andare direttamente all’isola perchè lì proprio si stava male.

Soprattutto un gruppetto del nostro villaggio si incavola di brutto e insiste che vuole andar via…Allora la signora italiana che stava lì e che a breve ci avrebbe servito il pranzo fatto da lei, inizia ad urlare e dice loro di aspettare ancora, ma non ne vogliono sapere.

Allora ripartono per tornare a Stone Town convinti che là ci sarà il pulman ad aspettarli per portarli al villaggio.

Noi però rimaniamo lì, mangiamo finalmente qualcosina di salato (formaggi e cose tipiche zanzibarine) e partiamo alla volta dell’isola.

Arrivati lì si nota subito una tranquillità e una pace uniche…Soprattutto c’è meno vento, proprio quello che speravamo visto che non ne potevamo più!! La guida ci spiega un pò la storia di quell’isola e ci porta come prima tappa a vedere le tartarughe…

Che emozione, troppo bello vederle libere, poterle accarezzare,dare loro il cibo, farci le foto assieme…Spettacolo!! E’ difficile trovare un posto come questo, dove puoi girare traquillamente e stare a stretto contatto con le tartarguhe…Ero diventata una bambina, non sapevo dove guardare…Mi è piaciuta un sacco e al momento di andare via mi dispiaceva troppo sing!! Seconda tappa le prigioni ( da qui il nome “Prison island”)…Ora c’è un albergo, ma è stato cmq interessante vederle…C’era una bellissima vista da lì, un mare dai colori brillanti. Ripartiamo per Stone Town…Appena arrivati troviamo quel gruppo del nostro villaggio che era voluto partire prima senza passare all’isola…Praticamente appena li hanno riportati lì non c’era il pulmino e sono stati costretti ad aspettare noi e a passare quelle ore per le vie di Stone Town…Erano incavolati neri!! Tornati al villaggio abbiamo fatto in tempo a farci la doccia con la poca acqua che c’era visto che si erano finite le scorte…Gli altri hanno dovuto aspettare qualche oretta affinchè si rifornissero.

20 agosto: Ecco la famosa escursione offerta dal t.O., sempre noi 8…Foresta di Jozani e saltino alla spiaggia di Paje…Alla fine l’escursione l’abbiamo personalizzata a modo nostro, avendo l’autista a disposizione per tutto il giorno.

Partiamo per la foresta…Pur essendo vicino al villaggio, ci impieghiamo un pò per arrivare perchè, in particolar modo una strada, oltre ad essere sterrata, era pienissima di dossi alti…Uno ogni 50 metri!! E’ stato un continuo rallentare, quasi a fermarsi e ripartire.

Finalmente arriviamo…La guida che parla italiano purtroppo non c’era che è ammalata e così ce ne affidano un’altra ma che parla solo inglese…Fortunatamente si capiva bene! Ci porta subito a vedere le famose scimmie colobo rosse, particolari perchè vivono solo a Zanzibar e per questo sono specie protetta. Mangiano continuamente, tutto il giorno, si cibano di foglie e germogli e infatti lì tutti gli alberi sono spogli e morti. In questo boschetto le possiamo ammirare da molto vicino…Praticamente sopra la testa! Ci dicono di non fissarle negli occhi perchè potrebbero reagire bruscamente visto che lo prendono come gioco…Però sembrano starsene molto per conto loro, non curanti affatto delle persone…Impegnate sempre e solo a mangiare! Riusciamo anche a beccare due mamme abbracciate con i loro cuccioli e il momento dell’allattamento…Molto suggestivo ed emoziante.

Ad un certo punto una scimmia nel saltare da un albero all’altro per un pelo che non cade a terra e proprio lì sotto c’è Tommaso!! Meno male che riesce a tenersi, altrimenti sarebbe andata a finire sopra la sua testa e non oso immaginare quello che sarebbe successo…Sono molto ignoranti ed è pericolosissimo se ti mordono…Si è sentito poi un urlo bello forte da parte della scimmia che si era un pò arrabbiata!! Lì siamo stati beccati diverse volte dalle ortiche…Un male che non vi dico…E poi dalle formiche che ci hanno morso i piedi…Sono delle vere killer!!!! Raggiungiamo poi il canale delle mangrovie…Qui ci sono tantissimi granchietti colorati (granchi violinista).

Infine un giretto nell’ultima parte della foresta dove vediamo delle rane piccolissime e la pianta da cui ricavano dei fili molto resistenti per le reti da pesca…Purtroppo però qui facciamo velocemente perchè inizia a piovere.

Andiamo al bar che sta all’entrata, tempo di bere qualcosa e ripartire per il ristorante che il nostro autista ha scelto per noi.

Ci porta a Jambiani, una località a sud dell’isola molto tranquilla e carina.

Qui c’è un ristorantino sopra la spiaggia, con un’ottima vista…Siamo solo noi e un’altra coppia italiana ( con lui parliamo molto, ci racconta un sacco di cose visto che vuole venire ad abitare a Zanzibar ed è l’ennesima volta che ci torna…Questa volta starà per 3 mesi!)…I proprietari non essendo abituati a tutte quelle persone ci mettono tanto a cucinare e dopo molta attesa, finalmente si mangia! Come sempre veniamo travolti dal maltempo che fortunatamente è passeggero…Una passata di vento improvviso con un pò di pioggia e freschetto mentre stavamo a tavolo e poi tutto finito…

Noi eravamo convinti di aver ordinato pesce e patate e invece ci portano patate fritte, frittata con patate e pesce arrosto…Tutto buonissimo, ma volevamo anche i calamari grigliati e appena glieli chiediamo, al cameriere prende un colpo perchè avrebbero dovuto cucinare ancora!!! Dopo un pò però arrivano i nostri tanto voluti calamari…Davvero buoni! Il ragazzo italiano che stava lì ci spiega che i proprietari del locale, dopo aver preparato un pranzo per 9 persone (per loro è una sfacchinata!) può darsi che se ne stiamo nei prossimi 2 giorni chiusi perchè là loro usano fare così…Oltre a fare tutto con calma e lentezza, dopo che si lavora tanto un giorno, si passano poi i giorni successivi a non fare niente…Ecco perchè non sanno cosa sia lo stress!! Dopo pranzo andiamo a visitare il villaggio di locali lì vicino…Molto grande e infatti ci giriamo per un pò.

Come al solito offerta di caramelle, marmellate, penne e matite ai bambini.

Da lì ultima tappa a Paje…Spiaggia bella, peccato non poter fare il bagno perchè, oltre a non esserci il sole, era molto ventoso e freschetto. Proprio per questo, dal primo venditore ambulante che becchiamo, facciamo tutti acquisti di parei che abbiamo usato come sciarpe! 21 agosto: Oggi blu safari con i beach boys.

Poco prima di partire inizia a piovere di brutto…Andiamo fuori dal villaggio dove ci aspettano i bb e chiediamo loro del tempo, se accenna a migliorare…Anche loro sono perplessi e dicono che non sanno prevedere come sarà…Partiamo lo stesso un pò scocciati.

Per strada siamo costretti a fermarci…Un palo della luce è caduto a terra andando a finire in mezzo alla strada!! Aspettiamo un pò dentro il pulmino visto che piove ancora molto e dopo un pò ci fanno scendere…Passiamo sotto il filo, mentre il pulmino ci passa dopo che qualcuno tira su il filo con un bastone di legno!! Si riparte…Nel frattempo smette di piovere ed esce il sole. Dobbiamo raggiungere una spiaggia, da dove prenderemo la barchetta per raggiungere l’isola, un pò imboscata, in mezzo alla totale natura quasi senza strade.

Raggiunta la spiaggia, ci sistemiamo sulla tipica imbarcazione zanzibarina (dhow) e raggiungiamo prima la laguna delle mangrovie dove facciamo un bagnetto…Posto molto bello e incantevole! e poi l’isola di Kwale dove subito si accingono a preparare il pranzo: grigliata di pesce, patate arrosto e frutta a volontà! Nel frattempo abbiamo preso il sole, fatto una passeggiata in riva al mare e visto i bb che preparavano il pesce…Come ho già detto tante volte, se vedevi come lo pulivano ti rifiutavi di mangiarlo e anche se è tutto cotto fa abbastanza schifo…Lo lavano in pozze di acqua di mare nere e lo puliscono con coltelli sporchi…Vabbè quello che dico sempre è: d’altronde siamo in Africa, cosa pretendo!!! Ci mettiamo a tavola e iniziamo a mangiare…Che bontà l’aragosta e le patate!!! una bella scorpacciata di pesce e poi un giretto a vedere il baobab centenario (700 anni!!)…Ci saliamo sopra, è veramente enorme.

Ripartiamo…La maggior parte del gruppo viene lasciata un attimo nella lingua di sabbia in mezzo al mare e noi portati un pò più in là a fare snorkeling…L’acqua era a tratti freddina o caldissima…Visibilità poca, ma qualcosa riusciamo a vedere e Tommy porta su pure una stella marina blu. Ripartiamo…Verso la spiaggia ci ritorniamo con la vela, sfruttando il vento…Qui mi è preso un forte mal di mare, quindi sono dovuta mettermi giù altrimenti rischiavo di “espellere” il pranzo!! Riprendiamo il pulmino e chiediamo di passare a Stone Town per fare un giretto nei negozietti di souvenir…Appena scesi incontriamo alcuni ragazzi del nostro villaggio che anche loro erano venuti lì nel pomeriggio.

Dove aver girato per largo e per lungo tutti i negozietti, andiamo nel giardino davanti al comune…Lì ci sono alcuni venditori di souvenir e il resto di cibo…Si vede veramente di tutto! E’ ormai buio e torniamo al villaggio.

Dopo cena c’era in spiaggia un carinissimo spettacolino tradizionale africano con canti e balli coinvolgendo anche il pubblico.

Ad un certo punto tirano fuori un pitone ed io, paurorissima, decido però con la mia amichetta di andare anche noi a prenderlo sulle spalle…Ridevo come una matta, avevo una paura folle, ma almeno ho chiuso la bocca a Tommy che non ci credeva che sarei andata…

22 agosto: Tour delle spezie e giro a Stone Town…Partiamo subito per le piantagioni.

Ad aspettarci, che sarà la nostra guida, c’è un bravissimo ragazzo che è stato animatore per un pò di tempo al bravo club di Kiwenga e infatti parla benissimo l’italiano. Ci inizia a far vedere tutte le piante e ad ogni sosta c’è l’indovinello: ci fa annusare le foglie spezzettate e noi dobbiamo indovinare che spezie è. Purtroppo nel bel mezzo del giro si spegne la telecamera e non si accende più…Era carica e non si capisce il perchè…Pazienza, dobbiamo interrompere il video proprio a quel punto.

Intanto c’è un ragazzo che ci segue che crea tutti accessori fatti con le foglie: braccialetti, fermacapelli, collane, rane, cappelli, borse, cravatte…Insomma, ci addobba a tutti con le foglie, troppo bello! Inoltre inizia come al solito a piovere e come riparo ci dà un’enorme foglia di pianta di banana che si rivela molto efficace! Di spezie vediamo e sentiamo l’odore fresco di: zenzero, chiodi di garofano, cannella, vaniglia, noce moscata, cardamomo ecc…È stranissimo sentirle dall’albero freschissime, veramente molto bello! Inoltre assaggiamo diversi tipi di frutta e per finire una grossa scorpacciata di cocco: un ragazzo si arrampica sulla palma e inizia a cantare “Jambo Jambo” e intanto stacca un sacco di cocchi …Troppo carina quella scena!! Ci beviamo il succo e mangiamo il frutto…Poi andiamo a comprare le spezie e infine ultima mangiata di frutta.

Avevamo, prima di partire, tutti gli abitanti del villaggio delle spezie attorno a noi…Allora abbiamo fatto una foto di gruppo.

Partiamo alla volta di Stone Town dove la nostra guida “Beppe” ci fa vedere il mercato principale: quello della frutta, del pesce e della carne…Si vede e si sente di tutto!! Addirittura ci sono le aste, troppo caratteristica la cosa!! Da lì un giretto per le vie, dove ci viene spiegata l’archittettura e illustrate le porte di molti edifici scolpite in modo particolare.

Per il pranzo andiamo a Ntoni Marine, un locale su una spiaggia vicino alla capitale…Mangiamo discretamente anche se siamo andati molto a senso visto che il menù era scritto solo in inglese e c’era tutto un miscuglio di ingredienti che non si capiva ‘na mazza! Il bb ci lascia lì…Dopo pranzo restiamo nella spiaggia lì davanti e verso le 17 ci vengono a riprendere.

Per la cena siamo in pochi perchè in tanti vanno a mangiare con i bb il pesce…Noi avevamo già dato in quei giorni e sapevamo che per l’ultima sera il villaggio non ci avrebbe deluso e infatti c’erano tante cose buone visto che era l’ultima sera.

Dopo cena canti dei masai…Che divertente! Foto con loro (speriamo me le mandino!) e dritti a nanna…Il mattino dopo sveglia ore 5! 23 agosto: Alzataccia…Finiamo la preparazione delle valigie, le mettiamo fuori e andiamo a fare colazione.

Prima di partire vediamo quei poveri masai caricare i nostri bagagli sul camioncino…Poverini, qui a Zanzibar sono dei pesci fuor d’acqua…Abituati a combattere con i leoni e a vivere in mezzo alla savana…Sono delle persone stupende, buone…Ci spiegavano che sono i guardiani del villaggio e se qualcuno estraneo prova ad entrare si salvi chi può, diventano cattivi!! Infatti abbiamo notato che quando c’era qualcuno dei ragazzi che in spiaggia veniva a chiederci qualcosa, loro li mandavano via…

Partiamo per l’aeroporto…La tristezza inizia a farsi sentire nel lasciare quel posto straordinario.

Fila interminabile al cheek-in…Tra l’altro all’aperto!! Mai vista una cosa simile…Meno male che non pioveva, altrimenti sai che bel viaggio facevamo zuppi! La bilancia per pesare era quello del mercato…Lasciamo perdere, aeroporto all’era della pietra!! Delle signore ci hanno detto che anche 10 anni fa era così e non è cambiato nulla…Ho pensato che tanto fa parte della mentalità della gente del posto: “perchè rinnovare un aeroporto quando c’è benissimo quello?” …Come per la storia che in casa loro hanno meno cose possibili perchè pensano per esempio: “perchè avere delle sedie, quando puoi stare benissimo seduto per terra!”.

Insomma è la loro mentalità…A noi infatti ci vedono come degli stupidi, infatti non riescono a capire il perchè spendiamo i nostri soldi (secondo loro buttati via) per andare a Zanzibar…Ed è per questo poi che ci vedono come dollari che camminano, pensano che siamo ricchi straricchi. Dopo aver pesato il bagaglio, un signore che aveva il nostro, ci chiede la mancia e per non rischiare che fine potessero fare, gli abbiamo dato 4 $…Gli unici che avevamo spicci. Lo stesso ce la chiedono al controllo bagagli a mano, ma stavolta basta, non diamo più nulla e tommy apre e lascia perquisire.

Per l’imbarco, aspettiamo in tantissimi in una stanza, piccola e afosa…L’attesa è lunga e snervante perchè devono riassestare l’aereo visto che è appena arrivato dall’Italia…Dopo un pò di tempo siamo tutti un pò nervosi perchè si muore dal caldo, si sta stretti e non ci fanno uscire.

Iniziano a far passare per prima le famiglie…La gente però non ne può più anche perchè i posti non erano nemmeno assegnati (anche qui come aeroporto sta indietrissimo…Non ha un sistema di assegnazione posti, pazzesco!) e così si inizia a spingere trovandoci tutti fuori e correndo dentro l’aereo…Riesce si e no a staccare qualche biglietto, per il resto è una fuga continua…Si stava troppo male lì dentro! Arrivati a Malpensa è stata veramente dura salutare tutti, ci eravamo così tanto affezionati che abbiamo fatto fatica a lasciare gli altri e riprendere la strada del ritorno a casa…Insomma, la vacanza è stata piena di emozioni, ci siamo divertiti un sacco e abbiamo iniziato ad assaporare finalmente la vera Africa…Speriamo di avere possibilità di ritornare in questa fantastica isola! Jambo…Alla prossima, si spera in Kenya!!



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